La decima correzione in materia edilizia sul Decreto Sviluppo. Perplessità.

Il Decreto Sviluppo, ci interessa per la parte dedicata all’edilizia ed alle novità che dovrebbero apportare beneficio al nostro Paese.

Una decima correzione apportata al medesimo, nel corso degli ultimi 3 anni, relativamente alla materia edilizia, sembrerebbe avere finalmente stabilito dei punti fissi cui il cittadino potrà affidarsi per combattere la burocrazia che fino ad ora ha dilagato in un  settore trainante  dell’economia.
 
In questo articolo vogliamo però esternare un dubbio fondamentale, che a nostro parere porterà solo confusione, e non snellirà la procedura edilizia,
 
Per farci meglio comprendere, riportiamo alcune delle “novità” di questa decima rielaborazione e di cui all’articolo apparso sul quotidiano “ Il Sole24Ore del 6 agosto 2012:
 
…“ Internet. Viene previsto l’obbligo di riportare sul sito web dell’amministrazione il nome del soggetto cui il cittadino si può rivolgere in caso di inerzia dell’ufficio incaricato di definire un procedimento amministrativo. Il link dovrà essere ben visibile sulla home page e lo scopo è chiaro: sbloccare le pratiche incagliate attivando il «potere sostitutivo». La novità, tra l’altro, varrà per tutti i procedimenti amministrativi, e non solo per l’edilizia.
Sportello unico. È attribuito un ruolo chiave allo sportello comunale per l’edilizia, che diventerà l’interfaccia "universale" dei cittadini e dei professionisti alle prese con cantieri e lavori: in pratica, saranno i funzionari del Comune a dover contattare tutte le altre amministrazioni coinvolte (Soprintendenze, Province, eccetera), acquisendo una lunga lista di atti e autorizzazioni, e convocando quando serve una conferenza dei servizi.
Richieste di atti. Viene ribadito che i funzionari non possono chiedere atti già in possesso della Pa né attestazioni o perizie sulla loro veridicità.
Conferenza di servizi. Acquisisce più rilievo la conferenza dei servizi come strumento per velocizzare il rilascio del permesso di costruire e si precisa che l’atto finale deve essere firmato dal dirigente dello sportello unico per l’edilizia.
Locali d’impresa. Prevista la possibilità di avviare dopo una comunicazione al Comune – accompagnata dalla relazione asseverata da un tecnico – le modifiche interne e i cambi d’uso dei locali adibiti ad attività d’impresa.
Dia «autocertificata». Vengono estese alla denuncia di inizio attività (Dia) le possbilità di autocertificazione già previste per la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e la presentazione solo via internet della Dia, anche se per quest’ultimo passaggio servirà un regolamento del Governo.”…..
 
Leggendo i 6 punti riportati virgolettati sopra, non possiamo che plaudire a tali iniziative.
 
La nostra  perplessità deriva unicamente dal preteso ruolo chiave che dovrà avere  lo “Sportello Unico”.
 
Nulla da eccepire al fatto che diventa obbligatorio per i Comuni il contatto e la richiesta di pareri alle altre Amministrazioni interessate, in quanto questa è il funzionamento che troviamo nei maggiori Paesi Europei.
 
Il problema, a nostro parere insormontabile, conoscendo la mentalità burocratica italiana, sarà costituito dall’immane intasamento che avverrà presso tali “Sportelli”, in quanto, e questo lo diciamo  per chi non ha mai avuto rapporto con gli Uffici tecnici comunali, i professionisti, i costruttori, o i privati, avranno sempre la necessità di avere colloqui  per domande tecniche,  pareri, consultazione di normative, spiegazioni su regolamenti o norme di attuazioni varie ed altre mille cose, e che i fuzionari predisposti (Speriamo anche che non siano di estrazione politica) a ricevere le pratiche, non saranno in grado di soddisfare, e che dovranno forzatamente rivolgersi agli uffici comunali competenti, quali l’Urbanistica e l’Edilizia Privata, con dispendio di forze e di tempo.
 
Di conseguenza, con lo Sportello Unico la scala burocratica finirà per aumentare di un gradino
 
Si rischia di creare una paratia o interlocutore in più, e che innegabilmente porterà ad un intasamento burocratico ed alla dispersione dei progetti edilizi in altri cento rivoli che mai arriveranno al mare.
 
Questo lo vedremo in futuro, e speriamo di avere torto.
 
Forse sarebbe stato più semplice eliminare del tutto l’idea degli sportelli Unici, ed attribuire agli uffici esistenti le nuove responsabilità, con i tempi di risposta fissati a livello nazionale, e non locale, come avviene adesso.
 
 
Vogliamo aggiungere un altro fattore importante:
 
per chi non è del ramo, sappia , che, al momento,  la maggior parte dei Comuni si è dotata di un Regolamento programmatico dei tempi di risposta, dove per ogni pratica viene predisposto un tempo stabilito, appunto, in sede locale o regionale.
 
Non vogliamo aggiungere pessimismo a pessimismo, ma come ignorare, le mille risposte diverse che  i  tecnici dei Comuni italiani danno su di una legge o normativa urbanistica, basandosi sul fatto che ogni Regione ha delle leggi proprie e che l’Italia, oggi, ad uno straniero, appare divisa in tanti piccoli feudi come lo era nel medioevo.
 
Lo Stato dovrebbe essere l’unico legislatore in una materia così delicata come l’urbanistica/edilizia: e questo, senza lasciare deleghe ad alcuno.
 
Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

SEGUITE ANCORA I NOSTRI ARTICOLI SULLA MURATURA MESSA IN PRATICA

 

di
amedeu

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