Isolamento termico a cappotto. Come fare

Isolare termicamente un edificio significa cercare di ridurre al minimo lo scambio termico fra due ambienti a differente temperatura; in edilizia, seguendo l’alternanza delle stagioni vuol significare principalmente: mantenere in inverno il calore ambientale e durante l’estate proteggere l’ambiente dal caldo esterno

L’isolamento lo si può ottenere applicando dei prodotti in lastre o in rotoli all’interno delle abitazioni, ma quello di cui oggi vi vogliamo parlare è l’isolamento "a cappotto", così detto, in quanto consiste nell’applicare esternamente il materiale isolante tipo fosse un cappotto.

Questo sistema viene usato con nei nuovi edifici, ma anche in quelli più vecchi, in quanto le caratteristiche di lavorazione sono tali che permettono di effettuare questo tipo di isolamento senza che le persone debbano abbandonare le loro abitazioni  durante l’esecuzione dei lavori.

Nei nuovi edifici inoltre viene preferito, in quanto la sua esecuzione è facile e quindi veloce.

Si devono applicare sulle superfici esterne del fabbricato delle lastre ad alta coibentazione termica, con degli appositi sistemi di fissaggio,  dopodichè viene data malta adesiva o malta con il supporto di una rete di aggancio.

Una coibentazione a cappotto eccellente è costituita da Polistirene Espanso Sintetizzato (sigla EPS) preferibilmente traspirante.

Un prodotto conosciuto ed apprezzato è il "Resphira" prodotto dalla Isoltop Div. Politop.

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Una eccessiva traspirabilità è però sinonimo di un cattivo isolamento termico.

Il pannello Resphira ha una traspirabilità studiata in maniera  che gli consente di essere nel contempo anche  un buon coibente termico.

I pannelli Resphira sono a doppia densità, con uno strato isolante EPS arricchito con grafite e idoneo per l’attacco alle murature con collante, ed accoppiato ad uno strato esterno superficiale sempre EPS stampato e riflettente (di circa 10 mm) ad alta densità, rifinito in maniera da consentire l’aggrappo della malta di rasatura esterna.

Vedi disegno sottostante

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E sotto ancora l’aggregazione di tale pannello.

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Gli spessori del pannello variano da 50 a  120 mm a secondo del grado di isolamento che si vuole raggiungere.

Usare pannelli a cappotto tipo quello di cui sopra, vuol dire mantenere l’abitazione al caldo di inverno e rinfrescata d’estate, ed oltre che ad un notevole risparmio energetico ne risentirà positivamente il benessere delle  persone.

Si va cercando, in questi periodi di crisi, di risparmiare sul gasolio, GPL o metano, quando invece è molto importante prevedere semplicemente una buona coibentazione termica, o in fase di costruzione, oppure in fase di restauro o di ristrutturazione.

ISOLAMENTO INTERNO

Esistono anche buoni sistemi di isolamento interno come il Depron , questo sistema risulta essere molto semplice da montare e con un buon coefficiente di isolamento.

 

L’isolamento a cappotto unito ad una buona coibentazione termica del tetto, garantisce delle prestazioni che difficilmente si riescono a raggiungere con altri sistemi similari.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

SEGUITE ANCORA I NOSTRI ARTICOLI SULLA MURATURA MESSA IN PRATICA

di
amedeu

62 commenti

  1. salve
    ho letto con molto interesse il suo articolo dell’isolamento a cappotto.

    E’ una soluzione che vorrei adottare sulla mia casa da ristrutturare esternamente ma volevo chiederle una cosa: a parte le pareti esterne della casa io dovrei isolare termicamente anche il tetto piano di cui è formata la mia casa pensa sia possibile con EPS e soprattutto io dopo vorrei piastrellare per rendere calpestabile il tetto in modo da renderlo tipo terrazza.

    Pensa sia possibile o ci sono altri metodi di coibentare??

