Cosa è la Commissione Edilizia. Come funziona.

Nel corso dei nostri numerosi articoli, abbiamo parlato molte volte della Commissione Edilizia Comunale e dell’importanza che la stessa riveste ai fini del rilascio di una Concessione Edilizia; però, non abbiamo mai spiegato al lettore che cosa sia la Commissione Edilizia, quali siano i suoi compiti e quali i suoi limiti, ed inoltre  da chi deve eesere formata e quale potere può avere nel corso di una pratica edilizia.

Adesso affrontiamo questo argomento, seguendolo punto per punto, in relazione alla Commissione Edilizia di un medio Comune Italiano

Seguiamo insieme l’articolo:

La Commissione Edilizia è l’organo consultivo ( quindi non ha alcun potere decisionale definitivo) tecnico di un Comune per la disciplina dell’attività edilizia ed urbanistica nel territorio comunale sulla base dello strumento urbanistico vigente (Piano Regolatore Generale , Piano Strutturale) nonchè del Regolamento Edilizio.

Piano Regolatore

I pareri della Commissione Edilizia sono obbligatori, ma non vincolanti per le Amministrazioni Comunali, e non costituiscono presunzione di rilascio della concessione edilizia.

La Commissione Edilizia esprime il proprio parere oltre che sulle modifiche al Regolamento Edilizio, anche sulle richieste avanzate dai cittadini al Sindaco o al Responsabile de Settore Edilizia Privata (o Urbanistica, nel caso di settori unificati), al fine di ottenere la concessione edilizia.

La Commissione Edilizia, sentite le osservazioni di carattere tecnico e regolamentare espresse dagli uffici comunali ed in particolare dal responsabile del procedimento (Dal tecnico cui è affidata la tutela della pratica edilizia in osservazione), esprimerà il proprio parere, valutando l’impatto e  la qualità estetica dell’intervento, il rapporto con il contesto, la qualità  progettuale, la compatibilità con i valori paesistici ambientali esistenti.

Vediamo come deve essere composta la Commissione Edilizia:

A secondo della grandezza dei Comuni interessati , la Commissione edilizia si compone di più o meno membri.

Comunque fa capo ad un Presidente, nominato dal Sindaco, tra gli iscritti degli Ordini Professionali nel campo urbanistico/edilizio e di provata esperienza.

– Architetto, Ingegnere, Geometra, Geologo, Perito Edile, Agronomo,Avvocati, salvo se altri

Il Responsabile del procedimento partecipa ai lavori della Commissione Edilizia in forma di relatore.

Gli esperti sono designati dalla Giunta Comunale e scelti in elenchi di nominativi, proposti dagli Ordini e Collegi Professionali; i professionisti, sono tenuti alla presentazione del curriculum professionale.

In caso di rinuncia o di dimissioni di un membro, esso dovrà essere sostituito entro 30 giorni dalla data della comunicazione di rinuncia o di dimissioni, seguendo la stessa procedura adottata
per la nomina.
Saranno considerati dimissionari gli esperti che, senza giustificato motivo, siano assenti (di regola) per 3 sedute consecutive o 5 sedute entro gli ultimi 365 giorni.

Gli esperti dureranno in carica per il periodo di tempo corrispondente al mandato amministrativo del Sindaco e potranno essere riconfermati.

Non possono far parte, contemporaneamente, della stessa Commissione Edilizia componenti che abbiano tra loro un grado di parentela (fratelli, ascendenti, discendenti, affini di primo grado, adottante o adottato) o rapporti di lavoro in modo continuativo.

Procedure per le riunioni della Commissione Edilizia

Le sedute della Commissione Edilizia sono convocate dal Presidente nella sede abituale, ogni volta che lo ritenga opportuno, e (di solito) sono pubbliche.

La convocazione scritta deve pervenire ai commissari in tempo utile rispetto alla data delle riunioni e può riportare l’elenco degli argomenti posti all’ordine del giorno.

Per la validità delle sedute è necessaria la presenza del Presidente e di almeno la metà dei membri con diritto di voto.
Le decisioni sono prese a maggioranza dei voti dei presenti.

Il Responsabile del procedimento sarà relatore della Commissione Edilizia, mentre le funzioni di Segretario saranno svolte da un dipendente a ciò designato dal Responsabile dell’ufficio competente.

I commissari che eventualmente fossero direttamente interessati alla realizzazione di un’opera non possono presenziare all’esame e alla votazione su di essa.

La Commissione può, di sua iniziativa o a richiesta degli interessati, fare intervenire alle sedute i tecnici o i proprietari interessati, per ottenere chiarimenti sui singoli progetti. Di questa procedura deve essere fatto esplicito riferimento nel verbale.

Per problemi di speciale importanza, o tutte le volte che lo ritiene utile, il Presidente della Commissione può invitare alle riunioni, senza diritto di voto, anche altre persone esperte nei problemi trattati.

La Commissione Edilizia, qualora lo ritenga necessario, potrà convocare il richiedente e/o i progettisti per avere chiarimenti sui progetti sottoposti al suo esame.

I processi verbali delle adunanze sono scritti su apposito registro dal segretario della commissione e devono contenere la motivazione sintetica del parere espresso e il nominativo degli esperti eventualmente invitati. In caso di non unanimità devono anche essere riportati i voti ottenuti (favorevoli, contrari, astenuti) e le eventuali dichiarazioni di voto.

I verbali delle riunioni, redatti dal dipendente che svolge funzione di segretario verbalizzante,  sono firmati dal presidente, dal segretario stesso della commissione e da tutti i membri presenti.

La Commissione Edilizia, può effettuare sopralluoghi quando lo ritenga opportuno per la valutazione dell’intervento.

Il Presidente della C.E. provvede a trasmettere trimestralmente una relazione di sintesi dell’attività svolta e delle relative problematiche affrontate nella Commissione al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale,

Attribuzioni e compiti della Commissione Edilizia

La Commissione Edilizia è chiamata ad esprimere pareri consultivi obbligatori
relativamente a:

– domande di concessione edilizia,
– annullamento in sede di autotutela del comune di concessioni edilizie già rilasciate;

Il parere della Commissione Edilizia è inoltre necessario: (qualora rientri nei casi precedenti)

– Nel caso di domanda di nuova concessione edilizia a seguito di decadenza di una precedente concessione per mancato inizio dei lavori nel termine di un anno dal suo rilascio.
Sui piani Attuativi e loro varianti, sul P.R.G. e sue varianti.

Planivolumetrico

-L’Amministrazione potrà inoltre sottoporre all’esame della suddetta Commissione questione di natura urbanistica ivi comprese le eventuali domande di parere preventivo sulle previsioni di piano regolatore che abbiano rilievo nel campo della pianificazione vigente avanzate da privati cittadini, associazioni o enti. Tale eventuale proposta dovrà comprendere la documentazione occorrente per la valutazione dell’intervento, con l’indicazione della ripartizione fondiaria e delle relative destinazioni. Su tale proposta verrà espresso un parere di fattibilità.

Il voto della C.E. è consultivo e non costituisce presunzione della emissione di concessione, la quale è riservata esclusivamente al Responsabile dell’ufficio competente.

Qualora però il Responsabile dell’ufficio competente intenda dissentire dal parere della C.E., il relativo provvedimento dovrà essere dettagliatamente motivato, con la indicazione delle ragioni che lo hanno indotto a dissentire dal parere medesimo.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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di
amedeu

140 commenti

  1. chiedo quanto tempo ci vuole x avere una risposta dalla commissione edilizia dalla presentazionr della domanda …nel mio caso una veranda e se il Comune puo fare modifiche se la legge permette di farle in quanto volume?grazie

  2. Per Tomio.
    I tempi sono stabiliti dalla legge e sono brevi. Rientrano nei 60 giorni.
    A meno che non sia una DIA o una comunicazione per lavori di straordinaria manutenzione, come previsto dall’ultima legge.
    Bisogna però stare molto attenti alla prima lettera che giunge dal Comune, nella quale viene specificato il nome del Responsabile del Procedimento Comunale.
    In tale lettera, il più delle volte letta sommariamente dagli interessati, si richiedono normalmente degli atti, notizie, relazioni o altro , mancanti nelle pratiche presentate.
    Succede che a seguito della cattiva lettura di tale documento, le pratiche vengono messe a “dormire” in attesa.
    Quindi, il proprietario deve fare molta attenzione a queste comunicazioni, fare provvedere dal suo tecnico e poi si accorgerà che la risposta gli arriverà presto.
    Amedeu e c.

  3. Buongiorno,
    mi permetto di sottoporre alla Vs. cortese attenzione il mio problema.
    Possiedo una villetta singola composta di un aappartamento al piano terra collegato a due locali più servizi al primo piano, che vorrei utilizzare per mio figlio e famiglia.

    Ho fatto regolare richiesta al mio comune di residenza (Villa di serio) per costruire una scala esterna per rendere l’appartamentino indipendente.
    Premetto che suddetta scala verrebbe realizzata sul retro dell’abitazione , invisibile da qualsiasi direzione se non dall’alto, perchè la mia casa è ultima di una strada a fondo chiuso, quindi non andrebbe a disturbare in nessun modo l’armonia architettonica né ambientale del luogo.

    Dopo un paio di mesi la commissione estetica risponde bocciando la mia richiesta.
    Credo che siccome siamo ancora in un paese democratico e libero, la commissione edilizia, non ha nessun potere di veto in ambito estetico, ma può intervenire solo per quanto riguarda il regolamento edilizio, le norme del PRG e basta!:
    ” non voglio un grande fratello che ci dica come ci vuole e ci obblighi ad esserlo “.

    Spero tanto che mi possiate suggerire la strada , oltre il solito ricorso ( che pare lasci il tempo che trova), per contrastare l’’ingiusta decisione della commissione estetica.
    Grazie per l’attenzione
    cordialmente
    valeria comito

  4. Per Valeria.
    La Commissione Edilizia, che pure è un organo consultorio, si esprime essenzialmente sui valori estetici dell’intervento edilizio e sulla compatibilità dei valori ambientali esistenti.
    Con il tuo tecnico andate a parlare, con la dovuta cortesia, con il Responsabile del Procedimento comunale della tua pratica. Potrà eventualmente e ufficiosamente (non è obbligato, attenzione!) instradarvi, al di la del parere motivato espresso, su una nuova soluzione, sulla base di ciò che può avere detto la Commissione nell’ambito di esame del tuo progetto.
    Comunque leggi bene il nostro articolo dal quale hai scritto.
    Amedeu e c.

  5. Se la commissione non approva il progetto entro 60 giorni, perchè non sempre si riuniscono e quindi non riescono ad evadere tutti i progetti, cosa succede?

    Giuseppe

  6. Per Giuseppe.
    Il tempo concesso per legge ai Comuni non decorre mai da quando la pratica va in Commissione Edilizia, bensì da quando viene protocollata in Comune.
    Come ripetuto molte volte, il Responsabile del Procedimento comunale invia una lettera che contiene normalmente delle richieste di atti mancanti. Molti non leggono attentamente tale lettera, per cui poi non comprendono perchè la loro pratica “non scorra” come si deve.
    Quindi : fate sempre attenzione e recatevi sempre presso l’Ufficio Edilizia Privata del Comune per ragguagli.
    Amedeu e c.

  7. salve, io ho un grosso problema in questine, ho presentato il mi progetto di ricostruzione e miglioramenti di servizi nei primi giorni di marzo.
    Dal comune ho avuto solo una lettera in cui mi spiegavano che esso l’hanno preso in esame.
    Da quando l’ho presentato si sono susseguiti 2 commissioni ma in nessune di queste ho ottenuto risposta ne positiva ne negativa,
    Le mie domande sono le seguenti;
    – Nel caso i termini di risposta sono finiti entra in vigore il tacito assenso? e se si come mi devo muovere per ottenere tal diritto.
    PS. La Commissione Edilizia mi ha approvato il progetto
    Cordialmente Elisa

  8. Pe Elisa.
    Riguardo alla prima parte che tu sai, se le proposte sono state fatte per acquisizione bonaria di un terreno, perchè in vicinanza di quello comunale, è un conto, in quanto il Comune potrebbe effettuare un esproprio, ma lo può fare solo per motivi di pubblica utilità (generale o igienica). Per fare questo però deve attuare una lunga procedura che deve passare dal Consiglio Comunale. La via bonaria (che comporta sempre una cessione del terreno in cambio di un prezzo giudicato equo dagli uffici comunali e stabilito dall’Ufficio Tecnico Erariale) può non essere accettata dalla controparte,
    Se invece le proposte erano diverse dall’uso pubblico, si ricade in ambito penale.
    Adesso veniamo al tuo progetto: se, come dici, la Commissione Edilizia ha espresso il suo parere favorevole (si tratta solo di un parere consultivo), l’ufficio Edilizia Privata dovrebbe rilasciarti la Concessione edilizia.
    Tu fai un tentativo: scrivi una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, diretta al Dirigente dell’Ufficio Edilizia Privata, richiedendo al medesimo di comunicarti immediatamente cosa manca nella tua pratica per il rilascio della Concessione Edilizia, in quanto ti è stato comunicato il N.O favorevole della Commissione Edilizia.
    Ciò metterà l’ufficio suddetto in condizioni di scriverti, al più presto, la verità
    Amedeu e c..

