Impermeabilizzazione dei muri seminterrati e interrati dall’umidità di contatto

Impermeabilizzazione dei muri seminterrati e interrati dall’umidità di contatto proteggendoli dall’acqua di risalita e da quella del terreno laterale.

Fondazioni

Parliamo di come effettuare facilmente una impermeabilizzazione dei muri di un nuovo edificio, in caso di interrato o seminterrato sito anche in zona sismica, isolandoli esternamente a contatto con la terra  e quindi dall’acqua che proviene dalla stessa: di conseguenza verranno migliorate anche le problematiche legate alla muffa e all’efflorescenza.

L’impermeabilizzazione delle opere contro terra va progettata ed eseguita con particolare cura; si deve considerare che la durata del rivestimento dovrà essere pari a quello dell’opera protetta e gli interventi di ripristino sono complicati e costosi, per cui la mancanza di impermeabilizzazione o una impermeabilizzazione difettosa possono provocare un notevole danno economico.

La scelta dei materiali quindi verrà rivolta verso quei prodotti che mantengono nel tempo le loro caratteristiche di impermeabilità all’acqua e al vapor acqueo, di imputrescibilità, di resistenza meccanica anche sotto l’azione del traffico di cantiere.

Non si deve poi dimenticare che il problema dell’umidità dei vari interrati o contro terra è spesso legato alla condensazione dell’aria umida per insufficiente resistenza termica dei pavimenti e delle pareti contro terra.

Il progettista quindi dovrà provvedere a controllare sia l’acqua ascendente dal suolo per capillarità o per spinta di falda freatica o da acqua meteorica di dilavamento, ma anche l’acqua contenuta come vapore nell’aria tellurica che migra sotto le variazioni barometriche e di temperatura e che può condensare sulle superfici fredde e l’acqua sotto forma di vapore che dall’esterno penetra nei vani interrati e che può condensare sulle superfici fredde.

Tipica è la condensazione primaverile/estiva che si manifesta quando l’aria esterna carica di umidità penetra nei vani interrati.

Per risolvere questi problemi la Index S.p.A ha messo a punto delle membrane in bitume distillato polimero armate con “non tessuto” di poliestere da filo continuo “Flexter tessuto Poliestere” ed Helasta poliestere.

I fogli sono imputrescibili, resistenti alla trazione ed alla perforazione e sono dotati di una buona resistenza alla diffusione del vapore, si prestano quindi ad essere impiegati con successo nei sistemi di impermeabilizzazione di chiusure contro terra sia contro l’umidità di risalita per capillarità che in presenza di falda freatica.

Entriamo in merito al problema:

pavimento controterra su terreni umidi

Situazione

Seguireil disegno sottostante:

impermeabilizzazione-dei-muri-seminterrati-e-interrati-dallumidita-di-contatto-1-png      

– Pavimentazione contro terra, su terreni argillosi dove si accumulano sacche di acqua piovana, su terreni in pendenza.

– L’acqua dispersa verrà raccolta dal canale di drenaggio posto sotto un marciapiede.

– L’impiego di uno strato prefabbricato drenante che rivesta la parte verticale può essere vantaggioso quando scarseggia l’inerte    drenante.

– L’umidità che sale per capillarità verrà fermata da una stratificazione impermeabile continua applicata su di un magrone di calcestruzzo.

Manto impermeabile

Sarà costituito da una membrana impermeabilizzante bitume distillato polimero elasto plastomerico, di 4 mm di spessore, tipo Flexter Testudo Spunbond, a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri, con armatura composita in “tessuto non tessuto” di poliestere da filo continuo Spunbond stabilizzato con fibra di vetro.

Dati tecnici

La membrana suddetta a base di bitume distillato, plastomeri ed elastomeri, con armatura composita in “tessuto non tessuto” di poliestere da filo continuo Spunbond stabilizzato con fibra di vetro è classificata in Euroclasse E di reazione al fuoco (EN13501-1), avrà una resistenza a trazione (EN12311-1) L./T. di 850/750 N/50 mm, un allungamento a rottura (EN 12311-1) L./T. del 50/50%, una resistenza alla lacerazione (EN12310-1) L/T di 200/200 N, una resistenza al punzonamento dinamico (EN 12691 metodo A) di 1.250 mm, una resistenza al punzonamento statico (EN 12730) di 20 kg, una stabilità dimensionale a caldo (EN1107-1) L/T del -0,3%/+0,3%, una flessibilità a freddo (EN1109) di –20°C ed una tenuta al calore a caldo (EN1110) di 140°C.

flexter-testudo-1   

I teli verranno posati a secco sul magrone in calcestruzzo e dovranno essere sormontati per 10 cm.