    Grazie in anticipo

  2. Per Renzo.
    Per la tua terrazza puoi usare prodotti termoisolanti quali l’EPS, che normalmente per locali calpestabili viene accoppiato a lastra di ripartizione di carico o soletta armata.
    Comunque gli isolanti termo-acustici per terrazze sono moltissimi .
    Puoi rivolgerti presso qualsiasi magazzino edile e ti mostreranno il catalogo dei prodotti.
    Fatti rilasciare la scheda tecnica relativa.
    Amedeu e c.

  3. Grazie per la gentile risposta

  4. caro amedeu
    ho bisogno del tuo aiuto per risolvere un dilemma:
    vorrei usare pannelli eps di spessore 4cm(muniti di strato bituminoso) per coibentare un tetto rettangolare avente pendenza 15% che al momento si presenta costituito solamente da guaina bituminosa non ardesiata posata a caldo su massetto cls di 4 cm. ( Ci sono inoltre 2 lucernari rettangolari sporgenti 4 cm dall’estradosso; ecco perche’ la scelta dello spessore dei pannelli).Sopra detti pannelli vorrei posarci le tegole ( in corrispondenza dei lucernari, esse saranno di tipo trasparente). Oggi in commercio si trovano leggere tegole di materiale plastico antifiamma che pero’ vengono posate previa avvitatura. I rivenditori sostengono che i fori che farei sul pannello isolante (e quindi sullo strato bituminoso) non devono destare preoccupazione perche’ esiste un modo per sigillare la testa delle suddette viti.
    Tu cosa mi consigli, di fare come mi dicono o di optare per il classico e piu’ economico coppo o tegola in coccio da applicare con malta di calce?
    grazie anticipate

  5. Per Giordano.
    Per un tetto che ha la pendenza del 15% (La normale è del 30%), saremmo perplessi nell’adoperare le tegole o gli embici, in quanto in caso di forte pioggia servirebbero a ben poco.
    E’ vero che sotto hai la guaina ardesiata, però il manto soprastante diventerebbe quasi superfluo.
    Chiarito questo punto veniano alle domande che ci hai fatto:
    I lucernari, intorno al loro perimetro hanno una lamine di similpiombo, completamente rigata e plasmabile per essere sovrammontata dai tegoli della parte alta e sovrammontare invece i tegoli della parte a valle; se non c’è la puoi acquistare presso i migliori magazzini edili.
    Questo allontanerebbe le acque dal lucernario di almeno 30 cm.
    Certo 4 cm sono pochi, per cui sarebbe consigliabile rialzare i lucernari o studiare una barriera in rame per le acque che defluiscono dall’alto in caso di forte pioggia.
    Riguardo a all’avvitatura delle tegole, te lo sconsigliamo vivamente, in quanto la rottura di una o più di esse ( e sui tetti evvengono normalmente) ti comporterebbe un passaggio dell’umidità nei soffitti sottostanti.
    Amedeu e c.

  6. salve,io vorrei fare un cappotto esterno a un capanno realizzato con pannelli coibentati e anche al suo pavimento fatto con una piana in legno appoggiata su una struttura in ferro.inoltre vorrei fare la stessa cosa sulla roulotte adiacente al capanno.Come posso realizzare il tutto grazie ciao

  7. Per Davide.
    Abbiamo pubblicato articoli sulla coibentazione a cappotto e su quella per strutture orizzontali ed oblique.
    Puoi cercarli sul sito con il pannello “ricerca” e poi premi GO.
    Amedeu e c.

  8. Buongiorno,
    ho acquistato una casa in campagna e vorrei fare un cappotto termico. Ho letto che ci sono pannelli di più spessori. Quale spessore è indicato per una casa che si trova nel centro Italia (Abruzzo), a 7 km dal mare dove la temperatura non scende mai sotto lo zero (mediamente 7/8 gradi) e in estate al massimo arriva a 35 gradi?
    Ringrazio anticipatamente
    Antonio

  9. Per Antonio.
    Non è semplice, deve essere calcolato da un tecnico qualificato sulla base delle temperature, ma anche dei materiali utilizzati nella costruzione.
    In commercio ve ne sono di molti tipi.
    Vedi se ti puo aiutare la tabella di cui all’articolo: http://www.coffeenews.it/tabelle-peso-e-caratteristiche-termo-acustiche-dei-materiali-in-edilizia
    Amedeu e c.

