Luci e vedute con esempi

Luci e vedute con esempi vuole essere l‘articolo a completamento di altri da noi fatti , e che chiarisce molti dubbi a chi ancora fa confusione fra questi due fondamenti  del diritto e del nostro codice civile.

In particolare sono gli articoli del codice civile che vanno dal 901 al 907 a trattare tale materia e che noi seguiremo, appunto, per articolo

art. 900.Specie di finestre. — Le finestre o altre aperture sul fondo del vicino sono di due specie: luci, quando danno passaggio alla luce e all’aria, ma non permettono di affacciarsi sul fondo del vicino; vedute o prospetti, quando permettono di affacciarsi e di guardare di fronte, obliquamente o lateralmente.

art. 901. — Luci — Le luci che si aprono sul fondo del vicino devono:

1) essere munite di un’inferriata idonea a garantire la sicurezza del vicino e di una grata fissa in metallo le cui maglie non siano maggiori di tre centimetri quadrati;

2) avere il lato inferiore a un’altezza non minore di due metri e mezzo dal pavimento o dal suolo del luogo al quale si vuole dare luce e aria, se esse sono al piano terreno, e non minore di due metri, se sono ai piani superiori;

3) avere il lato inferiore a un’altezza non minore di due metri e mezzo dal suolo del fondo vicino, a meno che non si tratti di locale che sia in tutto o in parte a livello inferiore al suolo del vicino e la condizione dei luoghi non consenta di osservare 1’altezza stessa.

art. 902. — Apertura priva del requisiti prescritti per le luci. — Un’apertura che non ha i caratteri di veduta o di prospetto è considerata come luce, anche se non sono state osservate le prescrizioni indicate dall’art. 901.

II vicino ha sempre il diritto di esigere che essa sia resa conforme alle prescrizio­ni dell’articolo predetto.

art. 903. — Luci nel muro proprio o nel muro comune. — Le luci possono es­sere aperte dal proprietario del muro contiguo al fondo altrui.

Se il muro è comune, nessuno dei proprietari potrà aprire luci senza il consenso dell’altro; ma chi ha sopraelevato il muro comune può aprirle nella maggiore altezza a cui il vicino non abbia voluto contribuire

Luci e vedute con esempi 1

Immagine soprastante
 
Fig. 1. II proprietario A non puo aprire le luci 1 e 2 nel muro a-b-c-d comune con B, senza il consenso di questi; mentre puo aprire le luci 3 e 4 nel muro di sopraelevazione a-c-f-b al quale il vicino B non ha voluto contribuire. Egli puo anche aprire, senza alcun consenso, la luce 5 nel muro c-b-g-h contiguo a C. B, voiendo appoggiare un edificio al rnuro d-e-f-c, puo chiudere le luci 1-2-3-4. Identicamente può fare C per la luce 5, anche se vuole costruire in aderenza.

Figg. 2 e 3. II proprietario A può aprire la luce a sul fondo del vicino B rispettando l’altezza di 2,50 m dal suo pavimento, ma non dalla parte esterna perchè la condizione del luogo non lo consente

art. 904. — Diritto di chiudere le luci (Vedi immagine soprastante)). — La presenza di luci in un muro non impedisce al vicino di acquistare la comunione del muro medesimo nè di costruire in aderenza.

Chi acquista la comunione del muro non può chiudere le luci se ad esso non appoggia il suo edificio.

art. 905. — Distanza per I’apertura di vedute dirette e balconi (Vedi immagine sottostante figura 1)). — Non si possono aprire vedute dirette verso il fondo chiuso o non chiuso e neppure sopra il tetto del vicino, se tra il fondo di questo e a faccia esteriore del muro in cui si aprono le vedute dirette non vi e la distanza di un metro e mezzo.

Vedute 1

Immagine soprastante
 
Fig. 1. Veduta diretta si ha quando il muro è parallelo al confine o forma con questo un angolo < 90° (Cassaz. del Regno, 3 luglio 1939 n. 3129). La distanza da rispettare è di 1,50 mt. misurata come nella figura.
 
Fig. 2. Veduta obliqua si ha quando il muro forma con il confine un angolo retto od ottuso (Cassaz. del Regno, 31 luglio 1939 n. 3129). La distanza da rispettare è di 0,75 mt. misurata come nella figura.

Fig. 3. Veduta laterale si ha quando il muro è in prolungamento del confine (Cassaz. del Regno, 31 luglio 1939 n. 3129). La distanza da rispettare e di 0,75 mt. misurata come nella figura.

Non si possono parimenti costruire balconi o altri sporti, terrazze, lastrici solari e simili, muniti di parapetto che permetta di affacciarsi sul fondo del vicino, se non vi e la distanza di un metro e mezzo tra questo fondo e la linea esteriore di dette opere.

II divieto cessa allorquando tra i i due fondi vicini vi e una via pubblica.

art. 906. — Distanza per I’apertura di vedute laterali od oblique (Immagine soprastante figure  2 e 3). — Non si possono aprire vedute laterali od oblique sul fondo del vicino se non si osserva la distanza di 75 cm, la quale deve misurarsi dal piii vicino lato della finestra o dal più vicino sporto.

art. 907. — Distanza delle costruzioni dalle vedute (Immagine sottostante). — Quando per convenzione od altrimenti si e acquistato il diritto di avere vedute dirette verso il fondo vicino, il proprietario di questo non pub fabbricare a distanza minore di tre metri, misurata come nell’art. 905.

Distanza delle costruzioni dalle vedute 1    

Immagine soprastante.

Il proprietario A ha acquistato, per convenzione o altrimenti, il diritto di avere una veduta diretta, obliqua e laterale verso il fondo B. Questi volendo costruire, deve distaccarsi di 3 metri dalla soglia del balcone, sia di fronte, di lato, che sotto.

Se la veduta forma anche veduta obliqua, la distanza di tre metri deve pure os-servarsi dai lati della finestra da cui la veduta obliqua si esercita.

Se si vuol appoggiare la nuova costruzione al muro in cui sono le dette vedute dirette e oblique, essa deve arrestarsi almeno a tre metri sotto la loro soglia.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

SEGUITE ANCORA I NOSTRI ARTICOLI SULLA MURATURA MESSA IN PRATICA

 

 

di
amedeu

164 commenti

  1. Abito in una villetta a schiera, il cui muro perimetrale forma un angolo di 90° con il muro della casa del mio vicino.
    Questi ha montato un gazebo, all’interno di questo angolo, ha montato un gazebo quadrato provvisto di tetto spiovente sprovvisto di alcun sistema di raccolta delle acque piovane. Uno di quest lati è molto vicino alla mia parete di confine, tanto che in caso di pioggia , questa bagna il mio muro. Purtroppo rischio l’incanalarsi di questa acqua piovana, lungo la parete di confine fino ad allagarmi la tavernetta.
    il gazebo è stato fissato, tramite tasselli, al pavimento antistante l’abitazione del vicino. Il mio caso (gazebo)
    ricade nel caso riguardante la tettoia?. Comunque la distanza minima tra la mia parete ed il lato del gazebo
    è di tre metri? E, qual’ora il gazebo non fosse bloccato da tasselli ma da pesi, funi etc. si applica sempreil caso della tettoia?

    • Per Giuseppe.
      Purtroppo dipende dai Regolamenti Edilizi dei Comuni, e difficilmente ne trovi due perfettamente uguali.
      Ultimamente c’è la predisposizione a tollerare le tettoie esterne, le casette in legno per attrezzi e per le legnaie e così via, anche perchè il mercato di questi manufatti sta tirando ed i Comuni sono più permissivi in questi momenti di crisi.
      Se vuoi assicurarti di come stanno le cose, leggi il Regolamento Edilizio del tuo Comune (Anche via Internet nel sito comunale).
      Amedeu e c.

  2. Salve
    Sto acquistando un appartamento in un condominio del centro storico di Brescia, che ha una terrazza. Sulla stessa si affacciano due finestre con inferriate a circa un metro da terra. Si tratta di luci irregolari credo. Potrei farle chiudere? A che distanza potrei eventualmente posizionare una siepe per avere privacy? Grazie
    Dario

    • Per Dario.
      Le luci dovrebbero avere queste caratteristiche
      http://www.coffeenews.it/le-luci-chiarimenti-ed-esempi-esplicativi
      oppure realizzate con piastrelle di vetrocemento.
      Una siepe normalmente può essere piantata a mt 0,50 dal confine, però, nel tuo caso, potrebbe essere valutata come atto di emulazione (Se non trattasi di una luce ma di una veduta) vietato dall’articolo 833 del C.C.
      http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
      Amedeu e c.

      • Grazie del riscontro. In realtà il mio unico intento sarebbe quello di avere privacy che altrimenti non avrei. Se mettessi dei vasi a 1 mt di distanza con delle siepi secondo lei è’ possibile lascerei passare comunque luce ed aria . posso verificare se le finestre sono regolari o sono abusive? Come? Grazie ancora

        • Per Dario.
          Per verificare se le finestre sono autorizzate devi recarti presso l’ufficio Edilizia privata del Comune e ricercare l’ultimo progetto o variante presentato dai vicini.
          E’ un tuo diritto chiedere e dovere dei tecnici comunali rispondere.
          Devi procurarti il nominativo esatto di chi presentò il progetto.
          Per i vasi alla distanza di mt 1,00 puoi sempre metterli, in quanto sarai sempre in tempo a spostarli in qualsiasi frangente.
          Amedeu e c.