  9. Nel caso di installazione di pannelli fotovoltaici in zona sottoposta a vincolo oltre alla richiesta di autorizzazione paesaggistica si può procedere con denuncia di inzio attività edilizia oppure si deve procedere sempre con permesso di costruire?

  10. Per Laura.
    Se parli di zone A sottoposte a vincoli di Soprintendenza o similari (leggi regionali ad hoc), riteniamo che non vi siano molti Enti che danno il permesso di installare pannelli fotovoltaici su tetti o terrazze.
    Comunque ti conviene sentire il tuo Comune di appartenenza (Ufficio Urbanistica o Edilizia Privata), dove sapranno darti tutte le informazioni del caso.
    Amedeu e c.

  11. Buongiorno,
    ho acquistato in data 07/07/2005 un terreno di mq 2500 con relativo progetto approvato in data 06/04/2005 con parere favorevole della Commissione Edilizia del Responsabile del Procedimento e della ASL di zona.
    Con una prima comunicazione del 20/04/2005 il Responsabile del Procedimento comunicava alla precedente proprietaria, che aveva inoltrato richiesta di concessione edilizia il 22/03/2005, il parere favorevole di tutti gli organi competenti.
    Dopo circa 120 giorni il Responsabile del procedimento inviava sempre alla precedente proprietaria con lettera del 23/09/2005,che ai fini della predisposizione della concessione edilizia dovevano essere prodotte le ricevute degli oneri concessori altre all’integrazione di documentazione mancante non richieta nella prima comunicazione.
    In virtù del mio atto di acquisto in data 09/05/2006 ho trasmesso all’ufficio di competenza quanto richiesto compreso il pagamento degli oneri e voltura di concessione ediizia a mio nome.
    In data 20/12/2006, non ricevendo nessuna risposta da parte dell’ufficio competente,ho fatto ulteriore richiesta di concessione per la mancata risposta alla prima.
    Solo in data 06/12/2010 a distanza di piu di 5 anni dall’inizio del procedimento l’ufficio mi ha risposto con un pre diniego cosi motivandolo:.

    Integrazione di documentazione “solo parziale” (assolutamente falso).
    Adozione in data 25/05/2006 del Nuovo piano Paesagistico regione Sardegna ed entrata in vigore delle norme di salvaguardia.
    Poichè alla data di adozione del piano l’iter della pratica non era concluso l’intervento restava soggetto alle norme sopraggiunte divenute definitive 08/09/2006.
    Motivi ostativi riguardo alla parte del fabbricato ad uso residenziale prevista nel progetto (che era stato approvato da tutti gli organi di competenza)che è inferiore ai mq. 28 stabiliti dall’art.2 del D.M. 05/07/1975.
    Come detto questa è la risposta che ho ottenuto dal dirigente dell’ufficio urbanistica comune di Iglesias (CI).
    Faccio presente che prima di tale risposta l’ufficio di competenza non ha mai risposto ne tanto meno ha lamentato incongruità in ordine tecnico del progetto antecedentemente approvato,ha solo richiesto delle normali integrazioni di alcuni documenti,tutte soddisfatte.
    Ho già inoltrato all’ ufficio competente lettera con ossevazioni e documentazione, facendo notare che ne io e soprattutto la precedente proprietaria siamo mai stati informati tempestivamente di tali incongruità nel proggetto in modo da avere la leggitima possibilità di adeguarci entro i termini per modificare i motivi ostativi e che tutta la documentazione compreso gli oneri sono stati presentati prima “dell’adozione” del nuovo piano.
    Ho cercato al meglio di sintetizzare la vicenda.
    Un ultima cosa, l’atto di acquisto è avvenuto anche con un altra persona che anchessa ha acquistato un lotto di terreno confinante con il mio di uguali e identiche caratteristiche.
    Lui ha già costruito la casa avendo avuto il rilascio della concessione in data 25/02/2006 da parte dello stesso dirigente,mentre il mio terreno è l’unico lotto dove non vi è costruzione, tutto intorno nella zona è costruito manca solo un urbanizzazione.

    Cordialmente Claudio

  12. Per Claudio.
    La tua relazione circa il progetto presentato e mai approvato è molto dettagliata.
    Ci siamo soffermati su di un punto in particolare e che ti vogliamo evidenziare.
    Le lettere inviate dal Responsabile del Procedimento comunale, circa a fine testo, fanno presente che se gli elaborati non verranno presentati entro il tempo previsto la pratica verrà archiviata.
    Questo periodo è comunemente valutato in un anno dal ricevimento di tale lettera: quindi se dalla data 23/09/2005 al 23/ 09/2006 non potete dimostrare, tramite una lettera di accompagnamento timbrata magari dall’Ufficio protocollo comunale, che avete presentato gli atti richiesti ( non gli oneri che logicamente hanno una data di versamento), l’ufficio comunale potrebbe farsi forte del fatto che la vostra pratica era stata archiviata.
    Quindi a questo punto potresti chiedere solo la restituzione di tali oneri di urbanizzazione.
    Quanto sopra sembra confermato anche dal fatto che in data 20/12/2006 hai fatto una nuova richiesta di concessione edilizia.(?)
    La stranezza appare in questa ultima domanda, che non ha ricevuto alcuna risposta se non 5 anni dopo.
    A meno che, trattandosi di una mera domanda di nuova concessione (forse senza ripresentazione di tutti gli elaborati tecnici) l’Ufficio comunale non sia rimasto in attesa di quei famosi atti non presentati nella prima vostra richiesta
    Un legale potrebbe basare un suo ricorso su tale punto.
    Altro noi non possiamo aggiungerti.
    Amedeu e c.

  13. Ho presentato un permesso di costruire 70 giorni fa.
    Il comune non ha ancora risposto nulla, nè la comunicazione dove viene indicato chi è il responsabile del procedimento, nè tantomento il parere: ad oggi non so nemmeno che numero di pratica ha il mio progetto!
    Nel frattempo ho contattato più volte il tecnico per avere informazioni e ogni volta veniva risposto che si sarebbe riunita la commissione edilizia a breve… ma come potete aver capito il breve deve ancora arrivare!
    Da Testo Unico la mia pratica dovrebbe essere respinta per tacito diniego.
    Ma è una cosa legale questa ?
    Cosa è possibile fare ora?

  14. Per Angelo.
    I tempi di risposta dei Comuni relativamente alle pratiche edilizie sono sempre lunghi, comunque ad onore del vero, bisogna riconoscere che perlomeno nella lettera di comunicazione del Responsabile del Procedimento e degli eventuali atti carenti nella pratica edilizia, detti tempi di legge vengono rispettati.
    Ti conviene andare personalmente a sentire presso l’ufficio Edilzia Privata del Comune come stanno le cose,… quindi se la risposta non ti persuade, poiché con la procedura del silenzio assenso ecc. non si ottiene mai niente, oltre ad essere un’arma a doppio taglio, in quanto ti metterebbe in evidente contrasto con il Comune, dovresti invece seguire il sistema della Posta Certificata, mandando al dirigente ( nome e cognome) dell’ufficio interessato, cortesi solleciti per il tuo progetto.
    E’ un sistema collaudato di sveltimento delle procedure.
    Amedeu e c.

  15. salve ,
    sono sempre Renzo
    ho scordato di chiedere il vostro parere circa la legislazione inerente ai pareri della comissione edilizia dei Comuni.
    la domanda è: Fino a che punto, la commissione puo’ esprimere il proprio parere a su quali criteri di giudizio, visto che nella mia citta’ di Ravenna, spesso si deve ricorrere al TAR per avere ragione.
    Da un mio punto di vista sembra che il parere sia del tutto soggettivo e privo di ogni fondamento, visto che vengono negati spesso, progetti di ristrutturazione, che poi si vedono eseguire da altre parti.
    La popolazione non ne puo’ piu!
    Sono a chiedervi se vi possono essere i presupposti per avviare azioni legali contro la commissione edilizia e sulla base di quali leggi, prima di inoltrare la richiesta al TAR.

    Grazie 1000.

  16. Per Renzo.
    La Commissione Edilizia è consultiva è si esprime normalmente su motivi estetici e ambientali
    Ma leggi attentamente l’articolo dal quale ti stiamo rispondendo.
    http://www.coffeenews.it/cosa-e-la-commissione-edilizia-come-funziona#comment-11798
    Amedeu e c.

  17. Salve,
    volevo sapere se, facendo apposita e motivata richiesta, posso prendere parte alla riunione della C.E. che valutera’ il mio progetto (sono il proprietario, non il tecnico).
    Grazie per l’attenzione.
    Carlo

  18. Per Carlo.
    Normalmente, se uno lo richiede per scritto, può essere accettato a partecipare, come osservatore, alla seduta della C.E.
    Fra l’altro molti Comuni la gestiscono aperta al pubblico in sala consiliare.
    Consultati con il responsabile del procedimento del tuo progetto e formulagli la richiesta.
    Amedeu e c.

  19. buongiorno volevo fare una domanda , praticamente la commissione edilizia che si riunisce nel mio paese, una volta al mese, tutte le volte che si riunisce salta fuori un documento che manca, che nella commissione prima non e stato chiesto, la conseguenza e lo slittamento dei lavori , alla prossima commissione che si riunisce il mese dopo , lavori che io ho una certa urgenza, in quanto oltre alla costruzione di un piano abitativo , questi lavori riguardano anche il tetto, e se non li faccio adesso che e estate con l’inverno e la pioggia , dovro aspettare di nuovo un bel po’ di mesi, ora io non so se questa cosa e fatta apposta o no, il comune dicono che i documenti che devo portare sono tutti scritti nella lettera (ed io li ho tutti pronti) , ma se poi in commissione richiedono un ulteriore documento il comune non puo saperlo, allora come devo fare?? ho tutto pronto ma per dei pretesti banali mi rinviano sempre i lavori, mi consigliate un legale?? ultimo problema e la legge 10 e 13 che la volevano in commissione, ora vogliono anche il computo degli oneri derivati dal calcolo metrico, cioe’ ce ne sempre una sto’ impazendo cosa posso fare???

  20. Per Luciano.
    Se hai tutti documenti pronti, devi presentarli.
    Eventualmente accompagnali con una tua lettera indirizzata agli esponenti della CE comunale, scritta in modo corretto e cortese, facendo presente alla Commissione quanto hai specificato a noi relativamente alla tua necessità di eseguire i lavori durante l’estate.
    Alla fine di detta lettera, inserisci anche che per qualsiasi quesito possa sorgere, ti dichiari disposto a presentarti davanti alla CE per chiarirlo.
    Dovrebbero capire la tua urgenza ed eventualmente potrai chiarirlo di persona una volta per tutte.
    Amedeu e c.