  10. Buongiorno,
    in effetti questo tipo di isolamento mostra diversi lati positivi. Mi chiedevo una cosa: il mio tecnico dice che va bene si, isolare la casa, ma questa deve anche “respirare” per evitare condensa interstiziale. Questo tipo di pannelli prende in considerazione questo aspetto, visto che io nelle pareti esterne ho problemi di risalita d’umidità?

  11. Per Kiara.
    Se hai dei problemi di umidità di risalita, devi prima risolverli con uno dei tanti sistemi usati in edilizia.
    Noi abbiamo pubblicato diversi articoli in merito.
    Altrimenti con il rivestimento a cappotto non faresti altro che nascondere l’umidità dei muri.
    Una volta affrontato e risolto questo problema, puoi usare con tranquillità un buon isolante per cappotti esterni che ti garantiscano la traspirabilità. (vedi altri nostri articoli in merito).
    Amedeeu e c.

  12. Grazie infinite per la risposta veloce e chiarificatrice.

  13. Buon Giorno.
    ho acquistato una casa nuova con il capottino di 8 Cm a pian terreno, con all’esterno gli autobloccanti, a ridosso del fondamenti della casa hanno messo uno spessore di 10 cm di compattato una tela anti radice e ghiaia dove sono apoggiati gli autobloccanti, ma ho dei problemi di umidità sulle pareti interno nei garage, il mio capottino è stato eseguito in questo modo; hanno iniziato il capottino apoggiandolo sul fondamento senza nessun tipo di isolamento tra parete e capottino, quindi il mio parere è che tra il fondamento e il capottino rimanga dell’acqua che con il tempo il muro assorbe. qual’è la sua opinione? come deve essere eseguito un capottino sotto terra a regola d’arte?

  14. Per Lorenzo.
    Se il garage è a piano terreno (e non seminterrato), come ci sembra di capire, la presenza dell’umidità in questo garage potrebbe essere di risalita dal terreno, ma anche provenire dal pavimento di autobloccanti, che intorno alla casa andrebbero murati con malta cementizia, altrimenti diventano un buon veicolo di trasmissione dell’umido.
    Può essere anche, come tu dici, che l’acqua (piovana) rimanga nell’angolo fra il cappotto e la fondazione e con il tempo passi all’interno.
    Naturalmente sono ipotesi, per cui l’unica cosa da fare, sarebbe verificare all’esterno, a contatto con il marciapiedi, cosa sta avvenendo fra il cappotto ed il muro.
    Potresti eseguire un saggio per la verifica, dopodichè puoi trovare i rimedi necessari.
    Amedeu e c.

  15. Grazie per il tuo aiuto Amedeu.

  16. ciao Amedeu ho intenzione di ristrutturare casa(costruita nuova nel 1988) e ho pensato di realizzare un cappotto esterno.ora non intendendomene, e non sapendo i sistemi di isolamento usati in fase di costruzione, volevo chiederti un consiglio(visto il costo circa 40-45 euro/mq) se è una cosa che vale la pena fare a livello di risparmio energetico per portare un effettivo risparmio sulla bolletta del gas.Ringrazio anticipatamente ciao

  17. Per Claudio.
    Il cappotto esterno, unito ad una buona coibentazione della copertura ed a vetri termici, taglia nettamente il consumo energetico negli anni.
    Amedeu e c.

  18. vorrei sapere se ci sono pannelli di 20cent . larghe

  19. Per Aurelio.
    Forse intendi spessi?.
    Comunque anche se fossero larghi, una volta che hai scelto il tipo di coibentazione termica puoi tagliarli ed aggiustali a piacere.
    Devi andare in un magazzino edile dove ti faranno vedere i vari pannelli di cui hanno la rappresentanza: devi sceglierli oculatamente in base al coefficiente termico e naturalmente al costo.
    Amedeu ec.