    • Problemi molto frequenti con il vicino ho trovato molti chiarimenti grazie

  3. Ho acquistato un monolocale nel centro storico di Spotorno (SV). Nell’atto notarile e nella piantina catastale risulto proprietario di tre terrazzi (oltre ovviamente al monolocale). Il vicino di casa appartenente all’altro condominio, sostiene che su uno dei tre terrazzi non posso accedervi, per il seguente motivo: la sua casa è stata costruita prima e il costruttore della mia casa (parliamo degli anni 60 – i primi proprietari delle due case sono entrambi deceduti) , ha ottenuto l’accordo di costruire in aderenza, a patto che detto terrazzo rimanesse “vuoto”. Il vicino affaccia sul mio terrazzo, a sua volta con un terrazzo che rimane attaccato sulla mia dx leggermente spostato in avanti e sopraelevato di circa 3 metri. Il vicino lamenta il “diritto di veduta” , diritto che a mio parere non è compromesso perché lui ha la visuale sia sui fianchi che sul davanti, ovviamente se si gira a sx e in diagonale e guarda verso il basso vede il mio terrazzo (io comunque vedo la sua figura in mezzo busto). Ho chiesto se ha qualche carta che certifica questo suo diritto, ma lui sostiene che da codice civile non c’è bisogno di nessuno scritto (mi ha citato l’art. 873 c.c.). Se fosse così, a catasto non dovrebbe risultare che detto terrazzo è mio, ma non è praticabile (o che comunque non posso accedervi)? Grazie.

  4. Buongiorno, vorrei sapere se, per motivi di sicurezza, posso posizionare una rete metallica plastificata su una veduta (affaccio di una terrazza con muretto) del confinante impedendone eventuali ingressi non autorizzati. La rete verrebbe posizionata ad una distanza di circa 10 cm lasciando così ai confinanti la possibilità di affaccio.
    Grazie

    • Per Alberto.
      A nostro parere dipende molto dal luogo in cui devi collocare detta rete; per esempio se è sulla facciata di un edificio condominiale, o comunque prospettante su strada, troverai degli ostacoli, fra i quali quelli delle autorità preposte ai controlli (Vigili urbani).
      Amedeu e c.

  5. Il mio vicino ha realizzato un< costruzione attaccata alla mia,solaio, terrazzo e balconi ancora non rifiniti,affacciano nella mia proprietà, quanto deve essere alto il muro delle solaio dato che esiste un abbaino e quindi praticabile, che altezza deve avere il parapetto della terrazza? i balconi essendo a filo quale caratteristiche devono avere? essendo l’edificio costruito al lime senza lasciare lo spazio dovuto può intonacare la aprete? intonaco che andrebbe a trovarsi nel mio terreno.
    Grazie

    • Per Alfredo.
      Ci dispiace, vorremmo risponderti, ma non riusciamo a comprendere bene le tue domande.
      Dovresti provare a fare discorsi brevi e chiari; noi ti risponderemo
      Amedeu e c.

  6. Buongiorno.
    La mia casa si trova esattamente sul confine del vicino a sinistra, ad un angolo di 90 gradi dal confine ho una portafonestra al primo piano con sporto ma senza inferriate intorno (ho comprato la casa già in questo stato) volevo sapere se volessi far fare un progetto per estendere il balcone a 1.50m mettendo il vetrocemento di lato e rientrante per 0.75cm , cosi da darmi la distanza minima do 0.75 dal confine a 90gradi. Rientrerebbe nella legalità? Insomma un balcone chiuso di lato e in avanti con vetrocemento fino a una lunghezza di 75cm per formare la distanza di veduta.
    La prego di aiutarmi. Grazie

  7. Buongiorno ho un quesito da porre , Ho un magazzeno che con cambio destinazione d’uso lo devo trasformare in appartamento , la mia domanda e’ questa essendo che il magazzeno ha due finestre alte che danno su di un cortile privato le posso i modificare e fare diventare finestre normali per l’appartamento senza che nessuno abbia da obbiettare grazie
    ps le finestre esistono gia’ vogliono solo modificate

  8. La mia abitazione affaccia su un cortile comune. In particolare tra il corpo dell’edificio e tale cortile in comunione vi è una piccola zona di mia proprietà esclusiva, larga circa 1,8 metri.
    Vorrei costruire su tale zona di proprietà esclusiva un porticato in legno che abbia anche funzione di terrazzo/balconata.
    Vi sono particolari distanze da rispettare verso il cortile comune?
    Amici mi hanno indicato che poiché i pali verticali di tale portico giungono al suolo dovrei mantenere una distanza minima di 1,5 mt dal confine, riducendo lo spazio utile per il balcone ad un improbabile 30 cm.
    Posso costruire tale portico, ossia posizionare i pali di sostegno esattamente sul confine? E’ un problema il fatto che non si tratti di un muro?
    Grazie

  9. L’abitazione in cui abito, come quella confinante, è stata costruita negli anni ’50 dalla mia famiglia.
    Nel ’95 la confinante è stata venduta.
    Sul muro di confine è da sempre esistita una luce irregolare (perché non arriva i 250 cm) che da (dava) aria e luce ad un locale adibito a lavanderia.
    Il muro confinante dalla parte opposta è sempre stato libero da qualsiasi costruzione.
    Da un mese i confinanti hanno costruito a ridosso del muro un locale chiuso, con tettoia, adibito a magazzino, togliendoci aria e luce.
    Nel contratto di compravendita non è citata in modo specifico la luce, ma c’è scritto “L’immobile viene dato in vendita nello stato di fatto e di diritto in cui attualmente si trova a corpo, in una a tutti i diritti, pertinenze, dipendenze, servitù attive e passive, se e come esistenti, come da titoli di provenienza, ecc”.
    Mi chiedo se i miei vicini hanno il diritto di agire come hanno fatto oppure ho qualche possibilità di far riportare le cose allo stato originario?
    Spero di essermi spiegata

    Grazie

    • Per Bianca.
      Se tale luce non ha le caratteristiche per essere tale, e l’altezza non è conforme, puoi, tramite un legale chiedere il ripristino, in quanto si trattava di una veduta.
      Per essere considerata veduta, però, deve consentire l’affaccio per vedere oltre il parapetto e non, per esempio, una altezza di poco inferiore ai mt 2,50 (Interno e esterno).
      Amedeu e c.

      • Purtroppo no, non è neanche una veduta, perchè non consente l’affaccio…. è un punto luce “stupido”, ne una cosa, ne l’altra.
        Credo proprio di non poter fare niente.
        Mille grazie Amedeu

  10. Tra la mia abitazione ed il muro del vicino c’è il mio piccolo orto (4×6 m) recintato sugli altri 2 lati. Sul muro del vicino c’è una vecchia apertura che da sul mio orto e viene utilizzato costantemente dai suoi gatti come passaggio che poi fanno danni e lasciano escrementi nel mio orto. Ho il diritto di fargli mettere una rete o una grata su questa apertura per impedire il passaggio dei gatti e come devo procedere?

    • Per Luka.
      L’apertura starebbe a indicare che il vicino ha una servitù di passaggio verso la tua proprietà.
      Però se tale servitù non viene esercitata continuamente, pacificamente e pubblicamente per più di 20 anni, cade in prescrizione.
      Il fatto che vi passino dei gatti non ci sembra un sistema valido per mantenerla, a meno che il vicino non apra un cancello o una porta per fare uscire i gatti.
      Senti comunque un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  11. Il mio problema è:La rete metallica di confino è di proprietà di tutt’e due. Il mio vicino ha non addossato ma, attaccato con fil di ferro l’ombreggiante, con dei ganci alla sommità della rete stessa invadendo la mia proprietà.
    togliendo luce e aria per una parte del mio giardino. CHIEDO: il mio vicino prima di attaccare tale ombreggiante
    non avrebbe dovuto chiedere a me se ero d’accordo.NON essendo d’accordo posso far togliere questo benedetto ombreggiante? N.B. a 5 cm dal confino è nato un platano che già ha rovinato in parte il muretto
    dove sono appoggiati i sostegni della rete, a circa 70/80 cm sono piantati degli oleandri ormai diventati alberi
    alti circa più di 2 mt i quali rami in fiore sporgono nella mia proprietà. cosa devo fare per tutelare i miei diritti?

  12. salve sono claudio il mio vicino tempo fa ha sopraelevato la casa esistente, a confine, di circa 150 cm rendendo il sottotetto abitabile , il tutto senza permessi, io sono in possesso delle foto e dei disegni come era la casa prima come mi devo comportare grazie

    • Per Claudio.
      Non dobbiamo essere noi a suggerirti come comportarti.
      Se ritieni che detto rialzamento leda i tuoi diritti, scrivi una lettera al comando di polizia municipale o al dirigente dell’ufficio Edilizia Privata del Comune e segnala l’abuso.
      Provvederanno a emettere una ordinanza di abusivismo.
      Amedeu e c.

  13. Buongiorno, abito in una villetta a schiera con un giardino che confina con il giardino di un mio vicino. Io abito al piano terra mentre lui al primo piano, quindi al piano terra suo non ci sono ne finestre ne altro, solo il muro con davanti il suo prato. Siamo separati da una recionzione metallica di circa 120cm. Per privacy e sicurezza ho deciso di sopraelevare la recinzione fino a 250cm e di utilizzare una rete ombreggiante. Il mio vicino mi ha scritto che così modifico le sue luci e vedute. Lui può affacciarsi sulla mia proprietà da un’altezza di 270cm, abitando al piano superiore della casa accanto e non avendo, se non il giardino al piano terra. Sono obbligato a togliere la recinzione costruita sulla mia proprietà? grazie.

    • Per Bruno.
      Secondo il nostro parere il vicino, ammesso che esistano tali presupposti, avrebbe potuto contestare la recinzione come atto di emulazione
      http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
      Il fatto, però, che abiti al primo piano (Piano di calpestio superiore ai 3 metri da terra) e tu abbia messo un ombreggiante verde fino a mt 2,50, ci fa ritenere che costui non abbia gran che da protestare.
      Comunque, con foto della zona indicata, recati da un legale del posto, e eventualmente (Se il vicino prosegue nel suo atteggiamento), fagli scrivere una lettera.
      Amedeu e c.

