Divieto di causare lo stillicidio di acque piovane nel fondo altrui.

Tale divieto è sancito dall’articolo 908 del codice civile. Le norme contenute in tale articolo mirano ad evitare che le acque piovane provenienti dal tetto o dalla copertura di un edificio, possano cadere, o comunque immettersi nel fondo di un vicino.

In effetti l’articolo 908 parla di "tetti", ma la normativa vale per ogni altro tipo di copertura, che sia in grado di raccogliere, per scaricare altrove, le acque piovane (In tale casistica rientrano i terrazzi, i lastrici solari, i balconi, i cornicioni, le pensiline o simili strutture sporgenti).

Vediamo sotto tre immagini di stillicidio causato da un tetto nei confronti di una proprietà attigua:

CLICCARE SULL’IMMAGINE

Le figure sovrastanti mostrano tre modi vietati dalla legge, di far cadere le acque pluviali dal tetto di A sul fondo di B.

Come si può ben comprendere non è ammesso lo scarico nel fondo del vicino, sia che cada da una falda sporgente, da un tubo buttafuori o da un pluviale discendente che immette acqua nella proprietà altrui.

Nella terza figura il canale discendente si trova a distanza legale dal confine, però le acque che fuoriescono vengono immesse nel fondo altrui.

L’artico 908 chiarisce altresì che se esistono "pubblici colatoi", cioè fognature pubbliche, le acque del tetto di A, non solo non devono essere immessae nel fondo B, ma diventa obbligatorio convogliarle ed allacciarle alle suddette fognature. Ciò naturalmente deve avvenire secondo i regolamenti locali.

Da evidenziare che se le acque defluiscono, per naturale pendenza, mai cambiata, scorrendo sul terreno del vicino, tale situazione va accettata ai sensi dell’art 913 del codice civile.

Da chiarire a tale proposito che quasi tutti i Comuni si sono provvisti di idonei Regolamenti di allaccio alle pubbliche fognature. (intendendo per fognature quelle nere, derivanti dai bagni e dalle cucine, e quelle bianche, che raccolgono solo le acque piovane.

Volendo entrare ancora di più in merito di tale articolo, è ammessa la servitù di "stillicidio" sia con titolo concordato fra le parti, sia "per destinazione del padre di famiglia", nonchè per avvenuta usucapione ventennale.

Da chiarire che se lo stillicidio avviene come mostrato nelle tre figure soprastanti, cioè da una sporgenza di falda, da un canale buttafuori o da un pluviale discendente, la servitù,  oltre che ad interessare lo stillicidio delle acque interesserebbe anche "la sporgenza" nel fondo del vicino.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

SEGUITE ANCORA I NOSTRI ARTICOLI SULLA MURATURA MESSA IN PRATICA IN EDILIZIA.

di
Lampa

803 commenti

  1. gradirei sapere se “il divieto di causare stillicidio” trova applicazione anche trai i balconi di diverse unità immobiliari poste a vari piani dello stesso edificio/condominio.

    nello specifico:
    abito in una torre di 11 piani e l’acqua piovana dei balconi sovrastanti il mio producono uno stillicidio continuo. Il problema dello stillicidio é anche di tipo “acustico” facendo lo stesso risuonare le varie ringhiere che subiscono detto stillicidio.
    si aggiunge che lo stillicidio si perpetua anche 3-4 giorni dopo le piogge per una non corretta esecuzione “canale buttafuori ” dei vari balconi.

    si sottolinea che il palazzo é di nuovissima costruzione (consegnato nel 2009)

    • Mi chiedo se tale norma vale anche per i troppo pieni, i terrazzi dei piani superiori sono dotati di pilette di scarico, che funzionano normalmente, ma durante eventi eccezionali non sono sufficienti, quindi mi chiedo se l’acqua in eccesso che esce dai troppo pieno è da considerarsi comunque come stillicidio o meno

      • Per Dario.
        Non abbiamo ben compreso a cosa ti serve detta paratia.
        Comunque devi pubblicare la tua richiesta su un sito diverso, tipo ebay.
        Amedeu e c.

      • Per Dario.
        Stai parlando di eventi eccezionali per i quali la legge e le normative vigenti possono fare ben poco.
        Quanto sopra, a meno che non esista un sistema evidente per evitare il tracimamento delle acque meteoriche.
        Occorrerebbe vedere la situazione in sito e ciò non è possibile.
        Puoi valutarlo sul posto da solo? Se non ci riesci chiedi un sopralluogo di un tecnico professionista (Geom) della tua zona.
        Amedeu e c.

      • Salve a tutti volevo raccontare della mia situazione ,
        Abito in un condominio al piano terra con annesso terrazzo , il condomino sopra ha un balcone senza gocciolatoio e anche senza pendenza quindi quando piove si allaga lo stesso e Lui vorrebbe effettuare un foro per fare defluire acqua quando piove .Per legge può farlo ?

        • Per Antonio.
          Se l’immobile è nato senza gocciolatoi per i terrazzi, puoi avere ragione di pretendere il mantenimento dello stato acquisito in quanto la caduta di acqua sul tuo terrazzo (??) può causarti disagi.
          Però il condomino di cui sopra, ha anche diritto di smaltire le acque piovane che ricadono sul suo terrazzo, per cui, in caso di contenzioso legale, potrebbe essere autorizzato ad allontanare le stesse tramite gocciolatoio incanalato in una tubazione, oppure in una soluzione similare che dia meno fastidio e sia consona all’estetica dell’edificio.
          Questo è unicamente il nostro parere, poichè quando interviene la magistratura è difficile prevedere il risultato finale.
          Comunque, il nostro consiglio è quello di trovare una soluzione amichevole che, visto quanto prospettato sopra, accontenti entrambi.
          Amedeu e c.

          • Buongiorno nel mio condominio hanno fatto un prolungamento gocciolatoio
            CHIEDO: questo doveva essere stabilito in assemblea condominiale ( non c è stata
            Il lavoro che hanno fatto ha deturpato la facciata principale
            Ci sono art legge da poter fermare questo scempio grazie

          • Per Manuela.
            La via piùsemplice è quella di informarsi presso l’ufficio Edilizia Privata del Comune se il condominio ha avuto l’autorizzazione per fare questa modifica alla facciata che tu giudichi deturpante.
            Se no, in assemblea condominiale fai presente che inoltrerai richiesta di sopralluogo al Comune, dando naturalmente un preventivo periodo di tempo per ripristinare il tutto.
            Amedeu e c.

  2. Per Antonio.
    Il tuo caso sembra riguardare più l’articolo 844 del codice civile, che parla delle “Immissioni” che sono “atti utili di per se stessi che, pur arrecando danno e molestia al vicino, lo obbligano a tollerarli entro certi limiti” Tolleranza che, però, deve essere rapportata pure alle necessità sociali della vita moderna….
    Lampa e c.

    • Gent. Amrdeu Ho un Attivita’Commerciale al Piano Terra di uno Stabile che al Primo Piano ha Tubi Buttafuori Acqua Piovana che quando Piove Immettono una Cascata Acqua Piovana Recando danni di Infiltrazioni e Commerciali alla Mia Attività’. Tramite Legale ho Citato il Condominio sia per Scarichi Acqua Piovana Non A Norma Sia per Risrcimento Danni per Infiltrazioni. Vorrei Sapere se Eiusciro’ a Risolvere La Situazione a Mio Favore. Grazie per la Sua Risposta!!!

      • Per Paolo.
        Gli immobili con i terrazza con i buttafuori sono tantissimi e esteticamente starebbe male mettere delle grondaie e dei pluviali discendenti di raccolta delle acque piovane.
        Il fatto che, però, ti stano causando danni alla tua attività commerciale, potrebbe essere un invito per il giudice per trovare una soluzione meno dannosa tramite il proprio CTU.
        Detto questo, non possiamo ipotizzare di più, in quanto le sentenze di legge sono sempre una sorpresa e diventa impossibile prevederne l’esito.
        Amedeu e c.

        • Gent. Amedeu. La Ringrazio per la Risposta. Ma la Mia Domanda Era per Sapere Se: Per Legge gli Scarichi di Acqua Piovana non devono essere collegati a una Grondaia per poi Finire nelle Fogne??? È’ Illegale avere Tubi Buttafuori che Scaricano Acqua Piovana sul Luogo Pubblico? Grazie per la sua Nuova Risposta. Distinti Saluti.

          • Per Paolo.
            Non ci risultano leggi nazionali che trattano simile materia.
            Ti consigliamo, piuttosto, di controllare il Regolamento Comunale o quello della Polizia Municipale (Anche via Internet) e vedere se contengono un articolo dedicato a tale problematica.
            Amedeu e c.

          • Gent.Amedeu Le Chiedo Scusa per la mia insistenza ma qui non si parla di Art.908 dove non è’ ammesso lo Scarico di acque piovane tramite Tubi Buttafuori Nel Fondo del Vicino? Per Legge i Palazzi non Dovrebbero Avere Delle Grondaie per Raccolta Acqua Piovana???lei mi diceva nella sua ultima Risposta che non le Risultano Leggi Nazionali in Materia!!! Allora Sono Io che non Riesco a Comprendere Bene cosa Sia Art. 908 dove si parla di Stillicidio!!!! Io so’ che per Legge non Possono Esistere Tubi Buttafuori Acqua Piovana al Primo Piano di un Palazzo Che Scarica Acqua Piovana Sulla Pubblica Via Senza Avere una Grondaia per Raccolta onde Evitare Tutto Questo!!!! La Ringrazio per la sua Nuova Risposta!!!!

          • Per Paolo.
            Ti riportiamo di seguito l’articolo 908 del codice civile:
            “Art. 908.
            (Scarico delle acque piovane).
            Il proprietario deve costruire i tetti in maniera che le acque piovane scolino nel suo terreno e non
            puo’ farle cadere nel fondo del vicino.
            Se esistono pubblici colatoi, deve provvedere affinche’ le acque piovane vi siano immesse con
            gronde o canali. Si osservano in ogni caso i regolamenti locali e le leggi sulla polizia idraulica.”
            In tale articolo si parla di tetti e non di terrazzi.
            Puoi, invece trovare un riscontro alla tua problematica visionando il Regolamento Edilizio Comunale e il Regolamento di Igiene Pubblica presso la ASL.
            Se non trovi alcunchè ampia la tua ricerca anche al Nuovo Codice della Strada.
            Tutti controllabili via internet.
            Amedeu e c.

      • Gent.Sig.Amedeus le ho scritto Tempo fa’ per Tubi Buttafuori Acqua Piovana situati al Terrazzo del Primo Piano sopra la mia Attivita’Commerciale che si trova al Piano Terra.Ho Citato il Condominio tramite legale per Pluviali non a Norma e per Infiltrazioni Acqua piovana all’interno della mia Attivita’con risarcimento danni,alla Prima Assemblea Condominiale il Condominio all’ umanita’ tramite loro Legale aderivano a presenziare alla Prima Udienza e Eventualmente ad Aderire per Una Media Conciliazione,ma ad un Anno di tutto questo il Mio Legale mi ha detto di Dover Attendere Prossima Assemblea Condominiale per Sapere Come Agire di Conseguenza.La Mia domanda e’ la prassi e’ questa? E’ come Sostiene il Mio Legale??? La ringrazio per la risposta.Distinti Saluti.

    • Buongiorno vorrei avere un consiglio da lei. Circa 16 anni fa ho comprato la mia casa che è attaccata ad altre case sia a destra che a sinistra. Con il mio vicino di destra le grondaie per la parte davanti le acque piovane confluivano nelle mie grondaie, mentre dietro confluivano nelle sue. Nel tempo la casa vicino è stata acquista da altre persone che a loro volta hanno rifatto le grondaie staccandosi da me per quanto riguarda la parte anteriore mentre per quella posteriore si appellano all’articolo 908 intimandomi di staccarmi. A oggi purtroppo non abbiamo modo di farlo in quanto solo la mia abitazione resta chiusa tra una stradina privata sprovvista di fognature e l’unica alternativa possibile ( oltre a quella di spaccare casa e inserire le grondaie nei muri) sarebbe quella di far andare l’acqua piovana in un piccolissimo terreno che resta perennemente umido in quanto non assorbe acqua.
      Possiamo parlare in questo caso di usucapione? Posso appellarmi a qualcosa per non dovermi staccare? Grazie mille per l’attenzione dedicatami

      • Per Donatella.
        Se i sedici anni trascorsi al momento di acquisto della casa li sommi (Operazione consentita dalla legge) agli anni nei quali il precedente proprietario della tua abitazione ha fatto realizzare la gronda retrostante (Sicuramente d’accordo con il vicino), arrivi in totale ai 20 anni di esistenza della situazione attuale?
        Se è così hai acquistato un diritto di usucapione ventennale, anche se per renderla legale dovrebbe essere confermata da un giudice (Ma è una pura formalità), per cui il vicino non può rivendicare diritto alcuno, a meno che nel punto di attacco delle due grondaie non si manifesti una evidente perdita di acqua con danno al confinante.
        Leggi questi nostri due articoli:
        https://www.coffeenews.it/usucapione-per-immobili-decennale-e-ventennale
        https://www.coffeenews.it/la-prescrizione-e-la-decadenza-di-un-diritto-secondo-il-codice-civile
        Amedeu e c.

        • Buonasera e grazie per la risposta celere. Per quanto riguarda gli anni in cui la grondaia è collegata superiamo i 40 ma non ho possibilità di trovare i vecchi proprietari come eventuale testimone ci sarebbe un mio vicino di casa che vive qua da sempre può andare bene?. Volevo anche chiedere cosa intende per pura formalità? Bisogna fare una causa per avere una certificazione? Chiedo scusa per le mille domande ma è la prima ( e mi auguro anche l’ultima) in cui mi trovo in situazioni del genere grazie ancora

          • Per Donatella.
            No, occorre solo che tu vada da un legale e penserà lui a tutto per renderla effettiva ed a rivolgersi al tribunale per fissare un confronto fra le parti .
            Per cui tu devi poter dimostrare che tale situazione si è protratta per 20 anni in modo pacifico, continuativo e pubblico (tre elementi indispensabili dell’usucapione).
            Una testimonianza di persona certa può avere il suo peso, ma un documento oppure una prova fotografica ne avrebbero ben di più.
            Amedeu e c.

  3. Salve, vorrei informazioni riguardo al fatto di lavare i terrazzi con acqua corrente e sapone, se questa defluisce sulla strada e’vietato oppure si puo’fare?

  4. Per Vincenzo.
    Molto dipende dai regolamenti locali, specie da quelli della polizia municipale.
    Comunque il lavaggio continuativo dei balconi con acqua e sapone se continuativo può prefigurarsi come un atto di “emulazione” di cui all’articolo 833 del codice civile.
    Gli atti di emulazione sono: “atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri”
    Lampa e c.

  5. Dovendo raccogliere con delle griglie appositamente costruite acqua piovana di una stradella larga mt 4, posso costruire dette griglie di raccolta acqua larghe quanto la stradella ( mt 4 ) o devo rispettare delle distanze dal confine con il vicino? Premesso che nel confine del vicino insiste terreno agricolo e non edifici.
    grazie

  6. Per Orazio.
    Per le griglie non ci sono particolari norme.
    Però, nel costruirle, stai molto attento che non portino acqua nel terreno del tuo vicino e che abbiano pendenza verso un canale di scolo, parallelo alla strada e posto a distanza regolamentare dal fondo del vicino.
    Lampa e c.

  7. x Amedeu
    Grazie per la risposta… vedremo cosa potremo fare.. il problema é che tali stillicidi non sono tollerati da tutto il condominio… non sappiamo pero’ in che modo “forzare” l’impresa a correggere la cattiva esecuzione di tali “canale buttafuori ” (ricordo che lo stabile ci é stato appena consegnato)… purtroppo l’amministratore minimizza il problema. Preciso che detto amministratore é stato “imposto” dalla stessa impresa la quale detiene ancora una certa maggiornaza di millesimi di proprietà non avendo ancora formalizzato la vendita di molti gli appartamenti… speriamo di venirne a capo e che si possa “chiedere” all’impresa o ai tecnici (progettista o direzione lavori) di provvedere!

  8. Per Antonio.
    Auguri.
    Amedeu

  9. Buongiorno,
    vorrei chiedrevi delle informazioni sulle leggi vigeti riguardanti il mio caso, ovvero:
    Io abito in una villetta costruita da oltre ventanni in un terreno con una accentuata pendenza,quindi per ovvi motivi il costruttore ha eseguito dei fori nella parete confinante per far defluire le acque meteoriche. Ieri si è presentato il proprietario del terreno confinante(dopo più di 20 anni) , con la PRETESA di otturazione dei suddetti fori.
    Dato che non posso alzare la casa e visto che nel paese dove vivo non esistono fognature come mi posso comportare? Non è diventato un mio diritto lo scarico per usocapione?
    Per favore mi inserite nella risposta gli articoli o il numero di legge a cui mi posso appellare?
    Vi ringrazio anticipatamente.

  10. Per Alessio.
    La legge ammette la costituzione di un’apposita “servitù” di stillicidio per avvenuta usucapione ventennale. Quindi dovresti poter mantenere i fori di defluizione delle acque.
    Purtroppo, in questi casi diventa sempre difficile dimostrare quando è iniziata detta servitù e se non è stata mai interrotta dalla controparte con atti contrari ad essa.
    Per seguire questa via devi quindi rivolgerti ad un legale, portandoti dietro eventuali atti o disegni dimostrativi.
    Lampa e c.

  11. Grazie, per la vostra celerità e serietà nel rispondermi.
    Colgo l’occasione per augurarvi un buon lavoro e buon 1 Maggio.
    DISTINTI SALUTI

    • Buongiorno, a giorni effettueremo lavori straordinari sul terrazzo a mio uso esclusivo (spese da dividere 1/3 e 2/3 gli appartamenti sottostanti). Su questo terrazzo, da sempre, scola da una feritoia l’acqua piovana dell’appartamento attiguo: per questo stillicidio l’appartamento del vicino e i sottostanti a questi rientrano nella spese straordinarie? In quale percentuale? Grazie Domenico

  12. Buongiorno,
    io abito al secondo piano di un condominio e sotto di me vi è un abitazione con giardino.
    La signora vuole che non vengano stesi i panni, alcune volte mettiamo sul balcone un piccolo stendino mobile che sporge all’esterno.
    Tengo a precisare che le robe stese non provocano il cosidetto fenomeno dello stilicidio. Il regolamento condominiale dice: è vietato stendere biancheria all’esterno in modo visibile della strada “io abito in una zona periferica l’abitazione dove non è visibile la strada. Inoltre la signora non vuole che vengano sbattuti i tappeti e coperte dai balconi. Tengo a precisare che noi i tappeti li scuotiamo dalle 0800 alle 1000 come da regolamento condominiale dopo che gli stessi vengano aspirati. La signora attraverso una riunione straordinaria vuole far annulare questo rgolamento.
    Esite una legge o qualche regolamneto dove io possa ” sempre nei modi corretti e rispettosi” effettuare le suindicate operazione……..”
    La ringrazio e aspetto con ansia una sua risposta.

  13. Per Fabio
    L’approvazione o la modifica del regolamento condominiale ha natura contrattuale, quindi è modificabile solo all’unanimità, quando contiene disposizioni che limitano i diritti dei condomini relativamente alle loro proprietà esclusive o comuni o quando contenga clausole che attribuiscono ad alcuni condomini maggiori diritti rispetto ad altri.
    Questo ci sembrerebbe il tuo caso, anche se la giurisprudenza non è sempre chiara su tali attribuzioni..
    Per tutti gli altri motivi, invece, basta l’approvazione della maggioranza.
    Comunque consultati anche con l’amministratore del condominio.
    Amedeu e c.

  14. Buonasera,
    il mio problema invece è che l’inquilino sopra di me bagna i fiori sul terrazzo e crea stillicidio con l’acqua che esce dai sottovasi e mi sporca tutto il mio vialetto con acqua sporca di terra. Il proprietario è stato gia avvisato diverse volte, ha anche mandato delle raccomandate agli inquilini ma il problema rimane cosa devo fare, una denuncia? che articolo infrangono, ne vale la pena ( cioè facendo cosi risolvero il mio problema? grazie per la risposta
    ciao

  15. Per Enrico.
    Tu fai parte di un condominio ed hai l’appartamento al piano terreno.
    In questo caso hai acuistato una situazione nata con caratteristiche condominiali, per cui non puoi rivalerti contro lo stillicidio delle acque piovane. (questo in quanto i terrazzi probabilmente scaricano le acque direttamente verso l’esterno condominiale).
    Discorso diverso è rappresentato dalla sporcizia che esce dai sottovasi dei condomini soprastanti.
    Questo potrebbe configurarsi come un “atto di emulazione”, il cui divieto è sancito dall’articolo 833 del codice civile.
    Gli atti di emulazione sono”atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri”.
    Naturalmente puoi parlare con l’Amministratore e poi se non ottieni soddisfazione devi rivolgerti da un legale.
    Lampa e Amedeu

  16. Buonasera,possiedo un terreno agricolo servito per l’irrigazione da un canale che attraversa un fondo a monte :qualche giorno fa il proprietario di quest’ultimo ha realizzato,in una stradina,al momento sterrata,una griglia convogliandola in detto canale;leggendo domande precedenti ho capito che ha commesso una illegalità ed in attesa di contattare un legale vorrei sapere a quali articoli del Codice ricorrere. Grazie.

  17. Per Pasquale.
    Per risponderti con esattezza dovremmo avere ben chiaro visivamente lo stato di fatto.
    Devi allora leggere i due nostri articoli sul DIRITTO e dei quali noi ti segnamo i link.
    http://www.coffeenews.it/chiusura-di-una-proprietacodice-civile
    http://www.coffeenews.it/distanze-dai-confini-di-pozzi-cisterne-fossi-tubi-canali-ed-altro
    In questi articoli dovresti ritrovare la tua situazione e i riferimenti degli articoli di codice civile cui riferirti.
    Comunque se poi ti rivolgi ad un legale, sarà lui a darti l’imput di come agire e conoscerà perfettamente gli articoli del codice civile, che è la sua materia.
    Lampa e Amedeu

  18. Buongiorno,
    in tema di stillicidio, avendo compreso che ai sensi dell’art. 908 non risulta possibile scaricare acqua sul fondo del vicino, così come anche illustrato nei tre casi nell’immagine sopra, mi chiedevo se risulta invece possibile, per ragione tecniche e architettoniche creare una pendenza del tetto verso il vicino e realizzare però sia la grondaia che la pluviale internamente alla mia proprietà, senza quindi oltrepassare la linea di confine, con successivo allaccio alla pubblica fognatura.
    Nell’attesa di una vostra gradita risposta trasmetto cordiali saluti, ringraziando anticipatamente.
    Francesco

  19. Per Francesco.
    Si tratta quindi del muro perimetrale di una tua costruzione ed il muro stesso (affermi) è di tua proprietà.
    Se così è, e se non immetti l’acqua piovana nel fondo del tuo vicino non vediamo ostacoli a ciò che vuoi realizzare.
    Amedeu e Lampa

  20. Salve,
    si esatto, il muro perimetrale è tutto di mia proprietà, al di sopra del quale vorrei inserire la pluviale.
    La ringrazio per la sua celere risposta.
    Cordiali saluti

    Francesco

  21. Ho infiltrazioni d’acqua in casa mia (sorge dal pavimento)in caso di forti pioggie dal giardino del vicino che in questi casi non avendo nessuno scarico diventa un piccolo laghetto .Posso richiedere un intervento che faccia defluire la sua acqua piovana verso un scarico fognario?

  22. Per Sergio.
    Ti conviene richiedere un sopralluogo della Asl del tuo territorio per accertamenti su quanto affermi.
    Dovrebbero prendere provvedimenti per locali insalubri e malsani.
    Comunque richiedilo per scritto.
    Amedeu e c.

  23. Devo mettere un pluviale esterno a confine di un muro di proprietà in comune, per far convolgiare poi le acque che vanno a finire in strada. Chiedo se fosse possibile una risposta urgente. Antonello

  24. Per Antonello.
    Con il pluviale discendente devi stare ad 1 metro dal confine.
    Leggi il nostro articolo al seguente link: http://www.coffeenews.it/distanze-dai-confini-di-pozzi-cisterne-fossi-tubi-canali-ed-altro.
    Amedeu e c.

  25. In merito alla risposta del 2 ottobre e ringrazio amedeu , in merito ad un canale di scolo delle acque piovane del lastricato solare,forse non ho esposto bene il problema.Il canale che io deve andare a mettere sul confine nella mia proprietà è esterno quindi visibile e non incassato al muro. La distanza è sempre di un metro?oppure può stare a confine?Saluti antonello

  26. Per Antonello.
    Si è la stessa.
    Ti riportiamo il testo degli art.li 873 del c.c.e successivi:
    ” chi intende costruire uno dei seguenti manufatti, deve rispettare le relative distanze:

    – mt. 2 per pozzi, cisterne, fosse di latrine o di concime.

    – mt. 1 per tubi d’accqua pura o lurida, per quelli del gas e simili, compreso le loro diramazioni.

    La distanza va osservata anche nel caso che sul confine si trovi un muro divisorio e deve essere misurata tra il confine ed il punto più vicino del perimetro interno del manufatto”.
    Amedeu e c.

    • Buongiorno, è possibile revocare una servitù di stillicidio da parte del nuovo proprietario del fondo servente? La presunta servitù è in forza da almeno 25 anni.
      Grazie
      Laura

      • Per Laura.
        Di regola le servitù si revocano difficilmente.
        Però, se lo stillicidio causa danni ad un fondo vicino, quale per esempio portare un’evidente umidità ad un edificio, o cose similari, allora il proprietario del fondo servente può rivolgersi al giudice, tramite un proprio legale.
        Non è detto che il giudice abroghi la servitù, ma potrebbe ordinare dei lavori di miglioramento e risanamento.
        ùAmedeu e c.

        • Chiedo scusa Amedeu, ho spostato il mio commento di ieri sera sul posto giusto, in risposta al suo. (Tenga quindi buono questo e ignori quello di ieri sera).
          Innanzitutto la ringrazio molto per il suo riscontro. In realtà queste acque, tramite grondaie, vengono scaricate su un punto del terreno in cui mio padre, nuovo proprietario, intende coltivare un orto. I proprietari precedenti avevano degli alberi da frutto le cui radici si sono marcite a causa di questi scoli. Credo che anche questa sia una buona ragione per chiedere una modifica della situazione esistente, pensa anche lei Amedeu? Grazie ancora e una buona serata. Laura

          • Per Laura.
            Ti avevamo già risposto alla precedente domanda.
            Ripetiamo che ci sembra un’ottima ragione, specie in un periodo di risalita dei prezzi agricoli che contribuiscono a ricercare soluzioni personali, quali orti casalinghi.
            Amedeu e c.

  27. Buona sera,
    complimenti per il lavoro che fate, vi informo che ho inviato una e-mail con allegati per delle informazioni su alcuni materiali e procedure per alcuni lavori che voglio effettuare ad una masseria di mia proprietà.
    In attesa di una vostra risposta porgo cordiali saluti. Giuseppe

  28. Per Giuseppe.
    Viste le foto.
    L’Immobile, anche se non ci hai mostrato la visione dell’insieme, sembra avere delle caratteristiche storico-architettoniche notevoli.
    Ti diamo un buon consiglio.
    Prima di effettuare qualsiasi lavoro fai vedere il fabbricato da un tecnico professionista abilitato, possibilmente un architetto.
    Amedeu e c.

  29. Buongiorno, ho un problema urgente. Mio suocero e mio marito hanno costruito uno stabile più di 25 anni fa: piano terra, 1° piano e terrazza (qui c’era un tubo di scarico di acque piovane che arrivava nella fognatura del piano terra.. Circa 10 anni fa mio marito e sua sorella si sono divisi lo stabile:mio marito il piano terra e mia cognata 1°piano e terrazza. Lei si è costruito il tetto convogliando l’acqua del tetto nella strada e quella di una terrazzina non coperta da tetto l’ha lasciata convogliata nella nostra fognatura a nostra insaputa. Inoltre 2 anni fa, dopo lavori di ristrutturazione di tutti i pavimenti della casa e dei balconi, ha incanalato il tubo di scarico di un balcone ( a nostra insaputa) in questo tubo esistente e che scarica nella nostra fognatura, che forse per un pozzetto mal fatto ha già molti problemi da solo. Può mia cognata usare la MIA fognatura senza aver chiesto niente a noi, pur potendo convogliare l’acqua nella sua fognatura durante il restauro di 2 anni fa.
    Grazie di qualsiasi suggerimento, visto che tutti ci danno torto dicendo che il tubo è diventato suo per usocapione, ripeto senza che noi lo sapevamo.

  30. Per Emanuela.
    Fra le parti condominiali di un fabbricato viene incluso anche il tetto, inteso come copertura.
    Quindi detta copertura appartiene a tutti i proprietari dell’immobile.
    Lo scarico di cui tua cognata si serve per incanalare le acque del terrazzino potrebbe sembrare privato, cioè di sua proprietà, però faceva parte del preesistente tetto, come tu dici, per cui è molto discutibile dedurre che tua cognata non può utilizzarlo.
    Adire alle vie legale te lo sconsigliamo, anche perchè intaccherebbe per sempre i rapporti di buon vicinato e parentela, tantopiù che il risultato finale non è scontato.
    Ti suggeriamo piuttosto di trovare un accordo e sistemare adeguatamente il pozzetto al piede dello scarico, in maniera che non dia più fastidi.
    Amedeu ec.

  31. Grazie dei chiarimenti.
    Emanuela

  32. Avendo ristrutturato un vecchio rudere di montagna,su una corte comune che confina su due lati sul terreno del vicino,(prima figura a sinistra della vostra foto).Vorrei gentilmente sapere :è nei miei diritti sporgere il tetto sul terreno del vicino raccogliendo l’acqua piovana?Sul lato posso avere sporgenze ? se si in che misure? Grazie

  33. Per Luca.
    Come avrai appreso, leggendo l’articolo dell’immagine che tu citi, non è ammessa alcuna sporgenza o scarico sul fondo del vicino.
    Amedeu e c.

  34. Salve,
    io ho il problema del primo disegno, ovvero il mio tetto sporge nel terreno del vicino (vecchio rudere diviso malamente tanti anni fa, il terreno è asimmetrico rispetto alla casa), ora il vicino ha ristrutturato la sua parte e pretende di mettere la grondaia nella mia parte di tetto che si trova in quelle condizioni da ben più di 20 anni (la casa è disabitata da molti decenni e ha più di 80 anni, inoltre ha un vincolo storico), ora vi chiedo, non avendo io permesso al vicino di applicare la grondaria a quei 2 metri di muro, può lui obbligarmi a fare il lavoro? Grazie mille Guido

  35. potrei gentilmente sapere come si acquisisce la servitù di sporto o di stillicidio. grazie

  36. Per Luca.
    A mezzo di usucapione (cerca la parola nel sito e troverai gli articoli) : dopo 10 anni in buona fede e con un atto scritto, oppure dopo venti anni, anche se in malafede, ma sempre con l’intervento di un avvocato.
    Amedeu e c.

  37. Per Guido.
    Con tutta la buona volontà non possiamo risponderti.
    Devi spiegarci meglio e più dettagliatamente.
    Amedeu e c.

  38. Buongiorno. Sono propietario di un appartamento con giardino al piano terra in un condominio. I balconi degli appartamenti dei piani superiori scaricano le acque piovane tramite tubi buttafuori nel mio giardino, in particolare dal 3° piano, il quale raccoglie le acque piovane del terrazzo (per caduta naturale, dal cornicione) appartentente all’appartamento del 4° piano che vengono poi convogliate dai tubi buttafuori in quelle che diventano delle vere e proprie cascate d’acqua arrecandomi notevole disagio. Il condominio è stato costruito nel 1972, secondo voi, è anche questo un caso di usucapione di stillicidio?
    Ringrazio in anticipo per la risposta.

  39. una tettoia con falda di copertura a capanna, di cui una delle due falde ha pendenza in direzione dell’abitazione del vicino costruita da tantissimi anni, (pressochè sul confine).
    La falda che scende in direzione della proprietà del vicino, non è a contatto con il muro dell’abitazione, ma ha lo spazio necessario per l’installazione di una canala di gronda per la raccolta delle acque meteoriche le quali vengono raccolte nella nostra proprietà. Il vicino sostiene che danneggiamo il suo muro perchè quando piove, la pioggia rimbalza sulla nostra copertura e gli bagna il suo muro.
    Devo anche evitare questo “rimbalzo” di acqua oppure il vicino pretende un pò troppo???

  40. Per Davide.
    E’ un condominio, per cui i terrazzi sono nati con il fabbricato e dovrebbe essere una situazione ormai acquisita.
    Però tu dici che in particolare il proprietario dell’appartamento del 3° piano ha convogliato le acque del cornicione dirigendole verso i buttafuori.
    In questo caso si ravvede una verae propria pratica di stillicidio , per cui ti conviene parlare amichevolmente con l’interessato per fargli capire le tue ragioni ed in mancanza di un accordo devi rivolgerti da un legale.
    Amedeu e c.

  41. Per Pablo.
    Se è stata costruita da moltissimi anni, hai il diritto di conservarla.
    Inoltre se applichi una canala di gronda per raccogliere le acque pluviali e le indirizzi verso fondo, praticamente migliori la situazione per il tuo vicino, il quale non deve fare altro che ringraziarti.
    Amedeu e .

  42. Salve, ho uun fondo sul quale confine di proprieta’ c’e’ un fabbricato in muratura con tetto a falde a coppo.
    Il tetto scarica sul mio fondo e non vi e’
    stato mai un canale di raccolta.
    La falda non si ferma a confine ma vi oltrepassa questo per circa 30 cm.
    Il fabbricato e’ stato costruito circa 70 anni fa.
    Mio padre ha acquistato il fondo nel 1992.
    La mia domanda, dopo aver studiato questo argomento e’ rivolta principalmente all’accquisizione del diritto di servitu’ di stillicidio sul mio fondo.
    Preciso che sull’atto di acquisto non vi e’ nessun riferimento a questo diritto.
    Mi potreste fare un quadro di tutto?
    Vi ringrazio immensamente. Dalla vostra risposta puo’ nascere o no una causa civile.
    Grazie

  43. Per Domenico.
    Nell’articolo dal quale ti rispondiamo, e che devi leggere, è citato: “…..è ammessa la servitù di “stillicidio” sia con titolo concordato fra le parti, sia “per destinazione del padre di famiglia”, nonchè per avvenuta usucapione ventennale”.
    Poichè tale situazione è esistente da 70 anni, il venditore ti ha venduto l’immobile con “annessi e connessi, diritti, obblighi e servitù”, ed anche se lo stesso fosse stato in mala fede , dopo 20 anni ha acquistato il diritto di mantenere la gronda sporgente e che poi ti ha trasmesso per contratto.
    Di conseguenza sei nel pieno diritto di conservare lo stato di fatto che hai acquistato (purchè lo stesso non sia abusivo, ma il caso non si pone in quanto l’edificio ha più di 70 anni).
    Amedeu e c.

  44. Salve. Ho un appartamento ultimamente ristrutturato in una cascina con svariati, circa 12 , proprietà. La mia proprietà confina con un fabbricato che non ha i canali di scolo versando tutta la pioggia sui serramenti miei.
    Questo perche i due fabbricati formano un angolo retto, sono ad un angolo della cascina.
    La mia domanda è in obbligo a montare un canale che eviti questo?
    I miei serramenti sono nuovi appena messi.
    Grazie Davide.

  45. Per Davide.
    Si, se non esiste il canale di gronda e l’acqua sta battendo sopra i tuoi infissi esterni, devi parlarci e richiedere che provvedano ad allontanare detta acqua piovana dalla tua proprietà.
    Se non dovessero provvedere sei costretto a fargli scrivere una lettera da un legale.
    Amedeu e c.

  46. buonasera,il mio vicino lato monti(leggermente più alto) ha applicato un foro nel muro di confine per far si che la pioggia raccolta nel suo giardino defluisse.tale operazione fa si che il mio giardino adesso sia a sua volta allagato.il vicino sostiene che il boco vi è sempre stato ,ed è vero,ma è altrettanto vero che nelle condizioni di allora il terreno era solo agricolo mentre adesso sorge la nostra casa.vorrei consigli onde evitare discussioni inutili,e chiudere in buona fede.inoltre non essendoci fognature bianche è possibile defluire l’acqua piovana nella stada comune a tutti ,saluti e grazie

  47. Per Giorgio.
    In una situazione quale quella che tu ci descrivi dovrebbe essere buona regola trovare un accordo amichevole e deviare l’acqua piovana verso la strada comunale come tu dici.
    Qualora il tuo vicino non voglia comprendere la differenza che esiste fra un terreno agricolo ed un lotto dove è stata edificata una costruzione, l’unica tua alternativa è quella di recarti da un legale e fargli scrivere una lettera raccomandata.
    In questo modo però, probabilmente, si inasprirebbero ulteriormente i vostri rapporti di vicinato.
    Altro da aggiungere non abbiamo.
    Scusa, …..una dimenticanza:
    Vi sarebbe anche la possibilità di incanalare le acque provenienti dal buco, con una tubazione di PVC posta a confine della tua proprietà e portata sulla strada.
    Questo però dovresti verificarlo in base alla disposizione del lotto ed alla distanza dalla strada stessa.
    Rimarrebbe inoltre il fatto che ti creeresti una servitù “perpetua”.
    Amedeu e c.

  48. Buongiorno a tutti abito in una casa su un terreno sottostante rispetto a un’altro da tre anni a questa parte mi sono accorto che il proprietario del fondo superiore scola acque piovane dal suo fondo al mio inglobando anche detriti e terra il risultato è che dopo ogni forte pioggia aumenta il livello del mio terreno con conegueti danni.
    Il punto fondamentale è che l’acqua arriva sul mio fondo poichè convogliata tramite un corso fatto sul terreno , pare anche che non è la sola acqua del vicino ma anche quella dei vicini sopra di lui.
    vi chiedo di darmi il vostro aiuto per sapere come fare a evitare questo stillicidio di acqua visto che ho intenzione di fare il prato sul piano della mia casa. vi ringrazio anticipatamente francesco

  49. Per Francesco.
    Ti sei accorto di tale scolo di acque; quindi vuol dire che è abbastanza recente.
    Devi rivolgerti da un legale e fagli scrivere ai vicini una lettera oculata, nella quale chiedi di convogliare le loro acque verso altri luoghi, per evitare danni alla tua abitazione ecc… )
    Amedeu e c.

  50. buongiorno, ho appena comprato casa in un palazzo al primo piano di un condominio di tre piani,quello di sotto si e chiuso il suo posto auto in cortile con edilizia in legare (canna fumaria in amianto e non rispettando le distanze.) e quando dal mio terrazzino è caduta acqua per causa guasto idrico e la guerra. la domanda è ho dirito di servimi dellla mia servitu. e come posso difendermi e fare ferificare se tutto a norma . grazie in anticipo

  51. Per Emanuele.
    Sarebbe opportuno chiarire meglio la domanda.
    E’ incomprensibile.
    Amedeu e c.

  52. In merito allo stillicidio di acque piovane, mi trovo ha dover canalizzare le suddette sino alla rete fognaria attraversando la proprietà del vicino.
    Vorrei sapere se le spese di messa in opera sono totalmente a mio carico.
    Grazie.

  53. Per Paolo.
    Se il vicino si serve della tua canalizzazione potresti avanzare delle richieste.
    Tieni conto però che stai costituendo una servitù a danno del tuo vicino.
    Amedeu e c.

  54. Mi scuso per il messaggio precedente. 4 mesi fa ho comprato una casa al primo piano di un palazzo di 3; i proprietari dell’appartamento sottostante, come riferitomi da altri condomini, hanno fatto degli abusi edilizi ( chiusura di posto auto all’aperto con dei mureti e una canna fumaria di fronte alla mia finestra), impedendomi di stendere i panni, e quando accendono il fuoco, il fumo entra tutto in casa mia. La domanda: cosa posso fare per verificare che tutto sia in regola ?

  55. Per Emanuele.
    Puoi verificare, in quanto vicino danneggiato, presso l’Ufficio Edilizia Privata del tuo Comune, gli eventuali lavori abusivi fatti, dopodichè, per difendere i tuoi diritti, richiedi un loro sopralluogo.
    Amedeu e c.

  56. Buongiorno,
    ho comparto un appartamento con terrazzo posto al piano terra di un palazzo di 10 piani; il mio terrazzo su due lati confina con altri condomini dello stesso fabbricato e sul lato frontale con un edificio a tetto piano con altezza pari a 2m dal pianodi caplestio del terrazzo, proprio su questo muro di confine è posizionato un tubo di scarico delle acque piovane della poprietà confinate con scarico dell’acqua direttamente sul pavimento del mio terrazzo per poi confluire (grazie alla pendenza) nel pozzetto di scarico posto sulla parete di fronte. Questa situazione determina un allagamento del mio terrazzo con altezza dell’acqua pari a circa 15cm ogni qual volta piove dovuto al sottodimensionamento dle pozzetto che non riesce a smaltire tutta l’acqua piovana strettamente di pertinenza della mia proprità e quella derivante dall’altra. Come posso rifarmi e soprattutto con chi dei danni causati alla mia proprietà? Quale intervento mi spetta di diritto? Grazie anticipatamente

  57. Per Monica.
    Data la situazione che ci hai descritto, il vicinio dovrebbe togliere questo tubo che ti sta causando disagio e come tu affermi dei danni.
    Per ottenere ciò, se non ci riesci parlandoci amichevolmente, devi però obbligatoriamente andare da un legale, portandogli in visione delle foto di detto scarico e della tua terrazza, in maniera che comprenda bene lo stato di fatto.
    Penserà poi il legale a scrivere una lettera come si deve a questo tuo vicino.
    Amedeu e c.

  58. A confine del mio terreno leggermente in discesa, c’è la stradina di una mia confinante.
    Questa pretende che io faccia dei lavori per impedire che l’acqua del mio fondo vada a finire sulla sua strada.
    A parte questo, posso io fare i lavori su un fondo altrui?
    xxxx

  59. Per strada sul confine.
    Nel corso della compilazione della risposta alla signora o signorina che avevano posto tale domanda, inavvertitamente l’abbiamo cancellata.
    Ce ne scusiamo veramente.
    Abbiamo comunque ricostruito la domanda e rispondiamo alla Si.ra o sig.na XXX.
    Qualora la proprietara del fondo vicino abbia creato una strada successivamente alla tua recinzione, modificando uno stato di fatto del terreno, a nostro avviso dovrebbe provvedere a creare una fossa laterale che raccolga le acque provenienti dal tuo fondo incanalandole verso un luogo di scarico (tipo torrente, strada, fognatura bianca o altro)
    In caso contrario dovresti realizzare una fossa di raccolta lungo il confine e dalla tua parte e convogliare le acque per tuo conto, senza che esse invadano la strada del vicino.
    Il suggerimento che diamo in questi casi, che finiscono per diventare veri e propri motivi di liti legali lunghissime e quindi di spese a non finire, è quello di trovare, in maniera intelligente, un accordo bonario che soddisfi entrambi e che potrebbe essere per esempio (ma non conosciamo esattamente la situazione in loco) l’allargamento della fossa stradale esistente, di comune accordo e dividendo le spese, in maniera che il confine capiti al centro della fossa stessa.
    Se questo non è possibile studiate, sempre con saggezza, una soluzione che vada bene ad entrambi.
    Amedeu ec.

  60. Buonasera, ma la stessa cosa vale lo stesso se il mio vicino a creato un piazzale a livello della strada e la raccolta delle sue acqua va sulla mia strada sterrata causandomi disagio quando passo?

  61. Per Andrea.
    Se è come dici, si.
    Amedeu e c.

  62. Vorrei gentilmente un Vs. parere su caso di seguito sintetizzato:
    Sintesi dei fatti:
    Il muro del mio confinante a filo della mia proprietà, per assenza di manutenzione sul tetto dei suoi fabbricati da tempo disabitati, quando piove gronda d’acqua che scorre sulla parete stessa creando:
    • vistose macchie di nero fumo che fuoriescono dai camini dismessi che macchiano i miei manufatti;
    • vistose macchie di umidità sulla parete che in alcune zone generano muffe;
    • lo scorrere dell’acqua piovana lungo il muro che si scarica sul pavimento del portico facendo un vero e proprio lago.
    Temo che ciò accada anche all’interno di parte della mia abitazione che si estende in prosecuzione del portico ed adibita a cucina; situazione che non posso rilevare perché quando ho ristrutturato il fabbricato, al muro del confinante ho appoggiato un mio muro di 13 cm. Ciò è fonte di maggior preoccupazione ed apprensione in quanto proprio dietro quel muro non so cosa succede.
    Quello che volevo chiedere essenzialmente è questo:
    1. Considerato che il confinante mi ha riferito che interverrà per sanare la situazione ma che non lo farà fintantoché l’impresa, dal medesimo designata, non si sentirà di salire sul tetto in sicurezza;
    2. Considerato che da tale affermazione il periodo di esecuzione di detti lavori è del tutto aleatorio tanto da farmi supporre che non faranno nulla fintantoché non si asciugherà adeguatamente il tetto costituito da tavole inzuppate d’acqua, piene di muschio che costituisce una sorta di slitta per i coppi che lo sovrastano e che quindi il tutto verrà procrastinato fino all’estate;
    3. Che vado in apprensione ogni qualvolta piove poiché non so fin dove arriverà lo stillicidio dell’acqua e quindi i danni;
    4. Che se non interverranno prima dell’estate mi dovrò subire una ansiosa terrificante primavera piovosa;
    5. Che per effettuare i lavori in sicurezza, a mio avviso, potrebbero provvedervi anche nelle belle giornate che nell’immediato si manifesteranno utilizzando ovviamente sistemi idonei quali gru con cestello e imbragatura;
    6. Che ad un tale suggerimento il confinante mi ha chiaramente detto che la sua impresa non interverrà con tali mezzi;
    Ora se facessi intervenire un legale quali sono le probabilità che questi riesca ad ottenere l’esecuzione immediata dei lavori necessari ad eliminare i problemi segnalati?
    Mi basta cortesemente solo sapere se la risposta è la a), la b) o la c):
    a) si innescherà una procedura rapida breve e risolutiva con obbligo di immediato intervento da parte del confinante per eliminare tutto ciò che crea nocumento alla mia proprietà;
    b) si innescherà una procedura con i tempi della giustizia italiana, notoriamente disarmanti ma dal risultato certo a mio favore;
    c) si innescherà una procedura con i tempi della giustizia italiana, notoriamente disarmanti e dal risultato incerto;
    Vi ringrazione fin d’ora di una Vs. risposta e nel mentre porgo i più distinti saluti.

  63. Per Pietro.
    Qualora ci trovassimo nella situazione del tuo vicino e ricevessimo una lettera di un avvocato, nella quale non solo ci richiede gli immediati lavori, ma ci prospetta, in caso di inosservanza, il pagamento di danni per il ripristino, il risanamento, l’imbiancatura ecc del tuo appartamento, sicuramente ci attiveremmo per iniziare al più presto i lavori.
    Tieni però di conto che esistono anche persone estremamente “menefreghiste” che non puoi smuovere neppure con le cannonate.
    A te la scelta.
    Amedeu e c.

  64. Ho acquistato sette anni orsono un appartamento con terrazzino in cui vi è una
    servitu’ di un pluviale che scarica sul pavimento del mio terrazzino,le acque dal tetto soprastante, inoltre anche le acque dei due appartamenti adiacenti attraverso due buchi convogliano sullo stesso. Questa situazione con il passar del tempo sta provocando un rialzo del pavimento e a volte data l’intensità della pioggia mi trovo il terrazzino completamente allagato. Mi sono rivolta all’amministratore che mi ha risposto che poichè il palazzo è nato cosi’ non c’è nulla da fare. Cosa posso fare per risolvere il problema? Ringrazio anticipatamente per una eventuale delucidazione.

  65. Per Giulio.
    In un condominio non esistono rapporti di servitù, ma solo di comproprietà.
    Tali rapporti regolano essenzialmente le parti comuni a tutti i proprietari in un edificio.
    Quindi gli scarichi che finiscono sul tuo terrazzino (di tua proprietà) appartengono (per certi millesimi, di cui alla caratura millesimale, anche a te).
    Questo come chiarimento di premessa.
    Poiché i pluviali discendenti recano danno alla tua proprietà esclusiva, l’amministratore ha il dovere di accertarne la veridicità, in quanto è suo compito, ai sensi degli articoli 1130 e 1131 del codice civile “disciplinare l’uso delle cose comuni e la prestazione dei servizi nell’interesse comune, in modo che ne sia assicurato il miglior godimento a tutti i condomini”
    Nel tuo caso non si cura del disagio che stai sopportando e che ti pone in una situazione differente e discriminatoria nei confronti degli altri condomini.
    Sta a te farglielo capire.
    Amedeu e c.

  66. Innanzi tutto complimenti per la rubrica.
    Vorrei sottoporre il mio caso. Abito l’ultimo piano di un fabbricato di 4 piani, costruito ad inizio anni 90.
    In origine era un sottotetto, condonato ad abitazione. Le falde del tetto nella parte posteriore del fabbricato conducono l’acqua in vasche di raccolta, dalle quali discendono i canali di gronda.Nella parte anteriore, il costruttore trasformò le vasche di raccolta in terrazzi ad uso esclusivo dell’ultimo piano-mansarda (il mio). Avviene, così, che nella zona anteriore il tetto porta il deflusso delle acque piovane sul mio terrazzo, creando non pochi problemi di allagamento (soprattutto quando piove abbondantemente). Il condominio sostiene che esiste un suo diritto allo stillicidio sul mio terrazzo, mentre io sostengo che esiste un obbligo del condominio ad incanalare le acque. Chi ha ragione? e da quando si contano i 20 anni per l’usucapione della servitù? grazie anticipatamente.

  67. Per Guido.
    Ripetiamo la risposta che abbiamo dato a Giulio alcuni giorni fa:
    In un condominio non esistono rapporti di servitù, ma solo di comproprietà.
    Tali rapporti regolano essenzialmente le parti comuni a tutti i proprietari in un edificio.
    Quindi gli scarichi che finiscono sul tuo terrazzo (di tua proprietà) appartengono (per certi millesimi, di cui alla caratura millesimale, anche a te).
    Questo come chiarimento di premessa.
    Poiché i pluviali discendenti recano danno alla tua proprietà esclusiva, l’amministratore (ammesso che ci sia, ma certamente si in quanto parli di un immobile di 4 piani) ha il dovere di accertarne la veridicità, in quanto è suo compito, ai sensi degli articoli 1130 e 1131 del codice civile “disciplinare l’uso delle cose comuni e la prestazione dei servizi nell’interesse comune, in modo che ne sia assicurato il miglior godimento a tutti i condomini”
    Nel tuo caso c’è un evidente disagio che stai sopportando e che ti pone in una situazione differente e discriminatoria nei confronti degli altri condomini.
    Per cui amministratore o assemblea dei condomini dovrebbero ricondurre tale situazione in un regime e di parità
    Amedeu e c.

  68. ciao a tutti, ho letto qualcosa dei vostri commenti e mi piacerebbe avere un consiglio su un problema simile a quello di cui voi avete discusso… ho comprato un abitazione e la sto ristrutturando. Durante i lavori mi sono accorto che dalla parete che si trova sotto il livello della strada comunale (perchè la casa è costeggiata da una strada) entra acqua quando piove….
    Il comune non intende intervenire anzi mi ha detto che è un problema mio, secondo voi posso fare causa? e se per caso vinco la causa e poi si vede che non è solo problema della strada rischio sanzioni?
    Vi ringrazio anticipatamente.

  69. Per Daniele.
    Se non vinci la causa dovrai pagare le, spese legali della medesima.
    Non vediamo quali ritorsioni ti possano fare.
    Fra l’altro siamo in un paese democratico dove ognuno ha diritto di farsi ascoltare.
    Piuttosto non siamo sicuri che con una causa legale tu riesca ad ottenere qualcosa, almeno in tempi ragionevoli.
    Perchè non provi a richiedere, con ragionevole cortesia, un sopralluogo tecnico al dirigente dei lavori pubblici del comune.
    Può darsi che sia possibile realizzare un marciapiedi o una cunetta idonea, di spesa non eccessiva e quindi fattibile.
    Amedeu e c.

  70. Buongiorno Ho un appartamento con giardino antistante non condominiale in uno stabile di 10 proprietari.la proprietaria del piano soprastante,il cui balcone è più rientrato rispetto al mio,ha l’abitudine di lavare il suo balcone con la pompa nonchè di stendere i propri panni inzuppati d’acqua che vanno a bagnare sia il terrazzo che il giardino privato: Visto che le mie continue lamentele non sono servite a niente cosa potrei fare per risolvere tale problema? A quale articolo del codice posso citare?

  71. Per santo.
    Se il giardino è di tua esclusiva proprietà e non ha nulla a che fare con il condominio (magari lo hai acquistato da un confinante o altro) puoi allora appellarti all’articolo 908 del codice civile.
    A tale proposito leggi un nostro articolo in merito.
    Amedeu e c.

  72. Salve,
    abito in un condominio nel quale 2 appartamenti al pian terreno possiedono i rispettivi cortili di loro proprietà. Al di sotto di tali cortili vi sono i box auto interrati. Il problema nasce dal fatto che l’acqua piovana raccolta dai cortili viene canalizzata con dei fori posti sul muro perimetrale. L’acqua ricade al di la del muro, ma su un passaggio comune all’aperto ( uscita di sicurezza box ) a ridosso del muro perimetrale. Questo afflusso d’acqua genera allagamenti ai box sottostanti, umidità e formazione di muffe in tutto il garage.
    Un problema di questo tipo come deve essere considerato? I proprietari dei box sottostanti possono avanzare qualche pretesa dai proprietari dei cortili?
    Grazie in anticipo per l’interessamento..

  73. Per Sandro.
    Non ci sembra giusto che dobbiate pagare una situazione dovuta ad altri, per cui affrontate il problema collettivamente e cercate una soluzione tecnica che possa deviare senza allagare i vostri box.
    Probabilmente, anche in questo caso, vi occorrerà la soluzione tecnica di un professionista abilitato, il quale potrebbe partecipare durante il vostro incontro.
    Amedeu e c.

  74. Salve,
    la mia casa sorge su un ampio terreno con una forte inclinazione,
    il terreno si trova al centro di altre due proprietà, il proprietario del fondo piu basso ha pavimentato lo spazio antistante la proprietà e per tale motivo risulta piu alto della mia proprietà non ancora pavimentata, per evitare di
    annegare negli ampi laghi di acqua piovana che si raccolgono nel mio terreno ho convogliato le acque attraverso dei tubi al di fuori della mia proprietà oltre la strada che consente l’accesso al fondo piu basso, questo in caso di forti pioggie convoglia l’acqua in un canale che costeggia l’esterno del fondo più basso.Recentemente il proprietario del fondo piu basso si è lamentato sostenendo che dovrei creare una lunga tubazione a mie spese che costeggia il suo fondo.Sottolineo che la zona non è servita da fognature comunali nelle quali far defluire le acque.
    Ha ragione il mio vicino?
    Inoltre nel caso anch’io volessi pavimentare il mio terreno portandomi alla sua stessa altezza le acque defluirebbero in modo naturale verso il terreno piu basso questa mia pavimentazione sarebbe impugnabile dal vicino?
    posso obiettare al vicino che i suoi lavori di pavimentazione bloccano il naturale defluire delle acque che rimangono quindi ad allagare il mio terreno?
    Aiuto non vorrei ritrovarmi a vvere in un lago.
    Grazie
    Luigi

  75. Per Luigi.
    Ha ragione il vicino che subisce la tua acqua, ma hai ragione anche tu che devi sorbirti l’acqua del vicino che ha rialzato la pavimentazione.
    Un consiglio: trovatevi tutti e tre insieme, ed in maniera civile cercate una soluzione.
    Altrimenti c’è un altro sistema: fai scrivere dal tuo legale al vicino che ha fatto la prima modifica, chiedendogli di ripristinare la situazione originaria (quella andava bene?)
    Amedeu e c.

  76. Salve, avrei un quesito da porle.
    Mi trovo in una situazione dove tra un gruppo di case e le altre prospicenti vi è una strada privata larga circa 7 metri. Questa strada è privata per metà della sua larghezza dal gruppo di case, denominate A, e per la rimanenza dell’altra metà dal gruppo di case ,denominate B.
    Questa strada (che non è asfaltata e non vi sono tombini con relativo collegamento alla fognatura comunale utile per il recupero delle acque piovane) crea dei disagi al gruppo di case A in quanto le acque piovane forti scorrono da un terreno (B) all’altro (A) per poi finire nei piani interrati, grazie anche alla facilità delle stesse rampe carraie. Questo non è presente per il gruppo B perchè hanno solo un accesso secondario pedonale. Specifico anche che il gruppo di case B sono state realizzate mantenendo una quota più alta rispetto alla stradina in ghiaia/misto terra.
    I pluviali sono presenti in tutte le case quindi non si ricade proprio nell’esempio dell’articolo perchè quei pluviali sono collegati alla rete delle acque bianche ma la mia domanda è la seguente:

    – c’è un obbligo da parte dei proprietari, in questo caso gruppo B, nell’evitare che l’acqua che corrono lungo il loro terreno non finisca sul terreno di A? considerando che sono solo acque piovane/meteoriche?

    – se qualcuno si oppone nella realizzazione della sistemazione della strada o eventuale posa di asfalto con tombini e collegamento alla fogna come si procede? per maggioranza o all’unanimità?

    Spero di essere stato chiaro…

    Grazie mille
    Alessandro

  77. Per Alessandro.
    Potete risolvere il caso in altro sistema. L’acqua crea dei disagi di ordine igienico sanitario allagando i vostri piani interrati.
    L’umidità sta salendo a danno di un ambiente sano.
    Spedite una lettera alla ASL di zona e fate effettuare un sopralluogo dai vigili sanitari di detto ENTE.
    Ne dovrebbe nascere una intimazione di regimazione delle acque insalubri indirizzata sia ad A che B.
    L’accordo e i lavori verranno di conseguenza.
    Amedeu e c.

  78. Buongiorno,
    abito in un condominio di 2 piani da circa 3 anni .
    Il mio appartamento è al terreno . Sul giardino abbiamo uno scolo d’acqua attraverso dei canali buttafuori provenienti dal balcone del secondo paino di proprieta di un’altro condomino . Questo provoca un continuo disfacimento del prato (oltre a rumori assordanti).
    Dall’altro lato si ripropone lo stesso problema ma essendo una terrazza il problema è rilegato al rumore.
    Vorrei mettere una tettoia alla terrazza ma ho paura che il flusso d’acqua impattando sulla tettoia aumenti drasticamente il livello acustico e con il tempo causi anche danni alla copertura .
    Basterebbe mettere in comunicazione lo scolo con la grondaia ma il proprietario del balcone non è interessato visto che le case sono state consegnate cosi’ dal costruttore .
    Leggendo post precedenti ho visto che casi simili li corrrelate al’art 844 ch e riguarda il rumore e quindi poco risolvibili . Non capisco perchè non riguarda l’Art 908 .
    Grazie mille

  79. Per Alessandro.
    possono essere collegati anche con l’articolo 908 del codice civile che cita testualmente:
    Art. 908 – “Il proprietario deve costruire i tetti in maniera che le acque piovane scolino sul suo terreno e non può farle cadere nel fondo del vicino.
    Se esistono pubblici colatoi, deve provvedere affinché le acque piovane vi siano immesse con gronde o canali. Si osservano in ogni caso i regolamenti locali e le leggi sulla polizia idraulica.”
    Il problema per un condominio è quello di riuscire a far distinzione fra fondo proprio e fondo del vicino.
    Chiariamo meglio: l’edificio nato in condominio ha delle zone comuni, quali il sottosuolo, i muri portanti, il tetto, le facciate, le gronde, le docce, i pluviali discendenti, ecc.
    Il tuo caso puoi risolverlo in due modi: o trovando un accordo bonario con il proprietario del 2° piano, oppure tramite un legale. Costui deve appunto riuscire nell’arduo compito di dimostrare come possono le acque piovane scolare nel “suo terreno”, cioè in quello del vicino.
    Amedeu e c.

  80. Gentile Amedeu,
    inanzitutto la rigrazio per la celere risposta poi volevo precisare che il condomino del 2° piano si puo’ allacciare alle grondaie scolando quindi nella grandaia comune solo che non vuole saperne di partecipare al costo di realizzazione di questa”prolunga”.
    Grazie ancora

    Alessandro

  81. Spett.le Amedeu,
    gradirei sapere se rientra in un caso di stillicidio far defluire l’acqua di condensa di un impianto di condizionamento, mediante tubo, sul giardino di proproetà di terzi.
    Cordiali saluti
    Stefano

  82. Per Stefano.
    Sono fatti derivanti dalla nuova tecnologia, ma stando a chi conosce il flusso di detti condizionatori diremmo certamente di si.
    Amedeu e c.

  83. Salve,
    abito al piano terra di un condominio fabbricato nel 1995 e ho un cortiletto di mia proprietà antistante casa dove parcheggio le macchine e ogni giorno mi trovo a combattere con lo stillicidio dell’acqua proveniente sia dal terrazzo condominiale sia dai balconi dei condomini del 1° e 2° piano. vorrei sapere se ho il diritto che tutto ciò non accada o se per forza di cose devo essere tollerante.
    Un saluto e grazie

  84. Spett.le Amedeu,
    nel ringraziare per la tempestiva risposta, sono a chiederLe un ulteriore quesito.
    A quale distanza dal muro di confine fra il giardino di mia proprietà ed il suddetto muro (di proprietà di terzi) posso piantare arbusti o siepi per una maggiore privacy? Tenga presente che sul muro del vicino vi è una finestra con grate ad altezza da terra di circa 80/100cm.
    Ho letto in proposito che per quanto attiene agli arbusti, piante da fiori o siepi piantate in vaso, NON sussite alcun obbligo di distanza minima?
    Attendo una Sua gradita risposta in merito.
    Cordiali saluti.
    Stefano

  85. Per Stefano.
    Essendoci una finestra, se le piante le poni nel terreno devi stare alla distanza di codice civile di 3 metri (salvo diverse disposizioni dei regolamenti comunali); per le piante in vaso non esiste alcuna norma specifica, salvo, forse, qualche sentenza della corte costituzionale.
    Tieni comunque presente che non puoi mettere le piante in vaso a ridosso delle finestra, in quanto ciò si configurerebbe come un atto di emulazione , regolato dall’articolo 833 del cc.c.,ed eseguito solo per nuocere al vicino.
    Amedeu ec.

  86. Per Anna.
    Ti ricopiamo pari pari la risposta che abbiamo dato a molti in occasioni simili alla tua:
    “Tu fai parte di un condominio ed hai l’appartamento al piano terreno.
    In questo caso hai acuistato una situazione nata con caratteristiche condominiali, per cui non puoi rivalerti contro lo stillicidio delle acque piovane. (questo in quanto i terrazzi probabilmente scaricano le acque direttamente verso l’esterno condominiale).
    Discorso diverso è rappresentato dalla sporcizia che potrebbe uscire dai sottovasi dei condomini soprastanti.
    Questo potrebbe configurarsi come un “atto di emulazione”, il cui divieto è sancito dall’articolo 833 del codice civile.
    Gli atti di emulazione sono”atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri”.
    Naturalmente puoi parlare con l’Amministratore per cercare di ottenere un cambiamento di tale situazione.
    Amedeu e c.

  87. Spett.le Amedeu,
    ancora grazie. Sempre chiarissimo.
    Psso coprire con un telo frangivista (di quelli comunementi in commercio ed utilizzati ad es, nelle aree di cantiere) la cancellata di mia proprietà?
    Il problema si pone in quanto sul giardino di mia proprietà insistono due luci (non finestre, in quanto munite di griglia che non permette l’affaccio, poste ad altezzza di circa 80-100cm da terra) di proprietà di terzi ed il “vicino” mi ha sollevato problemi circa la mancanza di luce.
    Ci sono delle distanze minime di legge da manatenere?
    Cordiali saluti.
    Stefano

  88. Per Stefano.
    Nel tuo precedente commento non avevi specificato che erano luci e non vedute (queste ultime possono avere una grata a maglia larga); per cui devi leggere il nostro seguente articolo: http://www.coffeenews.it/luci-caratteristiche
    Amedeu e c.