  21. Spett. Redazione, vi illustro brevemente la situazione nella quale ci troviamo io e diversi proprietari, con i nostri terreni e il difficile ottenimento della lottizzazione. Dalla mia mail indicata nel form per il commento ho provveduto ad inviarvi una foto della planimetria, perché possiate capire meglio la mia spiegazione. Il terreno (classificato come zona C) in questione è quello tratteggiato con la linea blu, mentre la linea gialla tratteggiata è quella al di sotto della quale non si può edificare. Più o meno all’inizio di quest’anno è comparsa però una linea rossa che applicherebbe un D.M. del 1977 e che estenderebbe al di sotto di essa ed in maniera drastica il divieto di edificabilità. Eppure, in entrambi i lati dell’intero terreno è già tutto edificato, e nel rispetto della più vecchia linea gialla, e alcune di queste costruzioni sono sorte non più di 10 anni fa. Perché quindi far valere solo per noi le drastiche restrizioni di questa linea rossa? L’ingegnere incaricato del piano di lottizazzione intende approntare uno studio da presentare alla commissione edilizia per avere un parere su questa situazione di disparità di trattamento. Voi cosa ne pensate?
    Se anche la commissione rispondesse positivamente, ammettendo la logicità della domanda, come si potrebbe intervenire su un atto ministeriale? Ma soprattutto, come possono aver ottenuto la concessione edilizia quelli delle costruzioni affianco al nostro terreno? Il parere della commissione può essere impugnato al TAR? Voi quale soluzione addottereste?
    Vi prego, non sappiamo più cosa fare…

  22. Per Michele.
    Abbiamo visto la planimetria catastale del terreno, con indicate le linee blu, gialla e rossa.
    Indovinare a quale DM del 1977 si riferiscano è molto difficile, a meno che non sia la Legge 27 gennaio 1977, n. 10 “Norme in materia di edificabilità dei suoli”, legge che introduceva la concessione edilizia ed ora parzialmente superata dalla legge 380/2001 riferita al Permesso di Costruire.
    Non troviamo però in tale legge alcun riferimento valido a quanto ci dici.
    Fra l’altro, se si “sono accorti adesso” di un DM del 1977 ed in base al quale hanno segnato una linea di rispetto o di zona inedificabile, come giustamente fai presente, si troverebbero con un contenzioso difficilmente sostenibile per il Comune, in quanto (sempre da come hai esposto), altri hanno costruito.
    La Commissione Edilizia è un organo solamente consultivo e non decisionale: ha un suo valore di sostegno, ma in definitiva decide sempre il dirigente dell’Ufficio Edilizia Privata e non più il Sindaco.
    Per quanto riguarda un eventuale ricorso al TAR, dovete rivolgervi da un legale della vostra zona, esperto in materia urbanistica,
    Amedeu e c.

  23. Buonasera,
    La commissione edilizia di Milano ha bocciato il progetto che avevo sottoposto per la realizzazione di una serra sul terrazzo in una zona sottoposta a vincolo. Abbiamo richiesto delucidazione e ci e’ stato risposto che le Belle Arti hannno dato istruzione di vietare la costruzione di serre nelle zone protette da vincolo. Nella via perpendicolare a quella nella quale si trova il mio appartamento stanno ultimando la realizzazione di una serra e si tratta di una via ancora piu’ centrale della mia. Come e’ possibile che a distanza di pochi metri il parere cambi in maniera cosi’ importante oltretutto spostandosi in una zona di maggior pregio? Posso fare ricorso per equita’ visto che situazioni simili sono state valutate in maniere differente?

    grazie

    alessandro

  24. Per Alessandro.
    Purtroppo l’unica maniera per ottenere poco è quella di cercare di fare dei paragoni o richiamando situazioni simili alla vostra.
    Può darsi che questo vostro “vicino” stia costruendo abusivamente, per cui otterreste la sua denuncia, ma non risolvereste il vostro caso.
    La strada da seguire è quella di capire la negazione della Soprintendenza, e potete sempre chiedere un appuntamento, andandoci con il vostro progettista.
    Può darsi che da questo contatto spunti fuori una soluzione che possa accontentarvi.
    Amedeu e c.

  25. Salve volevo esporti il mio problema i miei genitori hanno chiesto la concessione edilizia per costruire delle villette nel 2010 il comune non ha inviato nessuna lettera niente di che. ora siamo nel2011 hanno dichiarato i nostri terreni a rischio frane ed alluvioni questo rischio è stato comunicato al comune il 12 maggio dell’anno corrente. io cosa posso fare.. grazie

  26. Per Katia.
    La tua è una situazione comprensibile vista la fragilità geologica.
    Comunque, il Comune deve rispondere , se non altro è obbligato, entro 30 giorni, a mandare ai proprietari ed al progettista una lettera, nella quale si comunica il nome del Responsabile del Procedimento comunale e si richiedono le cose mancanti.
    (E’ strano che non ti sia arrivata)
    Devi recarti in Comune e fare presente quanto segue e richiedere tale comunicazione: altrimenti fallo per scritto con lettera raccomandata AR
    Amedeu e c.

  27. e x quando riguarda il silenzio assenso.. visto ke la mia regione campania ha inviato al comune e il comune nn ha detto niente almeno noi potevamo fare ricorso.. hanno dichiarato il terreno in cui dove è ubificata la mia casa è a rischio frana ed alluvione.. posso fare ricorso come cittadino sia al comune ke alla regione.. o come mi devo comportare.

  28. Per Katia.
    Dopo che avrai avuto la risposta scritta del Comune sulle motivazioni di tale ritardo puoi fare ricorso al TAR ed addirittura muoverti (se ci saranno gli estremi) tramite un avvocato per omissione d’atti di ufficio, se non ti hanno mai inviato alcuna lettera (prima accertatene).
    Comunque, per un terreno a forte rischio idrogeologico, come ci sembra di comprendere, sia il tuo, a n ostro parere, e specialmente in questo periodo, non potrai avere molte possibilità di ottenere un Permesso di Costruire.
    Amedeu e c.

  29. nella mia zona nn esistono frane o nelle vicinanze la mia abitazione è stata costruita ne 1964 e nel terreno c’è un fienile costruito nello stesso periodo se c’è frana sia il terreno ke gli edifici dovevano avere delle lesioni o cedere
    poi la zona e delimitata da angoli retti da una parte è arancione e dall’altra è gialla esisto frane ad angoli retti.

  30. Per Katia.
    Nel precedente tuo commento ci hai riferito che il Comune ha individuato la tua zona come “a rischio frane ed alluvioni”.
    Quindi se non sei d’accordo con tale classificazione, devi incaricare un geologo professionista , che effettui le prove idrogeologiche, ne studi la zona ed i comportamenti e rediga la documentazione idonea da presentare in Comune affermando il contrario di quanto da loro individuato.
    Non si può contestare a voce una simile individuazione.
    Amedeu e c.

  31. Descrivo un caso che ha dell’incredibile.Sono in attesa della definizione di una pratica di condono presentata nel 1986 ai sensi L.47/85 per un appartamento costruito nel 1974 assieme ad altri 23 in zona urbanistica B risultato in assenza di licenza edilizia in quanto il n.di licenza edilizia indicato in rogito non ha trovato riscontro presso il Comune a fronte della richiesta nel 1985 di un condomino che doveva vendere.Dopo circa 25 anni dalla presentazione della domanda il Comune invia un’informativa nella quale si fa presente che l’appartamento è soggetto alla L.1497/39 perchè compreso nella fascia di rispetto di 300.mt.dalla battigia Tramite un geometra dopo aver presentato tutti i documenti un ufficio del Comune informa il mio geometra che è stato rinvenuto il nulla osta edilizio e mi indica come presentare una domanda per chiedere l’improocedibilità e archiviazione della pratica di condono.Dopo circa 2 mesi il Comune risponde che non può accogliere la mia richiesta senza alcuna motivazione e accenno al nulla osta rinvenuto, elencando soltanto quanto risulta dalla pratica edilizia del Costruttore(presentazione in varie date di progetti,inizio lavori senza il previsto nulla osta edilizio,parere favorevole della Commissione edilizia,ordine di demolizione seguito dall’impossibilità nella demolizione,valutazione dell’UTE ai fini applicazione sanzione,invito al pagamento e infine presentazione da parte mia e di tutti i proprietari di domanda di condono.A tutto ciò ho risposto allegando la copia conforme all’originale del N.O.E. ritrovato, chiedendo di riesaminare il caso ed annullare il diniego per difetto di motivazione e disparità di trattamento in quanto mi risulta che detto nulla osta edilizio è stato allegato per il mio vicino di casa alla domanda rivolta alla soprintendenza per il nulla osta paesaggistico e quindi implicitamente è stata riconosciuta la sua validità,.A questo punto mi chiedo il motivo per cui il Comune non dovrebbe riconoscere valido detto N.O.E. ?Forse perchè non sarebbe stato a suo tempo chiesto il Nulla osta alla Soprintendenza? (ma il termine che risulta nel detto N.O.E “sentito il parere favorevole della Commissione edilizia” non dovrebbe valere anche per il lato paesaggistico perchè mi sembra che in quel periodo in seno alla Commissione edilizia c’era anche un esperto in ambiente cioè trattavasi di Commissione integrata)?)
    O forse ci sarebbe stata collusione ?O perchè il Comune lo riterrebbe illegittimo per altri motivi?Da un esame di detto N.O.E. firmato dall’allora Sindaco e sottoposto al parere di esperti legali in edilizia esso presenta tutti i crismi della legittimità .Ormai sarebbero trascorsi anche i termini previsti dalla legge per proporre l’impugnativa e quindi l’atto è divenuto sostanzialmente esecutivo così da spiegare i suoi effetti.

  32. Per Luigi.
    Una lunga e martoriata vicenda.
    Iniziamo dalla Commissione Edilizia, che è un organo consultivo e non decisionale, della quale fanno parte i rappresentati degli ordini professionali, della Soprintendenza, della ASL e del Comando VVF + eventuali partiti politici.
    Il rappresentate della Soprintendenza ha diritto al voto, ma non sostituisce il parere che deve dare detto Ente, così come quello dei VVF o della ASL.
    Il Nulla Osta ritrovato in Comune è riferito ad una certa data, e l’unica cosa che dovrebbe essere verificata, è quella di accertarsi che da allora non siano sopravvenute leggi o norme a modifica o integrazione di tale parere (Riferite cioè alla legge 1497/39) ed inoltre che il progetto a sanatoria da te presentato non abbia “alcuna” modifica rispetto a quello iniziale; altrimenti la tua domanda si configurerebbe come richiesta di un nuovo permesso.
    Se è tutto regolare, un fatto importante ci sembra l’accettazione di un simile nulla osta per una pratica relativa ad un tuo vicino.
    Dici “mi risulta”, ma su tale circostanza devi essere più che certo.
    Detto ciò, avrai messo la tua pratica in mano ad un legale, per cui devi seguire i suoi consigli.
    Amedeu e c.

  33. buongiorno vorrei sapere quanto tempo ci vuole per avere una licenza dal comune di Benevento per ristruttuare e alzare il tetto di una mansarda visto che la domanda è stata presentata il 6 dicembre.

  34. Per Maria.
    Se tutto procede entro i tempi prestabiliti, in febbraio dovresti avere concluso.
    Devi però leggere attentamente la lettera che il Comune ti ha inviato, con la nomina del Responsabile del Procedimento comunale.
    Spesso tale lettera contiene la richiesta di più elaborati mancanti.
    E’ la cattiva lettura di tale missiva a procrastinare all’infinito le pratiche edilizie, in quanto, in attesa, le stesse restano archiviate.
    Amedeu e c.

  35. HO BISOGNO DI AIUTO:
    QUANDO IL COMUNE RILASCIA UNA CONCESSIONE EDILIZIA E IL COSTRUTTORE PROVOCA DANNI STRUTTURALI NEL PALAZZO ATTIGUO, LO STESSO COMUNE E’ CORRESPONSABILE DI TALI DANNI?
    SO CHE CE’ UNA LEGGE A TAL PROPOSITO. MA NON RICORDO QUALE.
    GRAZIE IN ANTICIPO.

  36. Per Saby.
    Dispiace, ma non ne siamo a conoscenza.
    Quando un Comune rilascia un Permesso di Costruire, lo rilascia con la clausola “Fatti salvi i diritti dei terzi”, per cui il proprietario, il costruttore ed i tecnici privati devono rispondere, ciascuno per la parte di loro competenza di eventuali danni o mancanze verso altri.
    Amedeu e c.

  37. Alcune brevi delucidazioni circa la Commissione Edilizia.
    1. Della C.E. possono far parte il sindaco e un assessore anche se non hanno titoli professionali in merito?
    2. Per malattia del presidente la C.E. si può riunire ugualmente presieduta da un delegato da lui nominato?