  14. Buongiorno,
    abito in un appartamento sito al primo piano in una palazzina quadrifamigliare. Al piano terra posseggo un giardino ad uso esclusivo di mia proprietà. Su questo giardino si affaccia direttamente una finestra, dotata di anta scorrevole e apribile normalmente, del vicino di casa proprietario dell’appartemento al piano terra (bagno). Suppongo che sia una veduta perchè questa permette di affacciarsi nella mia proprietà; dato che non c’è il metro e mezzo di distanza tra la finestra e la mia proprietà (è proprio diretto l’affaccio, ovvero la finestra è stata costruita nel muro della struttura della palazzina) posso chiedere qualche modifica per garantire sia la mia privacy sia la mia sicurezza chiedendo che risponda a determinate caratteristiche (magari a quelle delle luci)?
    Ringrazio anticipatamente
    Sonia

    • Per Sonia.
      Se la finestra e il giardino fanno parte di un progetto originario, o comunque di una variante approvata dalle parti, trattasi di una situazione preesistente, per cui difficilmente il vicino rinuncerà a una veduta che gli spetta per contratto o per approvazione legale.
      Amedeu e c.

  15. Buongiorno e grazie per mantenere questo interessante sito. Spero troviate il tempo di darmi un vostro apprezzato parere sulla questione che passo ad illustrare.
    Su un lato di confine del mio fondo é eretto un muro alto 5 metri e lungo 20. Dalla mia parte questo muro sostiene una tettoia posta ad una quota di circa mezzo metro inferiore a quella di sommitá e che si estende lungo tutto il muro, mentre il mio vicino ha una terrazza di pari estensione posta peró alla sommitá del muro e quindi piú alta rispetto alla mia tettoia di circa mezzo metro appunto (le piastre mobili di copertura della sua terrazza coprono anche tutto lo spessore del muro). Su detto lato della terrazza il proprietario da sempre (ho acquistato l’immobile 30 anni fa circa), ha posto delle grosse fioriere mobili (non ancorate al pavimento perció), alte circa 40cm e profonde 30cm, contenenti piante di varie altezze e dimensioni.
    Ora le fioriere sono state tolte ed é stato installato al loro posto un parapetto fisso di altezza idonea a consentire non solo di guardare verso il mio fondo, ma anche di sporgersi in esso in tutta sicurezza, cosa quest’ultima che prima non era possibile fare a causa dell’impedimento fisico dato dalle fioriere (spostandole era possibile sporgersi sul mio fondo, ma senza alcuna sicurezza e col concreto rischio di cadere sulla sottostante tettoia).
    Ho contestato l’opera al mio confinante ritenendo che questa costituisca una nuova veduta e, come tale, vada posta a 1,50 metri dal confine. Il legale del vicino ha risposto che le fioriere da sempre esistenti integravano il parapetto previsto dall’art. 905 CC e costituivano chiaramente una veduta e quindi la mia rimostranza non ha alcun pregio.
    Secondo me la situazione prima della recente installazione del parapetto era al massimo una luce irregolare, ma non certo una veduta.
    Voi cosa ne pensate?
    Grazie per l’attenzione.
    Valentino

    • Per Valentino.
      ” Art. 905.
      (Distanza per l’apertura di vedute dirette e balconi).
      Non si possono aprire vedute dirette verso il fondo chiuso o non chiuso e neppure sopra il tetto del vicino, se tra il fondo di questo e la faccia esteriore del muro in cui si aprono le vedute dirette non vi e’ la distanza di un metro e mezzo.
      Non si possono parimenti costruire balconi o altri sporti, terrazze, lastrici solari e simili, muniti di parapetto che permetta di affacciarsi sul fondo del vicino, se non vi e’ la distanza di un metro e mezzo tra questo fondo e la linea esteriore di dette opere.
      Il divieto cessa allorquando tra i due fondi vicini vi e’ una via pubblica”
      Per cui riteniamo che tu abbia pienamente ragione.
      Trattandosi però di questione tra privati devi risolverla tramite il ricorso a un giudice con un tuo legale.
      Quale consiglio ti diamo quello di cercare di dimostrare che su detto terrazzo la ringhiera è stata montata recentemente.
      Tramite foto, planimetrie comunali (Progetti esistenti in Comune, ecc.)
      Amedeu e c.

      • Vi ringrazio tantissimo per aver preso in considerazione la mia richiesta.
        Seguiró sicuramente il Vostro consiglio anche perché il mio vicino mi ha fatto rispondere dal suo legale nel modo che ho descritto.
        Dimostrare la recente installazione della ringhiera é, invero, semplicissimo, giacché il progetto per l’installazione della stessa é stato presentato in Comune pochi mesi fa, senza contare ovviamente foto, testimonianze.
        Vi seguiró ancora, sperando di non doverVi piú disturbare.
        Buon lavoro!
        Valentino

  16. Buongiorno illustro la mia situazione per cui gentilmente vorrei una risposta, abito in una villetta al primo piano, tra me è il vicino ci separano otto metri con muro di cinta centrale; ora lui ha fatto la sopraelevazio dun primo piano più’ mansarda ma poiché il regolamento edilizio comunale prevede la distanza di dieci metri tra un fabbricato e l’altro lui ha arretrato di altri due metri mettendosi a distanza regolamentare, quindi al suo primo piano si è firmato un balcone di due metri per tutta la lunghezza dell’appartamento dove ha aperto delle vedute dirette. Mi chiedo può aprire delle porte sul balcone che gli permettono di affacciarsi ad una distanza non regolare? Anche se dalla visione della concessione su quel lato del fabbricato ci sono solo le due finestre dei bagni. Grazie

  17. Buongiorno, sono interessato all’acquisto di un appartamento al piano terra alle cui finestre sono apposte grate di ferro in alcune stanze del tipo tondeggiante e in altre tipo rete.Tendo a precisare perche’ quelle di tipo tondeggiante sporgono di un bel po sulla proprieta’ (giardino) del vicino.Siccome c’e’ la necessita’ di trovare spazio dove poter stendere almeno una quantita’ minima di bucato volevo chiederle se era possibile tagliare la parte inferiore delle grate per posizionare all’occorrenza uno stendino movibile che non si estenda in lunghezza nella proprieta’ altrui ma verso il basso o creare un balconcino spostando l’apertura dell’infisso verso l’interno? In attesa di sue le mando I miei piu’ cordiali saluti

  18. Buongiorno, sono in trattativa per acquistare una casa singola degli anni 50 da ristrutturare. Una facciata della casa dista circa 5 metri dalla facciata parallela di un’altra casa singola sempre edificata in quegli anni. Entrambe le le facciate (che si “guardano”) hanno delle finestre a cui ci si può affacciare (sono delle vedute). Il problema è questo: il progetto presentato in quegli anni in comune è privo di queste finestre (ci sarebbero delle stanze quindi al buio) e il regolamento comunale prevede una distanza minima di 10 metri tra immobili. Le finestre quindi a livello comunale non sono sanabili. Leggendo mi sembra di aver capito che è possibile usucapire il diritto di veduta a scapito del vicino confinante. Ma a livello comunale, secondo lei, il comune può obbligarmi a chiuderle dato che sono difformi rispetto al progetto? Ci sono delle soluzioni? Grazie mille.

    • Per Marco.
      Problematica difficile.
      Per convenzione consolidata e non per legge viene stabilito che per gli immobili realizzati prima della legge urbanistica 6 agosto 1967, n. 765 (Non sappiamo se sia il tuo caso), a meno che non abbiano un interesse particolare per la comunità o abbiano subito delle varianti in epoca successiva, siano esenti da verifiche di sanatoria.
      Questo, in quanto prima di tale data i progetti erano approssimativi e di scarso valore di contenuto.
      Ciò, come detto sopra non costituisce legge, ma in molti comuni viene preso come valido, anche perchè gli edifici da verificare e che non sono in regola sarebbero centinaia di migliaia.
      Quanto sopra premesso e puoi verificarlo presso il tuo Comune, se tali finestre esistono fin da allora, a nostro parere, hanno acquistato un diritto di rimanere per usucapione ventennale.
      Comunque consulta anche un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  19. Salve, ho acquistato un immobile nel centro storico. Su di un lato del fabbricato sono state realizzate, dopo rilascio di autorizzazione da parte del comune, una luce e una veduta. Il mio fabbricato sul lato interessato, confina con uno spazio largo circa 75 cm accessibile da chiunque dalla strada pubblica e di proprietà pubblica che però è chiuso su di un lato, nel senso che non ha sbocchi su altra via. Prima domanda: la veduta realizzata al Piano Primo deve comunque rispettare la distanza di ml 1.50 dal fondo del vicino o, essendoci questo spazio pubblico, va in deroga? Seconda domada: essendo la luce posta al piano terra al di sotto di circa 1 metro al piano di campagna del fondo del vicino deve comunque rispettare l’altezza interna di ml 2.50 dal piano di calpestio interno alla mia abitazione ? Grazie per la vostra risposta.

  20. Salve, sto ristrutturando casa e mi è stato impedito di spostare una finestra già esistente che si affaccia su un pozzo luce e mi è stato detto che dovrei costruire una finestra a 2 metri di altezza con la grata. La finestra in questione si trova al terzo piano e a quest’altezza il pozzo luce non è chiuso su 4 lati ma soltanto su tre. L’idea era quella di spostare la finestra verso la parte aperta per avere più luce ed aria. Ho la possibilità di spostare la finestra se rispetto le distanze citate nell’articolo? Si può capire chi è il proprietario del pozzo luce e soprattutto se c’è un proprietario? E in quale modo? Si può capire dalle visure catastali?
    In attesa di una vostra risposta, vi saluto cordialmente.

  21. Gentile Amadeus, per illustrare meglio la situazione ho inviato uno schizzo all’indirizzo [email protected]. La ristrutturazione è considerata come nuova edificazione fontale?

  22. Sto ristrutturando una vecchia costruzione antecedente al 1940. Esistono dei punti luce che danno su un cortile privato, sul quale negli anni è stato gettato del cemento, riducendo, in questo modo, le altezze dei punti luce. Posso aumentare l’altezza del muro per rispettare quella minima di mt. 2,50? Posso aumentare i punti luce?

    • Per Ines.
      Alzare il muro ti comporterebbe avere l’autorizzazione anche dei proprietari confinanti.
      Alza, invece le luci mediante una prolunga al piede.
      Amedeu e c.