  20. Sto ristrutturando una vecchia casa di campagna con muri a sasso e il problema di umidita’ di risalita e in ambiente marino.Un tecnico ha proposto il cappotto essendo una abitazione isolata che disperde calore mentre il direttore dei lavori dissente affermando che l’umidita’ di risalita non traspira rimanendo nei muri perimetrali.Vorrei un suo parere.Grazie .

  21. Per Riccardo.
    Il direttore dei lavori non ha tutti i torti, in quanto l’umidità di risalita proviene dal terreno e finiresti con il nasconderla all’esterno con l’esecuzione del cappotto.
    All’interno potresti usare una malta traspirante tipo Termit, comunque il problema ti rimarrebbe, sia pur se nascosto.
    Nel nostro sito vi sono diversi articoli dedicati all’umidità di risalita: vedi se ti possono aiutare.
    Amedeu e c.

  22. salve avrei intenzione di realizzare un cappotto esterno nelle mia abitazione. abito in provincia di Catania a 400 mt d’altezza sul livello del mare dove in inverno si raggiungono temperature esterne che arrivano anche a +3° centigradi. vorrei avere un consiglio sullo spessore dei pannelli da applicare, sul costo del singolo pannello e dove comprarlo. grazie, saluti Massimo.

  23. Per Massimo.
    Lo spessore del pannello va calcolato in base al tipo scelto ed alle caratteristiche ambientali e fisiche della costruzione.
    Comunque + 3° sono una temperatura alta per un inverno rigido.
    Puoi rivolgerti da un magazzino edile della tua zona per il tipo di pannelli e per i prezzi.
    Qualora non abbiano le schede tecniche del materiale sarai costretto a rivolgerti da un tecnico professionista, della tua zona, per calcolarne lo spessore.
    Amedeu e c.

  24. nella mia casa la facciata e fessurata orizzontalmente e verticalmente per cattiva cucitura tra tamponatura e struttura ora vorrei realizzare un sistema a cappotto possibilmente da 2 c.m di spessore per evitare problemi con le sporgenge dei muretti e finestre cosi facendo nasconderei tutti i problemi estetici.

  25. Per pino.
    Prima di effettuare il cappotto termico fai controllare attentamente tutte le lesioni fra il tamponamento e la struttura in cemento armato.
    Inoltre devi farle stuccare ad evitare la infiltrazione di eventuali umidità.
    Vuoi ridurre di poco le sporgenze dei davanzali e cimase usando uno spessore minimo di 2 cm, però procurati dei pannelli che abbiano un alto grado di coibenza termica.
    Amedeu e c.

  26. Salve io vorrei sapere se l’istallazione di un isolamento a cappotto su di una parete esistente tinteggiata richiede l’eliminazione di quest’ultima prima di passare il collante, se si può usare un pannello liscio e qual’è lo spessore ottimale dell’intonaco di protezione dove verrà annegata la rete.
    Grazie

  27. Per Giovanni.
    Vi sono molti tipi di cappotto, ma normalmente la tinteggiatura va lasciata e si provvede ad istallare i pannelli (da 5 a 20 cm) ed a adeguare davanzali ed aggetti vari.
    Relativamente alla rete ed alla rasatura ad intonaco, dipende pure dal tipo e marca di cappotto che scegli, comunemente però è un arriccio ed intonaco normale sui 1,5/2 cm oppure un collante con spessore inferiore.
    Amedeu e c.

  28. Scusa se mi permetto un precisazione Amedeu, in relazione alla domanda posta da Giovanni; anche se può sembrare scontato, verifica che la tinteggiatura esistente non si scrosti o sfarini, perchè in tal caso sarebbe meglio rimuoverla.

    saluti.

  29. Per Matteo.
    Ottimo suggerimento: talvolta nel rispondere a tantissime domande avviene di saltare un consiglio importante.
    Amedeu e c.

  30. Su di una parete tinteggiata è possibile usare un pannello con le superfici lisce o è necessariamente mettere un pannello con superfici ruvide?

  31. Per Giovanni.
    Al di là di ogni opinione personale, quando sorgono dubbi su di un prodotto che si deve mettere ancora in opera, una volta individuato il tipo e la casa costruttrice, è consigliabile cercare su internet tale prodotto e leggere attentamente la scheda tecnica, dove si trovano tutte le indicazioni ottimali per una buona messa in opera.
    In detta scheda troverai anche il sistema di applicazione ed il trattamento del sottofondo.
    Amedeu e c.