  89. rinnovo invece la richiesta di informazioni circa la possibilità o meno di porre teli frangivista su un cancello di mia proprietà che…..
    “Posso coprire con un telo frangivista (di quelli comunementi in commercio ed utilizzati ad es, nelle aree di cantiere) la cancellata di mia proprietà?
    Il problema si pone in quanto sul giardino di mia proprietà insistono due luci (non finestre, in quanto munite di griglia che non permette l’affaccio, poste ad altezzza di circa 80-100cm da terra) di proprietà di terzi ed il “vicino” mi ha sollevato problemi circa la mancanza di luce.
    Ci sono delle distanze minime di legge da manatenere?”
    Ancora saluti ringraziando per la collaborazione.
    Stefano

  90. Per Stefano.
    Puoi mettere i teli frangisole.
    Attenzione però. Te lo ripetiamo ancora una volta. Accertati che siano luci e non vedute ed abbiano le caratteristiche (maglie da 3 cm, altezza dal pavimento ecc) di cui all’articolo al quale ti avevamo mandato http://www.coffeenews.it/luci-caratteristiche.
    Amedeu e c.

  91. Salve, avrei dei quesiti da porle.
    In riferimento ad un fabbricato contiguo ad altri che si affacciano su una corte comune, vorrei sapere se ho diritto di realizzare o sono vincolato dall’accettazione dei vicini aventi diritto alla corte comune, per:
    1. realizzare un balcone al primo piano con sporgenza di 1 m. su detta corte e che lateralmente si estende fino al confine del vicino, chiudendolo con un divisorio costituito da struttura metallica e vetro satinato alto 2 m. e fino a 75 cm. dal confine?
    (il cofine catastale della corete comune è a filo dei muri perimetrali dei fabbricati)
    (il fabbricato confinate è allineato, ha 2 piani fuori terra con finestre esistenti)
    2. realizzare pensiline sopra alle aperture esistenti, sporgendomi sulla corte comune, al piano terra e primo?

    La ringrazio anticipatamente.
    Cordiali saluti.

  92. Per Ivan.
    Riguardo ai confini laterali, i 75 cm vanno bene e pure i muri a vetrocemento alti 2 metri.
    Per la veduta diretta, affacciandoti sulla corte comune non dovresti avere problemi sempre chè dalla ringhiera del nuovo terrazzo al fabbricato antistante (se finestrato) ci siano 10 metri.
    Relativamente al permesso dei condomini non ne puoi fare a meno, in quanto vai ad occupare uno spazio in verticale comune a tutti.
    Di regola, vale anche per la pensilina ed altro sporgente.
    Amedeu e c.

  93. Spett.le Amedeu,
    abito in una cooperativa di 15 villette indipendenti et assegnate di recente ai singoli soci, il problema che si è manifestato è nelle tubazioni che raccolgono acque piovane di 4 villette queste sono collegate in una unica condotta che attraversa le singole proprietà e infine confluiscono in un pozzetto che si trova al centro del giardino di uno dei 4 proprietari e da li attraverso la proprietà di quest’ultimo si congiungono alla condotta di acque chiare per poi finire in un fosso adiacente. Parte della conduttura che raccoglie i 4 si è rotta e il propritario del terreno su cui insiste il danno ha effettuato un spesa cospiqua per riparare le condutture. Ora il presidente coop. vorrebbe ripartire le spese tra tutti i 15 proprietari
    e non tra i 4 che sono i reali utilizzatori dell’impianto . Grazie

  94. Per Fausto.
    Le altre villette scaricano l’acqua piovana direttamente nella fognatura stradale?
    Devi leggere attentamente la convenzione relativa alla costruzione delle villette in cooperativa.
    Vedi se ci sono degli articoli che si riferiscono all’estensione degli obblighi di manutenzione o ricostruzione a tutti i proprietari.
    Ed inoltre se viene citato come condominio “unico” l’insieme delle 15 villette.
    Se hai il contratto di cessione leggilo attentamente.
    Qualora tu non trovassi alcun accenno a tale obblighi, puoi pretendere che la spesa venga divisa fra i 4 proprietari.
    Amedeu e c.

  95. Grazie Amedeu per la sollecita risposta,
    non ho alcun dato a cui fai riferimento lasciato dai vari costruttori avvicendatisi in cooperativa e il regolamento condominiale lo drovremmo stilare entro l’anno in corso .Su contratto di passaggio dalla cooperativa a proprietà
    “divisa” non c’e alcun riferimento (e cio mi sembra normale)
    grazie

  96. Amedeu ,non so se ha ricevuto mio messaggio, in cui spiegavo che non ho
    nessun documento dei precedenti costruttori che si sono avvicendati in
    cooperativa e per il regolamento dovrebbe essere effettuato entro anno in corso ,naturalmente nel atto di assegnazione diella proprietà non è viene menzionata cosa cosi particolare .Mi potresti citare qualche articolo
    codice ove posso riferirmi? grazie

  97. Per Fausto.
    Leggi questo nostro articolo e vedi se ti può aiutare.
    http://www.coffeenews.it/responsabilita-per-lavori-edili-successive-al-termine-dellappalto
    Amedeu e c.

  98. Grazie di nuovo , letto l’ articolo sono fuori da ogni termine
    anche quello decennale
    fausto

  99. Buonasera.
    Parlo a nome del parroco di una parrocchia del varesotto….
    Abbiamo in oratorio un campo da pallavolo che confina con una abitazione posta a confine con il campetto.
    tale abitazione, appunto perchè a confine, non ha finestre che danno sul campetto ma solamente una vetrata fissa (che da luce ad una scala interna).
    Tale abitazione, da oltre 50 anni, scarica nel campetto tutta l’acqua piovana che raccoglie lo spiovente prospiciente il campetto.
    Non ultimo il fatto che il tetto dell’abitazione sbora (grondaia) di circa 60/70 cm nella proprietà parrocchiale (quindi nel campetto).

    Ora il parroco vorrebbe coprire tutto il campetto e realizzare così una palestra multifunzione.
    Ciò sarebbe possibile in quanto la casa è molto alta e la grondaia sporgente non darebbe fastidio, inoltre le acque del tetto verrebbero raccolte ugualmente ed incanalate assieme a quelle della nuova copertura.
    Stante però il soggetto (proprietario), abbiamo il timore che ci faccia storie e ci metta in difficoltà.
    VOrrei sapere se vi sono articoli del c.c. che possiamo citare per far valere questa nostra tesi e quindi poter realizzare la copertura senza che vi siano pretese da parte del proprietario confinante ?
    Grazie per una risposta.
    saluti.
    Dario

  100. Per Dario.
    Il vicino ha creato una servitù per usucapione regolata dall’articolo 1061 del codice civile, ma tutto viene ricondotto all’articolo 908 del c.c. che sancisce il divieto di stillicidio nel fondo altrui, per cui raccogliere le acque del vicino, incanalarle e portale alla pubblica fognatura diventa un diritto del proprietario del fondo servente.
    Leggi comunque questo nostro articolo: http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
    Amedeu e c.

  101. Buonasera.
    Ringrazio per le preziose informazioni.
    Spero di riuscire a chiudere la questione senza troppi problemi con il vicino.
    grazie.
    saluti.

  102. Buonasera, sono il proprietario di un loft che si eleva sul muro di confine al di là del quale c’è la proprietà (terreno) del mio vicino. C’è una causa in atto in quento mi accusa di stillicidio. Il tetto che è stato condonato nel passato sporge di circa 30 cm dal muro di confine,ma prima di suddetto condono sporgeva di 15 cm in uqanto c’era un tetto iln lamiera, quindi di altra tipologia.
    E’ dagli anni 60 che esiste questo manufatto, posso godere dell’uso capione anche se il tetto è stato rifatto poi successivamente (aumentanto l’aggetto di 15 cm)? In che maniera potrei risolvere il problema?
    Grazie
    Dario

  103. Per Dario.
    Al momento della demolizione del primo tetto hai perduto il diritto di sporgenza per quel manufatto. Per l’aggetto attuale devi conteggiare gli anni dal momento della costruzione del secondo aggetto da cm 30.
    Per il tempo occorrente leggi questo nostro articolo http://www.coffeenews.it/usucapione-per-immobili-decennale-e-ventennale
    Amedeu e c.

  104. Salve, ho letto con attenzione l’articolo e i vari post sperando di trovare risposta alla mia situazione ma il mio dubbio permane e quindi lo porgo con la speranza di un chiarimento.
    Ho un appartamento al mare al 1° piano in un condominio di 2 piani e fino a pochi mesi fa la struttura (come da costruzione iniziale) era la seguente: piano terreno con giardino e piani 1° e 2° con due balconi separati da poco più di 1 metro con ognuno un canaletto di scolo per l’acqua (quindi l’acqua piovana cadeva direttamente sul cortile a piano terra nello spazio tra i balconi e a cascata dagli scoli dal 2°piano al 1° e poi sul cortile).
    Da 1 mese, ottenute le autorizzazioni necessarie, unisco i due balconi e faccio installare nel vuoto tra i due balconi del 2° piano una pensilina della lunghezza del mio balcone. L’inquilino del piano terra si lamenta per lo stillicidio che provocherebbe la pensilina. Mi domando se ha ragione a lamentarsi dato che ha già lo scolo dei canali di ogni balcone come da costruzione iniziale e precedentemente l’acqua piovana arrivava comunque sul suo cortile direttamente nello spazio dei balconi separati. E nel caso avesse ragione basta a sanare la situazione l’accorciamento della pensilina in modo da far cadere l’acqua sul mio balcone che successivamente convogliata nelle canaline esistenti continuerà a cadere nel suo cortile?
    Spero di essere stato il più chiaro possibile e vi ringrazio per l’attenzione dedicatami.
    Ciao
    SA

  105. Per Salvatore.
    Ci sembra che tu sia stato chiaro.
    Purtroppo nei condomini cose di questo genere accadono quotidianamente.
    Forse l’acqua che cadeva unita in un punto del suo cortile, adesso battendo sulla pensilina si frantuma in tante gocce che possono dargli fastidio.
    Parlando con il tuo vicino puoi chiedergli che cosa desidera e proporgli eventualmente la soluzione che tu hai prospettato.
    Non troverai alcuna normativa specifica per questo caso, se non che tu hai modificato una situazione condominiale preesistente (si spera con l’autorizzazione degli altri condomini , in quanto le facciate di una casa sono proprietà a comune).
    Eventualmente, d’accordo con lui puoi mettere una piccola doccia alla pensilina, che raccolga le acque e tramite un pluviale discendente di diametro ridotto (anche in PVC con curve) e che scenda fino a portare l’acqua piovana a terra.
    Amedeu e c.

  106. Buona sera,avrei un quesito da proporre in quanto dopo aver restaurato totalmente dei balconi con fornitura di doppia guaina,nuovo massetto,nuove pavimentazioni,nuovi scarichi con unici buttafuori in rame normalmente scarico buttafuori con eventi meteorici funziona,dopo però alcuni giorni dal cessato evento si presentano dei gocciiolamenti intermittenti che sono stati considerati dai condomni dei piani inferiori STILLICIDIO,siamo intervenuti per sistemare con riposizionamento del
    buttafuori leggermente più in basso su suggerimento del direttore lavori,il fatto non ha comunque risolto il gocciolamento ma migliorato,considerando che ilpunto di uscita del buttafuori era praticamente obbligato in quanto il parapetto del balcone è di cemento armato nel quale i costruttori avevano lasciato un foro di uscita.Ora si prospetta una vertenza antipatica per addossare eventuali colpe,come ci dobbiamo comportare? Grazie e complimenti per la rubrica che è sempre utile e professionale.

  107. Per Claudio.
    Riprendiamo dalla risposta che ti avevamo già dato.
    La ditta è intervenuta nuovamente abbassando i buttafuori e “rimediando” il lavoro già fatto.
    Anche se i parapetti dei terrazzi ed il cordolo sottostante sono in cemento armato, la ditta poteva scalpellinarli, in maniera da abbassare il buttafuori di quanto era necessario, considerando anche lo spessore sottostante della doppia guaina.
    Naturalmente questo è un lavoro che deve essere fatto con il ponteggio esterno sulle facciate e non sappiamo se era compreso nel vostro preventivo di spesa.
    E’ l’unica cosa, a nostro parere, che potete contestare alla ditta.
    Amedeu e c.

  108. casa mia a tetto due falde il punto piu’ basso e di 8ml con la mia gronda laterale sono uscito sulla proprietà vicina dove c’e un cortile di accesso , a suo tempo mentre si construiva ho chiesto a voce ai vicini se potevo fare uno sporto di gronda di circa 50cm e loro mi hanno dato a voce risposta positiva, adesso a distanza di 2 anni chiedo la rimozione dello sporto di gronda di casa mia.
    Cosa devo fare?

  109. Per Valerio
    Gli antichi latini dicevano: “verba volant scripta manent” (le parole volano gli scritti rimangono).
    Purtroppo non bisogna mai fidarsi delle parole del prossimo, specie quando si fa un lavoro edile.
    Era necessaria una autorizzazione scritta.
    Adesso non ti rimane che una sola via: trattare con loro sul prezzo che vogliono per non farti demolire la gronda.
    Amedeue c.

  110. Caro Amedeu, sono proprietario di un appartamento, che ho potuto personalizzare a mio piacimento; ho realizzato a suo tempo un serbatoio di acqua per servire l’appartamento in caso di mancanza di acqua dalla fornitura dell’acquedotto, con predisposizione di carico e scarico se non funzionava il galleggiante.
    Attualmente,invece, ho installato un addolcitore per l’appartamento al posto del serbatoio; purtroppo l’addolcitore scarica ogni 4 giorni acqua salata dallo scarico che finisce su strada bagnando il fondo stradale e non allagandolo, e fastidioso vedere il manto stradale bagnato che si asciuga in tarda mattinata; ho avuto qualche lamentela dal proprietario di fronte al mio appartamento a circa 20m diviso dalla strada comunale; ora ti chiedo: considerato l’errore tecnico dell’idraulico, che ha posto a suo tempo lo scarico a vista su marciapiede e strada delle eventuali acque per eventuale mancato funzionamento del galleggiante del serbatoio senza predisporlo sullo scarico fognario, e nessuno prevedeva di installare un addolcitore a monte, è possibile continuare a scaricare l’acqua su strada circa 60 litri ogni 4 giorni dalle ore 02.00 alle ore 03.00 in piena notte, a cosa posso incorre, considera che lo scarico delle acque piovane è posto centralmente sulla strada e richiederebbe un lavoro oneroso mi dai un suggerimento? ti ringrazio sin da ora per i suggerimenti e per le eventuali sanzioni dettate da eventuali norme.

  111. Per Vito.
    Stai causando uno “stillicidio” sia pur se su strada pubblica.
    Inoltre l’addolcitore delle acque può creare, a lungo andare, uno strato di calcaree bianco sul marciapiedi.
    Non vediamo quale suggerimento darti, se non quello di effettuare una canalizzazione che scarichi nella fognatura comunale.
    Amedeu e c.

  112. Devo rifare il tetto di un rustico già attualmente costruito in aderenza ad un altro fabbricato, attualmente il tetto è aderente al muro del confinante (che risulta più alto rispetto al mio tetto) lungo le linee di falda, per motivi estetici vorrei realizzare una falda con pendenza verso il muro confinante, dotandola contro il muro di una gronda e/o scossalina adeguata ad evitare che la pioggia rimbalzi contro il muro del confinante, è possibile realizzare il tetto in questo modo oppure rischio di creare un motivo di lite con il confinante?

  113. Per Olga.
    Certo è possibile. Però va messa in opera lungo il muro una scossalina di rame o una guaina buona e resistente.
    I guai con il vicino possono dipendere da come viene effettuato il lavoro.
    Se è fatto a regola d’arte non hai nulla da temere.
    Amedeu e c.

  114. un condomino del piano terra scarica la condensa del suo condizionatore direttamente nel giardino condominiale è possibile? grazie

  115. Per Gjanchi.
    Un condizionatore con split esterno non scarica molta acqua di condensazione, per cui se è un giardinetto, non dovrebbe arrecare molto disturbo.
    Comunque, stando alla regola occorrerebbe l’autorizzazione dell’amministratore.
    Amedeu e c.

  116. Salve,
    vorrei un consiglio! Abito in un condominio,il terrazzo di copertura e’ diviso in una parte condominiale e in un’ altra e’ suddiviso in tre terrazze private.
    Ora una porzione di terrazzo e’ di mia proprieta’. In passato il mio vicino di terrazzo ed io decidemmo di far pavimentare , suddividendo la spesa ,i terrazzi. Lui si incarico ‘ di chiamare una ditta, ora e’ successo che ha fatto passare sotto il mio terrazzo- senza il mio permesso-quindi sotto le mattonelle, un tubo per far defluire l’ acqua e lo scolo per l’acqua che era presente sul suo terrazzo e’ stato chiuso.Ho piu’ e’ piu’ volte detto che ha fatto un abuso e di provvedere alla rimozione del tubo ma fin ora rimangiandosi anche la parola non ha provveduto.Provvedo io a mie spese a ripristinare la situazione quo ante?Lo devo avvisare? Perche’ ho paura di un’ eventuale infiltrazione e poi non voglio che aquisisca un diritto ed io una servitu’! Che fare? Ci devo rimettere? Devo poi far presente tale situazione all’ amministratore? Grazie, in attesa di una vostra risposta, Distinti saluti.
    Agata

  117. Buongiorno,
    vorrei sapere se entra nella categoria dello stillicidio anche il mio caso.
    Nel muro di cinta del nostro edificio sono stati fatti dei buchi che servono a smaltire l’acqua piovana della corsia dei posti auto che ha come pavimentazione degli autobloccanti. L’acqua che esce da questi buchi finisce dentro l’orto dunque non essendo convogliata e l’orto non essendo coperto non provoca nessun danno. L’affittuario dell’orto costantemente di chiude i buchi provocando l’allagamento della corsia dei posti auto che causa infiltrazioni di acqua nei garage sottostanti. La mia domanda è: ma questo affittuario a ragione a tappare i buchi oppure c’è qualche normativa in merito?
    grazie e complimenti per la rubrica.

  118. Per Ste.
    Il vicino non è contento di ricevere l’acqua di altri sul suo terreno, ed è comprensibile.
    Devi verificare da quanto tempo esistono questi buchi; se è più di 20 anni può essere considerato come diritto acquisito.
    Amedeu e c.

  119. Per Agata.
    Per interrompere i termini di tale servitù creata a tuo danno (20 anni, ammesso che non siano già trascorsi), devi inviare una lettera raccomandata con RR al tuo vicino invitandolo a ripristinare la situazione precedente.
    Meglio sarebbe che tu la facessi scrivere da un legale.
    Comunque non puoi tagliare il tubo o interrompere lo scarico, in quanto ti metteresti automaticamente dalla parte del torto.
    Amedeue c.

  120. Buongiorno vorrei sapere se un amministratore di condominio viola la privacy comunicando alla parte avversa nome e cognome di chi si è lamentato chiedendo il rispetto del vivere civile ( stillicidio ripetuto ).Distinti saluti Santo

  121. Per Santo.
    Probabilmente, se non è stato autorizzato a prendere contatti dal condominio, non agisce correttamente, però, oggi, parlare di privacy” diventa molto difficile, in quanto leggendo i giornali si comprende quanto poco venga rispettata la privacy altrui.
    Dovremmo parlare più di correttezza professionale.
    Amedeu e c.

  122. HO UN CANALE DI GRONDA SUL MURO IN COMUNE DA 41 ANNI ORA IL VICINO MI CHIEDE DI SPOSTARLO COSA DEVO FARE ? NON HO ACQUISITO ALCUN DIRITTO A CONTINUARE A TENERLO DOVE E COME E’ ?

  123. Per Leonardo.
    Certo, dopo 20 anni, anche se una persona è in malafede acquista tale diritto.
    Cerca l’argomento fra i nostri articoli (cat. Diritto).
    Amedeu e c.

  124. Salve, vorrei sottoporvi alcuni problemi:

    1- il proprietario di un appartamento al secondo piano in un condominio aderente a quello in cui abito ha recentemente installato al di sotto delle sue finestre, parallelamente al muro di sua proprietà, uno stendibiancheria fisso di notevoli dimensioni (le staffe ancorate al suo muro sporgono di circa 40 cm, lo stendibiancheria è lungo almeno 8 metri, e vi sono assicurate tre file di corde). Al di sotto di tale stendibiancheria c’è un cortile di mia esclusiva proprietà. Io ho chiesto più volte al vicino la rimozione dello stendibiancheria, tantopiù che il vicino è proprietario di un terrazzo che gli funge da tetto di oltre 100 mq, dove può stendere i propri panni senza recare molestie ad alcuno. Mi è stato risposto che il muro è il suo e su questo può installare ciò che vuole. L’amministrazione del suo condominio è d’accordo con lui. L’amministratore del mio condominio non si pronuncia. Chi ha ragione? cosa posso fare per tutelarmi?

    2- sempre il solito vicino dello stendibiancheria ha posizionato un piccolo camino per la sua cucina che fuoriesce di circa 40 cm perpendicolarmente al suo muro. Preciso che i due condomini formano una specie di elle, e proprio nel punto in cui i muri creano un angolo retto il mio vicino ha installato il camino e io ho una finestra che adesso è diventata con vista sul tubo. Tra tubo e finestra co saranno non più di 20 cm.Cosa posso fare per ottenere la rimozione del tubo, dato che con le buone maniere non funziona? Preciso che non mi sono accorta subito dell’installazione perchè per anni quella finestra era stata chiusa dall’interno e le era stato addossato un armadio. Non credo che sia questo il caso di usucapione di un diritto.

    grazie

  125. Per Elena.
    Per il tubo, la distanza è regolata dall’art. 873 del codice civile; comunque leggi questo nostro articolo
    http://www.coffeenews.it/distanze-dai-confini-di-pozzi-cisterne-fossi-tubi-canali-ed-altro
    Per la corda della biancheria, se facevi parte del condominio della vicina, eri comproprietaria dei muri esterni e quindi potevi opporti con ragione; Fra l’altro ci sembra di comprendere che la corda non sia agganciata al tuo condominio
    Sembra fra l’altro che la stessa abbia ottenuto l’autorizzazione del suo Amministratore condominiale.
    Comunque, poichè la vicina ha un terrazzo di 100 mq nel quale potrebbe stendere i propri panni, il suo atteggiamento può essere definito come un atto di emulazione, regolato dall’art 833 del codice civile. (Gli atti di emulazione sono quelli che non hanno altro scopo che di arrecare danno e distuirbo ai vicini)
    Ti serve comunque un avvocato.
    Amedeu e c.

  126. terrazza a comune con il vicino: abbiamo deciso di dividerla secondo accordi previsti in una scrittura privata allegata all’atto notarile di permuta.

    La terrazza a comune preesistente scaricava l’aqua in un tombino per effetto della pendenza.

    Ora e stata creata una canalizzazione per convogliare le acque meteoriche che cadono sulla terrazza in questo tombino che risulterà nella nostra parte per effetto della divisione.

    Ma in questa canalizzazione il vicino ha fatto convogliare anche l’acqua piovana che cade sul manufatto che insiste sulla terrazza (prima a comune, ora cedutogli e su cui ha costruito senza chiederci nulla una terrazzina)

    In fase di ristrutturazione della terrazza per perdite, avevamo chiesto che si costruisse un tombino autonomo in cui scaricare le acque piovane, ma non è stato realizzato.
    Qualora questa situazione che diviene una sorta di servitù comportasse dei problemi (ad esempio in caso di forti pioggi la canalizzazione non riuscisse a ricevere tutta l’acqua e il nostro tombino non riuscisse a snaltirla causando allagamenti), come la possiamo risolvere?
    Si può prevedere nell’atto di permuta l’eventuale costruzione del tombino? Può scaricare l’acqua piovana con un tubo di gronda nella canalizzazione che confluisce nel nostro tombino? Poichè c’è un bagno e una lavatrice, se vi scaricasse anche le acque bianche del bagno costituirebbe una violazione?
    Cosa suggerite? Grazie,

  127. Per Domenico.
    Il problema sta proprio nelle acque che il tombino deve ricevere.
    Se è un pozzetto della fognatura nera (Bagni, cucine, lavelli) , deve essere separato dalle acque bianche piovane.
    Comunque ti consigliamo di leggere, anche via internet, il regolamento comunale sulle fognature e scarichi ed il Regolamento edilizio.
    Per la permuta, se lo avete scritto nel contratto, va rispettato.
    Altrimenti devi rivolgerti da un avvocato.
    Amedeu e c.

  128. buongiorno il mio vicino ha un grondaia che attraversa sotterraneamente il mio fondo e scarica al confine tra il mio fondo e quello di un terzo vicino.
    il terzo vicino accedendo al suo fondo è passato sulla grondaia tagliando una gomma della macchina.
    chi risponde dei danni alla gomma e chi ha l’obbligo di ripristino della grondaia?
    grazie e saluti

  129. Per Pablo.
    Se tu non utilizzi in alcun modo lo scarico di questa tubazione, le spese sono a carico del vicino proprietario della stessa.
    Amedeue c.

  130. Possiedo una casa confinante con una strada privata, costruita dopo la mia abitazione. I proprietari quando hanno fatto la strada , hanno scavato togliedo fuori anche le fondamenta del mio garage abbassando di molto il livello della strada rispetto al mio giardino cosi l’acqua piovana finisce nella loro strada queste persone vorrebero farci fare la raccolta delle acque piovane mentre il comune dice che spettano a loro. Chi ha ragione?

  131. Per Andrea.
    Il Comune difficilmente entra in simili questioni, in quanto sono regolate solamente dal diritto fra privati.
    A nostro, parere, poichè i vicini hanno mutato l’assetto idrogeologico naturale del terreno, costruendo la strada, dovranno essere loro a pensare alla canalizzazione delle acque piovane.
    Amedeu e c.

  132. Grazie per la pronta risposta, vorrei precisare che io non sono andato in comune a protestare ma hanno fatto tutto loro.

  133. Buongiorno, sono proprietaria di un terreno confinante con una vecchia abitazione. Il proprietario dell’abitazione ha deciso di ristrutturare e di sistemare il tetto, la groda attualmente misura 40 cm. ma la ristrutturazione prevede che venga costruita di 100 cm. E’ possibile anche se da direttamente sul mio terreno??? Inoltre se in futuro volessi costruire in questo terreno dei garage, dovrò tenere una distanza di 5 metri dal muro dell’abitazione o conterà anche la gronda di 1 metro???
    Ringrazio per l’attenzione.
    Anna

  134. Per Anna.
    Se la gronda invade lo spazio della tua proprietà, ristrutturando può mantenere la larghezza che ha adesso e se invece la vuole aumentare ad 1 metro deve chiedere la tua autorizzazione.
    La distanza si misura dal muro del fabbricato o dal parapetto di eventuali terrazzi, mai da gronde o aggetti vari.
    Amedeu e c.

  135. Il mio vicino ha un laghetto che utilizza per l’irrigazione dei campi di proprietà. Quest’anno avendo piovuto spesso non lo ha usato molto e lo stesso si è alzato di livello e ha eroso le sponde. Vorrei sapere a che distnza minima deve stare la sponda del laghetto dal confine. E’ sempre 2 mt come nel caso di cisterne? Grazie
    Mauro

  136. Per Mauro.
    E’ una domanda alquanto insolita. L’art 873 del codice civile pone la distanza dai pozzi e dalle cisterne (www.coffeenews.it/distanze-dai-confini-di-pozzi-cisterne-fossi-tubi-canali-ed-altro) , però un laghetto (non nosciamo la sua superficie e profondità) potrebbe costituire un pericolo per il vicinante, specie se tale lago è a monte della tua proprietà.
    Comunque la distanza minima da considerare sono 2 metri.
    Nel caso tu ravvedessi un pericolo, fai effettuare un sopralluogo dai vigili urbani del tuo Comune.
    Amedeu e c.

  137. Salve , ho bisogno di aiuto . Il mio nuovo confinante ha acquistato circa 7000mq di terreno e lo ha riempito con migliaia di metri cubi di terra riportata variandone la precedente morfologia pianeggiante con vigna trasformandola e creando una pendenza con invaso in corrispondenza del mio giardino. Il 27 luglio a seguito di un violento temporale avveniva la tracimazione dal suo fondo verso la mia proprieta’ causando un allagamento di circa 30cm di acqua e fango. domanda : poteva fare tali lavori ? lui asserisce di avere ragione e che la colpa e’ mia che non ho le griglie appropriate !?! In 32 anni e prima che arrivasse lui non e’ mai successo. Vi ringrazio

  138. Per Lino.
    Se ha causato il cambiamento del preesistente andamento del terreno, con riporto di terra e causando umidità alla tua casa, dovresti fargli scrivere da un legale una lettera, in quanto trattasi di “immissione” di umidità, citata dall’art. 844 del codice civile.
    Se hai delle fotografie del terreno prima e dopo tale riporto, possono servirti per fare intervenire anche i vigili urbani che devono vigilare sulla trasformazione del territorio.
    Amedeu e c.

  139. Grazie per la risposta, ho le foto prima e dopo del suo terreno e della casa allagata, gia’ fatto un’esposto ai vigili ed il prossimo passo sara’ l’avvocato. Grazie ancora

  140. Salve,ho acquistato una villetta unifamiliare con circa 700 mq di giardino,il quale è recintato da un muro alto 2 mt.Uno dei confinanti sostiene di avere diritto a far passare le sue cosiddette “acque luride” nella mia proprietà,cosi come era in precedenza quando il terreno dove sorge la mia casa era agricolo ed incolto.Specifico che le nostre acque piovane vengono raccolte nel nostro giardino con drenaggio fatto appositamente.Può effettivamente avere il confinante tale diritto?ed essendo cambiata la destinazione d’uso del mio terreno,tale diritto non decade?preciso inoltre che il mio vicino potrebbe convogliare le sue acque piovane nella fognatura poichè anche sul suo terreno esiste un fabbricato.Grazie anticipatamente!!

  141. Per Giovanni.
    Ci sembra di comprendere che adesso la fognatura del vicino non passa dal tuo giardino.
    Se ha un contratto o un documento registrato e trascritto e dal quale risulti tale servitù, deve fartelo vedere.
    Altrimenti se era una servitù di fatto acquisita magari per usucapione (senza un contratto), e al momento la fognatura del vicino non passa dal tuo terreno, vuol dire che tale servitù è stata interrotta, per cui è decaduta.
    Fra l’altro, se ha la possibilità di allacciarsi alla rete fognaria stradale, si ritiene, che non possa avanzare diritti di passaggio sul tuo terreno.
    Tali questioni fra confinanti sono molto delicate, per cui ti consigliamo di sentire anche un legale, portandogli tutti gli atti che hai (contratto, permesso di costruire, planimetria ed altro)
    Amedeu e c.

  142. Buongiorno,
    volevo sapere come devo comportarmi per il problema che è sorto da qualche giorno… sto in un appartamento e sul terrazzo tengo un cane che giornalmente porto fuori 3 volte al giorno per fare i suoi bisogni.. la signora che abita sotto casa mia ha un cortile e dentro il pozzetto dell’acqua piovana che è in comune dice di aver trovato dei bisogni del mio cane…il pozzetto viene pulito quasi 3 volte all’anno da me..lei viene ad abitare solo 15 giorni d’estate. Mi chiedevo che bisogna fare in questi casi???

  143. Per Viviana.
    Parla con questa signora, facendole gentilmente comprendere che anche i cani hanno il loro diritto di vivere e respirare e che la prossima volta che questo succederà ti deve chiamare e provvederai personalmente a togliere gli escrementi (ammesso che ci siano veramente).
    A questo mondo ci sono molte persone che nel loro egoismo non accettano l’amore ed il calore che ci può dare un animale domestico, ed in particolare il nostro amico cane.
    Amedeu e i suoi tre cani
    (un pastore tedesco e due meticce di notevole stazza)

  144. grazie tante dei consigli ,in effetti la fognatura del confinante non passa dal mio giardino vedremo gli sviluppi….a presto

  145. Buongiorno
    Vorrei sapere come mi devo comportare, in quanto all’interno di un magazzino di mia proprietà, quest’inverno a causa delle forti piogge sono avvenute delle infiltrazioni fangose. Premetto che il motivo deriva dalla presenza di un cantiere edile nel territorio confinante, per cui credo che i lavori in essere possano aver causato dei problemi al muro perimetrale. Il problema sorto è quello delle gestione delle acque piovane, in quanto mi è stato proposto di far costruire un canale di raccolta dell’acqua ed un pozzetto posti esternamente, al muro, successivamente l’acqua defluirebbe nel mio terreno attraverso una condotta che passerebbe in parte sotto il pavimento del magazzino, per cui dovrei anche far eseguire dei lavori in merito. Vorrei sapere se è regolare tale proposta, perchè nutro parecchi dubbi in merito, soprattutto sul far defluire acque piovane altrui nel mio terreno e poi per eventuali danni futuri che potrebbero crearsi anche al magazzino in caso di eventuali intasamenti. Premetto che il cantiere si trova a monte della alla mia proprietà, vorrei sapere se ci sono delle normative in merito.

  146. Salve,
    io abito in una villa costruita anni addietro in un terreno delimitato con un muro verso altre proprietà. Su questo muro erano presenti dei fori dai quali defluivano le acque piovane e non solo di uno dei confinanti. E’ stato comunicato più di una volta “verbalmente” che avremmo chiuso questi fori per via del deterioramento della struttura…senza esito. Tempo addietro mio padre ha chiuso questi fori. Successivamente circa 1 o 2 anni fà il confinante ha rialzato il piano di circa 20-30 cm portandolo a livello del muro medesimo..risultato l’acqua piovana trasborda il muro con danni che vi lascio immaginare. Nel paese dove abito sono presenti scarichi fognari.Come agire in modo più incisivo? A cosa mi posso appellare? Le persone con cui ho a che fare sono abbastanza prepotenti.
    Grazie per la disponibilità

  147. Per Fulvio.
    Praticamente ti stanno chiedendo di costituire una servitù coattiva per lo scarico delle acque.
    Tale servitù è prevista dagli articoli 1043/1046 del codice civile, ai quali ti rimandiamo per una attenta lettura.
    Comunque il costruttore del cantiere edile o chi per lui, ti ha chiesto di passare una parte di tale canalizzazione sotto il pavimento del tuo magazzino.
    Riguardo a questa soluzione (che fra l’altro dovrebbe essere, come spesa, interamente a carico del richiedente), noi andremmo molto cauti, in quanto attraversare un immobile è sempre sconsigliabile e potrebbe alla lunga portarti degli inconvenienti, costi e fastidi non indifferenti.
    Dopo avere letto gli articoli del codice civile, dovresti cercare di trovare una soluzione meno impegnativa per te.
    Qualora tu trovassi delle difficoltà, appoggiati ad un tecnico professionista abilitato (Geometra ecc) che ti aiuti a risolvere quanto sopra a tuo vantaggio.
    Amedeu e c.

  148. Per Luca.
    Purtroppo i prepotenti pensano di dominare il mondo.
    Tu usa la calma e l’educazione ed in ogni caso avrai sempre ragione.
    Praticamente ti stai trovando in presenza di una “servitù di scolo”, regolata dagli articoli 913 e 1094/1099 del codice civile.
    Devi leggerli attentamente e poi se ritieni di avere ragione devi farlo capire ai vicinanti, oppure fargli scrivere una lettera da un legale.
    Amedeu en c.

  149. Salve,
    ringrazianodvi per la vs competenza e celere risposta approfitto per ulteriori dubbi. Premesso che sicuramente utilizzerò la calma (virtù dei forti), volevo sapere se : (1) alzando di un mattone il livello del muro (ostruendo di fatto il flusso dell’acqua verso la mia proprietà) posso commettere qualche infrazione diciamo legale, o se il confinante distruggendo tale mattone se commette qualche infrazione (2) Non sapendo bene gli anni che sono trascorsi, mi sembra di aver interpretato l’ art 1095 sull’usocapione con la logica che non avendo mai realizzato un opera permanente il confinante non può in nesun caso fruire dell’usocapione.Corretto?.
    Grazie per la vs disponibilità.

  150. Per Luca.
    A questo punto, ti consigliamo di non apportare alcuna modifica al muro.
    Alla seconda domanda rispondiamo si.
    Amedeu e c.

  151. Grazie per il valido supporto ne farò tesoro. \Luca

  152. Salve,
    un mio vicino ha effettuato dei lavori di incanalamento di acque piovane che, attraversando due piccoli appezzamenti di terreno di altri proprietari, confluisce a torrente sul mio terreno e dietro la mia abitazione.
    Tale situazione provoca danni al terreno e al retro della mia abitazione, anche con piccole infitrazioni.
    Prima che lui effettuasse tale incanalamento, l’acqua, scolando naturalmente, non provocava alcun pericolo.
    Sollecitato a rimuvere l’incanalemento delle acque, il vicino si e’ difeso asserendo che per tale situazione anche lui e’ vittima, in quanto le acque convogliate sono relative, oltre alla grondaia del proprio tetto, anche alle grondaie di altre abitazioni poste a monte della sua e le cui acque piovane non vengono fatte defluire nei pubblici colatoi.
    Ho segnalato la situazione, con raccomandata, al Sindaco, all’Ufficio Tecnico ed ai Vigili del Comune, affiche’ facciano rispettare la normativa, artt. 913 e 908, se non sbaglio, alle abitazioni a monte.
    Ho fatto bene, o cosa avrei dovuto fare ? ; e, non risolvendosi, volendo anche evitare inutili, lunghe e dannose pratiche legali, cosa mi consigliate ?
    Infinite grazie.

  153. Per Bianca.
    Molto probabilmente il Comune ti risponderà che è una questione fra privati, regolata pertanto dal diritto privato.
    Esatto, per primo l’articolo 908 e poi applicando anche il 913 del codice civile.
    Ti auguriamo di avere fortuna con il Comune, altrimenti devi rivolgerti da un legale, il quale provvederà a scrivere una prima lettera ai tuoi vicini.
    Amedeu e c.

  154. Grazie per la pronta risposta.
    Ma non e’ compito dei Vigili urbani far rispettare le normative e i regolamenti in materia di edilizia, polizia idraulca, ecc. ?
    Grazie ancora e scusatemi.

  155. Per Bianca.
    Di solito si occupano della parte che interessa la pubblica via, mentre tutto ciò che è a “monte” di essa rientra nel diritto privato, a meno che, non vi siano sversamenti di acque luride o problemi che interessano la pubblica incolumità o l’igiene pubblica.
    Amedeu e c.

  156. buongiorno, dal mio nome è facilmente capibile la situazione. sono proprietario di un appartamento nel quale vi è presente anche un balcone, l’appartamento è posto tra altri due rispettivamente uno sopra ed uno sotto il mio con relativi balconi di proprietà. il proprietario dell’appartamento sopra il mio, da quando ci sono stati degli alterchi reciproci, ha incominciato a causare lo stillicidio, cosa che fino adesso non era mai avvenutao comunque in modo sporadico e sopportabile. lavando il balcone o innaffiando i fiori provoca volutamente la caduta di acqua che oltre al rumore provocato dal frantumarsi della stessa sulla ringhiera in ferro, bagna la pavimentazione del mio balcone e mi impedisce di stendere i panni in quanto verrebbero sporcati. vorrei sapere se foto e/o filmati o testimonianze oculari che documentino tale situazione e la segnalazione all’amministratore di condominio, possano avere poi un’utilità per eventuali azioni successive; se i carabinieri abbiano o meno competenza in tali situazioni; se l’applicazione di un laminato, che eviti il cadere dell’acqua sul mio balcone, fosse possibile. la situazione è assurda e spiacevole ma i tentativi di utilizzo della parola hanno portato solo agli infantili dispetti. ringrazio per le ventuali risposte e per l’esistenza del sito che, come in questo caso, porta alla maggior conoscenza di chi ne ha bisogno. a presto…

  157. Per Still.
    Quando lo stillicidio è riconoscibile come atto non conforme alla legge, è facile intervenire e far apportare le modifiche a colui che lo esegue.
    Il fatto che tu faccia parte di un condominio e che vi siano vari balconi posizionati uno sopra l’altro, non ti facilita il compito, in quanto la situazione attuale rispecchia quella approvata da un progetto iniziale e convalidata nel condominio stesso.
    Quindi, a nostro parere, dovresti, invece, cercare di contestare “l’atto di emulazione” che il vicino sta effettuando nei tuoi confronti e di cui all’art 883 del codice civile.
    “….Un “atto di emulazione” è quello che in sostanza si compie nell’esercizio del diritto di proprietà, non mirando al conseguimento di un qualsiasi utile per chi lo compie, ma solamente con il proposito di arrecare danno , molestia, incomodo o pregiudizio ad un vicino.”
    Comunque leggi questo nostro articolo in merito a quanto sopra:
    http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
    La difficoltà, sempre a nostro parere, la troverai però nel dimostrare che il vicino ti sta sottoponendo ad un atto di emulazione.
    Dovresti riuscire a dimostrare che lo stillicidio avviene, non in normali casi di pioggia o di stesa della biancheria al suo balcone, ma in momenti reiterati della giornata.
    A proposito di tale riconoscimento possiamo suggerirti ben poco: testimoni, proteste del proprietario del balcone sottostante al tuo, panni stesi al tuo balcone e poi “sporcati” dal vicino e fotografati ecc.
    Tutto questo non rientra nella nostra competenza
    Comunque a conclusione di tutto questo , dovresti però servirti di un legale, che intervenga con una lettera ad hoc.
    Amedeu e c.

  158. ringrazio sentitamente per la risposta e per la celerità della stessa. leggerò l’articolo suggeritomi. Buona continuazione.

  159. Salve, volevo porvi un quesito. ho acquistato un appartamento nel 2007, detto appartamento ha un balcone attiguo al balcone del mio vicino. Il problema sorge perchè all’epoca del riferito acquisto io non mi sono reso conto che le acque piovane del mio vicino confluivano sul mio balcone tramite un buco posto al centro del muro divisorio dei 2 balconi.Ovviamente nel contratto di acquisto nulla veniva mensionato in merito a detta servitù.
    Tale situazione sta provocando non pochi problemi.
    Come posso tutelarmi?!

  160. Buondì, abito al primo piano di in una palazzina di 4 appartamenti. Sotto la mia proprietà vi è il giardino ad uso esclusivo dell’inquilina del piano terra. Costei mi comunica di non abbassare le tende da sole quando piove in quanto le danneggio il giardino. Premesso che io utilizzo le tende solo se sono in casa e se strettamente necessario e le abbasso se piove di traverso al fine di riparare l’arredamento da giardino, chiedo come viene regolata la questione in quanto l’articolo 908 c.c parla di strutture fisse e non mobili quali le tende da sole. Nei condomini circostanti, ho verificato con dei conoscenti, non esiste alcuna citazione in merito.Grazie per il vostro contributo.

  161. buongiorno e grazie in anticipo! ho acquistato un appartamento al primo piano di uno stabile di nuova costruzione, terminato lo scorso anno. Premesso che nel rogito non ho notato nessun riferimento a servitù di stillicidio che pesa a mio carico, vi chiedo un parere su una situazione che mi sta creando disagio. Le due terrazze degli attici convogliano l’acqua piovana in una grondaia che arriva nella mia terrazza (che peraltro sarebbe coperta quindi assolutamente vivibile!) e da lì dovrebbe scendere attraverso un tombino. Quando piove tanto la terrazza però è completamente allagata e anche se il tombino funziona io non posso uscire o stendere nulla perchè schizza tutto intorno…è ravvedibile in questa situazione una violazione dell’art 908 del c.c.? Posso chiedere ai proprietari (e loro magari si rivarranno sul costruttore) di far convogliare l’acqua delle terrazze private nel pluviale comune, come dovrebbe essere? Grazie mille! Vanni

  162. Per Giuliano.
    Il tuo problema non è di facile soluzione, in quanto avendo acquistato una situazione che era quella esistente, ti troverai a competere con il vicino relativamente al diritto di servitù acquisito dal medesimo.
    Dovresti trovare una soluzione tecnica che possa soddisfare entrambi e proporla al vicino.
    Amedeu e c.

  163. Per Guzzy.
    Di regola una tenda da sole non dovrebbe costituire alcun problema per i vicini, basta “amministrarla” con un poco di saggezza.
    Cosa per cui ti consigliamo di alzare le tende da sole quando piove, non ti sta chiedendo una cosa fuori della normalità.
    Amedeu e c.

  164. Per Vanni.
    Le grondaie sono comuni a tutto l’edificio, quindi sono di pertinenza condominiale. Probabilmente il tubo di scarico o pluviale discendente delle stesse, è intasato, oppure è stato calcolato di diametro insufficiente.
    Altro motivo potrebbe dipendere dalle docce in rame(?), che posizionate male, possono tracimare l’acqua piovana.
    In ogni caso devi pretendere che il condominio intervenga e rimedi a questo inconveniente.
    Se c’è un amministratore parlagli ed eventualmente scrivigli anche una lettera raccomandata RR.
    Amedeu e c.

  165. ciao! mi sono spiegato male…le terrazze degli ultimi piani hanno lo scolo dell’acqua piovana che viene convogliato in una grondaia che scende verticalmente in parete e arriva nella mia terrazza. la grondaia non è “interrata” nel tombino, non è inserita dentro. E’ come se fosse previsto che scaricasse nelmio terrazzo e a questo proposito poi è stato fatto un tombino nel mezzo della terrazza perchè l’acqua, una volta uscita sul pavimento della terrazza, scende dentro.
    Mi chiedo come sia possibile questo; a mio avviso è una palese violazione del mio diritto di godimento della proprietà privata, ogni volta che piove l’acqua delle terrazze degli attivi si riversa nella mia..!! grazie mille di nuovo!

  166. Per Vanni.
    Vediamo se abbiamo capito: l’acqua scivola sul tuo pavimento, uscendo da una curva posta in fondo al pluviale e poi si immette in uno scarico con pozzetto sifoide, sito al centro della tua terrazza.
    Questa tua terrazza è al piano terra o ai piani superiori?
    Comunque, se hai gli inconvenienti che lamenti, scrivi una lettera raccomandata RR al condominio e chiedi che venga risanata questa situazione, che ti sta creando danni ingenti e che ti costringerà, in caso di risposta contraria a rivolgerti da un avvocato.
    A nostro parere rientra nell’art.908 del c.c.
    Amedeu e c.

  167. Buongiorno,
    ho un appartamento in quadrifamiliare (2 piani) e il proprietario dell’appartamento sottostante il mio ha aggiunto una sorta di grondaia al mio balcone (dal suo soffitto dice lui), in modo da non far cadere l’acqua nel suo. Ho bisogno di capire se la “grondaia” creata non sia un prolungamento del mio balcone e quindi di mia proprietà con tutte le responsabilità che ne conseguono (è stata creata senza permesso).
    grazie infinite

  168. Per Sabrina.
    Essendo una casa di 4 appartamenti occorreva l’autorizzazione di tutti, in quanto le facciate e le strutture di una casa sono comuni.
    Riguardo ai terrazzi, tu sei tenuta a fare la manutenzione del pavimento e il vicino sottostante del soffitto del terrazzo (che quindi si considerano di proprietà esclusiva).
    Amedeu e c.

  169. grazie molte per la risposta celere.
    Appurato il fatto che io ho l’obbligo di manutenzionare il pavimento del mio balcone e il mio vicino il soffitto e che relativamente a lavori di manutenzione sulle facciate dobbiamo essere tutti e 4 d’accordo, ho bisogno di chiarire un aspetto:
    il mio vicino ha posizionato la “grondaia” senza l’autorizzazione degli altri proprietari e senza il permesso degli uffici tecnici competenti (ho sentito il comune ed occorreva presentare un progetto ed attendere il sopralluogo e l’autorizzazione a procedere).
    Considerato che le facciate e le strutture di una casa sono comuni mi sembra logico che le responsabilità 1) di aver creato qualcosa abusivamente; 2) di eventuali danni a cose o persone causate da un crollo dei pezzi aggiunti, ricade su tutti i proprietari, è giusto?
    grazie di nuovo
    sabrina

  170. Per Sabina.
    La responsabilità dell’abusivo ricadrà su chi lo ha effettuato.
    Invece la responsabilità relativa alla pubblica e privata incolumità (nel caso chedetta doccia si staccasse e creasse dei danni a cose o persone) ricade sull’intero condominio.
    Amedeu e c.

  171. Eg. amedeu,

    ho una casa che confina con il mio vicino il quale la convogliato le acque
    pluviali del tetto in un canale distante 30 metri dalla sua abitazione e che scorre a valle nel mio fondo.
    Tale canale esiste da sempre per le acque a monte, il mio vicino ha pensato bene di incanalare tale acque con dei tubi coperti dal terreno .
    Vorrei sapere se questo è legale oppure posso chiedere di togliere tale servitu’. Faccio presente che tale situazione va avanti da piu’ di vent’anni.
    Da 2 anni il figlio del mio vicino ha fatto la stessa cosa dopo aver costruito una nuova abitazione. Mi faccia sapere grazie.

  172. Per Giorgio.
    Se le canale del tuo vicino passano sul tuo terreno e se sono trascorsi più di 20 anni, anche se in mala fede, può applicare il diritto di usucapione.
    Per il figlio, se ha applicato lo stesso sistema, invece, puoi fargli scrivere dal tuo legale.
    Amedeu e c.

  173. si, perfetto, la grondaia termina poco sopra il bordo delle piastrelle a 10 cm da terra nemmeno con una curva, ma proprio finisce la grondaia della parete. L’acqua si sparge per la mia terrazza molto vicino perlatro alla portafinestra e poi poco a poco scende nel tombino che sta a 40 50 cm di distanza.
    ho già scritto ma nessuno si fa sentire, ho pronta la relazione di un geometra e mi sa che mi toccherà andare dal legale!

    garzie

    vanni

  174. buongiorno,volevo chiederle un parere.
    sul confine con il mio prato ci sono 3 tubi, con evidenti funzione di scarico per l’acqua piovana e da scioglimento della neve, provenienti da una costruzione con 2 piani di autorimesse sotto strada e da un piazzale sopra le autorimesse(tetto) a livello strada costruita a monte rispetto alla mia proprieta’. I tubi che scaricano l’acqua sulla mia proprieta’ risultano interrati nel prato posto a monte rispetto al mio e ricevono l’acqua proveniente dai vari piani dell’edificio che viene convogliata tramite tubi e colatoi. sul mio fondo ricevo inoltre anche l’acqua proveniente dalla rampa x accedere alle autorimesse. ci sono anche dei tubi che raccolgono l’acqua dalle griglie poste sulla rampa e la scaricano in un ruscello, che con il passare del tempo e dell’inutilizzo e’ solo accennato (nessuno ha mai piu’ fatto manutenzione). tra le varie voci della concessione edilizia c’e’ quella in cui si dice che le acque bianche e nere vanno scaricate nelle fogne; ho però appreso che, non essendoci il depuratore, le acque bianche non possono essere immesse nelle fogne,ma scaricate non si sa dove (va bene nella proprieta’ altrui).
    il comune è proprietario del piazzale (tetto).
    l’impresa costruttrice e’ proprietaria delle autorimesse ,alcune gia’ vendute.
    il prato dove sono interrati i tubi sono di proprietà di un singolo che e’ pero’ l’intestatario dell’impresa costruttrice dei garage.

    La ringrazio per l’attenzione.
    cordiali saluti
    Elena

  175. Per Elena.
    Non hai posto la domanda che ti interessava.
    Comunque, le tubazioni provenienti da una proprietà, di regola non possono scaricare acqua piovana in fondi limitrofi, ma solo in fognature bianche, in fossi o altri corsi d’acqua.
    Quindi l’acqua che ricevi dalla rampa dovrebbe trovare un’altra direzione.
    Il ruscello del quale parli, se è a confine di proprietà, potrebbe essere una soluzione, ma , come tu dici andrebbe prima fatta la sua manutenzione e ricavato (?).
    Ci sembra di comprendere anche che la fognatura comunale è mista, per cui il Comune ti ha messo in concessione che ci puoi allacciare le acque piovane.
    A nostro parere devi seguire quanto ti è stato imposto in concessione, anche se non c’è il depuratore.
    Probabilmente il Comune ha un secondo sistema di smaltire i liquami misti (anche se non consentito dalle vigenti leggi)
    Altro non possiamo aggiungere, anche perchè , come detto sopra, la tua domanda non appare chiaramente.
    Amedeu e c.

  176. Buonasera. La domanda che volevo porre è questa: il costruttore può, attraverso i tubi che ha messo, far scolare l’acqua sulla mia proprietà oppure nel ruscello destinato però all’irrigazione? Volevo sapere quali azioni potrei intraprendere nel caso in cui avessi ragione. grazie per la cortesia. elena

  177. Buonasera. La domanda che volevo porre è questa: il costruttore può, attraverso i tubi che ha messo, far scolare l’acqua sulla mia proprietà oppure nel ruscello destinato però all’irrigazione? Volevo sapere quali azioni potrei intraprendere nel caso in cui avessi ragione. grazie per la cortesia. elena

  178. buon giorno,
    volevo chiedere un parere;possiedo un abitazione in campagna dove non esiste una fognatura e l’acqua del mio cortile fuoriesce in una strada di cui possiedo il diritto di passaggio pedonale e carrabile e successivamente in un terreno ;ultimamente il proprietario mi ha sollecitato tramite una lettera del suo difensore di rimediare mettendo dei raccoglitori,ma secondo la conformazione del cortile quello è l’unico punto dove si ha pendenza e l’acqua puo’ fuoriuscire. come posso risolvere questo problema?
    grazie mille
    ROSARIO

  179. Per Elena.
    Non può fare scolare le acque sulla tua proprietà, ma le deve canalizzare ed allontanare attraverso altre vie.
    Se nel ruscello per l’irrigazione scarica le acque piovane, può andare bene, se invece scarica tutte le altre acque (lavelli, cucine e bagni), non può farlo,ma deve attuarlo tramite le vigenti normative del tuo Comune e della ASL della tua zona.
    Se ti trovi in tale situazione, devi muoverti tramite un tuo legale.
    Amedeu e c.

  180. Per Rosario.
    Non abbiamo presente come si pone il tuo cortile, ma se non hai assolutamente altra possibilità di scaricare attraverso altre direzioni, puoi chiedere l’applicazione dell’articolo 1043 del codice civile (scarico coattivo) che fa riferimento agli articoli 1033 e seguenti, ed infine all’art 913 sempre del del cc (scolo delle acque).
    La lettura di detti articoli non possiamo riportartela in quanto troppo lunghi.
    Devi leggerli e poi rivolgerti da un tuo legale.
    Amedeu e c.

  181. salve abito in un condominio dove l’amministratore nn hai mai redatto un regolamento cn le buone maniere e regole di pacifica convivenza.
    gli appartamenti sono provvisti di un grande terrazzo tutti della stessa misura.
    la signora al piano di sopra aveva l’abitudine di sbattere tappeti e dopo vari litigi sembra aver smesso, ora quando piove invece di asciugare l’acqua la scopa giù e oltre a sbattere sulla ringhiera provocando rumore finisce per bagnarmi una parte ben più ampia di terrazzo,le ho chiesto gentilmente di smettere ma la sua risposta è stata negativa e maleducata!anche quando innaffiano le piante sono poco accorti.
    cosa posso fare?ho kiesto1riunione per mettere alemno per iscritto le regole base ma fino ad allora a chi posso rivolgermi?a me basta che sia anche 1 richiamo solo verbale nn mi interessa fare battaglie legali ma solo fargli capire che ci sono delle regole!
    grazie

  182. abito in una casa con spiazzo in cotto che viene lavato due tre volte a settimana ho uno scarico che affaccia su una strada chiusa ove ci sono anche abitazioni distanti 20 30 metri e uno dei vicini gli da fastidio quando fuoriesce l’acqua dallo scarico(acqua corrente ) mi dite se posso lavare il terrazzo in cotto?se si ci sono orari precisi per farlo

  183. Per Mario.
    La tua domanda è un poco anomala, comunque se la strada è chiusa , ma l’acqua defluisce verso le cunette laterali, non hai alcun problema di orario giornaliero.
    Se la strada invece è sprovvista di qualsiasi elemento di raccolta acque bianche (perchè sono tali), sta al buon senso delle persone creare meno disagi ai vicini.
    Amedeu e c.

  184. Per maria.
    Vivere in un condominio non è mai facile.
    Talvolta è preferibile cercare di avere rapporti di amicizia con i vicini, ma questo non basta, in quanto si trovano anche i prepotenti: altre volte siamo noi ad essere troppo intransigenti e non ce ne accorgiamo.
    Cosa possiamo suggerirti?
    Non ci sono particolari norme di diritto a cui appellarsi, se non agli articoli relativi agli atti di emulazione (vedi i nostri articoli in merito), però sono difficili da dimostrare ed occorre un legale.
    Per Natale prova a mandarle un vasetto con una stella di natale.
    Può darsi che comprenda e diventiate amiche.
    Amedeu e c.

  185. Buongiorno
    sono Sabrina (richiesta del 16 settembre)
    ho bisogno ancora di voi e di un vostro consiglio e parere.
    Ho spiegato al mio vicino che eventuali danni causati dalla grondaia sono di responsabilità di tutto il condominio.
    Gli ho anche detto che tralasceremmo (d’accordo con le altre proprietà) il fatto che non ha chiesto autorizzazione a nessuno degli altri proprietari se lui procedesse ad effettuare il lavoro in modo corretto e che divideremmo la spesa in parti uguali.
    Lui mi ha risposto che non ha nessuna intenzione di togliere la grondaia nè tantomeno di fare un progetto con un geometra e seguire l’iter richiesto dal comune e che se io voglio che lui tolga la grondaia, io devo risolvergli il problema dell’acqua che gli cade sul balcone (dovrei, secondo lui, pagare il progetto)
    Ma può pretendere da me quanto chiede?
    Innanzitutto lui ha acquistato l’immobile prima di me e i balconi sono sempre stati così (il mio effettivamente è più corto) ma io non ho colpa di questo, e tra l’altro anche il tetto non copre il mio balcone. E allora io con chi dovrei prendermela, con Dio perchè ha fatto le nuvole??
    Non so come comportarmi, gli ho lasciato il tempo di consultare i suoi legali, che sembrano dare ragione a me, ma lui non vuole sentire ragioni, io devo risolvergli il problema!
    aiuto!
    grazie
    sabrina

  186. Per Sabrina.
    Hai trovato un vicino cocciuto, e quando si trovano individui simili, l’unico sistema per riportarli alla ragione è quello di fargli scrivere da un avvocato.
    Allorquando comprenderà che dovrà spendere denaro e rimuovere ciò che ha fatto, ritornerà sulle sue decisioni.
    Amedeu ec.

  187. Buongiorno, abito in una villetta con giardino, adiacente ad un’altra abitazione identica, anch’essa con giardino.
    In questo periodo sto eseguendo dei lavori, già autorizzati dal comune, di trasformazione del giardino in un terrazzo piastrellato (con fondo in cemento). Il problema è questo: il vicino annaffia il prato ogni notte, ma l’acqua anziché bagnare il suo solo fondo, arriva fino al mio. Trovando ogni mattina acqua nel nostro terreno, non è possibile eseguire i lavori di muratura e impermeabilizzazione.
    Abbiamo cortesemente chiesto di interrompere l’irrigazione nel periodo di esecuzione dei lavori, oppure di far regolare la potenza dell’impianto, al fine di non bagnare anche “a casa nostra”… Ma il vicino si è rifiutato, suggerendoci addirittura di dotarci di siepe, visto che “la sua acqua ci crea così tanti problemi”.
    Cosa ne pensa? Che tipo di azione posso intentare al fine di tutelarmi? E’ possibile chiedere dei danni, nel caso l’acqua del suo impianto di irrigazione impedisca il regolare svolgimento dei lavori?
    Grazie in anticipo, cordiali saluti. Simone

  188. Per Simone.
    Ciò che fa il tuo vicino si configura come un atto di emulazione, di cui all’art. 833 del cc.e di cui al nostro articolo
    http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
    Puoi richiedere l’intervento dei Vigili Urbani, in quanto ti mette in condizioni di non proseguire i lavori regolarmente autorizzati dal Comune e quindi di avere danni economici.
    Qualora tu non ottenga quanto vuoi, devi rivolgerti da un legale, il quale con una lettera, dovrebbe bloccare l’azione del confinante.
    Amedeu e c.

  189. Ok, ti ringrazio.
    Buona giornata, Simone

  190. buona sera,abito in una casa singola.ho coperto la terrazza con la termo copertura,la mia vicina tempo fa ha fatto ripulire il suo tetto e i muratori hanno rotto la sua grondaia quindi a me entrava tutta l’acqua in terrazza bagnando il muro…lei addirittura ha fatto pagare a noi i lavori anche se la grondaia era sua perchè a lei non importava.ci ha imposto di lasciare il tubo nel nostro tetto perchè dice che non può scendere nel suo muro perchè si bagnerebbero i “piedi”.ma quando piove la mia grondaia non riesce a sopportare l’afflusso dell’acqua e sta per rompersi..cosa posso fare consigliatemi..spero di essere stata chiara.
    non ho la possibilità economica di affrontare spese legali ma non posso più sopportare questa situazione..grazie anticipatamente…

  191. Per Fina.
    Purtroppo l’unico sistema che hai è quello di rivolgerti da un legale che può consigliarti come agire verso questo confinante.
    Se la “grondaia” del vicino era rotta, hai fatto male a non farla sistemare dal medesimo, in quanto, se hai un diritto devi farlo rispettare, sia pur con le buone maniere.
    Amedeu e c.

  192. buongiorno,ho buonasera. se gentilmente mi potete dare una soluzzione ha questo problema: ho un terreno con una casa dove ci abbito, di cui affianco ce una strada comunale,che è più alta rispetto al mio terreno, e quando piove visto che questa strada e in due pendanze e nel mezzo fa un fosso proprio in direzzione del mio terreno, tutta lacqua si getta nel mio terreno creando dei danni,ho parlato col comune, e hanno fatto una grada con il tubo che scarica nel mio terreno ( col mio consenso ) che veniva collegato con altri tubi passando dentro la mia proprieta, fin dove con laggiunta di questi tubi usciva fuori della mia proprieta, e si gettava in un canale, solo che questi tubi non li hanno mai aggiunti, e tutta laqcua si getta ancora nel mio terreno,creando un grosso foro dove cade laqcua, che si crea un torrente e al suo passaggio crea grossi danni al mio terreno ,ho parlato dinuovo al comune ,che mi hanno detto che lo devono fare ,oggi domani oggi domani, e passato un hanno ed ancora niente, non ostante la mia disponibilita di far passare i tubi nella mia proprieta. vorrei sapere se e giusto che loro agiscono cosi, e cosa posso fare. grazzie anticipatamente,della vosra disponibilità, grazzie.

  193. grazie mille…vedro’ cosa posso fare….

  194. Per Angelo.
    Non è giusto.
    Siamo però in un momento particolarmente critico per le spese degli enti pubblici, per cui, presupponiamo che per tale lavoro dovrai aspettare ancora molto tempo.
    Forse ti converrà proseguire la tubazione a tue spese.
    Amedeu e c.

  195. si ma legalmente parlando , e una causa che posso vincere ,oppure no?

  196. Per Angelo.
    Hai delle ottime possibilità, ma le cause civili durano moltissimo tempo ed il risultato finale non è sempre scontato.
    Amedeu e c.

  197. Salve, vorrei un vostro parere in merito.
    Il mio giardino -in discreta pendenza- termina, a valle, con un muro di confine di proprietà del vicino. Ultimamente a causa della maggiore intensità delle precipitazioni, l’ acqua piovana che il giardino non è in grado di assorbire arriva a valle e si infiltra in modo evidente nel muro e nel terreno sottostante, così che i muri dei locali seminterrati della proprietà del vicino mostrano anch’essi evidenti segni di umidità. Un canale di raccolta e scolo posto alla base del muro e giacente sulla mia proprietà sarebbe probabilmente sufficiente a risolvere il problema. Posto che non ho alcuna obiezione contro tale soluzione, vorrei sapere a chi compete farsene carico ed in quale misura, Grazie mille.