  23. Buongiorno vorrei sapere se posso chiedere la regolamentazione delle luci che ora danno al mio cortile ,prima era una casa unica ora divisa tra due fratelli, adesso io mi trovo due fiestre con grata sul mio cortile che sono alte meno di un metro dal suolo del ,mio cortile.

    • Per Federica.
      Non comprendiamo cosa vuol dire regolarizzazione, in quanto, se sono luci (Lo troverai nell’articolo dal quale hai scritto) hai i diritti e i doveri meglio elencati in detto articolo e nei simili (Sempre su questo sito).
      Amedeu e c..

  24. Buona sera vorrei sapere se posso chiedere di regolarizzare le altezze delle luci che danno sul mio cortile , la casa prima era unica adesso sono due appartamenti io ho l’ingresso dal mio cortile poi scala interna e abito al primo piano, il vicino all’ingresso sempre al piano terra nel suo cortile, ma due finestre danno nel mio cortile,per confine c’e una rete alta meno di metro io vorrei fare un muro e che lui modifichi le luci (attualmente sono alte appena 1m dal mio suolo) . cosa devo fare?

  25. Riprova
    Buonasera, abito in una casa di proprietà che ha un lato confinante con fondo di un’altra proprietà. Premetto di risiedere al primo piano dove vi sono le aperture, poste ad un’altezza dal pavimento di 140 cm ed inserite in un muro di confine largo 60 cm.
    Praticamente la vista che godo dalla finestra riguarda una piccola collinetta (di proprietà del vicino). Per potermi affacciare devo impiegare un mezzo artificiale che mi consenta di affacciarmi e quant’altro. Altrimenti, godo di una vista libera su questa collinetta a circa 15 mt. dalla mia proprietà.

    Il vicino pretende che apponga vestri opalini che mi impediscano di vedere in orizzontale. Ripeto per affacciarmi dovrei impiegare mezzi artificiali per sopperire all’altezza, poco agevole, della finestra ed alla profondità del muro nel quale sono inserite le finestre.

    Secondo voi è necessario che assecondi le richieste insistenti del mio cliente?

    Un cordiale salto,

    Tom A. Colliard

    • Per Tommy.
      Le luci devono avere diverse caratteristiche che originariamente vengono illustrate nel seguente nostro articolo
      http://www.coffeenews.it/le-luci-chiarimenti-ed-esempi-esplicativi
      Come, poi, avrai letto nell’articolo dal quale ci hai scritto, incidono nelle luci anche l’altezza da terra e altre misure ivi riportate.
      Logicamente il codice civile non può descrivere tutte le casistiche che si possono presentare per tali luci e indica solamente gli esempi più significativi.
      La situazione che ci hai illustrato, in effetti non permette l’affaccio sul fondo del vicino, perchè oltre all’altezza interna di mt 1,40 devi superare anche lo spessore del muro di 60 cm.
      Per cui, a nostro parere tale apertura ha più le caratteristiche di una luce che non di una veduta.
      Il fatto, però, che non è riportata negli esempi, ti pone in una situazione alquanto difficile, e una eventuale causa civile sarebbe di esito alquanto incerto, tanto più se tu trovi un giudice che si attiene alle pure indicazioni del codice civile.
      Per cui abbiamo espresso un nostro punto di vista, ma non costituisce la certezza di una ragione.
      Amedeu e c.

  26. Salve, il vicino ha un deposito costruito utilizzando la volumetria del terreno che c’era e del circostante non edificabile. Io ho comprato il restante terreno non edificabile. Adesso vuole fare una copertura tipo tettoia su questo deposito togliendomi tutta la luce. Premesso che nella zona di cui parlo si può costruire a confine, chiedevo se può farlo senza autorizzazione e se lo può fare a confine togliendomi la luce. Grazie.

    • Per Maria.
      E’ poco chiara la situazione urbanistica che ci descrivi, per cui ti diamo un consiglio.
      Occorre che ti rechi presso l’ufficio Edilizia Privata del Comune per esaminare la situazione urbanistica delle aree e dei volumi esistenti, nonchè la possibilità edificatoria che esiste in detti terreni, compreso gli altri parametri, quali le distanze dai confini e l’altezza raggiungibile.
      Potrebbe servire anche l’ufficio Urbanistica, ma l’Edilizia Privata conserva tutti i progetti esistenti in tali aree, per cui, all’occorrenza, puoi visionarli, controllando anche i volumi approvati e quelli abusivi.
      Insomma devi fare un monitoraggio della situazione controllando quali sono i tuoi diritti rispetto a questo confinante.
      Amedeu e c.

  27. Il vicino mi ha citato perché presume che io abbia modificato una luce irregolare in veduta. I nostri appartamenti sono in una villa condominiale e confinano con area condominiale il passerò che porta al suo ingresso è una sua corte esclusiva e si affacciano la mia è la sua finestra a 90 gradi con 30 cm dai muri. Quindi anche la,sua finestra guarda il mio muro a distanza minore di 75 cm.
    C’è stata già una sentenza di primo grado dove il giudice ha stabilito che siccome gli appartamenti confinante con area condominiale e trattandosi sicuramente di un contesto condominiale non avendo il CTU potuti stabilire con certezza la proprietà del passetto in virtù della art 1102 ogni condomini può aprire una finestra per avere area e luce.
    Quindi la finestra è rimasta come era prima della causa.
    Oltretutto io ho comprato prima di lui da oltre 20 anni senza aver cambiato la finestra da vasi stasera doppio battente. Ma il CTU ha constatato che oltre 18 anni prima la finestra stata modificata senza poter dire quando.
    Il vicino un vecchio geometra ricorre in appello ed io mi sono stancato anche perché ho visto nelle foto della recente relazione tecnica di chi ha fatto le tabelle millesimali che ha posto un armadio davanti la mia finestra per ostruire luce ed aria.
    Vorrei nella mia vita occuparmi di altro ma questo signore non ha nulla altro da fare……

  28. abito in un villino bifamiliare appena fuori Roma. Il vicino ha posizionato senza chiedere alla Cooperativa o a me una qualsiasi
    autorizzazione o consenso per posizionare attaccati alla ringhiera di confine sui due lati ma, sulla sua proprietà, dei pannelli frangivento in legno appena più alti di qualche cm della stessa ringhiera . Al momento ancora non è stato istituito il Regolamento di Condominio. Oltre che essere sul confine (sempre dalla sua parte) a me toglie luce , aria e quella veduta che mi aveva portato a scegliere quel villino e quella posizione nel comparto residenziale .
    Lui ritiene di essere dalla parte della ragione e che non doveva chiedere niente ne a me e ne alla cooperativa . Tantomeno si attiene a “buone regole del vicinato”, qualora fossero applicabili . Grazie

    • Per Max.
      In effetti se trattasi di rete plastificata verde frangivento, viene usata normalmente per fermarla alle recinzioni per proteggersi dal vento e dal sole.
      La novità potrebbe essere rappresentata dai pannelli, che sono strutture, sia pur amovibili (?) ma che potrebbero rappresentare un manufatto per il quale occorre la comunicazione di una CIL in Comune e l’approvazione dei vicini.
      Amedeu e c.

  29. Ho acquistato una abitazione confinante con una altra abitazione di proprietà altrui (muro confinante maestro e comune per entrambi.
    Nel bagno della mia abitazione ed a una altezza dal suolo di 2 m c.a è presente una finestrella che si affaccia sulla proprietà del vicino (entrambe le abitazioni si trovano piano terra ed entrambe presentano una pavimentazione equivalente in altezza).
    Affacciandomi da tale finestra vedo una tettoia ricoperta da carta catramata ed un tetto con tegole di appartenenza entrambi del Vicino
    Il confinante mi ha imposto di trasformare tale finestra in punto luce (nell’atto di comprovendita notarile si fa appunto notare che il proprietario vicino ha questo diritto.
    In questo campo sono di una ignoranza totale e quindi gentilmente la prego di aiutarmi.
    Cosa si intende per inferriata e cosa si intende per grata con maglie da 3 cmq? E’ possibile integrare in un unico corpo entrambe le cose?
    Se dovessi rispettare che la base della finestrella deve trovarsi a 2,5 m di altezza dal pavimento, raggiungo il soffitto e come tale devo murare tale apertura E’ così?

    Grazie infinite e Saluti Giuseppe

    • Per Giuseppe.
      Se trattasi di una veduta, come sembra, devi stare al seguente articolo del codice civile (Contenuto nell’articolo dal quale ci hai scritto)
      art. 904. — Diritto di chiudere le luci (Vedi immagine soprastante)). — La presenza di luci in un muro non impedisce al vicino di acquistare la comunione del muro medesimo nè di costruire in aderenza.
      La costruzione in aderenza al di là del muro deve essere legittima, cioè approvata dal Comune e non abusiva.
      Amedeu e c.

  30. Ho le finestre della mia abitazione vicine al terrazzo di un appartamento confinante appartenente ad altro condominio (privo di amministratore); Orbene, la proprietaria del terrazzo, non pulisce costantemente il terrazzo, ed anzi si lamenta quando provvediamo a pulire le finestre del ns appartamente recintate con grata in ferro (pulizia opportuna per ovvi motivi pulizia e vivibilità).
    Da ultimo, oltre alla presenza di alberi, la sig.ra del terrazzzo sta mettendo anche delle finte pareti divisorie con rami finti di alberi, impendendo altresi l’ingresso di luce e aria nelle finestre di mia appartenenza.,
    Nonostante i ripetuti solleciti la sig.ra bonariamente non vuole provvedere alla pulizia ancge di materiale edile residuo nonchè all’eliminazione della finta parete divisoria e degli alberi.
    Che facciio??? Missiva di un avvocato?
    Grazue mille e saluti

    • Per Diego.
      La questione potrebbe configurarsi come un atto di emulazione fatto dalla vicina nei tuoi confronti.
      http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
      Se non risolvi bonariamente devi farle scrivere da un avvocato.
      La stranezza di tale domanda, a nostro parere, sta nel fatto (Ci sembra di avere capito questo) che i tratta di una finestra che dà su un terrazzo altrui.
      In questo caso cerca di tutelarti parlandone sempre con il legale, in quanto potrebbe trattarsi di una luce usata come veduta.
      Amedeu e c.

