Come fare quando si guastano bagni collegati a vecchie tubazioni di scarico.

L’Italia è un paese con città e paesi antichi, con case di vecchia costruzione, molte delle quali durante il corso degli anni hanno subito trasformazioni e miglioramenti igienico sanitari,  molte altre sono più recenti, ma presentano ancora  le caratteristiche tipiche dei primi decenni del secolo scorso.

Se si percorrono le strade di  qualsiasi città non si nota niente di particolare, le facciate degli immobili appaiono ordinate, così come gli infissi esterni e le gronde con le docce ed i pluviali discendenti in rame.

Le problematiche sorgono, quando entrando in un fabbricato che fronteggia la strada, si passa nella parte retrostante.

Fra le diverse strade sono posizionati gli isolati con i fabbricati a filo strada e la parte interne adibita a chiostre o giardini .

Le facciate secondarie sono sempre state le più trascurate, in quanto non visibili dalle vie principali.

Su queste si notano  molti gabinetti sporgenti, realizzati su profilati a doppio T  murati a sbalzo e canali fognari  discendenti sia  esterni che in parte alloggiati all’interno delle murature.

Molte di queste tubazioni,  realizzate nei diametri che variano da 125 mm a 160 mm sono in fibrocemento e quasi tutte in "eternit".

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Sotto vediama delle latrine esterne che sono state ampliate esternamente.

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Le problematiche sorgono in quanto queste tubazioni si rompono facilmente e tantopiù perche sono in "eternit", un materiale  pericoloso, cancherogeno,  e che per legge va eliminato dalle nostre case.

E’ più facile a dirlo che non a farlo. Difatti, non si tratta di sostituire tettoie di capannoni industriali oppure coperture di vecchi garages facilmente smontabili, bensì di  tubazioni di scarichi neri, per la maggior parte incassati nei muri ed ancora perfettamente funzionanti, e nei quali scaricano interi condomini. Difficilmente si riesce a trovare una soluzione immediata di sostituzione, se non facente parte di un intervento globale di restauro o ristrutturazione.

Che cosa deve fare il singolo proprietario, quando si guasta il suo bagno, inizia a perdere acqua maleodorante, ed il condomino dell’appartamento sottostante sollecita un pronto intervento?

Vediamo come agire:

Il caso più frequente è rappresentato da un bagno ricavato all’interno della casa, ma che scarica in una  di queste vecchie tubazioni.

La tubazione di solito è completamente incassata in un muro maestro, oppure se passante al’interno può essere "incassettata" in uno scatolare formato da mattoni murati per coltello.

Comunque sia, il collegamento fra il vaso e il tubo preesistente avviene sempre tramite un tronco di cono in lastra di piombo saldata a stagno, comunemente chiamato "ciabatta".

Vediamo adesso come si può presentare un simile scarico:

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Oppure così:

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O ancora completamente dentro la muratura e non visibile nella parte alta.

Vediamo più da vicino quali sono i componenti essenziali scarico-vaso:

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Le perdite quasi sempre avvengono  dalla ciabatta di piombo , che è introdotta nel bicchiere del tubo di eternit ed è bloccata a qust’ultimo con malta di calce. Solamente dopo gli anni 50  venne usato anche il catrame a freddo, dato sulla malta allo scopo di sigillare meglio il tutto.

E’ necessario togliere il vaso in ceramica, poi lavorando in sicurezza, con guanti, tuta e maschera idonea e dopo avere bene bagnata la tubazione e ricordando di lavorare sempre in ambiente umido, si deve togliere la ciabatta di piombo, scalzandola con martello e scalpello ed estraendola dal bicchiere sottostante. Il lavoro deve essere accurato ed eseguito con calma, evitando di spaccare il bicchiere del vecchio tubo.

Una volta tolta la ciabatta, va ripulito bene il bicchiere della tubazione fognaria verticale; quindi, a secondo della posizione di detto tubo, occorrerà utilizzare un raccordo idoneo (diritto o con curva) in PVC maggiorato colore arancione del diametro del 100.

Qualora il tubo in eternit sia molto più largo si potranno utilizzare raccordi in PVC da 100 a 125 oppure a 160.

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Il PVC va fermato ai suoi raccordi con collante tipo "Tangit".

Il tubo di PVC va poi immesso nella tubazione sottostante, cercando di non limitarsi ad introdurlo nel solo  bicchiere ma facendolo  entrare  per qualche cm anche nel corpo della tubazione.