  198. Per Giorgio.
    Nel caso di una modifica dello stato naturale del terreno, tramite (per esempio) un muro a retta, l’acqua proveniente dal fondo superiore deve essere incanalata ed allontanata dal proprietario di detto fondo a sua cura e spese.
    Amedeu e c.

  199. Salve, premesso che due immobili adiacenti, con due tetti e al centro dei quali un unico canale di scarico lungo tutta la lunghezza degli immobili stessi, detto canale immette acqua piovana in due pluviali; una dalla parte posteriore; uno dalla parte anteriore di detti immobili. Di recente il mio vicino mi ha chiesto di contribuire alle spese per la riparazione di una parte del canale di cui sopra, posto al centro del due tetti, in quanto vetusto, provoca infiltrazioni di acqua all’interno della sua abitazione. Facci presente che, qualche anno fà, avendo fatto dei lavori di ristrutturazione al mio immobile ho provveduto a mie spese alla totale sostituzione e ripristino del canale e del pluviale, posto quest’ultimo sul mio muro dalla parte anteriore dei due immobili completamente a mie spese.
    Per quanto sopra, chiedo se sono obbligato a contribuire alle spese per la riparazione e se posso chiedere di dividere le acque piovane con un muretto divisorio e due canali e quattro pluviali.
    Cordialmente ringrazio e saluto.

  200. x amedeu una precisazione:
    lo stato delle proprietà e così da innumerevoli anni (molto prima che io ed il mio vicino comprassimo le rispettive abitazioni), il muro è un muro di controripa costruito contemporaneamente all’abitazione del vicino che ne è il proprietario, non sono state fatte modifiche allo stato naturale del terreno, le infiltrazioni sono un fenomeno recente. E’ nostra opinione e siamo d’accordo che le infiltrazioni siano dovute solamente alla maggiore quantità d’acqua piovana che corre naturalmente sul mio prato: ne sono responsabile io?
    Di nuovo grazie.

  201. Per Giorgio.
    La questione cambia, in quanto il proprietario del muro è il tuo vicino a valle e non è stato alterato lo stato naturale del terreno.
    Comunque è di non facile soluzione, anche se l’acqua in definitiva proviene per stillicidio dal tuo terreno, http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui, per cui , ammettendo per assurdo che vi ritroviate a rivolgervi da un legale, probabilmente si risolverebbe dopo anni e con esito incerto.
    Vi consigliamo di trovare un accordo amichevole , tipo uno fornisce i materiali e l’altro fa eseguire il lavoro.
    Amedeue c.

  202. Andiamo amichevolmente sul il 50/50. Grazie per l’aiuto.

  203. Per Domenico.
    Se hai la larghezza necessaria per farci passare due canale, puoi benissimo proporre la questione al tuo vicino.
    Può darsi che questi, il quale (ci sembra di comprendere) dovrebbe fare realizzare a sue spese il suo canale con due pluviali discendenti, non sia disposto a sostenerne il costo, che può essere maggiore della riparazione dell’unico canale.
    A quel punto dovresti appellarti solo al buon senso, non potendo, a nostro avviso, costringerlo a seguirti.
    Amedeu e c

  204. Ringrazio per il consiglio e per l’interessamento, solo che io farei i lavori a mie spese per incanalare solo l’acqua proveniente dal mio tetto, poi lui si arrangerà come meglio crede. Nella richiesta di prima, non ha risposto alla mia domanda: se sono costretto a contribuire alla riparazione della canalina in comune per ovviare all’infiltrazione all’interno della sua abitazione, mentre nella mia non vi è traccia di infiltrazione nè al muro nè alla parete.
    Grazie per tutto.

  205. Per Domenico.
    Nella situazione attuale, essendo la canala in comune, la manutenzione e la riparazione gravano su entrambi.
    Amedeu e c.

  206. come posso obbligare e cosa fare per far regimentare le acque di scolo da due terrazzi dell’inquilino di sopra che scolano nel mio terreno? Nonchè dalla sua striscia di terreno che per pendenza scola l’acqua nel mio giardino? Oltre ad aver infisso un palo per i panni di circa otto metri sul confine della sua striscia di terreno con il mio?
    ringrazio anticipatamente
    antonietta turini

  207. Per Antonietta.
    Se lo scolo delle acque del terreno del vicino avviene, senza che la pendenza di tale terreno sia stato modificata, non puoi farci nulla: in caso contrario, sia per il terreno che per i terrazzi, puoi far valere le tue ragioni per “stillicidio”.
    Leggi attentamente l’articolo dal quale ci hai scritto.
    Naturalmente devi rivolgerti da un avvocato per una lettera da inviare al vicino.
    Amedeu e c.

  208. salve, art.908 su stillicidio e vedendo i 3 esempi da foto,come posso fare per risolvere il problema del mio confinante, che per30metri di tetto con copertura in amianto più altri 30metri di edifici pericolanti scola l”acqua sopra i miei garage , e su mia propietà, adibita a giardino e a orto ,senza nessun tipo di grondaia.premetto che ho già parlato con lui, e mi ha detto che non è suo il problema ,e che per risolvere mi devo arrangiare. intanto grazie 1000 e arrisentirci grazie

  209. Per Luca.
    Sei costretto a scrivere una lettera raccomandata AR ai Vigili Urbani ed una alla ASL di zona ufficio di Igiene, richiedendo che intervengano immediatamente, in quanto i suddetti tetti in amianto, con il sole si sfarinano e con il vento la polvere di amianto viene portata ovunque ed è nociva per la salute pubblica.
    Risolverai il tuo problema.
    Amedeu e c.

  210. salve vorrei un consiglio. abito in una palazzina di tre piani io sono al piano terra il balcone del piano superiore è piu piccolo rispetto al mio e quanto piove scola tutta l’acqua sul mio balcone. vorrei sapere se posso mettere una. o sgocciolatoio sotto il balcone

  211. Per Emilio.
    A rigor di logica basterebbe che tu parlassi amichevolmente con il condomino del piano superiore per potere eseguire tale lavoro.
    Ti diciamo questo, in quanto le facciate dei fabbricati, così come il tetto, le murature portanti, le fondazioni ecc, sono parti comuni a tutti i proprietari; per cui avresti bisogno della loro autorizzazione.
    Nel caso tu sia in cattivi rapporti con il vicino, se avete l’amministratore puoi cercare di risolvere la questione con lui.
    Altrimenti, per una inezia del genere devi ricorrere ad una lettera scirtta da un tuo legale.
    Ecco perchè conviene sempre avere rapporti amichevoli con i vicinanti.
    Amedeu e c.

  212. Buonasera,
    abito in una villetta singola di mia proprietà, circondata da giardino e recinzione. La villetta fa parte di un gruppo di quattro villette simili, costruite dallo stesso impresario ma assolutamente indipendenti. Le quattro villette sono in fila e hanno i passi carrai su una strada – a fondo cieco – che è di proprietà dei 4 proprietari delle villette (parte del terreno edificabile è stata adibita a strada).
    Da una parte della strada ci siamo, quindi, noi 4 mentre dall’altra parte c’è una cascina (che confina con noi con il retro) con tetto senza gronda.
    La cascina scarica le acque piovane sulla sua proprietà (ha circa un metro di terreno che è unito alla nostra strada privata e forma un’unica strada), ma l’acqua defluisce per naturale pendenza nella nostra strada privata creando enormi pozzanghere (il tetto ha una superficie molto estesa).
    Nella strada privata ci sono le fogne (credo siano nostre private) che si allacciano alle pubbliche fogne.

    Possiamo obbligare i proprietari della cascina a fornire il tetto di gronda in modo da convogliare le acque nelle fogne, anche se queste fossero private?

    Grazie
    Giorgia

  213. Per Giorgia.
    La vostra è una questione puramente privata, e per questo non vi è possibile chiamare in causa Enti quali il Comune.
    L’unico modo che avete, è quello di documentarvi accuratamente circa gli inconvenienti causati dalla mancanza di gronda e di docce del tetto del vicino e potete anche farlo scattando delle fotografie nelle giornate di pioggia.
    Quindi è necessario che vi rivolgiate da un legale, il quale provvederà a contattare per scritto questo vostro vicino, chiedendogli di allacciarsi, nei modi e spese necessarie alla vostra fognatura privata.
    Amedeu e c.

  214. Grazie mille per la risposta, gentilissimi!
    buona domenica.
    Giorgia

  215. Buongiorno, chiedo vs. attenzione la mia necessità.

    La canala di gronda del palazzo confinante è danneggiata e presenta numerosi fori. L’acqua meteorica scarica cosi direttamente su mia proprietà (giardino e balcone) causando numerosi danni.
    Il palazzo deip vicini non presenta amministratore di condomio ed i condomini non si trovano d’accordano per pagare eventuale l’intervento necessario al risanamento della grondaia rotta.
    Cosa posso fare?

    Ringrazio per la eventuale risposta.

  216. Per Roberto.
    A nostro parere, (non sappiamo quanti siano i proprietari di questo immobile) dovresti scrivere una lettera AR ai medesimi , chiarendo nella stessa, che stai subendo danni a causa delle cattive condizioni della canala di gronda.
    Invitali a provvedere entro il termine di (1 mese?) a rimediare a tale inconveniente, altrimenti adirai alle vie legali .
    Se tale gronda è sulla pubblica strada, puoi anche fare presente che provvederai a fare intervenire l’ufficio Tecnico del Comune, per una intimazione pubblica.
    Amedeu e c.

  217. Ringrazio per le preziose indicazioni che, tra l’altro, interpretano perfettamente il comportamento che intendevo adottare.
    Cordialmente
    Roberto

  218. Salve,
    stò ristrutturando una palazzina di mia proprietà e aproffittando del piano casa ho intenzione di alzarmi di un piano,il mio vicino che ha un lato della casa in aderenza con la mia mi sta mettendo i bastoni tra le ruote in qunto sopraelevando supero in altezza la sua casa e lui ha il tetto che sporge per 40 centimetri sopra al mio da oltre 20 anni, quindi dovrei tagliare lo sporto.Preciso che questo sporto praticamente è senza gronde e senza caduta di acqua in quanto sopra ci sono i coppi per il lato lungo e quindi confina con me il timpano del suo tetto , non so se mi spiego!) . Ora, lui mi ha diffidato dal toccare il suo cornicione e così io non posso sopraelevare e godere a pieno della mia proprietà. Può una servitù di sporto penalizzarmi così tanto ? E se io mi alzo e inglobo la sua sporgenza nel mio muro visto che secondo me non ci devo mantenere le distanze? O è costruzione e ci devo stare a distanza? Non so cosa fare!
    Chiedo aiuto e ringrazio anticipatamente.
    Cordialmente
    Elena

  219. Per Elena.
    Leggi questo nostro articolo:
    http://www.coffeenews.it/come-si-misura-la-distanza-tra-due-edifici-ai-fini-urbanistici
    Nella parte finale troverai che gli aggetti e gli ornamenti non costituiscono motivo di distanza dai confini.
    Il tuo caso, però, prevede di rialzare il tuo edificio e tagliare un aggetto che (come dici) è in essere da più di 20 anni.
    Dovresti trovare una sentenza, simile a quella dell’articolo sopra citato, che tratti un argomento simile al tuo.
    E per questo ti serve l’aiuto di un legale.
    Amedeu e c.

  220. Buon giorno, Vi scrivo perchè il mio vicino ha una terrazza con una canalina che perde da 3 anni e l’acqua finisce sul mio terrazzo di legno, e mi dà infiltrazione sulla parete della camera dove è sempre bagnata e continuo con l’antimuffa a pulire. Tre anni fà dissi al vicino del problema che la canalina è vecchissima, non ha più pendenza e l’acqua rimane dentro con foglie e sporco e visto che si è bucata continua a gocciolare e la risposta è stata di mettere sotto un secchio! Ho messo un pò di silicone al buco ma è durato un mese; il mese scorso, visto che mi sta marcendo il legno del terrazzo in quel punto, gli ho riposto il problema, dicendomi che avrebbe chiamato un idraulico ma non ho ancora visto nessuno e la goccia continua a scendere e la parete sempre più bagnata. Come posso risolvere la questione? Mi stà veramente prendendo in giro essendo una persona benestante non ha il problema di sistemarla. Grazie e spero in un aiuto

  221. Per Monica.
    Stai subendo una azione di stillicidio e di cui all’art 908 del codice civile (Leggi attentamente l’articolo dal quale ci hai scritto).
    La cosa più giusta da fare, sarebbe quella di rivolgersi da un legale, e fargli scrivere una lettera chiedendo la riparazione immediata, e gli eventuali danni che ti sta causando.
    Nel caso tu non voglia spendere, potrai scrivergli di persona (seguendo le indicazioni di cui sopra e citando l’art 908 del cc.)
    Deve essere una lettera breve, sintetica ma chiara.
    Puoi eventualmente farla scrivere anche da un tecnico della tua zona, ma devi firmarla te.
    Amedeu e c.

  222. Salve
    Io ho fatto istallare un condizionatore con pompa di calore senza sapere che in modalità pompa di calore l’unita esterna fa tanta acqua derivante dal congelamento e scongelamento dell’umidità del ambiente esterno. L’unità esterna e istallata a terra (per questo non riesco a mettere nessun raccoglitore d’acqua) sul mio balcone e l’acqua esce per pendenza dal balcone alla strada che no confina con nessun altra palazzina ed a un paio di metri del mio balcone ho un pluviale secondo lei posso usare il pluviale? A che autorità devo rivolgermi? cosa posso fare?

  223. Per Giuseppe.
    L’acqua di condensa che esce da condizionatore, puoi immetterla nel pluviale discendente, con la speranza che questi finisca nella fognatura bianca e non direttamente sul marciapiedi, nel qual caso potresti creare dei disagi al pubblico transito pedonale.
    Il tubo che esce dal condizionatore del diametro di cm 2/3 circa, dovresti “mascherarlo”, facendolo scorre , per esempio, a ridosso di un marcapiano, o altro.
    In questo caso ti necessiterebbe solo l’autorizzazione del condominio.
    Amedeu e c.

  224. Il mio vicino ha costruito in terreno agricolo case per se e i suoi figli, tra case e cortile non hanno più terreno dove immettere acqua piovana, in caso di forte pioggia lui ritiene di avere il diritto di svuotare acqua dalla cisterna di raccolta sul mio terreno per non allagarsi. Può farlo.
    Considerando che pure l’acqua delle gronde che immette sulla strada privata in pendenza si versa sul mio terreno in ribasso.

  225. Grazie mille, gentilissimi!
    buona domenica. giovanni.

  226. Forse potete risolvere anche il mio problema.
    Possiedo una casa con giardino in un paese dove non abito. Nel muro di questo giardino esisteva un piccolo buco tra un sasso e l’altro attraverso il quale passava l’acqua piovana del paese, riversandosi nel mio terreno. Col tempo il buco è diventata una voragine, con conseguente aumento del volume di acqua ed anche di altri materiali che passavano nel mio giardino. Ho chiesto al comune di rimpicciolirlo e di munirlo di una griglia. Ora un vicino, la cui cantina ha la porta nel piazzale dove si trova anche il buco in parola pretende che io lo allarghi di nuovo, perché altrimenti “si allaga”. Preciso che la quantità di acqua che lui lamenta dipende anche dallo scolo della sua grondaia, che prima non c’era e che lui ha aggiunto dopo una ristrutturazione. Io ho intenzione di oppormi ed anzi di chiudere definitivamente il buco, anche perché la richiesta non mi è pervenuta direttamente, ma, forse per intimorirmi, attraverso il sindaco, suo amico, il quale afferma che sono costretta a farlo, perché si tratta di “una vecchia servitù”, che sarei obbligata a mantenere. Ma quale vecchia servitù, se al paese hanno ingrandito l’apertura (che ripeto ere molto piccola), approfittando del fatto che non ci abitiamo! Una cortesia fatta al Comune per non obbligarlo a fare una regolare conduttura, mi si ritorce contro?
    Vi sarei grata per una cortese risposta. M. Rosaria

  227. Per Maria Rosaria.
    Dovresti cercare di dimostrare che detto buco è stato allargato e modificato: ciò può avvenire tramite vecchie fotografie oppure tramite altra documentazione.
    Dopo di che sarai costretta a rivolgerti da un legale, possibilmente non di quel Comune, il quale, sulla base delle prove che gli porterai, potrà scrivere una lettera all’Amministrazione comunale chiedendo di prendere tutti i provvedimenti del caso (che potrai indicargli tu).
    Amedeu e c.

  228. Purtroppo non ho foto che possano documentare la modifica del buco. Prima che accadesse non avevo motivo di fotografarlo…
    Mi chiedo se il mio caso non possa rientrare tra quelli tutelati dall’art. 908 del c.c.
    Grazie mille, comunque, per la sollecita risposta.
    Cordiali saluti,
    M. Rosaria

  229. Per Maria Rosaria.
    Si, ci può rientrare, la difficoltà però consiste nel dimostrare, da parte tua, che tale “servitù” esiste da meno di 10 o 20 anni.
    Per tale motivo ti occorre una documentazione non verbale.
    Amedeu e c.

  230. OK. grazie ancora.
    MR

  231. Buongiorno, vorrei sapere questo le acque reflue e bianche per l’esatezza il tubi con un tombino posto in una aiuola, passano sulla mia proprietà, pur essendoci altre alternative vorrei sapere cosa posso fare, durante la fase di costruzione i tubi passano allo scoperto e hanno perso liquami sulla mia proprietà posso chiedere un risarcimento ?
    Grazie anticipatamente della collaborazione che potete darmi

    P.S: ho una vasta documentazione fotografica

  232. i Pozzi o fosse sono attaccati al muro della mia proprietà e cosi pure per i tubi ddi scarico delle acque reflue e bianche

  233. Per Angelolcg
    Se vuoi una risposta attendibile devi essere più chiaro e spiegare le cose la situazione.
    La casa è in corso do costruzione ed hanno fatto provvisoriamente passare le tubazioni delle fogne nere e bianche all’esterno della casa ed in superficie?.
    Durante questa operazione hanno avuto degli sversamenti?
    Oppure ti hanno lasciato le tubazioni scoperte?.
    Che tubazioni sono? Condominiali?
    Quando è successo?
    Amedeu ec.

  234. Buongiorno a tutti abito in una casa su un terreno sottostante rispetto a un’altro. DA TANTI ANNI il proprietario del fondo superiore (un parente stretto) scola acque piovane del tetto che convogliano in un fosso vernile dal suo fondo al mio attraverso dei tubi convoglando anche l’acqua che viene dal suo vicino e passa attraverso il suo fondo il risultato è che dopo ogni forte pioggia aumenta il livello dell’acqua con consegueti danni in quanto l’acqua arriva direttamente sul mio fondo senza che il suo fondo raccolga l’acqua..
    Il punto fondamentale è che l’acqua arriva sul mio fondo poichè convogliata tramite tubi coperti dal terreno e ormai il fosso vernile è completamente coperto.vi chiedo di darmi il vostro aiuto per sapere come fare a evitare questo stillicidio di acqua .

  235. o un giardino mio privato il condomino del secondo piano tiene la sua tenda da sole sporgente dal bordo della sua terrazza circa un metro causando stillicidio e recandomi danni al giardino premetto che detta terrazza e completamente chiusa in muratura e con i pozzetti di scarico delle acque come devo fare grazie

  236. Per Giorgio.
    Devi appellarti all’articolo 908 del codice civile, che vieta lo stillicidio verso i fondi altrui.
    Leggi il nostro articolo http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui#comment-17832
    dopo di che parla con il tuo vicino informandolo di tale divieto.
    Qualora egli non comprenda il fatto, non ti rimarrà altro che rivolgerti da un legale per fare valere le tue ragioni.
    Amedeu e c.

  237. Per Aldo 44.
    Sei soggetto ad una azione di stillicidio regolata dall’art. 908 del c.c.
    La risposta è tale e quale a quella data a Giorgio:
    “Devi appellarti all’articolo 908 del codice civile, che vieta lo stillicidio verso i fondi altrui.
    Leggi il nostro articolo http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui#comment-17832
    dopo di che parla con il tuo vicino informandolo di tale divieto.
    Qualora egli non comprenda il fatto, non ti rimarrà altro che rivolgerti da un legale per fare valere le tue ragioni.”
    Amedeu e c.

  238. Grazie per la risposta. Vorrei pero’ sapere se i tubi che ha coperto con il terreno ( tubi che portano acqua dei tetti ma anche l’acqua del suo vicino) sono legali.
    Cioè una volta c’era un fosso aperto dove scorreva l’acqua del vicino del mio parente e attraversava la proprietà del mio vicino sfociando poi nel mio terreno.
    Oggi il fosso non c’è piu’ ( coperto con terra) e tutta l’acqua è stata convogliata in tubi (compreso l’acqua dei tetti) che poi sfocia nel mio terreno.
    Mi risponda grazie

  239. Per Giorgio.
    Ci sembra, che in ogni caso il tuo problema sia lo stillicidio, e questo lo stai sopportando con o senza tubi.
    Amedeu e c.

  240. la casa è terminata, ma non avendo rispettato le date di consegna sono entrato che il cantiere era ancora attivo per terminare alcune opere, la fascia di mia proprieta dove sono stati posati i tubi degli scarichi e che hanno versato liquami sono stati posati nel 2008 e percorrevano tutta la fascia 15m
    raccoglievano gli scarichi di casa mia civ,6 e del civ. 6/1 e del civico 12 attualmente percorrono un tratto della mia proprietà ma con due pozzi distinti
    civ.6 e civ.12 e sono state interrate ma rimane un tombino forse un’ispezione sulla mia fascia i tubi sono di colore arancione penso PVC e non ultimo ora vogliono costruire una scala posata sul muro di contenimento della fascia.
    Spero che sia più chiaro e comunque molte grazie Angelo

  241. Per Angelolcg.
    Andrebbe vista in loco ed è difficile immaginarsela.
    Comunque, quando hai acquistato, sul contratto di compravendita erano segnate delle servitù? Tipo quelle di scarico?
    Dal 2008 sono trascorsi più dei 2 anni previsti dall’art. 1667 del codice civile relativo a vizi occulti http://www.coffeenews.it/responsabilita-per-lavori-edili-successive-al-termine-dellappalto ,per cui non puoi rivalerti contro il costruttore.
    Puoi invece aprire un discorso con gli altri vicini, i cui scarichi si collegano alla tua proprietà.
    Puoi fare presente degli sversamenti che stai sopportando, del cattivo odore e di altro ancora.
    Se non ottieni alcun risultato, dovrai rivolgerti da un legale.
    Amedeu e c.

  242. Grazie Sig. Amedeu e c. siete veramente gentili, comunque sul contratto di compravendita non è segnata nessuna servitù ne di tubi di scarico ne prediali e la rete è stata interrata da circa 18 mesi

  243. Buongiorno,
    Vorrei esporre il mio problema in tema di stillicidio.
    Abito in un appartamento al piano terra con ingresso da un giardino di mia proprietà.
    L’inquilino dell’appartamento sovrastante la mia proprietà, ha montato una tenda parasole, che con la pioggia causa stillicidio nel mio giardino provocando un profondo “solco” all’interno dello stesso.
    Ho provato a chiedere l’intervento dell’amministratore, ma tutto quello che ha potuto fare (asserendo che si tratta di una questione di buon vicinato) è stato quello di mettere a verbale il divieto di causare stillicidio (richiamando l’articolo 908 del c.c.). Ma nonostante tutto ciò, la situazione non è cambiata. Ho provato a chiedere “educatamente” il riposizionamento della tenda in modo che la stessa non provochi stillicidio, ma non ho ottenuto molto.
    Ho chiesto l’intervento della Polizia municipale, posto che il regolamento comunale di Polizia urbana vieta il dispiegamento delle tende parasole in caso di pioggia o vento forte, ma la stessa Polizia, mi ha riferito di non poter intervenire in quanto si tratta di proprietà private.
    Alla luce di quanto esposto, quale comportamento mi consigliate?
    Esiste una norma ben precisa che possa essere citata per imporre il riposizionamento della tenda del mio vicino?
    In attesa di Vostre notizie, colgo l’occasione per porgere i miei saluti.

  244. Per Paolo.
    Situazione difficilmente risolvibile.
    L’unico appiglio potrebbe essere quello che anche le tende parasole (come le insegne ed i cartelli privati) vanno autorizzate dalla Commissione Edilizia Integrata del Comune, in quanto costituiscono una modifica alla facciata di un immobile.
    Ciò vale però se altri condomini non hanno alcuna tenda.
    Nel caso che invece tutti avessero le tende, dando una simmetria al prospetto, allora tale discorso perde di significato.
    Amedeu e c.

  245. Signor Amedeu,
    complimenti per il sito.
    Avrei una domanda non prorpio inerente allo stillicidio ma spero mi possa consigliare ugualmente.
    Ho appena comprato una villetta ad un’asta pubblica. Nella perizia dell’archiitetto che descriveva l’immobile si menzionava la presenza del pozzo nero e delle acque grigie. L’immobile ha più di 40 anni. I terreni circostanti sono stati acquistati invece da un’altro proprietario. Nell’atto di vendita di questi terreni circostanti si specifica che nei terreni non vi sono servitu’. Dopo l’acquisto della casa e successivo decreto di trasferimento il proprietario dei terreni poco elegantemente mi fa presente che non potrò andare a vivere nella casa perchè le fognature non ci sono e dovrò rifarle (salvo comprare i suddetti terreni al prezzo stabilito dal proprietario cioè doppio del loro valore di mecato). A parte il ricatto Voi cosa ne pensate?
    La cosa mi preoccupa un pò.
    Vi ringrazio anticipatamente
    Franco

  246. Per Franco.
    La perizia dell’architetto cita “un pozzo nero”. Con tali termini viene, di solito, indicato un pozzo a tenuta, dove defluiscono le fognature nere.
    Tale sistema non viene più consentito dalle vigenti leggi, che richiedono l’allaccio alla F.N. comunale, oppure, in mancanza di questa, l’istallazione di una fossa Imhoff con subinrigazione o fitodepurazione oppure ancora un piccolo depuratore.
    Tutto ciò, per chiarirti che l’architetto non ha citato alcun scarico ma solo un “deposito chiuso”.
    Ha però citato le”acque grigie”, che in effetti non esistono, in quanto le fognature si dividono in nere e bianche: queste ultime sono solo le acque piovane derivanti dal tetto.
    Ti abbiamo fatto il quadro completo di come vediamo noi la situazione.
    Adesso devi scegliere la via che più ti sembra giusta.
    Puoi comunque, sempre, interpellare un legale
    Amedeu e c.

  247. salve, con la presente sono a chiederVi se il proprietario di un terreno sottostante il mio ha ragione nell’affermare di subire un grave pregiudizio nonostante le acque bianche del mio stabile confluiscono da anni (penso più di 20anni) nel mio terreno e vengono almeno per la gran parte assorbite dal medesimo o convogliono in una stradella demaniale scendono naturalmente a valle. nello specifico lamenta che a seguito di lavori di ristrutturazione straordinaria – sono stato autorizzato- previo deposito di progetto – a poter coprire una terrazza del mio stabile ma senza intaccare nè pendenza nè modificare le falde dei tetto preesitente -lui sostiene il contrario-; l’unica modificata apportata al sitema di convoglio delle acque bianche è stata l’aggiunzione di mt 3 circa di canaletta di scolo così da convogliare l’acqua del nuovo tetto nella grondaia e permettere di far defluire l’acqua da un’unica parte. ora mi ha convocato per una mediazione. in cosa incorro??? certa di un pronto riscontro e grata per il prezioso servizio distinti saluti

  248. salve, approfittando di questo efficiente ed interessante mezzo di aiuto vorrei un consiglio in relazione ad una situazione che riguarda la mia proprietà. pochi giorni fa ho ricevuto una convocazione per una mediazione dal proprietario di un terreno situato al di sotto della mia proprietà composta da casa e giardino. lui sostiene di subire un grave pregiudizio alle sue colture a causa dell’enorme portata d’acqua piovana derivante dalla mia proprietà. premetto che tutto quanto asserito dallo stesso e ciòè che io nel tempo ho modificato falde del tetto, pendenza e canalette di scolo non risponde al vero eccetto il fatto che ha seguito di autorizzazione del comune ho coperto con tetto una vecchia terrazza e aggiungo circa mt 4 di canaletta di scolo alla già preesistente in modo da far convogliare tutte le acque piovane in un’unica grondaia che farLe defluire come da sempre nel mio terreno e dallo stesso assorbite e/o comunque defluite per naturale pendenza verso valle stante la presenza di una stradella demaniale ove instiste un buco che agevola proprio il deluire dell’acque proveniente anche dalle acque degli altri stabili ubicati in quella zona . in cosa incorro!!! grazie anticipatamente.

  249. Per Maria.
    Non siamo nella mente del giudice , quindi è difficile, se non impossibile anticipare una decisione del medesimo.
    IL fatto che non hai modificato la naturale pendenza del terreno è a tuo favore, però l’aumento, anche se non eccessivo di stillicidio verso il fondo altrui, derivante dalle poche modifiche (autorizzate) che tu hai eseguito, potrebbe incidere sulla decisione finale.
    Ti conviene, come sicuramente avrai già fatto, rivolgerti da un legale della tua zona.
    Amedeu e c.

  250. Salve ,vorrei esporre il mio problema in termini di stillicidio; sono proprietario di un appartamento al piano rialzato con accesso al giardino posto al piano terra tramite una scala che si accede dalla portafinestra della cucina. E da un po di tempo, che trovo dell’acqua sui gradini della scala , e mi sono accorto che l’acqua è dovuta dalla condensa della caldaia dell’incquilino del terzo piano, che a seguito dei lavori di ristrutturazione dell’appartamento ha fatto installare nuova con scarico in facciata. Ho contattato il prorietario e gli ho fatto presente il fatto, invitandolo a trovare una soluzione diversa prima che un membro della mia famigli slitti dalle scale. Il proprietari ha risposto che non può fare nulla e la caldaia è a norma. Vi chiedo gentilmente se ci sono degli articoli o sentenze in merito allo stillicidio per scarico in facciata.!!!!!! Un GRAZIE ANTICIPATAMENTE

  251. Per Fabio C.
    Il tuo caso, ci sembra, non possa considerarsi come uno stillicidio e non ne troviamo la corrispondenza fra gli articoli del codice civile.
    Il Comune o la ASL, se chiamati, probabilmente ti risponderanno che è una questione fra privati.
    Puoi comunque fare vedere lo scarico della caldaia in facciata, da un tecnico (perito o ingegnere o installatore di caldaie) della tua zona, e vedere se effettivamente è tutto in regola.
    Lo stesso potrà consigliarti il da fare.
    Amedeu e c.

  252. Salve sono Stefano, le chiedo un parere circa la seguente circostanza. Al confine con il mio fabbricato, dove prima vi era un giardino, è stato costruito un nuovo fabbricato molto più alto di casa mia. La conseguenza è che tutta l’acqua piovana che sbatte e percola sulla parete cieca a confine arriva sul mio tetto. Se può servire,vi aggiungo che il fabbricato appena costruito è discaccato dal mio dal giunto tecnico che hanno lasciato loro . Ho chiesto che quest’acqua venga incanalata proprio prima del mio tetto con una piccola grondaia che termini nella loro proprietà. Cosa stabilisce il diritto?
    Ho ragione io? Vi è qualche riferimento normativo.
    Grazie e complimenti per l’ottimo lavoro che svolgete.

  253. buongiorno .la casa confinante la mia ha il tetto sfondato .le le travi di legno del tetto si sono rotte causando una rottura nella parete della mia casa cosa devo fare grazie

  254. Per Stefano.
    Non abbiamo presente la situazione, in quanto necessiterebbe un sopralluogo, però riteniamo che nel lasciare il giunto sismico, dovevano provvedere a creare una scossalina di rame o fac simile, che permettesse di raccogliere le acque e convogliarle verso la loro fognatura bianca.
    Quindi si tratta di un lavoro non eseguito a regola d’arte.
    Potrebbe definirsi come stillicidio, anche se indiretto, in quanto l’acqua piovana arriva sul tuo tetto battendo sulla facciata dell’immobile limitrofo.
    A lungo andare, questa situazione potrebbe crearti dei problemi di umidità nel solaio di copertura, per cui sarebbe conveniente che tu scrivessi una lettera al Costruttore o proprietario di detto edificio, chiedendo di intervenire per risolvere tale problematica.
    Puoi citare in detta lettera l’art: 908 del codice civile.
    Qualora il costruttore non rimedi a quanto sopra, ti troverai costretto a rivolgerti da un legale della tua zona.
    Amedeu e c.

  255. Per Daniele.
    Potremmo citarti l’articolo 1172 del codice civile (danno temuto)
    http://www.coffeenews.it/le-azioni-di-denuncia-di-nuova-opera-e-di-danno-temuto
    Ti diamo invece un buon suggerimento.
    Vai immediatamente al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e segnala il pericolo derivante dal crollo del tetto, che potrebbe causare, a breve, altri crolli, con pericolo per la privata e pubblica incolumità.
    Se non ottieni soddisfazione (sarebbe cosa più unica che rara) scrivi immediatamente una lettera Raccomandata RR.
    Amedeu e c.

  256. Salve a tutti, mia madre dopo 30 anni di pacifica convivenza tra condomini, si trova di fronte a questo problema : abitiamo in uno stabile di 14 condomini,al piano terra ci sono i box e da 30 anni ognuno parcheggia di fronte al proprio box, e questa consuetudine non è mai stata oggetto di discussione o liti, anzi in questa maniera abbiamo risolto il problema parcheggi. un mese fa un viene venduto l’appartamento sopra il mio box e la nuova proprietaria alla prima occasione ci lancia questo messaggio : LA VOSTRA AUTO DEVE ESSERE TOLTA DA SOTTO IL MIO BALCONE PERCHE’ IO DEVO LAVARLO CON LA VARECHINA!!!!!!!!!!!……………….Sinceramente non credevo alle mie orecchie. La signora è molto ostinata e io ho paura che “accidentalmente” mi ritrovi la macchina seminuova danneggiata.Come posso fare??

  257. Per Sonia.
    Sono situazioni condominiali che turbano il quieto vivere.
    La signora, forse non si rende conto che lavando il pavimento con la varichina, rischia che questa, colando, può cadere negli occhi di un condomino, magari un bambino.
    La migliore cosa è fare capire, con educazione, a questa signora, che non è il caso che usi prodotti similari,
    D’altro canto, tu hai un garage, ed è pur vero che fino ad ora non vi sono state proteste, però, per principio, le auto, in un condominio vanno tenute in un garage oppure in un posto auto assegnato e non in altri spazi condominiali
    Da questo punto di vista non sei perfettamente nelle regole.
    Amedeu e c.

  258. Buoingiorno ho 2 quesiti da porre:
    abito da c.ca 6 anni nella mia casa natale , che era stata totalmente ristrutturata agli inizi degli anni ’70 . La casa un terratetto interno alle mura di un piccolo paese , confina con altre proprietà, nella parte posteriore ( avendo solo 2 facciate libere) si affaccia all’interno di un borgo comunale totalmente tralasciato dall’amministrazione nonostante le ripetute richieste da parte mia ,
    appunto tralasciato al punto tale che lo scarico pluviale di un’abitazione che risulta più alta rispetto alla mia proprietà di c.ca 2 mt è posizionato esattamente come da foto 3. cosa devo fare per far regolarizzare ed evitare che le acque si infiltrino nelle mie fondamenta?
    Nella parte anteriore , con accesso alla casa negli anni ’70 , in occasione della ristrutturazione è stato incanalato il tubo di scarico pluviale alla grondaia degli allora vicini di comune accordo con i miei genitori.
    Adesso la signora che ha acquistato successivamente l’immobile ,premetto ristrutturando il tetto e mantenendo l’incanalatura suddetta c.ca 20 anni fa , mi chiede in continuazione di togliere la grondaia.
    Ho fatto controllare ma gli scarichi sono molto lontani dal punto di discesa
    cosa posso e/o devo fare? Scusatemi la lungaggine ma grazie se vorrete rispondermi Saluti Rita

  259. Per Rita.
    Dunque la signora sarebbe proprietaria della casa soprastante e si crea una situazione per te simile a quella della immagine n°3 ?
    Se è così, poichè, dici, sono trascorsi 20 anni, diventa difficile per te fargli rimuovere lo scarico.
    Inoltre, se non ha altro passaggio, dovresti trovare il sistema di incanalare in una tubazione il suo scarico, e condurlo alla pubblica via (probabilmente passando dalla tua proprietà.
    Il codice civile ti può aiutare fino ad un certo punto, a meno che, per ragioni di umidità, il tuo fabbricato non venga a lungo danneggiato, per cui potresti appellarti all’articolo 1172 del cc
    http://www.coffeenews.it/le-azioni-di-denuncia-di-nuova-opera-e-di-danno-temuto.
    In ogni caso dovresti promuovere una azione tramite un legale.
    Il consiglio che ti diamo, è quello di cercare una soluzione bonaria combinata, che non dia fastidio e non danneggi alcuno.
    Amedeu e c.

  260. La scala di accesso al mio appartamento poggia ,sul lato destro ,alla parete di una casa di altra proprietà.(all’origine unico impresario che ha costruito tutte queste case accostate)Non costituiamo condominio.Sono passati 14 anni dalla costruzione,e questi nuovi proprietari,che li risiedono da 4 anni ,oggi lamentano infiltrazioni dalla mia scala,che mai è stata modificata dalla sua costruzione 14 anni fa.Volevo sapere se è legittima la loro richiesta che io debba provvedere interamente alla rimozione dell’infiltrazione di acqua che vi è nel loro appartamento.Ringrazio.

  261. Per Elisabetta.
    Essendo la scala di tua proprietà, appoggiata o incastrata nel muro del vicino, è tuo onere provvedere affinchè non lasci passare infiltrazioni nel fondo altrui.
    Fai una verifica di quanto asseriscono i vicini.
    Se corrisponde alla verità, e non vi sono evidenti punti (nella scala) male realizzati e da correggere, ma solo delle piccole “lesioni”, “fughe” aperte e dello spessore di non più di 2 mm, puoi adoperare questo prodotto che è efficace:
    http://www.coffeenews.it/terrazze-pavimentate-dalle-quali-infiltra-lacqua-piovana-come-fare-fai-da-te.
    Puoi applicarlo personalmente purchè siano giornate secche e il fondo non sia umido.
    Amedeu e c.

  262. salve,abito in un zona storica,,ce una corte in comune con altri,la mia proprieta e la parte piu bassa,
    il cortile quando piove si allaga,e lacqua defluisce tutta sulla mia parte,
    premessa qualcuno a i canali,e qualcuno no,ma nessuno e allacciato alla rete fognaria,

  263. Per Pippo.
    E’ uno stillicidio al quale ti puoi opporre, chiedendo ai vari confinanti di regimare le acque (si reputa siano quelle piovane bianche) e di allontanarle in una tubazione unica.
    Amedeu e c.

  264. un gruppo di persone di un paese vicino,vogliono appropriarsi dell,acqua di un vecchio acquedotto ormai dismesso da anni ,che e’ ancora in buone condizioni e che riceve ancora molta acqua grazie all’apporto dei monti vicini.questi signori avrebbero intenzione di portarsi l’acqua davanti alle proprie case,e utilizzarla all’esterno per il giardino,per gli animali e per le proprie cose.ma io mi chiedo se questi signori si comportano nel modo corretto.non esiste una normativa che vieta tutto cio?l’acqua e’ di tutti,e loro comportandosi in questo modo,se ne avvantaggiano loro perche’ non la pagano!!

  265. Per Alessandro
    L’utilizzazione delle acque pubbliche è regolata da precise leggi; e coloro che vogliono usufruirne sono obbligati a presentare la domanda alla loro Regione di appartenenza (Uficio dell’Ambiente).
    Amedeu e c.

  266. salve;
    la mia abitazione ha c/a 70 anni, è stata ristrutturata c/a 10-20 anni fà riportata a tetto,con annesse grondaie;
    lo scolo di queste grondaie con relativa e funzionante tubatura passa per la proprietà della mia vicina, giunge in un corretto pozzetto che evaqua nella fognatura comunale.
    anni addietro lei si era attaccata a questo manufatto per far correre un suo scolo piovano;
    da un anno a questa parte la mia vicina ha prima rotto tale tubatura,che fortunatamente fà ancora la sua funzione.
    domando: ho acquisito io l’usocapione di tale tubatura,e può lei chiedere i danni a me perchè nel frattempo si è costruita nuova tubazione?!
    premetto che sulla mia proprietà e a fianco di questa tubatura per meglio agevolare l’ uscita dell’acqua abbiamo installato una canalina che si immette in tale manufatto,lei con l’occasione ha dato a noi la colpa della rottura di tale tubo; noi però abbiamo accertamenti fitografici che il danno l’ha causato lei tempo addietro.
    grazie samic

  267. Per Samic.
    E’ una servitù di passaggio che avete acquisito per usucapione.
    Però, attenzione, perchè l’usucapione per considerarsi tale non è solo necessario che siano trascorsi i 20 anni, ma va “recepita” con la trascrizione della medesima.
    Per questo devi rivolgerti da un legale.
    Avendo l’usucapione di passaggio, la vicina non potrà poi opporsi a farti passare nel suo fondo per fare la manutenzione.
    Detto quanto sopra, consigliamo ai lettori, in maniera disinteressata, e se possibile, di trovare altra via e di “svincolarsi” da una siffatta servitù, anche se a favore, perchè genera solo litigi a non finire.
    Amedeu e c.

  268. grazie amedeu;
    allora visto che siamo in ballo…balliamo!
    si perchè tutto cio nasce da una lettera del suo legale,noi siamo a nostra volta anche assistiti da un legale ma un parere in più, a volte conforta!
    allora lei mi dice che noi dobbiamo chiedere lla servitù del passaggio?!
    ma a lei questo non interessa lei vuole che le paghi cio che non ho fatto?!
    (la rottura del tubo).
    grazie samic

  269. Le spiego sinteticamente la situazione sperando mi possiate aiutare.
    Stiamo facendo un progetto di ristrutturazione. Il muro, dove si trova l’ingresso all’edificio, è a confine con un’altra proprietà. Da questo lato abbiamo acquisito il diritto di servitù per accedervi.
    Nella condizione attuale il tetto si trova a filo con il muro di confine (senza alcuna sporgenza sull’altra proprietà). Vorremo far sporgere la falda (pur convogliando le acque nella nostra proprietà) per proteggere il muro dal deterioramento causato dalle acque piovane e create una corpertura sulla porta d’ingresso. Abbiamo il diritto di farlo? e in caso contrario cosa possiamo fare per acquisire questo diritto?

    Inoltre come possiamo comportarci per la pavimentazione davanti alla porta d’ingresso, trovandosi in un altra proprietà?

  270. Per Samic.
    Capito!.
    Però, volevamo dirti che senza la trascrizione l’usucapione non è completa, e potresti trovarti alla rimozione della tubazione.
    La rottura di detta tubazione e la sua riparazione fanno parte di una ulteriore trattativa, che se non risolta amichevolmente si potrà risolvere solo tramite legali.
    Il nostro parere, lo riconfermiamo, è quello di non arrivare mai ai ferri corti per un dissidio del genere.
    Se la fognatura è di tua proprietà (anche se hai visto chi l’ha rotta) non ti conviene ripararla e cementala sopra?
    Metteresti un punto fisso alla tua servitù di passaggio.
    Amedeu e c.

  271. Per Diego.
    Quando si tratta di un’altra proprietà, non si può fare alcuna cosa, a meno che non ci sia l’autorizzazione (scritta) del vicino.
    Nel caso del tetto e del muro, dovete osservare l’immagine dell’articolo dal quale ci hai scritto, ed esattamente la seconda figura (quella centrale).
    Se il muro ha la pendenza verso la tua proprietà, potresti ricavarci il canale doccia sopra, e poi tramite un pluviale discendente (che esca solo dalla tua parte), scaricare le acque nella tua proprietà.
    Se il muro è di confine ed appartiene ad entrambi, non puoi usufruirne senza l’autorizzazione del confinante: ed in questo caso dovresti limitarti a posizionare la canala di gronda e lo scarico pluviale nella tua proprietà.
    Amedeu e c.

  272. grazie mille davvero per la celere risposta

  273. Spero che avrete un consiglio anche per la mia odissea…Comunque leggere tutti questi commenti e davvero utile, grazie mille!!
    Nel 2005 ho acquistato un bilocale + giardino ricavato dal cambio di destinazione d’uso di un rustico/ scuderia. La situazione di questo appartamento e’ molto complessa, ma cercherò di farmi capire.
    Esistevano due fondi dello stesso proprietario (anni 70 circa) : sul primo costruisce uno stabile quadrato di due piani + 2 mansarde, ma non tiene le distanze dal fondo(solo terreno) alle sue spalle e costruisce con la facciata posteriore SUL CONFINE, mentre per i restanti lati tiene il cortile intorno. Secondo fondo: costruisce una villa nel centro quindi tiene le distanze dal predetto fondo alle sue spalle e nel mezzo di questi due fondi un muro di cinta che divide i due cortili. Il muro ad un certo punto si interrompe lasciando un passaggio fra i due poichè a cavallo dei due fondi c’è un rustico scuderia rettangolare (la mia casa) anch’esso con il lato posteriore sul confine in linea con il quadrato.
    Ciò premesso, queste costruzioni “abusive” sono state tutte sanate dopo 20 anni dal comune. Nel 2004 un costruttore acquista in toto il fondo con la villa, il rustico/ scuderia e il magazzino al p. terra del quadrato adiacente alla stessa (tipo una L rovasciata al contrario), ristruttura tutto creando un bilocale con giardino nel rustico e due trilocali nel magazzino. A questo punto per creare una situazione a sè stante di queste nuove 3 unità abitative, pensa bene di prolungare quel muro di cinta fino alla facciata del rettangolo per creare un cortile comune solo a loro 3 per i posti auto e l’accesso alle proprietà. Ma così facendo, di fatto fà ricadere nel fondo della villa 1/3 del rettangolo senza possibilità di accedervi se non “passando” nel cortile della villa. Preciso che pur non avendo finestre la parte interclusa, ha il piovente a falda inclinata verso il nostro cortile comune e la travatura a vista.
    Dopo circa 7 mesi dall’acquisto, il costruttore e proprietario della villa, costruisce a ridosso del lato minore del rettangolo intercluso, un manufatto in legno che si allinea al rettangolo pogiandosi anche lui sul confine del pre citato terreno, utilizzandolo come deposito atrezzi, che di fatto usa come sostegno la mia parete. Accortami della cosa guardando attraverso le inferriate del famoso muro divisorio, ho fatto intervenire l’uff. tecnico comunale per una verifica edilizia. Risultato mi dicono che è sempre esistito e se cosi non fosse resta una cosa tra privati!! Peccato che prima di acquistare ho anche estratto copia di tutte le planimetrie allegate alla D.I.A. che riportavano lo stato del rustico prima e dopo gli interventi di cambio destinazione, ma di fatto hanno conservato la sagoma creando le strutture igienico sanitarie , le pareti interne dei vani ed il tetto con i canali di gronda. Su nessuno dei progetti allegati figurava questo manufatto a ridosso della mia casa, ma dalle ricerche di un architetto, vengono fuori estratti di mappa vecchissimi che riportano in quel punto un “lavatoio” di 0,70x1m condonato con queste misure insieme a tutto il rustico. Inoltre ho preso visione delle foto fatte al rustico prima dei lavori e questo piccolo lavatoio esisteva, peccato che quando ho comprato non esisteva e ora è comunque differente da quello condonato per 3 volte tanto. In sostanza sul catasto è sempre esistito, al comune è stato omesso ma a loro non interessa e io non posso fare manutenzione alla facciata interclusa pur avendo grossi fenomeni di muffe alla parete interna in corrispondenza del manufatto. La parete non è soleggiata e areata, ci deposita materiali e LEGNA a diretto contatto e ciliegina, il costruttore ha venduto ad un altro nel 2007 che mi nega l’accesso dal suo cortile per fare manutenzione e non vuole assolutamente arretrarlo da casa mia perchè lui l’ha comprata così!!. Ho necessità di impregnare le travi visto che fin’ora non sono mai entrata di là e trattare la parete per l’umidità ma non posso. E’ giusto far riferimento all’ art. 1170c.c. – 703 c.p.c.? Posso nello stesso procedimento d’urgenza chiedere una servitù d’accesso che gravi sul suo fondo anche se dovesse cambiare proprietario? E riguardo al muro centrale divisorio comune ad entrambi, il vicino può oscurare le inferriate con teloni verdi togliendo luce?
    Infine, ho scoperto poi, che il pre citato quadrato a cui sono appoggiata, scarica 2/3 delle acque piovane immettendo un pluviale direttamente nel mio e scaricando nei miei impianti. Di fatto l’anno scorso il tubo in pvc interrato che porta via le acque metoriche ha perso acqua, rovinandomi tutta la parete int. ed est. della facciata adiacente ai pozzetti di ispezione e ho dovuto inseguire i 4 proprietari dello stabile quadrato per avere i soldi.
    Non esiste il condominio in questo stabile ma nel rogito ne faccio parte, ma per legittimare queste servitù cosa doveva esserci scritto nel mio rogito? Grazie loro parlano di usucapione

  274. Per Max.
    Con tutta la buona volontà abbiamo cercato di seguirti per tutta la tua narrazione, ma ci siamo “spersi” nel corso della stessa.
    Se vuoi, puoi mandarci una planimetria (anche fatta a mano), servendoti del pulsante “Contattaci” in alto nella Home.
    Comunque ti diamo alcune risposte: per quanto riguarda il divieto di accesso nel fondo altrui, per fare lavori di manutenzione: puoi appellarti all’art.843 del codice civile http://www.coffeenews.it/accesso-e-passaggio-coattivo-in-un-fondo.
    Per l’apertura , che ti hanno oscurato , se la medesima è una veduta, puoi appellarti all’art 833 del codice civile 2 ^ e 3^ immagine. http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
    Per l’Immissione delle acque piovane nella tua tubazione bianca, trattasi invece di una servitù di scarico che il vicino vuol creare (o ha già regolarizzato per tempo trascorso) e di cui dall’art 1027 ed oltre, del codice civile http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
    In ogni caso ti suggeriamo di rivolgerti da un legale della tua zona, per fare valere i tuoi diritti.
    Amedeu e c.

  275. carissimo ademau;
    la signora NEGA che tale tubatura sia stata posta anni fà(1991) perciò ora dobbiamo trovarci qualcuno che testimoni per noi…
    questo non è il problema perchè abbiamo foto che sono datate all’epoca…
    quasi quasi si, mi sposterei tale tubo se ci fosse lo spazio;tutto ciò era stato fatto e concepito per convogliare la nostra si tubatura che raccoglieva anche le sue acque! visto poi che i suoi NON lavori di manutenzione hanno portato ad un interruzione di questo tubo e lei si è installata nuova tubatura.
    tanto,se non è questo tubo sarà un’altro a rompegli e a rompere!
    perciò visto che siamo in ballo balliamo con gli avvocati (purtroppo!)
    ma se non c’è altrenativa?!
    così chiariremo tutto anche l’usucapione o altre rogne!
    Volevo aggiungere, per chiunque esegua qualsiasi lavoro di fare delle foto e tenere ben conservate! non si sà mai!
    che possano servire!
    saluti samic

  276. Per Samic.
    Ricorda di agire sempre con la regola “del buon vicinato”.
    Eventuali dissapori fra confinanti rendono sempre difficile la vivibilità.
    Amedeu e c.

  277. grazie; ademau per la risposta e per il tempo prezioso che mi hai dedicato!
    grazie.
    ma il buon vicinato è dà mo che non esiste più! siccome non sapeva come “rompere” ha trovato questo pretesto per farlo!
    grazie ancora samic

  278. Salve,
    abito al primo piano di un condominio e volevo installare sul mio balcone una piccola fontanella, ma il problema è che non saprei come smaltire l’acqua di scarico; vicino al mio balcone passa la canala che scarica l’acqua piovana del tetto, potrei attaccarmi ad essa per scaricare l’acqua della fontanella praticando un piccolo foro e collegandoci il tubo di scarico?
    Grazie, Daniele

  279. Per Daniele.
    Se vuoi una risposta, per correttezza inserisci la tua e mail.
    Amedeu e c.

  280. Mail inserita!

  281. Per Daniele.
    Sarebbe una ottima soluzione se la fontanella non serve alcun lavello o lavabo, ma è solo per annaffiare le piante ; però ti occorre l’autorizzazione condominiale.
    Amedeu e c.

  282. Grazie per la risposta.
    La fontanella comprende anche un lavello sottostante, ed è proprio lo scarico di questo che vorrei attaccare alla canalina delle acque piovane. Per quanto riguarda l’autorizzazione condominiale come funziona? Devono essere tutti d’accordo o basta la maggioranza?
    Grazie ancora, Daniele

  283. Per Daniele.
    Attenzione, perchè le acque di un lavello sono considerate nere e non di pioggia, quindi non le puoi mescolare con quelle dei pluviali discendenti.
    Nello scarico di un lavello possono andarci residui di cibo, sporco di panni lavati, parti di terra ecc.
    Se fossimo in te chiederemmo a tutto il condominio.
    Amedeu e c.

  284. salve
    ho di recente acquistato un locale ad uso commerciale, in un condominio, dove dovrei trasferire la mia attivita’. Detto locale è sprovvisto di bagno per cui il comune e l’asl mi impongono di fare un bagno con accesso anche per i disabili, il problema è che i tubi della fogna dove mi dovrei collegare passano dentro il garage sottostante il mio locale, il proprietario del garage non ne vuole sapere di farmi collegare alla fogna dal suo garage sostenendo che dovrei scendere diritto sul tubo che porta alla fogna, mentre io dovrei mettere un tubo di 50 cm. per fare il collegamento.
    Il proprietario del garage si può rifiutare di farmi collegare alla fogna?
    In questo caso c’è una servitù di passaggio?
    D’altra parte io non ho nessun’altra possibilità di collegarmi alla fogna.

    Grazie per la risposta

    bruno

  285. Per Bruno.
    Dovresti cercare un’altra soluzione, in quanto non puoi obbligare il proprietario sottostante a fare passare le tue tubazioni.
    Puoi informarti se esistono i vasi per disabili, tipo Sanitrit (cerca in internet).
    http://www.coffeenews.it/come-fare-a-risolvere-problemi-difficili-di-scarico-di-bagni-wc
    Con tale sistema, usando tubazioni modeste sottotraccia, potresti risolvere il tutto.
    Amedeu e c.

  286. Buonasera abito in un condominio al piano terra con giardino privato. Il condomine sovrastante ha un grosso terrazzo dal quale:
    Ramazza giù sbattendo sulla ringhiera tutto ciò che ha sulle sue piastrelle compreso peli e cacca di cane.
    Pulisce i fiori e le piante e butta sotto i raletti e i fiori secchi
    Lava il terrazzo e l’acqua scola nel ns giardino
    Quando nevica spala la neve buttando giù nel giardino palate di neve (distruggendo i miei vasi e colpendo in testa la bambina quando gioca con la neve in giardino)
    I suoi cani fanno la pipì alzando la zampa e giù a getto nel giardino.
    Non posso più stendere, e vivere serenamente nel mio giardino.
    Dopo aver chiesto cortesemente più di una volta di evitare e di fare attenzione ho ricevuto solo risposte maleducate e insulti.
    Ho avvisato l’amministratore il quale mi ha detto di mandargli i carabinieri e così ho fatto ma non è servito a nulla. Cosa devo fare? Grazie mille

  287. Per Emanuela.
    Sembrerebbe, da quello che ci racconti, che l’operato del tuo vicino possa rientrare nell’art 833 del codice civile.
    “Atti di emulazione, che sono fatti con il solo scopo di nuocere e creare molestia ad altri”.
    La strada è quella di recarti da un legale della tua zona.
    Con il vicino cerca di aver un atteggiamento corretto e di educata vicinanza.
    Amedeu e c

  288. salve,
    ho una casa indipendente (stile villette) in montagna che comprende anche un giardino. Quest’è ultimo è confinante con un abitazione privata (altra villetta) che si trova sopraelevata ad 8 mt rispetto al mio giardino. Nel mio giardino, per effetto della pendenza (essendo zona di montagna le case si trovano in dislivello). vanno a defluire acque nere, dovuti probabilmente da perdite della vasca imhoff. Queste perdite hanno formato una pozzanghera d’acqua sporca nel mio giardino e, presumibilmente, hanno inquinato il terreno!…

    come procedere? posso citare x danni il confinante?

  289. Sono proprietario di un cortile chiuso che circonda un edificio di quattro piani,confinante da un lato dalle pareti dell’edificio dall’altro da muri di separazione con proprietà aliene.Al di sotto di questo edificio e del cortile esiste un grande locale adibito a garage anc’esso di mia esclusiva proprietà.L’acqua che giunge sulla fascia del suddetto cortile viene convogliata, tramite idonea pendenza, nei vari collettori posti al centro e lungo tutto il cortile,che ritenendo di esserne il proprietario ,ho la cura e la sua giusta manutenzione.Senonchè lungo la congiungione delle pareti dell’edificio e dei muri di separazione l’acqua piovana ha cominciato ad infiltrarsi entrando nel sottostante garage.Dovendo effettuari i lavori per impedire queste infiltrazioni mi domando se il condominio debba partecipare al loro costo oppure no.Pongo la questione ritenendo che parte dell’acqua piovana che arriva sul cortile, è quella che scorre sia lungo le pareti dell’edificio sia dei muri di separazione nonchè dai balconi prospicienti le pareti.Tal acqua potrebbe essere convogliata alla base dell’edificio e dei muri di separazione con grondaie a cielo aperto poste in senso pressocchè orizzontale cioè con pendenza tale da essere smaltita altrove.Ringrazio e invio i miei distinti saluti.dr. Alfonso

  290. Per Agostino.
    Certo, è tuo diritto.
    Fra l’altro, se c’è sversamento di acque luride puoi chiamare i Vigili Urbani e la ASL di zona (Servizio di Igiene e Sanità), che emetteranno una ordinanza contro il vicino.
    Amedeu e c.

  291. Per Alfonso.
    Si tratta di un caso evidente di stillicidio.
    Se le acque provengono dalla zona condominiale o privata, non ha importanza, nel senso che hai il diritto di non “accogliere” dette acque piovane
    nel tuo fondo.
    Devono essere incanalate ed allontanate.
    Prova a contattare l’amministratore del condominio, e nel caso di diniego sarà necessario che ti rivolga da un legale, il quale potrebbe risolverti il caso con una lettera indirizzata agli interessati.
    Amedeu e c.

  292. Buonasera, ringrazio vivamente per la risposta circa il problema illustratoVi in data 13 febbraio; avrei ancora bisogno di chiedere un’altra importante informazione. Gli stessi condomini che buttano la neve nel ns giardino dal terrazzo sovrastante al nostro hanno due cani; quando escono per portarli fuori a passeggio li lasciano liberi senza guinzaglio e museruola scendere giù dalle scale e molto spesso gli stessi si fermano davanti alla mia porta d’ingresso e urinano sul tappeto e sul pavimento. Una di queste volte controllando dall’occhiello della porta ho beccato sul fatto il cane (che in realtà poverino non ne può niente) ma la cosa spaventosa è che la padrona era lì a guardare e aspettare che facesse i suoi bisogni. Aprendo la porta di scatto la Sig.ra non si è nemmeno scusata e non ha pulito. In questo caso cosa dovrei fare? Grazie mille

  293. Per Manuela.
    Non sapremmo a quale articolo di legge appellarci.
    Non è certo colpa dei cani.
    Sono condomini maleducati.
    Forse un poco di apertura nei loro confronti, cercando di far loro capire, con gentilezza e sorriso, che non è bello fare certe cose, può aiutare la distensione fra voi.
    Creare un “muro di Berlino” non è mai bello.
    Fra l’altro, lo dice l’esperienza, la colpa non è mai da una sola parte.
    Amedeu e c..

  294. amedeo,ciao , ho bisogno del tuo aiuto.ho un cortile di mia proprietà e l’acqua piovana scarica nella fogna da 55 anni come da costruzione del palazzo.Un condomino mi ha detto che devo portare lo scarico alla strada , ma in strada non ci sono condotti che raccolgono acqua piovana o l’acqua che io lavo il cortile, cosa devo fare a proposito?Preciso che nel mio cortile arriva l’acqua piovana dai balconi sovrastanti il mio appartamento e l’acqua che cade lungo la facciata dell’edificio nel mio cortile.Il cortile si trova sotto il livello stradale . Lo scarico è condominiale o privato? GRAZIE PER LA TUA PREZIOSA COLLABORAZIONE E INFORMAZIONE

  295. Per Michele.
    Dici che lo scarico va a finire in una fogna da 55 anni. Ma in quale fognatura? La nera?
    Se è così, le acque piovane non possono essere indirizzate nella fognatura nera, a meno che il tuo Comune si serva ancora delle fognature “miste”, cioè acque bianche e nere insieme.
    Un sistema ormai sorpassato in Italia, ma non ancora scomparso del tutto.
    In ogni caso le fognature sono condominiali, sempre ammesso che questa fogna alla quale ti riferisci, non parta direttamente dal tuo cortile.
    Ma anche in questo caso potresti chiedere l’interessamento di tutto il condominio, in quanto in definitiva ci finiscono le acque dei terrazzi degli altri proprietari.
    Amedeu e c.

  296. Buongiono
    il mio terrazzo confina con un altro condominio ed è rialzato rispetto a questo(costruzioni adiacenti).
    Per creare uno scarico dalle acque del mio terrazzo ho creato 5 o 6 anni fa un pluviale che per una piccola parte (circa 2 mt) scorre sulla parete verticale del mio edificio passando però sulla colonna d’aria dell’edificio adiacente per poi rietrare nella mia proprietà.
    Dopo quanto tempo acquisisco il diritto di passaggio per questo pluviale?
    Fino ad oggi nessuno ha sollevato dubbi.
    Grazie

  297. Per Walter.
    Dopo 20 anni, però è sempre bene documentarsi di quando ha iniziato tale servitù.
    Amedeu e c.

  298. Ho un terrazzo su un palazzo di otto piani e un locale adiacente , nel quale vorrei mettere un gabinetto
    Il palazzo e stato costruito negli anni sessanta, ho cercato sul tetto le sfiatature delle toilette ma sono tutte da 6.3 mm, come fare ?
    Ben antonio

  299. Per Walter.
    Ti abbiamo dato già la risposta in data 17/2.
    Cercala sotto questo articolo.
    Amedeu e c.

  300. Buongiorno, ma in caso di buona fede il periodo non scende a 10 anni? Quando fu realizzato, mi appoggiai ad un “professionista” e pensavo fosse tutto in regola. Preciso che il pluviale non scarica acqua sul tetto adiacente.
    Grazie ancora per la risposta.

  301. Per Walter.
    Vero, in caso di buona fede sono 10 anni.
    Però la buona fede va dimostrata tramite documenti che la attestino (fatto sempre molto difficile) e che prima di essere presentati vanno fatti controllare da un legale.
    Amedeu e c.

  302. Buonasera, abito in una villetta alla quale posso accedere grazie a una servitù coattiva di passaggio costituita su una strada di proprietà dei miei vicini. La strada presenta un dislivello che causa al mio garage non pochi problemi ogni qual volta piove in modo abbondante. Essendo la strada in pendenza ed essendo il mio garage ad un livello più basso rispetto alla strada, l’acqua piovana defluisce nella mia proprietà allagandomi il garage e la cantina. Vorrei far sì che i miei vicini (proprietari della strada) facciano dei lavori per consentire lo scolo delle acque piovane. Che strumenti ho a disposizione? Devo sostenere anch’io i costi relativi a detti lavori o sono a intero carico dei proprietari della strada? Grazie mille!