  31. Buonasera vi pongo il seguente problema. Il condominio in cui abito è una costruzione del 2008 che sorge su una precedente costruzione dei primi del 900. Tale condominio ha una distanza inferiore al metro e mezzo dal muro di confine del condominio di fronte.
    Il condominio di fronte sorge ben più lontano del metro e mezzo saranno 9 metri dal loro muro di confine. Nel nostro condominio sono presenti dei balconcini a veneziana. I condomini del condominio difronte sostengono che noi non possiamo affacciarci per mancanza delle distanze. Possono? Nel nostri contratti di acquisto non ci sono scritte limitazioni ma non sono neanche esplicitate delle servitù di veduta. I condomini del palazzo di fronte ci hanno intimato di procedere con azioni legali. A cosa possiamo andare incontro? Considerato anche che tale balcone si trova nel locale della cucina e quindi per l’abitalita è necessario che nella cucina ci siano della aperture di aria?
    Grazie fin d’ora

  32. buonasera, ho un abitazione a distanza di 5 m da un edificio il quale ultimamente è stato oggetto di ristrutturazione hanno inserito sul tetto un macchinario per il condizionamento e riscaldamento dell’edificio di grandi dimensioni alto circa 1,8 metri posto sopra il vano extra-corsa di nuova realizzazione, in tal modo la mia visuale che prima era bloccata solo dal colmo del tetto (le mie finestre sono poste sotto ad altezza uguale al cornicione dell’edificio di fronte) ora per 2 m di larghezza a circa 5 m dalla mia finestra ma circa 2,00 m dal confine ho posizinato questo macchinaro che mi ostacola la vista. I vicini hanno l’obbligo di eliminarlo e ripristinare la vista, oppure hanno ragione loro visto che la mia vista era in parte già bloccata dal colmo del tetto e che il macchinario trovandosi a più di 2,00 dal confine anche se più alto del colmo di 1,30 m non mi ha leso la veduta.
    insomma chi ha ragione?
    Grazie in anticipo per la risposta

    • Per Andrea.
      Andrebbe vista la situazione sul posto.
      Comunque leggi il Regolamento Edilizio del tuo Comune (Anche via internet), dovresti trovarci un capitolo dedicato agli impianti in generale, distanze ecc.
      Amedeu e c.

  33. Buongiorno,
    ho appena ristrutturato un appartamento in centro storico, ed ampliato la portafinestra che da sul terrazzo di nostra proprietà utilizzando un serramento di due metri, per metà fisso e per metà è scorrevole che ne permette il passaggio. Il mio vicino confinante dalla parte del serramento fisso, mi contesta che non sono state rispettate le distanze dal suo confine, volevo sapere come si devono misurare i famosi 75 cm? il serramento è montato non in linea con il muro esterno, ma circa 50 cm all’interno, per cui misurando obliquamente dalla fine del vetro al confine tra le due proprietà ci sono 75 cm giusti, ma se si dovesse misurare dall’esterno i centimetri diminuiscono notevolmente. Si può considerare la parte fissa del serramento come una luce e non come veduta? La potrei eventualmente schermare con una pellicola satinata per impedire la veduta.
    Inoltre, il mio terrazzo è stato rialzato tramite pavimento galleggiante di circa 30 cm, completamente ispezionabile e non fisso; la rete ondulata di confine con il vicino è passata perciò da un’altezza di 2.20 ad un altezza di 190 cm. Può il mio vicino contestarmi il rialzamento del pavimento? oppure io posso ripristinare i 2.20 con un nuovo divisorio? Consideri che il terrazzo adiacente del vicino è in parte sullo stesso livello del mio precedentemente al rialzo, ed in parte circa 1.50 più alto, e affacciato direttamente sul mio. Si tratta di case vecchie e confini alquanto strani.
    Grazie in anticipo per la risposta.

    • Per Andrea.
      nell’articolo che segue potrai vedere il sistema giusto di misurazione dei 75 cm.
      http://www.coffeenews.it/distanze-per-lapertura-di-vedute-laterali-ed-oblique-dai-confini-dei-fondi-del-vicino
      Da tenere presente che tale distanza è di codice civile, per cui nel Regolamento Edilizio Comunale potrebbero essere fissate delle distanze più restrittive.
      Puoi consultarlo via internet nel sito del Comune.
      Altra cosa.
      Fai attenzione che lo spazio di muro che rimane la finestra e la fine del tuo muro rispetti la normativa anti sismica, in quanto è molto importante. (Le finestre non devono stare ad una distanza inferiore a 1 mt dagli angoli dell’edificio)
      Amedeu e c.

      • Se dovessero mancare 5 cm il confinante può intraprendere azione legale nei miei confronti? Consideriamo che la vetrata è fissa, per cui non credo si possa considerare come una veduta. sbaglio?
        Non ci sono angoli dove è stata ampliata la porta finestra, è stata ampliata a seguito dell’autorizzazione ambientale.
        Per quanto riguarda l’innalzamento del pavimento tramite galleggianti?

        • Per Andrea.
          Anche se sono pochi cm, per assurdo, il vicino potrebbe richiederti di rispettare la legge.
          Per quanto riguarda il rialzamento, se puoi rialzare il muro di confine portandolo dalla tua parte a mt 2,50, rientreresti nel disposto dell’articolo 903 del codice civile.
          http://www.coffeenews.it/luci-e-vedute-con-esempi
          Ti occorreranno tutte le autorizzazioni necessarie (Comune compreso).
          Amedeu e c.

  34. Salve espongo la mia domanda: possiedo una casa indipendente con annesso giardino alle spalle, in tale giardino si affaccia la casa del vicino in quanto fisicamente l intero suolo alle spalle del vicino è di mia proprietà.
    Il vicino ha su questa facciata un apertura all altezza di circa 90 cm da terra e alta circa 2 metri e larga circa 1,5 metri, che presenta ed ha sempre presentato una grata fissa quasi a raso muro e apertura delle imposte lato interno, la mia domanda è la seguente tale apertura è una veduta o una luce, il dubbio sorge perché dalle dimensioni appare come una finestra quindi veduta ma in effetti non potendo in alcun modo il vicino affacciarsi in quanto grata a maglie strette. In caso di luce posso obbligare a rispettare distante per ovvi problemi di privacy. Perché ad essere sinceri non è così di facile interpretazione la differenza tra veduta e luce. Ringrazio a priori per la vostra risposta, saluti giovanni

    • Per Giovanni.
      Hai pienamente ragione, non è affatto chiara la differenza tra luce e veduta.
      Se leggi questi due nostri articoli dedicati alle luci e vedute riferite al codice civile, troverai che le stesse devono avere determinate caratteristiche
      http://www.coffeenews.it/le-luci-chiarimenti-ed-esempi-esplicativi
      http://www.coffeenews.it/luci-e-vedute-con-esempi
      In effetti sono caratteristiche che è difficile trovare, specie per quanto riguarda la rete grigliata, mentre è più facile per l’altezza da terra.
      Il fatto di avere una finestra con una inferriata appare alquanto anomalo e non dà certezza di essere in presenza di una luce.
      Dovresti ricercare, con molta pazienza, delle sentenze nel web che ti confermino quanto sopra.
      Amedeu e c.

  35. Buongiorno,

    PREMESSA
    – ho da poco acquistato una casa del 1953 in aperta campagna e la sto ristrutturando con SCIA. Su un lato, la distanza dalla recinzione di confine è inferiore a 1,5m (mediamente 1m) e si affaccia sul campo del vicino di 5ettari.
    – La casa di sua proprietà è DISABITATA e si trova a 80metri di distanza dal mio muro.
    – Nel 1969 i vecchi proprietari hanno ampliato l’abitazione, aprendo due nuove vedute proprio sul campo del vicino. I lavori sono stati realizzati “in regola” depositando i disegni al Comune ed aggiornando il Catasto. Quindi queste 2 finestre, nelle visure, compaiono già dal 1969. In un documento, è scritto che il vicino non si è opposto.
    – Nel 1986 sono stati condonati due abusi fatti proprio nella parte appena costruita (regolamentato l’altezza e la pendenza del tetto), rimarcando così, nei nuovi disegni, la presenza delle due vedute (con foto).
    – Nel 2003 sono stati effettuati dei nuovi lavori, fra cui la chiusura di queste due finestre (pratica sempre trovata in Comune). Quindi, queste 2 finestre sono state lì, immutate e ben visibili, per più di 20 anni.
    – Nel 2007 è stato effettuato un condono praticamente sull’intera casa.

    GENTILMENTE RICHIEDO.
    – So che mi mancano 50cm, ma posso ripristinare almeno una di quelle 2 vedute chiuse, visto che sono trascorsi meno di 20 anni dalla loro chiusura (es. per art1074cc)
    – come posso richiedere eventualmente questo diritto? Ovvero, passo a passo, cosa debbo fare? Serve sentenza o è automatico?

    PROBLEMI
    – la figlia del vecchio vicino che ha dato il benestare nel 1969, ora proprietaria del fondo, può opporsi all’apertura della veduta (art902) anche se in alcun modo POSSO LEDERE LA SUA PRIVACY E SICUREZZA (cosa che l’articolo punta a salvaguardare)? Ricordo che tra il mio muro e il suo muro c’è 1 metro di mio marciapiede (percorribile e dal quale potrei vedere e gettare di tutto) e 80metri di suo campo per poi ammirare un casolare antico ma abbandonato. Inoltre, dalla strada comunale che costeggia le due nostre case, è possibile vedere tutto (quindi non posso ledere privacy)
    – Se mi dite che si può opporre (anche se non capisco quali diritti le ledo), posso almeno creare un’apertura nel muro con vetrocemento satinato (no vista, no aria, no prospectio, no inspectio)?

    Aggiungo che in quella stanza c’è un caminetto e NON ho altri punti luce… mi avrebbe fatto piacere potere cambiare l’aria, godendomi ettari di peschi e grano tutto attorno a casa (diritto di panorama?) certo di non disturbare nessuno.