  32. Buongiorno, ho intenzione di usare il pannello Resphira per un intervento di coibentazione esterna. Causa problemi di umidità di risalita, abbiamo provveduto allo scrostamento della parte bassa (1 metro) con successivo trattamento con prodotti traspiranti. Ora ok il pannello in EPS traspirante, ma per collante/rasante come mi comporto? La ditta produttrice del pannello non dà questi materiali. Consigli? Non vorrei vanificare quanto di buono fatto e la traspirabilità del pannello, con un rasante che soffochi il muro…..
    Grazie mille!!

  33. Buonasera, volevo chiederle se per realizzare un cappotto esterno è obbligatorio chiamare una ditta specializzata o posso realizzarlo da solo (visto che sono capace)e se bisogna chiedere l’autorizzazione al comune.

    Grazie

  34. Per Andrea
    L’art 6 comma 2 della legge 73/2010 cita: “……..che non implichino incremento dei parametri urbanistici…….” sembra consentire come “edilizia libera”, soggetta però ad una comunicazione al Comune, i cappotti termici, che fra l’altro anche se di spessore di 20 cm , non determinano aumento di volume.
    Devi comunque avere un Tecnico Direttore dei Lavori.
    Ti consigliamo comunque, vista le differenze di applicazione fra Comune e Comune, di chiedere presso l’Ufficio Edilizia se è sufficiente quanto sopra.
    Amedeu e c.

  35. Per Attilio.
    La posa in opera indicata dalla ditta specifica: “.La posa di RESPHIRA viene fatta come normalmente in uso per i pannelli in EPS da cappotto, così come i materiali di finitura da utilizzare sono gli stessi: tasselli di fissaggio, colla, rete, rasante. Per ottenere il massimo beneficio dalle elevatissime proprietà traspiranti di RESPHIRA è importante utilizzare colle e rasanti traspiranti.”
    Puoi trovare le colle e rasanti traspiranti presso i migliori magazzini edili.
    Eventualmente cerca notizie a proposito presso tale link : http://www.isoltop.it/sito/02_01_03_resphira.htm
    Amedeu e c.

  36. Grazie. Penso di optare per un rasante/collante tipo Keraclima Eco di Kerakoll che ha un coeff. di trasmissione di vapore simile al Resphira e comunque più basso di rasanti tradizionali.

  37. salve,non potendo realizzare il cappotto termico esternamente,vorrei sapere come farlo all’interno.durante l’inverno fra la parete ed il pavimento in mansarda,viene fuori acqua.questa parte di pavimento è il soffitto del balcone.il mio è un appartamento in villa costruito tra il 2005/2006 nella provincia di Pavia.i muri perimetrali non sono stati isolati esternamente,come invece ho visto fare in costruzioni successive alla nostra.essendo l’appartamento rifinito,mi interesserebbe una soluzione non troppo invasiva,se possibile,ma soprattutto efficace e “fai da te”.grazie

  38. Per Lilla.
    Prima di procedere a qualsiasi lavoro devi assicurarti che l’acqua non provenga da infiltrazioni dalla soprastante terrazza.
    Puoi effettuare una coibentazione delle pareti interne, adoperando lastre di cartongesso (a tale scopo visita il sito della ditta “Knauf” , isolamento termico- contropareti).
    Potresti montare le lastre in cartongesso lungo i muri perimetrali, distanziandoli dal muro con i supporti della stessa ditta, oppure anche con listelli in legno fermati alle pareti con viti ad espansione.
    (Nello spessore dei listelli potresti mettere della lana di roccia o lana di vetro)
    E’ naturalmente un sistema “fai da te”, che comunque potrebbe aiutarti nel raggiungere la coibentazione termica voluta.
    Queste lastre puoi trovarle anche presso i grandi magazzini di bricolage tipo OBI, Castorama, Leroy Merlin, BrICOio ecc.
    Amedeu e c.