  303. Per Vichi.
    Si potrebbe applicare l’articolo 1069 del codice civile “Opere sul fondo servente”
    In base all’art. 1069, comma secondo e terzo cod. civ., ove il proprietario del fondo servente abbia eseguito su quest’ultimo , sia pure nel proprio interesse, opere necessarie alla conservazione della servitù, le relative spese debbono essere sostenute dai soggetti interessati, e cioè dal proprietario del fondo dominante e da quello del fondo servente, in proporzione ai rispettivi vantaggi.
    Se non riesci a coinvolgere il proprietario dovrai rivolgerti da un legale della tua zona.
    Amedeu e c.

  304. Ho interroto le acque nere , e ho risolto il problema con il nuovo impianto della fossa Imhoff , ma mi rimane di risolvere lo scarico delle acque meteoriche, che per me già esisteva come vi ho spiegato nella mia e-mail precendente.
    grazie , attendo rsposta
    Hailu

  305. Per Hailù.
    Se è stata costituita una servitù, la stessa, sia pur “per destinazione del padre di famiglia” come citi, va comunque regolarizzata trascrivendola presso la conservatoria dei registri immobiliari.
    Se non è stato mai fatto, e se non sono trascorsi ancora 20 anni da quando è nata la stessa (ai tuoi effetti e dal 2004), ti risulterà oltremodo difficile regolarizzarla con l’usucapione ventennale.
    Amedeu e c.

  306. grazie per la risposta, ieri ho inviato un email con un allegato dove
    si poteva capire la mia situazuione. Vi ho chiesto se posso lasciare il tubo in PVC per lo scarico delle acque piovane che va al fosso ?
    per quanto riguarda la servitù, esiste nel compromesso che dice :
    ” specificatanmente si costituisce servitù a favore del sig. acquirente
    la presenza di una fossa biologica e relativa tubazione i sub. iriigazione sulla parte restante del terreno ” che restera di proprietà del venditore.
    per me credo che può restare come è stata costruita dal ex proprietario.
    Hailu

  307. Per Hailu.
    Visto il tuo disegno.
    Effettivamente, se la tubazione è interrata ad 1 metro di profondità e poi è delle acque bianche, il tuo vicino dovrebbe, per prima cosa trovarla, e poi se si apprestasse a toglierla, puoi sempre sostenere che è sempre esistita e che è il naturale scarico delle acque bianche.
    Il vicino non può tagliartela assolutamente, perchè prima deve farti una causa e vincerla: i risultati della quale non sarebbero scontati per nessuno dei due contendenti.
    Il compromesso conservalo, nel caso ti servisse per quella occasione, anche se, come compromesso, non ha validità legale, non essendo registrato o trascritto.
    Amedeu e c.

  308. Buonasera.
    Abito al secondo piano di una palazzina di circa 17 anni.
    Il mio balcone e quello del primo piano sono stati costruiti con lo scolo d’acqua attraverso dei canali buttafuori. Il proprietario dell’appartamento accanto al mio (quindi al secondo piano), lamenta che il suo balcone ha una scarsa pendenza e quindi non fa fuoriuscire l’acqua piovana. Per questo motivo chiede di posizionare delle canaline all’esterno dei balconi.
    Anche il proprietario dell’appartamento sito al piano terra (sotto di me), che ha un giardino, dice che quando piove è infastidito dall’acqua che defluisce dal mio balcone e da quello del primo piano: per questo motivo anche lui chiede la costruzione di canaline per raccogliere l’acqua dai balconi sopra di lui.
    A questo punto vorrei sapere:
    1) Sono obbligatii a posizionare questa canalina i condomini del primo e del secondo piano visto che la casa è stata costruita così?
    2) Per prendere tale decisione in assemblea è necessaria la maggioranza o l’unanimità dei condomini?
    3) A chi spetta la spesa per il posizionamento delle canaline?
    Grazie per l’attenzione e saluti.

  309. Per Manuela.
    Non è obbligatorio, però l’assemblea condominiale potrebbe decidere favorevolmente attenendosi a ciò: “Le innovazioni (di cui all’art. 1120 c.c.) vanno approvate con deliberazioni valide con la maggioranza del partecipanti e i due terzi del valore dell’edificio”.
    Leggi comunque questo nostro articolo
    http://www.coffeenews.it/lassemblea-di-un-condominio-i-suoi-compiti-ed-il-suo-funzionamento
    Amedeu e c.

  310. Buongiorno
    Abito in un appartamento in centro Savona al terzo piano, il mio palazzo e affiancanto da ambi i lati da altri due palazzi. Abbiamo un cortile interno ove da oltre venti anni stendo i miei panni (senza gocciolare) grazie all’attacco della corda per stendere al terrazzo del vicino del palazzo affianco al mio che si trova a lato sul mio stesso piano. I proprietari precedenti non hanno mai fatto questioni ed il propritario attuale (da almeno dieci anni) ha esordito oggi dicendomi che non la vuole più (pensi che ogni tanto mi dava olio alla corda perchè faceva rumore la carrucola!). Non vale l’usucapione? Quali diritti può vantare? Dove stendo io? Non sono nemmeno l’unica che lo fa nel cortile?
    Potete darmi i riferimenti di legge per potergli scrivere in forma scritta a 1/2 racc. a/r’ grazie mille. Cinzia

  311. Per Cinzia.
    Purtroppo non ci risulta che esistano usucapioni per cose simili, tanto più che la parte avversa ti aiutava a tenere in ordine la carrucola.
    L’unico sistema, in questi casi è quello di riallacciare i buoni rapporti di vicinato.
    Amedeu e c.

  312. villetta singola a bordo giardino passa una canala per le acque piovane del monte è giusto che tutti i vicini vi abbiano incanalato le acque provenienti dai loro tetti?

    • Per Stefania.
      Se è un canale aperto, lo scarico di acque piovane dei tetti è la sua destinazione ottimale.
      Se poi questo causa problemi di tracimazione o altro, allora diventa una questione diversa.
      Amedeu e c.

  313. Salve,lo scarico della terrazza dei proprietari dell’appartamento sopra il nostro, scarica nel nostro giardino.Abbiamo chiesto loro più volte di risolvere la situazione ma hanno sempre fatto finta di niente.Cosa possiamo fare? Grazie in anticipo.

  314. Salve…sul terreno dove ho costruito la casa(35 anni fa),c’era un rivolo d’acqua che andava al confine e finiva in un canaletto presente nell’altra proprieta’.Ho interrotto tale rivolo costruendo una vasca per la raccolta di detta acqua,lasciando il troppo pieno nella vecchia direzione.
    Da poco tempo,nel terreno a sud del mio,hanno costruito delle serre ed hanno chiuso il canaletto preesistente.Quando piove in abbondanza,l’acqua crea ai nuovi proprietari delle difficolta’.
    Loro mi dicono che devo tenermi l’acqua…..io dico loro che devono ripristinare il canaletto.
    Gradirei sapere il vostro parere !
    Grazie e buon lavoro

    • Per Benito.
      Se detto rivolo ha seguitato a scorrere, sia pure dal troppopieno (attenzione, che il tuo deve essere un troppopieno funzionante sia pur a raso e non una “diga” di chiusura), i vicini a valle non possono pretendere che tu fermi il naturale decorso delle acque piovane, che, come affermi, ha seguitato a scorrere per 35 anni.
      Comunque, in caso di mancato accordo, non entrate in lite fra di voi, ma chiarite la questione davanti ad un legale della vostra zona.
      Amedeu e c.

  315. buondì
    il mio vicino ha iniziato dei lavori x la costruzione di un fabbricato,durante gli scavi si è ritrovato ad impattare sulla tubatura di acque di scarico piovane che si allaccia ad un pozzetto comune di raccolta,lavori eseguiti e oneri sostenuti
    da mio padre + di 20anni fà col permesso dell’allora proprietario col quale c’era un ottimo rapporto,ora costui rivendica ignorantemente il suo diritto o ad ostruire/cementare in prossimità del muretto di confine il naturale deflusso,il chè mi sembra sia perseguibile anche penalmente,oppure a deviare il corso”chiaramente”tutto a mie spese. Le specifico che sicuramente sn passati i 20anni dall’acquisto dell’immobile,ma purtroppo nn esistono documenti sull’instaurarsi della servitù,visti proprio i buoni rapporti che sussistevano col precedente proprietario. Ho cercato la mediazione anche con i ns reciproci periti di fiducia,proponendo di farmi carico dell’acquisto di tutti i materiali mentre a lui spetterebbe l’esecuzione dei lavori in corso d’opera,ma vorrebbe spillarmi altri 500 euro altrimenti nn se ne parla…
    la mia domanda è se nn esistendo documentazione, ma passati di certo i 20anni dall’acquisto dell’immobile da parte sua,il sottoscritto possa temere delle rivalse legali ed avere la peggio,o se sia al riparo da eventuali sorprese al 100%
    vi sarei grato x una risposta esauriente in merito. saluti

    • Per Lucio.
      L’usucapione, ed in questo caso quella ventennnale, va a buon fine, e una sentenza finale prende solamente atto che sussiste.
      Nel tuo caso, però, c’è il fattore della “tolleranza”, da parte del vecchio proprietario nei tuoi confronti.
      Particolare questo, che non ti ripara (come dici tu al 100%) da eventuale sorprese.
      Forse vale la pena (purtoppo) di pensare ad altra soluzione.
      Amedeu e c.

  316. salve, inanzitutto vi faccio i complimenti per questo blog interessante e molto utile. Vivo in un condominio da circa 3 anni al piano terra con giardino di proprieta’. L’immobile invece e’ del 2002. Arrivo al dunque…non essendo a conoscenza di questo divieto, non mi sono mai lamentato per uno stillicidio proveniente dal terrazzo condominiale (cosi’ come da vostro esempio nella terza immagine). Ora mi chiedo come mi devo comportare, in quanto vorrei capire bene come ed in che maniera agire.. Leggevo infatti del caso rilevante le servitu’ ( vorrei capire un po’ in cosa consistono e cosa sone queste servitu’…non ho capito se qualcuno deve dare soldi per relative servitu o no,,,,), un altra alternativa’ da quello che ho capito potrebbe essere il ripristino per evitare lostillicidio ovviamente credo a spede del condominio …me compreso…(qui mi sorge il dubbio in quanto essendo la zona dove avviene lo stillicidio pavimenteata ed a fianco terreno..non ho a disposizione piu’ mattonelle uguali in quanto il pavimento sara’ di 10 anni fa credo.) Vorrei un piccolo consiglio la mia paura e’ anche che il condominio mi possa dire che mi sono ricordato solo adesso..grazie ancora a presto

    • Per Luca.
      Se il condominio è nato con certe caratteristiche, che non sono state mutate con varianti o altro, i pluviali discendenti, come i baconi aggettanti o meno, fanno parte di un insieme comune a tutti.
      Per cui, parlare di stillicidio in un comdominio è sempre discutibile, in quanto entrando in causa si rischia anche di perderla.
      Se tale stillicidio è evidente e ti procura danni seri alla proprietà ed alle tue cose, devi rivolgerti da un legale e far scrivere all’amministratore una lettera raccomndata RR affinchè modifichi la situazione di fatto.
      Dopo di che se l’amministratore non provvedede sei costretto an andare in causa.
      Relativamente alle servitù, abbiamo fatto diversi articoli, che puoi trovare sotto la voce “Diritto” (In alto).
      Amedeu e c.

  317. Buon giorno,il vicino del 2°P ha messo fioriere appese fuori dai balconi con geranei (il regolamento del condominio non lo prevede); quando annaffia ed i fiori perdono petali e foglie il tutto cade nel mio giardino o se dimentico di spostarlo sullo stendino con i panni. Costei lava il terrazzo ed utilizza il tubo buttafuori acque piovane per scaricare l’acqua saponata nel mio giardino oltretutto vicino a dove ho piantato le erbe aromatiche. In attesa di riposta, porgo cordiali saluti.

    • Per Maria.
      Fra l’altro mettere i vasi dei fiori esternamente, anche se in contenitori con gancio in ferro, costituisce un pericolo per gli altri.
      Devi scrivere una lettera, raccomandata RR, all’amministratore del condominio, chiedendo che intervenga, sia per tale motivo che per gli altri atti che possono inquadrarsi come “atti di emulazione”, di cui all’articolo 833 del codice civile, che cita: ” Il proprietario non può fare atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri”
      Amedeu e c.

  318. avendo un appezzamento di terreno agricolo con inclinazione verso un canale di raccolta delle acque di proprietà della bonifica, alla parte superiore del mio terreno c’è un altro proprietario con un altro terreno che è in pendenza verso il canale di bonifica , per superare il problema dei danni che le acque piovane causassero al mio terreno anni fa è stata creata una scolina a forma di elle di circa 60 cm a cavallo del confine tra me e lui in orizzontale (30 cm mio terreno + 30 cm suo terreno) , ed in verticale al margine del mio terreno l’altra che andasse a sfociare nel canale di bonifica.
    Per molti anni tutto apposto ,fin quando l’anno scorso il confinante a coperto il suo appezzamento con archettoni in nylon facendo si che tutta la raccolta delle acque confluisse in tale scolina , pultroppo la quantità dell’ acqua sia quella piovana che quella per non far ghiacciare il periodo invernale è talmente tanta che bisogna rimettere mani alla scolina per lo scolo , vi chiedo a voi esperti , visto che di acqua nella scolina entra non solo quella piovana ma anche per altre funzioni io proprietario del fondo più basso sono obbligato come dice l’art. 931 c.c. ad avere una 1/2 scolina nella mia proprietà ? oppure visto che si tratta di tipi diversi di acque ( piovane e non ) tale incanalamento delle acque posso pretendere che se la facesse tutta nella sua proprietà ? grazie

    • Per Marco.
      Nell’articolo 931 del codice civile non troverai niente che ti possa aiutare.
      Devi contrastare l’azione del tuo confinante sulla base di un accordo preventivo, in conformità del quale la canala creata sul confine doveva limitarsi a portare via le sole acque piovane di scorrimento.
      Il confinante, come tu affermi, ha mutato tale destinazione, mettendo a dimora una coltura di piante che necessitano di copertura di plastica.
      L’acqua piovana viene in gran parte assorbita dal terreno e la restante parte viene indirizzata nella scolina.
      Rendendo il suo terreno impermeabile, ti ha mutato la situazione, danneggiandoti.
      Devi farglielo capire in questo modo.
      Altrimenti sarai costreto a rivolgerti da un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  319. Buongiorno.
    Ho un’abitazione a valle di una serie di frabbricati che sversano acqua piovana in un punto di raccolta, creando, in giorni piovosi, un torrente che, attraverso alcuni terreni privati, finisce dietro la mia abitazione, portando, oltre all’acqua, anche detriti, ecc.
    Questa situazione si è venuta a creare da quando, nel 2010, è stato effettuato questo incanalamnto delle acque. Precedentemente, dietro la mia abitazione, è lì da 50 anni, in periodi di piogge copiose arrivava pochissima che scorreva naturalmente e in misura irrilevante e sopportablissima.
    Ho avvisato il proprietario dell’ultima abitazione, quello che nel 2010 ha incanalato le acque, il quale mi ha risposte che, ricevendo anche lui acqua piovana dai canali dei tetti soprastanti non può farci nulla. Ho avvertito anche i proprietari delle abitazioni (circa 10) a monte, facendo presente loro che le acque provenienti dai canali dei tetti devono essere immessi nei colatoi comunali; essi mi hanno risposto che non possono incanalare le acque nei colatoi comunali, perchè questi passano nella parte opposta (trattasi di case costruite l’una accanco all’altra) e che, comunque è stato hanno sversato sempre così (sì, ma prima del 20210, l’acqua non era stata incanalata e scorreva naturalmente, spandendosi nei terreni).
    Ho interessato il Comune il quale ha detto che è una questione privata.
    Vi chiedo innanzitutto come potrei agire nei confronti dei proprietari delle abitazioni e, soprattutto, se posso avviare azione legale nei confronti del Comune che non fa rispettare i regolamenti comunali. Oppure, come potrei ottenere dal Comune, direttamente, o per vie legali, un’ordinanza affichè i proprietari interessati siano obbligati a rispettare i regolamenti comunali e le leggi ordinarie in materia di scarico delle acqua piovane.
    Qualcuno mi ha detto che dovrei agire legalmente nei confronti di tutti i proprietari. In questo caso, andando a ritroso dalla mia abitazione, dovrei agire legalmente, tra proprietrai dei terreni e quelli dei fabbricati, nei confronti di una quindicina di persone. Mi parrebbe più giusto che il Comune facesse osservare i regolamenti comunali e le leggi vigenti in materia.
    Vi sono grato per un consiglio e vi saluto cordialmente.
    Lorella.

    • Per Lorella.
      Ti trovi nella classica situazione nella quale tutti fanno a “scarica barile”, e tu devio pafgarne le conseguenze.
      Le acque piovane, devono essere incanalate ed avviate nei fossi e non dirette contro le abitazioni.
      Fra l’altro, se la tua casa fa parte di un borgo, di un paese o di un agglomerato di case, dovrebbe esistere una fognatura bianca comunale.
      Altra cosa, se invece vivi in campagna, comunque le acque piovane vanno incanalate e dirette nei fossi esistenti.
      Ti consigliamo di scrivere una lettera raccomandata con RR (Meglio ancora sarebbe inviare una lettera per PEC – Posta Elettronica Certificata che puoi aprire gratuitamente http://www.postacertificata.gov.it e che non può essere cestinata, ma che comporta una ricevuta di ritorno), e nella quale chiedi di intervenire per eliminare una situazione antigienica che comporta disagio e danni alla tua costruzione ed alle persone che vi abitano (per l’umidità ecc).
      Denuncia l’eventuale mancanza fognature bianche
      Manda questa lettera ai dirigenti (nome e cognome) dell’ufficio Tecnico Comunale e dell’Ufficio di Igiene della locale ASL.
      Chiedi il loro pronto intervento ed inoltre di avere una risposta scritta.
      Amedeu e c.

  320. Ciao amedeu, scusami se ti disturbo di nuovo, volevo chiederti una persona non confinante puo’ diffidarmi per stillicidio di acqua sorgiva, ti ripeto ” non confinante” il mio terreno e’ in pendenza ed il mio confinante sottostane e’ consapevole della situazione, in pratica l’acqua fuoriesce dai fori di drenaggio del muro di contenimento posto sul confine del mio terreno e quello del confinante con me’, ma il paradosso e’ che mi ha diffidato quello che con me’ nn ha nulla a che vedere perche’ non confinante, questi e’ convinto che io abbia incanalato il drenaggio direttamente nei fori del muro, ma non e’ cosi’ perche’ io l’aqua avendo creato una cisterna a circa 20 metri dal muro ho fatto il troppo pieno che scende parallelamente alla cisterna ributtando in profondita’ l’acqua superflua, quindi dalla cisterna al muro l’acqua scende giu’ per causa di semplice fisica, in modo naturale, ho cercato di parlare con questo signore ma non vuol capir ragione!!!! spero in una tua risposta, e ti ringrazio in anticipo

    • Per Leonardo.
      Che dirti?
      Ci sembra di comprendere che hai usato tutti i sistemi che avevi a disposizione per cercare di persuadere questo signore.
      Sembra un individuo difficile, per cui ti consigliamo di non avere approcci diretti che possano portare a litigi.
      Se la situazione è quella che ci hai scritto, non devi temere alcunchè, in quanto, ci sembra, che tu abbia fatto tutto il possibile, per limitare le acque di scolo.
      L’unica cosa che possiamo dirti, se abbiamo compreso bene, riguarda l’acqua della cisterna: devi utilizzarla, per scopi diversificati, altrimenti non ne comprendiamo l’utilità.
      Amedeu e c.

  321. ti ringrazio amedeu , sei una persona gentile, grazie di nuovo, comunque ti spiego il significato della cisterna ed il motivo per cui e’ stata costruita, quando ho fatto il muro di contenimento e riemerso un vecchio tubo otturato dalle radici di una pianta, detto tubo e’ il drenaggio delle fondamenta di casa, che trovandosi al di sotto di questa sorgente mi si allagarono le fondamenta e fui costretto a fare il drenaggio, col passare gegli anni quest’acqua sembrava persa, pensavo si fosse trovata una via sotterranea, ma nn era cosi, il mio vicino di casa che si trva di lato a me’ lamentava sempre umidita’ in casa ed adesso che ho scavato per fare il muro di contenimento si e’ svelato l’arcano il tubo si era otturato a causa delle radici , nel momento in cui la macchina operatrice ha fatto la pulizia davanti al tubo , apriti cielo e venuta fuori tanta di quell’acqua di colpo, poi nel giro di mezz’ora si e’ assetata, quindi viene furi mediamente 1500litri di acuqa al giorno, allora ho pensato di allontanare l’acqua dalla casa del vicino costruendo una cisterna al lato opposto del mio terreno e a circa 20 metri dal confinante sottostante, facendo un troppo pienodella cisterna perpendicolarmente agli anelli della stessa in modo che l’acqua che fuoriesce da trppo pieno va ributtata nell terrno per circa 5 metri, giustamente l’cqa va in discesa e fuoriesce da fori di drenaggio del muro di contenimento che ‘e posto a 20 metri dalla cisterna, ed oggi mi ha detto che quei fori li va’ ad otturare lui con il cemento pronto, aprte che’ nn e’ lui il confinante del mio muro lui si trova al di sotto, poi il muro ha regolare licenza edilizia quindi nn e’ abusivo, e poi mi ha detto che dovevo rispettare la distanza di 3 metri, a quanto mi risulta imuri di contenimento possonoe essere costruiti sul confine, e poi se nn facevo i fori di drenaggio costruivi una diga non un muro, ed infine mica puo’ permettersi di ostruire i fori di scolo, amaggior ragione cse nn confina con me’??
    chiedo scusa mi soon prolungato tanto
    chiedo scusa ancora

    • Per Leonardo.
      Il fatto che l’acqua immagazzinata nella cisterna venga poi dispersa a circa 20 metri di distanza e che poi, saturando il terreno stesso, per la sua pendenza filtri dai fori di drenaggio, a nostro parere, non modifica la situazione iniziale, in quanto la stessa acqua effettua uno stillicidio nei confronti dei fondi a valle.
      Altra cosa era, se avevi captato le acque della cisterna e tramite una pompa le avevi indirizzate in un fosso o canala di scorrimento verso un fosso o torrente maggiore.
      Per cui, riteniamo, che il tuo vicino, anche se confinante, tutti i torti non li abbia.
      Amedeu e c.

  322. ecco il dilemma amedeu, l’acqua della mia cisterna per anni ha fatto il suo corso naturale prima che si ostruisse il tubo con le radici, quindi i proprietri dei terreni a valle per circa 10 anni hanno lavorato quel piccolo canale naturale, adesso se esisteva un piccolo canale io avrei incanalato il tutto ma il problema che i vecchi colatoi sono stati lavorati e quindi l’acqua nn ha piu’ una strada da prendere, ma a mio favore ho una lettera di diffida fatta da un proprietario a valle,che recita da diversi anni l’acqua scola sul mio terreno, quindi da diversi anni, io ho costruito muro doi contenimento e cisterna solo ad ottobre l’anno scorso, quindi il non confinante che mi ha detto qui’ non e’ mai venuta fuori acqua in un certto senso ha ragione, ma io mica posso incanalare e deviare lo scorrere naturale dell’acqua fino al fiume del mio paese, ci saranno 40 proprietari a valle, nemmeno un comune riesce a fare una cosa del genere, io al massimo posso far tappare i fori del muro, ma a ragion di fisica la situazione nn cambiera’ adesso furiesce dai fori e dopo uscira’ lateralmente, ma io nn sono in grado di riversare acqua all’insu’ e credo che nn ce ne siano al mondo , io posso anche installare una pompa sommersa e far risalire lacqua per 30 metri trovando la prima fogna disponibille se collaborano con le spese pero”, intendo che quella pompa funzionera’ quasi notte e giorno!! in pratica amedeu se io al posto di fare un recupero acque quel tubo l’avrei lasciato a cielo aperto ero in regola??
    questa purtroppo nn e’ acqua di mia proprieta’ io sono stato costrtto a fare diversi lavori sia tanti anni fa che adesso, perche quelli a valle con una zappetta nn scavano una canalina con una zappetta e gli danno un corso, e poi come hai detto tu’ nelle mie prime domande avere acqua ai tempi d’oggi e terno al lotto, beh qualche amico mi ha detto visto che io abito in svizzera che qualcuno vuole assaggiare i miei franchi, le controversie comunque sono in italia, ma chi vuole assaporare i miei franchi deve sudare !!! ciao amedeu spero in tua risposta

    • Per Leonardo.
      Che possiamo aggiungerti?
      Se la situazione è quella che ci hai definito in questo ultimo commento, puoi fare ben poco, a meno che non intervenga il Comune a risanare il tutto.
      Ma di questi tempi è poco probabile.
      Auguri.
      Amedeu e c.

  323. Vivo in un condominio di 4 piani, io sono al terzo piano. Gli scoli per l’acqua di tutti i balconi di ogni appartamento sono esterni al balcone ma portano l’acqua a cadere all’ìinterno del giardino del condomino che abita al piano terra. Quindi il mio problema è che mi viene chiesto di chiudere lo scolo dell’acqua strutturale al palazzo quando non piove perchè altrimenti scola acqua sull aloro veranda e d’estate non possono fare le cene in giardino ( un paio di volte ho avuto problemi con al lavatrice che sta in sito chiuso esterno alla casa, ma sempre in balcone, e un’altra volta ha sgocciolato il condizionatore l’anno scorso). Io ritengo invece che non sia possibile prevedere quando piove enon posso bloccare lo scolo pensando che non piova quando sono fuori città.
    Dallo schema che avete fatto mi pare di capire che dal mio balcone non possa cadere l’acqua sul loro terreno, però è l’unico scolo per l’acqua che ha il balcone. Ripeto che tutti i balconi sono impostati nello stesso modo. Sono obbligato a chiudere lo scolo dell’acqua? Con il vicino non sono affatto in buoni rapporti.

    • Per Claudio.
      Se fai parte di un condominio, e tutti i balconi hanno le stesse caratteristiche, il tuo vicino non ha alcun diritto di chiederti di modificare il tuo terrazzo, in quanto sarebbe una azione punitiva nei confronti di un solo condomino.
      Non solo, ma andresti a modificare (sia pur minimamente) il prosopetto di un edificio, che è parte comune a tutti i condomini.
      Il vicino può farti causa e vincere, solamente se soggetto ad “atti di emulazione”
      Leggi questo nostro articolo:
      http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
      ma non crediamo sia il tuo caso.
      Amedeu e c.

  324. Salve, buongiorno.
    Il mio fornitore di gas metano (rete pubblica), non avendo effettuato la lettura del contatore nel bimestre marzo/aprile 2012, ha calcolato di circa un terzo in più il mio consumo effettivo.
    Per essere chiari ha calcolato 321 mc. a fronte di un consumo effettivo di 208 mc.
    Considerato il periodo estivo a cui andiamo incontro, con consumi evidentemente inferiori, in effetti si fa anticipare il pagamento, più o meno, fino al prossimo mese di ottobre compreso, calcolando in linea di massima i miei consumi storici.
    Anche lo storico del periodo marzo/aprile degli altri anni è in linea per difetto (in media 170/180 mc.).
    La lettura è stata effettuata da un loro incaricato, ed è la prima volta che calcolano di loro iniziativa.
    Vi chiedo cortesemente : possono senza avviso calcolare il consumo preventivo?; in base a quale criterio avviene questo calcolo?; posso di mia iniziativa ricalcolare il consumo e pagare solo ciò che è dovuto?; è evidente che intendono farsi pagare in anticipo un consumo che avverrà anche dopo 5 mesi?
    Grazie infinite per il Vs. servizio.
    Lorella

    • Per Lorella.
      E’ sempre stato un vizio dei gestori dei principali servizi.
      Anche l’ENEL, prima di mettere i contatori moderni e leggibili dalla loro sede, non effettuava le letture e faceva pagare delle bollette a forfait, rifacendo il calcolo esatto e quindi il conguaglio, una volta ogni 5 o 6 mesi.
      In quei casi era sufficiente telefonale al n° verde dell’ENEL e fornire noi la lettura vera; ma doveva avvenire entro una certa data.
      Dopo di che ti mandavano la bolletta giusta.
      Per il fornitore di gas, ti conviene telefnargli o recarti presso gli uffici addetti, portando loro la lettura presa da te, del tuo contatore.
      Siamo sicuri che te la correggeranno.
      Amedeu e c.

  325. Salve e grazie in anticipo per la risposta.
    5 anni fa ho acquistato una casa nel centro storico della mia città avente una porzione di tetto che fa parte di una falda unica che comprende il mio tetto e quello della mia confinante. Quest’ultima ha la grondaia e il collegamento alle acque comunali.
    Di fatto le mie acque reflue scaricano sul suo tetto e poi sulla sua grondaia.
    (Non è possibile scaricare altrimenti)

    1 Mese fa la signora ha fatto rimuovere le sue onduline in eternit e ricostruito interamente il suo tetto e la grondaia, mettendo carta catramata e coppi in ceramica (come i miei).
    La mia domanda è: Oltre alle spese della grondaia, dovrei partecipare anche alle spese della carta catramata e dei coppi in ceramica?
    Cosa importante, in che misura, considerato che siamo in tre (Io come usufrutto di scarico acque, la signora che detiene la grondaia e un’altro proprietario sotto la signora che ha un immobile di pari dimensioni del tetto di entrambi.
    Grazie della cortese risposta.

    • Per Sandro.
      Ci sembra di comprendere che il tetto è unico per tutti e tre i proprietari.
      Tu dici che la signora ha messo gli embrici in ceramica simile ai tuoi. Ma se la falda è unica non c’è distinzione di proprietà per le parti comuni.
      Di conseguenza, le spese relative ai lavori alle parti comuni, quali il tetto, le facciate, i muri portanti, le fondazioni ecc, vanno divise fra tutti i proprietari o condomini (perchè anche un fabbricato con tre appartamenti è condominiale).
      Ormai, ci sembra, che abbiate intrapreso la via di eseguire ciascuno i lavori di quella parte che, (a torto) ognuno di voi considera esclusiva, per cui, forse, vi conviene proseguire su detta strada, chiarendo però che (stando a come ci hai prospettato i lavori) non ha alcun appiglio giuridico.
      Amedeu e c.

  326. Grazie per la risposta,
    ho sbagliato termine, si tratta di coppi in terracotta e non in ceramica, ma non importa.
    La mia è una casa indipendente avente una stanza con tetto esclusivamente mio con grondaia e scarico di mia proprietà, e un’altra stanza confinante
    con la stanza di questa vicina. Questa stanza ha un tetto che copre sia la mia porzione di proprietà che quella della confinante. Il proprietario dell’immobile sottostante ha invece un’immobile che comprende l’area
    di entrambi.
    Purtroppo non posso scaricare le mie acque pluviali da nessuna parte oltre che farle defluire nella porzione di tetto della confinante e nella sua grondaia.
    3 anni fà ho ristrutturato la mia casa rifacendo la mia porzione di tetto rimuovendo le onduline e mettendo coppi in terracotta. La mia confinante ha voluto fare lo stesso in queste ultime settimane, ma richiedendomi di partecipare alle spese di impermeabilizzazione (carta catramata, grondaia, coppi etc.). Nella sua gentile risposta lei mi dice che il tetto a falda unica è proprietà in comune, me lo conferma? Dovrei partecipare quindi per un terzo?

    • Per Sandro.
      Nella tua prima domanda avevi detto che la falda è unica, senza specificare altro, per cui si presupponeva che anche l’immobile fosse unico.
      Adesso affermi, invece, che sono due proprietà distinte.
      Per cui, se è così come tu dici, ognuno si paga la sua parte.
      Devi però essere sicuro che si tratti di due immobili ben distinti, altrimenti la vicina può farti causa e vincerla.
      Ameedeu e c.

  327. Salve,
    una falda della copertura del condominio dove abito, scarica acqua piovana in una gronda che affaccia sulla proprietà del vicino.
    La pluviale invece scende lungo una parete ortogonale alla gronda in modo da scaricare in fognatura sul suolo pubblico.
    Vorrei sapere se è una invasione di proprietà, e quindi il vicino può richiedere la rimozione oppure è lecito per evitare lo stillicidio dell’acqua piovana?

    • Per Giampiero.
      Se la gronda che tu dici “affaccia”, invade l’area del vicino, non è rergolamentare.
      Il vicino può chiedere la sua rimozione, a meno che non siano trascorsi più di 20 anni dalla costruzione, per cui scatta il diritto di usucapione.
      Amedeu e c.

  328. Salve, nel condominio dove abito, 3 piani e giardino di un condomino al piano terra non esistono gronde per i balconi ma scaricano direttamente uno sull’altro fino al giardino a piano terra. L’edificio è del 2009, mi chiedo se ci siano delle normative che vietino questo tipo di sistema di smaltimento e delle condizioni per cui pretendere dal costruttore (che deve garantire 10 anni) l’istallazione di gronde.
    grazie

    • Per Patty.
      Domanda affrontata tante volte.
      Purtroppo gli edifici condominiali nascono con certe caratteristiche e di solito l’acqua che scivola dai balconi superiori è poca cosa, per cui i condomini “sopportano” stoicamente una situazione, in definitiva uguale per tutti.
      Fra l’altro applicare dell docce o grondaie ai balconi, creerebbe una bruttura estetica.
      Non esistono leggi in materia, se non gli “atti di emulazione”, di cui all’articolo 833 del codice civile (“atti i quali non abbiano altro scopo che quello di nuocere o recare molestia ad altri.), ma non crediamo che riguardino il tuo caso.
      Amedeu e c.

  329. Salve, recentemente hanno installato su una porzione di tetto condominiale dei pannelli fotovoltaici la cui sagoma cade fuori da quella dell’edificio. Il problema è che l’acqua che scende su questi pannelli non è convogliata in nessuna gronda/pluviale creando così, in caso di pioggia, una “cascata” di acqua dall’altezza di 18 metri su una strada pubblica.

    Gradirei sapere se è dovuto il convoglio dell’acqua in pluviali o se è tutto “a norma”.

    Grazie, Luca

    • Per Luca.
      Tutti i lavori vanno eseguiti “a regola d’arte”; quindi occorre una doccia o grondaia o altro espediente per convogliare le acque.
      Rivolgiti al Comune (Polizia Municipale) e chiedi che intervengano.
      Se non lo fanno, scrivi una lettera Raccomandata RR diretta al Comandante della Polizia Municipale (suo nome e cognome), chiedi il loro pronto intervento e che ti sia risposto per scritto.
      Amedeu e c.

  330. Ciao.
    Abito in un condominio dove l’amminastratore ha proposto di creare un impianto per lo smaltimento delle acque piovane che cadono negli atri interni di proprieta’ privata di tre condomini. L’amministratore sostiene che tutti i condomini debbano partecipare alla spesa poiche’ in questi atri ricadono le acque che per stillicidio battono sui muri condominiali.Ci tengo a precisare che in questi atri possono accedere solo i proprietari e che le acque piovane che si raccolgono sul tetto non vengono convogliate in questi atri.
    C’e’ qualcosa in giurisprudenza che avvalori o no questa richiesta dell’amministratore?
    Grazie.

    • Per Maria.
      Se l’amministratore, ritiene, suffragato da un tecnico, che le acque piovane, che cadono negli atri privati, “battono” sui muri, i quali si imbibiscono di acqua, e creano inconvenienti di umidità all’edificio, può, allora, ritenere di fare effettuare lavori di miglioramento degli scarichi fognari bianchi.
      Non esistono articoli del codice civile riferiti ad ogni singolo caso, ma prevale il buo senso e la realtà (in questo caso tecnica) di ciò che sta sostenendo.
      Amedeu e c.

  331. Grazie Amedeu.Volevo solo sottolineare che le acque piovane nonn causano nessun danno al fabbricato. Secondo l’amministratore le acque piovane devono essere raccolte per legge negli scarichi fognari bianchi (attualmente inesistenti)e che tutto il condominio deve partrecipare a queste spese perche’, sempre secondo lui, se non ci fossero stati i muri ( che sono condominiali) le acque piovane che cadono negli atri ,( che sono di proprieta’ privata )sarebbero state di quantita’ inferiore, ragion per cui tutto il condominio deve partecipare ripartendo il lavoro fra tutti i condomini in egual misura.
    Grazie

  332. Grazie Amedeu per le risposte esaurienti e per la sollecita attenzione al mio problema. Saluti Walter

  333. salve,
    sono proprietario di un palazzetto, abito al primo piano, al secondo piano vi è un inquilino che purtroppo non è molto rispettoso delle regole di buon vicinato,infatti innaffia le piante e l’acqua cola sul mio terrazzino, scuote tovaglie con briciole di pane, e cose simili. Come posso fare?

    • Per Felice.
      Purtroppo nei condomini vivono anche persone che non portano rispetto ad alcuno.
      Ti consigliamo, visto anche che siete pochi condomini, di risolvere bonariamente la questione.
      Anzichè fargli scrivere dall’avvocato, cerca di risolvere bonariamente la questione, da vicini che devono convivere.
      Aprire un contenzioso, ti risolvereppe poco o nulla.
      L’unico sistema è fare comprendere a costui che esiste anche l’educazione.
      Insisti nella tua correttezza ed alla fine si stancherà (Si spera!).
      Amedeu e c.

  334. Salve,
    siamo proprietari di un secondo ed ultimo piano in una piccola palazzina.
    I nostri gocciolatoi sono lunghi circa 30cm e quelli del primo piano circa 20cm.
    Al piano terra i balconi però sono più sporgenti rispetto ai nostri e di conseguenza l’acqua che esce dai nostri gocciolatoi va inevitabilmente a finire sul balcone del pianterreno provocando sporcizia e, a loro dire, l’usura delle piastrelle in quel punto.
    Servitù di stillicidio o Art. 908????
    I proprietari del piano terra vorrebbero far allungare dal lattoniere i nostri gocciolatoi…..ma da 30 diventerebbero 80cm e quelli del primo piano da 20 diventerebbero 70cm…..non sono misure eccessive che potrebbero comportare disagi a noi??? (es. neve, intasamenti, piegature, ecc.)….oltre ad essere brutti esteticamente!!
    Grazie in anticipo per la cortese risposta!!

    • Per Marta.
      Siamo pienamente d’accordo con te.
      Fra l’altro un tale metodo, oltre che brutto esteticamente, potrebbe creare un pprecedente: te lo immagini i condomini con tutti questi buttafuori lunghi 70-80 cm.
      Inoltre secondo la Corte di Cassazione, con la recente sentenza numero 27625 dell’11 luglio 2012 (relativo ad un condomino dei piani superiori che scrollava la tovaglia dal proprio balcone), …”il disturbo della tranquillità di un numero determinato di persone può costituire solo un illecito civile”.
      Per cui, se il suddetto condomino ha solo la possibilità di farti una “lunga causa civile” con le spese e il tempo immaginabili.
      Amedeu e c.

  335. Ho costruito una tettoia su un gazebo con approvazione di tutti i condomini .Il tubo di scarico delle acque piovaneè come mostra la figura tre. il tubo di trova all’esterno della mia proprieta’ delimitata con mattonnelle di colore rosso. i condomini lo contestano e pretendono che mi allacci alle pubbliche fogne. Posso portare detto tubo nella mia propieta’ vicino al confine e girarlo lateralmente affinche’ lo scarico sia ancora sulla mia proprieta’ anche se a confine?
    Ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi.

    • Per Anna.
      Puoi farlo, ma devi prima sapere se tale soluzione starà bene ai condomini, i quali, volendo, possono negarti la loro autorizzazione a tale soluzione.
      Amedeu e c.

  336. abito in una villetta a schiera il mio vicino ha messo un impianto di irrigazione a confine rete e quando bagna allaga tutto il mio giardino e l’entrata del cancello, non si riesce più a passare fino alla sua chiusura-. premetto che lascia aperto l’irrigatore per venti minuti tutte le sere ed io ho il giardino con del lapillo e piante grasse le quali non hanno bisogno di tanta acqua inanzitutto perchè il lapillo trattiene acqua. ho parlato con lui dicendo di sistemare il getto. non ne vuole sapere continua a bagnare causandomi danno a fiori e piante. non vorrei spendere soldi legalmente chiedo come posso agire dato che è una persona in civile e non si riesce a parlare.

  337. salve, ho venduto il mio lastrico solare e ho permesso in via provvisoria che i vecchi pluviali di esso fossero utilizzat dal proprietario del mio ex lastrico. onde evitargli spese aggiuntive troppo esose ho anche permesso che la sua colonna montante della fognatura si innestasse alla mia nel mio cortile (che è mio e non condominiale). Da un anno sto chiedendo che i pluviali, vista la fine dell’accantieramento vengano rimossi. ma in essi ora confluisce non solo l’acqua del terrazzo (che è una porzione del vecchio lastrico) ma anche le acque meteoriche del tetto. il proprietario sostiene di essere in regola perchè ha ripristinato lo stato precedente. inoltre non sono state cambiate le pendenze che erano già del lastrico e non è stato previsto alcun pozzetto (anche se in fase di costruzione dal momento che è stata passata la tubazione per la fognatura era possibilissimo farlo) posso insistere e in base a quali articoli di legge o devo rassegnarmi? il proprietario insiste di aver avuto il mio permesso (ripeto in via provvisoria) e non vuole sentire ragioni, sostiene d aver anche parlato con un avvocato che gli ha dato ragione. grazie per la VS risposta

    • Per Chicca.
      Occorre vedere la situazione e rendersi conto di come stanno le cose, e purtroppo noi non abbiamo questa possibilità.
      Ti consigliamo di contattare un tecnico professionista abilitato, che, eventualmente, sulla base di un sopralluogo, può darti i consigli necessari per contrastare il tuo vicino.
      Amedeu e c.

  338. nell’appartamento sopra il mio, ultimo piano, è stata installata una tenda a cupola che ricopre tutto il terrazzo, identico al mio, circa 5 metri per 1,50 ,la parte finale della tenda è lasciata poggiare sul muretto con un bavero flessibile, di conseguenza quando piove con una certa consistenza, tutta l’acqua raccolta dalla tenda scivola lungo il muro di cemento e cade sul muro del mio terrazzo. con spruzzi molto consistenti rendendolo inutilizzabile per mettere uno stenditoio all’interno o qualsiasi altra cosa l’acqua arriva fino alla porta di accesso del terrazzo in che modo posso far valere i miei diritti di avere un terrazzo utilizzabile sempre? grazie in anticipo luciano 29-07-12

    • Per Luciano.
      Dovresti cercare sul sito del tuo Comune il Regolamento Edilizio.
      Leggilo attentamente, in quanto dovrebbe riportare anche un articolo reltivo alle tende ed insegne varie.
      Qualora tu non lo trovi, sei costretto a rivolgerti presso l’ufficio Edilizia Privata comunale.
      Ti diranno sicuramente che è una questione”fra privati e regolata dal diritto privato.
      Tu chiedi solamente se c’è una normativa o direttiva locale che riguarda simili installazioni.
      Di solito, le tende di questo tipo vengono portate in Commissione Edilizia Integrata o Ristretta. Domanda anche notizie in merito.
      Amedeu e c.

  339. sono ancora luciano, ti ringrazio della risposta, per completezza ti mando le foto cosi si capisce meglio il problema dell’acqua che entra nel mio terrazzo ti ringrazio ancora luciano 30-07-12

    • Per Luciano.
      Hai fatto bene ad inviarci le 2 foto ed il filmato, in quanto possiamo correggere la risposta che ti avevamo dato.
      La tenda montata, anche se di fattura particolare, rientra fra le tende comunemente poste su molti balconi degli edifici condominiali.
      Per cui, a nostro modesto parere, non necessita di particolari permessi comunali.
      Devi solamente parlare, amichevolmente, con il vicino cercando di trovare una sistemazione accomodante per entrambi.
      Amedeu e c.

  340. abito in una bifamigiare con il vicino che ha una striscia di terreno parallela alla mia sopra una mia camera ha un terrazzo, detto terrazzo un pluviale discendente che fuoriesce dal terrazzo nel lato di sua proprieta ma poi fa una curva con un gomito e scende nella mia proprieta causandomi stillicidio ma occupando anche con il tubo di sua proprieta il mio terreno, io abito qui da soli sette anni, è possibile che se fossero venti anni un giudice dia ragione al mio vicino, che furbescamente ha fatto scendere il tubo nel mio fondo, non esistono scritture in merito, oltre tutto la mia camera in quel punto e bagnata anche in estate, ha fiori e altro sulla terrazza, annacqua e cola tutto nel terreno non è obbligato a canalizzare l’acqua in discesa, in quanto farla scendere sul suo terreno sarebbe una mezza vittoria in quanto ha anche data alla pavimentazione la pendenza verso la mia proprieta. grazie di una eventuale risposta rodolfo

    • Per Rodolfo.
      Trattasi di un classico caso di stillicidio previsto dall’art 908 del codice civile.
      Il fatto che il vicino abbia creato le pendenze verso la tua proprietà, può agevolarti, in quanto, anche se fossero trascorsi i 20 anni per la servitù, puoi sempre avanzare (tramite legale) la richiesta di modificare tale stato, appellandoti al fatto che il vicino sta creandoti danni igienico sanitari e sta rendendo insalubre la tua abitazione.
      Amedeu e c.

  341. Buongiorno,
    possiedo un condizionatore senza tanica che scola l’acqua di condensa direttamente attraverso il tubo di scarico del balcone. Abito all’ultimo piano di un condominio e l’acqua che esce dal mio balcone cade in un’aiuola condominiale con prato e fiori. Nessuno si è mai lamentato ad esclusione della condomina del 4° piano perchè quando abbassa la tenda parasole l’acqua dal mio balcone le cade sopra bagnandola. Il problema è che la sua tenda sporge vistosamente oltre la ringhiera del balcone di circa 20-30 centimetri perchè costruita troppo a ridosso della ringhiera stessa.
    Il regolamento condominiale prevede che nulla deve sporgere dal balcone, mi chiedo quindi se posso continuare ad usare il tubo di scolo del balcone (al quale, peraltro, ho aggiunto un piccolo tubo di prolunga che però non risolve il problema per l’eccessiva sporgenza della tenda) o se devo trovare altra soluzione. Grazie.

    • Per Chiara.
      Se non puoi inserire il tubo di scarico in un pluviale discendente dell’edificio ,a pavimento, al termine del tubo del condizionatore, puoi mettere un grosso recipiente nel quale affluiscono le acque di condensa.
      Si teratterà di svuotarlo ogni 2 o 3 giorni(o anche di più). In fondo non è un grosso sacrificio.
      Amedeu e c.

  342. Grazie per la risposta precedente, vorrei se possibile allegare le foto per meglio illustrare il problema ma non riesco a capire come farlo forse a causa del mio browser che non mi lascia vedere una parte della schermata sulla sinistra.
    I proprietari della casa sopra la mia (costruita dopo la vendita del lastrico solare e non nata condominiale) stanno prendendo l’abitudine di appoggiarsi al muro del loro terrazzo e di curiosare nel mio cortile (la mia proprietà ha un’estensione maggiore del lastrico solare) e di lavare il terrazzo con la pompa dell’acqua (sotto non c’è il cielo di un terrazzo ma le mie camere da letto!). Gli è stato chiesto di evitare ma con un sorriso sornione ci è stato risposto che a casa loro fanno ciò che vogliono.
    Possono davvero invadere così la mia privacy e rischiare di procurare delle infiltrazioni?
    Grazie per la risposta.
    Chicca

  343. Buongiorno.
    Come da Vs. consiglio del 4 maggio u.s., ho scritto all’ASL (all’Ufficio Tecnico Comunale già avevo scritto e con loro avevo un incontro pubblico con tutti i proprietari delle abitazioni che determinano il problema).
    L’ASL ha effettuato un sopralluogo, ha verificato il problema e ha scritto al Sindaco, inviando a me “per conoscenza” una copia, comunicando che “tale inconveniente crea problemi di igiene pubblica” e “si chiede al Sindaco di provvedere a risolvere tale inconveniente igienico sanitario”.
    Vi sarei grato per un suggerimento circa il prosieguo al fine della soluzione del problema.
    Grazie infinite.
    Lorella.

    • Per Lorella.
      Normalmente i tempi delle amministrazioni pubbliche, nonostante le riforme apportate da questo ultimo governo, sono abbastanza lunghi.
      Per cui, ti suggeriamo (Se non l’hai già fatto), di inscriverti alla PEC (Posta Elettronica Certificata – https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot), che vale più di una Raccomandata RR (In quanto ti arriva la conferma di avvenuta consegna su di un testo scritto e non riguardo ad una busta chiusa come per le raccomandate) e con la quale puoi scrivere al Sindaco del tuo Comune (Metti il suo nome e cognome), sollecitandogli (educatamente, ma reiteratamente) la pratica e chiedendogli di esserne informata per scritto o per stessa via (PEC).
      Siamo certi, che insistendo, otterrai dei risultati.
      Amedeu e c.

  344. Buongiorno.
    Abito al 6′ piano di un condominio e nel 2006 a causa di frequenti infiltrazioni è stato deliberato il rifacimento del mio terrazzo. Gli scarichi originali sono sempre stati insufficienti ( i buco troppo piccolo e si intasa sempre di foglie a causa di vento e pioggia) . Per risolvere questo inconveniente ed evitare che l’acqua piovana raggiungesse a volte, dove c’è pendenza, anche i 10 cm, è stato fatto, oltre gli scarichi normali, anche un foro del troppo pieno applicando un tubo che però scarica l’acqua in esubero, ma anche le foglie, sulla tettoia di vetro del balcone chiuso sottostante. Ovviamente il condominio oltre ad avere la tettoia sempre piena di foglie, la sua gronda intasata alla fine si deteriora e cominciano le infiltrazioni. cosa posso fare per ovviare al disturbo del mio vicino ma nello stesso tempo non rischiare di allagare tutto?
    Grazie.
    Purtroppo ora mi si chiede, tramite lettera raccomandata di sistemare il tutto il più presto possibile cosa che vorrei assolutamente fare in quanto pensavo che tali lavori fosse stati controllati e deliberati in assemblea e quindi essere nel giusto seppur perfettamente cosciente dei disagi causati.Grazie

    • Per Paola.
      Parli del “tuo” terrazzo, quindi i lavori e la responsabilità dovrebbero essere tuoi.
      Il vicino, per tale motivo ha chiesto a te di sistemare il tutto.
      Devi risolvere questa grana, facendo fare un sopralluogo ad una ditta specializzata in impermeabilizzazioni di terrazze, spiegando, sul posto, ciò che hai scritto a noi.
      Ti suggeriranno la soluzione ottimale.
      E’il sistema migliore e più veloce per risolvere questa questione.
      Amedeu e c.

  345. Salve, avrei bisogno di un parere.
    Sono proprietaria di un appartamento posto all’ultimo piano di una palazzina di due piani, nella quale insistono solo due unità abitative. Il terrazzo sovrastante il mio appartamento originariamente era in comune e indiviso con il proprietario dell’appartamento del primo piano. Con atto del 1995 abbiamo sciolto la comunione su alcune parti comuni e diviso il terrazzo in due unità, mediante la costruzione di un muro di confine. In seguito alla materiale divisione del terrazzo il tubo di scolo delle acque è capitato nella parte di mia proprietà. Per non creare disagi abbiamo praticato un foro al muro di confine per far defluire le acque pluvie dal terrazzo confinante nello scarico insistente sul mio terrazzo. La situazione è divenuta però insostenibile in quanto il mio vicino rimuove arbitrariamente e con prepotenza la grata di protezione che ho apposto innanzi al detto foro. In tal modo oltre all’acqua defluiscono terra, pietre, e detriti di ogni genere che vanno ad otturare lo scolo e a sporcare il mio terrazzo. Posto che nessuna servitù è stata istituita con l’atto di divisione, posso chiedere al mio confinante di provvedere alla realizzazione di uno scolo sul suo terrazzo e chiudere il buco o devo tollerare questa situazione. Ringraziandola anticipatamente la saluto

  346. Salve, abito in un condomino. Il mio tetto è il terrazzo dell’appartamento di sopra. Sono anni che ormai l’Appartamento non è abitato da nessuno e anche la terrazza non ha avuto manutenzione. Fatto sta che negli ultimi anni d’inverno la terrazza si allagava creando infiltrazioni negli appartamenti sottostanti. Secondo l’amministratore il tubo di scarico che scende nelle pareti di casa mia si è otturato, o meglio avendo io ripavimentato il giardino 3. Anni fa secondo loro ho otturato il loro scarico. Come soluzione hanno fatto un buco nella mia parete e con un gomito fatto uscire l’acqua del terrazzo. Solo che ora il disagio per me ê enorme perchè si crea una pozzanghera vicino la mia porta d’entrata che rimane per ore e non si asciuga.
    L’esempio che si avvicina di più al mio caso è il terzo
    Potevano fare questo? Grazie

    • Per Joanne.
      Per prima cosa devi accertarti se l’otturazione allo scarico dipende effettivamente dai lavori da te eseguiti nel giardino.(Dovevi accertarlo al momento opportuno)
      Se è così, e non puoi rimediare stasandolo tramite una scovolinatura, puoi suggerire di fare passare un nuovo scarico sotto il livello del terreno e che si immetta in quello esistente, prima dell’uscita nella pubblica via.
      Se invece l’otturazione non dipende dai tuoi lavori, devi chiamare in causa l’amministratore, affinchè provveda a ripristinare il tutto a spese del condominio.
      Per accertarti di come stanno le cose, puoi chiamare, contemporaneamente, un muratore ed una macchina scovolatrice (Provvista di guida ad acqua con ugello finale), fare aprire il vecchio tubo sotto la curva che hanno posto, e vedere se riesci a raggiungere la vecchia tubazione fino alla fognatura pubblica stradale.
      Amedeu e c.

  347. Buongiorno e soprattutto Grazie per tutte le info presenti in questo articolo.
    Volevo sottoporre il mio caso abbastanza articolato.
    Vivo in campagna e dal 2006 abito in un’abitazione che mi ha donato mio padre e mia madre.
    La mia proprietà confina con il Vicino che da oltre 40 anni ha costruito un capannone proprio sul confine (con benestare di mio Nonno) e ha prodotto una canalizzazione che defluisce le acque sul mio fondo.
    Fino ad ora la cosa è stata gestita bonariamente tra mio Nonno, Padre ed il Vicino, Essi hanno manutenuto per anni un canale scavato a confine sul nostro terreno che raccoglieva non solo le acque di questo Capannone ma anche altre provenienti da un altra struttura sempre del vicino.
    Io ora vorrei mettere fine a tutto questo, cogliendo l’occasione del fatto che questo vicino ha rifatto il tetto con pannelli solari.
    inizialmente mi aveva detto che non ci sarebbero stati problemi ed io ero abbastanza felice, ma poi ho capito che vorrebbe fare a modo suo :
    raccogliere le acque per poi lasciarle correre a 40 cm dal confine ed essendo il suo fondo più alto del mio mi puzza di smottamenti e danni derivanti da allagamenti vari, il problema è che io non ho tempo ne ti manutenere questa fossa (che abbisogna di pulizia d’erba ed altro) ne posso avere questo peso per tutta la vita, soprattutto per una persona che lo pretende ed ha hosato immeterre in questa fossa anche un’altro scolo di acque che sicuramente provengono da fognatura.
    Cosa posso fare ?
    Certo è che se devo peggiorare le cose è meglio rimanere così pretendendo magari dal vicino una pulizia costante.
    Un vostro consiglio.

    • Per Mirco.
      4o anni sono veramente tanti, ed inoltre tuo padre e tuo nonno andavano d’accordo con il vicino.
      Il fatto che abbia messo i pannelli solari, dovrebbe essere un punto di orgoglio per te, anche da imitare, in questa era di risparmio energetico.
      Terminiamo, suggerendoti di tutelare i tuoi diritti, magari chiamando un geometra della tua zona, ma nel contempo cercando di non essere estremamente fiscale, qualora non esistano seri presupposti di danni nei tuoi confronti.
      Amedeu e c.

  348. Salve,

    stiamo costruendo una nuova abitazione bifamiliare in un lotto di terreno. Abbiamo da poco realizzato un muro di confine con una proprietà a monte con dei canali di drenaggio verso il nostro terreno. Il terreno a monte è in uno stato di totale abbandono e l’acqua piovana che proviene dal tetto di un fabbricato (con gronde rotte), dal terreno e anche da una strada comunale ancora più a monte, attualmente trova come barriera il muro di recente costruzione; l’acqua piovana viene così convogliata verso un’altra proprietà contigua (con un muro di contenimento contiguo al nostro ma più basso) causando l’allagamento del giardino e dei locali interrati. Inoltre i proprietari di una casa ancora successiva, hanno lamentato che dai fori di scarico del loro muro di contenimento è uscita una forte quantità di acqua e fango che ha invaso il loro giardino.
    Probabilmente prima della costruzione del muro tutta l’acqua veniva invece convogliata nel nostro lotto di terreno e da questo assorbita.
    Preciso che noi attuali proprietari abbiamo acquisito il terreno parte in eredità, parte in donazione e parte tramite compravendita da mio suocero, il quale lo aveva acquistato dai proprietari del fondo a monte non so quanti anni fa.
    Possiamo noi proprietari dei 3 lotti a valle richiedere la creazione di canali di scolo con allaccio alla fognatura a carico del comune (per la parte dell’acqua che defluisce dalla strada pubblica) e dei proprietari del fondo in abbandono (ivi compresa la sistemazione delle gronde del tetto)?
    O invece può essere attribuita a noi costruttori del muro una responsabilità per i danni causati agli altri proprietari a noi contigui, e quindi preoccuparci noi di convogliare tali acque in modo diverso?

    Grazie.

    • Per Roberto.
      Vi torvate in una situazione alquanto “attrigata” e risolverla non è certo facile.
      Potreste chiamare in causa il Comune per le acque che provengono dalla strada, ma a nostro parere, pur ottenendo (sempre da dimostrarsi) comprensione, non potrete contare sull’intervento dell’Ente, specie in questo frangente di crisi nazionale.
      Sei sottoposto ad una azione di “stillicidio”, prevista dall’art 908 del codice civile.
      Leggi questo nostro articolo
      http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
      per cui , con l’intervento di un legale potresti ottenere la deviazione delle acque delle proprietà a monte verso altra direzione, o comunque ottenere che siano incanalate.
      A tuo discapito, hai, però, il fatto di avere costruito un muro di recinzione/ a retta, che ha cambiato una situazione preesistente, nella quale non esistevano tali problematiche.
      Mettendo insieme tutti questi fattori, diventa estremamente difficile cercare di indovinare quale esito potrebbe avere una sentenza giudiziale in un caso come il vostro.
      Puoi sentire un legale della tua zona, portandogli la situazione planimetrica ed alcune fotografie esplicative.
      Comunque, il consiglio che ti diamo, è quello di armarsi di tanta pazienza e contattando i tuoi vicini, cercare insieme una soluzione tecnica che possa risultare gradita a tutti.
      Per fare ciò,forse, avresti però bisogno di un tecnico che possa darti un conforto nella scelta di queste eventuali soluzioni da proporre.
      Amedeu e c.

  349. Grazie Amedeu,
    di fatto anche io vado d’accordo col vicino (ma i suoi Eredi sono Villani e pretentuosi) e sono orgoglioso alquanto che abbia sostituito il maledetto ethernit con pannello solare, tuttavia il danno che potrebbe nascere con il tempo è legato solamente al fatto che questo canale scavato nel mio terreno non viene più pulito e a breve l’acqua canalizzata dal vicino potrebbe straripare nel mio fondo causando allagamento e danneggiamento per gli ulivi e quant’altro ci sia piantato…
    Sarei più contento se mi dicesse : mi occupo io di tutto posando dei tubi di cemento sul canale e sistemando una volta per tutte la cosa…
    ma come saprete le persone vogliono tutto e subito a discapito di chi è troppo buono…e sinceramente a me di pagare una persona per mantenere pulita una fossa (che arreca ricchezza solo altrui) non va, soprattutto in questa epoca di ristrettezze…
    Io ora resto in standby…col comparire dei danni denuncerò la situazione a chi di competenza…non capisco perchè deve essere un mio problema…
    ..o mi sbaglio ?

    • Per Mirco.
      Hai chiarito meglio la situazione , e comprendiamo il tuo sdegno.
      Cerca di mandare al vicino una lettera Raccomandata RR, invitandolo a pulire la fossa ed a eseguire tutti gli interventi che ritieni possano contribuire a danneggiarti in futuro.
      In caso di diniego, fagli scrivere da un avvocato della tua zona.
      Amedeu e c.

  350. Ho in corso una di lite con il vicino confinante a causa di una recinzione che divide le nostre proprietà. La recinzione, di mia proprietà e posta sul terreno di mia proprietà, consiste in una base in cemento che sporge dal terreno per 30-35 cm, sovrastata da rete metallica. Nel corso di opere di ristrutturazione al suo immobile, il vicino ha eseguito scavi di profondità e messo a nudo le fondazioni di un tratto della recinzione, pregiudicandone la stabilità, e le fondazioni di un muro di confine contiguo, sempre di mia proprietà. Ho chiesto il ripristino a sue spese, ma rifiuta e, per tentare di non pagare il danno, mi ha fatto sapere che intende costruire una recinzione in aderenza alla mia, nonché al muro di confine, ai termini del codice civile. Rispetto alla mia recinzione (che esiste dalla metà degli anni ’60) mi comunica di aver rilevato che le fondazioni presentano delle sporgenze e protuberanze in cemento che invadono il terreno di sua proprietà e rendono impossibile l’aderenza dei blocchi in cls della nuova recinzione e mi chiede pertanto di rimuoverle a mie spese. Vorrei sapere (1) se ha il diritto di chiedermi tale rimozione o, in caso di mio rifiuto, di procedere direttamente alla rimozione delle sporgenze e protuberanze delle fondazioni, che di fatto esistono senza mai subire modifiche da quasi 50 anni; o se (2) proprio in virtù del tempo trascorso, ho acquisito il diritto di mantenere la recinzione e le relative fondazioni così come sono ora e se posso pertanto rifiutare/impedire l’intervento invocando come acquisito lo spostamento della linea reale del confine per un’entità pari alla misura di tali sporgenze e protuberanze (anche se fosse minima) e se (3) in caso affermativo, acquisito tale diritto, posso impedire al vicino di costruire la sua recinzione appunto perché non ci sarebbe aderenza ai termini del codice civile e pretendere che la nuova recinzione sia costruita staccata dalla mia e, in tal caso, a quale distanza rispetto alla recinzione esistente. Grazie per le delucidazioni.

    • Per Delia.
      Non può rimuovere le sporgenze di sua iniziativa, e se lo facesse devi fare delle fotografie e fargli scrivere da un legale.
      Detta fondazione e muro, a quanto dici, hanno più di 50 anni, per cui è una servitù che hai acquisito per usucapione ventennale.
      Relativamente alla costruzione in aderenza, non puoi impedirlo, a meno che, la stessa, non danneggi il tuo muro di confine.
      Sono comunque situazioni incresciose che si manifestano spesso fra vicini, e, per esperienza, ti diciamo, che è sempre bene risolvere amichevolmente (anche se tale parola, probabilmente, risulterà deteriorata), piuttosto che imbarcarsi in una lunga e costosa causa, che avvelena gli animi e risulta, oltre che onerosa, sempre di esito incerto.
      Amedeu e c.