    Grazie, e scusate il lungo post, ma andava spiegato bene.

    • Per Dario.
      Senza farti attendere inutilmente per due o più giorni ti invitiamo a leggere accuratamente la parte contrassegnata in rosso nel link del nostro sito.
      http://www.coffeenews.it/scriveteci
      Questo è dovuto al fatto che dobbiamo dare moltissime risposte e le lunghe lettere non ci permettono di soddisfare tutti in modo attendibile.
      Amedeu e c.

      • OK, grazie. Semplifico.
        Una finestra (veduta) era aperta regolarmente da più di 30 anni (e col benestare scritto del vicino), su un muro posto a 1 metro dal confine.
        Poi è stata chiusa e successivamente condonata.
        Posso riaprire oggi tale finestra, chiusa 9 anni fa, facendo valere il vecchio diritto di veduta, essendo trascorsi meno di 20 anni? Grazie.

        • Per Dario.
          Una volta chiusa, è molto difficile che il vicino accetti che tu la riapra, specie dopo un periodo così lungo.
          Corri il rischio di trovarti in una lite giudiziaria con tanto di avvocati.
          Non comprendiamo se il condono abbia interessato la chiusura della finestra.
          In questo caso la situazione sarebbe ancora peggiore, in quanto si troverebbe depositato in Comune un documento che giustifica la situazione attuale.
          Amedeu e c.

  36. Buona sera,
    vivo in un appartamento in condominio acquistato da mio padre (fine anni 60) e da me ereditato, sul terrazzo a livello dell’appartamento mio padre costruì una tettoia, condonata negli anni ottanta. La tettoia è posta sotto una finestra del vicino e mai nessuno ha contestato la legittimità dell’opera. Circa 15 anni fa la casa del vicino è stata venduta e recentemente i nuovi proprietari mi hanno intimato (verbalmente per il momento!) di demolire detta tettoia perché non vengono rispettate le distanze “di legge”…. Tra la tettoia e la soglia bassa della finestra ci sono meno di due metri. Ne hanno il diritto? Anche se si tratta di struttura condonata/accatastata e comunque realizzata oltre trentanni fa?

    • Per Domenico.
      Premettiamo che i permessi comunali vengono sempre rilasciati “Fatti salvi i diritti dei terzi”
      Per cui, il fatto che sia stata condonata e accatastata ha una importanza relativa in quanto mancavano le autorizzazioni del vicino; invece, a nostro parere, conta l’argomento che la tettoia esiste da più di 20 anni e voi ne avete esercitato il possesso in maniera pubblica, continua e pacifica, tre elementi essenziali per potere mantenerla per usucapione (Prescrizione) avvenuta.
      Comunque con alcune foto della tettoia e confine, recatevi anche presso un legale della vostra zona.
      Amedeu e c.
      Amedeu e c.

  37. Buona sera,
    la casa dove vivo è costituita da due appartamenti uno al piano terra uno al primo.
    Ogni appartamento ha la propria entrata indipendente e il proprio giardino.
    Io vivo al piano terra e ho delle finestre che si affacciano sul giardino del vicino che vive al primo piano.
    Ora il mio vicino ha edificato un muro divisorio tra i giardini alto 1 m. e 70 cm che però è a meno di 2 m dalla una delle mie finestre (per essere esaustivo nell’angolo della casa vi sono due finestre una che guarda ad est e una che guarda a sud, il muro divisorio parte ad 1 m e 50 cm dall’angolo in direzione est).
    Ora guardando dalla finestra la mia vista è impedita da questo muro che risulta inoltre antiestetico. Volevo chiedere se il mio vicino poteva costruire il detto muro a questa distanza.
    La ringrazio anticipatamente.

    • Per Alberto.
      La costruzione dove abiti è divisa in due appartamenti, però il progetto è unico, così come lo è la parte estetica del fabbricato, il suolo, le mura portanti, il tetto, ecc.
      Per cui, il vicino, oltre che all’autorizzazione comunale (Rilasciata sempre “Fatti salvi i diritti dei terzi”), doveva procurarsi anche la tua autorizzazione.
      Amedeu e c.

  38. Buonasera, vorrei porle il seguente quesito: nel mio giardino ho un muro a comune con un ristorante. Dalla mia parte il muro è alto mt 1,05 mentre dalla loro è 1,70 da terra perchè c’è un dislivello. Prima che comprassi la casa, il ristorante ha costruito delle luci sul muro a comune fino al tetto su cui c’è una gronda che è rivolta dalla mia parte e copre tutta la larghezza del muro. Il muro è largo cm 25 e a me ne è rimasto cm 6. Quando ho acquistato casa c’era giá una pianta rampicante nel mio giardino che parte da terra ed arriva fino alla fine delle loro luci sotto la gronda. Il rampicante non gli fa entrare la luce e così hanno aperto le luci da dentro il ristorante e mi hanno tagliato la siepe. Vorrei sapere di chi è la proprietà del muro anche se sulla piantina c’è il disegno del muro con una riga nel mezzo (che dovrebbe significare che è in comune) ma la gronda è sul loro tetto ma sporge dalla mia parte. Abbiamo tentato una conciliazione decidendo di fare un muro a spesa comune di mt 1,97 dalla mia parte aggiungendoci sopra cm 50 di vetro-cemento a spese loro fino al tetto dove c’è anche la gronda. In questo modo gli entra la luce. La conciliazione è saltata perchè pretendevano per me è per gli aventi diritto, che mi obbligassi a far crescere il rampicante sotto al vetro-cemento (che a tutti gli effetti è un muro) e che non mettessi ad una distanza di cm 50 nessuna siepe. Di chi è il muro? Devo andare in causa o posso pretendere, nel caso in cui il muro fosse a comune o tutto mio, che tolgano le luci e si faccia un muro?
    La ringrazio infinitamente per la risposta.
    Cordiali saluti

    • Per Marina.
      E’ necessario che ti rivolga da un tecnico professionista della tua zona (Geometra va bene), il quale effettuerà le visure ipo catastali e infine avrà la situazione chiara circa l’appartenenza del muro.
      IL tecnico potrebbe anche servire a tracciare sul terreno la linea di confine e a fare da intermediario circa la “lite” che avete in corso.
      Amedeu e c.

  39. Buongiorno correi porle il seguente quesito: ho aperto una finestra al primo piano del mio appartamento posta altezza ad mt 1,40 da terra 24 anni fa. Ho un progetto al catasto con la ralizzazione di questa finestra affaccia su un terrazzo libero e da qualche tempo il vicino mi impone di chiudere perche ha intenzione di costruire. (il vicino 24 anni prima ha acconsentito alla realizzazione perchè non avendo una scala per andare in terrazzo in caso di bisogno usufruiva del mio passaggio). Sempre 24 anni fa abbiamo firmato su carta libera che in caso avesse bisogna dell’area soprastante la chiusura della finestra. non so se questa dichiarazione su carta libera abbia valore, ma son passati piu di 20 anni a mio parere non ha validità. come devo comportarmi a tale proposito?
    La ringrazio infinitamente per la risposta.
    Cordiali saluti

    • Per Giuseppe.
      Controllare se hai acquisito il diritto di tenere la finestra per usucapione ventennale.
      Devi recarti da un legale della tua zona portando il documento che avete firmato.
      Amedeu e c.

      • grazie ancora qualche informazione: il mio vicino su una parete di mia proprieta ha canalizzato tubi per l’acqua con pila, a pochi centimetri dalla mia parete c’é un contenitore d’acqua da 1000 litri con motore rumoroso che quando in funzione (tutti i giorno dalle am 4,30 alle 7,oo) mi impedisce di dormire, posso denunciare il mio vicino per uso improrio della mia parete e che venga eliminato tutto il condotto dell’acqua dalla mia parete? per concludere é stata aperta abusiva una finestra completa di persiana ad 1,60 mt(a pochi centimetri dal muro divisorio) e dopo pagato il condono dalla porta di ingresso di mia abitazione, a mio parere troppo vicina la persiana aperta invade il mio territorio, posso intervenire con la legge che mi chiuda questa finestra?
        Come devo comportarmi a tale proposito?
        La ringrazio infinitamente per la risposta.
        Cordiali saluti Giuseppe

        • Per Giuseppe.
          Per le modifiche non autorizzate alla costruzione va chiamato in causa l’ufficio edilizia privata e il comando dei vigili urbani.
          Per quanto riguarda l’apparecchiatura rumorosa, ti consigliamo di rivolgerti all’ufficio di Igiene Pubblica presso la locale ASL, per fare eseguire un sopralluogo ai fini della misurazione dei decibel dovuti alla rumorosità.
          Per ottenere il loro intervento, non sarebbe male tu facessi presente che tale rumore sta causandoti notti insonni (Come ci sembra di comprendere).
          Amedeu e c.

  40. Per Luigi
    Senza farti attendere inutilmente per due o più giorni ti invitiamo a leggere accuratamente la parte contrassegnata in rosso nel link del nostro sito.
    http://www.coffeenews.it/scriveteci
    Questo è dovuto al fatto che dobbiamo dare moltissime risposte e le lunghe lettere non ci permettono di soddisfare tutti in modo attendibile.
    Amedeu e c.

  41. Buongiorno,
    volevo chiedere quanto segue:
    Ho acquistato da poco un appartamento, tale appartamento presenta per me un’unica problematica, nella parete del palazzo facente parte del mio balcone è presente una luce, ho notato che tale apertura è presente anche al piano sottostante, mentre non sono riuscito a vedere se è presente anche ai piani superiori, la mia domanda è sapere se è lecito che sia presente questa apertura nel mio balcone, se nel caso mettessi qualcosa avanti a tale apertura posso andare incontro a dei problemi?
    Ringraziandovi per la collaborazione la disponibilità, porgo coridali saluti
    Luigi

  42. Buongiorno,
    mi trovo in una situazione simile a quella raffigurata nella figura 2 mostrata nella descrizione dell’articolo 903. Io sarei il proprietario B e vorrei recuperare il sottotetto rialzando il tetto di circa 1m. Il proprietario A ha realizzato nel 2007 un punto luce/veduta (è un’apertura obliqua che parte come veduta e termina come punto luce) che guarda sopra il mio tetto e il rialzo che vorrei fare con un muro in aderenza lo andrebbe a chiudere. E’ possibile farlo senza incorrere in problemi giudiziali?