  38. Per Mariangela.
    La Commissione Edilizia è un organo tecnico consultivo, di cui fanno parte i tecnici rappresentanti dei principali ordini professionali in materia (scelti nel Regolamento Edilizio).
    Il Presidente della C.E. è nominato dal sindaco e scelto fra i tecnici professionisti.
    Salvo che i Regolamenti Edilizi locali non dispongano diversamente, gli assessori ed il sindaco non dovrebbero partecipare al voto della C.E, anche se possono assistervi in qualità di spettatori, come qualsiasi altro cittadino.
    In caso di malattia del Presidente, il sindaco può nominare, in via provvisoria, un sostituto, con le stesse modalità.
    Amedeu e c.

  39. Quanti giorni prima deve essere inviata la convocazione della C.E.? grazie 1000.

  40. Per Mariangela.
    Lo troverai scritto nel Regolamento edilizio del tuo Comune.
    Vi sono sicuramente vari articoli destinati alla C.E. ed al suo funzionamento.
    Puoi consultarlo anche via Internet.
    Amedeu e c.

  41. Salve,
    ho una villetta singola che avrei voluto ampliare. Ho commissionato il lavoro a un geometra che ha fatto il progetto, che è stato approvato in commissione edilizia e mi è stata rilasciata la licenza per costruire. Ora però, subito prima di iniziare i lavori, la ditta appaltatrice si è accorta che il progetto non rispetta i vincoli per le distanze dai confini previsti per la mia zona. Chi è responsabile del danno che ne consegue? Io ho chiaramente già pagato il tecnico e gli oneri di urbanizzazione…grazie…

    • Per Stefania.
      Richiama il geometra, fagli tirare i confini esatti con lo strumento e poi fai tracciare il fabbricato.
      Devi assistere all’operazione sul terreno, dopo di che, se non torna come dovrebbe, chiedi al tecnico di rimediare con un progetto di variante (naturalmente spese a suo carico).
      Amedeu e c.

  42. Ho presentato un permesso di costruire in sanatoria per una pratica la cui distanza dalla strada vicinale è inferiore a ml.10,00
    Il nuovo regolamento edilizio, approvato di recente, prevede la distanza da tale strada, in quanto rientrante nel perimetro Urbano, di mt. 5.00.
    Il progetto presentato, per parte del fabbricato, dista da detta strada mt. 8.50 e parte oltre mt. 10.00.
    Tale permesso è stato presentato a novembre 2011, senza alcuna risposta dall’Ufficio Tecnico del Comune.
    Domanda: Bisogna presentare un nuovo permesso di costruire che contiene le nuove norme del regolamento? oppure fare ricorso per decorso i termini di 60 gg. al vecchio progetto, che comunque conteneva la previsione delle nuove norme adottate dalla delibera di consiglio ma al momento non ancora approvate.-Grazie

    • Per Giuseppe.
      Fra uno strumento urbanistico ed un’altro, scatta la legge di salvaguardia, per cui il progetto viene approvato se conforme ad entrambi gli strumenti, sospeso se in contrasto con uno dei due; ed infine viene respinto se in contrasto con entrambi.
      Leggi questo nostro articolo
      http://www.coffeenews.it/misure-di-salvaguardia-comunali-art-12-commi-3-e-4-del-dpr-n%C2%B0-38001
      Nel tuo caso, non ti conviene fare un ricorso in quanto cadi nella sospensione.
      Il progetto che hai presentato ha le distanze (8,50 e 10,00) superiori a quella prevista dal nuovo Regolamento Edilizio (5,00 mt)per cui dovrebbe bastare, a nostro parere, richiedere il riesame del progetto giacente in Comune.
      Amedeu e c.

  43. Buongiorno e grazie per l’ascolto.

    il 16 febbraio e’ stata consegnata in comune domanda di manutenzione straordinaria.

    Oggi 18 luglio non ho ancora avuto alcuna risposta.

    e solo oggi hanno comunicato telefonicamente al geometra a cui ho dato l’incarico che cosi’ come e’ stata presentata 3 dell’ufficio tecnico hanno dato il consenso ai lavori e 4 no.

    Ora mi chiedo se l’utente deve rispettare normative ecc. perche’ il comune non si e’ fatto sentire per piu’ di 5 mesi.
    Non esistono forse dei termini di tempo (non so’ se 30 o 60 giorni) entro i quali se non ricevo alcuna risposta posso comunque procedere con i lavori?
    Ho fatto una ricerca e risulta che:

    – Se il permesso di costruire e’ ordinario:
    Il comune non risonde entro 60 giorni vale il silenzio assenso.

    – Se il permesso di costruire e’ in sanatoria:
    Il comune non risponde entro 60 giorni vale il silenzio rifiuto.
    Ora la mia domanda e’:
    io ho una vecchia serra gia’ sanata negli anni 80, quindi regolare
    in quale delle due domande appartengo?
    Se ora e’ regolare risulta che la mia domanda per ristrutturazione straordinaria, risulta: PROCEDIMENTO ORDINARIO e quindi ritengo utile il silenzio assenso?
    Posso fare qualcosa?
    Mille grazie per la risposta

    • Per Marco.
      Per prima cosa chiarisci con il tuo geometra cosa vuol dire chhe in Comune “3 hanno dato l’assenso e 4 no” (I componenti della Commissione Edilizia?).
      Inoltre ha ricevuto una telefonata?
      I rapporti fra Comuni e progettisti o proprietari, dovrebbe avvenire, per le pratiche presentate, unicamente a mezzo di lettera.
      Devi chiarire chi è il Responsabile del Procedimento comunale per la tua pratica, e poi vai a parlare con il medesimo.
      Probabilmente, come avviene nella maggior parte dei casi, la prattica era incompleta ed è stata archiviata per alcuni mesi. (Dovresti comunque avere ricevuto una lettera nella quale si indicava il responsabile del procedimento e si richiedevano eventuali atti mancanti – sono stati presentati? Quando?).
      In ogni caso vai in Comune e chiarisci come sta il tuo progetto.
      Le nostre sono supposizioni, ma devi verificarle.
      Circa il silenzio assenso o il silenzio rifiuto, per il momento ti consigliamo di lasciarli perdere, in quanto entreresti in un contenzioso con il Comune, alla fine del quale riusciresti sempre perdente, sia per il tempo perduto che per il denaro speso.
      Amedeu e c.

  44. Salve,volevo un consiglio,sperando di essere chiaro volevo esporle il casino in cui sono finito, allora la casa di mio padre dove anch’io ci abito e stata costruita 40 anni fa,volendomi ampliare, sono stato da un geometra per il da farsi,mi chiede il disegno approvato in comune.Vado per verificare e noto che il disegno approvato e totalmente diverso da come la casa e stata costriuta,parlo con il geometra comunale e mi risponde “o pagate la multa per sistemare il tutto o se per 40 anni siete stati buoni fatene altri 40”!!! Prendo il geometra che ha fatto il progetto, si ricorda tutto, che durante i lavori erano state fatte le modifiche (una volta si faceva cosi’) e che adesso paghiamo la multa.Tengo a precisare che lo stesso geometra dopo alcuni anni ha iscritto la casa al catasto presentando un nuovo disegno di come e realmente la casa!
    In pratica tutti “si lavano le mani” mio padre compreso (spera in in condono) agire per vie legali puo aiutarmi (ma paga il legare e come pagare la multa).Spero di essere stato chiaro

    • Per Luciano.
      Pensiamo di avere capito.
      Se le modifiche sono sanabili, come ti ha premesso il tecnico comunale, ti consigliamo di scelgliere quella via, in quanto con ogni altra soluzione, non solo perderesti più tempo, ma anche denaro.
      Amedeu e c.

  45. Se per piu’ di un mese e mezzo non si riunisce la commissione edilizia e’ possibile denunciare qualcuno?

  46. Salve,

    volevo un’informazione un pò particolare in materia di eliminazione di barriere architettoniche.
    In un condominio privato è stato installlato un servoscala al posto della prevista piattaforma elevatrice.
    E’ stata inoltrata una domanda di sanatoria perché comunque la soluzione del servoscala è conforme al D.M. 236/189 in materia di barriere architettoniche.
    Il comune interessato ha respinto la suddetta domanda con la seguente motivazione: “La commissione tecnica edilizia nella seduta del 6/9/2012 ha determinato che anche se il DM 236/1989 prevede la possibilità di utilizzare il servoscala allo scopo di superare differenze di quote contenute (non superiori ai 4 mt) il vigente r.e.c. ha da tempo escluso la possibilità di utilizzo di tali tipi di meccanismi al fine del superamento dei dislivelli, privilegiando per lo stesso scopo, invece, le piattaforme elevatrici. La richiesta di sanatoria risulta pertanto in contrasto con le specifiche previsioni contenute all’art. 106 del vigente r.e.c., e dunque non può essere accolta”.
    La domanda che mi si pone è: può il regolamento edilizio comunale prevedere norme più restrittive rispetto a quelle previste dal Decreto Ministeriale?

    Grazie,

    Fabio

    • Per Fabio.
      Si, può.
      Non potrebbe invece, qualora le norme fossero più permissive.
      Lo strano, però, è il fatto della preferenza di ascensori elevatori, in luogo di servoscala per disabili.
      Potrebbe interpretarsi come un privilegio concesso ai costruttori delle piattaforme elevatrici, non piacendo sicuramente ai costruttori di servoscale (Che non sarebbe male informare).
      A meno che, l’immobile nel quale abiti non sia un condominio di parecchi appartamenti, per cui, montare la guida a ridosso delle rampe scale frequentate da tutti i condomini, vorrebbe dire, diminuire la larghezza della scala stessa, impedendo la via di fuga delle persone, in caso di incendio o altro fattore similare.
      Amedeu e c.

  47. Salve, visto che la commissione edilizia è un organo consultivo e il suo parere non è vincolante, i suoi membri elettivi (in pratica i singoli professionisti) potrebbero essere chiamati a rispondere del reato di abuso di ufficio per l’eventuale parere favorevole rilasciato alle pratica edilizie qualora ci sia il dubbio che le stesse contrastino con il PRG? o in ogni caso risponde solo il responsabile del procedimento? visto che è risevata solo a lui la verifica della compatibilità con il PRG e di solito il contrasto non è evidente ma richiede grandi capacità tecniche che i membri non hanno. Grazie.

    • Per Chiara.
      I compiti della Commissione Edilizia Comunale, sono stati sempre molto equivoci, in quanto (Dovrebbe essere scritto anche sul Regolamento Edilizio del tuo Comune) oltre che ad essere non vincolanti, sono anche limitati.
      Normalmente i suoi compiti sono i seguenti: “La Commissione Edilizia, sentite le osservazioni di carattere tecnico-regolamentare espresse dagli uffici comunali ed in particolare dal responsabile del procedimento, esprimerà il proprio parere, valutando l’impatto estetico-visuale dell’intervento, il rapporto con il contesto, la qualità progettuale, la compatibilità con i valori paesistici ambientali esistenti”
      Come vedi, i componenti della C.E. hanno dei compiti ben limitati, specialmente dopo che i Dirigenti degli uffici comunali sono diventati i veri responsabili delle pratiche dei loro servizi (Una volta era il Sindaco insieme agli assessori delegati a tali compiti).
      Per cui, diremmo che la responsabilità maggiore ricade sugli stessi dirigenti, e naturalmente sui Responsabili del Procedimento comunale.
      Amedeu e c.

  48. Salve, vorrei sapere la differenza tra commissione edilizia e commissione edilizia integrata. Saluti

    • Per Alessandro.
      La Commissione Edilizia è comunque e sempre un organo consultivo (Non decisionale).
      La prima è competente per quanto riguarda i permessi a costruire , le denuncie di inizio attività (l’aspetto edilizio in particolare).
      Quella integrata, è competente soltanto in relazione al paesaggio.
      Amedeu e c.

  49. Salve, in data 20 dicembre 2012 ho presentato domanda per un permesso di costruire in sanatoria, ha tutt’oggi non ho ancora saputo nulla, quanto devo ancora aspettare più o meno mi avevano parlato di 60 giorni ?

    • Per Fabrizio.
      A sanatoria? Non sappiamo come abbia impostato la pratica il tuo tecnico professionista, per cui non azzardiamo alcuna ipotesi.
      Devi contattare il tecnico e, nello stesso tempo, puoi recarti presso l’ufficio Edilizia Privata del Comune, per avere dettagli precisi in merito.
      Normalmente, per queste pratiche, c’è sempre una spiegazione comprensibile.
      Amedeu e c.