  351. Ringrazio molto per la risposta e mi scuso anzitutto se chiedo questa ulteriore delucidazione.
    Ho compreso che non posso impedire al vicino di costruire la sua recinzione. Non mi è chiaro però se, per esercitare il suo diritto di costruire, il vicino può obbligarmi a rimuovere le sporgenze e protuberanze nel terreno che gli impediscono di costruire in aderenza. Dalla tua risposta ho compreso che, allo stato, la situazione sarebbe questa: da un lato il mio vicino ha il diritto di costruire in aderenza, dall’altro lo può oggettivamente fare solo se spontaneamente rimuovo (o lo autorizzo a rimuovere a sue spese e a suo rischio) le sporgenze e protuberanze dalla mia fondazione; specularmente io però ho acquisito per usucapione ventennale il diritto di tenere tutto come sta, comprese le sporgenze delle fondazioni, e dunque il mio vicino – se non può costruire per via delle fondazioni e vista l’usucapione sullo stato delle stesse – ha perso il diritto di costruire in aderenza. Un eventuale tentativo da parte mia di impedirgli di costruire invocando l’usucapione comporta anzitutto che quest’ultima sia prima confermata con sentenza del giudice, procedimento che – oltre che richiedere tempo e denaro – potrebbe anche non essere a mio favore.
    Ho compreso correttamente il senso della tua risposta?
    La situazione è effettivamente piuttosto incresciosa, soprattutto perché il vicino è persona poco amichevole e ha già escluso a priori di accollarsi qualsiasi spesa, invocando l’invasione del suo terreno, e di assumersi il rischio di crollo delle fondazioni.
    Grazie ancora.

    • Per Delia.
      Chiariamo prima di tutto che l’usucapione va sempre regolarizzata.
      La cosa più importante, per completare un processo di usucapione, è la trascrizione della sentenza (Art 2651 del codice civile) che deve “accertare” l’usucapione.
      Detta sentenza non deve “riconoscere” una usucapione, ma solo prendere atto che la stessa sussiste (è avvenuta per il trascorso periodo previsto dalla legge).
      A parte ciò, la servitù di alcune sporgenze di una fondazione di un muro di recinzione, se portata davanti ad un giudice, da parte del tuo vicino, diventerebbe cosa forse unica, in quanto di solito l’Usucapione la si esercita per cose ben maggiori. Potrebbe in definitiva condurre ad una sentenza dall’esito incerto.
      Il vicino, allo stato attuale, può benissimo costruire in aderenza, inglobando dette sporgenze, le quali restano di tua proprietà.
      Amedeu e c.

  352. Ti ringrazio infinitamente per la chiarezza e la gentilezza dimostrata. Mi hai davvero chiarito le idee!
    Come dici, se il vicino chiedesse l’usucapione delle sporgenze sarebbe un caso unico.
    Il “teatro” è che, a sostegno della sua richiesta di rimozione delle sporgenze (a mie spese), il vicino non solo mi ha inviato un parere dei suoi consulenti tecnici dove si asserisce che la nuova recinzione non può essere costruita se non vengono prima rimosse le sporgenze, ma ha fatto contestualmente sapere che se non provvedo in fretta “abbandonerà il suo atteggiamento conciliante e il parere tecnico assumerà altre valenze”…
    Più chiaro di così!
    Dal canto mio, non ho nessuna voglia di provvedere, poiché l’eliminazione è molto costosa e comporta il rischio quasi certo di crollo della recinzione. Le vie d’uscita dalla situazione non sembrano molte, purtroppo….
    Grazie ancora!

    • Per Delia.
      Hai trovato dei confinanti tenaci.
      Non ti resta che trovare un tecnico di parte (Se vuoi proseguire nella diatriba) e trovare, in sito, una soluzione che si opponga a quella del tecnico della parte contraria.
      Meglio, comunque, sarebbe trovare una soluzione bonaria, e spendere i soldi in maniera più divertente.
      Amedeu e c.

  353. Salve, abito in una palazzina su tre piani, io sono al piano terra, le terrazze sovrastanti sono con parapetti in cemento armato il costruttore a fatto dei fori di raccolta d,acqua dove cade giu nel mio giardino, l’ultimo piano quando piove forte l’acqua viene giu con violenza, ma non solo io faccio riferimento a Lui perche e un continuo gocciolare acqua nel mio vialino di trasito del giardino, come posso fare.
    in attesa Vs. risposta Saluti.

    • Per Mauro.
      I fori sono a forma di gocciolatoio sporgente, oppure dei buchi fatti successivamente all’agibilità, dal costruttore?
      Nel primo caso, saresti uno delle miagliaia di cittadini che si trovano a sostenere una situazione condominiale pesante, ma nata con l’immobile, a seguito di un progetto approvato.
      In sede di assemblea condominiale (se la avete), oppure tramite una riunione fra condomini, potete cercare di trovare una soluzione globale, tramite la canalizzazione di detti scarichi, tramite piccole grondaie e pluviali discendenti.
      Ci sarà comunque da avere l’autorizzazione del comune per modifica delle facciate.
      Nel secondo caso, sarà sufficiente richiamare il proprietario a richiudere detti fori, e se non adempie fargli scrivere da un legale.
      Anche in questo secondo caso, se i balconi non hanno altra possibilità di scarico, dovrete risolvere bonariamente la questione con una soluzione come sopra indicata.-
      Amedeu e c.

  354. Ringrazio a priori per tutte le informazioni e quelle che mi sarranno fornite.

    Il terreno sovrastante la mia proprietà, adibito ad orto con piante da frutto e ornamentali, ove tra l’altro è ubicato un fabbricato abitato, è in discreta pendenza e termina a valle con un muretto di confine dalla mia proprietà. Spesso a causa delle maggiori intensità delle precipitazioni che l’acqua piovana ed anche fangosa che il terreno non è in grado di assorbire arriva a valle e si incanala lungo l’esistente muretto fino a formare in un angolo un notevole ammasso di acqua intorbidita che traboccando dallo stesso muro insudicia parte della pavimentazione e del piazzale esterni e pregiudica il cancello dell’ ingresso alla mia abitazione. Vicinissimo a questo angolo, che fa parte della citata proprietà sovrastante, insiste a circa 30 o 40 cm fuori della recinzione, una condotta delle acque pluviali, ove sopra è posta la strada comunale . Non potrebbe il mio vicino a proprie spese od al 50% collegare un canale di scolo di dette acque. Ciò posto, in alternativa, esistono obblighi/diritti a carico dell’uno o dell’altro? Grazie.

    • Per Pietro.
      Il muretto di confine interrompe un eventuale diritto di stillicidio del fondo a monte, per cui, se le acque piovane tracimano dallo stesso, il vicino deve provvedere ad incanarle ed allontanarle dalla tua proprietà.
      Devi farglielo comprendere in maniera amichevole, da buon vicinato.
      In caso contrario, sarai costretto a fargli scrivere da un legale.
      Amedeu e c.

  355. Buongiorno,
    abbiamo acquistato la casa in cui abitiamo da quasi 4 anni. Si tratta di una casa trifamiliare ma non è un condominio. Noi abitiamo al secondo piano e, il vicino sottostante, sin dagli inizi del nostro trasferimento in questa casa ci dice che dobbiamo rifare il balcone perchè gli arriva giu acqua.
    E’ venuto fuori che il precedente proprietario aveva detto loro che avrebbe avvisato i nuovi proprietari che c’era questo intervento da fare, ma cosi non è stato, perchè noi siamo cascati dal pero.
    Il balcone ha una pendenza errata ed è questo la probabile causa del problema del gocciolamento delle acque piovane. Per il resto il balcone non è pericolante, è datato, ma non ha assolutamente problemi strutturali.
    I vicini continuano a insistere e a noi sembra assurda questa faccenda perchè il balcone è molto grande e la spesa sarà piuttosto cara, per essere imprevista!
    Ha qualche consiglio da darci?

    • Per Chiara.
      Se vuoi veramente contestare tale richiesta, puoi richiedere ad un tuo tecnico professionista, di fare un sopralluogo e di rilasciarti una relazione liberatoria su tale terrazzo.
      Se il tecnico troverà del pericolo, logicamente dovrai toglierlo.
      Amedeu e c.

  356. e’ gia intervenuto un muratore di fiducia che mi ha detto che il balcone ha una pendenza sbagliata, ma strutturalmente non ha danni tanto che mi ha suggerito di rifare solo la copertura (togliere mattonelle, rifare isolamento) con una pendenza corretta. Il discorso è che i vicini ad ogni pioggia rompono le scatole perchè gli arriva acqua sulle finestre..ma se il balcone non ci fosse non sarebbe uguale? a noi l’acqua arriva sulle finestre perchè essendo all’ultimo piano non siamo coperti da nulla. E poi loro sono preoccupati del fatto che poi ad un certo punto inizi ad infiltrarsi in casa…ma se l’acqua si infiltra, non è un problema loro di isolamento? Noi non vogliamo spendere soldi “perchè loro hanno paura che l’acqua si infiltri” ma solo se necessario..e vorremmo anche risolvere questa controversia in modo da non doverci litigare ad ogni acquazzone..
    che tipo di tecnico dovrei chiamare per avere una relazione tecnica? Un geometra? grazie di nuovo

  357. Salve, sono in possesso di un terreno ricevuto per eredità ( diviso solo tramite frazionamento privato e non registrato e non in possesso di atto di proprietà singolo). Da circa 25anni ho costruito sul mio terreno una serra agricola che scola le acque piovane tramite gronde nel mio terreno. Queste acque però per naturale pendenza (mai modificata) del terreno defluiscono anche nel terreno del vicino (erede anche esso del terreno indiviso) causando in caso di forti piogge un piccolo allagamento (si tratta di terreno agricolo). Questo si lamenta e chiede che gli scoli vengano fatti e manutenzionati a mio carico sulla sua parte di terreno. non ci troviamo in zona servita da fognature e
    7o scoli pubblici. Premetto che oltre 25 anni fa gli scoli erano presenti e sono stati coperti a seguito di aratura dei terreni a carico di entrambe. E’ lecita la sua richiesta? o dopo 20 anni per usucapione acquisisco il diritto di stillicidio? Grazie in anticipo per la Sua risposta. Saluti . Daniela

    • Per Daniela.
      Parli di usucapione, ma per che cosa?
      Il terreno è sempre rimasto indiviso, per cui lo avete in comproprietà per intero.
      Di fatto, però, di buon accordo lo avete diviso fra di voi: divisione che al momento conta poco o nulla.
      Ti consigliamo di rivolgerti da un legale della tua zona.
      Dovrà consigliarti come regolarizzare le due parti tramite contratto o usucapione, se quest’ultima è applicabile nel vostro caso.
      Nell’atto di regolarizzazione potrete inserire (Lo chiarirà il legale) clausole con i vari obblighi a carico dei due neo proprietari.
      Amedeu e c.

  358. buongiorno e grazie innanzittutto. Il condominio dove abito (in un palazzo la cui costruzione risale alla fine degli anni del1800) è stato interessato dal legale di un BAR sottostante, che lamenta lo stillicidio di acqua proveniente dalla grondaia posta sul culmine del fabbricato, che interessa l’area scoperta sottostante ove il gestore ha – presumo con regolari autorizzazioni (trattandosi di un marciapiede) – sistemato tavolini e sedie. è legittima la richiesta, tenuto conto dell’epoca del palazzo e che, in realtà, è il titolare dell’esercizio beneficia di una concessione rilasciata successivemnete.

  359. salve, mi chiamo francesco e abito in una palazzina di 5 unità abitative con garage interrati.
    la proprietà è completamente recintata, ma la palazzina confina con un altro casale che ha un’altezza di circa 1 metro in più della nostra..
    all’interno del muro di confine dei nostri garage interrati c’è un tubo che trasporta le acque di scolo (giardino+grondaie) del casale limitrofo. e di tutte le case situate al di sopra della nostra, perchè fino al 2010 non esisteva casa nostra ma c’èra un terreno.
    ultimamente quando piove tanto vediamo fuoriuscire dell’acqua dal muro di confine.
    volevo sapere se potevo cementare il tubo (situato dalla nostra parte) perchè il nostro vicino non ha alcuna intenzione di deviare il percorso delle acque di scolo e se no a che cosa vado incontro (legalmente parlando).

    • Per Francesco.
      Non puoi “tappare” canali di scolo che si immettono, anche se non autorizzati, in proprietà altrui; ti metteresti automaticamente dalla parte del torto.
      Se i vicini non intendono deviare le loro acque in altra direzione, devi adire alle vie legali per fare rispettare il tuo diritto privato, chiedendo anche eventuali danni prodotti ai tuoi beni da tale sversamento.
      Amedeu e c.

  360. Grazie mille Amedeo, avrei sicuramente fatto una sciocchezza. ma se il vicino non volesse eseguire i lavori per la deviazione delle acque e se ne dovesse fregare della causa che dovremmo fare? stare zitti e subire?

    Grazie mille Amedeo e scusa il mio tono, ma sono veramente adirato con questa persona che fa finta di nulla, dicendo che non dovevamo costruire case nella sua zona.

  361. Buonasera, il confinante di un terreno ha scavato una cava di sabbia che durante le piogge si è trasformata in lago. Ha deciso di rompere un argine per far defluire l acqua facendola arrivare con notevole forza sul mio terreno cambiandone la forma ,creando cumuli di fango e distruggendomi cio’ che vi era piantato.si rifiuta di richiudere l argine ma si offre di pagare i danni. che posso fare?visto che con le prossime piogge saremo punto e a capo?Grazie mille Roberto

    • Per Roberto.
      Leggi attentamente l’articolo dal quale ci stai scrivendo e che parla di stillicidio.
      Ti serve un legale che, intanto, scriva una lettera mirata, a questo tuo vicino.
      Amedeu e c.

  362. abito in un condominio di 4 piani, il tubo del pluviale raccolta acque grondaia dal tetto al 2 piano è liniare,dopo fa un a curva verso l’esterno per tornare liniare fino allo scarico al piano terra (in pratica fa un a “S”)
    il tubo del pluviale è in crrispondenza della mia camera da letto. nei giorni di pioggia, e soprattutto in quelli successivi a nevicate,vi è un rumore continuo di stillicidio che non mi permette di dormire. chi deve sostenere le spese per rimediare a questo fastidioso problema?

    Saluti grazie

    • Per Giuseppe.
      Si tratta di una questione non facilmente risolvibile, in quanto, per essere classificato come un rumore fastidioso, andrebbe misurato in decibel; cosa che può fare l’ASL per questioni pubbliche, oppure un laboratorio privato, e che rediga una certificazione finale.
      Questo, in quanto detto “rumore”, per essere classifiocato fastidioso, deve superare certi limiti di legge, che appunto le ASL locali conoscono.
      Queste sono le informazioni che possiamo darti, per poter poi avanzare una richiesta accoglibile dal condominio.
      Amedeu e c..

  363. Vi ringrazio per le informazioni

    ciao Giuseppe

  364. Salve,Ho un vicino che scarica acqua sul mio tetto dal suo e sconfina con la falda di circa 50 cm,ora dato che il suo tetto è circa il doppio del mio mi trovo con una copertura danneggiata e sono costretto a sostituirla.vorrei sapere re posso convincerlo a costruire un canale di gronda per evitare di danneggiarmianche se lui dice di aver acquisito un diritto per usucapione e non intende venirmi incontro.grazie per la risposta.

    • Per Remo.
      E’ il classico esempio di stillicidio previsto dall’articolo 908 del codice civile.
      Può mantenere l’aggetto di gronda, ma non ti deve arrecare danni.
      Devi fargli scrivere una lettera da un legale della tua zona, al quale devi portare in visione alcune foto dela situazione esistente.
      Amedeu e c.

  365. Buongiorno,
    abito al piano terra di un edificio di tre piani che fa parte di uno degli edifici di un condominio, l’assemblea condominiale ha dato via libera perchè in alcune porzioni di edifici, su giudizio dell’amministratore, rifacciano le facciate. Nel mentre, essendoci i ponteggi, sono state messe delle grondaie sui tetti degli ultimi piani, i tubi di raccolta verticali adesso scaricano sopra la tettoia che ricopre la mia veranda, crando un flusso d’acqua ben più potente che quando non c’erano grondaie, tra l’altro uno di questi flussi ricade proprio sul mio ingresso e un’altro su di un barbeque in acciaio. Sulla mia tettoia però non sono state montate grondaie. Ne mi è stato chiesto se volevo metterle. Cosa devo fare? Grazie infinite per un’eventuale risposta.

    • Per Alessandro.
      La nuova disciplina sul condominio (Legge 11 dicembre 2012, n. 220, “Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 293 del 17/12/2012, le cui nuove norme entrano in vigore il 18 giugno 2013.) ha modificato gli aricoli 1117/1129 del codice civile.
      Dovresti leggere attentamente tali nuovi articoli (che troverai su internet); in particolare il punto 4 dell’art 1120 che cita:
      (4)
      Sono vietate le innovazioni che possano recare pregiudizio alla stabilita o alla sicurezza del fabbricato, che
      ne alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell’edificio inservibili all’uso o al godimento anche di un solo condomino.Potrebbe essere il tuo caso.
      Stando alla normativa attuale, puoi scrivere immediatamente una lettera raccomandata RR all’amministratore, chiedendogli di porre in essere tutte le misure atte ad impedirti il pieno godimento della tua proprietà; facendogli presente che, altrimenti, sarai costretto ad adire alle vie legali.
      Amedeu e c.

  366. Buongiorno,
    abito al piano terra di un condominio con altri 2 piani sopra. Il mio appartamento ha un giardino privato. I due appartamenti contigui sono ancora di proprietà del costruttore. I condomini dell’ultimo piano, avendo un terrazzo scoperto, hanno intenzione di coprirlo con una tettoia con dei pluviali che scarichino l’acqua a terra (e quindi nei giardini degli appartamenti al piano terra). Il costruttore gli ha detto che possono scaricare nei giardini che sono ancora di sua proprietà. Avendo questo benestare possono procedere? Essendo i giardini di dimensioni abbastanza ridotte, credo che se un pluviale scarica nei giardini (anche se non direttamente il mio), si trasforemerebbe tutto in una palude, creando danni a chi abita al piano terra. Cosa è possibile fare?

    Grazie,
    cordiali saluti

    • Per Teresina.
      Se l’immobile si trova in una strada provvista di fognatura bianca, per legge, deve allacciarsi alla stessa.
      Fra l’altro, se i giardini sono così piccoli come dici, la pioggia invernale oltre ad un “pantano”, finirebbe per creare dei problemi di umidità al fabbricato.
      Devi fare comprendere questo al costruttore ed al condomino.
      Usa le buone maniere, ed eventualmente associati ad altri condomini.
      Amedeu e c.

  367. Grazie Amedeu,
    i giardini sono profondi circa 3 metri e confinano con i terrazzi delle abitazioni al piano terra e sotto con il muro delle cantine (che sono sotto ai terrazzi). Non è il costruttore che intende fare la tettoia (la costruzione è già terminata), ma i proprietari degli appartamenti dell’ultimo piano; il loro terrazzo risulta coperto solo per una parte (circa 80 cm su 250 complessivi di profondità). E’ un terrazzo molto lungo che corre lungo tutto l’edificio. Il problema è che non si sa dove scaricare l’acqua dalla tettoia che intendono costruire. Hai consigli?
    Grazie

  368. Buonasera, abito in una palazzina che ha circa 40 anni composta da 5 famiglie e non c’e l’amministratore.
    Il Sig.re che ha appena acquistato ha tolto un pluviale che dal tetto scaricava le acque direttamente nel suo bagno e lo ha lasciato libero nelle parti comuni,dicendo che è un problema condominiale !(quindi di incanalarlo nel tombino delle acque bianche che si trova dall altro lato circa 12 mt.)

    vorrei capire se è giusto girare in questo modo il problema a tutt i condominii e se eventualmente dobbiamo contribuire alle spese ? o tocca al proprietario del bagno che vuol modificare a Nostre spese
    grazie

    • Per Nicola.
      Il precedente proprietario aveva allacciato le acque piovane del pluviale allo scarico del suo bagno?
      Se è così, non è consentito dalla legge, in quanto devono essere allacciate alla fognatura bianca comunale, se esistente, oppure avviate ad un fosso pubblico,
      Il vicino, probabilmente si fa forte di tale motivazione e rimanda il tutto al condominio.
      Il che, potrebbe essere anche giusto, visto che gli scarichi del tetto sono comuni a tutti i proprietari.
      Resta da chiarire chi avesse effettuato l’allaccio precedente.
      Se è stato il proprietario che ha venduto, il subentrante dovrebbe partecipare per una spesa maggiore.
      Il difficile sarà convincere questo nuovo proprietario, in quanto il caso non è previsto dal Codice civile o da altra legge, ma semplicemente dalla logica.
      Amedeu e c.

  369. Buongiorno Abbiamo acquistato un terreno edificabile con a confine una cascia: in pratica un’ala della cascina è un lato di confine della nostra proprietà.
    Il terreno è in pendenza verso la cascina. Abbiamo quindi costruito una villetta, alzandoci un po dal piano di campagna tanto che ora nella parte di giardino prospiciente le cascina il terreno ha una pendenza più accentuata rispetto a prima, ma faccio notare che a confine arriviamo sempre a quota zero, quindi non abbiamo riportato terra sopra il livello precedente sul confine.
    Come ci dobbiamo comportare per questa variazione di pendenza e le relative acque piovane ?
    Faccio inoltre presente che la cascina ha uno sporto di gronda di circa 60/70 cm sulla nostra proprietà: per metà c’è un canale di gronda ed un pluvuale che scorre sempre sulla nostra proprietà, con anche chiusino di ispezione al piede del pluviale sulla ns proprietà, e per un’altra metà non ha nemmeno iul canale di gronda cioè l’acqua piove direttamente sul nostro terreno. Come dobbiamo comprtarci ?

    grazie, Stefania -Milano

    • Per Stefania.
      Avete modificato la situazione preesistente dell’andamento del terreno, anche se a ridosso del muro della cascina avete lasciato la stessa quota.
      Quindi, dovreste raccogliere le acque pluviali in canale, anche aperto, che deve captare le acque di pioggia che corrono verso la vecchia casa e avviarle in un fosso lontano.
      Circa la gronda che invade la vostra proprietà, va verificato se la stessa è esistente da più di 20 anni, nel qual caso avrebbe acquisito un diritto di servitù.
      Il fatto però che scarichi le acque nel vostro fondo non è regolare; trattasi di uno stillicidio regolato dall’articolo 908 del codice civile, ed a tale proposito leggi questo nostro articolo
      http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
      Amedeu e c.

  370. Piccola cronistoria
    Siamo afflitti da anni da problemi con l’inquilino di sopra, in possesso di tanta arroganza e santi in paradiso, abbiamo denunciato abuso edilizio di un manufatto coperto di eternit ad un metro dalla finestra della nostra cucina, (abitiamo al piano terra) nel 2008, ma non si è mai visto nessuno, abbiamo la camera di mia suocera che è letteralmente una grotta dall’umidità, la casa è provvista di fondamenta e nessuna altra stanza soffre di umidità, ad un metro da detta stanza si trova un pozzo nero a smaltimento, nell’angolo sofferente c’è anche un discendente pluviale di un terrazzo 4X4 metri, e di un piccolo terrazzo, detti scarichi girano l’angolo per scaricare nella nostra proprietà quando anche loro hanno la loro porzione di terreno, abbiamo chiesto un ATP, ma con noi è stato poco disponibile, ed ha chiuso la pratica, non menzionando i discendenti non menzionando il pozzo nero, ed imputando l’umidità in parte all’esposizione della camera a nord, quando è chiaramente a sud, e non sapendo dire niente altro escluso che sicuramente non era colpa dei signori di sopra. Abbiamo scritto al sindaco del nostro comune che ha mandato due vigili, che quando sono venuti era presente:
    1) Manufatto abusivo coperto di eternit
    2) Garage abusivo coperto di eternit
    3) Un pozzo nero a smaltimento
    4) Tenda da bar 4mt per 4mt gialla e grigia fissata al pavimento
    5) Lo stillicidio su menzionato
    6) Condizionatore in facciata
    7) Un palo dei panni al confine di proprietà alto oltre sei metri
    8 ) Il filo della corrente per il loro garage (abusivo)che attraversa tutta la nostra proprietà in diagonale
    9) Scatolina di derivazione per apertura cancello nel vano dei contatori del gas
    10) Videocitofono sul cancello (comune) di ingresso non segnalato
    Abbiamo fatto richiesta degli atti e in quello che ci è stato dato non c’è niente di tutto questo, come dobbiamo fare per avere giustizia?
    A chi chiedere per gli abusi, se esiste procedimento per questi?
    Come hanno smaltito l’eternit, visto che hanno fatto tutto da soli?
    Cosa è successo per il condizionatore?
    Come risolvere il problema dello stillicidio?
    E per il palo dei panni e dei fili elettrici che attraversano la nostra proprietà?
    La tenda da sole terribile che è ancora lì?
    Hanno anche aggiunto, pannelli di metallo e plastica al confine dove noi stendiamo i panni scosparsi di grasso di macchinari usato (morchia) che rinnovano periodicamente mano a mano che la pioggia lo dislava, per questo abbiamo scritto al comune e all’ASL ma il primo non ci ha risposto il secondo ha detto che non compete.
    Grazie rodolfo

  371. Buongiorno . Tra il nostro giardino e quello dei nostri vicini c’è un muretto alto circa 70 cm dal piano di campagna ; sopra il muretto vi è poi anche una rete metallica plastificata divisoria di circa 1,5 mt. Muretto e rete sono totalmente di nostra proprietà. I nostri vicini due anni fa circa hanno costruito in appoggio al nostro muretto un loro muretto in calcestruzzo, un po più basso del nostro, ed ora lo stanno ulteriormente alzando con dei mattoni di tufo a secco che arrivano a superare il livello del nostro muricciolo di circa 50 cm, con l’intenzione evidente di riempire il tutto con terra per alzare il piano di campagna a livello del nuovo muricciolo del marciapiede della loro abitazione, parecchio più alta del piano di campagna ( creando un terrapieno). Possono farlo ? L’acqua non potrebbe filtrare da questo muro a secco ed entrare nella nostra proprietà? grazie mille per la risposta, Carlo

    • Per Carlo.
      Se il terreno è in piano, o la pendenza è verso la tua casa, per capillarità, potresti subirne le conseguenze dell’umidità.
      Puoi informarti in Comune se sono autorizzati a rialzare la quota di calpestio del terreno ed il muretto di confine.
      In ogni caso, dopo tale comunicazione, puoi rivolgerti da un legale della tua zona affinchè scriva una lettera ai vicini
      Amedeu e c..

  372. Buongiorno,
    io ho un appartamento al piano terra di una palazzia di 2 piani; il condomino del 2° ed ultimo piano che aveva il balcono senza copertura ha costruito una tettoia fissa, ovviamente senza dire niente.
    Tale tettoia esce dal perimetro del balcone e non ha grondai quindi le acque piovane arrivano direttamente nel mio giardino creando pozze d’acqua e notevole rumore.
    Vorrei sapere, dove aver fatto mille segnalazioni vane all’amministratore di condominio, cosa posso fare e a chi posso rivolgermi.
    grazie mille
    serena

    • Per Serena.
      Il condomino, nel realizzare tale tettoia doveva chiedere l’autorizzazione del Comune e quella del condominio.
      Se non l’ha fatto, puoi rivolgerti dai Vigili Urbani, chiedendo di effettuare un sopralluogo per una tettoia che tu reputi abusiva.
      Amedeu e c.

  373. ho comprato casa in una villetta di due piani +mansarda. All’inizio la villa era di un unico proprietario, poi è stata venduta e quindi ora ci sono tre inquilini. il mio problema è che avendo un piccolo orto sotto i balconi degli altri condomini in un punto soprattutto quando piove si convoglia l’acqua e mi va all’orto e si danneggia. Avevamo prima messo un tubo di raccordo, un pò brutto da vedersi, però utile, ma l’inquilino di sopra lo ha rotto, abbaimo chiesto di fare un raccordo per tutta la palazzina però non vogliono in quanto costa, gli altri inquilini ci hanno detto che non si può fare niente in quanto noi abbiamo allargato un pò l’orto e poi la casa è nata così. Tutto ciò è vero, oppure abbiamo il diritto di pretendere il raccordo delle acque? L’inquilino del secondo piano ha preteso che quello di sopra in alcuni punti allungasse le canaline di scolo, in quanto l’acqua andava tutta sul suo terrazzo grazie per la risposta

    • Per Graziella
      Devi scusarci per la risposta che non possiamo darti.
      Questo 1° maggio, dopo anni, abbiamo voluto prenderci tre giorni di riposo e le domande nel frattempo accumulate sono state talmente tante che non ce la facciamo a rimetterci in pari con l’arretrato.
      Risponderemo alle nuove domande a partire dal giorno 03 maggio 2013
      Grazie.
      Amedeu e la Redazione

  374. salve,io ho un problema che non riesco a capire, mio marito ha costruito casa nel 1990 è uno dei muri portanti della casa e conpropietario con il vicinoi.fino ha due anni fa vi era un giardino ora sono stati costruiti due appartamenti è vicino al muro portante della casa di mio marito e che è propietario anche il vicino vi è stata costruita un aiuola arrecando danni di umido ancora di più di quando cera il giardino.ultimamente ha piovuto molto allagando un quarto dello scantinato e da dove e entrata l’acqua il perimetro era per quanto l aiuola una10 di mt. per tanto il vicino oltre ad aver smosso la terra non ha avvisato noi a dire che voleva mettere l aiuola appiccicato al muro portante della nostra casa e che è conpropietario pure lui e non ci ha dato la possibilita prima quando cerano i lavori in corso per tutelare la casa,perche non ha riferito le loro intenzioni,ma quando erano finiti i lavori ha detto che ci dava il permesso di fare i lavori e tutto quello che volevamo ,pero non vuole che entrano mezzi tipo scavatorino es.ma togliere 10 mt di aiuola di terra e 2mt e mezzo diterra con zappa e pala!!!!!!!!!!!!! vi sembra giusto

    • Per Antonia.
      Dovevate assicurarvi che effettuassero bene le opere in corso dei lavori ed eventualmente pretendere la loro effettuazione a regola d’arte.
      Vi rimane comunque una via da seguire.
      Dovete recarvi da un legale di zona e fare scrivere al vicino circa l’umidità che vi sta danneggiando (Portate le fotografie in visione al legale):
      Questi provvederà a scrivere al confinante chiedendo l’accesso, ed eventualmente i danni che vi hanno causato.
      Amedeu e c.

  375. Buonasera desidero avere dei chiarimenti in merito ad una situazione anomala che ormai si rimanda da anni, nel terreno premetto agricolo di mia suocera piantumato con piante di ulivo giovanissime mi ritrovo da un lato di confine con 3 abitazioni ad uso residenziale estivo di proprietà di altre persone, dove per conformazione del terreno si trovano un po’ più alti del nostro terreno di poco comunque, è soprattutto alla destra del nostro terreno i lor signori sono proprietari a loro volta di una particella di terreno che si trova allo stesso livello del nostro. Il problema consiste nel fatto che il piazzale antistante le abitazioni non essendoci fognature scarica tutta l’acqua piovana raccolta nel periodo invernale dallo stesso e dai tetti delle abitazioni visto che i pluviali confluiscono nel piazzale nel nostro terreno in più si aggiunge un ulteriore pluviale che poggia a filo rasente sul muro dei confinanti che però scarica l’acqua di un ulteriore copertura di un terrazzo fatta anni addietro sempre nel nostro terreno quindi sono due i canali di scolo che confluiscono bel problema non vi sembra.Nel periodo estivo invece lo spiazzale scarica altra acqua vedesi lavaggio di auto con possibile sapone inquinante magari, ed altra acqua pulita per rinfrescare la zona visto che per fortuna ne abbiamo tanta però c’è il sole che picchia in sicilia immaginate qel lembo di terra dove arriva ciò come si trova sempre inzuppato. Chiedo a voi esperti se sono nella condizione giusta di chiedere verbalmente ed educatamente la rimozione di tutto ciò senza seguire il percorso legale. Inoltre comunico che non risulta agli atti nessun accordo tra le parti per quanto espresso, a detta di un vicino lui ricorda che il papà di mia suocera nonché il proprietario iniziale di questo terreno avesse fatto causa proprio per questo problema almeno 40 anni fa senza essere riuscito nell’intento e pare perdendo pure la causa, almeno cosi mi e stato riferito pure se mia suocera non ricorda nulla di tutto questo.Mi chiedo e possibile che un semplice diritto di uso campione visto gli anni passati possa tutelare questi signori e no a noi proprietari che ci ritroviamo il problema, visto che oltretutto ormai esistono tanti di quei metodi alla soluzione del problema basterebbe solo del buon senso civico e rispetto delle cose altrui vi ringrazio anticipatamente della risposta che mi darete.

    • Per Alessandro.
      Si tratta di diritto privato da regolarsi tramite l’intervento di legali di parte.
      L’articolo 908 del codice civile vieta lo stillicidio in fondi altrui (Leggi attentamente l’articolo dal quale ci hai scritto), per cui il tuo avvocato potrà chiedere al vicino di incanalare le sue acque a monte e di avviarle alla fognatura bianca o nera a secondo dei casi (L’acqua saponosa dei lavaggi va indirizzata verso la fognatura nera previo pozzetto degrassatore).
      Comunque dovresti documentarti tramite delle fotografie scattate al momento in cui si verificano tali inconvenienti e che potrebbero essere utili al tuo legale.
      Per causa persa 40 anni fa, l’avvocato potrebbe ricercarne le motivazioni e che potrebbero avere delle lacune cui poter sfruttare.

      Amedeu e c.

  376. Salve vi espongo un mio problema; abito in una casa di mia proprietà al piano superiore da quando è stata costruita ( 2006 ) premetto che sotto ci abita mia sorella e per causa di cattivi rapporti mi ha inviato una lettera dall’avvocato dicendo che dal mio terrazzo coperto non possono defluire nessun tipo di acque, Faccio presente che il mio terrazzo o veranda è coperto ma aperto frontalmente come da approvazione di progetto, possiede due bocchettoni di scolo per acqua piovana che comunque vanno a defluire in suolo pubblico ( praticamente nella via ) sono in regola ??

    • Per Silvano.
      Prima di tutto cercate di andare d’accordo, anche perchè siete fratello e sorella.
      Per quanto riguarda i buttafuori del terrazzo, se abiti in un condominio e gli stessi sono nati con l’edificio, e non li hai mai modificati, fanno parte integrante della facciata e vanno “sopportati” dai condomini. Le città contengono migliaia di tali buttafuori e sarebbe assurdo e talvolta non possibile , avviarne le acque verso delle piccole grondaie le quali dovrebbero scaricare in pluviali discendenti
      Se l’acqua invece proviene dalla copertura della veranda, che hai realizzato successivamente, anche se con progetto comunale, la stessa doveva riportare l’approvazione del condominio (Il Comune rilascia le autorizzazioni “fatti salvi i diritti dei terzi”), per cui l’avvocato di tua sorella potrebbe farsi forte della mancanza (eventuale) di tale nulla osta.
      Amedeu e c.

  377. Grazie Amedeu per quanto mi riguarda non c’è nessun problema,preciso che mia sorella a piano terra ci abitava già io ho sopraelevato quindi nella palazzina abitiamo solo noi, e la veranda coperta non è mai stata modificata da quando ho costruito, i bocchettoni per far defluire l’acqua piovana sono situati ad altezza di pavimentazione dello stessa veranda. Saluti

  378. Salve,
    Avrei 2 domande:
    – Ho la gronda del tetto di una mia cantina che scarica a terra, sul terreno di mia proprietà , a debita distanza (1 metro) dal muro di proprietà del mio vicino. Ora lui si lamenta che gli filtra acqua attraverso quel muro, dove internamente ha un bagno. Può in qualche modo obbligarmi a scaricare nelle pluviali pubbliche (fogna mista) anzichè a terra? Oppure chiedermi i danni ed obbligarmi a sistemare quel muro, che è però di sua proprietà?

    – La canale del tetto del mio vicino, data la conformità del suo tetto, presenta due curve a 90° e quando piove abbondantemente l’acqua straborda copiosamente sul mio terreno. A cosa posso appellarmi per costringerlo a risolvere tale problema? All’occorrenza posso documentare tale problema con foto e video. Grazie
    Cordiali Saluti,
    Roberto

    • Per Roberto.
      Iniziamo dalla seconda domanda.
      Per le grondaie del tuo vicino che tracimano, puoi chiedergli (anche per scritto) di sistemarle, ma non adoperare tale problema per risolvere la tua questine, in quanto sa molto di ricatto.
      Per la prima domanda, ti conviene incanalare le acque e portarle verso la fogna o un fosso.
      Il confinante potrebbe, difatti, chiederti danni per i problemi di umido creati alle pareti del suo bagno.
      Amedeu e c.

  379. Salve,
    Ringrazio Amedeu e c. per l’immediata risposta.
    Incanalare l’acqua verso le fogne risulterebbe per me un tantino difficile, data la planarità del cortile e la distanza dal tombino di raccolta acque pluviali esistente. Non capisco come può imputare i danni allo scolo della mia canale se essa è tenuta ad 1 metro di distanza dal muro, come previsto dalla legge. E (chiedo conferma) ma non credo esista una normativa che obblighi a portare in fogna gli scarichi pluviali.

    Riguardo la tracimazione della acque dalla grondaia, ovviamente documentata con foto e video, precisamente a quale normativa posso appellarmi per richiedere un intervento? Perchè ho constatato personalmente che non serve a nulla chiedere verbalmente o per scritto senza alcuna documentazione riferita alle normative violate. Grazie
    Cordiali Saluti,
    Roberto

    • Per Roberto.
      La distanza di un metro che devono rispettare i tubi dal confine, non ha niente a vedere con il getto di acqua che esce dai pluviali discendenti, e che può assimilarsi ad uno stillicidio.
      Relativamente alla seconda domanda, puoi appellarti all’articolo 908 del codice civile e di cui all’articolo dal quale ci stai scrivendo.
      Amedeu e c.

  380. Buongiorno, abito in una palazzina cosstruita nel 2008, ed ho un posto auto riservato, al fianco della terrazza del 1piano, il proprietario ha convogliato nella bocchetta del balcone l’acqua con cui annaffia le piante, per cui in estate e in inverno il mio posto auto è sempre allagato, in più, come se non bastasse, all’estremità opposta è presene un tubo di raccordo della terrazza dell’ultimo piano che scarica, come per la terrazza del 1piano, acqua a 3 m. di altezza e la riversa tutta sul mio posto auto, per cui parcheggiare senza bagnarsi, diventa impossibile, abbiamo deciso di fare dei tubi di raccordo perchè l’acqua venga convogliata fuori dal posto auto, l’amministratore dice che anch’io devo contribuire alle spese, insieme ai proprietari delle 2 terrazze che scaricano sul mio posto auto, è esatto?o sono i proprietari delle 2 terrazze che devono provvedere alle spese? Grazie
    cordiali saluti, resto in attesa di un vostro riscontro.

    • Per Barbara.
      Trattasi di una situazione alquanto anomala.
      Di regola, se l’edificio è nato in tale maniera, per togliere uno stillicidio di acque provenienti da balconi di un immobile che ha le stesse caratteristiche sui terrazzi, dovrebbero contribuire tutti i condomini.
      In questo caso non si può dare grande colpa all’amministratore, il quale per non generare una protesta di tutto il condominio, (Pochi comprenderebbero ciò che sembra una ingiustizia) ha interessato i due proprietari dei terrazzi incriminati.
      Relativamente al tuo coinvolgimento, se vuoi ottenere che eseguano il lavoro, forse ti conviene partecipare alla spesa.
      Valuta tu.
      Amedeu e c.

  381. abito la primo piano di un condominio. la mia casa ha due affacci: uno sulla facciata principale; l’altro su un giardino di terzi. per evitare discussioni con il condominio per via del decoro della facciata principale, avevo deciso di istallare i miei split sull’altra facciata, ma la proprietaria del giardino mi ha minacciata di farmi causa .
    ma io ho il diritto di metterli sotto le mie finestre? e la condensa può scorrere nel suo giardino?
    ringraziando anticipatamente, saluti gilda

  382. Ciao io volevo chiederti una cosa..il mio problema è un pò diverso da quelli elencati qua sopra..abito in una corte con tre case e io sono al centro e la pendenza del terreno si rivolge verso la mia vicina di casa..dove davanti casa sua è presente una griglia per far defluire le piogge (l’unico tra l’altro). Mi domando se posso lavare “legalmente” fuori casa mia visto che spesso c’è odore di urina dei suoi gatti, che sono sempre fuori la mia abitazione tra l’altro, senza che io ne faccia un problema alla vicina..perchè ella non vuole che io lavi fuori perchè è infastidita dal fatto che l’acqua vada davanti casa sua (anche se ci sono 40 gradi e quindi l’acqua si asciugherebbe all’istante). ma non vuole neanche che io approfitti per lavare quando lava anche lei…cioè praticamente io non avrei il diritto di lavare mai!! aspetto una tua risposta e ti ringrazio anticipatamente.

    • Per Giuly.
      Più che un problema di diritto, sembra proprio una disputa fra vicini.
      Cosa dirti?
      Chiamare l’ASL di zona per il cattivo odore dei gatti? Pensiamo che forse non ne valga la pena, perchè anche se tu riuscissi a fare allontanare i mici, ti creeresti una nemica acerrima per il futuro.
      Hai provato a farglielo comprendere con le buone maniere che occorre avere rapporti di buon vicinato?
      Se si, non ti rimane altro che consultare un legale della tua zona, portandogli in visione una foto del cortile ed i contratti di cui sei in possesso.
      Può darsi che trovi lo spunto per fargli scrivere una lettera Raccomandata di richiamo.
      Amedeu e c.

  383. Buongiorno, abito al secondo piano di una palazzina. Il propriatario del penultimo piano, sotto la sua finestra, ha posizionato la macchina esterna del condizionatore (una di quelle standard per gli split). Non siamo su facciata principale ma all’interno di piccola una cortina interna. La macchina rilascia l’aqua di condensa all’esterno, nel vuoto, e le gocce cadono sulla pensilina di metallo posta sopra la mia finsetra. Quando la macchina è azionata al massimo le gocce schizzano anche all’interno del mio alloggio. Sono costretta a tenere le finestre chiuse, soprattutto di notte, per il rumore del tintinnio. Questa situazione mi impedisce di godere del fresco giro di aria che invece offre la posizione del mio alloggio. Questo gocciolio è stillicidio? Qual’è la legge di riferimento per l’installazione di queste macchine per capire come dovrebbe essere canalizzata l’acqua di condensa? Potrei indicargli di spostare la macchina sul tetto del condominio dato che per lui significa solo 4 metri di tubazione? Grazie! Sara

    • Per Sara.
      E’ uno stillicidio rumoroso e fastidioso che puoi far sistemare
      Sarebbe molto più facile ed attuabile per il tuo vicino , prolungare il tubo di uscita della condensa fino a sotto la tua finestra o comunque incanalandolo in un pluviale discendente delle docce.
      Puoi far valere le tue ragioni parlandogli, e se non .facendogli scrivere una lettera da un tuo legale.
      Amedeu e c.

  384. Buongiorno
    premetto che ho letto parecchio in merito ma non sono arrivato a una soluzione possibile anche perchè sono un pò confuso .
    Mi spiego ,sono possessore di un appartamento in un condominio di 5 piani ,io abito al piano terra e ho il giardino di propietà ad uso esclusivo ,sopra di me ci sono i terrazzi che sono lunghi quanto la facciata e hanno il parapetto in muratura con il classico tubicino per far defluire le acque piovane ,questo riguarda sia il davanti che il dietro dell’edificio ,quando piove da suddetti tubi fuori esce molta acqua ,tanto che quando cessa la pioggia devo spazzare e lavare la parte piastrellata del marciapiede e a volte devo pulire anche parte della facciata sporcatasi di terra ,oltre a questo sono anche penalizzato nell’usufrutto della mia piccola propietà ,giardini sono rispettivamente di 45 e 30 mq,io adoro mangiare in estate fuori ma questo diventa impossibile perchè dai tubi sgocciolatoi continua uno stillicidio continuo ,quindi o tengo i tendoni abbassati o mi ritrovo la tavola annaffiata .
    Ho letto dei vari tipi di servitù ,dove sembra che i diritti li abbiano solo gli altri mentre io debba solo subire ,possibile che nonostante io abbia pagato per avere il giardino non possa usarlo come è nel mio diritto e anzi che io debba addirittura fare da schiavetto per tenere pulito anche una parte comune (la facciata)?
    Perfavore non ditemi “ma tanto se non ci fossero quelli ci sarebbe comunque la pioggia “,perchè quella non cade tutta in un unico punto
    Sono anni che nelle varie assemblee si discute se incanalare o no l’acqua piovana ma a tutt’oggi niente,chi mi può dire cosa posso fare!
    Vi ringrazio
    Stefano

    • Per Stefano.
      Si tratta di un inconveniente che riguarda decine di migliaia di Italiani, cioè tutti quelli che abitano in condominio e che, per un motivo o l’altro, devono sopportare lo stillicidio delle acque provenienti dai buttafuori dei terrazzi dei piani superiori.
      Naturalmente chi abita al piano terreno è ancor di più danneggiato.
      Non sappiamo con esattezza se vi sono sentenze che ti possono aiutare in tal senso, per cui devi ricercarle, con molta pazienza, su internet.
      Per potere ovviare a tali inconvenienti, le acque dei terrazzi dovrebbero essere incanalate in una grondaia esterna, e da questa, tramite pluviali discendenti avviate alla fognatura bianca.
      Dal punto di vista estetico ne risulterebbero tanti edifici con grondaie a discendenti a tutti i piani.
      Soluzione inaccettabile.
      Quindi, che dirti?
      Un piccolo gazebo potrebbe risolverti il problema.
      Amedeu e c.

  385. Ho un quesito da porvi: sono un proprietario di un terreno con un muro di confine con il mio vicino per un tratto di circa 20 mt. Il mio vicino a comprato la proprietà nel 1990 da un altro proprietario che a suo tempo nel 1980 ha costruito a ridosso del muro stesso un forno con barbecu in muratura lungo circa 3,50 mt con la falda del tetto a spiovere nella mia proprietà per circa 30 cm come mostra la prima a sinistra delle tre immagini di stillicidio da voi mostrate. L’attuale vicino un anno e mezzo fa ha eseguito lavori sul manufatto di confine da lui stesso sotto descritti ed a seguito causa in atto, mi ha inviato una raccomandata con le testuali parole : ” il rifacimento del tetto del forno con relativo consolidamento statico con retei elettro- saldata e soletta in cemento si è resa necessaria e indispensabile date le precarie condizioni delle tegole e dei tavelloni sottostanti, nel rispetto esclusivo delle dimensioni e della situazione esistente senza nulla togliere o aggiungere alle misure precedenti, il tutto con ampia prova fotografica che testimoniale.” Faccio presente che il vicino non fa cenno alcuno allo spostamento delle due canne fumarie di circa 50 cm esistenti, prima in muratura ed ora in metallo, tutto ciò abusivamente e senza alcuna autorizzazione comunale. Decade per il mio vicino, al momento del rifacimento dei lavori citati, il diritto di sporgenza e di stillicidio ? In attesa di un Vostro cortese riscontro, porgo cordiali saluti Paolo

    • Per Paolo.
      Per le canne fumarie, le stesse devono stare ad almeno un metro dal confine ai sensi dell’art 873 del codice civile
      http://www.coffeenews.it/distanze-dai-confini-di-pozzi-cisterne-fossi-tubi-canali-ed-altro
      Per quanto riguarda la sporgenza della gronda sul tuo terreno, a nostro parere, una volta demolita, dovrebbe perdere il diritto di ricostruirla nella stessa posizione di quella preesistente, in quanto ha eliminato una servitù a tuo carico.
      Discorso diverso, invece, se il vicino ha mantenuto la struttura della gronda e cambiato, per esempio, il manto del tetto.
      Comunque, rispetto a questa parte della tua domanda, non ci risultano articoli di legge cui tu puoi appoggiarti, ma solamente un parere logico vista la situazione.
      Potresti comunque ricercare delle sentenze su tale argomento (Via internet) e poi rivolgerti da un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  386. Buongiorno
    Abito in un attico con terrazzo a livello. gli scarichi sono dei tubi che sporgono dal mio muretto (sempre stati cosi fin dalla costruzione). l’inquilino del piano terra con cortile si lamenta dell’acqua che cade. sia pluviale che non. per quanto riguarda quella pluviale so di avere ragione ma ho dei dubbi sull’acqua che uso per pulire il terrazzo. c’è una norma oppure ci si attiene al buon senso della quantità d’acqua che può cadere? il terrazzo è di 160mq e al massimo va giu mezzo secchio. è considerato “recare danno”? il lavaggio lo faccio a sera tardi 22.00
    grazie

    • Per Adriano.
      E’ pur vero che i buttafuori del terrazzo, che servono per la pulizia dello stesso, esistono fin dalla costruzione dell’immobile, però, trattandosi, appunto, di acque di pulizia e non piovana, una eventuale causa davanti ad un giudice potrebbe generare una sentenza dall’esito molto incerto.
      Ti conviene, se possibile, studiare il modo di accompagnare dette acque verso i pluviali discendenti.
      Amedeu e c.

  387. Da più di 20anni ho la pensilina che scarica le acque del tetto nella pensilina del mio vicino ,seguendo il normale andamento in discesa della strada, le due terminano in uno scarico pluviale comune .
    Il vicino senza alcun preavviso a motivo del fatto che deve costruire un ulteriore piano ha tolto la sua pensilina e il pluviale. Mi ha chiamato lamentandosi che l’acqua del mio tetto ora cade a cascata. Cosa devo fare? Sono obbligato a mettere uno scarico a parte? Tra l’altro vorrebbe che anche io rifacessi la pensilina con pendenza contraria a la normale in mono da non scaricare neppure vicino a lui. NON SO COME CONPORTARMI

    • Per Elio.
      Hai detto che il vicino deve costruire un ulteriore piano?
      Se è così, dovete ricercare una soluzione di comune accordo, in quanto non è mai giusto interrompere una pratica di costruzione per un discendente pluviale.
      L’accordo potrete deciderlo in maniera amichevole, cosi che nessuna delle due parti possa lamentarsi.
      Occorre solo un poco di buona volontà da parte di entrambi.
      Amedeu e c.

  388. Buongiorno
    In assemblea abbiamo deciso di fare i lavori al mio lastrico solare ad uso esclusivo per eliminare le infiltrazioni. Quindi la ripartizione è 1\3 più la quota millesimale a mio carico.
    Ma la stessa suddivisione deve essere applicata anche alla percentuale che si prende l’amministratore e il direttore dei lavori? perchè devo pagare 1\3 più i millesimi anche per queste due voci? non dovrebbero essere ripartite fra i condomini solo per i millesimi? grazie

    • Per Adriano.
      In questi casi si applica l’articolo 1126 del codice civile,che cita:
      “Quando l’uso dei lastrici solari o di una parte di essi non è comune a tutti i condomini, quelli che ne hanno l’uso esclusivo sono tenuti a contribuire per un terzo nella spesa delle riparazioni o ricostruzioni del lastrico; gli altri due terzi sono a carico di tutti i condomini dell’edificio o della parte di questo a cui il lastrico solare serve, in proporzione del valore del piano o della porzione di piano di ciascuno”
      L’articolo non specifica le spese concorrenti alle riparazione o ricostruzione, ma se occorre un Direttore dei Lavori, è tacito che lo stesso vada liquidato all’interno di tale cifra e con le stesse modalità.
      Per l’Amministratore le spese dovrebbero rientrare nella tabella delle spese generali con il quale lo stesso viene liquidato.
      Amedeu e c.

  389. Buonasera,
    Sono al pian terreno di una piccola palazzina, con giardino di proprietà.
    il muro a confine del vicino alto circa 5 m. è leggermente inclinato verso la sua proprietà, diciamo di 10 cm.
    Lo stesso è anche il muro di un garage, eseguendo dei lavori alla copertura con il discorso della pendenza,
    hanno piazzato una ringhiera che sporge già di circa 8 cm. verso la mia proprietà e l’altro ieri hanno sempre inserito una pensilina di circa 10 cm a protezione della commettitura la stessa eseguita per il rifacimento del nuovo tetto e inclinata verso il basso e attaccata al muro dalla mia parte a circa 40 cm sotto il tetto.
    Possono inserire una pensilina a protezione della commettitura che fa cadere l’acqua dalla mia parte anche se la stessa facesse ricadere l’acqua sul suo muro?
    Grazie

  390. Buongiorno, siamo in affitto in una villetta bifamiliare appena terminata, quando piove l’acqua di scolo dei balconi (al primo e al secondo piano finiscono dritti nel terreno del giardino al piano terra (dove c’è un altra persona in affitto), è normale ciò? (premesso che da quell’altezza si può creare un buco nel terreno!)
    Io posso buttare acqua pulita sul balcone che poi scola nel giardino dell’inquilino al piano terra? Per esempio l’acqua che rimane sul balcone dopo la pioggia posso farla defluire dal tubo di scarico che scola nel suo giardino?
    Lo scolo è tipo quello centrale nella figura ad inizio pagina.
    Grazie mille per la risposta

    • Per Franco.
      I buttafuori esistono in moltissimi condomini di tutta la nostra penisola.
      Il sistema per ovviare allo stillicidio delle acque dallo stesso, sarebbe quello di mettere in opera, per ogni terrazzo, una grondaia ed un pluviale discendente.
      E’ una cosa esteticamente sconsigliabile
      Piuttosto, i singoli condomini devono gestire la pulizia del terrazzo con oculatezza e con un minino di rispetto verso gli altri.
      Non si deve scopare l’acqua con impeto verso l’esterno, ma piuttosto si deve cercare di asciugarla con straccio, secchio e poi scaricarla nella fognatura nera (Vaso wc).
      Amedeu e c.

  391. Salve, abito in un condominio di 4 piani fuori terra con in più 2 appartamenti al piano seminterrato. Visto che un seminterrato ha un terrazzo di proprietá esclusivo che non ha un sistema di raccolta delle acque piovane ma le manda a dispersione creando umidità nelle fondamenta del palazzo, un tecnico ha stabilitò che va creato un sistema di raccoltá che poi con una pompa di risalita convoglia queste acque nella fogna. Tenendo in considerazione che questo terrazzo non è né a copertura ne di passaggio condominiale volevo chiedervi a chi spettano le spese per effettuare questo lavoro? al proprietario considerando il terrazzo come privato o deve comunque partecipare tutto il condominio? Grazie mille per la risposta

    • Per Fabio.
      Di regola, trattandosi di una terrazza esclusiva (Ci sembra di comprendere che il condominio non c’entra assolutamente), le suddette spese, a nostro parere, dovrebbe accollarsele il proprietario interessato, il quale dovrebbe effettuare anche il controllo e la manutenzione continua della pompa ad immersione.
      Amedeu e c.

  392. Buongiorno
    Due palazzi, uno a L e l’altro a I , creano una colonna d’aria\vuoto\intercapedine (non so come definirla).l’acqua piovana cade in questo “buco” in mezzo ai palazzi. la dimensione è di 2 metri per 1. più di 20 anni fa è stata costruita una “loggetta”\”tettuccio”(con il consenso degli altri) per riparare le finestre sotto e per facilitare il controllo delle canne fumarie.inoltre questa porzione è stata pure accatastata. ora un condomino vuole romperla perchè gli da fastidio. può farlo senza autorizzazione degli altri 2 condomini? spero di essermi spiegato.
    grazie per la cortesia delle altre risposte.

    • Per Adriano.
      Comunque sia questa loggetta, autorizzata, abusiva o altro, il condomino non può toccarla, salvo chiamare i vigili urbani, e nel caso non sia autorizzata, può farvi aprire una pratica di abusivismo edilizio.
      Amedeu e c.

  393. Salve,sono la propriataria di un appartamento con un terrazzo .Con gli anni l”acqua filtrando a danneggiato il pavimento di sotto dell”altro terrazzo.Vorrei sapere cosa devo pagare io:se il pavimento sottostante danneggiato e se anche il sotto del mio terrazzo(per intenderci la soletta del mio terrazzo)

    • Per Antonella.
      Al proprietario sotto al tuo appartamento spetterebbe solo il rifacimento dell’intonaco a soffitto e l’imbiancatura.
      Comunque è discutibile anche ciò, in quanto, se viene dimostrato che il danno deriva unicamente dall’incuria di riparazione del tuo terrazzo, ti potrebbero essere accollate tutte le spese consguenziali.
      Amedeu e c.

  394. Salve, vorrei porre un quesito.
    Ho custrito un vano sul mio garage (con regolare concessione edilizia), in aderenza a un fabbricato la cui copertura versava l’acqua piovana sul tetto del suddetto garage, preciso che il vano suddetto raccoglie anche l’acqua piovana di altre coperture poste più in alto. Tale situazione perdura da molti anni pertanto con diritto acquisito. Il nuovo vano da me costrutio è più alto, pertanto dovrei raccogliere le acque piovane del mio vicino e farle passare all’interno del vano in costruzione con inevitabile rischio in caso di cospique piogge. Posso richiedere al mio vicino, visto che la servitù da lui acquistia era relativa ad una situazione precedente diversa (acqua versata sul solaio di un garage) di provvedere a congliare le acque piovane in maniera diversa?
    Preciso che con lo stesso non ci sono buoni rapporti d vicinato e non ha gradito che intraprendessimo tali lavori, tanto da convocare più volte l’intervento delle autorità, senza esito in quanto come già detto , le opere da noi eseguite sono eseguite a fronte di regolare concessione edilizia. Spero di essere stata abbastanza chiare nella descrizione dei fatti. Grazie anticipatamente.

    • Per Moreno.
      E’ una servitù acquisita per usucapione, da ciò che dici, per cui il vicino non rinuncerà facilmente alla stessa.
      Non conosciamo la disposizione nè la pendenza delle coperture, per cui il nostro parere può risultare viziato da tale aspetto tecnico.
      Comunque, dato che vuoi effettuare dei lavori edili di una certa importanza, ti consigliamo di trovare una soluzione valida da proporre al confinante, facendo presente allo stesso, a nostro parere, che sosterrai le relative spese occorrenti al suo spostamento.
      Sarebbe opportuno tu sentissi anche un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  395. Ho un cane su un terrazzo, a volte capita che per motivi di lavoro non riesco a farlo uscire di casa e quindi pulisco con acqua la pipi’, l’acqua defluisce dalle grondaie e finisce per strada premetto che lavo sempre con prodotti appositi, e’ permesso questo..grazie della risposta

    • Per Francesco.
      Non è salutare e può comportarti delle lamentele di altri condomini.
      Cosa suggerirti non sappiamo.
      Puoi rivolgerti presso un negozio di animali, dove sapranno consigliarti cosa fare.
      Amedeu e c.

  396. Salve, vorrei sapere se posso far incassare il pluviale del mio vicino ad un’altezza di 2.50m poichè detto pluviale ha la sua proiezione riversata sulla mia proprietà, non so se c’è apposita legge o regolamento comunale in merito ,cordiali saluti.

    • Per Federico.
      Una risposta difficile da dare in mancanza di una spiegazione precisa.
      Comunque, per i regolamenti, devi controllare il Regolamento Edilizio del tuo Comune (Anche via internet).
      Amedeu e c.

  397. Salve, mi sono forse espresso male, il pluviale del vicino è incassato nel pavimento della mia proprietà, tale pluviale scorre sulla facciata del muro del vicino, guardando i R.E. del mio comune non dice niente in proposito, mentre quello provinciale dice che se riversa verso il suolo pubblico deve essere incassato fino ad un h.di 4m, quindi non so, poichè incassato nel pavimento della mia proprietà se posso farlo incassare nel suo muro ad una certa h, ringrazio anticipatamente la risposta.

    • Per Federico.
      Ciò che dice il regolamento provinciale appare un poco strano.
      Sarebbe comprensibile, se la facciata su cui scende il pluviale si trovasse su strada pubblica, ed in questo caso viene richiesto l’incassamento nel muro del medesimo.
      Fra l’altro dal punto di vista sismico si tratterebbe di un lavoro di apertura di grosse tracce per alloggiare un tubo del diametro da 100 mm, dannose per l’antisismicità della costruzione.
      Per ovviare a quanto sopra, vengono fatti usare i terminali in ghisa, che non possono essere rotti tanto facilmente dai passanti sulla pubblica via..
      Se il pluviale si trova fra due proprietà interne, non vediamo perchè debba essere incassato.
      Chiarisci meglio con i tecnici degli enti addetti.
      Amedeu e c.

  398. La grondaia del vicino è a pochi centimetri dalla parete della mia casa inoltre è sotto lo sporto del mio tetto di mezzo metro. In inverno la neve tocca la mia parete provocando infiltrazioni di umidità. Distinti saluti.

  399. STO FINENDO DI COSTRUIRE CASA , LASCIANDO DALLA CASA DEL VICINO ADIACENTE 10 CM IN RISPETTO DELLE NORME ANTISISMICHE COME DA REGOLAMENTO COMUNALE.
    DESIDERAVO SAPERE SE LE SPESE PER L’IMPERMIABILIZZAZIONE DI QUESTO GIUNTO TRAMITE UNA SCOSSALINA DI ALLUMINIO VANNO RIPARTITE TRA ME ED IL CONFINANTE IN UGUALE MISURA, OPPURE SONO A CARICO MIO; ED IN BASE A QUALE ARTICOLO DEL CODICE CIVILE.
    IN ATTESA DI UNA GENTILE RISPOSTA PORGO DISTINTI SALUTI.

    • Per Amedeo
      Stai costruendo a ridosso di una casa esistente e devi mantenere una distanza di 1 cm al metro, ai sensi della legge sismica.
      Non è questione di codice civile ma di corretto comportamento detto “Di un buon padre di famiglia”
      Hai mutato una situazione preesistente, per cui devi provvedere tu a effettuare il giunto sismico ed alle relative spese della scossalina esterna a chiusura.
      Amedeu e c.

  400. Buonasera,

    volevo sottoporle un problema che ho. Nel 2009 ho acquistato un appartamento a piano terra con giardino pavimentato in un condominio di 2 piani; questo condominio e’ composto di numerose entrate e disposto con corte comune interna con giardino centrale (tipo masseria).I giardini dei piani terra delle varie entrate sono tutti interni alla corte adiacenti alla costruzione. Il mio giardino come tutti gli altri riceve gli scarichi piovani dei terrazzi del primo e del secondo piano, ma mentre tutti gli altri hanno gli scarichi intubati, il mio è l’unico giardino che riceve l’acqua piovana da 2 tubi verticali non passanti ma che scaricano in un canale semiaperto in 2 dei 3 lati perimetrali del mio giardino. Il canale è tipo doccia in plastica con protezione superiore solo al calpestio ma aperta. Questo in caso di pioggia molto forte provoca allagamento nel mio giardino e comunque resta sempre con acqua stagnante che favorisce umidità verso il muro di casa e covo per zanzare, nonché necessita di pulirlo periodicamente.
    Vorrei chiedere in modo perentorio al condominio di ripristinare le condizioni di completo incanalamento delle acque piovane del primo e secondo piano (sopra a me ) come per ogni altro giardino del condominio , usufruendo pure del passaggio dalla mia proprietà.
    La causa di questo dovrebbe risalire al 2000 , quando in piena costruzione , fu ammesso che era stato dimenticato lo scarico passante al sottosuolo proprio dove poi ho acquistato io ( senza ovviamente accorgermene).
    Vorrei avere un suo parere in merito, prima di aprire un sicuro contenzioso con il condominio.
    Grazie in anticipo

    • Per Roberto.
      Prima di aprire un contenzioso, scrivi una lettera Raccomandata RR all’amministratore condominiale, facendo presente che tale canaletta ricoperta da griglia costituisce dei grossi inconvenienti per la tua famiglia, in quanto le acque ristagnanti emettono cattivo odore, ed inoltre sono ricettacolo per uova di zanzare, che vi affliggono per tutta l’estate.
      Date risalto all’aspetto igienico sanitario, e fate presente che se non verranno presi provvedimenti, farete intervenire i vigili urbani e l’ufficio di igiene della ASL.
      Tale lettera ti servirà anche come prova nel caso di rifiuto da parte degli altri condomini e nel caso tu debba aprire un contenzioso.
      Amedeu e c.