A questo punto occorre sigillare il perimetro del tubo in PVC. Si può adoperare a qesto scopo  del nastro in gommapiuma, tipo quello che si usa come guarnizione delle porte.

Si passa con pennello una abbondante mano di asfalto freddo che copra tutto.

Si completa riempendo il bicchiere intorno al PVC con malta cementizia.

Infine si impermeabilizza il tutto con asfalto a freddo dato sempre con pennello e stando attenti a non farlo colare lungo le pareti della tubazione.

Va quindi ricostruita la muratura intorno alla tubazione ed al bicchiere in PVC che servirà come alloggio del vaso in ceramica.

Si deve usare sempre la malta cementizia.

Le rifiniture finali riguarderanno il pavimento ed eventuali parti di intonaco

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

SEGUITE ANCORA I NOSTRI ARTICOLI SULLA MURATURA MESSA IN PRATICA IN EDILIZIA.

di
amedeu

18 commenti

  1. Ho costruito un WC in un angolo della cantina di mia proprietà, allacciandomi allo scarico condominiale di una civile abitazione. Lo scarico condominiale passa dentro il muro della mia cantina.
    Essendo un vecchio edificio, l’idraulico ha rialzato il sanitario di circa 20 cm da terra, ha posto la cassetta dell’acqua, a vista, sul muro, a circa 150 cm dal pavimento.
    Ora,se in un garage o in un appartamento si possono costruire più bagni, è possibile che non si possa agire allo stesso modo in una cantina? Oppure, si deve chiedere il permesso ai condomini? La questione è emersa durante un’assemblea ordinaria; il quesito è stato posto da un condomino; l’amministratore ha preso tempo per potersi aggiornare. ringrazio per l’attenzione. maria

  2. Per Maria.
    In effetti una cantina o altro locale similare deve conservare la sua destinazione d’uso, e non è possibile trasformarla senza l’autorizzazione comunale.
    L’altezza di un bagno, deve essere di mt 2,40.
    In questo caso però devono essere rispettati anche tutti i parametri edilizi di una civile abitazione e che potrai trovare in questo sito , ricercandoli con il riquadro “ricerca” – GO.
    Di regola i WC non sono consentiti in locali seminterrati, però alcuni Comuni consentono la costruzione di wc con doccia in tali locali, e hanno immesso questa possibilità nel Regolamento Edilizio Comunale che tu dovresti controllare.
    In caso positivo l’eventuale autorizzazione (DIA o SCIA) è sempre consentita “fatti salvi i diritti dei terzi”, per cui necessiterebbe ugualmente l’autorizzazione del condominio, che a quanto sembra non è d’accordo.
    Amedeu e c.

  3. Per Giuseppe.
    Per favore, formula la domanda in maniera più chiara, se vuoi avere una risposta
    Amedeu e c.

  4. salve a tutti..abito in un condominio degli anni 60-70 al 3 piano..giorni fa’ l’amministratore mi chiama dicendomi che l’inquilino di sotto si lamenta x una mia perdita’ al bagno..dopo aver valutato e parlato con il mio amministratore dicendomi che e’ tutto coperto dall’assicurazione si procede alla rottura pavimento del mio bagno x sost cucchiaia in piombo e scarichi lavandino e vasca,( dall’ idraulico condominiale) dato che sembrerebbe arrivare da li la perdita..ora dopo aver finito i lavori di sost. scarichi e rifatto toppa pavimento con piastrelle diverse da quelle che avevo in granito degli anni 70,( dato che non mi e possibile rifare tutto il bagno in questo momento) mi accorgo che sale la puzza dall’ sifone della vasca..cosa che prima non succedeva.guardando attentamente vedo che non e stata piu rimessa la scatola sifonata sull pavimento, che facendo una ricerca in internet serve a non fare salire eventuali odori dagli scarichi lavandino -bidet-vasca-dalla colonna fognaria condominiale..ora non so se tale colonna ha lo sfiato o no x eventuali odori, e fidandomi dell’ operato dell’ idraulico non so per quale motivo non mi e stata rimessa la scatola sifonata dato che nelle ore di mattina e di sera il problema della puzza e insopportabile…purtroppo me ne sono accorto ora a cosa serviva la scatola sifonata e lavorando tutto il giorno non ho potuto seguire i lavori..cosa posso fare? posso fare causa o far rifare i lavori ..grazie