  39. Per Amedeu:
    grazie per il suggerimento,non dovrebbe trattarsi di infiltrazioni anche perché sembra che l’umidità risalga dal pavimento,infatti la muffa si forma appena sopra il battiscopa.mentre partendo dal tetto,la parete è fredda ma asciutta.

  40. Buongiorno, vorrei sapere se il cappotto si può mettere anche nei mesi invernali…la nostra impresa si è fermata dicendoci che fa troppo freddo per continuare i lavori, che la rasatura non riesce ad asciugare e che non si può pitturare.

  41. Per Cinzia.
    Se applicano il cappotto alle facciate in un periodo piovoso, l’acqua può impregnare il materiale del cappotto (Comunque dipende molto dal tipo di materiale usato) e crearti poi dei problemi di condensa.
    La rasatura per l’umidità e per il freddo potrebbe sicuramente causarti dei problemi.
    Ti conviene attendere delle giornate non piovose e con la temperatura giornaliera superiore ai 5° C.
    Amedeu e c.

  42. salve ,vorrei sapere come proseguire i lavori di isolamento termico a soffitto con pannelli di polistirene .intendo dire come fare per intonacare passo dopo passo, non ho la più pallide idea come puo attaccarsi l’intonaco

  43. Per Adriano.
    Per i soffitti non si attaccano i pannelli, specie se poi si vogliono intonacare.
    Una buona coibentazione la puoi ottenere spargendo del materiale coibente sul pavimento (o piano) in soffitta, (tipo l’argilla espansa), oppure realizzando una idonea coibentazione sul tetto (vedi nostri articoli (con il pulsante “cerca” in alto a destra della Home”.
    Amedeu e c.

  44. buongiorno Amedeu,
    volendo applicare un cappotto una facciata con finitura a “bucciato”, va preventivamente rimosso il plastico, o i pannelli isolanti si possono applicare ugualmente con dei distanziatori? Questo perchè, nel caso in cui andasse rimosso il bucciato, sicuramente (ho fatto un saggio!!) gli andrebbe dietro parte dell’intonaco, con relativo aumento dei costi per il suo rifacimento..cosa ne pensi?

  45. Per Giancarlo.
    Corri il rischio che con il tempo l’imbiancatura a bucciato, venga via a scaglie insieme a pezzi di intonaco (magari fatto a malta di calce) , per cui l’interno del cappotto diventerebbe un accumulo di detriti.
    Eventualmente togli le parti più cadenti e riprendile con arriccio, frattazzato a filo bucciato, in maniera da lasciare sotto una superficie abbastanza resistente.
    Amedeu e c.

  46. Grazie Amedeu,

  47. Salve ,io abito in una bifamiliare,al piano terra ,e vorrei isolare con cappotto esterno la mia parte di casa ,vorrei sapere gentilmente se la cosa è fattibile e come ,per un buon risultato, oppure per una migliore resa è conveniente fare il cappotto a tutta la casa,(il proprietario di sopra non è intenzionato a partecipare alla spesa)e se è possibile per risolvere il problema delle persiane,e dei davanzali vi è un sistema appropriato.In ultimo è consigliabile anche rivestire le spallette delle finestre per ottenere il massimo risultato.
    grazie per la eventuale risposta

  48. Salve ,abito in un condomnio al primo piano, i condomini non hanno approvato la coibentazione esterna delle facciate e mi chiedevo se vale la pena di coibentare il soffitto del portico su cui insiste la mia proprietà per tentare di isolare termicamente almeno in parte il mio appartamento o se in mancanza della coibentazione della facciata è un lavoro fatto per niente .
    Grazie per l’eventuale risposta

    • Per Alessandra.
      La coibentazione termica di un tetto o soffitto soprastante vani chiusi, è sempre ottimale, in quanto aiuta a non disperdere il calore interno della casa e (d’estate) a attuire il calore solare esterno,.
      Amedeu e c.