  401. Buongiorno,
    molti anni fa (non so esattamente quando, in quanto non abitavo ancora in questa casa) il mio vicino, a seguito di lavori di ristrutturazione ha costruito un muro di contenimento (di sua proprietà) alto circa 1,5m adiacente al muretto di confine, ed ha alzato la sua quota terreno di circa 1,2m rispetto a quella del mio giardino.
    Mi sono accorto da poco che il vicino ha praticato un buco di circa 3-4cm nel suddetto muro in modo da scaricare l’acqua che ristagnerebbe sulla sua pavimentazione, nel mio prato.
    Sono certo che quel buco a primavera non c’era, ed esistono ancora dei residui di “trapanatura” sul muretto di confine. Inoltre il cemento all’interno del foro è molto levigato e di colore chiaro, a dimostrazione del fatto che è stato fatto da poco.
    A seguito del controllo dell’intero muro ho scoperto un altro tubo di drenaggio (questo però cementato all’interno del muro di contenimento e presumibilmente molto vecchio, e che non parte dalla superfice della sua pavimentazione, ma presumo interrato nel suo giardino).
    Vorrei sapere se questo tipo di situazione possa essere considerata regolare, e nel caso come potrei agire per far chiudere almeno il buco nuovo, in quanto non ho la certezza che sul mio prato scolerebbero soltanto acque piovane, ma essendo a filo pavimentazione, anche eventuale acqua saponata, o acqua della piscina che è a poche decine di cm.
    Grazie in anticipo.

    • Per Davide.
      Probabilmente il vicino ha aperto un foro di drenaggio per le acque di spinta verso il muro a terrapieno.
      Di solito tali aperture sono utili nella stagione piovosa, in quanto l’eventuale acqua di pioggia viene smaltita lentamente attraverso dette aperture.
      Questo non dovrebbe provocarti danni, anche perchè detto muro è poco alto.
      Però, avendo la piscina a confine, e poichè hai verificato l’esistenza di altri tubi, non sarebbe male che tu chiarissi (bonariamente) la cosa con questo vicino, in quanto si tratta sempre di una immissione immateriale su altrui proprietà, non consentita dall’articolo 844 del codice civile.
      Comunque, puoi fare eseguire un sopralluogo da un tecnico del luogo, poi puoi parlare (Amichevolmente) con il vicino, dopo di che (In caso di non accettazione se ci sono gli estremi) puoi fargli scrivere una lettera dal tuo legale.
      Amedeu e c.

  402. Salve,
    volevo capire bene come comportarmi… mi spiego:
    Casa mia è di oltre 100 anni ed ha una parte di tetto (nella figura “A”)con scolo su un lato ove è stata sopraelevata l’abitazione adiacente (nella figura “B”) sul muro da 40cm in comune… oltre vent’anni fa.al confine quindi c’è un canale di scolo non guainato (all’apparenza vi è solo cemento)
    Non è mai successo niente ma quest’anno (la vicina dice a causa della sporcizia nel canale) nelle ns rispettive case proprio nel muro in comune vi sono state delle forti infiltrazioni. La vicina richiede la sistemazione del canale di scolo e la pulizia regolare dello stesso (lei l’ha fatto pulire e mi chiede i soldi..) io ho fatto fare un sopralluogo a due muratori che mi hanno riferito che in realtà nel momento della loro sopraelevazione dovevamo essere informati dell’opera nonché era a carico loro eseguire una guainatura-impermeabilizzazione dello scolo anziché infischiarsene…
    Io vorrei fare comunque il lavoro che comporta anche l’impermeabilizzazione di circa 30 cm in altezza del loro muro … ma la mia domanda è :
    tocca davvero a me il costo totale del lavoro?
    non c’è il vincolo della comunione del muro ad obbligarla a contribuire alla spesa?
    Sono solo io a dover pagare i danni subiti?
    Grazie per la risposta

    • Per Mimmi.
      Prima della sopraelevazione da parte della vicina, probabilmente l’acqua del tuo tetto confluiva in unna conversa comune ad entrambi, oppure scaricava direttamente sul tetto della vicina?
      Questo non ce lo hai detto.
      Comunque, la vicina modificando una situazione di fatto, doveva prendere tutte le precauzioni del caso per tutelarsi da eventuali infiltrazioni di acqua piovana provenienti dalla tua parte.
      Doveva mettere una scossalina in rame o una impermeabilizzazione idonea.
      Chiarito quanto sopra, avendo accettato la situazione attuale, riteniamo che per la pulizia del canale di scolo debba risponderne tu, mentre per la cattiva esecuzione e riparazione della stessa dovrebbe intervenire la vicina.
      Ammesso, però, che dalla sopraelevazione non siano trascorsi più di 20 anni.
      Amedeu e c.

  403. salve ho un problema con lo scarico della gronda del mio vicino la loro falda ha tanto di gronda ma il canale di scarico avviene sul mio tetto in quanto molto fastidioso quando piove la mia gronda non riesce a contenere tutta l acqua per qui sgorga dalla mia gronda efinisce sul mio balcone oltretutto non puliscono mai la gronda cosi riempe la mia e io devo 3 0 4 volte l anno andare sul mio tetto a pulire le mie loro mi dicono che possono scaricare perche hanno un foglio scritto con il vecchio propietario non registrato uno scritto di fatto preciso che quando ho comprato e loro anche lla gronda scaricacava gia sul mio tetto perche il lorovecchio propietario ha invertito le falde del tetto quando ristruttoro la casa preciso ancora una cosa quando comprai casa il vecchio propietario aveva solo usofrutto della casa tale scritto potrebbe essere non valevole grazie ancora distinti saluti carlo

    • Per Carlo.
      Una autorizzazione in carta non registrata e trascritta, a nostro parere, lascia il tempo che trova.
      Comunque, poichè una eventuale causa civile sarebbe dall’esito non scontato e vi porterebbe via tempo e denaro, ti conviene fare scrivere da un tuo avvocato una lettera Raccomandata RR al tuo vicino, nella quale lo richiami ai suoi doveri (Se non altro di manutenzione del tuo canale intasato dal suo pluviale discendente).
      Richiedi una conferma scritta
      Dovrebbe provvedere, altrimenti sarai costretto ad adire alle vie legali.
      Amedeu e c.

  404. salve sono ancora carlo volevo aggiungere una dimenticanza sullo scritto dei vecchi propietari cera scritto che per manutenzione o sostituzione delle gronde avrebbero dovuto partecipare cosa che non hanno fatto quando io ho ristrutturato la casa nel 2002 grazie ancora saluti carlo

  405. Salve, io volevo semplicemente chiarirmi le idee su come ci si comporta su ‘confini’. Spiego meglio: Ho ereditato metà casolare con del terreno circostante. Sia il casolare, che il terreno e un vecchio pozzo (funzionante), sono andati divisi a metà tra due propretari. Adesso entrambi i proprietari (di cui uno sarei io) stiamo restaurando e facendo dei lavori di miglioramento sia del terreno che della abitazione in modo tale da renderla abitabile, dato che era rimasta abbandonata per decenni. Adesso però è subentrato un problema…il mio vicino sta creando un terrazzino ed ha iniziato a costruire il massetto da appena 1cm circa dala linea del confine e per di piú ha lasciato il tubo dello scolo dell’aria condizionata ed un tubo in cemento di circa 20cm di diametro che verrà posto sotto la pavimentazione per indirizzare/incanalare acqua piovana, che ha sempre ristagnato in quel punto, entrambi questi tubi si appoggiano e sfociano nel mio terreno. Praticamente i tubi sono-terminano nel confine, ma tutto ciò che ne fuoriesce finisce nella mia proprietà. come mi devo comportare?

  406. Buon giorno
    premetto ceh eravamo in colpa ma senza dolo; nel mese di maggi oabbiamo lavato un tappeto pesante della sala e lo abbiamo steso , inconsci che durante la notte ha sgoccioalto al paino di sotto e la vician di sotto ha lamentato chele son ostate sporcate le tende. non eravamo a casa poi nei gg successivi e questa ha scritto all’amministratore spiegando la cosa e facendo intervenire un perito. Noi abbiamo trovato una lettera poi a distanza di un mese perchè eravamo totalmente ignari del danno semmai causato. Bè, siamo corsi a vedere la tenda di sotto e senza che fosse stata lavata in alcun mod oera anche + pulita delel altre vicine. Cioè … alla fine non era poi questo gran danno perchè la pioggia dei gg sucessivi l’ha lavata bene e rapidamente . A breve ci sarà un’assemblea condominiale: la vicina può in qualche modo chiedere dei danni ancora? (premetto che già sulla lettera dell’amministratore c’era scritto ben chiaro che per cose simili non ci si può rifare su di lui ma si tratta di dispute personali e ce la dovevamo al massimo risolere tra di noi; al limite ovviamente c’è l’invito a prestare attenzione a cosa e coem si stende). Dunque, la tenda è pulita, sono passati vari mesi, la vicina di casa che attende grintosa l’asemblea cosa può fare ancora? Noi chiaramente non abbiamo + steso sgozziolando ecc, era stato un errore inconsapevole ed anche il danno si è poi sistemato velocemente .
    grzie per la risposta

    • Per Maria.
      Nel condominio dovreste avere un Regolamento Condominiale da rispettare.
      Premesso questo, se il danno è scomparso, ed è trascorso parecchio tempo, non vediamo come la vicina sottostante possa risolvere la sua questione in assemblea condominiale.
      Potrà però ottenere che in futuro si presti maggiore attenzione a tali incresciosi inconvenienti.
      Amedeu e c.

  407. Ciao mi chiamo gianni, abito in una palazzina bifamigliare che è stata di proprietà dei genitori, oggi occupata dai suoi figli. Io sono al piano terra-rialzato. Recentemente avendo costruito un muro di confine ho sfruttato la vecchia pendenza delle acque piovane immettendo un tubo di scarico,ma il mio coinquilino ha impugnato l’opera muraria sostenendo che non andava realizzata con uno scarico nella sua proprietà. Premetto che tale superficie esterna è al di sotto del livello stradale, dunque ero così obbligato a scaricare in quella direzione altrimenti dovevo affrontare ulteriori costi finanziari, per sollevare tutta la superficie di almeno 50 cm in modo da sfruttare la pendenza nello sbocco stradale, Considerando che in questa superficie vi è un piccolo giardino con alberi e pavimentazione, per una forma di giustizia o di ira io ho sostenuto a quel punto che il tubo di scarico proveniente dal suo terrazzo andava rimosso o comunque diretta verso lo sbocco della propria abitazione adiacente. Posso sostenere tale tesi considerando che tale opera è nata insieme alla palazzina ben 40 anni fa? Vi ringrazio anticipatamente

    • Per Gianni.
      Se però hai effettuato da poco il lavoro che ha comportato uno stillicidio verso proprietà altrui, come puoi avvalerti di un diritto sia pur valevole dopo più di 20 anni.
      Da quello che ci sembra di comprendere, hai modificato, adesso, una situazione preesistente e consolidata.
      Am,edeu e c.

  408. Salve, ho ereditato una casa in cui ho una camera da letto confinante con un cortile cementato e sottoposta ad un’altezza di un metro dal pavimento del cortile ; In questo cortile a ridosso del muro della mia camera, vi è uno stanzino in precarie condizioni e senza porte; Il cortile è recintato da muro, non ha sbocchi per l’acqua, e possiede uno scarico delle acque fognarie in un pozzo a dispersione naturale.
    Quando piove, essendo il cortile con pendenza verso la mia proprietà, l’acqua si condensa sulle pareti interne del suo stanzino e non sapendo dove defluire, viene assorbita dal suo muro e di conseguenza anche dal mio provocando umidità sulle pareti della mia stanza;
    Ho risistemato la stanza , praticamente con le mura distrutte dall’umidità, rifatto un’altra fila di mattoni forati come intercapedine, ma la situazione non è migliorata di tanto.
    Ho parlato col proprietario che furbescamente non ha mai rinnegato il problema, ne tantomeno rifiutato di risolvere la questione; Mi ha confermato che comunque avrebbe abbattuto e ricostruito la stanza perché pericolante ed io avrei avuto la possibilità di creare una protezione fra i nostri muri.
    Gli ho anche prospettato la possibilità di incanalare l’acqua piovana nella mia proprietà da cui avrei provveduto io a farla defluire in strada, ma niente.
    E’ passato un anno e mezzo e rinviando con molteplici scuse, di fatto non mi ha dato modo di risolvere il problema, anzi alla fine mi ha esplicitamente fatto capire che il problema è solo mio, che vent’anni fa all’epoca della mia costruzione avrei dovuto cautelarmi e che eventualmente debba abbattere e ricostruire il suo sgabuzzino devo farlo a spese mie.
    Cosa posso fare ?
    Ho diritto ad essere risarcito dei danni subiti?
    Può lui addossarmi tutta la sua acqua piovana?
    In attesa di una vostra risposta porgo i miei più cordiali saluti.
    Nicola

  409. Salve, abito al 2° piano di un condominio e la sig.ra del 3° e ultimo piano, ogni qualvolta finisce di piovere, spazza via di sotto l’acqua piovana che si è raccolta sul suo terrazzo, causando dei veri e propri scrosci di acqua che dalla propria canaletta scaricano non solo verso l’esterno del condominio ma anche sul mio terrazzo (preciso che in questa ala del palazzo tutti abbiamo installato i fili per stendere i panni ad asciugare).
    Si comporta così anche quando il sole ha già asciugato il mio terrazzo! Le ho chiesto di asaciugare l’acqua con lo straccio lavapavimenti (come faccio io!), ma il marito ha risposto che è suo diritto spazzare giù l’acqua piovana. Avrei bisogno di un suo parere. Grazie e saluti.
    Maria Rosa

  410. Salve,vivo in una casa di campagna,distante da una strada provinciale circa 150 metri.La proprietare mi ha vietato di stendere il bucato fuori,in un ‘area pertinente alla casa che occupo.Dice che per estetica della corte non si può.Gentilmente chiedo se esiste un codice giuridico che da ragione alla proprietaria.Grazie.

    • Per Ciro.
      Ci risulta di no.
      Devi comunque controllare il Regolamento Edilizio del tuo Comune e vedere se esiste un articolo che parli di tale problema.
      Oppure se vivi in un condominio ed esiste un regolamento di condominio, controllare se te lo vieta.
      Amedeu e c.

  411. salve, sono proprietario di un box sotterraneo in uno stabile condominiale, la cui parete esterna (muro di fondazione) confina con un terrapieno alla sommità del quale vi è un cortiletto di proprietà di un altro condomino, confinante con la parete condominiale.
    da un pò di tempo la parete interrata subisce infiltrazioni certamente provenienti dall’esterno, ritengo dal terreno attaccato al muro di fondazione. posso agire contro il condominio per cattiva impermeabilizzazione del muro o devo agire contro il vicino, per cattivo isolamento del suo cortile, sia all’attacco con la parete condominiale sia sul pavimento che non è piastrellato?

    • Per Giò.
      Prima di agire, devi accertarti se effettivamente l’umidità provienea dal cortile del vicino, e non, magari, per capillarità, da un terreno più distante e posto a livello più alto.
      Per essere sicuro dovresti cercare l’aiuto di un tecnico professionista della tua zona.
      (Ingegnere, geometra, architetto).
      Amedeu e c

  412. salve nell’ultima riunione di condominio sono stato accusato di stillicidio mi spiego meglio abito al 2 piano il costruttore su tutti i balconi della palazzina ha fatto delle fioriere in cemento armato con relativo bocchettone di scarico il sottoscritto nel mese di agosto ha riempito questa fioriera e ho messo delle piante come basilico prezzemolo e due piante grasse, l’inquilino di sotto dice che la sua facciata del balcone si è rovinata a causa dell’ acqua della mia fioriera, che in effetti forma una striscia di acqua preciso pero che lei ha delle piate che poggiano proprio sulla facciata danneggiata ( penso infatti che la vernice si sia rovinata a causa della sua piante che può provocare condensa e muffa) comunque volevo sapere se lo scolo dell’acqua della fioriera si può definire stillicidio e se è consentito tenere piante che sporgono al difuori dei balconi grazie

    • Per Enrico.
      Se l’edificio ha le fioriere con il buttafuori di scarico in tutti i terrazzi, non si può parlare di stillicidio, in quanto è una situazione comune a tutti i condomini.
      E’ invece importante regolarsi secondo la diligenza “del buon padre di famiglia”.
      Questa, consiste, nel vostro caso, nell’annacquare le piante con la dovuta cautela e non riempiendo le fioriere di acqua in maniera che la stessa finisca per uscire dai buttafuori.
      Le piante vivono bene ugualmente se le annaffi con meno acqua e più spesso.
      Per le piante che sporgono dal balcone non ci risulta esista alcuna norma in merito.
      Amedeu e c.

  413. Salve, il terreno in pendenza del mio vicino, confinante con il muro perimetrale della mia casa ha come naturale scolo il mio muro. In questo modo le pareti interne sono letteralmente piene di acqua e umidità. Posso richiedere al mio vicino i danni e di ripristinare il muro perimentrale che ha un grosso buco dovuto all’infiltrazione delle acque? Non essendoci un pozzetto per la raccolta delle acque gli ho suggerito di crearne uno. Ma lui si è rifiutato. Cosa posso fare?

    • Per Fabio.
      Devi rivolgerti da un legale della tua zona, il quale provvederà, in prima istanza, a scrivere al tuo vicino una lettera Raccomandata.
      Amedeu e c.

  414. Buon giorno, gradirei sapere se c’è un articolo di legge che permetta, ( in caso di allagamento del giardino retrostante l’abitazione durante un forte nubifragio ) di fare dei piccoli fori per fare defluire l’acqua nel terreno agricolo confinante, richiudendoli passata l’emergenza.
    Ringrazio per l’eventuale risposta

  415. Per Arnaldo
    Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
    Grazie.
    Amedeu e c.

  416. Buongiorno amedeu , ti ringrazio per l’attenzione e mi scuso per la mail.
    Sarò sintetico.Vorrei sapere se sono obbligato a convogliare in fogna le discese delle grondaie che provocano stillicidio d’acqua al mio vicino anche se ciò avviene da sempre. Cosa devo fare quando da una discesa grondaia che crea stillicidio d’acqua ad altri non ho pendenza sufficiente per raggiungere una fogna o un canale di drenaggio? Che responsabilità ho di creare stillicidio d’acqua ad altri per tutte le acque piovane che non provengono da tetti di mia proprietà ,ma vengono raccolte dal mio cortite o semplicemente vi transitano attraverso? Spero di essere stato un po’ più chiaro.Grazie.

    • Per Arnaldo.
      Lo stabilisce l’articolo 908 del codice civile.
      Leggi a tale proposito il nostro articolo.
      Ciò vale, a meno che:
      “…………Da evidenziare che se le acque defluiscono, per naturale pendenza, mai cambiata, scorrendo sul terreno del vicino, tale situazione va accettata ai sensi dell’art 913 del codice civile”.
      Altrimenti devi fare dei canali di scolo per indirizzare la tua acqua verso un fosso stradale.
      Amedeu e c.

  417. salve dal 20/09/2013 sono diventato proprietario di una casa terrana antica di 60 mq, da tempo questa casa è senza il tetto per cui la pioggia cade direttamente sul fondo e viene assorbita dallo stesso.
    Al confine est ( 12m)e nord (5m ) vi è un condominio ( al quale faccio parte anche io, e con il quale sono in rottura completa) costruito 19 anni fa.
    Il costruttore per fare i box ha scavato per circa 6 m per cui i garage confinanti con la mia nuova proprietà sono a filo di confine con un muro di sostegno controterra alto 6 m.
    Il costruttore nel muro di sostegno non ha compiuto nessuna opera di impermeabilizzazione, ne opera di drenaggio verticale, non ha fatto lo scannafossi, i box confinanti con me non hanno nessuna finestra per l’aerazione del locale.
    Ora mi accusano che l’umidità da cui sono afflitti è causa dell’acqua piovana e probabilmente andranno per vie legali.
    desidero sapere come sta la situazione legale
    cordiali saluti e grazie

    • Per Filippo.
      Non possiamo sostituirci ai legali di parte in una causa civile, nè al disposto del giudice di tale causa.
      Possiamo solamente dirti come la pensiamo noi.
      Qualora il lotto di terreno su cui sorge la tua casa fosse stato completamente libero (Cioè senza l’involucro senza tetto della casa terrana antica), il costruttore avrebbe dovuto provvedere ad una perfetta impermeabilizzazione degli interrati, onde salvaguardarli dalle infiltrazioni di acqua piovana.
      I suoi avvocati potranno giocare, a nostro parere, sul fatto che su tale lotto insiste un edificio, che per sua natura deve essere ricoperto da un tetto.
      In questo caso l’impermeabilizzazione dei locali interrati poteva essere realizzata anche in maniera più blanda.
      A questa loro eventuale linea di approccio, può essere risposto, che in ogni caso i locali interrati vanno sempre e comunque ben impermeabilizzati, in quanto non deve affluirvi solo l’umidità di pioggia, ma anche quella di risalita (e di eventuale contatto con il terreno sotto la tua casa, qualora questa non abbia locali interrati), ugualmente dannosa.
      Altro non possiamo suggerire, in quanto tale causa rimane aperta a qualsiasi risultato.
      Amedeu e c.

  418. In riferimento al quesito posto il 1/7/2013 con Vs risposta del 2/7/2013, recandomi al Comune Ufficio Edilizia sono venuto a conoscenza che il forno, già citato allora, con barbecù in muratura costruito nel 1980 a ridosso del muro di confine, è abusivo e mai sanato. Essendo in atto una causa in corso e vista l’abusività del manufatto, chiedo se il Giudice possa ordinare la demolizione dell’opera. Un’ulteriore cortese domanda faccio se, passati oltre venti anni, il vicino rientra nel diritto di usucapione e mantenere l’opera a ridosso del muro di confine, nonostante la legge cita il rispetto della distanza dai confini.
    In attesa di un Vs riscontro, porgo distinti saluti Paolo.

    • Per paolo.
      Il giudice decide sulla questione penale, cioè se condannare chi ha effettuato l’abuso o meno.
      Dal punto di vista civile, la questione rimane di competenza del Comune, che valuta in base alle vigenti leggi in materia.
      Per il resto, pensiamo che la denuncia da parte delle autorità abbia interrotto il periodo ventennale per usucapire.
      Comunque ti consigliamo di sentire anche un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  419. salve
    a confine con il mio fondo stanno per costruire un condominio,
    vorrei sapere dato che devono scavare 6 metri a filo di confine con la
    mia proprietà per la costruzione dei garage, se devo dare una autorizzazione o no allo scavo
    cordiali saluti e grazie anticipate

  420. Per cortesia avrei bisogno di chiarimenti sulla parte finale della risposta dove dice ” Per il resto….” . La denuncia deve intendersi per il fatto che ho intrapreso la causa e quindi vale come denuncia al tribunale oppure cosa si deve intendere “per denuncia da parte delle autorità” ? Inoltre non riesco a capire sull’argomento dell’interruzione ventennale per usucapire, essendo passati a tutt’oggi 33 anni dalla costruzione.Distinti saluti Paolo

  421. Salve,
    a settembre di quest’anno ho installato sul mio terrazzo (lastrico solare) una tenda pergola per tutta la sua lunghezza (circa 9 metri).
    Mi trovo al 3° piano (l’ultimo) di un palazzo che ha proprio dal lato del mio terrazzo (piano seminterrato) l’accesso ai box dei condomini
    miei vicini.
    Quando piove, l’acqua piovana, raccolta dalla tenda, viene convogliata alla base delle colonne (4) del telaio che sostiene la tenda.
    Quando la pioggia è molto forte dovrebbero risultare 4 torrentelli, che io personalmente non ho mai visto, ma che posso immaginare.
    Non ne posso immaginare la consistenza.

    Un vicino mi ha cordialmente ripreso, facendomi notare il fastidio nell’accedere al suo box quando la pioggia è forte.

    Essendo la tenda pergola una tenda (che io intendo mantenere per la maggior parte dell’anno chiusa, specie se piove)
    devo dar seguito all’invito del mio vicino a
    provvedere ad una grondaia che riporti l’acqua verso il mio terrazzo? o lo posso ignorare?

    Ho chiamato l’azienda che ha eseguito i lavori e mi sono stati richiesti circa 1000€ per una soluzione che a me pare insoddisfacente:
    rompere i 4 getti di acqua, ma continuare a far cadere l’acqua verso il basso lato dei box.
    Il condomino che lamenta l’attuale problema potrebbe essere soddisfatto, ma solo in parte.

    L’azienda che ha montato la tenda è tenuta a porre rimedio per qualcosa che avrebbe dovuto prevedere
    e non poter rispondere che io ero d’accordo e consapevole dei problemi che avrei potuto causare?

    Cordiali saluti
    Stefano

    • Per Stefano.
      L’azienda che ha realizzato la tenda è esclusa da eventuali responsabilità.
      Con la messa in opera della tenda hai mutato una preesistente situazione, arrecando un disagio ai condomini sottostanti, per cui sei tenuto a rimediare.
      Una piccola grondaia in PVC ti risolverebbe il problema, e non vediamo possa costarti grosse cifre.
      Eventualmente senti più ditte installatrici.
      Amedeu e c.

  422. Buonasera, Le chiedo gentilmente un consiglio. Vivo al primo ed ultimo piano di una casa costruita intorno agli anni 60.Sono proprietaria dell’ appartamento mentre sotto vive una famiglia in affitto. queste persone si sono lamentate con il proprietario di avere delle infiltrazioni in casa a causa dell’ acqua della grondaia. Lui dice che l’ acqua della grondaia del tetto comune deve defluire in un pozzetto. Ma la mia domanda e’ : visto che la grondaia scarica a terra nella sua proprieta’ non dovrebbe essere lui per primo a chiedere eventualmente un preventivo di spesa ? e poi devo contribuire anche io alla costruzione del pozzetto ? ma in che misura ? meta’ spesa ? grazie per la risposta

    • Per Cinzia
      La spesa relativa allo scarico delle grondaie, compreso i pozzetti relativi, essendo questo una parte comune a tutti i condomini, va diviso tra i proprietari in base alle tabelle millesimali del condominio.
      Se non avete i millesimi, o ve li fate redigere da un tecnico professionista (Geometra, ingegnere o architetto), oppure dividete le spese in accordo bonario. (Seconda soluzione da sconsigliarsi sempre).
      Il preventivo può essere richiesto da un condomino, se non avete l’amministratore.
      Amedeu e c.

  423. salve Amadeu avrei bisogno di un consigli ho fatto un tetto al quarto piano di casa mia in regola naturalmente e ci siamo collegati alle due estremita dove gia esistevano tubi di colo x defluiren l’acqua….i tubi si trovano a mezzo metro del confine del mio vicino ma cmq attaccati al mio muro ke defluiscono sul marciapiede ke di propieta del comune lui vorrebbe faceli spostare un metro xke dice ke gli comporta danni l’acqua ke esce questo comporterebbe sfondae i balconi di casa mia visto il metraggio….ke dovrei fare?? grz

    • Per Marco.
      La distanza delle tubazioni dal confine è sancita dall’articolo 889 (2° comma) del codice civile e deve essere di mt 1,00
      http://www.coffeenews.it/distanze-dal-confine-per-le-tubazioni-di-acqua-pura-o-lurida-di-gas-e-simili
      Tale articolo, in questa epoca dinamica e moderna, dove i condomini superano di gran lunga le villette a confine, crea un mare di guai a molti confinanti, e noi lo stiamo vedendo ogni giorno che passa.
      Per ovviare a tale inconveniente, cerca di parlare bonariamente con il vicino e proponigli di allontanare, sul marciapiedi) il piede dello scarico (tramite una curva ed una prolunga), indirizzando le acque oltre il metro dal suo confine.
      Amedeu e c.

  424. Buongiorno e sopratutto complimenti per le gentili spiegazioni che dai a tutti..

    Ho un problema con il mio vicinato, l’altro giorno è uscita una discussione riguardante proprio l’acqua che fuoriesce dal tubo di scarico dalla mia terrazza.
    Premetto che abito in una strada non tanto perfetta (presenza di buchi e fossi),
    vorrei sapere se è lecito lavare sulla terrazza (solo con acqua senza sapone) dove poi l’acqua và a defluire nella grondaia e poi sfocia attraverso il tubo di scarico nella strada con regolare pendenza dove va ad intopparsi nelle fosse che ha il mio vicino di casa un paio di metri più sotto di casa.
    Sopratutto quali sono i rimedi da prendere?
    Secondo voi è lecito tutto questo svolgimento oppure è contro la legge?

    Ringrazio anticipatamente della risposta.

    • Per Fabio.
      Se l’acqua che fuoriesce dalla grondaia della tua terrazza scivola lungo la strada, ed è del tipo piovano; cioè non è saponosa nè sporca, nè emana cattivi odori, il vicino non dovrebbe avere motivo di protestare.
      Se invece usi saponi, detersivi o acqua di lavaggio putrescente, costui ha perfettamente ragione, e devi trovare il modo di collegare lo scarico della grondaia alla fognatura bianca (Se esistente), oppure indirizzarla verso un fosso pubblico.
      Amedeu e c.

  425. Buongiorno, vorrei delle delucidazioni riguardo lo scolo delle mie acque piovane dai miei tubi. Premetto che abito in una zona montana e la mia abitazione costruita nel 1982 si trova rialzata di 20 metri dal mio confinante in basso. Ho due tubi di scarico delle acque piovane che sfociano sulla mia proprietà e poi a detta del mio vicino, l’acqua convogliata va nella sua proprietà anche se dista 10 metri (distanza dal mio scolo al muro di confine). Sono convinto che possa giungere dell’acqua nella sua proprietà ma quello è un fatto di conformazione del terreno non pre mia scelta. Vorrei sapere se devo modificare i miei scoli come vorrebbe il vicino e la distanza dallo scolo dei miei tubi alla proprietà del vicino.

    • Per Daniele
      Le acque piovane che scorrono verso il fondo del tuo vicino possono rientrare nella normalità se il terreno preesistente è rimasto tale e quale e non sono state eseguite modifiche da parte dell’uomo.
      Ciò è alquanto difficile, poiché una casa, normalmente ha dei marciapiedi, un piano circostante, una recinzione ecc.
      Ne consegue che trattasi di stillicidio di acque piovane regolamentate dall’articolo 908 del codice civile,
      http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
      secondo il quale le acque di un proprietario a monte devono essere incanalate verso fossi o fognature pubbliche, ma non causare inconvenienti ai fondi vicini.
      Amedeu e c.

  426. Buongiorno, complimenti per la rubrica ed il forum che ho trovato molto utile per tante problematiche.
    Sono proprietario di una porzione di casa di corte terra cielo su tre livelli. La porzione del vicino adiacente alla mia anche questa di proprietà terra-cielo raccoglie le acque piovane di una parte del proprio tetto con una gronda e poi tramite un pluviale che attraversa internamente un vano sottotetto di mia proprietà le scarica in una gronda di proprietà di una terza persona. Abito in questa casa da 10 anni, quel tubo è sempre stato presente ma quel vano sottotetto non veniva utilizzato. Ora mi trovo a dover ristrutturare quel vano ed ho notato che il pluviale ha delle perdite di non grave entità che creano macchie di umidità internamente sugli intonaci e sulla perlinatura del tetto. Vorrei gentilmente sapere se sono obbligato a tenere il tubo dentro la mia proprietà o posso farlo rimuovere dal vicino ed in caso di danni alla mia abitazione causati da quel pluviale chi ne dovrebbe rispondere? Premetto che il vicino non si dimostra assolutamente disponibile al dialogo.
    Grazie.
    Massimo

    • Per Massimo.
      In questi casi il vicino cerca di farsi forte del fatto che tale pluviale è sempre esistito (Da più di 20 anni?)
      Comunque sia, il sistema più logico, dopo aver tentato di persuaderlo bonariamente, è quello di ricorrere da un legale, con foto e planimetria.
      Il legale, probabilmente affronterà la questione dal punto di vista di possibili danni apportati alla tua proprietà.
      Amedeu e c.

  427. Buongiorno
    complimenti per il forum e’ molto interessante.
    Volevo chiedere un parere.
    dietro casa mia ho una casa con un portico
    ad un livello + alto di 1-2 metri
    sul confine c’e una gettata di cemento come un muro di cinta
    del mio vicino

    da sotto il muro zampilla acqua io devo incanalarla in un solco per non farla disperdere sulla
    mia proprita’.
    e’ giusto o l’ acqua non dovrebbe arrivare sulla mia proprita??
    grazie

    • Per Daniele.
      Trattasi di uno stillicidio, vietato ai sensi dell’articolo 908 del codice civile, per cui parlane bonariamente con il vicino per trovare una soluzione amichevole.
      Dopo di che non ti resta altro che rivolgerti da un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  428. ieri avevo scritto in merito all’ acqua che usciva da muro del mio vicino
    sulla mia proprita’ ma e’ sparito il commento??
    cosa devo fare?

  429. Salve, avrei un quesito da porre:
    Sono il proprietario di un immobile in corso di costruzione confinante con un terreno agricolo.
    Il confine e’ una fossa di scolo, per meta’ di mia proprieta’.
    Volevo chiedere, visto che il terreno e la fossa si trovano a circa – due metri di dislivello dalla mia quota, se e’ possibile convogliare l’acqua piovana del mio giardino in quella fossa; considerato che la fognatura bianca passa sulla strada, che confina con il mio lotto dalla parte opposta al terreno agricolo, posta a + 2 metri di dislivello e che quindi mi obbligherebbe ad utilizzare delle pompe di sollevamento.
    Il vicino puo’ vietarmi scaricare nella fossa? servono autorizzazioni particolari?
    Grazie

  430. Buongiorno
    ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrà concedermi. ho un dubbio riguardante la comunione forzosa del muro di confine e lo stillicidio di gronda:
    il mio cliente è proprietario di un edificio in centro storico, una vecchia cascina, ricavata dalla divisione di un corte un tempo facente parte di un unica proprietà. il suo edificio è posto sul confine con il cortile del vicino. lo sporto di gronda riversa l’acqua piovana sul cortile di tale vicino. dovendo ristrutturare il mio cliente vorrebbe eliminare quella parte di fabbricato e lasciare il muro a confine, opportunamente ristrutturato e rifinito alla sommità con una “copertina in coppi” così come già esistente per i restanti muri a confine. il vicino però trova comodo lo sporto di gronda e vorrebbe che venisse mantenuto, cosa che risulta di difficile realizzazione in quanto dovrei eliminare un piccolo edificio e di conseguenza la sua copertura e dovrei costruire una nuova gronda su di un’altra proprietà. come dovrei comportarmi? grazie mille per la cortesia.
    Federica

    • Per Federica.
      Se tale muro ha il colmo che con pendenza verso il vicino, significa che il muro (salvo atti scritti contrari) è di proprietà di costui.
      Quindi il vicino potrebbe negarti la comunione e costringerti ad edificare un muro o recinzione dalla tua parte.
      http://www.coffeenews.it/fondi-contigui-posti-a-dislivello
      Per risolvere i tuoi problemi di costruzione, devi tener conto di quanto sopra.
      Per cui cerca di colloquiare bonariamente con o stesso e trova, eventualmente, una soluzione tecnica diversa per la gronda
      Amedeu e c.

  431. Salve cerco riscontro a quello detto dall’Amministratrice del mio condominio. Siamo un condominio di 2 piani cioè 2 piani ed il piano terra. Io sono proprietaria del piano terra. Il Balcone più in alto è più piccino, quello di mezzo un po’ più grande ed il mio massetto ancora più grande per permettere ai rimbalzi delle acque meteoritiche di arrivare dolcemente. La Signora di sopra ha installato delle tende parasole che usa a tettoia per riparare totalmente il suo balcone provocando sotto da me degli schizzi tanto forti da dover star a finestre chiuse e la cosa mi scoccia soprattutto d’estate quando potrei godere del refrigerio di questi acquazzoni. L’amministratrice dice che è stillicidio secondo un applicazione dell’art 208 c.c. lei se ne frega e dice che comunque l’acqua cadrebbe da me. Non so che fare è davvero fastidioso vivere tappata ogni volta che piove un minimo forte e soprattutto avere sempre i vetri a dir poco lerci e non poter tenere quasi nulla fuori (secchi, scope, ecc) perché si inzuppa tutto. L’amministratrice ha ragione o come dice lei l’acqua cadrebbe comunque di sotto? Perché alla fine io mi trovo male e quindi credo abbia ragione l’amministratrice, mi condiziona nell’uso che posso fare di casa mia questo mi intristisce e mi fa arrabbiare

    • Per silvia.
      La tenda, sicuramente non è nata con il fabbricato, ma è stata applicata dopo, per cui si è venuta a creare una situazione tipica dello stillicidio e di cui all’articolo 908 del codice civile.
      Dovresti scattare delle foto della facciata e poi recarti da un avvocato e fare scrivere una lettera alla tua vicina, richiamandola ai suoi doveri.
      Il tuo legale sicuramente saprà come scrivere questa lettera, in maniera soft ma decisa.
      Amedeu e c.

  432. Buongiorno,
    ho provato a leggere quasi tutte le risposte date ma non ne ho trovato alcuna che calzi perfettamente con la mia situazione che provo brevemente ad illustrare:
    sono proprietario di una villetta che scarica le acque pluviali del tetto nel mio giardino, tramite una gronda il cui punto di scarico è a 3 metri dal muro del vicino.
    Non vi sono fognature pubbliche o canali ai quali è possibile allacciarsi.
    Il vicino è allo stesso livello del mio, se non leggermente più a monte.
    Egli lamenta che l’acqua scaricata nel mio giardino dalla mia gronda, per assorbimento del terreno, trasudi fino alle pareti del suo appartamento che coincidono col muro confinante causando umidità. Ora mi chiede di spostare il canale di gronda.
    Ha ragione lui?
    Da notare che il mio vicino ha il suo canale di gronda che scarica l’acqua nel suo cortile a meno di 1,5 metri da casa sua!
    Grazie mille e saluti

    • Per Roberto.
      Pluviali discendenti che scaricano direttamente sul marciapiedi delle case ve ne sono moltissimi.
      Il fatto è, che il vicino può portarti davanti al giudice tramite un legale, e se riesce a dimostrare che i danni al suo muro sono causati da questo pluviale, potresti perdere una eventuale causa.
      Come distanza del tubo dal confine è più che giusta, ma l’uscita dirompente della pioggia verso il fondo del vicino, con contestuale impregnamento del terreno circostante a detto muro, probabilmente ti potrebbero portare delle noie future.
      Amedeu e c.

      • Grazie mille per la risposta.
        Giusto per fornire qualche dettaglio in più, la mia gronda scarica nel mio giardino con la bocca di uscita che non è rivolta verso il muro del vicino ma verso un muro di un terreno incolto adiacente. Si vede molto bene, dopo la pioggia, che l’acqua deflusice a valle, quindi in direzione opposta a quella del muro del vicino.
        Tuttavia mi rendo conto che si tratta di dimostrare con esattezza che l’acqua scaricata non influsica in nessun modo sull’umidità del suolo del vicino, sebbene questo sia distante secondo quanto dice il codice civile.
        Grazie di nuovo

  433. Buongiorno. Desidero un parere. Abito in un complesso di case a schiera con adiacente tunnel comune a servizio delle autorimesse private interrate sotto le abitazioni. Sulla soletta del tunnel c’è una unica guaina continua di impermeabilizzazione, sulla quale poi si sono realizzati dei giardini privati in corrispondenza di ogni singola unità, con il relativo vialetto di accesso e recinzione. Dopo 20 anni succede che contro alcune abitazioni ci siano infiltrazioni d’acqua piovana che vanno a interessare il tunnel o l’interno delle abitazioni. Probabilmente l’acqua non riesce più a drenare facilmente verso il parco condominiale, si alza di livello e si infiltra in un tubo passacavo mal sigillato o ammalorato causando un notevole gocciolamento. L’amministratore vuole addebitare la spesa ai singoli condomini dove si verifica il gocciolamento asserendo che la pioggia è del singolo giardino. Io ho fatto presente che la guaina da sigillare è unica ed è sul tunnel condominiale e che il condominio non può immettere l’acqua nell’abitazione privata, anche se sopra il tunnel insistono giardini privati, perchè c’è continuità nella realizzazione della guaina che va a proteggere la soletta condominiale del tunnel. Quindi è onere del condominio provvedere alle riparazioni e ripartire le spese fra tutti i condomini. Altrimenti il singolo condomino, che non ha infiltrazione all’interno, non ha alcun interesse a procedere alla riparazione dell’infiltrazione prospiciente la sua proprietà. Cosa posso fare? Grazie

    • Per Roberto.
      Dovrebbe essere seguita tale ripartizione.
      Per quelle impermeabilizzazioni eseguite in spazi privati, l’intervento deve essere effettualo dagli stessi.
      Se su tale impermeabilizzazione transita anche l’intero condominio (Per esempio vialetto di passaggio, ecc) allora lo stesso può essere chiamato in causa per i millesimi derivanti da detta superficie a comune.
      Amedeu e c.

    • La ringrazio molto per il suo riscontro. In realtà queste acque, tramite grondaie, vengono scaricate su un punto del terreno in cui mio padre, nuovo proprietario, intende coltivare un orto. I proprietari precedenti avevano degli alberi da frutto le cui radici si sono marcite a causa di questi scoli. Penso che anche questa sia una buona ragione, pensa anche lei Amedu? Grazie ancora e una buona serata. Laura

      • Per Laura.
        Riteniamo che il vicino, come minimo dovrebbe incanalare le acque, non causando lo stillicidio, ed allontanandole verso un fosso stradale o altro.
        Comunque ci sembra una buona ragione.
        Amedeu e c.

  434. Buongiorno, si devono fare i lavori nel terrazzo a livello dell’ultimo piano (io sto al primo). Il terrazzo in questione copre l’edificio e i balconi. Il condomino dice che la spesa è 1/3 e 2/3 per tutta la superficie dato che sulle tabelle millesimali e sul regolamento di condominio è stato scritto dal geometra questo tipo di divisione. La mia domanda è : non dovrebbe essere conteggiata solo la parte che effettivamente copre gli appartamenti sottostanti? oppure visto che sono stati approvati tabelle e regolamento ormai fa fede quello che è scritto sopra i documenti?

  435. Buon giorno,mi rivolgo aLei ,per un problema con il comproprietario del lastricato.A momento di stipulare il compromesso l’agenzia,mi dice che il terrazzo va diviso in due proprietà e che il mio vicino nè ha un metro in più e ha me mi concedono di passare sulla proprietà del vicino.Tutto bene la proprietaria mi da le chiavi della casa ,perchè havevo bisogno di restaurarla per entrarci al più presto.l’accordo è stato fatto ho pagato il primo anticipo,e dopo due mesi avrei dovuto saldare il tutto, un sabato salendo sul terrazzo mi accorgo che il mio vicino stava facendo lavorare ,per impermeabilizzazione gente non del mestiere ma estracomunitari( sia ben chiaro non ho niente contro di loro) e poi a finito il lavoro come era stato stabilito,ma alla prima pioggia mi sono accorto che sul mio terrazzo rimaneva acqua negli angoli,per non creare altri problemi mi sono fatto sistemare i punti dove si fermava l’acqua.,poi ho notato che haveva bucato il murettoche haveva fatto e vi ha fatto passare un tubo di plastica del sei ,alla domanda perchè lo hai fatto,risposta mi rimaneva l’acqua dalla mia parte in quanto ho dato al terrazzo le pendenze precedenti,tenga presente i problemi sul mio terrazzo,se li ha trovati anche lui e invece di alzare il pavimento a pensato bene di mandarmi l’acqua sul mio terrazzo,questo problema è gia quache anno che dura, io l’o chiamato per regolarizzare il tutto prima di andare da un legale,anche perchè vivo di pensione e non ne ò da spendere ed lui per risposta mi ha detto che oramai il foro è di sua proprietà in quanto sono passati quasi 10 anni e lui a usufruito del usocapione non ne posso più mi dica come mi devo comportare mi dia una via per uscire da questa situazione la ringrazio della sua collaborazione un saluto da imperia paolo 25/3/2014 ore 16.05

    • Per Paolo.
      Dispiace non accontentarti, ma purtroppo quando capitano questi casi, o si risolvono amichevolmente con il vicino, trattando cosa e come fare, oppure si deve ricorrere all’intervento di una persona qualificata, quasi sempre un tecnico, “tipo” un geometra.
      Da aggiungere che detto tecnico sarà solo il primo gradino da salire, in quanto dovrà relazionare il tutto, dopo di che dovrai portare gli atti da un legale e intentare una causa.
      Le amministrazioni pubbliche non entrano in merito di tali casi, che ritengono, giustamente “questioni fra privati”, regolate, di conseguenza, dal diritto privato.
      Amedeu e c.

  436. salve e grazie anticipate per la risposta….
    mio zio ha venduto il suo appartamento facente parte con il mio di una villetta bifamiliare (unico fabbricato).
    Chi ha comprato, in maniera arrogante e sgraziata, prima della pitturazione esterna della sua facciata, senza dire nulla ha tagliato le vecchie gronde comuni ed intere e le ha cambiate con altre di formato, colore e portata diverse diventando indipendente. A questo punto i quesiti sono due:
    1)- secondo me dovrebbe aver realizzato una variazione del decoro architettonico senza autorizzazione (tant’è che vorrei chiedere al giudice di fargli cambiare anche le restanti mie a carico suo)… e la cosa più antipatica è che sulla facciata della casa adesso corrono in verticale due pluviali affiancati totalmente diversi;
    2)- il suo pluviale lo ha fatto “correre” a vista ed in pendenza sul dorso del muro comune di cinta tra i due giardini per una lunghezza di ben 8 metri, fino a scaricare sul retro della recinzione esterna con un terreno soprastante più rialzato… con la possibilità che l’acqua scaricata dal pluviale crei infiltrazioni attraverso il muro.
    …in sintesi, poteva fare le due cose?… avendo realizzato un pluviale ex novo senza autorizzazione, doveva quantomeno tenersi alla distanza di un metro?… Grazie ancora!!

    • Per Antonio.
      Se, come tu dici, l’immobile è unico, e questo tuo vicino ha alterato i prospetti e le caratteristiche unitarie del fabbricato, è andato a toccare parti comuni delle quali anche tu sei comproprietario.
      Tale operazione è stata fatta con l’intento di separare (Non conosciamo la simmetria dell’immobile), se possibile la sua parte dalla tua.
      Per cui, se non sono ancora trascorsi 20 anni dall’esecuzione di dette opere, ti conviene sentire un legale della tua zona, portandogli in visione le fotografie attuali, e se puoi, anche quelle precedenti.
      Amedeu e c.

  437. Vorrei porvi un quesito a riguardo di questo argomento.
    Abito da 35 anni al primo piano di un condominio, composto da due piani. Due anni fa il proprietario dell’appartamento al di sopra del mio, per ripararsi dalla pioggia che cadeva dal cornicione ha applicato due tettoie che coprono i suoi due terrazzi e che raccolgono l’acqua piovana.
    Purtroppo queste due tettoie scaricano l’acqua ai margini laterali e detta acqua trasportata dal vento entra nel mio balcone o sbatte sul muretto dello stesso, schizzando poi sul muro della casa e sui doppi vetri delle finestre.
    Negli ultimi due inverni la stagione è stata molto piovosa e ci siamo ritrovati con cascate d’acqua che piovevano dall’alto: il balcone era allagato, alcune piastrelle si sono staccate, il muretto si è lesionato….
    Il mio caso si inquadra nell’articolo 908 del Codice civile? Come mi posso comportare?
    Vi ringrazio in anticipo per la vostra cortese attenzione.
    7 Aprile 2014.

    • Per Eleonora.
      Assicurati in Comune che le due tettoie siano autorizzate.
      Presso l’Ufficio Edilizia Privata.
      Se non lo sono, prima di fare una denuncia al Comando Vigili Urbani, chiedi al condomino di mettere in opera almeno una grondaia con pluviale di scarico acque.
      In caso di rifiuto saprai cosa fare.
      Amedeu e c.

  438. buongiorno,
    io abito in una vecchia casa rurale che è circondata su due lati da un terreno agricolo incolto che non è di mia proprietà.
    la casa non aveva nessun tipo di grondaia su quei lati, ma presentando problemi di umidità noi abbiamo messo grondaia e canaletti. siamo così passati dalla situazione della figura 1 (il diritto di stillicidio credo sia assodato perché la casa è dell’800!) ad una situazione come quella del disegno B. il proprietario del campo si è risentito e ci vuole fare causa. potremmo fare una cosa come nel disegno C. ovvero lasciare la canala ma farla sfogare rispettando le distanze (abbiamo 1 metro di marciapiede di nostra proprietà), sapendo però che l’acqua inevitabilmente riscivolerebbe nel campo del vicino, oppure anche in tal caso siamo fuori legge? l’alternativa è togliere tutto o forare il muro e farla passare dentro lla capanna che è proprio attaccata alla casa, in modo da farlauscire l’acqua dal lato opposto della casa, dove abbiamo un cortiletto nostro.
    entrambe queste soluzioni però ci convincono molto poco, la figura C sarebbe la migliore!

    grazie in anticipo
    michela

    • Per Michela.
      Avevi il diritto di stillicidio, però mutando la situazione (In meglio forse), in effetti hai perso tale diritto.
      L’articolo 889 del codice civile parla della distanza di mt. 1,00 delle tubazioni dal confine
      http://www.coffeenews.it/distanze-dal-confine-per-le-tubazioni-di-acqua-pura-o-lurida-di-gas-e-simili
      ma non tratta dell’uscita dell’acqua a tale distanza, e che finirebbe, per quanto ci sembra di comprendere, sempre nel fondo attiguo.
      E’ una situazione alquanto difficile da gestire, ed occorrerebbe vederla per dare un parere più mirato.
      Il consiglio che ti diamo, è quello di scattare alcune foto della situazione reale attuale, e portarle in visione da un legale della tua zona.
      Ti dirà come comportarti, anche nel caso che sia impossibile trovare un accordo bonario con detto vicino.
      Amedeu e c.

  439. Salve, abito al pian terreno, l’inquilino del quarto piano quotidianamente scarica dal suo balcone tramite tubo di scolo, l’urina del proprio cane, cadendo nel mio terrazzo e lasciando ovviamente cattivi odori oltre che sporcare, come potrei comportarmi? Potrei fargli causa o se ne dovrebbe occupare l’amministratore? Grazie

    • Per Stefano.
      Dovrebbe essere compito dell’amministratore del condominio, da te sollecitato.
      Dovete comunque fare attenzione, perchè in questi casi, occorre prendere sul fatto l’inadempiente, che in luogo dell’urina potrebbe far cadere acqua di fonte.
      Quindi vedi di regolarti di conseguenza, magari (per assurdo) attingendo un campione del liquido di fronte all’amministratore, sigillarlo, farlo analizzare e poi muovere battaglia (In maniera civile) all’inquilino soprastante.
      Un compito arduo che non ti invidiamo.
      Amedeu e c.

  440. Buona sera, abito al piano terra di una villetta quadri familiare e le terrazze al piano superiore scaricano le acque nel mio giardino. Posso in qualche modo chiedere che venga applicata una grondaia per far confluire le acque nei pluviali condominiali? Grazie

    • Per Marco.
      Di regola no, in quanto gli edifici condominiali nascono con i terrazzi aventi i buttafuori e non le grondaie ed i pluviali discendenti, che costituirebbero non solo un problema dal punto di vista estetico, ma anche una difficoltà pratica sul come incanalarli (Considera i grossi condomini di città).
      Comunque controlla sul Regolamento Edilizio del tuo Comune se esiste un articolo che tratta su tale argomento: puoi farlo anche via internet.
      Amedeu e c.

  441. Buongiorno,
    possiedo un rustico nell’entroterra ligure che su un alto confina con un terreno di un altro proprietario per una profondità di 4/5 metri. Negli ultimi 2/3 anni sul muro perimetrale adiacente a questo terreno sono sorte parecchie macchie di umido giallastre.
    Ho qualche possibilità di rivalermi verso il proprietario del terreno per la bonifica o sarebbe un lavoro (la creazione di un’intercapedine) di cui mi devo fare carico?
    Grazie in anticipo!
    Attilio

    • Per Attilio.
      Se la zona è agricola o similare, di PRG, riteniamo tu abbia poche possibilità di rivalsa.
      Per cui, a nostro parere, non ti rimane altro che cercare una soluzione tecnica per risolvere la problematica.
      Cerca gli articoli in merito in questo sito usandm il pulsante “Cerca” in alto a destra.
      Amedeu e c.

  442. Salve.
    Ho acquistato un appezzamento di terreno edificabile sul quale sto costruendo. Tutto attorno è chiuso da appezzamenti di altri utenti. C’è un’unica via (con servitù di passaggio) che, dalla strada comunale arriva sino al mio terreno. Il confinante che sta prima di me ha costruito, tanti anni fa, la tubazione fognaria per la sua abitazione (3 unità) e per il proprietario della strada (che non è lui, ma altro confinante).
    Al momento dell’allaccio della fogna, mi ha scritto (a nome suo e dei suoi parenti conproprietari) che non posso allacciarmi al suo pozzetto e alla sua tubazione, adducendo (verbalmente, mentre per iscritto ha solo chiesto di non allacciarmi e basta) come motivazione la tubazione non adeguata per un ulteriore allaccio.
    Abbiamo aperto il pozzetto e la tubazione (a dire anche del gestore della rete fognante) è adeguata.
    Io ovviamente ho fatto presente che, allacciandomi, pagherei il rimborso dovuto. Lui non ne vuol sentire parlare.
    Posso chiedere l’allaccio in modo coatto o fare pressione legale (pur pagando il rimborso dovuto), considerando che:
    a) Il proprietario della strada non è lui ma un terzo
    b) L’ente gestore della fogna richiede (da regolamento) un solo tubo (fognolo) di uscita dalla strada privata
    c) Il tracciato che dovrei fare è per me il meno pregiudizievole oltre che più logico
    d) Rimango sempre disponibile a valutare un eventuale compenso in sovrappiù per l’allaccio, oltre al rimborso da stabilirsi

    Eventualmente, posso scavare, in parallelo alla sua fogna e riallacciarmi, con un nuovo chiusino da me messo in opera, al limite della strada privata, intercettando, ovviamente, il suo tubo, prima che si immetta nella via pubblica, così come chiesto dal gestore?

    Un’ultima domanda di carattere logico: se lui ha diritto a non farmi passare ed io ho diritto a fare una ulteriore tubazione, qualora i terreni circostanti, che attualmente non sono edificabili, dovessero diventarlo, gli eventuali successivi abitanti, dovrebbero fare altri scavi per altre fogne? Dov’è la ratio? E se la risposta è affermativa, tutti potrebbero scavare in modo indiscriminato? Facciamo un campo minato da tubi?

    Si consideri che il proprietario della strada, per quieto vivere, non obbligherà mai al mio confinante di farmi allacciare al suo pozzetto. Ovviamente lascia fare tutti i lavori di scavo necessari. Che impazzimento!

    • Per Daniele.
      Il rischio che corri è quello di aprire una vertenza legale con questi vicini, di durata e costo indefinibili, in quanto il gestore delle fogne può aver giudicato, per sua personale esperienza, idonea quella esistente, ma purtroppo è sempre difficile dimostrarlo in teoria, specie se si applica la normativa UNI relativa alla progettazione degli scarichi fognari.
      http://www.coffeenews.it/la-progettazione-degli-impianti-di-scarico-delle-acque-reflue-in-base-alla-norma-uni-en-12056-2
      Per cui il consiglio che ti diamo è quello di affrontare bonariamente la questione con questo difficile confinante, cercando di trovare, come giustamente hai suggerito, un equo compenso che possa tacitarlo.
      Relativamente ai proprietari dei lotti che verranno dopo?
      Che dire? Mica si poteva pretendere che questo vicino, nel realizzare la sua fogna la doveva progettare per una lottizzazione.
      Amedeu e c.

      • Gentile Amedeu,
        innanzitutto grazie per la risposta veloce.

        Voglio rispondere in merito alla tua dichiarazione finale: il vicino non poteva, in passato, prevedere lo sviluppo della zona. Nessuno può pretendere questo. Io dico solo che, secondo logica, una tubazione per la fogna, se non è più adeguata ai nuovi allacci, dovrebbe essere ricostruita con tubazioni più grandi.

        Insomma: io potrei anche ricostruire una nuova tubazione tra i due pozzetti della strada privata, qualora il tubo non fosse sufficiente. Ma, ti assicuro, non è questo il problema: i tubi, anche ad occhio (essendo almeno 160 mm.) possono sopportare tranquillamente un maggior carico rispetto a quello attuale.

        Sull’ipotesi di un chiusino alla fine della strada privata che vada ad intercettare la tubazione prima che entri nella strada pubblica???

        Grazie ancora.

        Daniele

        • Per Daniele.
          Si, muoviti in questo senso e cerca di convincere questo tuo vicino.
          Vale più la costanza di un’azione legale che fa perdere tempo e denaro.
          Amedeu e c.

  443. Salve a tutti,
    il mio problema è che il terrazzo di mia proprietà (che a tutti gli effetti è considerato lastrico solare condominiale, al pari del tetto) , ed una porzione del tetto dello stabile in cui vivo, scaricano acqua piovana attraverso due pluviali nel terrazino a livello del mio appartamento, che a sua volta scarica il tutto attraverso un pluviale che scende fino in fogna.
    Visto il recente fenomeno delle cosidette “bombe d’acqua” ultimamente mi ritrovo con una piscina che si forma sul terrazzino a causa del fatto che l’unico discendente non ce la fa a smaltire tutto il carico di acqua che riceve sia dal terrazzo sia dal tetto.
    Volevo chiedere quali fossero le cose da fare per chiedere di installare un pluviale che raccolga queste acque piovane per poterle incanalare o in un puviale esistente ma del condominio attiguo al mio oppure aggiungerne uno nuovo nella facciata del mio condominio.
    Grazie

    Alessandro

    • Per Alessandro.
      Per aggiungere un pluviale in più sulla facciata devi avere non solo il benestare del condominio ma anche quello del Comune.
      Invece, se puoi effettuare l’incanalamento delle acque in un pluviale esterno esistente, mascherando il lavoro effettuato, in maniera che non sia visibile in facciata, ti occorrerà solo l’autorizzazione condominiale.
      Circa le spese, puoi tentare di avere un contributo dal condominio ma, per esperienza, ti suggeriamo di cercare di far da te.
      Amedeu e c.

  444. Buongiorno, complimenti per il sito! Volevo sottoporle il mio problema, abito al piano terra con un piccolo giardino di proprietà, in un condominio di 4 piani, i balconi sopra di me hanno tutti le bocchette di scolo acqua meteorica che sporge circa 20 centimetri e lo stesso l ultimo piano il quale però non ha una copertura quindi raccoglie tutta l acqua piovana più quella che scende da una parte del tetto, quando piove si viene a creare una cascata di acqua che con violenza si rompe nel mio giardino, provocando schizzi di fango contro il muro dello stabile e imbrattando il piccolo portico mattonato che ho davanti al giardino, in più il piccolo giardino è inserito tra muri di cemento che compongono la recinzione dello stabile i quali non essendo dotati di fori di drenaggio lasciano ristagnare l acqua al interno del giardino creando un vero pantano, senza considerare che quando piove non posso aprire la finestra o utilizzare il patio coperto perché vengo inondato da schizzi d’ acqua e fango, comprendo che lo stabile è stato realizzato così ma posso subire questo stillicidio così pronunciato da impedirmi di usufruire della mia proprietà? che mi costringermi ogni volta a ripulire tutte le parti piastrellate, muri, finestre dal fango che schizza ovunque, senza considerare il disagio che mi arreca.
    Premetto che tale problematica è stata discussa in una riunione di condominio perché anche altri condomini subiscono la violenza del acqua che cade forzatamente dai piani superiori e il costruttore si è impegnato a trovare una soluzione, e il verbale è stato approvato all’ unanimità, ma a tutt oggi nulla è stato fatto e continuo a subire la violenza dell’ acqua che mi obbliga a non poter nemmeno aprire le finestre, Cosa posso fare per far sistemare la situazione? Di chi sono le responsabilità? Oppure sono costretto a subire questo disaggio perché la palazzina a concepito i giardini come una vasca per la raccolta del acqua?
    Grazie in anticipo della risposta
    Cordialità Fabio

    • Per Fabio.
      Per l’acqua che fuoriesce dai balconi in facciata, non esiste rimedio, in quanto non è possibile esteticamente applicare delle gronde e pluviali discendenti ad ogni terrazzo.
      Per la terrazza di copertura, invece, devi pretendere che le acque raccolte, vengano incanalate in pluviali discendenti ed avviati alla fognatura bianca comunale, oppure, in carenza di questa indirizzati verso fossi esterni, in quanto trattasi di stillicidio vero e proprio..
      Siamo in presenza di una questione regolata dal diritto privato, per cui è consigliabile, in caso di mancata accettazione di esecuzione dei lavori da parte dell’amministratore e del condominio, ricorrere ad un legale e fargli scrivere una lettera per tutelarvi.
      Leggi comunque, per tua conoscenza, anche gli articoli del codice civile modificati dalla nuova disciplina sui condomini
      http://www.coffeenews.it/modifiche-alla-disciplina-del-condominio-negli-edifici-legge-11-dicembre-2012-n-220
      Legge 220/2012 in formato doc. al termine dell’articolo.
      Amedeu e c.

  445. Buonasera, avrei un caso da sottoporre: abito al secondo piano di un condominio di 12 appartamenti, il proprietario dell’appartamento sovrastante il mio, bagnando i suoi vasi, ha ripetutamente macchiato di marrone le mie tende da sole. Fino a ieri le ho sempre lavate e il problema si è quasi sempre risolto, fino a ieri appunto. La signora dice che ieri nei vasi ha messo il fondo di caffè, io non ho lavato subito perchè non me ne seno accorta, oggi lavo e la tenda si strappa. Io vorrei sapere se e cosa può fare l’amministratore e, nel caso non potesse fare nulla, chi paga la sostituzione della tenda? tutta io? tutta loro? Metà per uno? e l’assicurazione condominiale copre di solito questi danni? Grazie per la risposta

  446. Buongiorno, sono proprietario di una villetta in un consorsio chiuso. la mia sorge sulla sommità di una collinetta. Ho la rampa di accesso dalla strada condominiale. dall’altro lato della strada condominiale sorge un’altra unità che è insaccata ad un livello più basso del piano stradale. Tutte le volte che piove acqua e terra si infilano nella proprietà del vicino. La causa principale sembrerebbe essere il manto stradale che è stato rifatto nel 2010 non a schiena d’asino ma con pendenza che da proprio verso la proprietà del vicino. Il Consorsio non intende ragioni e invece di provvedere al rifacimento del manto di asfalto o di apposite griglie scarica tutta la colpa su di me adducendo che l’acqua e la terra proviene dal mio giardino attraverso la mia rampa che scarica in strada e poi si convoglia in casa del vicino. Come dobbiamo comportarci? Naturalmente non posso combattere con la natura e la gravità. Grazie.

    • Per Mirko.
      Devi rivolgerti alla, consulenza di un buon tecnico professionista della tua zona (Geologo, ingegnere), il quale dovrà eseguire un sopralluogo, dal quale può emergere o meno quanto da te sostenuto: dopo di che potrà redigerti una relazione tecnica di avvenuto accertamento e darti tutte le direttive ed i consigli del caso.
      Amedeu e c.

  447. Per Marco.
    La chiusura del foro di tua iniziativa, te la sconsigliamo.
    A nostro parere dovresti invece procedere secondo legge, chiamando un tuo tecnico, il quale possa valutare la tua situazione e ti rimetta una relazione dettagliata e firmata.
    Dopo di che, puoi passare detta relazione ad un tuo legale che provvederà a contattare il vicino.
    Costui dovrebbe comprendere se è il caso di sistemare il tutto o procedere per vie legali.
    Via lunga ed onerosa, ma purtroppo è la più percorribile.
    Amedeu e c.