  5. Per Giuseppe.
    Sono cose che purtroppo capitano, però l’idraulico doveva ripristinarti (metterlo nuovo) il pozzetto sifonato a pavimento.
    Si spera che l’idraulico ti abbia rilasciato la fattura, perchè in questo caso lo costringerai a cercare di sistemarti tale inconveniente ai sensi dell’art 1667 del c.c.
    Leggi questo nostro articolo:
    http://www.coffeenews.it/responsabilita-per-lavori-edili-successive-al-termine-dellappalto
    Altrimenti dovrai mantenere sempre l’acqua nei sifoni dei vari apparecchi sanitari.
    Comunque, prima di spaccare nuovamente il tutto, potresti anche provare questa soluzione:
    http://www.coffeenews.it/una-novita-la-valvola-di-non-ritorno-contro-il-cattivo-odore-dei-bagni
    Amedeu e c.

  6. teoricam .la fattura a me non la da..e teoric.. non spetta a me pagare nulla, cosi mi ha detto amministratore che ha fatto foto x assicurazione. e che l’idraulico se la vede con lui..comunque si sta vagliando eventuale lavoro da fare…al pensiero gia’ sto male a ritogliere e ripulire il tutto.. comunque grazie..
    cordiali saluti

    ps: sia l’amministratore sia l’idraulico dicono che non serve piu’ rimettere il pozzetto sifonato..

  7. Per Giuseppe.
    “Teoricamente”, chiedi all’amministratore e all’idraulico che con il prossimo intervento ti tolgano la puzza dal bagno.
    Amedeu e c

  8. grazie per la risposta.

  9. salve a tutti. ho una domanda da porre:
    circa tre anni fa ho comprato una casa ristrutturata del 1800 e mi sono reso conto che quando le fognature nere sono abbastanza piene, nel bagno, ogni volta che tiro lo scarico, all’altezza dell’attaccatura del vaso escono dei liquami.
    ho aperto il pozzo biologico e mi sono reso conto che il tubo che viene dal bagno è di poco superiore al pozzetto di scarico che poi va alla fogna comunale.
    vorrei sapere se ci fosse una soluzione per sistemare il riflusso senza dover spaccare il tutto e modificare il disvello del tubo che esce dalla casa.
    …grazie

    • Per Gianluca.
      Scusa ma non comprendiamo il significato di “quando le fognature nere sono abbastanza piene”; infatti gli scarichi dovrebbero scorrere velocemente verso la fognatura comunale e non vi dovrebbero essere “ingorghi” vari.
      Il tubo che proviene dalla colonna montante dovrebbe stare al di sopra del tubo di uscita che conduce alla fognatura comunale (se stai parlando di pozzetti di ispezione).
      Se invece parli di collegamenti alla fossa biologica, gli stessi sono già predisposti dal costruttore e non possono essere modificati.
      Leggi comunque questo nostro articolo. Può darsi che ti sia di aiuto.
      http://www.coffeenews.it/allaccio-di-una-casa-alla-fognatura-nera-pubblica-lavori-e-particolari-come-fare
      Amedeu e c.

  10. Da alcuni mesi la colonna di scarico acque bianche della cucina ha problemi ed ora è completamente bloccata quindi lavello pieno di acqua nostra e dell’inquilino del piano di sopra, non si cucina più, non si lavano stoviglie, ecc ecc. L’ostacolo pare essere ad oltre 5 metri dal mio lavello ma il padrone di casa non ha ancora trovato la soluzione. Intanto noi abbiamo la cucina inagibile. Mi sapete dare suggerimenti su cosa fare (siamo già abbonati al ristorante), chi chiamare (idraulico già chiamato, svuoto pozzi anche), ecc? GRAZIE. Gabriella

    • Per Gabriella.
      Che dirti?
      Invia una lettera Raccomandata RR al proprietario chiedendogli di risolvere al più presto il problema fognario che vi sta causando seri problemi igienico sanitari.
      Fai presente le spese che stai sostenendo e che durando la situazione sarai costretta a rivolgerti all’ufficio di Igiene della locale ASL.
      Devi però essere sicura di non essere responsabile dell’occlusione dello scarico, magari tramite una spugna o uno straccio che dal vaso del bagno ha poi intasato il piede della colonna montante principale.
      Amedeu e c.