  49. Abito in una bifamiliare,i nostri nuovi vicini ristrutturano la casa e fanno un cappotto termico di 12 cm.Nella facciata che guarda la strada siamo attaccati e la nostra casa non sopporta un cappotto da 12 cm che loro hanno peraltro detto di voler fare per uniformare il tutto a loro spese.E farlo fino al confine lascia uno zoccolo molto brutto.ho suggerito che dal lato strada lo facciano di 5 cm cosa che non mi porterebbe via troppo spazio.non sono d’accordo perchè mi pare che debba essere di 12 per usufruire dei finanziamenti.Cosa posso fare?grazie

    • Per Silvana.
      Tu avessi la possibilità di fare un cappotto termico anche alla tua casa, sarebbe la migliore soluzione e risparmieresti in spese energetiche.
      5 cm di coibemntazione sono veramente irrisori e non servono un gran che a coibentare termicamente.
      Cercate di trovare una soluzione estetica (Con degli angolari opachi d colore che stacchi o altro) che possa piacere ad entrambi.
      Amedeu e c.

  50. Abito a Bergamo, sto montando un’impalcatura per pitturare le travi del tettoin legno e gia che ho montato l’impalcatura mi piacerebbe fare il capotto esterno a nord della casa di 10 cm, volevo chiedere due cose 1) ho un beneficio anche se minimo a fare solo una parete a nord? 2) cosa posso usare per prolingare i ganci delle persiane di 10 cm? grazie mille

    • Per Stefano.
      Un vecchio proverbio citava: “Meglio che zitella marito vecchio”
      Otterrai poco beneficio, comunque è sempre una parete a Nord, esposta ai venti freddi
      Per i ganci delle persiane puoi cercarli più lunghi, oppure allungarli tramite una saldatura che rimanga invisibile all’interno del cappotto termico.
      Amedeu e c..

  51. Ciao vedo con piacere che riesci a dare chiarimenti a molti di noi…
    Sono in procinto di ristrutturare la mia villa, che si trova 70 metri dal mare, ho problemi di umidità nella tavernetta e mic hiedevo come risolvere il problema.
    Un Ingegnere mi ha consigliato di sollevare il pavimento creando ricircolo d’aria e sulle pareti interne creare una parete di cartongesso che possa ventilare con dei bocchettoni esterni all’abitazione.
    Ritieni possa bastare? o sembra più opportuno creare una intercapedina che penso sia molto costoso?
    aspetto una tua illuminazione, ti ringrazio anticipatamente

    • Per Riccardo.
      Se trattasi di umidità di risalita, vanno isolati anche i muri perimetrali e portanti interni, altrimenti l’umido, anche se trattasi di terreno in piano, ti salirà attraverso tali strutture.
      I sistemi da usare sono molti e puoi prenderne conoscenza usando il pulsante “Cerca”, in alto a destra del sito.
      Amedeu e c.

  52. Buon giorno ho acquistato una casetta costruita 20 fa in provincia di Bergamo, ora vorrei fare un cappotto esterno con 10 cm legno e 14 di lana di roccia. Posso usare il volume tecnico e quali procedure devo adottare con il comune? Grazie cortesi saluti…

  53. Buongiorno,
    abito in un condominio e vorrei fare un cappotto esterno alla mia abitazione. Vorrei sapere se devo chiedere il permesso all’amministratore per i lavori oppure posso iniziare tranquillamente senza chiedere a nessuno? E poi per il comune devo fare una SCIA oppure posso fare anche una comunicazione di inizio attività (C.I.L. o C.I.L.A.)?
    Grazie

    • Per Fabrizio.
      Di solito i Comuni accettano una comunicazione di inizio attività.
      Se fai parte di un condominio, piccolo che sia, è necessaria l’autorizzazione di tutti i proprietari, in quanto le facciate, così come il tetto, i muri portanti, ecc. sono comuni a tutti i condomini.
      Amedeu e c.

  54. Ho visto il pannello resphira da 8 cm e mi chiedevo se era possibile utilizzarlo per il porticato della mia abitazione a soffitto. Il rivenditore dice che dato il suo peso nn eccessivo è sufficiente una buona colla ed una mano di pittura alla fine senza tassellature.Evito le rasature ed i tasselli? e se si stacca uno o più pannelli?

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