  448. Salve,
    vorrei sottoporle il mio problema. Abito al sesto piano di un palazzo. Il mio terrazzo ha un tubo di scolo e i liquidi finiscono sulla tenda da sole del terrazzo del vicino al piano terra.
    Ho da poco preso un cucciolo di cane e per quanto stia attenta a far si che non vada in terrazza a fare i suoi bisogni è purtroppo capitato e i liquidi sono finiti sulla tenda da sole del mio vicino il quale è venuto a lamentarsi.
    Quello che volevo sapere è se sto tenendo un comportamento scorretto. Devo prendere io ogni provvedimento affinchè ciò non accada di nuovo? O è il sistema di scolo che così come è strutturato non è a norma andando a refluire sulla tenda del terrazzo del vicino?
    Grazie
    Carlotta

    • Per Carlyt.
      E’ un comportamento scorretto.
      I cani devono essere addestrati a fare i loro bisogni all’esterno e per questo vanno abituati ad uscire a determinate ore accompagnati dal padrone.
      L’acqua che deve fuoriuscire dai buttafuori dei terrazzi deve essere solo acqua piovana, e non di altro tipo, quale, per esempio, residuo di annaffiamento vasi o pulizia terrazzo.
      Amedeu e c.

  449. Buon giorno, un quesito, la casa in cui abito è’ composta da due appartamenti ed è divisa in modo verticale . Entrambi possediamo una falda del tetto. Vorrei alzare la mia parte di casa prolungando la falda del vicino In questo modo il culmine varierebbe creando due falde non più simmetriche. Così’ facendo scaricherei dell’acqua piovana verso la parte del vicino e per questo me lo vuole vietare. E’ possibile fare questa operazione inserendo una grondaia integrata nel tetto dove era posto il vecchio culmine in modo da raccogliere le acque e scaricarle dalla mia parte?

    • Per Giovanni.
      A nostro parere, giustamente il vicino si oppone, in quanto scaricando verso lo stesso vai a creare una situazione peggiorativa rispetto alla preesistente.
      Potrebbero evidenziarsi in futuro delle infiltrazioni di acqua piovana.
      Fra l’altro, devi informarti presso l’ufficio Urbanistica del tuo Comune, se nella zona di PRG dove sorge la tua casa è ammesso un simile intervento, e se vi sono delle distanze da rispettare dai confini.
      Amedeu e c.

  450. Salve, mi trovo a dover andare presso un l’ufficio di mediazione per un problema di stillicidio che dal mio tetto da le acque al cortile dell’abitazione del mio vicino, premetto che lo stabile ha oltre 100 anni e che l’abitazione del mio vicino era un unico corpo di casa con la mia.
    Io in questo caso ho l’obbligo di mettere un canale di gronda per evitare lo stillicidio sul cortile del mio vicino oppure posso godere di una servitù e rifarmi sul codice civile art. 913 ?
    Saluti
    Roberto

    • Per Roberto.
      L’art 913 del c.c. cita:
      “Il fondo inferiore e’ soggetto a ricevere le acque che dal fondo piu’ elevato scolano naturalmente, senza che sia intervenuta l’opera dell’uomo.
      Il proprietario del fondo inferiore non puo’ impedire questo scolo, ne’ il proprietario del fondo superiore puo’ renderlo piu’ gravoso.
      Se per opere di sistemazione agraria dell’uno o dell’altro fondo si rende necessaria una modificazione del deflusso naturale delle acque, e’ dovuta un’indennita’ al proprietario del fondo a cui la modificazione stessa ha recato pregiudizio.”
      Il problema sorge nel dimostrare che le acque “….. scolano naturalmente, senza che sia intervenuta l’opera dell’uomo….”, in quanto il terreno deve avere una pendenza naturale e, anche se sono trascorsi 100 anni, non sia avvenuto l’intervento dell’uomo, e questo puoi accertarlo da solo, vedendo se sono state realizzate opere murarie o di scavo
      Amedeu e c.

  451. Salve, sto ristrutturando casa, e nel locale caldaia, verrà istallato un Boiler da 500 litri. Vorrei mettere un pozzetto a terra, solo per precauzione in caso di allagamento se si dovesse rompere qualcosa nell’impianto (speriamo mai). Lo scarico di questo pozzetto andrebbe sul muro della mia casa, che affaccia su un lastrico solare di proprietà altrui e di cui, a me fa solo da copertura ad un altra mia proprietà. Tengo a precisare che questo lastrico solare ha gli scarichi delle acque piovane su un altro lastrico solare, quest’ultimo di mia proprietà. La domanda è se ho qualche diritto per poter mettere questo scarico di sicurezza oppure no… Grazie

    • Per Armando.
      La difficoltà ti sorgerà dai proprietari del primo lastrico solare, che probabilmente non vorranno crearsi una servitù, anche se inattiva nel tempo.
      Cercate di parlarci amichevolmente.
      Amedeu e c.

  452. Buongiorno amedeu, la ringrazio per l’attenzione anticipatamente e le espongo il mio caso. Mia madre vive in un appartamento di un condominio da circa trent’anni. Compró la casa con una servitù di stillicidio nel terrazzo del vicino sottostante, nel quale confluisce, oltre alla nostra gronda della nostra tettoia, anche quella del tetto condominiale. Il nostro vicino abita in quell’appartamento da più di vent’anni e non si è mai lamentato delle acque di scolo. Adesso sostiene che la nostra gronda deve modificare la pendenza per confluire nelle nostre acque nere. Tale lavoro costerebbe circa 5000euro e quindi mi chiedo scusa chiedo conferma a lei, se ci si può opporre per la servitù di stillicidio ormai più che ventennale ed avendo entrambi comprato la casa con le suddette caratteristiche. La ringrazio tanto per l’attenzione, sperando possa essermi d’aiuto. Buona giornata,
    Daniela

    • Per Daniela.
      Se potete dimostrare che la servitù esiste da più di 20 anni, il vicino non può togliervela, a meno che, non dimostri, tramite un suo legale e davanti al giudice, che sta subendo dei danni dovuti ad infiltrazioni di acqua, o similari.
      Ti facciamo inoltre presente che le acque del tetto sono considerate bianche e che non le potete immettere nella fognatura nera comunale.
      Amedeu e c.

  453. salve ho il mio vicino di casa che attorno alla sua abitazione ha un grande giardino con tanta pendenza vero l uscita di questa villa, quindi quando piove tutta l’acqua, avendo tanta pendenza si riversa in strada creando un fiume. a questo punto l’acqua riversata in strada percorre circa 40- 50 metri e successivamente una parte si riversa nel mio scivolo, cosa posso fare ??

    • Per Antonio.
      E’ un evidente caso di stillicidio, proibito dall’articolo 908 del codice civile.
      Il prossimo acquazzone che avverrà, scatta delle foto del percorso dell’acqua e del danno che causa alla tua proprietà.
      Porta il tutto da un tuo legale: penserà lo stesso a sistemarti la questione.
      Amedeu e c.

      • Scusi ma se la villa da cui esce acqua ha tutte le autorizzazioni edilizie previste e se esce acqua solo in occasione di temporali per giunta da un giardino che presumo madre natura ha realizzato collinare che colpa ha il proprietario di quella villa? come si può impedire alla pioggia di non defluire da un giardino? Inoltre il presunto stillicidio sembrerebbe indiretto in quanto l’acqua si riversa in strada. Non vi è responsabilità concorrente del padrone della strada?

        • Per Mirko.
          Il proprietario della parte a monte ha modificato il suo terreno con la costruzione, quindi non si può parlare di normale deflusso delle acque.
          Inoltre, da quanto dice il proprietario, gli scarichi defluivano in una fognatura bianca ed il vicino li ha interrotti, mettendo delle curve che indirizzano l’acqua verso l’esterno casa in direzione anche del suo fondo.
          Amedeu e c.

  454. Buongiorno,
    ringrazio anticipatamente per il lavoro svolto, il mio vicino di casa ha recentemente modificato due discendenti pluviali che prima defluivano nelle fogne, in pratica ha messo un semplice gomito a filo di terreno proprio davanti al mio giardino che è a circa 30cm più basso, le indico le distanze vicinoI_1,5mt_confine_mio giardinoI, anche se i discendenti scaricano sulla sua proprietà che tra l’altro è in cemento l’acqua allaga il giardino.
    Cosa posso fare? è mio diritto chiedergli di trovare una soluzione? Grazie Saluti

    • Per Gordon.
      Secondo l’art 889, 2° comma del codice civile, la distanza di 1 metro dal confine per il tubo è rispettata.
      E’ invece vietato dall’articolo 908 del codice civile lo stillicidio di acque nel fondo altrui; disagio che stai subendo tu.
      Cerca di parlare amichevolmente con il vicino, dopo di che se non recepisce devi rivolgerti da un legale.
      Amedeu e c.

  455. Salve, io abito in un cortile è al mio vicino di casa quando piove si crea una pozza di fango terra è acqua che poi finisce nel mio canale di scarico delle acque chiare.
    Premetto che il mio canale ha una griglia di metallo ed è pulito.
    Cosa devo fare ?
    Grazie in anticipo.

    • Per fabio.
      Abbiamo dato proprio adesso una risposta similare.
      E’ necessario effettuare un sopralluogo per verificare in cosa consiste la pozza di fango che si crea dal vicino e che occlude la tua caditoia delle acque bianche.
      Per cui è azzardato dare un consiglio o parere non conoscendo bene la situazione.
      Amedeu e c.

  456. Buongiorno
    ho bisogno di un aiuto in quanto ignorante in materia.
    Sto comprando un appartamento in Milano costruito nel 78. Ho notate che il balcone presenta una bella pendenza (notandola appena uscita sullo stesso) ed il proprietario mi ha comunicato essere stato costruito così per lo scarico
    delle acque piovane. Ma possibile sia una cosa così visibile d’impatto??? Mi sembra tanto strana……
    Ribgrazio in anticipo a chi mi potrà essere d’aiuto….

    • Per Simona.
      Il terrazzo deve avere una pendenza dell’1-2% in maniera da fare defluire le acque piovane.
      Una pendenza superiore può essere, ma non da dare l’impressione che tu debba scivolare verso il parapetto esterno.
      Amedeu e c.

  457. Buonasera. Il mip problema è che ho lo scolo di 4 tecole nella mia terrazza. Cercherò di spiegare meglio.Siccome abito in un paese molto antico, non ci sono vincoli architettonici,ho una terrazza il muro alle spalle della mia terrazza c’è una tettoia di un’altra proprietaria. Il muro alle spalle della mia terrazza è lungo 5 metri, ed alto un 1,60.I 4m dei cinque metri di questo muro ha costruito un muro, però non è un problema, il problema e’ il rimanente metraggio che ci sono i coppi e quando piove, l’acqua piovana entra nella mia terrazza.Premettendo al lato della mia terrazza c’è tutto il restante dell’altra tettoia della stessa proprietaria. Vorrei chiedere se è possibile fare un muretto di 20 cm sul restante muro dove sono i coppi? E dietro al muretto che io costruirò farei un canale , l’acqua piovana andrà ad incanalare sulla sua tettoia che si trova al lato della mia terrazza. Tutto si può fare? Grazie.

    • Per paki.
      Ci devi scusare, ma la tua domanda non è assolutamente chiara e non si riesce a comprendere la situazione reale.
      Cerca di fare frasi brevi e chiare.
      Amedeu e c.

  458. buongiorno.5 anni fa ho acquistato una villetta a schiera centrale. la mia e quella del mio vicino hanno un tettino in comune. ho recentemente notato che il vicino ha tolto tutti i pluviali dalla sua propieta scaricando l acqua del suo tetto sul tettino il quale ha lo scarico solo dalla mia parte. posso chiudere la mia meta di tettino e non ricevere più le acque del mio vicino? non avendo notato il fatto al momento dell acquisto posso ora impedire che scarichi tutta l acqua sulla mia proprieta? il tetano e stato realizzato non più di 10 anni fa. Grazie

    • Per Mery.
      Non puoi, in quanto è una situazione preesistente, compresa nel diritto privato, e non puoi cambiarla di tua iniziativa.
      Per modificarla occorrere l’accordo di entrambi, oppure, in caso di rifiuto, l’intervento di un tuo legale.
      Amedeu e c.

      • buonasera Amadeu e grazie per la risposta celere.Io chiedo solo che ripristini i pluviali del suo tetto. quelli del tettino me li terrei io nella mia proprieta. che succederebbe se anche io tappassi lo scarico dei miei pluviali-? grazie ancora

      • Per Anonimo
        Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
        Grazie.
        Amedeu e c.

  459. Buongiorno,
    Nell’ambito di servitù di passaggio a uso coltivazione agricola (non abitazioni) un proprietario confinante della servitù stessa che non è di suo uso, si è alzato con il terreno chiudendo lo scolo/scavo la leggera scolina di fine campo dove affluiva l’acqua della sua proprietà/campo. Inoltre ha posizionato una recinzione in rete nel limite della servitù, sopra lo scolo spianato/chiuso. Ora succede che l’acqua di questa proprietà che defluiva nello scolo (sempre esistito e ora interrato) e si portava fino a un fossato, stagni nel passaggio di servitù (non di suo uso) portando alle macchine agricole a nostro servizio a impantanarsi ed ad avere un disagio per le nostre coltivazioni di bordo campo che restano sempre su terreno umido e non drenato correttamente.
    La ringrazio se saprà indirizzarmi su come comportarmi, dal momento che la parte sembra non voler ripristinare lo scolo.

    • Per Giorgio.
      Per prima cosa devi prendere atto, leggendola attentamente della legge agricola della tua Regione.
      Troverai le indicazioni presso l’ufficio Urbanistica o Edilizia Privata comunale.
      Normalmente in aree agricole sono proibite le recinzioni, salvo che non servano a trattenere animali legati all’agricoltura.
      Il mantenimento degli scoli, fossi ed altre vie di acqua esistenti nei terreni agricoli, dovrebbe essere attentamente vigilato dal Consorzio di Bonifica della tua zona (Ex Fiumi e Fossi) nonchè dal comune stesso, in quanto si potrebbe modificare la situazione idrogeologica esistente, con gravi danni ai terreni circostanti.
      Amedeu e c.

  460. Buongiorno,
    vorrei creare un muretto divisorio interamente sulla mia proprietà’,il comune da’ come misura 90 cm più’ rete,
    se vorrei crearlo di 120 cm,devo chiedere il consenso ai confinanti?,per far questo devo fare un atto notarile?faccio presente che un confinate circa due mesi fa’ senza chiederci il consenso ha tolto il divisorio un giorno che noi non eravamo presenti e ha innalzato una rete oscurante alta 182 cm.
    grazie
    Maria

    • Per Maria.
      Se il Comune, nel proprio Regolamento Edilizio ha posto delle clausole e misure ben precise per le recinzioni, queste vanno rispettate.
      Di regola non si potrebbe derogare, facendo portare l’autorizzazione del confinante, ma molti Comuni lo consentono.
      Riguardo al confinante che ha messo in opera la rete oscurata di 180 cm, potete rivolgervi (Se lo desiderate) al comando dei vigili urbani, segnalando l’abuso effettuato.
      Amedeu e c.

  461. Buongiorno,ho acquistato una villetta a schiera , su un lato di confine c’e’ un muro alto circa 180 cm per circa 120cm,a tutela di un barbecue dei nostri vicini,oggi noi vorremmo realizzare un muretto divisorio con le regole del comune e per la precisione altezza massima 90 cm,pero’ abbiamo scoperto che il muro dei confinanti creato un tutto il confine quindi anche sulla mia proprietà’ e’ abusivo ,senza permesso,posso richiedere al comune di farlo togliere visto che i vicini non ne vogliono sapere??
    grazie in anticipo a chi può’ aiutarmi

    • Per Franco.
      Potete farlo, ma dovrete dimostrare (Affinchè il Comune proceda) che tale abusivo è stato effettivamente eseguito.
      A mezzo di vecchie foto, disegni approvati, ecc.
      Amedeu e c.

  462. Salve,
    sono proprietario da quasi 20 anni di un appartamento al primo piano di una bifamiliare orizzontale, dove ho due terrazzi, uno in fronte e uno in retro casa che sono stati costruiti con una minore profondità rispetto a quelli del piano terra. Su quello posteriore non abbiamo particolari problemi, ma il terrazzo fronte casa ha 2 canalini su 6 che scaricano l’acqua del terrazzo sul giardino di proprietà del vicino e un terzo che scarica sulla ringhiera della scala di ingresso sempre del mio vicino. Gli altri 3 scaricano sulla mia proprietà che è un giardino e la scala d’ingresso con fioriere sui due lati.
    Tempo addietro, di comune accordo per ovviare al problema abbiamo fatto uno scarico laterale sul terrazzo con un tubo che scaricava l’acqua lateralmente sempre sul giardino del vicino e chiuso con delle mattonelle i canalini di scolo che scaricavano sulla sua proprietà.
    Qualche anno fa viste delle infiltrazioni sotto il terrazzo dovute a ristagni d’acqua, dato che le bocchette erano chiuse, per ovviare al problema ho messo una grondaia (a mie spese) che raccoglie l’acqua del terrazzo e la convoglia con un tubo di scarico su una fioriera nella mia proprietà ma il problema è che adesso quando piove ho infiltrazioni d’acqua sul vano ricavato sotto la fioriera che affianca la mia scala d’ingresso.
    Inoltre la grondaia non consente a mia moglie di stendere le lenzuola ad asciugare(è larga circa 15 cm) che con il vento si sporcano toccando l’interno della grondaia dove ristagna l’acqua piovana.
    Quello che vorrei fare è sostituire i canalini di scolo del terazzo con dei canalini più lunghi in modo da andare oltre la profondità del terrazzo del vicino. Lo posso fare?
    Volevo inoltre chiedere se è corretto che il mio vicino mi ha detto di evitare di mettere delle fioriere sul mio terrazzo perchè i petali dei fiori che si staccano vanno a sporcare lil suo terrazzo.
    Un ultimo quesito: il terrazzo in questo caso è di mia esclusiva proprietà oppure il vicino può utilizzare il soffitto del terrazzo per montare una tenda da sole?

    Grazie e complimenti per il lavoro svolto.

    • Per marco.
      Il sottostante proprietario può utilizzare la parte di sotto del terrazzo per montarci una tenda.
      Relativamente ai buttafuori che vuoi prolungare, rischi, in caso di pioggia, di creare dei grossi rubinetti che possono causare dei danni (Buche) nel giardino sottostante.
      Il fatto che hai montato in passato una grondaia per recuperare le acque del terrazzo ed incanalarle, purtroppo ti ha messo in questa situazione di disagio.
      Adesso devi cercare una soluzione con i proprietari sottostanti, in maniera amichevole e nello stesso tempo utile.
      Altrimenti potresti ritornare alla situazione originaria, ma sappi che in questo caso potresti interrompere i buoni rapporti con i vicini.
      Dovremmo vedere il lavoro da eseguire e non è possibile, ma puoi chiamare un tecnico e farti suggerire una soluzione diversa.
      Relativamente alle fioriere, i proprietari dei balconi sono tenuti, specie per regolamento condominiale – controlla – a non sversare l’acqua che si usa per annaffiarle e inoltre a tenere pulito dalle foglie che cadono, sempre nell’ambito del “Buon uso del Padre di Famiglia”.
      Amedeu e c.

  463. Buongiorno, sono proprietario di un appartamento sito all’ultimo piano di un fabbricato coperto in parte da terrazzo di mia proprietà e da tetto. Una parte del tetto sversa le acque meteoriche sul mio terrazzo (il caso riproduce esattamente la fig. 3 dell’esempio sopra riportato). Tale situazione è presente dal 1987. Dovendo provvedere al rifacimento del lastrico solare, la spesa da sostenere va sostenuta anche dai proprietari degli appartamenti sottostanti tale porzione di tetto.
    Grazie

    • Per Fausto.
      Si tratta di un caso non regolamentato da alcun articolo di codice civile, ma la situazione è tale, per cui, se i pluviali discendenti (Citi la figura 3 dell’articolo) scaricano direttamente sulla tua terrazza, dovendo tu rifare la pavimentazione e probabilmente l’impermeabilizzazione, potresti chiamare in causa anche tutti i condomini il cui tetto hanno in comune.
      Probabilmente troverai la loro opposizione per il fatto che la terrazza può essersi deteriorata dall’uso che tu ne fai, a meno che non siano persone estremamente comprensive.
      Ti suggeriamo di ricercare una o più sentenze inerenti tale problematica, e che potrebbero aiutarti nel confrontarti con i tuoi vicini.
      Amedeu e c.

  464. Buongiorno, vorrei sottoporvi il nostro caso per avere un parere.
    Io e mio marito abitiamo in una casa unifamiliare costruita circa 40 anni fa, situata in un appezzamento che confina a monte con un terreno terrazzato. Su questo terreno è collocata un’abitazione prefabbricata con tanto di casetta degli attrezzi, giardino e piscina. Le due proprietà sono separate da un muro di contenimento in cemento armato alto circa 6 metri, costruito prima di casa nostra.
    Nel muro sono presenti fori da cui defluisce l’acqua piovana che viene ovviamente scaricata nel nostro terreno; e fin qui, tutto normale in una situazione collinare.
    In occasione del nubifragio avvenuto nella nostra zona il 7 luglio 2014, la terra riportata alla base di una parte del muro suddetto è franata, provocando la caduta di due alti alberi, causando danni ingenti alla nostra proprietà, spazzando via la rimessa con tutto quello che conteneva e distruggendo l’intero cortile. A seguito di questo evento, è venuta alla luce alla base del muro una serie di tubi per il deflusso dell’acqua (uno ogni circa 2 metri) che entrano nella nostra proprietà per circa 5 metri e dei quali fino a quel momento né noi né i nostri vicini conoscevamo l’esistenza.
    La presenza di queste tubazioni nella parte franata ci fa supporre che queste siano presenti anche nel terrapieno che non ha subito danni, adiacente all’abitazione; a posteriori, questo spiega i tanti problemi di infiltrazioni che abbiamo avuto fin dall’inizio al piano terra della nostra abitazione.
    Noi abbiamo subito interpellato uno studio geologico certificato che nella sua relazione evidenzia come l’acqua convogliata forzatamente in questi tubi interrati sia stata una delle maggiori cause della frana.
    Il problema è che i nostri vicini, pur assicurati con una polizza di responsabilità civile, rifiutano l’addebito di responsabilità e ogni altro tipo di accomodamento. Abbiamo fatto intervenire un avvocato, che dopo una serie di comunicazioni con l’assicurazione e l’avvocato dei vicini ci ha detto che in pratica per far valere le nostre ragioni dobbiamo intentare una causa civile, anticipando tutte le spese per perizie, bolli, avvocato e varie (circa 6-7000 euro, data la cifra in ballo da preventivi). A quel punto, se il perito concorda con la versione del geologo, il giudice potrebbe intimare loro di eliminare gli scarichi e rifondere i danni. Tempo previsto: anni. E, soprattutto, possibilità di avere soddisfazione alla fine del percorso vicine allo zero, dato che conosciamo abbastanza bene la loro situazione economica e sappiamo che se l’assicurazione non interviene da loro non vedremo mai un euro. L’unica possibilità per denunciarli è che succeda un’altra frana che, dato che la presenza di questi tubi non è più sconosciuta, diventerebbe un reato: dato lo spavento che ci siamo presi, non è proprio la soluzione che ci augureremmo…
    Possibile che non sia in nostro potere costringerli a intervenire in questa situazione senza dover spendere un capitale? Dobbiamo per forza continuare a vivere nella paura che succeda qualcosa e sopportare che le infiltrazioni al piano terra proseguano? Aggiungo che, tanto per semplificare le cose, i nostri vicini hanno abbandonato la casa e si sono trasferiti a 400 km di distanza.
    Grazie anticipatamente per la vostra risposta.
    Mariateresa

    • Per Mariateresa.
      Hai il sopralluogo ed il parere di un geologo e quello di un avvocato della tua zona.
      Effettivamente la questione rientra nel diritto privato e come tale va trattata tramite una causa civile.
      Potrebbe esserci una scappatoia, ma non siamo in grado di valutarne l’efficacia, non conoscendo a fondo la situazione che si è venuta a creare.
      Tramite l’avvocato (E quindi con lettere scritte al Comune) potreste puntate sul fatto che esiste pericolo per la pubblica e privata incolumità, in quanto un nuovo nubifragio potrebbe mettere a repentaglio la vita tua e dei tuoi familiari.
      E’ una via che se percorsa potrebbe fare intervenire il Comune tramite una ordinanza di eliminazione delle parti che causano il danno.
      Il pericolo è costituito dal fatto, che in tale ordinanza può essere anche imposto agli abitanti della casa a valle (Voi) di lasciare l’abitazione fino a che non sarà tolta tale pericolosità.
      Eventualmente studia bene tale questione con il geologo e con il tuo legale.
      Amedeu e c.

  465. casa di proprietà con il garage senza grondaia l’ acqua piovana andava dentro un fosso .
    quando hanno comprato il terreno hanno coperto tutto il fosso e hanno alzato il terreno diquasi mezzo metro lungo il muro di confine e hanno piantato siepi a ridosso del suddetto
    ora dopo quasi 1 anno e mezzo il vicino mi obbliga a rimuovere la copertura oppure fare una grondaia che porti l’ acqua piovana nella mia proprietà ps il terreno che lui ha aggiunto sta portando l’acqua dalla mia parte flavia

    • Per Flavia.
      Si tratta di una azione di stillicidio regolata dall’articolo 908 del codice civile.
      Se però tale situazione è preesistente da oltre 20 anni, potresti avanzare il diritto a mantenerla per motivi di usucapione, oppure come meglio spiegato al termine dell’articolo dal quale ci hai scritto.
      Tutto ciò a condizione che tale stillicidio non causi danni alla proprietà altrui.
      Riguardo al terreno che il vicino ha rialzato, se hai una documentazione fotografica che può dimostrarlo, puoi chiedere, qualora tu lo ritenga opportuno, al Comune di intervenire.
      Amedeu e c.

  466. Salve, vorrei sapere cosa fare in quanto il mio vicino lato monte innaffiando le proprie piante e lavando il suo terrazzo fa scorrere a lungo l’acqua del tubo che arriva sulla mia proprietà (piu’ in basso rispetto alla sua) creando disagi con un piccolo fiumiciattolo che tutti i giorni ci arriva alla soglia della porta …ringrazio e porgo cordiali saluti.

    • Per Giusi.
      Siamo in presenza di uno stillicidio di acque, al quale ti puoi opporre tramite l’applicazione dell’articolo 908 del codice civile.
      Leggi l’articolo dal quale ci hai scritto.
      Ti serve, però, l’intervento di un avvocato del posto, in quanto trattasi di diritto privato e come tale va affrontato.
      Penserà il legale ad inviare una lettera ai vicini.
      Amedeu e c.

  467. su una tettoia in verto per la copertura della porta dell’ascensore,per eliminare lo stillicidio dall’acqua piovana
    che batte sulla porta dell’ascensore , e obligatorio mettere una grondaia onde evitare di bagnarsi? la sprgenza della tettoia e di Cm 60

    • Per Ubaldo.
      Si tratta di un ascensore esterno?
      Non chiarisci il motivo dello stillicidio (2 diverse proprietà? Da dove proviene l’acqua?)
      Comunque ed in ogni caso, è conveniente allargare la tettoia stessa, e porre in opera, se necessaria, anche una grondaia con pluviale discendente.
      Amedeu e c.

  468. Salve sono proprietario di un lotto dove è stata costruita la nostra casa nel lato posteriere ,ho costruito il muro di confine dove sono stati lasciati dei fori per far defluire l’acqua piovana,dal momento che siamo più in basso.però arriva anche l’acqua dei pluviali la proprietaria della casa più a monte sostiene che è normale che scenda per via della pendenza, cosa posso fare? posso fargli raccogliere almeno l’acqua piovana delle grondaie che potrebbero essere incanalate con dei tubi in pvc parte alla strada e parte ad una zona dove cambia livello e va a finire in una gora? Grazie per la risposta

  469. Buongiorno Amedeu, ho scorso velocemente i commenti precedenti, probabilmente avrai già risposto ad una domanda simile ma gradirei comunque tua gentile risposta.
    Ho appena acquistato un bilocale di recente costruzione con giardino di mia proprietà, sul quale si verifica il fenomeno di stillicidio per opera di un terrazzino posto al secondo piano dello stabile. Nei giorni di pioggia, anche molto tempo dopo che ha smesso di piovere si verifica il gocciolamento continuo dal bordo del balcone/terrazzino (non so come chiamarlo perché è per metà aggettante e per metà no, e completamente a cielo aperto) al mio terreno, generando una lunga pozza d’acqua che rimbalzando sporca e bagna il muro esterno. Quindi lo stillicidio pur avvenendo a causa di un terrazzo appartenente al mio stesso condominio può compromettere l’estetica dello stesso ma anche future infiltrazioni nel mio appartamento.
    L’appartamento del terrazzino in questione è attualmente invenduto pertanto ancora di proprietà del costruttore dal quale ho acquistato il mio. Il condominio non possiede ancora regolamento, avremo la prima assemblea condominiale tra qualche giorno con conferma dell’ amministratore nominato dal costruttore. In tale sede posso avanzare la richiesta che il costruttore provveda, di sua spesa, alla costruzione di una canalina che convogli l’acqua del terrazzino nello scarico pluviale dal tetto, ovviamente già presente e proprio vicino al terrazzino, nonostante questo non fosse espressamente specificato nel capitolato?
    Se egli si rifiutasse (come già successo in altra sede) le spese per l’installazione della canalina sarebbero totalmente a mio carico o dovremmo comunque dividere a metà essendo ancora lui il proprietario di quell’appartamento?
    la ringrazio per l’attenzione

  470. mi perdoni, mi è sfuggito il messaggio.
    La domanda è: posso avanzare pretese verso il costruttore affinché tramite l’installazione di una gronda risolva il problema di questo terrazzo che scarica l’acqua piovana nel giardino di mia proprietà, essendo lui tuttora proprietario dell’appartamento?

  471. Salve amedeu con la presente sono a chiederti chiarimenti circa la questione meglio esposta nel seguito.
    Premetto che gli immobili in questione si trovano nel centro storico dove ovviamente non sono stati rispettati le regole fondamentali dell’urbanistica.
    Detto ciò, la causa del contendere è rappresentata dalla possibilità o meno di riversare le acque provenienti dalla copertura a falda di proprietà “A” nella proprietà “B”.
    In particolare le acque raccolte da una apposita grondaia della falda di proprietà “A” si riversano, mediante un sistema di canali poggiati sul sulla falda di proprieta “B”,su di un cortile di proprieta ancora di “B”.

  472. Buongiorno amedeu ti ringrazio per la tempestiva risposta. Ho letto molto attentamente l’articolo del link che mi hai indicato ed appare chiarissimo l’impossibilità di riversare le acque piovano raccolte da un tetto di proprietà “A” su quello adiacente ( ma ad una quota inferiore) di proprietà “B”. Ma avrei bisogno di alcuni chiarimenti in merito al periodo di seguito riportato contenuto ancora nell’articolo da te indicato
    “Volendo entrare ancora di più in merito di tale articolo, è ammessa la servitù di “stillicidio” sia con titolo concordato fra le parti, sia “per destinazione del padre di famiglia”, nonchè per avvenuta usucapione ventennale.Volendo entrare ancora di più in merito di tale articolo, è ammessa la servitù di “stillicidio” sia con titolo concordato fra le parti, sia “per destinazione del padre di famiglia”, nonchè per avvenuta usucapione ventennale.”
    Ti ringrazio anticipatamente
    Saluti

  473. Per Chiara.
    Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
    Grazie.
    Amedeu e c.

  474. Egr. amedeu,
    ho acquistato un appartamento con veranda, ovvero un balcone che si estende sul terreno adiacente. Praticamente è un primo piano e oltre ad avere lo spazio del balcone ho sullo stesso livello un’area pavimentata. L’acqua piovana raccolta dalle grondaie del tetto viene incanalata e arriva in una vasca di raccolta che insiste proprio sulla mia proprietà; inoltre questa vasca serve anche a far defluire l’ acqua che si accumula nella mia veranda. Fin qui tutto bene, il problema sorge dal fatto che i tre condomini sopra di me hanno le canaline di scarico dei balconi che gettano direttamente nella veranda. Quando piove ciò è del tutto ragionevole, ma non lo è quando i sig.ri decidono di lavare i balconi o le persiane. Essendo che non mi sembra giusto trovare la veranda allagata il 15 di agosto, vorrei sapere se posso diffidare il condominio a provvedere con apposito sistema di raccolta o devo agire nei confronti delle singole persone. Grazie

  475. Abito in un condominio da 11 anni il mio appartamento al primo piano si trova sopra ad altro appartamento a piano terra con 1000 mq di giardino
    si avvicina l’estate e d’estate si dorme con finestre aperte
    il condomino di sotto ha messo un impianto di irrigazione 4 o 5 bocche per bagnare un prato e lo fa andare tutta la notte ad intervalli
    va per qualche minuto poi si ferma poi riprende e un continuo per tutta la notte
    il fastidio maggiore si avverte quando riparte perché l’acqua all’inizio fa il classico rumore del getto che stenta ad uscire e deve trovare il flusso continuo
    da veramente molto fastidio senza contare l’umidità che sale e non è certo un bene alla salute
    siamo a pochi metri sopra sto prato

    vorrei rivolgermi all’amministratore per chiedere gentilmente di dire a queste persone ed invitarli a farli andare massimo fino alle 11 poi riprendere al mattino alle 7
    ma i vicini sono persone arroganti e presuntuose cattivelle
    e immagino che mi toglieranno il saluto faranno storie ci faranno passare per i soliti che si lamentano sempre e non mi verranno incontro
    cosa mi consigliate?……spero in un miracolo…..

    • Per Viviana.
      Purtroppo il vicinato talvolta si deve affrontare, anche se sempre educatamente.
      Se poi non ottieni alcun risultato in tale modo, puoi fargli scrivere una lettera da un legale.
      In definitiva a non dormire sei tu.
      Amedeu e c.

      • ringrazio dell’attenzione
        in base alla sua esperienza avrei avuto piacere capire se ho delle ragioni valide e come portarle all’attenzione dei viicini……
        mi scusi e grazie ancora

        • Per Viviana.
          E’ impossibile che per ogni argomento esista un articolo di legge oppure una norma che possa definirlo.
          Ecco il perchè ti abbiamo suggerito il ricorso ad un legale del posto, in quanto una lettera ben formulata da parte dello stesso può ottenere dei risultati insperati, oppure… in caso di vicini molto tosti si è costretti a ricorrere per vie legali e a una sentenza del giudice.
          Ma ti suggeriamo di non arrivare a tale estremo in quanto l’esito delle sentenze costituisce sempre un punto interrogativo.
          Amedeu e c.

  476. buon giorno,vi pongo una domanda
    la terrazza del mio condominio è stata divisa in due parti uguali posso mettere un muro divisorio? nella mia propieta’ ci sta l’unico scolo dell’acqua piovana posso obbligare a farsene uno lui?
    grazie

    • Per Giuseppe.
      Occorre verificare la situazione attuale confrontandola con il progetto approvato.
      Tutto è possibile, però dovresti sondare amichevolmente l’opinione degli altri condomini in quanto un buon clima di vicinato è importante per la vivibilità; dopo di che, nel caso di risposta negativa, dovresti rivolgerti da un legale per una causa civile, la cui sentenza è sempre difficile da indovinarsi.
      Amedeu e c.

  477. Salve.
    Ho da poco acquistato una villetta. Il vicino edificio scarica l’acqua del tetto per mezzo di un pluviale discendente su di uno spiazzo cementato che essendo ad altezza maggiore rispetto al piano del mio fondo finisce per entrare nella mia proprietà, attraverso un’apertura che consente il passaggio di una persona (al momento in soluzione temporanea è chiusa con una rete). In base all’art 908 il vicino può avvalersi dello stillicidio per usucapione:
    è comunque lecito l’utilizzo per usucapione anche se questo reca danni alla mia proprietà?
    Se volessi delimitare la mia proprietà chiudendo la suddetta apertura avrei qualche vincolo di servitù legato al suddetto usucapione? (posso farlo ma devo consentire il defluire dell’acqua dal fondo del vicino verso il mio fondo)
    Esiste qualche regolamentazione circa la portata di scarico che deve sussistere ? (mi spiego: al momento non ci sono vincoli al defluire dell’acqua e in caso di piogge torrenziali nella mia proprietà entra praticamente un fiume, posso costruire un muretto con tubo di scolo a terra che regoli il flusso di acqua in entrata nel mio fondo? (in questo modo garantirei lo stillicidio del vicino incanalando e controllando la portata in modo tale da non venire io stesso allagato)

    • Per Guido.
      Nella tua proprietà hai diritto di fare quello che vuoi, a condizione (In questo caso) che le opere che intendi eseguire non impediscano il normale deflusso delle acque che provengono, per consolidata usucapione, dal terreno del tuo vicino.
      Amedeu e c.

  478. Salve,
    sono proprietario di un immobile posto al primo piano di un condominio di sei e costruito nel 1998. La mia terrazza tergale rappresenta una “servitù di stillicidio costituita per destinazione del padre di famiglia”. Inoltre, per la presenza di canali buttafuori aggettanti dai fondi dominanti, lo stillicidio delle acque interessa anche “la sporgenza” nel fondo del vicino.
    Le acque pluviali del solaio condominiale, invece, s’incanalano nel classico tubo in PVC che percorre tutto il palazzo, attraversa il mio terrazzo e raggiunge il piano stradale senza provocare alcun fenomeno di stillicidio nella mia proprietà.
    Anche lo scolo dei pluviali del mio terrazzo avviene tramite canali buttafuori aggettanti per cui le acque si riversano sul marciapiede sottostante. In questo caso, però, per motivi di costruzione i canali buttafuori non possono essere collegati al tubo in PVC condominiale.
    Per svariati ed ovvi motivi vorrei che il mio terrazzo non fosse più una “servitù di stillicidio costituita per destinazione del padre di famiglia”. Ciò si potrebbe realizzare mediante il collegamento dei canali buttafuori dei fondi dominanti al tubo in PVC condominiale di cui sopra (intervento già effettato all’atto della costruzione in tutti gli altri condomini più recenti appartenenti al medesimo complesso).
    Le domande sono le seguenti:
    (1) Chi sono gli aventi titolo alla questione oltre allo scrivente (amministratore condominiale, condomini proprietari dei fondi dominanti, altri condomini)?
    (2) Se invio una raccomandata all’amministratore, egli è obbligato a discutere la mia proposta sull’ordine del giorno?
    (3) In che modo viene decisa l’opportunità dell’intervento?
    (4) Quali potrebbero essere i motivi ostativi ai sensi di legge?
    (5) La proposta di intervento deve essere necessariamente oggetto di discussione sull’ordine del giorno condominiale oppure posso comunicare direttamente con i proprietari dei fondi dominanti?
    (6) Qualora i proprietari dei fondi dominanti fossero d’accordo a procedere, in che modo gli altri condomini/amministratore potrebbero ostacolare tale volontà?
    (7) In che misura dovrebbe essere ripartita la spesa tra gli aventi titolo?
    (8) Posso eventualmente agire d’iniziativa ed eseguire in maniera privata un intervento solo sul mio terrazzo volto ad eliminare lo stillicidio in questione senza deturpare il decoro della facciata? In caso affermativo devo chiedere qualche autorizzazione al Comune e/o informare l’amministratore condominiale?
    (9) Posso eventualmente collegare il miei canali buttafuori ad un tubo in PVC “ex novo” affinché i pluviali scolino sul piano stradale?. In caso affermativo devo chiedere qualche autorizzazione al Comune e/o informare l’amministratore condominiale?

    Anticipatamente ringrazio.

    Cordiali saluti,

    Antonino

  479. salve io abbito in campagna e nel mio terreno ci faccio l’orto,quando inrigo le piante una parte minima di acqua va a finire su una stradina ex consorziale (ora non so chi se ne debba occupare) un vicino che abbita a monte si lamenta perche quando passa vede l’acqua mi a mandatto i viglili urbani.pultropo casa mia e sopra il livello della strada di oltre 2 metri quindi o irrigando o quando piove l’acqua cade sulla strada(una stradina di campagna) nella strdada no ci sono ne cunette di racolta ne cadetoie e ne scolo per le acque cosa devo fare per tutelarmi dal non prendere multe e da poter continuare a farmi l’orto?? Grazie..

    • Per Costanzo.
      Da quello che ci sembra di comprendere il profilo del terreno è stato (Forse molto tempo fa) modificato con la costruzione della strada, per cui le acque che provengono dal tuo fondo avrebbero dovuto essere incanalate in una fossa lungo la strada o lungo il tuo confine.
      Puoi tentare di parlare con i comproprietari dello stradello in maniera da mettervi d’accordo per realizzare una fossa lungo la strada.
      Non sappiamo se hai la possibilità di ricavare una cunetta lungo il tuo confine, opera che sarebbe, però,e completamente a tuo carico.
      Eventualmente prima di affrontare la questione con questo tuo vicino, fai eseguire un sopralluogo da un geometra professionista della tua zona.
      Amedeu e c.

  480. Salve,
    sono proprietario di un immobile posto al primo piano di un condominio di sei e costruito nel 1998. La mia terrazza tergale rappresenta una “servitù di stillicidio costituita per destinazione del padre di famiglia” in favore dei piani superiori.
    Le acque pluviali del solaio condominiale, invece, s’incanalano nel classico tubo in PVC senza provocare alcun fenomeno di stillicidio nella mia proprietà.
    Per svariati ed ovvi motivi vorrei che il mio terrazzo non fosse più una “servitù di stillicidio costituita per destinazione del padre di famiglia”. Ciò si potrebbe realizzare mediante il collegamento dei canali buttafuori dei fondi dominanti al tubo in PVC condominiale di cui sopra.
    Le domande sono le seguenti:
    (1) Chi sono gli aventi titolo alla questione oltre allo scrivente (amministratore condominiale, condomini proprietari dei fondi dominanti, altri condomini)?
    (2) La proposta di intervento deve essere necessariamente oggetto di discussione sull’ordine del giorno condominiale oppure posso comunicare direttamente con i proprietari dei fondi dominanti?
    (3) In che misura dovrebbe essere ripartita la spesa tra gli aventi titolo?
    (4) Posso eventualmente agire d’iniziativa ed eseguire in maniera privata un intervento solo sul mio terrazzo volto ad eliminare lo stillicidio in questione senza deturpare il decoro della facciata? In caso affermativo devo chiedere qualche autorizzazione al Comune e/o informare l’amministratore condominiale?

    Anticipatamente ringrazio.

    Cordiali saluti,

    Antonino

    • Per Antonino.
      Le centinaia di migliaia di nuovi edifici realizzati con i terrazzi aventi i buttafuori hanno il tuo stesso problema.
      Allorchè piove, le acque immancabilmente finiscono verso i terrazzi o nel giardino sottostante.
      Una canaletta, tipo grondaia, che raccolga le acque proveniente dai buttafuori e le convogli verso un esistente pluviale discendente, se applicato una volta, costituirebbe poi un classico esempio di principio, che renderebbe paradossali e estremamente brutte le facciate delle nostre città.
      Purtroppo non troverai alcun Comune (In quanto oltre che all’autorizzazione del condominio servirebbe anche quella comunale per modifica ai prospetti) disposto ad accettarti una soluzione quale quella che tu proponi.
      Per cui, a nostro parere non è una soluzione valida.
      Comunque il referente interno è l’intero condominio che deve accogliere la proposta in assemblea condominiale.
      Circa le spese, riteniamo siano a carico di chi esegue tale lavoro.
      Amedeu e c.

  481. Un condominio confinante la mia proprietà con posizione dominante, ha un piazzale di circa 250 mq le cui acque meteore raccolte vengono smaltite tramite dei fori praticati nel cordolo del piazzale stesso, scaricandole sul fondo sottostante di mia proprietà , facendole arrivare lungo il muro di confine, liberamente senza preoccuparsi di convogliarle in maniera appropriata. l’Amministratore , alle mie richieste di provvedere , risponde che è sempre stato così. Cosa posso fare? Grazie

    • Per Giovanni.
      Poichè non ti sono bastate le parole, devi ricorrere ai fatti e far scrivere una lettera come si deve, da un legale della tua zona.
      Probabilmente si servirà dell’interpretazione corretta del contenuto degli articoli 908 e 913 del codice civile.
      Amedeu e c.

  482. Salve,
    sono proprietario di un immobile posto al primo piano di un condominio di sei e costruito nel 1998. La presenza di canali buttafuori aggettanti dai terrazzi soprastanti causa lo stillicidio delle acque nel mio terrazzo.
    Le acque pluviali del solaio condominiale, invece, s’incanalano nel classico tubo in PVC senza provocare alcun fenomeno di stillicidio nella mia proprietà.
    Le domande sono le seguenti:
    (1) Il terrazzo di mia proprietà può essere definito una “servitù di stillicidio costituita per destinazione del padre di famiglia”?
    (2) Posso pretendere la modifica degli scoli pluviali per impedire lo stillicidio delle acque nel mio terrazzo?
    (3) La proposta di intervento deve essere necessariamente oggetto di discussione sull’ordine del giorno condominiale oppure posso comunicare direttamente con i proprietari dei fondi dominanti?
    (4) Posso eventualmente agire d’iniziativa ed eseguire in maniera privata un intervento solo sul mio terrazzo volto ad eliminare lo stillicidio in questione senza deturpare il decoro della facciata? In caso affermativo devo chiedere qualche autorizzazione al Comune e/o informare l’amministratore condominiale?

    Anticipatamente ringrazio.

    Cordiali saluti,

    Antonino

  483. Abito al primo (ed ultimo) piano di un condominio. In questi giorni ho acceso il condizionatore e il bidone che raccoglie l’acqua di scarico ogni tanto perde, gocciola e l’acqua, seguendo la pendenza del balcone, sfoga dallo scarico del balcone stesso e gocciola nel giardino della sig.ra che abita sotto.
    Proprio perché é lo stesso scolo dell’acqua piovana la signora, per evitare che rovini il prato, ha messo dei sassi e ora ha aggiunto un secchio per raccogliere l’acqua del mio condizionatore. preciso che l’acqua , per quelle poche ore che sta acceso, non completa nemmeno di bagnare il fondo del secchio.
    La signora si lamenta di questa situazione ma a me non sembra di recare così grave danno e disagio.
    Anche perché quello scolo é sempre esistito da costruzione di 15anni fa ed io ho acquistato da soli 4 anni.
    Sono obbligata a provvedere? E Come?
    Grazie
    Maura

    • Per Marina.
      Purtroppo lo scarico delle acque di condensa di un condizionatore andrebbero incanalato, magari in un pluviale discendente, oppure in un secchio capiente che tu dovresti vuotare prima che si riempia del tutto.
      Tale acqua, anche se poca, può dare fastidio d’estate, ma più che altro di inverno, se il tuo condizionatore è una pompa di calore idonea anche a tale scopo.
      D’inverno può trasformarsi in ghiaccio scivoloso su di un marciapiedi.
      Amedeu e c.

  484. Buongiorno, complimenti per il sito, ho un piccolo problema: in una corte sono proprietario di un vecchio rustico che aveva un altrettanto vecchio tetto senza canali e senza pluviali ormai marciti che scaricava l’acqua dalle tegole nel cortile comune. Ho da poco rifatto il tetto, i canali e installato il pluviale che parte dal tetto e scendendo lungo la mia facciata arriva a livello del cortile e finisce con una curva, l’acqua che esce dal pluviale corre nel cortile comune, viene raccolta dal tombino in centro al cortile che poi finisce in un pozzo perdente.
    Io vorrei lasciare tutto così ma il vicino mi vuole obbligare a interrare un tubo che dal mio pluviale attraversi il cortile e vada direttamente nel pozzo perdente.
    Le domande sono:
    1 Sono obbligato a interrare il tubo che arriva al pozzo?
    2 Posso interrare un tubo che arrivi sono fino al tombino? (il tombino è vicino il pozzo è lontano).
    3 Le spese sono a carico mio o vanno divise tra i proprietari del cortile comune?
    Grazie in anticipo e Saluti!!!

  485. Buonasera,
    Circa 6 anni fa ho acquistato una villetta a schiera,i vecchi proprietari per non avere discussioni con i confinanti permettevano loro di fare migliorie alla propria casa senza discutere per il quieto vivere,i confinanti hanno chiuso tutti i pozzetti all interno della loro proprietà e deviato lo scarico delle loro pluviali su un tettino in comune costruito circa 10 anni fa facendo defluire tutte le acque all interno della mia proprietà ,questo tettino ,con le variazioni del clima,le cosiddette bombe d acqua,non trattiene tutto lo scolo del loro tetto e si sta completamente rovinando,in più ho una tenda che ogni volta che piove troppo si inzuppa ,loro non vogliono partecipare alle spese e tantomeno ripristinare le loro pluviali come in origine,chiedo se secondo lei posso dividere il tettino in maniera che le pluviali vengano ricondotte ognuno sulla propria proprietà ….grazie per l eventuale risposta

    • Per Mery.
      Se stai subendo dei danni da una situazione dovuta a varie proprietà, anche se ormai consolidata nel tempo, hai tutto il diritto di chiedere che questo venga modificato.
      Purtroppo trattasi di una questione regolata dal diritto privato, per cui dovresti, almeno, fare scrivere una lettera ai confinanti, da un tuo legale, al quale dovrai portare in visione foto (Prese possibilmente quando piove) e planimetrie della situazione esistente.
      Amedeu e c.

      • Buongiorno Amadeus,ho acquistato questa villetta circa 6 anni fa,i vecchi proprietati in accordo con i vicini circa 10 anni fa hanno creato una tettoia in legno in comune ,questo tettino creato dai vecchi proprietari con i vicini i quali hanno deviato tutti i loro scarichi della loro proprieta’ immettendo le loro acque su di esso ,mi sta’ creando danni da ormai quasi un anno, ormai quasi marcio,ho chiesto ai vicini di raccogliere le loro acque per permettermi di fare dei lavori di ristrutturazione,visto che loro non vogliono eseguirli in quanto la loro meta’ non presenta danni,hanno risposto con un secco no,continuano a scaricare le loro acque sulla mia propieta’,mi sono recata in comune per vedere se effettivamente fosse tutto regolare che io debba sorbite lo scarico di due villette,e mi hanno comunicato che questa tettoia e’ abusiva,inquanto e’ stata costruita senza i permessi comunali,il mio avvocato ha consigliato di scrivere hai vicini che toglieremo immediatamente la porzione di tettoia nella nostra proprieta’ e che loro devono provvedere sin da subito a ristabilire il loro scarico,per non andare incontro a spiacevoli conseguenze penali e civili.
        Ora i vicini non sono presenti,noi abbiammo abbattuto la nostra porzione di tettoia lasciando comunque lo scarico delle acque interno alla nostra proprieta’ affinche loro non rientreranno per non causare danni,quando saranno rientrati toglieremo anche questa canale.
        Possiamo andare in contro ad altri problemi??avendo abbattuto un abuso??
        aspetto una gentile risposta
        infinitamente grazie
        Mery

        • Per Mery.
          Occorre vedere la situazione sul posto per dare una risposta attendibile, e questo non ci è possibile.
          Possiamo fare solo delle supposizioni.
          La tettoia aveva la parte strutturale ben divisa? In maniera che si potesse abbattere la tua parte e non lasciare alcun pericolo in quella del vicino?
          E’ la cosa che avremmo voluto controllare, come sicuramente avrai fatto tu, con l’intervento di un tuo tecnico professionista di parte.
          Questo, in quanto i proprietari, assenti al momento dell’abbattimento, potrebbero accusarti di avere creato una situazione di pericolo per la privata incolumità e magari farti pagare i danni per un crollo improvviso.
          Per il resto ci atteniamo alla decisione del tuo legale, che senza dubbio avrà valutato gli atti e le leggi vigenti.
          Amedeu e c.

          • Grazie per la risposta,
            si il tettino e’ saldamente ancorato al muro ,alcune travi anche murate,l’unica cosa in comune e’ una luna trave murata nella priprieta’ dei vicini,murata sul divisorio delle villette e murata nella mia proprieta’, quindi impossibile che questo cada,attualmente la trave in comune e lo scarico sono ancora in essere attendiamo il loro rientro per eliminarli,chiedevo se essendo abusivo se il comune dovesse effettuare una verifica visiva ,io sarei comunque soggetta a responsabilita’ civile e penale avendo tolto l’abuso appena saputo.
            ancora grazie
            Mery

          • Per Mery.
            Riteniamo che avendo demolita la tua parte, un eventuale sopralluogo da parte dei Vigili Urbani, non dovrebbe avere conseguenze per te.
            Comunque, poichè queste cose vanno viste sul posto, ti suggeriamo di fare eseguire un sopralluogo da un tecnico professionista della tua zona.
            Solo allora potrai stare tranquilla.
            Amedeu e c.

  486. Salve, ringraziandoLa per il servizio spiego il fatto: sono proprietaria di una casa in campagna su terreno in pendenza. Da sempre sul muro di mia proprietà che confina su strada privata che consente l’accesso a me e agli altri proprietari delle case piu’ a valle esistono dei tubi che in caso di forti piogge convogliano l’acqua piovana su
    detta stradina privata. La scorsa settimana, il proprietario della casa a valle ha pensato bene di tappare alcuni dei fori che danno su detta stradina. Tenendo conto che detti fori esistono da oltre 50 anni e che sono effettuati su muro di mia proprietà che confina con la stradina, come posso difendermi da questo abuso, se di abuso trattasi? Grazie in anticipo per la risposta.

    • Per Tiziana.
      Se tali fori esistono da più di 20 anni costituiscono un diritto acquisito per usucapione o prescrizione ventennale.
      Però, se tali tubi possono causare un danno ai proprietari più a valle e non convogliano adeguatamente l’acqua piovana in uscita (Per esempio avviandola verso le fosse laterali stradali), può aprirsi un contenzioso con l’intervento di legali delle due parti, e il cui esito o sentenza non è di facile previsione.
      Amedeu e c.

      • Grazie della celere risposta. Per far valere questo diritto acquisito come posso agire? L’acqua che tuttavia fuoriesce da tali tubi è minima e solo in casi di forti pioggie per evitare il crollo del muro di confine e comunque di poco conto rispetto a quella che scende lungo la stradina durante le pioggie. La strada non ha canali di scolo laterali in quanto la stessa sfociava a valle dove il tizio in questione ha realizzato in maniera del tutto abusiva un’abitazione su terreno agricolo. Sa dirmi se nonostante tutto puo’ di sua iniziativa tappare tali buchi su un muro che non è di sua proprietà e che con lui non confina?
        Grazie ancora per la disponibilità.

        • Per Tiziana.
          Devi scindere i due problemi.
          Se il vicino ha costruito abusivamente fai la denuncia al Comando di polizia municipale e fagli demolire l’abusivo.
          Relativamente all’acqua, trattasi di uno stillicidio in un fondo altrui, che il vicino può farti eliminare con un suo legale.
          http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
          Amedeu e c.

          • Grazie ancora. Solo un chiarimento: esistendo questi tubi da oltre 50 anni come posso far accertare la situazione di fatto?

          • Per Tiziana.
            Il fato che detta situazione esista da più di 20 anni, fa si che il vicino non possa chiudere detti tubi di sua iniziativa, ma deve aprire una causa legale tramite un avvocato, in quanto trattasi di questione regolata dal diritto privato.
            Resta il fatto che se tale muro dovesse cedere a causa dell’acqua, oppure il vicino dovesse subire dei danni dovuti allo stillicidio, la responsabilità civile e penale, molto probabilmente ricadrebbe su chi immette le sue acque in tali fori, cioè il fondo a monte.
            Amedeu e c.

  487. Salve. Abito in un condominio di 2 piani costruito 2 anni fa. Le terrazze sono state costruite sollevate e provviste di gocciolatoi per far defluire l’acqua piovana. Tali gocciolatoi fanno cadere l’acqua sul giardino sottostante. Oltre all’acqua, quando piove, cade anche tutto ciò che è stato gettato nella terrazza (Battitura di tappeti, pulizie delle tovaglie, ecc.). Non essendo esperto di urbanistica non ho posto attenzione al momento dell’acquisto a quanto specificato nel capitolato “..Le acque piovane verranno smaltite attraverso uno scarico esterno inserito nel parapetto del poggiolo, alla quota del pavimento, escluso la formazione di pilette di scarico interne alla pavimentazione.” Il problema maggiore è che quando piove l’acqua poi continua a scendere per alcuni giorni. Esiste la possibilità di chiedere un’intervento all’impresa costruttrice per la risoluzione della problematica? Rientro in quanto tutelato dall’art. 908?

    • Per Piergiorgio.
      Se l’edificio è stato costruito da meno di 2 anni può essere applicato l’articolo 1667 del codice civile
      http://www.coffeenews.it/responsabilita-per-lavori-edili-successive-al-termine-dellappalto
      ammesso però che le terrazze di cui parli non abbiano una pendenza sufficiente o altri difetti di costruzione che impediscono il corretto deflusso delle acque.
      Ti servirebbe un tecnico professionista per accertarlo e relazionarlo ed un legale per intervenire.
      Relativamente all’acqua che scende con altro materiale, devi parlare con l’amministratore, affinchè riunisca l’assemblea condominiale e in tale sede venga deliberato e deve essere osservato, che è proibito annaffiare i fiori e far colare la terra, e comunque non far cadere acqua di pulizia dei terrazzi stessi.
      Amedeu e c.

  488. salve
    il mio problema e il seguente io ho acquistato un campo sotto una palazzina di 2 piani ,
    la quale ha incanalato l’acque del tetto in un tubo che scarica nella mia proprietà creandomi danni al terreno,
    lo posso chiudere visto che e nella mia proprietà? il palazzo e degli anni 80, pero il proprietario ha comprato da circa 4 anni e in quella data ha sostituito il seguente tubo con uno di dimensioni maggiori
    spero in un vs. riscontro
    saluti claudio

    • Per Claudio.
      Si tratta di uno stillicidio di acque provenienti da fondo altrui e proibito dall’articolo 908 del codice civile
      http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
      Non puoi chiudere il tuo, in quanto ti metteresti dalla parte del torto.
      E’ una questione privata e regolata dal diritto privato; devi documentarti circa lo stesso e la sua ultima modifica, con fotografie del prima (Se ce le hai, e del dopo la stessa).
      Devi portare questa documentazione da un legale della tua zona, il quale provvederà a scrivere una lettera ai proprietari della palazzina.
      Amedeu e c.

  489. Gentilissimo,
    Le prospetto il mio caso:
    la mia villa è dotata di un giardino la cui quota è più bassa di circa 20-50 cm dei giardini delle ville confinanti in quanto di più recente costruzione. L’acqua piovana del mio giardino e del mio tetto è inviata alla pubblica fogna attraverso una tubazione comune che attraversa altre proprietà. Il problema è che siamo situati in zona classificata PIME cioè a forte rischio idraulico ed infatti ogni 1-2 anni accade un allagamento per forti piogge in quanto la pubblica gogna non riceve più. Il mio girdino si allaga per circa 80 cm di altezzza di acqua in quanto ricevo un “fiume ” di acqua dalla strada lato monti che non riesce a defluire ne dall condotto fognario ne verso la strada pubblica posta lato mare perchè vi è il muro di confine che crea uno sbarramento e quindi si forma una piscina. Devo precisare che tra il mio giardino e la strada pubblica lato mare posta a quota più bassa vi è un tratto di circa 50 m di strada privata che rimane asciutta proprio perchè l’allagamento viene fermato dal mruo di confine tra il mio giardino e la strada privata. L’allagamento del giardino ha causato l’allagamneto della mia csa al piano terreno più volte. CHiedo: è possibile creare dei fori nel muro di confine in modo da impedire all’allluvione di non andare oltre una certa altezza? Cioè i fori potrei crearli più alti del mio giardino in modo che oltre tale altezza dal mio giardino allagato l’aqua possa defluire verso la pubblica strada lato mare attraverso la strada privata? In questo modo potrei limitare i danni alla mia abitazione causati dalla’cqua che dalla strada pubblica posta a monte allaga la mia proprietà senza poter defluire verso la strada pubblica posta la to mare.

    far sche in caso di

    • Per Alba.
      Una situazione del genere, in un’Italia che sta smottando da tutte le parti, necessita dell’intervento di un tecnico geologo professionista, il quale, dopo un dovuto sopralluogo, ti indicherà quali sono le opere da fare per salvaguardare la tua proprietà e quelle vicine.
      Amedeu e c.

  490. Salve,
    se io costruisco SOTTO le acque di scolo del mio vicino chi deve regimentare tali acque? Mi spiego meglio: si tratta di edifici in centro storico di vecchia costruzione, confinanti e costruiti in modo tale da formare una chiostra al loro interno; negli anni 60 tale chiostra fu coperta al semplice scopo potervi soggiornare anche in caso di pioggia, poi piano piano tale copertura si è trasformata in un pavimento calpestabile ed attualmente è una vera e propria terrazza, con tavoli e piante a beneficio del proprietario dell’appartamento più adiacente che la usa in modo esclusivo e a beneficio del proprietario sottostante che ha così una stanza in più. Il problema è che la sua impermeabilizzazione non è più perfetta e si sono verificate delle infiltrazioni molto gravose. I due proprietari beneficiari di tale terrazza sostengono che oltre i lavori di impermeabilizzazione siano necessari anche lavori per convogliare le acque di tutti i condomini che scolano nella terrazza…mi domando: perchè devo pagare il convogliamento di acque che in principio scolavano in una chiostra senza danneggiare nessuno? non tocca a chi beneficia di una terrazza e di una stanza di non chiara destinazione catastale provvedere a ciò?
    saluti

    • Per Barbara.
      Purtroppo la questione non ci è del tutto chiara e occorrerebbe eseguire un sopralluogo per una verifica accurata; cosa che non è possibile fare.
      Per cui ti suggeriamo di affidarti a un tecnico professionista esperto della tua zona, che esegua un sopralluogo e ti indirizzi su da farsi.
      Amedeu e c.

  491. Salve in mio vicino dopo 15 anni di normale scarico acque siccome ha problemi di scarico di acqua piovana da un suo tombino ora ha attaccato una pompa e butta l’acqua direttamente sulla strada pubblica strada che è in pendenza e tutta l’acqua finisce davanti al mio ingresso ora che arriva l’inverno ghiaccia.e può farlo?? E cosa posso fare visto che ho gia fatto presente il problema a lui ma se ne frega. Salve grazie da Luca

    • Per Luca.
      Devi recarti presso l’ufficio tecnico comunale (Strade e fognature) e prospettare il tuo problema, chiedendo un sopralluogo, in quanto l’acqua ghiacciata che rimarrà sulla strada nei mesi invernali, può costituire un pericolo per la pubblica incolumità.
      Amedeu e c.

  492. Buonasera, nel condominio dove abito da un gocciolatoio sporgente al 7^ piano (o canale buttafuori) vi è un continuo stillicidio di acqua piovana anche per molti giorni dopo la pioggia con caduta in un terrazzo di proprietà posto al 2^ piano. Si precisa che il problema si è di molto accentuato da quando al terrazzo del 7^ piano sono stati fatti lavori di impermeabilizzazione (in pratica l’acqua si infiltrava negli appartamenti sottostanti per carenza/vetustà dell’impermeabilizzazione ora, invece, incontrando l’impermeabilizzazione, l’acqua fuoriesce dai gocciolatoi per giorni). La costruzione è di oltre 25 anni e non è stasta mai fatta alcuna modifica e i gocciolatoi sono sempre stati nell’attuale posizione e non toccati/modificati dal lavoro di impermeabilizzazione. il problema è che il proprietario del 2^ piano vorrebbe che dai gocciolatoi l’acqua dovrebbe essere incanalata con gronda in una pluviale se il condominio non dovesse accettare farebbe causa.
    Il condominio è obbligato a fare questa canalizzazione o può lasciare tutto com’é?
    Ringrazio per la cortese risposta.
    Saluti
    Marcello

    • Per Marcello.
      Si tratta di uno stillicidio trattato dall’articolo 908 del codice civile.
      http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
      Ma è uno stillicidio anomalo, in quanto tutti gli edifici esistenti sono provvisti di buttafuori oppure hanno un semplice gocciolatoio ricavato sotto la soletta del terrazzo.
      Te lo immagini vedere tutti i fabbricati d’Italia con le docce e i pluviali discendenti posti ad ogni terrazzo.
      Sarebbe un abominio e un fattore estetico non accettabile.
      Per cui una eventuale causa da parte del vicino, non dovrebbe riportare una sentenza favorevole.
      Piuttosto va verificato attentamente, da un tecnico esperto della tua zona, per quale ragione il gocciolamento del terrazzo prosegue per molti giorni: probabilmente dipende dalla non sufficiente pendenza del terrazzo o da altra causa facilmente rimediabile.
      Per cui vi conviene accertarvi di ciò.
      Amedeu e c.