  11. Salve e complimenti per gli articoli e consigli che date; abito in una casa dell’ente enasarco e purtroppo da circa 1 anno quando scarico il wc si forma un vortice d’acqua che riempie il wc, scaricando molto lentamente e lascia buona parte degli escrementi nella tazza nonchè quando c’è la carta igienica si avvita nel vortice d’acqua e non si scarica; mi hanno mandato l’autospurgo e tolto il wc hanno inserito la sonda con acqua a pressione nella colonna di scarico…..ma tutto come prima. Un idraulico dice che potrebbe essere ostruito la ventilazione dove aspira l’aria ma sia l’inquilino di sopra che sotto il mio appartamento scaricano normalmente:::: siamo disperati con mia suocera malata di tumore:::cosa devo fare e cosa può essere???’soli Voi come esperti potete aiutarmi grazie

    • Per Maurizio.
      Speriamo di poterti dare dei suggerimenti utili.
      Se gli scarichi di altri inquilini allacciati alla stessa colonna montante della fognatura nera non lamentano tale inconveniente, potrebbe indicare che lo sfiato, che va fin sopra al tetto, di detta colonna, è libero e funzionante.
      Però, per prima cosa, accertati che tale sfiato esista, e per avere una idea di come deve essere, leggi questo nostro articolo, ed in particolare il penultimo capoverso
      http://www.coffeenews.it/scarichi-dei-bagni-wc-colonne-montanti-e-derivazionitubi-in-pvc-ristrutturazioni-vecchi-edificicome-fare
      Tale sfiato, che normalmente corrisponde con la colonna montante stessa, non deve essere assolutamente otturato (potrebbe esservi il nido di un uccello nella parte alta, sopra il tetto) e deve avere il diametro di almeno 100 mm.
      Se lo sfiato è in regola, poichè per gli inquilini sopra e sotto il tuo appartamento tutto va bene, vuol dire che il guasto è da ricercarsi fra il tuo vaso e l’allaccio del vaso stesso alla colonna montante di cui sopra.
      Tale guasto, può essere determinato da una otturazione parziale della tubazione, oppure da una riduzione da tubo grosso ad uno piccolo, o altro collegamento mal fatto, e situato in detta zona.
      Altro, purtroppo non possiamo aggiungerti, in quanto sono ipotesi fatte da lontano.
      Amedeu e c.

  12. buongiorno, nel pozzetto di scarico del wc tende ad accumularsi carta igienica, tanto che almeno una volta l’anno va svuotato. Non esistono prodotti chimici che aiutino a sciogliere la carta igienica per evitare di ripetere con frequenza l’operazione di svuotamento? Pensavo di provare con l’acido muriuatico. Cosa mi consigliate? Grazie

    • Per Marino.
      Siamo contrari, per principio, all’uso di acidi nelle tubazioni fognarie.
      Stai parlando di un pozzetto di scarico posto probabilmente al piede della colonna montante del WC. Vero?
      Se è così, non dovrebbe darti simili inconvenienti, per cui cerca di trovare una diversa soluzione per tale pozzetto.
      Fai eseguire un sopralluogo da un muratore o impresario edile della tua zona e segui il suo consiglio.
      Amedeu e c.

  13. Salve. Ho necessità di cambiare i pezzi del bagno water incluso ma sono a conoscenza del fatto che la colonna fecale del mio palazzo (costruito negli anni 50/60) è fatta in eternit. Dato che mio padre è morto qualche anno fa con un mesotelioma pleurico e ho un figlio adolescente sono molto preoccupata a riguardo. Cambiare il wc implica la possibile fuoriuscita di fibre di eternit? Come posso procedere per essere sicura di non venire a contatto con questo terribile materiale? Grazie mille

    • Per Anna.
      Durante gli anni 50/60 il vaso WC veniva inserito nel raccordo a braga (a Y) della colonna montante nera tramite una piastra di piombo chiamata “ciabatta”.
      Di conseguenza l’operaio che effettuerà il lavoro non dovrebbe venire a contatto con la tubazione di eternit.
      Questo, a meno che detta ciabatta non sia in condizioni disastrate (Dato il tempo trascorso), per cui occorrerà un altro tipo di intervento.
      Ma tutto può essere visto e definito solo durante il corso del lavoro e non prima.
      Amedeu e c.

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