  50. Buongiorno,
    sul lastrico solare del ns. condominio è installata da tempo un’insegna. Recentemente il proprietario del lastrico solare ha ampliato di molto le dimensioni dell’insegna senza avvisare l’amministratore ed i condomini. Possiamo noi condomini costringere il proprietario del lastrico a far ridurre le dimensioni dell’insegna a quelle originarie?
    Grazie per l’aiuto che vorrete dare.
    Luigi

    • Per Luigi.
      L’insegna può modificare l’estetica del fabbricato, e come tale necessita dell’approvazione del condominio (La maggioranza dell’assemblea condominiale).
      Fra l’altro i Comuni ricevono le imposte sulla pubblicità, e molti portano le insegne, per la dovuta approvazione, in Commissione Edilizia Integrata le insegne.
      Il prorietario del lastrico solare, in questo caso, è solo un condomino come voi.
      Amedeu e c.

  51. Buongiorno, le chiedo un parere. Abito in una zona a carattere ambientale (area verde in campagna, nei pressi di canale). Dietro alla mia casa, all’interno del mio terreno di circa 6000 mq, nessuna abitazione vicina, ho un piccolo magazzino/garage cadente che non ha caratteristiche di pregio di qualsiasi genere. Ho richiesto parere preventivo alla commissione Qualità Architettonica e Paesaggistica del mio comune per la demolizione/ricostruzione secondo le attuali norme antisismiche. Nel nuovo progetto è stata mantenuta la sagoma, volume e area di sedime, secondo quanto ci è stato imposto. Le uniche modifiche rispetto all’attuale si riferiscono alle aperture di finestre/porte per una miglior illuminazione degli interni, ora insufficiente. La risposta è stata: “pur ammettendo la demolizione con ricostruzione, si riconferma il Parere Contrario precedente, relativamente alla scelta compositiva”, senza altra specificazione. Verbalmente ci è stato detto che le finestre non sembrano da magazzino bensì da abitazione, pertanto non congruenti con l’attuale destinazione d’uso, con la presunzione che noi vogliamo disporlo ad uso abitativo. A suo parere: 1) è lecito questo parere, vista l’attuale normativa che obbliga al mantenimento di sagoma e volume, ma non del prospetto, con una sorta di processo alle intenzioni? 2) esistono finestre da magazzino o da abitazione? 3) come eventualmente fare ricorso?; 4) è possibile la richiesta di cambio d’uso da magazzino ad abitazione anche in una zona di protezione ambientale, che noi vorremmo se possibile attuare legalmente?

    • Per Mario.
      La Commissione Edilizia è un organo puramente consultivo, ma purtroppo importante, in quanto è raro che venga rilasciata una autorizzazione edilizia in contrasto con il parere della C.E.
      Ti conviene mutare la forma e l’altezza di tale finestre, mettendo solo quelle indispensabile (massimo 2) e del tipo a Wasistas, che si aprono, in alto vicino al soffitto, e per le quali non sarà possibile fare un proceso all’intenzione.
      Amedeu e c.

  52. grazie mille
    Mario

  53. Salve, vorrei sottoporre alla vostra attenzione questo quesito:
    Nel mese di settembre 2012 ho presentato presso il mio comune (Pompei) una richiesta di “variante in corso d’opera” pochi gg dopo ho ricevuto dal comune una comunicazione dove mi veniva detto che la mia pratica sarebbe stata analizzata entro tot gg da quella data di ricezione. Ad oggi la commissione si è riunita pochissime volte e la mia pratica nn e’ stata analizzata. Solo oggi dopo circa 6 mesi il mio tecnico ha deciso di effettuare una procedura alternativa che ha definito se nn erro “surroga…” Ma nn ricordo bene! Saltando la commissione tecnica e rivolgendosi ad un organo superiore. Esiste davvero QSta procedura? E quali sono le tempistiche? Vi ringrazio anticipatamente delle info che mi darete. Virginia

    • Per Virginia
      Per Virginia
      Normalmente si utilizza il termine “surroga” per “Sostituzione”; per esempio surroga di un componente della Commissione Edilizia ecc.
      Può darsi, però, che nella tua Regione esista una procedura alternativa cui si dà questo appellativo: in fondo viviamo in una Italia o meglio negli Stati Uniti d’Italia, dove i vari Stati sono rappresentati dalle Regioni.
      Detto ciò, ti consigliamo di scrivere una lettera Raccomandata RR al dirigente dell’Ufficio Edilizia Privata del tuo Comune (Metti sempre suo nome e cognome) domandandogli come mai il tuo progetto, presentato circa 6 mesi fa, non ha avuto ancora alcuna risposta.
      Chiedi di avere una risposta scritta.
      Meglio sarebbe se tu potessi usare il PEC (Posta Elettronica Certificata – Gratuita)
      https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot
      Può darsi che il tuo progetto sia fermo in attesa di integrazioni che non sono state presentate.
      Amedeu e c.

  54. Salve, vorrei sottoporre alla vostra attenzione questo quesito:
    Nel mese di settembre 2012 ho presentato presso il mio comune una richiesta di “variante in corso d’opera” pochi gg dopo ho ricevuto dal comune una comunicazione dove mi veniva detto che la mia pratica sarebbe stata analizzata entro tot gg da quella data di ricezione. Ad oggi la commissione si è riunita pochissime volte e la mia pratica nn e’ stata analizzata. Solo oggi dopo circa 6 mesi il mio tecnico ha deciso di effettuare una procedura alternativa che ha definito se nn erro “surroga…” Ma nn ricordo bene! Saltando la commissione tecnica e rivolgendosi ad un organo superiore. Esiste davvero QSta procedura? E quali sono le tempistiche? Vi ringrazio anticipatamente delle info che mi darete. Virginia

  55. Grazie!! Avevo erroneamente inviato due volte

  56. buongiorno, io vorrei ristrutturare una casa demolendola per chiari problemi strutturali. essendo in zona a vincolo paesaggistico e centro storico, all’inizio ero costretto a rispettare le misure e posizioni esistenti. preparato il progetto, visionato ed apprezzato dalla stessa commissione edilizia, una volta presentato mi è stato bloccato perchè un componente della stessa vuole che in quel contesto (centro “storico” ) di piccolo paese di case più o meno simili realizzi una struttura moderna, a mio parere, e di molti altri compaesani, sicuramente fuori luogo per non dire altro. possibile che io debba essere costretto a realizzare la mia casa come vuole un’altra persona , e comunque in modo assolutamente stonato con il resto del paese. grazie per la risposta.

    • Per Michele.
      Ti hanno detto che è stato un solo membro della Commissione Edilizia?
      Comunque l’unico modo per superare una situazione di questo genere, se la zona ha il vincolo paesaggistico (Quello, dipendente dalle belle arti), consiste nel recarsi presso gli uffici e contattare un tecnico della Soprintendenza, spiegandogli il fatto e chiedendogli un suo parere (Può darsi che te lo dia), e domandandogli se non c’è abuso di potere.
      Amedeu e c.

  57. buongiorno,
    volevo sottoporle un quesito. Ho consegnato circa un anno fa una pratica per un permesso di costruire che doveva andare necessariamente in commissione integrata. Tra vari problemi della commisione ad oggi la pratica risulta ancora inevasa. Infatti la commissione integrata è stata sciolta a Gennaio è ora si attende di riformarla dopo le elezioni comunali di maggio. Volevo sapere come muovermi, se veramente attendere tutto questo tempo o ci sono termini di Legge da poter perseguire.
    Cordiali saluti

    • Per Enrico
      Devi scusarci per la risposta che non possiamo darti.
      Questo 1° maggio, dopo anni, abbiamo voluto prenderci tre giorni di riposo e le domande nel frattempo accumulate sono state talmente tante che non ce la facciamo a rimetterci in pari con l’arretrato.
      Risponderemo alle nuove domande a partire dal giorno 03 maggio 2013
      Grazie.
      Amedeu e la Redazione

  58. capisco.
    le inoltro nuovamente la domanda così magari in questi giorni potreste darmi una risposta. Mille grazie
    buongiorno,
    volevo sottoporle un quesito. Ho consegnato circa un anno fa una pratica per un permesso di costruire che doveva andare necessariamente in commissione integrata. Tra vari problemi della commisione ad oggi la pratica risulta ancora inevasa. Infatti la commissione integrata è stata sciolta a Gennaio è ora si attende di riformarla dopo le elezioni comunali di maggio. Volevo sapere come muovermi, se veramente attendere tutto questo tempo o ci sono termini di Legge da poter perseguire.
    Cordiali saluti

  59. Buonasera,
    ho presentato una domanda per permesso di costruire sottoposto a commissione integrata perchè il bene ricade in vincolo paesiaggistico. Prima che la pratica potesse essere esaminata la Commisione è stata sciolta. Mi hanno detto che bisogna attendere che venga riformata una nuova commissione ma non si sa quando e che per la commissione integrata non valgono i tempi del silenzio assenso. Come bisogna comportarsi in questi casi?
    La ringrazio anticipatamente.
    cordiali saluti

  60. avrei bisogno di un chiarimento se è possibile.
    circa un mese fa ho presentato una S.C.I.A., ma i lavori non sono mai iniziati a causa di sopravvenute difficoltà, il comune mi ha inviato una rchiesta di integrazione della pratica in oggetto ma io vorrei rinunciare a tali lavori, lo posso fare? questo cosa comporterebbe? la rinuncia chi la deve presentare io (il committente), il tecnico, l’impresa o tutti e tre?
    distinti saluti
    Angela L.

    • Per Angela.
      La puoi presentare tu, ma devi assicurarti che l’impresa , il progettista ed il direttore dei lavori siano informati e… liquidati per il loro avere.
      Amedeu e c.

  61. ho fatto richiesta di agibilità per il mio appartamento, il tecnico che si occupa della pratica mi ha fatto firmare una dichiarazione che attesta il pagamento dei tributi comunali ( imu, tarsu ecc.), per quanto riguarda la tarsu non ho pagato per due anni ma non ho mai avuto solleciti di pagamento, ne comunicazioni da parte dell’ente.
    Non mi concederanno l’agibilità per questo motivo? come posso rimediare, posso raggiungere un accordo con l’ente creditore, insomma come devo rimediare?
    Grazie anticipatamente per la risposta

    • Per Giuseppe.
      Fossimo in te, ci recheremmo all’ufficio tributi del Comune, chiedendo di pagare i due anni delle tasse Tarsu che non hai ricevuto.
      Dovrai pagare una penale ma ti conviene mettere a posto una dichiarazione che altrimenti sarebbe mendace.
      Amedeu e c.

  62. Buongiorno, ripropongo la domanda, verso fine maggio ho presentato, tramite geometra e architetto una richiesta di permesso di ristrutturazione (credo che sia una concessione edilizia con relazione antisismica), la commissione avrebbe dovuto riunirsi il 15 luglio, ma non lo ha fatto, ufficiosamente comunicano che intendono riunirsi dopo agosto, forse a metà settembre, dopo le vacanze… Io ovviamente nel frattempo non posso partire coi lavori, di sto passo mi ritroverò costretta a fare i lavori in pieno inverno…
    Mi chiedo se sia una situazione accettabile, è possibile che una commissione non si riunisca per oltre 5 mesi, non ostante richieste di permessi giacciano inevase???
    Esiste un modo per risolvere o aggirare questa situazione???

  63. salve, volevo un parere molto importante x me.
    Ho presentato in C.E il progetto per costruire una nuova villetta in zona di completamento edilizio urbano del mio comune. Con grande stupore mi hanno bocciato il progetto ed espresso il parere di riformularlo con un disegno completamente nuovo. Può la C.E. dire una cosa del genere considerando il fatto che ci siamo in tutto e per tutto attenuti alle norme del RUE e quant’altro? o meglio…può la C.E. bocciare e dire di rifarlo nuovo senza citare leggi, regolamenti o altro? Cosa mi consigliate di fare? un nuovo progetto oltre a tempo richiede pure parecchi quattrini !