    N.B. il punto luce/veduta è stata aperta nel 2007 senza chiedere nessun consenso a noi

    Grazie

    • Per Mauro.
      Dalla veduta dovresti stare alla distanza prevista dal Codice Civile.
      Controlla in Comune se tale finestra venne autorizzata.
      Poi procedi come credi
      Non vogliamo dare alcun suggerimento di seguito a ciò, poichè siamo contrari a suggerire soluzioni che possono creare attrito tra vicini.
      Amedeu e c.

  43. Buongiorno, avrei un quesito da esporre e Vi ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi. Devo effettuare una ristrutturazione straordinaria con contestuale adeguamento sismico di un immobile di mia proprietà con annesso rifacimento del tetto e realizzazione del cordolo pari a 50 cm. In aderenza con il tetto da rifare, su un muro comune (muro che divide le due proprietà visto che le strutture sono aderenti), vi sono una luce e una finestra (finestra di un bagno) che con la realizzazione di quanto esposto prima andrebbero chiuse. Le abitazione così come le luce e la finestra sono quasi secolari anche se queste ultime dubito siano regolarizzate. Gradirei sapere a norma di legge, con le opere di adeguamento sismico e la realizzazione del cordolo, viste le “finestre” presenti a meno di 5 cm dal mio tetto posso chiudere la finestra e la luce o sono passibilile di azioni legali? O se ve ne sia qualcuna, la possibile via da percorrere al fine di poter realizzare quanto sopra esposto.

    • Per Seby.
      Per darti una risposta attendibile occorrerebbe effettuare un sopralluogo e questo non è possibile.
      Comunque, per quanto riguarda la luce, poichè effettui i lavori con regolare autorizzazione comunale, non dovresti avere alcun impedimento per chiuderla dalla tua parte.
      Altro discorso è per la finestra, dalla quale, se trattasi di una veduta, deve essere rispettata la distanza minima di 3 metri, secondo il codice civile.
      Comunque, se realizzi il cordolo mantenendo il suo estradosso al pari dell’estradosso del muro attuale (Cioè non sopraelevando il tetto neanche di 1 cm), non dovresti rispettare distanza alcuna, in quanto si tratterebbe di rinforzo e restauro di una muratura esistente.
      Amedeu e c.

  44. Buonasera, chiedeo gentilmente aiuto.
    Vi sottopongo il mio quesito.
    Il villino dove abitiamo un tempo era una monofamigliare, con il tempo è stato farzionato in tre unità immobiliari (piano seminterrato-rialzato e primo).
    Su un lato dell’edificio ci sono una serie di finestre; 4 al primo piano, tre al piano rialzato (il mio) una quarta è cieca (esistono solo le persiane in legno, la finestra non è stata mai aperta), e 4 al piano seminterrato. Tutte le finestre sporgono sulla rampa di accesso al piano seminterrato (ora abitato da un’altra famiglia). La mia abitazione è al piano rialzato. Vorremmo aprire la finestra cieca (che darebbe aria e luce al nuovo bagno), considerando che alla sua destra ed alla sua sinistra dispongo già di due finestre che distano l’una dall’altra 4 metri. Possiamo farlo? Il muro di cinta dista 2.90mt dalla facciata. Mi scuso se non sono stato chiaro. Se vuole posso inviarle delle foto. Grazie
    Stefano

  45. Gentilissimo,
    avrei un quesito da porle. Puo’ il mio vicino aprire diversi punti luce che si affacciano sulla mia terrazza ?
    La normativa attualmente in vigore (artt. 900 – 904 del Codice Civile) parla di aperture di luci sul FONDO del vicino. A tal proposito, considerato che si parla di FONDO, puo’ il mio vicino aprire tali Luci sul terrazzo della mia abitazione ?
    Le faccio presente che la mia abitazione ha un solo Piano (Piano Terra con terrazzo) e l’abitazione del vicino si trova in una casa adiacente alla mia al secondo piano)

  46. Buongiorno

    ho acquisito un immobile anni 60 costruito a 1,5 metri dalla recinzione che mi divide dal mio vicino.

    ad oggi ho delle finestre, sia piccole che grandi che si affacciano al confine con il vicino e sono del tipo da officina (apribili come una finestra a ribalta).

    io posso rasformare un foro di una finestra e realizzarci una porta?

  47. Buongiorno,

    Sto per fare una ristrutturazione di un immobile di mia proprietà, il progetto prevede di aprire 2 nuove finestre sul lato nord della proprietà al 1° piano, sullo stesso lato a piano terra sono già presenti una porta e una finestra. Il lato nord guarda su una strada sterrata privata di proprietà mia e di altre 13 persone, proprietarie di campagne ed altre case che stanno lungo la stradina. Volevo sapere se mi è consentito aprire le 2 nuove finestre o è necessario il permesso di tutti gli proprietari della strada, eventualmente, se dovessi richiedere il permesso è trovare resistenze potrei ovviare al problema aprendo delle luce e non delle vedute?

    Grazie,

    Andrea

  48. Buongiorno,
    ho la luce di una cantina che da all’interno di un locale di mia proprietà accatastato come laboratorio (cod. catasto C3). Vorrei trasformare questo locale in box (cod. catastale C6), ma data la presenza di questa luce non riesco ad avere i permessi per il cambio di destinazione d’uso.
    Quali possono essere le soluzioni?
    Potrei fare una parete parallela alla parete dove c’è questa luce. a che distanza doveri stare?
    Grazie

    • Per Luca.
      Come hai spiegato non riusciamo a comprendere il tuo problema.
      Dovrebbe essere sufficiente realizzare una parete chiusa (Lato luce) e ben sigillata.
      Amedeu e c.

  49. Buongiorno, sono proprietaria di un terreno edificabile in discreta pendenza in zona B. Il mio vicino, non so quanti anni prima il mio acquisto, ha sbancato il terreno fino al muro di confine e quindi ha costruito in aderenza un box auto con copertura ad uno spiovente (larghezza circa 3 metri) che risulta più o meno a filo con il mio terreno; in aderenza al suo box, e quindi a distanza di circa 3 metri dal confine con la mia proprietà, ha poi eretto un’abitazione che sopravanza il box di un piano e sulla parete prospettante sul box (parallela quindi al confine) ha aperto delle bucature (l’immobile è ancora al rustico. E’ lecito il suo operato? E soprattutto potrò io costruire sul mio terreno salendo in aderenza al confine con un muro cieco? mi pare di capire che non rispetterei la distanza di 10 metri tra pareti finestrate, e quindi dovrò arretrarmi di 7 metri per poter costruire??’

    • Per Francesca.
      Il suggerimento che ti diamo consiste nel recuperare una planimetria (Anche catastale scala 1:2000) della tua per recarti presso l’ufficio Edilizia Privata del Comune, al fine di sapere se il vicino ha ottenuto il permesso comunale per costruire.
      In tale occasione, poichè è tuo diritto, come è quello di chiedere una copia a pagamento, chiedi di visionare il progetto.
      Puoi così controllare cosa è abilitato a realizzare il tuo vicino e inoltre se ha dei manufatti abusivi.
      Dopo di che puoi rivolgerti da un tecnico professionista per richiedere il rispetto dei tuoi diritti.
      Amedeu e c.

  50. Grazie Amedeu. Ho però potuto verificare che in realtà il box è largo 5 metri, quindi a prescindere dallautorizzazione , che controllerò , in teoria la sua costruzione sarebbe corretta ma mi costringerebbe ad arretrarmi di 10 metri dal confine? Rendendo di fatto non più edificabile il mio terreno che è poco più largo??? E questo che prevede la norma? Inoltre leggevo che in zona sismica non si può più costruire in aderenza sul confine … quindi comunque non ho alternative ?

  51. Buonasera.
    Volevo una sua opinione su una controversia condominiale.
    Una porta parzialmente vetrata è l’unica fonte di luce di una zona adibita a lavanderia comune, questa porta da su un’area di proprietà privata. Tengo a precisare che la porta è quella originaria dell’epoca della costruzione della casa, cioè dei primi anni ’60.
    I proprietari dell’area hanno parzialmente oscurato i vetri della porta, limitando notevolmente l’apporto di luce ed eliminando completamente la veduta sul loro fondo.
    C’è qualche norma che mi consenta di riportare la situazione originaria?
    Non hanno fatto un abuso?
    Cordiali saluti

  52. Ho una terrazza che termina con un balcone. Sul fianco destro un altro edificio, il cui muro, dal fondo della terrazza fino a dove diventa balcone, scende da 3 metri a 50 cm, seguendo il profilo del loro tetto. Ora, a ridosso di esso, vogliono aprire sul tetto una terrazza in falda che però, nel parapetto avrebbe una vista laterale ed obliqua verso la mia parte balcone, inferiore a 1,5 m (che è anche al confine di proprietà) e, nel fianco della loro terrazza, una vista diretta sulla mia parte terrazza, in quanto il muro è appunto alto solo 50 cm, a salire. Tenga conto che se loro fanno un muro ad L, alto 2 metri, mi tolgono luce e vista alla finestra che ho sul lato sinistro della terrazza (a 2,5 m) di fronte al tratto di mio muro più basso, e luce diretta (obliqua) a quella in fondo alla terrazza. Cosa posso fare? Che distanze vanno rispettate?

  53. un fabbricato costruito negli anni 70 sul confine da due lati denominato A, da un lato ha le finestre luce dall’altro lato ha dei balconi che sporgono sul terreno di mia proprietà, attualmente ho richiesto un permesso di costruire per demolire e ricostruire un fabbricato e invocando la legge regionale devo realizzare un aumento della superficie pari al 40%, si precisa che la legge regionale prescive la deroga ai strumenti urbanistici vigenti in materia, il permesso di costruire accordato dal comune il quale prevede la ricostruzione in aderenza con l’angolo del fabbricato denominato A costruito sul confine, i proprietari del fabbricato A hanno chiesto il fermo dei lavori al comune ritenendo che il fabbricato da ricostruire non rispetta le distanze di luce e di vedute e non rispetta la distanza tra fabbricati. La mia domansa è posso realizzare il fabbricato atteso che nessune dellle proiezione dei fabbricati si incrociano grazie e che lo stesso fabbricato da ricostruire si triva al di sotto di circa tre metri dalle finestre del fabbricato A e ad una distanza di veduta ogligua di circa 2,5 metri grazie.