La saldatura della sovrapposizione verrà eseguita con la fiamma di un bruciatore a GPL e, per fermare la salita capillare nei muri in elevazione, i fogli verranno risvoltati e incollati a fiamma sul cordolo di fondazione.

Al di sopra della membrana può essere stesa dell’argilla espansa sfusa (granulometria 8-15) oppure un pannello isolante resistente alla compressione, applicati in spessore sufficiente a prevenire la condensazione sul pavimento, su di questi poi verrà appoggiata la cappa del pavimento.

Qualora l’igrotermia degli ambienti lo richieda (locali dove avvengono forti produzioni di vapore) per isolanti permeabili al vapore è necessario applicare al di sopra di questi una barriera di vapore.

Strato drenante verticale

Lo strato drenante verticale verrà realizzato con Protefon, foglio drenante bugnato in HDPE, resistente, ai carichi concentrati, agli urti, agli agenti chimici, ai batteri e alle muffe presenti nel terreno.

protefon-1   

Le cuspidi troncoconiche, d’altezza 8 mm, di Protefon assicurano, a seconda delle varie applicazioni: protezione, ventilazione, impermeabilizzazione e drenaggio.

È costituito da materia plastica innocua e non contiene cloro nè plastificanti.

Il foglio avrà uno spessore delle cuspidi di 8 mm, una resistenza alla compressione pari a 19.000 kg/m² ed una capacità drenante di 16,6 m³/h m.

Verrà applicato con la faccia bugnata rivolta versa la superficie cementizia con sovrapposizione tra i teli di 10 cm ca. ottenute per incastro delle cuspidi del foglio bugnato.

I teli rivestiranno il dado di fondazione fino a raccordarsi al tubo di drenaggio perimetrale e proseguiranno fuori terra per una quota di 10÷15 cm fissati meccanicamente utilizzando l’apposito profilo.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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di
amedeu

4 commenti

  1. Buongiorno.devo rifare un marciapiede che da sul giardino,per prevenire infiltrazioni d acqua alle fondazioni della casa.. dislivello dentro casa -15 rispetto giardino. Vespaio gia fatto. L idea era quella che rifacendo il marciapiede in cls e massetto con pavimento inpendenza e drenaggio (con sopra ghiaia per una karghezza di 50 cm ) a fianco tra marciapiede e giardino era la cosa piu idonea per proteggerlo dall acqua che puo arrivare dal giardino sia superficiale che piu profonda. Ora quelli degli scavi vogliono invece fare uno scalino di 15 cm e stare piu alti rispetto al marciapiede sul fronte casa senza drenaggio Ma non e un controsenso?

    • Per Pippo
      Per dare una valutazione corretta occorrerebbe eseguire un sopralluogo e ciò non è possibile.
      Comunque, a nostro parere, effettuare drenaggi vicino alla casa, se non esiste un idoneo scannafosso
      https://www.coffeenews.it/quando-un-edificio-ha-bisogno-di-uno-scannafosso-come-fare
      è sempre un azzardo.
      Il marciapiedi posto a ridosso della casa deve allontanare l’acqua dalla stessa, che poi deve essere convogliata sempre allontanandola.
      Riguardo alle quote marciapiedi/interno casa, è sempre auspicabile che l’estradosso del primo sia sempre a livello inferiore rispetto al pavimento casa.
      Amedeu e c.

      • Il drenaggio sarebbe con tubo drenante per convogliare l acqua fino lo scarico. E sopra il tubo solo ghiaia

        • Per Pippo.
          Capito; non è che non vogliamo risponderti, ma il fatto è che servirebbe un sopralluogo e questo per noi non è possibile.
          Ti consigliamo di farti seguire, nei lavori, da un tecnico professionista della tua zona.
          Amedeue c.

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