    • Per Stefan
      E’ compito della Commissione Edilizia, che è un organo puramente consultivo ma non decisionale, esprimersi su: “La Commissione Edilizia, sentite le osservazioni di carattere tecnico e regolamentare espresse dagli uffici comunali ed in particolare dal responsabile del procedimento (Dal tecnico cui è affidata la tutela della pratica edilizia in osservazione), esprimerà il proprio parere, valutando l’impatto e la qualità estetica dell’intervento, il rapporto con il contesto, la qualità progettuale, la compatibilità con i valori paesistici ambientali esistenti.”
      Prova quindi a presentare un progetto esteticamente nuovo, ma prima, per avere indicazioni più precise e per non rischiare di presentare 10 volte un progetto che non va bene, cerca di parlare con il dirigente o il segretario della commissione edilizia, facendoti leggere attentamente il parere che è stato verbalizzato dalla commissione stessa.
      Amedeu e c.

  64. SALVE, ho presentato sul comune ca. 120 giorni fa un progetto di una casa, su un terreno edificabile dove non cera nessun vincolo paesaggistico.
    inizio Agosto la Regione Puglia ha attivato il piano paesaggistico che vincola anche il mio terreno.
    Cosa succede visto che il comune non mi ha fatto sapere niente sul progetto presentato?

    • Per Adriano.
      Se non hai ricevuto alcuna comunicazione scritta dal Responsabile del Procedimento comunale, nella quale ti si chiedevano elaborati mancanti pena la sospensione del progetto, ed adesso sei messo in condizioni di non poter più costruire (Comunque, povresti sempre superare il vincolo paesaggistico, a meno che la zona sia diventata inedificabile), solo allora dovresti rivolgerti da un legale per fare scrivere una lettera al Dirigente dell’ufficio Edilizia Privata (Citare sempre il suo nome e cognome).
      Amedeu e c.

  65. Ringrazio per la rapida risposta,

    Nel momento in cui ho acquistato il terreno avevo il certificato urbanistico con il quale risulta edificabile, a maggio abbiamo presentato il progetto e fin ad oggi nessuna risposta, inizio Agosto la regione Puglia ha attivato il piano PP.TR dove ricade anche il mio terreno.
    In questo caso visto che la domanda e’ stata presentata a maggio cosa succede?
    Scrivendo e indirizzando al responsabile tecnico risolvo il problema?
    Come si fa a superare il vincolo paesaggistico?

    Saluti Adriano

    • Per Adriano.
      Iniziamo dall’ultima domanda.
      Devi informarti presso la Soprintendenza alle Belle Arti o presso il tuo Comune in cosa consiste tale vincolo: cioè se è di assoluta inedificabilità oppure se va ottenuto il parere di detta Soprintendenza.
      Il DL 69 del del 21 giugno 2013 (Decreto del Fare) prevede, in sintesi, in una sua parte :
      “Eliminazione del silenzio-rifiuto dei procedimen­ti di rilascio del permesso di costruire nel caso di vincoli ambientali, culturali e paesaggistici
      I procedimenti di rilascio del permesso di costruire sono conclusi con l’adozione di un provvedimento espresso in presenza di vincoli ambientali, paesaggistici o culturali.
      Qualora una delle amministrazioni competenti neghi un parere, nulla osta etc., decorso il termine per l’adozione del provvedimento finale, la domanda di rilascio del permesso di costruire si intende respinta. Il responsabile del procedimento, entro cinque giorni, comunica al richiedente il provvedimento di diniego dell’atto di assenso, indicando il termine e l’autorità cui è possibile ricorrere.
      In questo modo si garantisce maggiore certezza ai tempi di conclusione dei procedimenti”.
      Ricerca tale tema nel documento formato Doc. posto al termine di questo nostro articolo ed agisci di conseguenza.
      http://www.coffeenews.it/le-novita-del-decreto-del-fare-sullinizio-termine-dei-lavori-e-sulle-ristrutturazioni-edilizie
      Amedeu e c.

    • Per Adriano.
      Quando hai a che fare con certe problematiche con le amministrazioni pubbliche, difficilmente potrai avere delle risposte preventive certe.
      Ti abbiamo suggerito una via da percorrere, ma non è esente da possibili rifiuti.
      La certezza la potrai avere solo se riesci ad avere una autorizzazione.
      Puoi comunque contattare e consultare un tecnico professionista della tua zona.
      Amedeu e c.

  66. Salve,
    avrei bisogno di un parere relativamente alla mia situazione.

    Sono proprietario per testamento di una abitazione lasciatomi dai miei genitori.
    Avendo deciso di vendere ho scoperto una cosa a mio avviso assurda e che nessuno sa come risolvere.
    Ovviamente se non risolvo, il notaio si rifiuta di fare l’atto di vendita.

    L’abitazione è stata costruitanel 1971.
    Tra i documenti in mio possesso ci sono:
    1) autorizzazione progetto da parte del Genio Civile;
    2) comunicazione al comune di Inizio lavori;
    3) icomunicazione di interruzione e successiva ripresa dei lavori;
    4) risposta del comune con cui prende atto della ripresa dei lavori;
    5) richiesta al comune di rilascio della concessione edilizia;
    6) approvazione del progetto in commissione edilizia.

    Nonstante tutti questi documenti manca la concessione edilizia da parte del comune. Abbiamo chiesto notizie e ci hanno risposto che la stessa non è mai stata rilasciata per cui l’opera è abusiva.

    Il comune non sa darci risposta su come risolvere il problema e ha accennato ad unaeventuale sanatoria dietro versamento di una somma non indifferente.

    Possibile che debba pagare per il rilascio di una concessione non rilasciata dal comune che aveva tutta la documentazione per poterla fare?
    E poi perchè pagare adesso quando nel 1971 non erano previsti oneri?

    Grazie

    • Per Francesco.
      Ci pare una situazione alquanto assurda.
      Il Comune, con lettera ha preso atto dell’inizio dei lavori?
      Inoltre, con lettera, ha ripreso atto della ripresa dei lavori?
      Gli altri documenti fanno parte dell’istruttoria del progetto e non contano.
      Ma come può, adesso, il Comune sostenere, in presenza di due lettere protocollate ed inviate per posta, che non c’è una concessione edilizia?
      I casi sono due: o il tecnico comunale incaricato, nello scrivere tali lettere pensava agli affari suoi, oppure le stesse non hanno un effettivo valore di presa di atto, nel senso che potevano riguardare argomenti diversi (Tipo modulo comunicativo da smarcare), fra i quali poteva essere citata anche la presa d’atto.
      Comunque sia, prendi la documentazione e recati da un legale.
      Non è che devi fare causa al Comune, in quanto non troveresti mai la porta per uscirne, ma se quanto dici è la realtà, devi far capire al Comune (Suoi tecnici) che non sono esenti da responsabilità.
      Circa gli oneri di urbanizzazione, se vai ad una sanatoria, dovresti pagarli, calcolati al momento in cui ritiri la concessione.
      Amedeu e c.

  67. Salve,
    le scrivo perchè anch’io, tramite il mio geometra di fiducia (che ha preparato tutte le carte e le ha presentate in comune) ho presentato una domanda per chiudere tipo garage un box auto della mia villetta bifamiliare tramite commissione edilizia. La mia domanda è: visto che sono quasi trascorsi i 60 giorni dalla presentazione e non ho ancora ricevuto nessun tipo di comunicazione, cosa mi consigliate di fare?Scaduti i 60 giorni vale la regola del tacito consenso?
    La ringrazio anticipatamente Michela.

    • Per Michela.
      Ti consigliamo di sentire il Comune, domandando per quale motivo la tua pratica è ferma.
      Può darsi che il responsabile del procedimento vi abbia inviato una lettera di richiesta di documentazione mancante, ed alla quale non avete dato peso.
      Il tacito consenso è sempre da valutare con i piedi di piombo prima di avventurarcisi.
      Amedeu e c.

  68. Un progetto prima di essere portato in Commissione Edilizia deve essere istruito dal Dirigente ? Oppure: l’Assessore che deve presentare in Consiglio il Progetto per la relativa di discussione deve essere istruito dal Dirigente? IO che sono Ragioniere e devo spiegate al Consiglio la bontà o meno del progetto (un Piano di Recupero) oltre allo schema di Delibera dovo avere dal Dirigente un istruttoria del PDR? GRAZIE.

    • Per Ernesto.
      In un Comune Medio -massimo avviene quanto segue.
      Il progetto da sottoporre all’esame della Commissione Edilizia (che rilascia pareri consultivi e non decisionali), va istruito dal tecnico responsabile del procedimento del progetto, che deve raccogliere i pareri dei vari uffici comunali competenti sullo stesso.
      Il Dirigente del’ufficio Edilizia Privata è in effetti il responsabile di questa istruttoria, che deve risultare completa.
      La illustrazione del progetto in C.E. Avviene da parte di un tecnico comunale dell’ufficio E.P. sottoposto al Dirigente in scala Gerarchica.
      L’assessore, partecipa alla C.E in rappresentanza del Sindaco.
      Nei piccoli Comuni, logicamente, può essere il dirigente stesso che istruisce ed illustra la pratica.
      Amedeu e c.

      • Mentre ringrazio sentitamente Amedeu per la sollecita risposta che mi solleva da un impiccio non facile per me, IO non era ancora Assessore all’Urbanistica nel momento in cui il Dirigente presentò il Piano di Recuoero in Commissione Edilizia, e nemmeno il mio predecessore, ciononostante sim accusa il mio predecessore di non aver presentato il Giunta ed in Consiglio le proposta, ma questi afferma, come potevo io presentare in onsiglio un progetto così complesso come un Piano di recupero senza una istruttoria del dirigente:Pwer Li andava tutto bene ma quando il mio ex collega fece gfare una relazione ad altrei tecnici del Comune (un Ingegnare, un Architetti ed un Geometra) questi trovarono tante irregolarità , ch al momento in cui poi fu portato in Consiglio il Consiglio lo occiò (per mancanza del parere sulla VALUTAZIONE ABIENTALE SRATEGICA, SUL FATTO E LA PARTICELLA AVEVA UNA SUPERFICE DI 1080MQ IN MENO, CHE NELLA CONVENZIONE ERA PRESISTA LO SCOMPUTO DELLE URBANIZZAZIONI ECC,ECC). e’ LOGICO TUTTO QUESTO?. Aveva ragione il mio ex collega?

        • Per Ernesto.
          La situazione che racconti adesso è diversa da quella della prima domanda.
          L’assessore, era tenuto a portare gli atti in giunta ed in Consiglio, prima ( si presuppone, perchè non lo dici) di renderli attuativi.
          Lo stesso assessore, visto che non esisteva l’istruttoria dell’ufficio preposto, con la firma del dirigente, doveva preventivamente preoccuparsi di rendere la pratica completa anche di tutto ciò.
          Per cui, a nostro parere, se la questione sta così, si può ravvisare un comportamento scorretto del medesimo.
          Amedeu e c.

  69. Ho fatto richiesta di piano casa nel mese di Luglio, la pratica sembra essere tutto ok, cosi mi ha riferito l’addetto del comune, manca solo la firma del responsabile del settore, che mi dice che sempre troppo impegnato e che il giorno seguente pubblicherà la pratica sul sito del Comune, ma nada de nada, tra qualche giorno scadranno i 60 giorni, cosa posso fare?

    • Per Davide.
      Invia una raccomandata AR (Meglio sarebbe un messaggio di Posta Certificata- PEC) nella quale esponi i viaggi fatti a vuoto e fai presente che la ditta che hai trovato per eseguire il lavoro sarà impegnata altrove, per cui potresti incorrere un aggravio di spese, non preventivato.
      http://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot
      Indirizzala al dirigente tanto impegnato (Metti il suo nome e cognome) e chiedi di ricevere una risposta scritta tramite stesso mezzo.
      Amedeu e c.

  70. Salve, il giorno 6 ottobre c.m. ho protocollato, al mio comune, una richiesta di permesso a costruire per un cambio di destinazione d’uso di un locale ad uso abitazione per trasformarlo in commerciale.Controllando l’albo pretorio online del comune ho notato che i permessi a costruire pubblicati il giorno 13 ottobre sono successivi alla mia richiesta.Entro quanto tempo la commissione che ha “esaminato” la mia documentazione dovrebbe notificarmi una eventuale sospensione?Qualora non mi comunicasse nulla cosa posso fare?.In attesa di una vostra gentile risposta vi porgo cordiali saluti.