  493. Buona sera,sono il proprietario di un appartamento posto al 5° ed ultimo piano in un condominio del 1975.
    Il balcone lato cortile di lungh.7m con profondità 1,7m non ha copertura alcuna per le intemperie.
    Pensavo di fare una sorta di copertura/pensilina in policarbonato o similare per proteggerlo da pioggia e/o neve,oppure con una tenda a cupola.
    La domanda che mi pongo è se sono costretto, nel caso della pensilina, di dotare la medesima di gronda raccogli acqua con conseguente suo convogliamento nella discesa del pluviale condominiale, la qualcosa sarebbe non realizzabile visto dove esso si trova attualmente, oppure questo non è indispensabile visto che tutt’ora tutto questo non esiste.

    Saluti
    Bruno

    • Per Bruno.
      Una gronda con pluviale discendente sarebbe antiestetico, e in ogni caso, avendo necessità dell’approvazione condominiale, molto probabilmente ti verrebbe negata.
      Mettere una tenda arrotolabile può essere una soluzione, ma tieni conto che gran parte delle lettere che ci pervengono riguardano proprietari dei piani terreno o comunque sottostanti al terrazzo intressato, e che si lamentano per il continuo stillicidio delle acque piovane.
      Per cui, anche in questo secondo caso dovresti contattare il condominio, e aspettarti per il futuro di non avere vita facile.
      Amedeu e c.

  494. salve
    abitiamo in una zona ex palude, vicino al mare ed al di sotto del livello del mare, facente parte della bonifica e la zona viene mantenuta quindi all’asciutto da un sistema di canali, ai margini delle strade, convoglianti le acque piovane in un punto attrezzato con idrovore che perciò le fanno defluire al di là di una diga verso il mare. Ora, nella mia stradina il canale è stato ostruito da vari eventi (vicini che fabbricando ci sono passati sopra, mancata manutenzione da parte del consorzio addetto, ecc.) e così, quando piove fino a poco tempo fa, nonostante il canale fosse interrotto (da queste ostruzioni) nel suo collegamento al canale maggiore, comunque l’acqua anche se faticando un pò, alla fine defluiva, fino a quando un vicino di casa un pò più avanti a noi, constatando che la sua abitazione, essendo mal edificata, in presenza di forti piogge si allagava, non gli è venutaa in mente l’idea, per risolvere i suoi problemi, di pompare l’acqua dalla sua casa in fuori, sulla strada in direzione della nostra stradina, facendo specificamente affacciare lo scolo sulla nostra strada, risultato: la nostra strada si allaga come fosse una vera e propria alluvione, facendo stagnare dopo la pioggia, uno spessore d’acqua di 20 cm. circa, rendendo impossibile il transito per noi a meno di non avere un fuori strada, possiamo ricorrere a qualche legge che ci possa tutelare in casi come il nostro?

  495. Salve,
    Abito al 7 e ultimo piano di un palazzo. Ho un terrazzino chiuso (no ringhiere ma bordi alti di cemento) con dei vasi (forniti di sottovasi) poggiati a terra. Se piove abbondantemente capita che l’acqua riempia i sottovasi e quando si accende L innaffiamento automatico l’acqua fuoriesce sul pavimento andando a scolare attraverso apposita canalina di scolo del terrazzino, provocando uno stillicidio su ringhiere/davanzali dei terrazzini sottostanti. Ho regolato al minimo l’innaffiamento, ma talvolta capita ancora. Nn essendo sempre presente in casa, nn me ne accorgo. E i condomini sottostanti (uno in particolare che stende i panni ) sono arrabbiatissimi e vogliono che allunghi il tubicino di scolo x allontanarlo dai loro davanzali. come devo comportarmi? È giusto apporre modifiche ad un palazzo così ideato (anni 60/70′) è ammesso che lo sia perché dovrei farlo a mie spese???
    Grazie

    • Per patrizia.
      Abbiamo affrontato varie volte questo problema.
      Il comportamento “Di un buon padre di famiglia” suggerirebbe di usare i buttafuori del terrazzo solo per l’acqua piovana e neppure per l’acqua di pulizia del pavimento del terrazzo stesso.
      Annaffiare i vasi e far colare l’acqua contenente terra, ti pone in una situazione di colpa nei confronti degli altri condomini.
      Il suggerimento che diamo a molti, è quello di usare vasi capienti e alti, in maniera che l’acqua venga assorbita dalla pianta ma non tracimi sul pavimento.
      Amedeu e c.

  496. Salve,
    Ho una palazzina a tre piani confinante con un altra più bassa. Il proprietario confinante intende soprelevare realizzando un tetto a capanna con una falda con pendenza verso il muro di mia proprietà. Vorrei sapere gentilmente se questo caso rientra nello stillicidio delle acque piovane sancito dall’art. 908 del codice civile. Ovvero se può farlo senza il mio consenso o nel caso debba chiedere l’autorizzazione a me ed io non sono d’accordo debba realizzare il tetto con le falde aventi pendenza sul prospetto prospiciente la strada.
    Grazie

  497. salve sono antonio sono proprietario di una palazzina di due piani il proprietario del fabbricato che confina con lo scrivente da trentanni tiene un tubo che quando piove raccoglie l’acqua versandola sul mio tetto, in questo periodo devo fare dei lavori al mio tetto per infiltrazione di acqua, domanda: il mio vicino che la sua acqua dal suo tetto passa sul mio deve corrispondere alla spesa in che misura? la ringrazio anticipatamente

    • Per Antonio.
      Il vicino sta esercitando nei tuoi confronti una azione di stillicidio, vietata dall’articolo 908 del codice civile.
      http://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
      Agli effetti di un concorso del medesimo circa le spese che devi sostenere, non ravvediamo alcun articolo di legge che possa aiutarti in tale pretesa.
      Puoi solamente cercare un accordo bonario con questo confinante, e qualora il medesimo si dichiari contrario a contribuire alle spese, devi adire alle vie legali tramite un avvocato, in quanto trattasi di questione privata tra confinanti.
      Amedeu e c.

  498. Salve,
    sono Ines. Ho ereditato una vecchia casa degli anni ’20 che sto ristrutturando. La casa, confinante con un cortile, fino ad oggi è stata sempre senza grondaia. Un giorno il vicino mi può obbligare a raccogliere le acque piovane provenienti dal mio tetto?

  499. Ciao sono federico di savona il problema e semplice il comune a monte del mio terreno ha rifatto il muro della strada perche franato e spettava a loro hanno pensato bene di fare una bella griglia di raccolta acqua lussa strada lascire un bel buco nel muro e far sacricare l acqua della strada nel mio terreno oltretutto piu a valle io ho la casa una tragedia il comune ha comunicato che ha tutti ii diritti e non deve farecomunicazioni ne e spropri in quanto hanno creato un servizio pubblico secomdo me son pazzi ho gia scritto con il mio avvocato due volte ma nulla

    • Per Federico.
      L’acqua piovana va incanalata e avviata verso fosse, torrenti, ecc, che non sono di proprietà privata, altrimenti deve effettuare un esproprio del terreno ove scorre detto fosso.
      Per cui, se lo scarico avviene su un fosso privato deve essere effettuata tale prassi.
      Se la tua strada è privata vale lo stesso discorso di cui sopra.
      Non rimane altra alternativa che rivolgersi da un legale (Come hai fatto tu).
      Se il Comune prosegue nel fare orecchi da mercante, non ti rimane altro che portarlo in causa davanti a un giudice.
      Amedeu e c.

  500. buon giorno

    sono giuseppe da napoli,
    volevo un’informazione, abito in un contesto condominiale, e il mio vicino di casa ovvero l’inquilino che abita sopra di me, vuole istallare dei tubi idraulici sul suo pavimento ovvero sulla mia testa,
    la mia domanda è questa:

    c’è una legge che vieta fare questi lavori? se si qual’è?

    in attesa di una vostra risposta cordialmente saluto

  501. Buonasera,
    Sono Antonio da Catania, vorrei sottoporle un quesito e precisamente:
    da un paio di mesi la grondaia condominiale che raccoglie l’acqua del terrazzo di copertura, a suo volta annesso all’abitazione dell’ultimo piano, è danneggiata; l’amministratore ha convocato le regolari riunioni è si è arrivati all’approvazione dei preventivi di spesa per la sistemazione. Ma c’è sempre un “ma”, i condomini stanno ritardando ad effettuare i pagamenti delle quote per poter dare iniziare i lavori. I proprietari del terrazzo, incuranti del fatto che la grondaia è danneggiata, ogni giorno, anzi più volte al giorno, continuano a lavare il terrazzo con la classica pompa da giardino, con la conseguenza che dal tratto di grondaia danneggiata, fuoriesce un vero e propiro fiume d’acqua che copre un tratto lineare di circa 1 metro (una vera e propria cascata, per più di 20-25 minuti a volta). Più volte richiamati, i proprietari del terrazzo, si rifiutano di modificare le loro abitudini, con la conseguenza che è diventato letteralmente impossibile vivere ed utilizzare i balconi/terrazzini sottostanti. Preciso ancora che la palazzina è fronte mare e nel periodo estivo è normale consuetudine utilizzare i balconi/terrazzini con continuità, pranzo e cena compresi.
    In attesa che si effettuino i lavori, è possibile intimare la sospensione del gravosissimo stillicidio ?
    Possiamo denunciare l’accaduto ,di cui ormai abbiamo foto e video in quantità, ai Vigili Urbani, all’ASL o ad altro ente preposto ?
    Grato in anticipo per la risposta, invio distinti saluti.

    • Per Antonio.
      L’Asl e i Vigili Urbani ti risponderebbero che trattasi di questione tra privati, per cui non è loro potere intervenire.
      A nostro parere dovresti affrontare, per prima cosa, la questione condominiale, chiarendo in assemblea quali sono i diritti e i doveri dei condomini e dell’eventuale amministratore.
      Per fare ciò, è però necessario, per prima cosa, che tu legga gli articoli di codice civile ultimamente modificati e relativi al condominio.
      Diventerai padrone della situazione e saprai come muoverti.
      Leggi questo nostro articolo e apri il file in formato doc. sito al termine dello stesso
      http://www.coffeenews.it/modifiche-alla-disciplina-del-condominio-negli-edifici-legge-11-dicembre-2012-n-220
      Amedeu e c.

  502. Buonasera,
    il mio appartamento posto al primo piano di un condominio dispone di un terrazzo di circa 100 mq, anche il mio vicino dispone di un terrazzo più grande del mio, entrambi i terrazzi piastrellati e contigui sono separati da una normale ringhiera in ferro come quella dei balconi, sollevata dal pavimento . Quotidianamente ho il problema che il sistema di irrigazione del vicino e ogniqualvolta lava il terrazzo finisce per allagarmi, in quanto la pendenza del suo terrazzo è rivolta esclusivamente verso la mia proprietà. Preciso che lui non ha il pozzetto per lo scarico delle acque e pertanto sia le acque piovane che quelle per l’irrigazione che avviene ripetutamente due volte al giorno che per il lavaggio del terrazzo defluiscono esclusivamente nella mia proprietà principalmente in corrispondenza al balcone che mi permette di accedere al mio terrazzo. Inoltre trovo continuamente il pozzetto otturato generando sempre una pozzanghera. Entrambe le abitazioni precedentemente erano uffici e non disponevano dei terrazzi, successivamente una ditta di ristrutturazione ha acquistato e frazionato l’immobile in varie unità, pavimentando i terrazzi e realizzando diversi vizi. (io non dispongo dell’acqua fuori al mio terrazzo, devo far passare la pompa per tutta casa, cucina corridoi e salotto per raggiungerlo e poterlo lavare). Quando ho acquistato nel contratto non era prevista alcuna servitù e visivamente non c’è alcun elemento che potesse indurre ad un servitù apparente. Il vicino potrebbe cambiare le pendenze e farsi il pozzetto, ma non intende farlo perchè è dispendioso, nel frattempo non toglie il sistema di irrigazione automatico, la sua acqua mi ha fatto strisce di calcare ovunque…..

  503. Gentilissimo Signor Amedeu,
    le voglio porre il mio problema che si sta trascinando da circa un mese.

    Abito, in affitto da febbraio 2016, in una casa singola, ad angolo, rispetto al resto delle case site nella mia strada.
    Tale abitazione ha un terrazzo, senza nessuna grondaia installata. Il proprietario dell’immobile afferma che è cosi dalle origini della sua costruzione ( 1956 ), quindi ha poca intenzione di mettere grondaie ed affini. Premetto che da regolamento comunale è vietato buttare acqua nel pubblico suolo, ma questa situazione è disattesa in tutto il paese. Io mi ritrovo costretto a dover lavare quotidianamente il terrazzo, per via dei fogli di catrame installati nel febbraio 2016, i quali rilasciano quotidiamente sabbia. Non ho altro mezzo se non lavare la terrazza tramite l’ausilio di un tubo con una leggera pressione generata da una pistola manuale, in modo da poter far sollevare quanta più sabbia possibile. Sono anche il detentore di due cani. Un vicino abbastanza litigioso, frontamente la mia casa e distante da me circa 10 mt e ha insinuato che io lavi la terrazza buttando anche gli escrementi e le urine dal terrazzo dei miei cani..Cosa del tutto inesetta. Afferama che vi è un forte cattivo odore dovuto alla mia condotta. L’acqua che scola dal terrazzo non arriva assolutamente presso la sua abitazione, poichè fisicamente impossibile data la pendenza stradale, oltre al fatto che l’acqua cade in un’altra strada adiacente la strada in comume. E’ capitato che uno dei miei cani abbia urinato in terrazzo, ma se presente rimuovevo immediatamente con mocio ed acqua la sporcizia. E’ altresì vero che è pure capitato che rarissime volte i cani lasciati in terrazza abbiano urinato e qualche goccia sia andata sulla pubblica strada, ma di certo non in quantità tale da poter creare quel tanfo che il vicino si lamenta. Inoltre mi ha proibito di posteggiare nei pressi della sua abitazione perchè avendo due porte, mai usate e non quelle di residenza, pretende il passaggio senza se e senza ma.
    Come mi devo comportare? Sono conscio del fatto di violare il regolamento comunale nel divieto di stillicidio, ma come posso difendermi da tutte queste calunnie? Inoltre può pretendere che io non posteggi nei pressi della sua abitazione?

    La ringrazio per il contributo che mi fornirà

    • Per Davide.
      Circa il posteggio dell’auto, se non vi sono divieti di sosta e esiste la possibilità di posteggiare senza pericolo per persone o mezzi, non vediamo perchè tu non possa usufruire di un tuo diritto.
      Eventualmente fai eseguire un sopralluogo (amichevole) da un vigile urbano.
      Circa il lavaggio e lo stillicidio del terrazzo, purtroppo, è una situazione che si affianca ad altre milioni esistenti nel nostro Paese e simili alla tua.
      Vedi se esiste il sistema di creare una pendenza verso uno scarico di un pluviale esistente, per incanalarci le acque di lavaggio bianche.
      Amedeu e c.

      • Gentilissimo Sig. Amedeu, la ringrazio per avermi risposto.
        Questa opera di installazione di raccolte acque spetta al proprietario di casa? In che modo posso obbligarlo ad installare nell’immediato un tale sistema? Posso nel mentre esigere uno sconto sull’affitto per il tempo necessario all’inizio dei lavori? Sono al momento privato di una mia libertà, lavare il terrazzo, con l’aggravio della fuoriuscita di sabbia dai fogli di catrame causata dalla non perfetta precedente installazione? Posso anche rescindere il contratto a causa di questa situazione con addebito e rimborso spese a carico del proprietario di casa? Nei confronti del vicino che afferma e continua a dire a chinque cose non vere sul mio conto, come posso difendermi ?

        Grazie per i suoi preziosi consigli

        • Per Davide B.
          Una soluzione come quella che ti abbiamo spiegato nella precedente domanda , per assurdo, difficile da attuarsi e forse impossibile, in quanto dovresti avere un pluviale discendente che passa rasente a un lato del tuo terrazzo; e anche in quel caso cambiare le pendenze è veramente difficoltoso.
          Questo, in quanto volevamo farti capire che non c’è soluzione al tuo problema, se non usare la massima discrezione ed educazione tra confinanti.
          Il padrone di casa non ti verrà mai incontro a tale richiesta.
          Amedeu e c.

  504. Buongiorno, volevo chiedervi un parere: abito al terzo piano di una palazzina anni 70′ e ho una terrazza con tettoia in legno. Da tempo la mia vicina del piano di sopra getta acqua con detersivo nella mia tettoia arrecando varie motivazioni, come ad esempio che ha gettato l’acqua perché c’era puzza di escrementi lasciati dagli uccelli o perché la signora del quinto piano le ha buttato l’acqua sporca e lei l’ha riversata su di noi, gettando in più acqua con tubo. Risultato è che ora mi piove dentro la tettoia e parte del legno è danneggiato, in più mi ha fatto il diniego assoluto di poter entrare a casa sua per poter vedere lo stato in cui versa il tetto della mia tettoia, cosa posso fare? Quale legge mi tutela? Grazie, attendo vostra risposta

  505. Buongiorno Amedeu. Due anni fa ho acquistato un appartamento al primo piano in condominio del 2007. Ho un balcone aggittante cui è attaccata la tenda parasole del vicino al piano di sotto che è l’unico ad avere una tenda parasole su quel lato. Ora, la tenda in questione viene tenuta sempre aperta, anche di inverno, per scelta del vicino, immagino per garantirsi maggiore privacy. Peccato che la tenda in questione risulti annerita su tutta la superficie, ma ancora di più in corrispondenza dello sgocciolatoio del mio balcone (che però esisteva giá prima che venisse messa la tenda). Il vicino ora vuol cambiare tenda ma pretende che io a mie spese faccia delle modifiche allo sgocciolatoio per fare in modo che l’acqua piovana sgoccioli da un’altra parte. L’amministratire dice che essendo un intervento fatto sul mio balcone la spesa è a carico mio e non del condominio. Ma io sono tenuta a farlo? Uno mi attacca la tenda sotto il balcone, pretende di tenerla sempre aperta (è una tenda da sole e non da pioggia) e devo cambiare il balcone perchè gli si sporca la tenda (che avrá dieci anni e magari è anche normale se si usura)? Grazie in anticipo per una Vs risposta

    • Per Cinzia.
      Il balcone, da quello che dici, è nato con l’edificio.
      La tenda è stata messa in opera a posteriori e probabilmente non autorizzata dal condominio.
      In ogni caso i tuoi gocciolatoi sono regolari e, a nostro parere, non ti compete alcuna spesa relativa a tale situazione.
      Per il buon vivere condominiale, cerca di farlo comprendere al sottostante vicino, in maniera educata e civile.
      Altrimenti fagli scrivere da un legale.
      Amedeu e c.

  506. Buongiorno, sono la proprietaria di un appartamento al piano terra di una piccola palazzina. ho un piccolo cortile pavimentato su un terreno con pendenza naturale per cui le acque piovane defluiscono naturalmente su una piccola porzione pavimentata del mio vicino per poi sfociare in strada.
    Avendo un cane, per ragioni igieniche, lavo spesso il terrazzo con acqua corrente ma il proprietario della porzione pavimentata non si lamenta di questo sia perchè io ho una servitù di scolo sulla sua proprietà e sia perchè faccio in modo di pulire bene anche la sua parte.
    Purtroppo un secondo vicino che ha una servitù di passaggio sulla porzione pavimentata del mio vicino si lamenta che sia per il rigoletto d’acqua che per l’eventuale presenza di urina del cane…

    daccordo con il vicino “collaborativo” vorrei realizzare una griglia di raccolta di queste acque e farle confluire altrove…
    la mia domanda è se posso farle confluire nella fognatura (collegandomi alle tubazioni esistenti di casa mia) trattandosi di acqua corrente mista a detersivi e eventualmente urina del cane o se devo considerarle acque bianche.
    Se sono acque bianche dove le posso far confluire senza danneggiare nessuno?
    Quali sono le autorità competenti per chiedere i permessi del caso???
    Grazie
    A.T.

    • Per A.T.
      Trattandosi si acque mista a detersivi e con presenza di urina, devono essere convogliate nella fognatura nera comunale.
      Ti occorre pertanto un progettino a firma di un tecnico professionista per la presentazione in Comune
      Comunque, ti conviene, in via preventiva, sentire anche il personale dell’ufficio Scarichi e Fognature comunale, in quanto i Comuni italiani sono più di 8.000 e altrettanti sono i Regolamento che regolano tale materia.
      Amedeu e c.

  507. Salve,
    anni fa ho costruito una casa le cui acque piovane sono regolarmente raccolte e vanno in fognatura. Il vicino del fondo confinante lamentava lo scolo delle acque del “nostro” giardino e costruiva di sua iniziativa un muretto, di conseguenza le acque del terreno finiscono sul fondo di un terzo che ha lamentato la cosa.. Per risolvere la cosa il tecnico del nostro cliente ha suggerito opere di raccolta e pompaggio in fognatura delle acque chiedendo il nostro intervento a nostre (impresa) spese mentre ritengo che dovrebbero rivolgersi a colui che ha deviato il deflusso naturale dell’acqua. Lei cosa ne pensa ?

    • Per Marcos.
      Occorrerebbe un sopralluogo per dare una risposta veramente attendibile, comunque è responsabile principale colui che crea l’uscita di acque (Bianche o nere) dal proprio immobile, senza curarsi di portarle alla destinazione ultima (Fossa stradale o fognatura).
      Amedeu e c.

  508. Buongiorno, abito in un appartamento di una piccola palazzina. I garages sono posti al piano sottostante il porticato, accessibili da una rampa con cancello. Circa due mesi fa, a seguito di un violento nubifragio, l’acqua proveniente dalla palazzina accanto (il cui terreno è leggermente più in alto del nostro) si è riversata nei nostri garages, provocando l’allagamento degli stessi per circa 25/30 cm. con danni alle strutture. Giorni fa, a seguito di riunione condominiale è stato deciso di chiedere a breve ai condomini adiacenti l’effettuazione di un muretto perimetrale (divisorio tra i due edifici) in cemento al fine di evitare l’eventuale futura tracimazione delle acque dal palazzo adiacente. Le chiedo se ciò è possibile ai sensi delle vigenti normative e se esiste l’obbligo dei condomini della palazzina adiacente effettuare tale opera.
    Grazie S.M.

    • Per Stefano.
      Se siete in grado di dimostrare che l’acqua è pervenuta dal fondo del vicino, ci sembra corretto che costui provveda (A sue spese) a prendere tutte le iniziative del caso per non far ripetere tale situazione.
      Quello che non potete pretendere è la soluzione del muro divisorio, in quanto i vicini, potrebbero, tramite un loro tecnico, dimostrare e costruire un’opera diversa, efficace e meno costosa, (Tipo una griglia incanalata, ecc.)

  509. Buonasera, abito in un appartamento in villa al piano terra e primo piano, sopra il mio appartamento c’è un altro condomino, nella mia abitazione e precisamente tra un salone e un corridoio che porta al garage passa un discendente (murato) condominiale per la raccolta di acque piovane (tubo bianco) del terrazzo del condomino di sopra e della grondaia condominiale. In questo tubo che passa nel muro il condomino di sopra ci scarica anche le acque di scarico cucina con lavastovilgie e lavatrice.
    Sono già due volte che dobbiamo chiamare autospurgo per stappare questo discendente con canaljet perchè intasato da saponi solidificati ed olii di cucina. Il condomino di sopra dice che lui non ha fatto lavori su quel discendente e che lo scarico degli elettrodomestici c’è sempre stato. Mentre afferma che chi mi ha venduto casa ha fatto dei lavori in quel corridoio modificando le pendenze del discendente.
    Io ho dei disegni dei pozzetti dove vanno a finire i discendenti e sono nei posti disegnati, come fà questa persona a dimostrare quello che dice!
    Io in quel discendente non scarico nulla è solo una servitù che mi sono trovato. Ricordo che ho preso mutuo su casa e che il perito cha visionato disegni catastali e non ha trovato difformità.
    Ora chi deve pagare i lavori per modificare pendenze discendente nella mia proprietà per non trovarmi ancora con casa allagata?
    Inoltre ho salotto rovinato da quelle infiltrazioni e parquet gonfiato! chi deve pagare?

    • Per Claudio.
      Senza farti attendere inutilmente per due o più giorni ti invitiamo a leggere accuratamente la parte contrassegnata in rosso nel link del nostro sito.
      http://www.coffeenews.it/scriveteci
      Questo è dovuto al fatto che dobbiamo dare moltissime risposte e le lunghe lettere non ci permettono di soddisfare tutti in modo attendibile.
      Grazie.
      Amedeu e c.

  510. buonasera mi chiamo fabrizio spero che possiate aiutarmi….io ho un seminterrato dove sopra vi è un piazzale in parte condominiale in parte privata dove vi scaricano i discendenti del palazzo e dei balconi sovrastanti, negli ultimi 2 anni ci sono state diverse infiltrazioni e danni pesanti al mio appartamento,ho chiesto un intervento da parte del condominio tramite l’amministratore che mi ha detto che il condominio non risponde dei danni perchè la parte del piazzale sovrastante è privata ma tutti gli scarichi privati e del condominio finiscono sulla terrazza sopra il mio appartamento(anche l’avvocato dell’amministratore ha detto che non vi è nessuna legge che dice che gli scarichi non possono cadere in parti comuni) volevo sapere se posso denunciare l’amministratore perchè sono 2 anni che chiedo interventi e non vengono fatti….

  511. la ringrazio della risposta ma non credo possa aiutarmi perchè lo stabile ha circa 15/20 anni e io l’ho acquistato da circa 3 e dopo un anno c’e stata la rottura di un tubo di scarico del piazzale dove scaricano tutte le acque piovane e dei terrazzi,balconi privati e del tetto tramite canale ma defluiscono tutte insieme nello stesso tubo che si trova nella zona privata(sotto sequestro della banca x fallimento quindi se ne frega dei disservizi) e l’acqia penetra nel muro e mi ha creato danni a mobili a pareti creato muffe su tutto il soffitto e non so piu come fare,ho letto che l’articolo 908 vieta di scaricare acque su terreno o proprietà private ma il loro legale dice che non è cosi…..

    • Per fabrizio.
      Una situazione molto difficile.
      Vedi se puoi inquadrare la tua situazione tra gli articoli 1170/e successivi (danno temuti?) del codice civile.
      Amedeu e c.

  512. ho comprato due anni fa un appartamento al primo piano, di un condominio quadrifamiliare costruito nel 2001.
    attualmente le acque piovane dei miei due balconi scolano tramite un tubo di 30 cm sul giardino dell’appartamento al piano terra. Il proprietario di quest’ultimo (anche lui ha acquistato da circa un anno) mi ha chiesto di collegare lo scolo dei miei terrazzi alle grondaie dell’immobile che portano alle fogne. le spese dell’opera come dovrebbero essere ripartite? potrebbe andare 50/50?
    grazie mille

    • Per Alessandro.
      A nostro parere il tuo vicino non sarà disposto a compartecipare alle spese.
      D’altro canto, poichè il tuo terrazzo è nato come è adesso, non sei obbligato ad adempiere.
      Proponi al confinante, se lo desideri, di dividere le spese a metà.
      Amedeu e c.

  513. Ho una parte del terrazzo del mio appartamento, situato all’ultimo piano, con servitù di stillicidio proveniente dal lastrico solare sovrastante ( pluviale discendente nello spessore del muro del mio appartamento dal lastrico sul pavimento del mio terrazzo)
    Tale servitù non rende la parte del terrazzo ( ancorché a sbalzo e dunque non rientrante nella definizione di lastrico solare) una sorta di lastrico solare”aggiunto” con ripartizione delle spese di manutenzione ex art. 1126 del c.c. .?

    Grazie

    • Per Roberto.
      Non comprendiamo pienamente la tua domanda.
      Comunque l’articolo 1126 del codice civile cita testualmente:
      “Art. 1126.
      (Lastrici solari di uso esclusivo).
      Quando l’uso dei lastrici solari o di una parte di essi non e’ comune a tutti i condomini, quelli che ne
      hanno l’uso esclusivo sono tenuti a contribuire per un terzo nella spesa delle riparazioni o
      ricostruzioni del lastrico: gli altri due terzi sono a carico di tutti i condomini dell’edificio o della
      parte di questo a cui il lastrico solare serve, in proporzione del valore del piano o della porzione di
      piano di ciascuno.”
      Il significato lo puoi facilmente leggere da solo.
      Amedeu e c.

  514. Ciao io mi trovo in questa situazione, abito al secondo piano e sia io sia l’appartamento inferiore al mio sono dotati di scolo per acque piovane nel ballcone. Questi scarichi vanno direttamente nel posto auto, di mia proprietà.
    Regolarmente il vicino che abita sotto casa mia lava il balcone con acqua, sapone e fa scendere tutto nel mio posto auto. Io che potrei farlo non lo faccio, sapendo benissimo che potrebbe andare dell’acqua nel suo balcone.
    Siamo solo due unità abitative e quindi senza amministratore, che riferimento legale devo indicare nel tentativo di spiegare la cosa?
    Vi ringrazio

    • Per Gigi.
      Non ci risulta che esistano norme o regolamenti che trattano di questo argomento.
      Inoltre se i balconi sono dotati di buttafuori oppure di semplice cimasa con gocciolatoio, diventa un lavoro pesante e oneroso mettere in opera delle docce in rame o di plastica che convoglino le acque in canali pruviali discendenti.
      Tra la’altro una soluzione del genere è anche antiestetica.
      A nostro parere puoi appellarti, tramite un legale della tua zona, all’articolo 833 del codice civile, che definisce gli atti di emulazione.
      http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
      Amedeu e c.

  515. Ci sono Due fondi posti negli abitati ,sono confinanti :uno sovrastante e uno sottostante ;lo scolo dell’acqua piovana cade nel terreno sottostante così come l’acqua di irrigazione che si riversa sul fondo sottostante inondando le cantine, che diritti ha il proprietario del fondo sottostante per fermare tutto ciò e vedersi risarcire il danno?Premetto che il proprietario del fondo sovrastante ha un pozzo e quindi lascia l’acqua giornate intere scorrere per l’irrigazione.

    • Per Diana.
      Più che considerare l’articolo 908 del codice civile, che poi va applicato a seconda l’interpretazione che gli darà un giudice in una eventuale causa, ci sembra una questione di logica,
      Se il proprietario del fondo sottostante vede la sua cantina allagata a causa dell’acqua piovana proveniente da quello soprastante, risulterà evidente che costui ricorra ad un legale e ti porti in causa per tale danno.
      A nostro parere, a questo punto, conviene che troviate una soluzione amichevole, che magari può consistere (Occorrerebbe un sopralluogo) nella realizzazione di una cunetta o di uno scavo che allontani le acque convogliandole verso altra destinazione.
      Eviterete una causa lunghissima, dall’esito incerto e molto onerosa.
      Amedeu e c.

  516. Sono proprietaria di un appartamento realizzato da oltre 80 anni acquistato da oltre dieci anni, dove il vecchio proprietario aveva realizzata la raccolta delle acque piovane del tetto a mezzo di un canale discendente che portava le acque raccolte fino ad un terreno confinante e sottostante per poi disperdersi nei terreni più a valle.
    Da qualche giorno il terreno”servente” è stato acquistato da una persona la quale pretende l’eliminazione di tale stillicidio provvedendo ad eseguire opere di convogliamento nel lato opposto del fabbricato ove trovasi una strada comunale. Tale intervento è del tutto impossibile sia dal punto di vista tecnico ( dovrebbe attraversare l’interno dell’appartamento per oltre 10 metri) che di quota.
    Sempre sul lato aggettante sul terreno servente si trovano due balconi dai quali le acque piovane che cadono in modo naturale si riversano sullo stesso.
    Il fabbricato ha acquisito la servitù di stillicidio trattandosi di opere risalenti ad oltre 80 anni?

    • Per Angelo.
      Va osservata la situazione in loco.
      Se i terreni non sono stati alterati per 80 anni, lasciando in essere quella che era la situazione e pendenza originaria di scorrimento delle acque piovane, non vediamo come il vicino possa pretendere di cambiarla.
      Però, molto probabilmente, esiste un gradone tra i due terreni e, questo, starebbe a indicare che il terreno originario (Unica pendenza) ha subito nel corso degli anni un intervento dell’uomo.
      In questo caso una eventuale sentenza di un giudice sarebbe difficilmente pronosticabile.
      Per cui, il nostro suggerimento, relativamente a questo secondo caso, è quello di trovare un accordo con il confinante, che preveda una riduzione di spese nel tuo caso.
      Come premesso, tale parere avrebbe necessità di un sopralluogo e questo purtroppo non ci è possibile.
      L’aiuto di un tecnico professionista della tua zona potrebbe essere necessario.
      Amedeu e c.

  517. salve, sono proprietario di un’unità immobiliare indipendente posta al piano terra di un edificio che ha anche, sopra la mia, un’altra abitazione indipendente. Purtroppo chi abita sopra di me, proprietaria ovviamente anche del terrazzo, non ha fatto installare delle tubature che indirizzino il flusso dell’acqua piovana dal tetto verso il suolo, senza compromettere la facciata esterna da infiltrazioni o danni estetici di varia natura. Come posso comportarmi? Non spetterebbe a lui installare i pluviali su tutta la facciata? Lui dice di voler dividere le relative spese.
    Grazie per l’attenzione

  518. Buonasera,
    sono proprietario di un’abitazione con giardino, acquistata di recente, al piano terra di un condominio di 4 piani fuori terra costruito nel 2014.
    Recentemente, poco prima di iniziare i lavori per il rifacimento del manto erboso, mi sono accorto che le acque meteoriche provenienti dal tetto del fabbricato scaricano direttamente nel mio giardino creando una vera e propria buca con affioramento dei sassi sottostanti.
    L’amministratrice condominiale sostiene, supportata dall’architetto della ditta costruttrice, che si tratti di un “troppopieno” del tetto e che non si possa fare altrimenti poiché lo stabile è stato costruito con quelle caratteristiche. A me pare quantomeno irragionevole come risposta, poiché così facendo dovrei sopportare passivamente questa situazione e non potrei dar corso ai lavori per il prato.
    Mi consigliate di rivolgermi ad un legale? Posso appellarmi ai dettami del codice civile?
    grazie per la risposta

  519. Buongiorno,
    ho di recente acquistato un appartamento con balcone al 2° piano di un condominio. Ho rifatto la pavimentazione di tale balcone sovrapponendola alla precedente. Ho scoperto in seguito a tale operazione, che le acque piovane del balcone del mio vicino defluivano nel mio balcone, in quanto il condominio è stato costruito in origine con una pendenza tale da far defluire tutte le acque piovane dei balconi del 2° piano nel mio. I balconi sono divisi tra loro da un pannello di vetro sopraelevato di circa 1 cm dal pavimento. Avendo però io posto una pavimentazione sopra alla precedente, ho di fatto costituito uno “scalino” (dato dallo spessore delle nuove piastrelle), che ha tappato quel centimetro posto sotto il divisorio di vetro, impedendo così alle acque piovane dei vicini di scolare nel mio balcone. Questo ovviamente crea ristagno nel loro.
    Aggiungo che questa servitù passiva di scolo non mi è mi stata segnalata da alcuno, nè è scritta nel regolamento di condominio, nè in altro documento.
    Si rende ora necessario risolvere il ristagno che si forma nel balcone dei vicini, ovvero dovrò rimuovere tutta la nuova pavimentazione, rimuovere anche quella sottostante e infine riposare una nuova allineandola con il balcone del vicino.
    Chi deve pagare tutto questo? E’ evidente che se fossi stata avvisata di tale problematica avrei evitato di andare sopra le piastrelle precedenti e avrei rimosso direttamente il vecchio fondo per allineare il tutto ed evitare problemi.

    Grazie per la risposta e i consigli

    • Per Elena.
      Una situazione che dovremmo vedere in loco per poter esprimere un parere attendibile, e ciò non è possibile.
      Riteniamo, comunque, che, se il balcone ha il parapetto chiuso (??) e l’acqua deve defluire tramite un buttafuori, hai interrotto la possibilità che questo avvenga.
      Potresti, comunque appellarti all’articolo 908 del codice civile, che fa divieto ai vicini di scaricare acqua piovana in un fondo attiguo senza avere il permesso del proprietario di questo.
      https://www.coffeenews.it/divieto-di-causare-lo-stillicidio-di-acque-piovane-nel-fondo-altrui
      Ti specifichiamo altresì che un’eventuale diverbio tramite legali potrebbe portare ad una sentenza lunga e costosa e dall’esito alquanto incerto, poichè trattasi di immobile condominiale nato con talune caratteristiche peculiari.
      Amedeu e c.

  520. Buongiorno!
    Vi spiego la mia situazione sperando possiate aiutarmi.

    Ho acquistato due anni fa un appartamento sito al secondo piano. L’immobile aveva un terrazzo di circa 20 metri quadri che il precedente proprietario ha deciso di dividere a metà e vendere al vicino. Ora ci ritroviamo con un terrazzo di 10 metri quadri che confina con una veranda (condonata) del vicino.

    Le acque della grondaia della veranda e del piccolo spazio che hanno lasciato non verandato scorrono sul nostro terrazzo (lo scarico del terrazzo intero era stato progettato dalla nostra parte per via della pendenza).

    Ora i vicini stanno facendo dei lavori di ristrutturazione e abbiamo chiesto di prendere in considerazione l’idea di convogliare nei loro scarichi le loro acque piovane, non passando per il nostro terrazzo.
    Ci è stato detto che le pendenze dell’appartamento non permettono di far scaricare nella loro proprietà.
    Quanto ci possiamo imporre per far si che non scarichino più da noi? Essendo originariamente un’unica proprietà, l’articolo è comunque valido?

    Vi ringrazio per l’aiuto,
    Sara

    • Per Sara.
      E’ una di quelle situazioni che probabilmente potrà essere definita solo davanti al giudice tramiti tecnici e legali di parte.
      Ti consigliamo di studiare, con l’aiuto di un tuo tecnico del luogo (Occorre eseguire un sopralluogo), una eventuale diversa soluzione, da proporre amichevolmente ai vicini.
      Amedeu e c.

  521. Salve ho notato che il mio vicino ha allungato con una canaletta il tubo della grondaia che prima scaricava acqua piovana nel suo giardino nel mio di giardino allagandomi la parte antistante il mio ingresso al mio spazio esterno e dove io ho un pozzetto luce e conseguentemente facendomi saltare la luce ogni qual volta piove. Esiste qualche legge in merito a cui posso appellarmi?

  522. Buongiorno. Abito in un appartamento al piano terra con terrazzo di proprietà di una società. Da diversi mesi c’è un continuo gocciolamento dalla pluviale. Dopo sopralluogo il geometra della società ha chiesto all’amministratore di chiamare la ditta per intervenire. Sebbene io abbia fatto continui solleciti l’amministratore non ha fatto ancora niente. Vorrei sapere se è mio diritto chiedere l’intervento dei pompieri è se è corretto fare una lettera di diffida all’amministratore. Grazie

    • Per Anna.
      Chiamare i Vigili del Fuoco per un gocciolamento di acqua non è pensabile, a meno che non vi siano parti pericolanti che rischiano di coinvolgere la pubblica incolumità.
      Devi insistere con l’amministratore, ed anzi, ti suggeriamo di inviargli una lettera Raccomandata RR o meglio ancora una email se hai il suo indirizzo web.
      Gli devi intimare di riparare al più presto il pluviale discendente (Canale gronda o discendente? Comunque è la stessa cosa per i tuoi scopi), che sta causando danni alla tua proprietà (Specifica quali sono anche se in forma generica).
      Avvertilo che in caso di inadempienza entro 30 giorni sarai costretta a rivolgerti ad un legale, addebitandogli poi tutte le spese relative.
      Per maggiore conoscenza delle attribuzioni dell’amministratore di condominio leggi accuratamente questo nostro articolo, compreso l’allegato,; ti potrà essere utile:
      https://www.coffeenews.it/modifiche-alla-disciplina-del-condominio-negli-edifici-legge-11-dicembre-2012-n-220
      ùAmedeu e c.

  523. Buongiorno,
    ho appena acquistato una casa che su un lato confina con un terreno, la situazione è quella dell’immagine centrale (il mio tetto è a filo del muro e non va ad “invadere” il terreno del vicino). Gli scoli delle acque avvengono nella mia proprietà.
    Vorrei, dovendo rifare il tetto, poter “prolungare” il tetto di circa 50 cm, in modo da avere un minimo di gronda che ripari la parete della casa dalla pioggia. Ovviamente per farlo dovrei andare a sconfinare sul terreno del vicino.
    Questi dice che non vuole concedere il permesso, perchè teme che acconsentendo a questa cosa, in futuro io (o eventuali futuri proprietari), possa acquisire diritti sul suo terreno, come la possibilità di aprire finestre, o addirittura “sottrargli” per usicapione una parte del terreno
    Posto che a me non interesserebbe nulla di tutto ciò (e potrei metterlo tranquillamente per iscritto), le paure del vicino sono fondate ? C’è modo di riuscire a convincerlo a concedere questo permesso ?
    Spero di essermi spiegato. Grazie per ‘attenzione.

    • Per Corrado.
      Qualora il vicino ti conceda il permesso di aggettare la gronda sul suo terreno, un domani questi volesse costruire sul confine (Ammesso che il Piano regolatore del tuo Comune lo consenta) non potrebbe farlo, in quanto la gronda invade il suo terreno e tu avresti, nel frattempo, acquisito diritto di usucapione (Ventennale) per mantenerla.
      Un atto notarile, l’unico valido per legge, potrebbe appianare le vostre divergenze, ma naturalmente dovresti contrattare con il vicino “do ut des” cioè la realizzazione della gronda in cambio di qualcosa, probabilmente una richiesta di denaro.
      A quel punto il vicino non potrebbe più realizzare un suo edificio sul confine, in quanto si formerebbe uno stretto cavedio, ma dovrebbe stare a distanza regolamentare dal muro dell’edificio e non dalla gronda(Distanza di PRG secondo certe zone o distanza di 3 metri come da codice civile, in aree urbane tipo A).
      Amedeu e c.
      Amedeu e c.

  524. Buongiorno, abito al secondo piano di un condominio comunale e la mia camera si sono perdite di acqua proventi dal bagno del mio vicino che si trova al piano superiore che dice di aver sigillato i bordo del pavimento del suo bagno e fanno molto attenzione quando si lavano. E il comune non vuole prendere le responsabilità in quanto per loro la casa è fatto così e sono i miei vicini che devono fare attenzione e per la mia richiesta di cambio casa e quello del mio vicino il comune dice di non avere case a disposizione. Vorrei sapere cosa posso fare perché la situazione è invivibile?

    • Per Farmina.
      Se paghi regolarmente l’affitto, scrivi una lettera R.R. al Comune e per conoscenza all’Ufficio di Igiene presso la tua ASL, richiedendo il loro intervento immediato perchè infiltrazioni di acqua provenienti dal WC del vicino soprastante stanno generandoti una situazione di antigienicità insostenibile.
      Dopo di che, spera, che i tecnici comunali, vista la lettera, in ansia per eventuali loro corresponsabilità, effettuino, perlomeno, un sopralluogo di verifica.
      Amedeu e c.

  525. Buongiorno.

    Vorrei avere alcuni chiarimenti in merito all’affermazione “Il proprietario deve costruire i tetti in maniera che le acque piovane scolino nel suo terreno e non puo’ farle cadere nel fondo del vicino.” contenuta nell’articolo 908 del c.c.
    Tale affermazione fa riferimento anche ai tetti/lastrici solari di proprieta’ condominiale, che quindi non potrebbero scaricare nemmeno una esigua quantita’ di acqua piovana su terrazze/balconi dei singoli condomini, nemmeno tramite gronde o canaline di scolo? (intendendo cosi’ condominio=proprietario, condomino=vicino).
    Qualora invece il tetto di un condominio fosse stato progettato cosi’ e mai modificato, ma un condomino oggi lamentasse un disagio (non legato ad alcun problema specifico se non quello di voler evitare che neppure una limitata quantita’ di acqua piovana arrivi nel proprio terrazzo) il condominio sarebbe costretto a modificare l’assetto dell’intero palazzo, compromettendone l’estetica, per allinearsi alle direttive del c.c.?
    Non si instaura una servitu’ di stillicidio all’atto dell’acquisto dell’immobile, nonostante non siano ancora trascorsi 20 anni?
    La ringrazio per l’attenzione.

    • Per Pietro.
      Poni una questione alquanto comune e nello stesso tempo causa di molti litigi ed altrettante sentenze.
      Riteniamo che se il condominio è nato in una certa maniera, debba rimanere tale, a meno che un condomino non subisca danni a se stesso o alle proprie cose (Per esempio umidità nei vani o nelle murature esterne).
      Se invece è avvenuta una modifica successiva alla costruzione dell’immobile e mai autorizzata dai condomini, ci sembra logico che debba adeguarsi alle vigenti normative di legge codice civile compreso.
      Amedeu e c.

  526. Buongiorno.
    Ho un pluviale che scarica nel terreno confinante con il muro di casa mia.
    Un tempo il terreno era di proprietà dello stesso proprietario della mia abitazione .
    Durante gli anni (casa mi è antecedente all’anno di introduzione del Catasto. È una porzione di cascina rientrante negli stessi vincoli del centro storico pur non facendone parte) il terreno confinante ove scarica il mio pluviale è stato venduto ad un’impresa edile. Successivamente io ho acquistato la casa in questione.
    Il pluviale verticale termina con un tubo orizzontale che va lungo il terreno per qualche metro per poi disperdere l’acqua piovana nel terreno stesso (nel Comune dove risiedo è definita dall’Ufficio Tecnico la dispersione delle acque piovane delle abitazioni nel terreno).
    Ora l’impresa edile proprietaria del terreno ha venduto quest’ultimo ad un privato.
    Può questo nuovo proprietario farmi rimuovere il pluviale o modificarlo a mio danno: causandomi magri eventuali infiltrazioni d’acqua in casa? Oltretutto non avrei nessuna proprietà limitrofa ove potrei ovviare con lo scarico.
    Nella speranza di essermi spiegato, ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
    Saluti

    • Per Alberto.
      Le acque piovane non devono confluire all’interno del terreno (Possoo causare frane, smottamenti ed altro) ma devono essere convogliate in fognatura bianca, se esistente, oppure in canale verso un vicino fosso di campagna o stradale, con uscita a cielo aperto.
      Amedeu e c.

      • Grazie molte.
        All’uff. Tecnico del comune mi avevano detto che i pluviali delle abitazioni scaricano nei terreni pertinenti, perché Uniacque vuole solo acque molto sporche (e non le acque bianche).
        Potrà capite la mia perplessità e smarrimento a fronte della Sua preziosa informazione.
        Posso gentilmente chiederle qualche punto di riferimento dove approfondire questa tematica?
        Ancora il mio più sentito grazie.
        Saluti

        • Per Alberto.
          Evidentemente all’Ufficio Tecnico ti hanno dato una falsa interpretazione.
          Le acque nere sono quelle che provengono dai bagni e dalle cucine.
          Le acque bianche sono solo quelle piovane meteoriche.
          Leggi il Regolamento Edilizio del Comune o prova a chiedere al personale dell’ufficio di Igiene della locale ASL.
          Amedeu e c.

  527. Forse è il coronavirus che sta facendo impazzire gli italiani.sta di fatto che un mio vicino di casa titolare di una seconda casa fatiscente e priva di pluviali fa entrare l’Acqua piovananel mio terreno.dal video traspare in modo evidente come l’acqua penetri nelle sue fondamento creando uno stillicidio di risalita con muffe e frantumazione del muro.sta di fatto che tramite il suo avvocato mi ha chiesto i danni perché a suo dire bagno dei fiori,fiori che ho nei vasi he nel periodo invernale vengono ricoverati a casa.ma come ciò non bastasse sul suo sottotetto ci sono delle pietre pericolanti.addirittura mi ha contestato di togliere una piccola legnaia ,mobile perché a suo dire il muro non respira e che avrei dovuto chiedere l’autorizzazione.grazie per la risposta

    • Per Arci.
      Ti suggeriamo di contattare un tecnico libero professionista (geometra, ingegnere, architetto) per fare un sopralluogo e per fargli redigere una relazione firmata e timbrata e contenente foto e video.
      Il tecnico esporrà la situazione quale veramente è.
      Potrai così difenderti dalla accuse del vicino ed eventualmente (Se la questione sta come l’hai raccontata) chiedere pure i danni,
      Amedeu e c.

  528. Buongiorno Amedeu, io sono un agricoltore e qualche anno fa mi sono accorto che una delle case confinanti ha fatto un pozzetto interrato metà, più o meno, sulla mia proprietà e per metà sulla banchina comunale per lo smaltimento (presumibilmente) delle acque piovane. L’anno scorso ero arrivato ad un accordo verbale di rimozione e ripristino del suolo prima di fine 2020, ma con mia sorpresa scopro a Dicembre che hanno venduto l’abitazione ad altri. Contatto i nuovi proprietari i quali glissano abilmente telefonate e messaggi per il ripristino. Vado in comune, dato che metà è sul loro, in edilizia privata e mi dicono di scrivere alla sezione ambiente visto che il pozzetto è interrato e chiedere se da parte loro c’è stato un permesso di costruire. Lei che ne dice? Potrebbe darmi qualche dritta e/o suggerimenti? la ringrazio in anticipo

    • Per Luca.
      Dovremmo vedere la posizione del pozzetto per dare un parere attendibile.
      Comunque, a nostro parere, trattasi di una questione complicata, in quanto cade nel diritto privato (Cioè da risolversi tramite avvocati qualora non si raggiunga un accordo amichevole) il fatto che il pozzetto cada per metà in tua proprietà.
      Un questo caso dovresti appunto portare il nuovo vicino in causa giudiziale.
      Però, per l’altra metà il pozzetto è in sede comunale, per cui, qualora tu riuscissi a spuntarla con il confinante, dovresti poi risolvere il conflitto con il Comune, e da nostra esperienza, quando c’è da spendere per fare o spostare qualcosa, i Comuni si rendono indisponibili, tantopiù in caremza di personale, di soldi e in periodo di Covid.
      Per cui l’unico sistema di risolvere la questione sarebbe quello di dichiararsi propenso a spostare interamente a tue spese lo stesso (Sempre che il giuoco valga la candela).
      Amedeu e c.

  529. Buongiorno abito in un centro urbano in un contesto di 4 villette a schiera costruite 30 anni fà con ognuna un terrazzo e una servitù di passaggio nelle quale defluiscono le acque piovane dei 4 terrazzi che vanno a finire su un terreno nel quale recentemente sono state costruite nuove case.
    Da qualche anno si sono verificate delle infiltrazioni nelle ultime 2 villette a schiera a ridosso delle nuove case e i proprietari di queste villette imputano che il motivo sia che i terrazzi non devono defluire le acque sulla servitu di passaggio ma vada incanalata fino alla fogna a nostre spese, sostenendo quindi che le opere realizzate 30 anni fà non siano a norma. Noi delle prime 2 villette sosteniamo invece che il problema sia causato dalla nuove case che hanno modificato il percorso orignario delle acque piovane e che quindi se vi sono infiltrazioni sono dovute alle recenti modifiche del terreno dove confluivano le acque piovane. Le chiedo se noi come proprietari delle prime due villette siamo obbligati a modificare a nostre spese l’esistente defluire delle acque dai nostri terrazzi (da 30 anni) ?Inoltre ci stanno forzando con la minaccia di rivolgersi ai legali in quanto i terrazzi non possono defluire le acque piovane su una servitù di passaggio. Attendo un suo gentile riscontro

    • Per Franco.
      Una situazione alquanto incresciosa, poichè dette acque finiscono per danneggiare le vicine case.
      Se questo è stato accertato da un tecnico di parte, il fatto che poi si tratti anche di una servitù di passaggio, a nostro avviso, se portati in giudizio probabilmente avrete poche chance di spuntarla.
      Relativamente a chi deve sostenere le spese per un allaccio alla fognatura bianca, riteniamo che debbano essere i proprietari di tutte e 4 le villette a schiera (Ammesso che abbiano tutte i terrazzi uguali).
      Occorrerebbe, per questo, un sopralluogo e questo non è possibile.
      Per cui chiedetelo (Se non lo avete già fatto) a un tecnico professionista della vostra zona.
      Amedeu e c.

  530. Salve, ho un problema con un vicino prepotente che ogni giorno se ne inventa una per dare fastidio. Oggi nonostante il nostro no di qualche tempo fa, ha installato una tettoia “trasparente ” di plastica credo sia come in figura A, oltrepassa la nostra proprietà di 50 cm circa credo, al nostro richiamo ci ha detto che non la avrebbe tolta anzi di togliere noi delle cose che abbiamo sulla nostra proprietà che stanno rovinando la rete di confine, impossibile perchè è una rete grossa di ferro è lui che salta continuamente sul nostro lato per sistemare la sua casa, a chi posso rivolgermi per farla togliere? devo scrivere ai vigili urbani? non so come muovermi, grazie

    • Per Elisa.
      Occorre l’intervento di un tuo avvocato, il quale avrà necessità di vedere la situazione, per cui portagli in visione varie fotografie.
      Probabilmente potrà, anche, rivolgersi da un tecnico professionista (Geometra, ecc) per avere l’esatto quadro dei confini di proprietà.
      Amedeu e c.

  531. Buongiorno, abito in un condominio costruito ad un livello più basso rispetto ad un altro condominio. Il mio condominio è stato costruito successivamente (nei primi anni ’70) e riceve nel cortile tutte le acque piovane del condominio costruito a livello superiore che non ha alcun sistema di raccolta acque piovane da immettere nella fognatura comunale. Volevamo costruire un muro per evitare lo stillicidio che ultimamente con le bombe d’acqua che si abbattono creano degli allagamenti gravi delle nostre parti comuni. Possiamo farlo? qualche anno fa avevamo richiesto ad un avvocato di denunciare al condominio sovrastante la questione per raggiungere un accordo ma la risposta dell’altro legale era stata che il caso veniva regolato dall’art. 913 c.c. e che nulla erano tenuti a fare.
    Ringrazio in anticipo.
    Manuela

    • Per Manuela.
      Se il vostro avvocato rinunciò, a suo tempo, a mandare avanti la vostra pratica, probabilmente si rese conto che avrebbe perso in fase di causa civile.
      Comunque, l’art 913 del codice civile al primo capoverso cita: “Il fondo inferiore e’ soggetto a ricevere le acque che dal fondo piu’ elevato scolano naturalmente, senza che sia intervenuta l’opera dell’uomo.”
      Ciò vuol significare che le acque di scolo del condominio superiore posono passare attraverso la vostra proprietà purchè il profilo del suolo non sia stato modificato da opere murarie tipo recinzioni, muri a retta o similari, oppure anche opere di sterro o di demolizione.
      Se ciò è invece avvenuto, il condominio soprastante dovrebbe incanalare le sue acque bianche e trasportarle fino ad un fosso capace o nella fognatura comunale bianca.
      Ma non possiamo vedere la situazione del vostro terreno, per cui ti suggeriamo di contattare un tecnico della tua zona.
      Amedeu e c.

  532. Buonasera, io invece vorrei sapere se posso convogliare le acque piovane che scolano dal mio tetto su una strada privata dove ci stanno altre villette sullo stesso piano. Potrei avere problemi se quest’acqua da questa strada privata entra poi nel terreno del mio vicino?

    • Per Vincenzo.
      Si, in quanto si tratterebbe di stillicidio di acque verso una proprietà altrui.
      Per fare ciò (Anche per l’immissione in strada privata se tu non compartecipi alla proprietà della medesima) ti occorre l’autorizzazione dei veri proprietari.
      Noi proporremmo loro di convogliare le acque del tetto in pluviali discendenti, i quali dovrebbero immettersi in una tubazione di acqua bianca, oppure in un fosso aperto di scolo stradale.
      Amedeu e c.

  533. Buonasera,
    vorrei un parere sul caso di seguito illustrato.
    Durante lavori di ristrutturazione nella mia seconda casa, un complesso di villette a schiera indipendenti, si è scoperto che gli scoli meteorici di una parte del mio terrazzo scaricano in un’aiuola sottostante del vicino di circa 2,50 metri x 50 cm (tramite una tubatura ben visibile – lungo il muro che scende per circa un due metri in verticale, sempre nella sua proprietà, dal livello del pavimento del mio terrazzo al suolo sull’altrui proprietà)– scoperta peraltro reciproca, avvenuta nel momento in cui gli operai sciacquavano gli attrezzi. .
    Ho proposto al vicino, dato che stavo facendo dei lavori ben più importanti, di fare a mie spese un prolungamento interrato di circa un metro che avrebbe portato tale tubo fino al pluviale piu’ prossimo, che era la soluzione più ragionevole data la configurazione dei luoghi e il posizionamento del tubo, secondo il professionista che si occupava del cantiere.
    Il vicino mi ha intimato di risolvere la soluzione dentro la mia proprietà, cosa che per la ricerca di uno sbocco e la conformazione del terrazzo, avrebbe richiesto di aprire un tratto di 4/5 metri di una pavimentazione in pietra, studiare il tema delle pendenze (dovendo scaricare allo stesso livello e non più verso il basso), e fare una serie di lavori preliminari alla ricerca di un punto possibile di connessione nella rete delle acque bianche, a costi ben superiori.
    Mi sono rifiutato io di fare solo a mio carico lavori invasivi e costosi, non avendo il vicino accettato per puro principio quanto da me proposto, ovvero l’estensione sulla sua proprietà del tubo di scarico fino ad apposita conduttura, anche perché nel frattempo appuravo quanto segue :
    Tramite le visure catastali, che le due proprietà, erano in origine dello stesso proprietario (il costruttore tra l’altro), che le ha alienate successivamente nel giro di pochi anni, e che sono passati più di 25 anni da tali passaggi di proprietà – ed è acclarato tra le parti che nessuna delle due ha impiantato/subito la messa in opera del tubo e che questa risale al tempo precedente, quando vi era un solo proprietario. Il figlio del costruttore è in grado di confermare quanto detto, ovvero che tubo e aiuola erano stati fatti dal padre, unico proprietario.
    Dal mio punto di vista ricorrono – entrambe – le fattispecie di servitù non volontarie, per destinazione del padre di famiglia ex art 1.062 e per usucapione d’uso ex art. 1.031 (essendo passati più di 20 anni e che sia irrilevante il fatto di esserne o meno a conoscenza per le parti, non dovendo per tale tipo di usucapione manifestare una volontà, bensì dimostrare un uso), essendoci per entrambi i casi il requisito dell’apparenza ex art. 1.061 il tubo è opera visibile e permanente e assolve da sempre, senza interruzione, la stessa funzione.
    Aggiungo che lo scarico nell’aiuola non provoca danni apparenti, e negli oltre 25 che il tubo serve alla sua funzione nessuno se n’è accorto nè lamentato.
    Il mio vicino, che mi vuole portare in giudizio, sostiene invece che l’art.908 che dirime gli scoli/lo stillicidio, dove si configura intervento umano, quale norma inderogabile ai sensi delle servitù non volontarie (secondo lui solo una servitù contrattuale sarebbe valida), cosa che a me pare strana anche per il logico motivo che perderebbe significato il concetto stesso di servitù se questo dovesse soccombere alla norma di legge, invece di rappresentarne la deroga.
    Varie sentenze delle Cassazione sembrano supportare il mio punto ( sentenza n. 5298/1977, sentenza n. 7576/2007, sentenza n.5759/2007 e non ultima 22773 dicembre 2019 sulla validità di costituzione di una servitù non contrattuale ex art. 1.062) ma volevo una conferma o una smentita, e soprattutto a quali articoli di legge si evince o si deduce se prevale la servitù sull’art. 908 o viceversa.

    Grazie

    • Per Silvio.
      Il Diritto di Proprietà è una materia difficilissima, in quanto il giudice deve, non solo tenere conto degli articoli del codice civile, ma basarsi sulle varie sentenze in materia.
      Il dramma nasce allorchè si trovano sentenze utili al nostro scopo ed altre che dicono esattamante il contrario.
      Tutto ciò non è raro.
      Per cui, qualora decidiate di andare in giudizio tramite i vostri legali, l’esito della causa è assolutamente imprevedibile.
      Detto ciò, riteniamo che abbia importanza, ai fini d’una eventuale usucapione ventennale il tempo trascorso dalla costruzione di detto scarico.
      Quanto sopra è però condizionato dal fatto che la tubazione non arrechi danni al fondo del vicino.
      In questo caso si riapre la questione.
      Insomma, solo un consiglio possiamo darti; cerca una soluzione per l’attarversamento della tua proprietà, eliminando liti con il confinante.
      In muratura è possibile eseguire lavorazioni anche togliendo e ricostruendo tratti di pavimentazione in pietra.
      Siamo certi che una causa comporterebbe grosse spese legali e moltissimi “arrabbiamenti” nonchè un clima perenne di guerra fredda tra due vicini che devono vivere tanti anni in armonia.
      Forse non è un parere del tutto tecnico ma…..
      A te la scelta.
      Amedeu e c.

  534. Buonasera,
    vorrei un parere. Io ho un muro del locale tecnico, che fa da confine con il vicino, il cui piano è superiore al mio pavimento di oltre 80cm. Il tetto di tale locale, è inclinato verso la proprietà del vicino, e l’acqua come da indicazione del comune, è raccolta da una grondaia che la incanala poi nella tubazione pubblica. Tale gronda, presente da oltre 40 anni, sporge sulla proprietà del vicino di circa 15cm. Il vicino all’improvviso non vuole più la gronda, e dice che devo modificare il tetto affinché rientri nel mio confine. Può avere questa pretesa, considerando che la grondaia non l’ho fatta io in occasione della ristrutturazione di 3 anni fa, ma è presente da almeno 30 se non anche 40 anni? Io potrei eventualmente accontentarlo, però causando lo stillicidio del tetto nella sua proprietà?
    Sempre in tale muro, negli anni 70 erano state applicate delle finestrature tipo industriali. Nella ristrutturazione, le ho eliminate a favore del vetrocemento, ed una vasistas con relativa grata di sicurezza, che quindi da direttamente sulla proprietà del vicino, per una superficie totale illuminante ben inferiore rispetto a prima, ma sufficiente per la legislazione vigente. Tale vasistas è molto piccola, ed è da considerarsi come una luce, e non come veduta. Il problema è che, data l’altezza massima del locale tecnico in 2,55m, ovviamente non può rispettare l’altezza prevista dall’art 901 di 2,5m, per cui ha una altezza di circa 2m. E’ da considerarsi irregolare, come sostiene il suo architetto, oppure dato l’altezza del locale di 2,55m, l’altezza prevista dall’art. 901 non può ritenersi più vincolante, considerandola quindi regolare?
    Ed infine, il fatto che il mio fabbricato, sia stato costruito prima del suo fabbricato, ha valenza per le problematiche sopra descritte?
    Grazie mille

    • Per Ivan
      Parecchie domande che potevi porre ad un tuo tecnico professionista, il quale, eseguito un sopralluogo, ti avrebbe sicuramente soddisfatto.
      Comunque, partiamo dal locale caldaia ed in particolare dalle finestre a vasistas, le stesse non rispettando l’altezza da terra di mt 2,50 non sarebbero regolamentari, da considerare però che la vasistas ruota normalmente su due perni inferiori, per cui riteniamo che non vi siano gli estremi per parlare di veduta.
      Relativamente alla gronda che sporge nel terreno del vicino, se sono trascorsi più di 20 anni hai acquisito un diritto per prescrizione o usucapione.
      Tutto quaesto vale se il vicino tramite un suo legale non ti intenta una causa.
      Purtroppo in quest’ultimo caso il risultato finale non è mai prevedibile.
      Amedeu e c.

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