    • Per Antonio.
      Ogni pratica edilizia inizia il suo iter burocratico dal giorno in cui viene protocollata.
      Poichè ciò è avvenuto il 6 ottobre, il Comune dovrebbe avere a disposizione 60 giorni, cioè fino al 6/12/2014 (Dipende dalla Regione nella quale vivi)
      Può darsi, però, che a seguito del DL 133/2014 (Sblocca Italia), il tuo Comune intenda legiferare con la SCIA, in luogo del Permesso di costruire, per i cambi di destinazione d’uso, e che per tale motivo si sveltiscano i tempi burocratici previsti.
      Il Comune dovrebbe però recepire o aver recepito il suddetto decreto 133/2014.
      Ti suggeriamo di recarti presso l’ufficio Edilizia Privata comunale, richiedendo quale tecnico è responsabile del procedimento della tua pratica.
      Detto tecnico ti metterà al corrente dell’iter burocratico della stessa.
      Amedeu e c.

  71. Buongiorno vorrei sottoporre il mio caso. Comune di Milano nel 2002 ho installato una veranda fronte giardino interno sul mio balcone all’interno del perimetro del parapetto. Nel 2003 ho aderito al condono chiedendo la sanatoria, dopo 10 anni non avendo ricevuto nessuna comunicazione vado al Comune e chiedo spiegazioni mi rispondono che mancavano delle fotografie, le procuro va in commissione edilizia e mi intimano la demolizione. Faccio presente che nella mia zona Navigli ci sono numerose verande forse abusive dove nessuno dice nulla. Io pur facendo un abuso ho voluto, pagando gli oneri, condonarlo e me la bocciano quindi era meglio se non chiedevo la sanatoria. A questo punto devo rimuoverla o posso fare qualcosa (ricorso, esposto in autotutela).
    Grazie per l’eventuale risposta

    • Per Raimondo.
      Il problema delle verande non è solo di Milano ma è nazionale.
      Le verande poste al limite delle ringhiere dei terrazzi, oltre che a costituire una variante ai prospetti dell’edificio ed un aumento di volume, mettono in “seconda aria e luce” i locali che si affacciano sulle stesse.
      Dal punto di vista igienico sanitaario, ciò corrisponde a creare due stanze adiacenti, la prima delle quali deve prendere aria e luce dalla seconda (La veranda).
      Per tale motivo le Commissioni Edilizie non possono approvare tali verande.
      Il fatto è, che ne esistono a milioni, e sono ignorate (Volutamente).
      Per fare il cittadino onesto, purtroppo (Detto locale) “ti sei dato la zappa sui piedi”.
      Adesso dovresti toglierla, perchè la sanatoria non te la ammetterebbero.
      L’unica tua difesa potrebbe esesre quella di far presente che nella città ne esistono migliaia, ma sarebbe, comunque, una magra soddisfazione.
      Amedeu e c.

  72. Nei riguardi di un redigendo PRG , quali compiti ha la Commissione edilizia? GRAZIE .

    • Per Ernesto.
      Nessuna. Un nuovo Piano regolatore Generale, normalmente viene affidato a tecnici esterni ben renumerati e che possibilmente non abbiano agganci con società del luogo.
      Amedeu e c.

  73. Gentile Sig. Amedeu, mi scuso se la importuno troppo. ma vorrei farLe usa sola domanda. Abiiamo fatto un concorso per un Coordinatore per una variante al PRG e che rimise a suo tempo un suo Documento di Indirizzi e che il Consiglio Comunale approvò. Poi se ne fece un’altro per la nomina di 4 redattori. Che compito ha il redattore in un PRG ?. E’ giusto pensare che il redattore mette sulla carta, cioè disegna quello che sono le scelte del Documento di indirizzi del coordinatore, che poi dovrà essere di nuovo portato in Consiglio per l’approvazione? Grazie.

    • Per Ernesto.
      Per rispondere a tale domanda sarebbe sufficiente ricercare sul vocabolario italiano i due termini e leggere il loro significato.
      Colui che coordina deve dare l’input al redattore del PRG o altro strumento urbanistico.
      Da chiarire però che il coordinatore, a sua volta, riceve le direttive dell’amministrazione pubblica dalla quale dipende.
      Questo per dirlo in parole povere; ma nella realtà spesso il redattore ha più potere di quello che dovrebbe avere ed è questi che disegna sulla cartografia e redige la normativa.
      Alla redazione del PRG seguono le osservazioni, l’esame delle stesse, l’approvazione in Consiglio Comunale ecc.
      Amedeu e c.

  74. Salve ho letto l’interessante articolo e porgo innanzitutto i miei complimenti. In secondo luogo vorrei porgere alcune domande nella speranza di capirci qualcosa.. Attraverso il mio architetto presento domanda per costruire o meglio sopraelevare su un fabbricato pt già esestente..domanda comprensiva di tutti i documenti necessari (progetto relazione geologica e altre prove tecniche sottoposte a casa e terreno), ricevo 4 mesi fa la famosa lettera (cui leggevo sopra) che richiedeva documentazione “mancante o incompleta” celere il tecnico “sistema” la pratica che va in commissione. il 2 gennaio ricevo una notifica che rende note 2 ragioni ostative all’accoglimento della domanda. Motivi cui: mancato rispetto della distanza lato ovest (non c’è nulla da qual lato se non un asilo a 8/9 metri dal mio giardino) e contrasto con le disposizioni igienico-sanitarie relative a vani privi di illuminazione e aerazione. Ora, il mio tecnico si è recato agli uffici competenti ottenendo di far tornare la pratica in commissione…finalmente arriva la mia domanda ahaha “quanto tempo ci vorrà affinche diano una nuova risposta? E nel caso in cui FINALMENTE fosse positiva quali altri passaggi e tempi mancano per poter finalmente iniziare questi benedetti lavori? Sicura di una cortese risposta saluto con affetto. Jessica

    • Per Jessica.
      Le leggi ci sono per rispettare dei tempi prescritti ma, purtroppo, i tecnici comunali seguitano a fare il comodo loro, anche perchè nessun cittadino si sognerebbe di avanzare dei reclami scritti alle autorità di sorveglianza.
      Costui, poi, dovrebbe far fronte a eventuali ripicche in corso d’opera.
      Comunque, una volta che la pratica è stata approvata dalla C.E. massimo in 30 giorni, dovresti avere l’autorizzazione in mano.
      Sta poi al tuo tecnico seguire accuratamente l’iter burocratico della pratica.
      Amedeu e c.

  75. Per Giuseppe
    Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
    Grazie.
    Amedeu e c.

  76. Buongiorno,
    il mio progetto è appena andato in commissione ed ha ricevuto parere negativo a causa del tetto piano, anche se nel regolamento edilizio comunale è previsto per progetti innovativi e con caratteristiche casa clima.
    Erano sati dati dei vincoli dall’ufficio del tecnico comunale che il nostro progettista ha rispettato e tutto questo non ha comunque portato al risultato sperato. Le cause del parere contrario sono: la soluzione archiettonica proprosta non è conforme all’articolo 45 del REC in quanto il progetto presenta il tetto piano e dal punto di vista estetico non si integra con l’edificato circostante.
    Ma l’articolo 45 dice esattamente quello che ho scritto prima, quindi mi chiedo se per un parere personale sia possible per la commissione decidere negativamente.
    Grazie

    • Per vanessa.
      La Commissione Edilizia comunale è un organo puramente consultivo (E non decisionale), di cui si avvale l’Amministrazione comunale per pareri prevalentemente di ordine estetico architettonico.
      Quindi, il parere rilasciato dalla C.E. per il tuo edificio, “che non si integra con l’ambiente estetico circostante” rientra pienamente nei compiti della commissione stessa.
      Amedeu e c.

  77. Mi chiamo Antonio ed abito in un piccolo paese. Stavo facendo un giro su internet per farmi un’ infarinatura sul permesso di costruire. Questo in quanto i miei genitori sono proprietari di un pezzetto di terra chiuso sui quattro lati dalla strada, l’ abitazione dei miei genitori e fra due abitazioni di altri proprietari. Pezzetto di terra sul quale vorrebbero costruire un garage.
    Premessa: i miei genitori hanno votato contro quelli che poi hanno vinto le ultime e penultime elezioni.
    La storia di questo permesso è lunga di vari anni in quanto ogni volta ne tirano fuori una nuova per poter negare il permesso stesso.
    Addirittura la prima volta hanno messo in dubbio la proprietà stessa del terreno.
    Poi si è detto che occorreva un po’ di terreno che fungesse da marciapiede (una delle abitazioni degli altri proprietari rappresenterebbe il punto finale del marciapiede stesso. Comunque sia per questa concessione è stato corrisposto un indennizzo di 400 euro).
    Poi hanno detto che mancavano dei documenti per poter decidere.
    Poi hanno detto che non c’ erano le distanze (con uno dei proprietari c’ è l’ accordo a costruire sul loro muro che non ha finestre. Con l’ altro c’ è un tratto di terreno di un metro che impedirebbe l’ attacco sull’ altra abitazione. Tratto di abitazione peraltro senza finestre. Addirittura col proprietario di questa abitazione c’ è una scrittura privata con cui si accordano che in caso di costruzione comune il muro divisorio sarebbe stato costruito sul tratto di sua proprietà).
    Fatto tutto, pochi giorni fa arriva il nuovo diniego per documentazione incompleta.
    Alla richiesta di spiegazioni il resp. del procedimento dice che per lui si può costruire.
    Si può capire e fare qualcosa senza svenarsi o bisogna solo asservirsi?
    Grazie per l’ attenzione e cordiali saluti

    • Per Antonio.
      Se la lettera pervenuta dice che la documentazione è incompleta, occorre che tu ed il tuo tecnico la integriate come richiesto dal Comune.
      Amedeu e c.

  78. Per Patrizio.
    Nessuna legge lo vieta.
    Amedeu e c.

  79. La Commissione edilizia comunale è un organo la cui istituzione è obbligatoria per legge oppure rientra nelle facoltà del Consiglio comunale, trattandosi di organo meramente consultivo? In caso affermativo mi potete indicare i riferimenti di legge?
    Grazie e cordiali saluti.
    Claudio

    • Per Claudio.
      La Commissione Edilizia venne prevista dall’articolo 33 della legge urbanistica 1150/1942
      Successivamente, il DPR 6 giugno 2001 n° 380 (Testo unico Edilizia) all’art. 4L ha lasciato la sua formazione alla discrezionalità dei Comuni
      “2. Nel caso in cui il comune intenda istituire la commissione edilizia, il regolamento indica gli interventi sottoposti al preventivo parere di tale organo consultivo”.
      L’esistenza, la composizione e il funzionamento della CE devono essere scritti nel Regolamento Edilizio comunale.
      Amedeu e c.

  80. Ho presentato richiesta di ampliamento (igienico sanitario) per abitazione inferiore ai 75 metri quadri. Dopo le prime richieste, da parte del comune, di modifica e di integrazione di planimetria, quando c’era l’intesa (verbale) con il comune, la Commissione non si riunisce da più di un anno. Cosa posso fare, oltre che aspettare?
    Grazie mille

    • Per Nelo.
      La Commissione Edilizia è un organo puramente consultivo del quale si avvale il Comune per esaminare i progetti, essenzialmente dal punto di vista estetico architettonico (Potrebbe anche non farlo).
      Se il tuo Comune, per un motivo qualsiasi non fa riunire la CE da molto tempo, invia al Dirigente dell’Ufficio Edilizia Privata comunale una Lettera Raccomandata AR (Meglio sarebbe un PEC – Posta elettronica Certificata – eventualmente iscriviti gratuitamente alla Posta)
      https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot
      Chiedendo che ti venga data una risposta scritta al progetto, in quanto sono trascorsi i tempi previsti dalle vigenti leggi, e non vedi come tale progetto non possa essere sbloccato per un parere puramente consultivo.
      Chiedi che attendi la risposta, al più presto, tramite lo stesso mezzo.
      Amedeu e c.

  81. Buongiorno Sig. Amedeu.

    Le espongo la mia situazione, sperando di essere sufficientemente chiaro.

    Sono proprietario di un immobile la cui costruzione è incominciata nel 2005, nel 2010 a lavori ultimati è stata presentata una DIA (o una SCIA, che dal 2010 mi risulta aver sostituito la DIA) poichè il risultato finale si discostava da quanto presentato nel primo progetto.

    Sembra che adesso nel 2015, tale DIA (o SCIA) non sia ancora stata approvata/visionata dalla commissione edizilia. Putroppo la questione è sempre stata seguita da mio padre in collaborazione con il suo Geometra di Fiducia, il quale ciclicamente rassicura mio padre sul fatto che la pratica sarà approvata di lì a breve.

    Dopo aver chiesto un pò di pareri in giro (tutti mi hanno confermato che un attesa di 5 anni è impensabile), mi sta sorgendo il dubbio che la pratica DIA/SCIA non sia mai stata presentata, o che magari possa essere stata rifiutata per vizi di qualche tipo e nessuno ne sia venuto a conoscenza. Ho contattato l’ufficio Accesso agli Atti Edilizi per verificare la presenza della DIA, ma l’operatore è riuscito ad estrarre dall’archivio informatico solamente le seguenti pratiche :

    – Permesso di Costruire
    – Deposito Legge 10/92
    – Denuncia Cementi Armati 2005/XII/2/2.2668

    a questo punto mi sorgono le seguenti domande :

    – Potrebbe essere che la DIA (o SCIA) essendo ancora in visione/approvazione da qualche comitato tecnico non risulti nell’archivio (cioè nell’archivio trovo solo pratiche approvate o no) ?
    – Potrebbe essere che l’archivio informatico non sia aggiornato ?
    – Indipendentemente dal fatto che la DIA sia stata approvata o scartata, dovrebbe comunque esistere un numero di protocollo associata ad essa che ne testimonia l’effettiva presentazione alle autorità competenti ?
    – Potrebbe essere che la DIA (o SCIA) sia stata scartata per vizi di forma e che nessuno ne sia venuto a conoscenza ?

    Come posso muovermi per mettere fine a questa vicenda od eventualmente chiedere un’accelerazione della pratica ?

    La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità

    • Per Mattia.
      Per ogni pratica edilizia l’ufficio Edilizia Privata comunale sceglie un Responsabile del Procedimento, il quale seguirà dall’inizio alla fine detta pratica.
      I casi sono 2: o il tuo tecnico non ha presentato la SCIA o DIA che sia, oppure l’ha fatto, ma è stata sospesa in attesa della presentazione di una documentazione mancante.
      In questo secondo caso, dovrebbe essere arrivata (Poco tempo dopo la presentazione) al Tecnico e al Committente, una lettera a firma del Responsabile del Procedimento e nella quale si elencava il materiale mancante e si comunicava che la pratica veniva sospesa in attesa della sua presentazione.
      Cosa fare adesso?
      Recati dal suddetto tuo geometra e domandagli quale dei due casi è quello giusto.
      Che ci risulti, non vi possono essere altre spiegazioni.
      Amedeu e c.

  82. Avevo provato a postare la richiesta ieri ma credo sia sparita nell’etere.

    Sono proprietario di un immobile la cui costruzione è incominciata nel 2005, nel 2010 a lavori ultimati è stata presentata una DIA (o una SCIA, che dal 2010 mi risulta aver sostituito la DIA) poichè nel corso dei lavori sono state pensate altre modifiche all’immobile.

    Sembra che adesso nel 2015, tale DIA (o SCIA) non sia ancora stata approvata/visionata dalla commissione edizilia. Putroppo la questione è sempre stata seguita da mio padre in collaborazione con il suo Geometra di Fiducia, il quale ciclicamente rassicura mio padre sul fatto che la pratica sarà approvata di lì a breve.

    Dopo aver chiesto un pò di pareri in giro (tutti mi hanno confermato che un attesa di 5 anni è perlomeno singolare), mi sta sorgendo il dubbio che la pratica DIA/SCIA non sia mai stata presentata, o che magari possa essere stata rifiutata per vizi di qualche tipo e nessuno ne sia venuto a conoscenza. Ho contattato l’ufficio Accesso agli Atti Edilizi per verificare la presenza della DIA, ma l’operatore è riuscito ad estrarre dall’archivio informatico solamente le seguenti pratiche :

    – Permesso di Costruire
    – Deposito Legge 10/92
    – Denuncia Cementi Armati

    a questo punto mi sorgono le seguenti domande :

    – Potrebbe essere che la DIA (o SCIA) essendo ancora in visione/approvazione da qualche comitato tecnico non risulti nell’archivio (cioè nell’archivio trovo solo pratiche approvate o no) ?
    – Potrebbe essere che l’archivio informatico del catasto non sia aggiornato ?
    – Indipendentemente dal fatto che la DIA sia stata approvata o scartata, dovrebbe comunque esistere un numero di protocollo associata ad essa che ne testimonia l’effettiva presentazione alle autorità competenti ?
    – Potrebbe essere che la DIA (o SCIA) sia stata scartata per vizi di forma e che nessuno ne sia venuto a conoscenza ?

    Come posso muovermi per accelerare la chiusura della pratica ?

    La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.

  83. Quante volte un progetto può essere bocciato in commissione edilizia? C’è un limite massimo?

  84. Buongiorno
    volevo gentilmente sapere se in Lombardia è ancora obbligatoria la presenza in Commissione Edilizia dell’esperto in materia ambientale ai sensi L.R.18/97
    grazie

    • Per Valeria.
      Dovresti ricercare nel sito della Regione Lombardia, oppure in quello del Comune che ti interessa in particolare.
      Ricerca “Componenti della Commissione Edilizia”.
      Puoi trovare tale notizia anche nel Regolamento Edilizio di un Comune Lombardo.
      Amedeu e c.

  85. può la pubblica amministrazione sopprimere l’istituto della CE per snellire le procedure burocratiche? Grazie!

  86. Gentile Amedeu,il mio quesito è questo: può una pratica, istruita con varie richieste d’integrazioni, con pareri legali e urbanistici favorevoli, a cura del ufficio tecnico comunale e quindi a spese dei cittadini, con gli stessi istruttori tecnici e dirigenti diversi, che ahimè si sono succeduti per la rotazione prevista, giungere in commissione per la valutazione e tornare al nuovo dirigente con un “intoppo” che non era stato previsto “stranamente” dagli stessi tecnici istruttori ed avviare un avvio del procedimento di rigetto?! ovviamente credo di conoscere la risposta, ma la domanda vera è lecito, è legale?
    Grazie anticipatamente

    • Per Francesco.
      E’ legale, in quanto la Commissione Edilizia è un organo puramente consultivo, del quale si serve l’amministrazione per salvaguardarsi particolarmente nell’aspetto estetico paesaggistico.
      Se la C.E. viene confermata dal Comune, è indispensabile sottostare ai sui pareri.
      Se tali pareri risultano essere ingiusti, il proprietario può sempre ricorrere alle vie legali per ottenere una sentenza giusta.
      Amedeu e c.

  87. Buongiorno,
    La Commissione Edilizia ci ha concesso l’autorizzazione (dopo un primo parere negativo) per edificare una piattaforma elevatrice esterna, nel cortile di un palazzo del centro, ma con la condizione di installare un servoscale nell’ultima rampa, dove abita un inquilino con una certificazione 104 non grave e che pertanto non vorrebbe ne riterrebbe utile al momento l’installazione di un servoscala. C’è la facoltà di non installare un servoscala almeno nell’immediato? Cioè è obbligatorio? Non abbiamo ancora presentato la domanda per la Concessione comunale.

    • Per Daniela.
      Tale persona, portatrice di un handicap, altrimenti non vediamo come avrebbero potuto autorizzarti la piattaforma (Si reputa porta persona?) deve accedere al proprio alloggi tramite mezzi meccanici che lo aiutino.
      Non vediamo come tu possa giustificare l’eliminazione del servo scala dell’ultimo piano.
      Riteniamo che sarebbe una ammissione che tale persona non necessita neppure della piattaforma.
      Amedeu e c.

  88. Sono proprietario di un terreno boschivo…
    A chi mi devo rivolgere per renderlo edificabile e soprattutto quanto tempo ci vuole e si può fare ?(questo terreno non è a rischio idrogeologico ne a rischio terremoto ne a nessun altro rischio)
    Grazie in anticipo giorgio

    • Per Giorgio.
      Far diventare un terreno edificabile non è facoltà del singolo privato, ma delle amministrazioni pubbliche.
      Un paese o città, sono sempre forniti di un Piano Regolatore Generale, e di Norme di Attuazione del PRG.
      Talvolta i Comuni presentano alle Regioni delle Varianti a tali Piani, ma i territori dovrebbero essere scelti, non in base alle richieste di un privato, bensì ai criteri legati alla edificabilità del suolo, tenuto conto di molti fattori, non per ultimo la presenza di un bosco e di piante ad alto fusto.
      Puoi, comunque, andare a parlare con l’assessore all’Urbanistica del tuo Comune, chiedendo se esistono possibilità future per il tuo terreno.
      Amedeu e c.

  89. Ho realizzato sul tetto della mia villetta ed in corrispondenza della vano scala al solaio un’altana 3×3 (misure esterne) coperta da un tetto sorretto da 4 pilastri di mattoni a vista. I pilastri sono collegati da un parapetto pure in mattoni a vista così come sono state realizzate tutte le pareti esterne del fabbricato.
    Intendo ivi collocare i motori e le ventole dell’impianto di aria condizionata.
    La C.E. mi ha negato il consenso con questa motivazione
    <>
    Che fare?

    pietro

    • Per Pietro.
      Non ci appare la motivazione, comunque possiamo immaginarla.
      Avendo realizzato la struttura, e avendo un parere contrario della C.E. depositato in Comune, ti troverai a sostenere, probabilmente, una pratica di abusivismo, con ordinanza del sindaco e conseguenti sanzioni penali e civili.
      Amedeu e c.

  90. Buongiorno,
    volevo sottoporre alla vostra cortese attenzione il mio problema. Sintetizzo e non entro nei particolari…..
    Ho acquistato casa in un piccolo Comune di 700 anime con l’intento di ristrutturarla e andarci a vivere ( ad oggi senza acqua , luce , gas ) pertanto si parla di ristrutturazione completa…
    Ho depositato presso ill rispettivo Comune il progetto di ristrutturazione nel mese di Marzo 2019 e regolarmente protocollato ..
    Dopo 20 giorni mi è stato chiesto dal Geometra del Comune ( dopo I° C.E. ) di apportare delle modifiche al progetto che momentaneamente rimane sospeso e NON bocciato (modifiche richieste su foglio in A4 tipo lista della spesa ) in parte da noi accettate in parte no ( 3 su 10 non accettate ).

    Dopo vari incontri ( commissari e geometra ) abbiamo apportato le modifiche ( 7/10 ) e consegnate per nuovo parere della C.E.
    Progetto NON concesso e richieste nuove modifiche da apportare , COMPLETAMENTE diverse da quelle richieste in prima C.E. e anche in questa occasione in foglio A4 lista della spesa …..

    Ho modificato 4 su 5 punti richiesti e ripresentato modifiche presso il Comune .

    Terza C.E. e nuovamente puntuale la lista della spesa con 10 punti da modificare in parte nuovi e in parte punti già richiesti in precedenza ….. modificati come richiesti 7 su 10 e ora sono in attesa della IV° C.E. e spero di sbagliarmi ma in attesa dell’ennesima lista della spesa….

    Le mie domande sono :

    1) Esiste un tempo massimo di risposta visto che dopo 5 mesi non ho mai ricevuto niente di scritto ?
    ( liste della spesa a parte e mai sottofirmate o timbrate )
    2)Se esiste un tempo max. e già passato posso avviare lo stesso i lavori di ristrutturazione anche senza concessione ?
    3)Come posso muovermi ?

    RINGRAZIO E SALUTO.

    • Per Giampaolo.
      Ogni pratica edilizia viene affidata ad un Responsabile del Procedimento comunale.
      Quindi dal momento della presentazione dovrebbe esserti pervenuta una lettera con la comunicazione del nominativo di detto tecnico comunale.
      A seguito di eventi successivi, gli stessi devono esserti comunicati sempre dallo stesso Responsabile del Procedimento.
      Non entriamo in merito del tempo trascorso, in quanto è al di fuori di ogni logica burocratica.
      Piuttosto devi accertarti che le lettere non siano state inviate al tuo Tecnico progettista e lo stesso non te le abbia comunicate.
      Chiarito il tutto, prendi la tua pratica e chiedi di parlare con l’assessore al ramo (Anche se, per legge, la responsabilità in questo caso è dei tecnici addetti) e amichevolmente cerca di comprendere una volta per tutte cosa vogliono e cosa devi fare.
      Consiglio: non fare la parte del saccente ma del buon cittadino che non comprende tali lungaggini burocratiche.
      Amedeu e c.

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