  54. ps riscrivo il post perchè ho dimenticato di dire che parliamo di centro storico con case costruite forse 400 anni fa e quindi l’equilibrio esterno si fonda proprio sul fatto che questo lastrico solare (tipo hortus conclusus ) ha la funzione evidente di dare aria e luce a tutti gli appartamenti che affacciano.
    Una intera parete finestrata della mia casa affaccia su un lastrico solare di altro proprietario con due finestre grandi con davanzale e due finestre sottostanti più piccole senza davanzale che, benchè per altezza e consistenza mi consentissero la veduta, sono state classificate come luci. Poichè le ho munite di grata come da sentenza (le due finestre più piccole) ma non ho possibilità di elevare la soglia a due metri dal piano di calpestìo interno perchè lo stato dei luoghi non lo consente (i due locali serviti da queste finestre/luci sono una cucina e un bagno la cui massima altezza è di m.1,80 per ciascun ambiente) il mio quesito è il seguente. Poichè affaccio su questo lastrico solare con due terrazze e due finestre con davanzale, il diritto di veduta permanente non si estende anche alle finestre più piccole classificate come luci e insistenti sulla stessa parete? Inoltre se su questo lastrico affacciano altresì almeno altri sette appartamenti di proprietari diversi, oltre a quello di mia proprietà, l’assoggettamento pubblico del lastrico non farebbe venire meno i dettami dell’articolo 901 cc in maniera di altezze visto che il requisito dell’altezza è rivolto a preservare la riservatezza del fondo vicino che, nel caso specifico, è inesistente? spero di aver spiegato bene il problema e di avere una vostra delucidazione al riguardo. Grazie mille. ps ho dimenticato di dire che parliamo di centro storico dove le case sono state costruite forse 400 anni fa

    • Per Anna.
      L’articolo 901 del codice civile stabilisce quali devono essere le caratteristiche delle luci e che troverai meglio descritte in questo nostro articolo:
      https://www.coffeenews.it/delle-luci-caratteristiche-dellinferriata-e-della-grata
      (In particolare larghezza delle maglie di 3 cmq)
      Per cui, avendo tu una grata fissa, anche se diversa, alle 2 finestre non puoi affacciarti e avere una libera visione sul fondo del vicino.
      Già così sono rispettate alcune delle caratteristiche sopra descritte.
      Il vicino, a nostro parere, può chiedere, in ogni momento, tramite il suo legale, di regolarizzare tali due luci.
      Non vediamo, perciò, come tu possa trasformarle da luci in vedute.
      Amedeu e c.

      • Infatti il problema non è di trasformare le due luci in vedute ma ovviare alle altezze che non ci sono considerato che il fondo è soggetto a pubblicità (molti appartamenti affacciano su questo lastrico solare e quindi viene meno la necessità di riservatezza del vicino). In aggiunta mi chiedevo se avendo già un diritto di affaccio e veduta su questo lastrico tramite le due terrazze e le due finestre grandi con davanzale (che insistono sulla stessa parete delle due piccole) questo diritto non si estendesse anche alle due finestre piccole che ho munito di grate per uniformarmi alla sentenza ma che prima non avevano barriere di sorta. Da non dimenticare che le due finestre piccole danno aria e luce a una cucina ed un bagno che sarebbero irrimediabilmente compromessi nella salubrità qualora, a causa delle altezze degli stessi locali che nel punto più alto misurano m.1,85, si insistesse per la regolarizzazione alla lettera a cui io non posso dare seguito per impossibilità dello stato dei luoghi.

        • Per Anna.
          Eventuali litigi sulle luci, sappiamo sempre come iniziano ma mai come terminano, nel senso di quale sarà la sentenza del giudice.
          A nostro parere, se fornisci dette finestre di tutte le caratteristiche previste dal codice civile e in particolare di rete a maglie romboidali di 3 cm, non dovresti avere problemi; però è solo una nostra opinione.
          Amedeu e c.

  55. E’ applicabile l’art.905(distanze) del c.c.per l’apertura di vedute dirette su terrazzo di proprietà aliena ma su cui si ha il diritto di calpestio?

  56. ciao, posso aprire una luce al quarto piano su una facciata di un condominio che affaccia su una parte ribassata (2piani) di un altro condominio?
    che tipo di pratica va eseguita? scia in alternativa al permesso di costruire? e’ necessario il consenso dei due condomini? grazie mille

    • Per Francesca.
      Se trattasi di una luce va chiesta l’autorizzazione del Comune in quanto trattasi modifica di una facciata ed inoltre quella del condominio ove avviene l’esecuzione della luce.
      SCIA dovrebbe andare bene.
      Amedeu e c.

  57. Buongiorno, non essendo un tecnico non ho capito bene se un portone costituto in legno pieno che apre su un cortile di terzi è da considerarsi “veduta” oppuro no

  58. Ho una finestra con una grata che è a 1,36 mt dall’estradosso del solaio di copertura (non praticabile) del vicino. Vorrei rendere la grata apribile .. per non essere schiavo di vedere il sole sempro attraverso le sbarre. Il mio vicino sostiene che la mia finestra è una luce per cui non posso rendere apribile la grata. La finestra (unica) dell’appartamentino dei miei genitori è sempre stata dotata di grata .. ma solo per proteggersi da eventuali effrazioni … non perchè non poteva essere considerata una veduta.

    Come posso regolarmi ? posso rendere apribile la grata ? quali autorizzazioni devo chiedere …
    Grazie
    Adriano

  59. Ciao
    Sono proprietario di una villetta a schiera che sta attraversando una intensa ristrutturazione con allargamento di finestre e porte vetrate.
    Vorrei evitare problemi legati a distanze dal muro di confine e mi chiedevo se la mia situazione fosse a norma.
    Il confine di proprietà è parecchio strano e disegna una Z, perciò se valuto la distanza dalla finestra al perimetro, in linea perpendicolare a questo e parallela alla linea della finestra, ci sto dentro. Al contrario se calcolo il perimetro in senso obliquo non ci sto più dentro. sarebbe stato utile mandare un immagine in effetti.
    Ti ringrazio
    Fabio

  60. Devo contrastare la richiesta di sanatoria ex art.37,c4, avanzata dal promissario venditore che vuole regolarizzare la chiusura ( abusiva) del cortile di proprietà (mq. 17) anche se l’atto d’acquisto del 2011 lo rappresenta aperto: una planimetria del 1940 “rinvenuta” dopo 7 anni dal lascito, giustificherebbe la doppia conformità dell’attuale abuso. L’UOT ha emanato una DD per la demolizione, ma il venditore ha depositato una richiesta che è stata comunque sottoposta al parere del MIbac. La funzionaria ha dapprima escluso che il catastale del 39 possa provare la preesistenza, poi si è rifiutata di darmi accesso agli atti in quanto non ho potuto ancora stipulare, pur avendo avviato una causa ex art.2932 per l’esecuzione in forma specifica. Preciso che sul cortile rappresentato nel 1940 non ci sono indicazioni, neppure la X del vuoto. Il Brogliardo sin dal 1870 descrive la proprietà con un “piccolo cortile” che io dovrei acquistare tombato perchè la planimetria del 1940 non riporta indicazioni grafiche. Nè l’altezza, nè le linee incrociate del vuoto. la tombatura è risultata abusiva a seguito di accertamento tecnico.

    • Per Anna.
      Il promittente venditore ha il diritto, anzi il dovere, di regolarizzare, prima dell’atto, la situazione reale conformandola a quella regolarmente approvata, pena l’annullamento dell’atto e relativa denuncia.
      Il problema, così come accenni nella tua domanda, consiste nel sapere quale è la situazione regolare agli effetti di legge.
      Da escludere ogni collegamento con il catasto, in quanto lo stesso non è probatorio agli effetti di legge.
      Tutto il resto va valutato in base a quanto sopra citato, tanto più che accenni ad una ordinanza di demolizione (Per abusivismo?) mai portata a termine .
      Da sottolineare, inoltre, che ogni funzionario pubblico, per legge, ha il dovere di fare visionare un progetto edilizio a chiunque lo richieda, e anzi a rilasciarne al medesimo una copia a pagamento.
      Amedeu e c.

      • Per Anna.
        La tua è una situazione complessa e per di più hai a che fare con la Soprintendenza alle Belle Arti, per cui è molto difficile spuntarla con tale Ente.
        L’unico consiglio che possiamo darti, per esperienza e in base a ciò che ci scrivi nella tua lettera, è quello di non contattare più personalmente gli uffici competenti, in quanto un funzionario “urtato” o “contraddetto” può rimandarti all’infinito la tua pratica.
        Ti consigliamo di affidarti completamente a un tecnico professionista esperto che si prenda la briga di seguire il tutto e ti informi costantemente.
        Altro non possiamo aggiungerti, anche perchè non siamo a conoscenza di tutti gli atti.
        Amedeu e c.

  61. Salve,
    vi prego di aiutarmi !!!
    Ho acquistato un fabbricato in cui sussistono due “finestre” con altezza dal piano del mio fondo 155cm e sul muro in confine del vicino ( muro non in comunione).
    5 anni fa ho avuto l’autorizzazione a costruire un ampliamento igienico-funzionale IN ADERENZA AL MURO ed ho chiesto al confinante di regolarizzare queste luci irregolari portando la base di esse a 250cm.
    Accettò la cosa e poco prima di stilare la scrittura privata, mi fu diagnosticato un CANCRO.
    Grazie a Dio ne sono uscita e dopo aver richiesto varie proroghe al comune, ho tentato di riprendere il discorso con il proprietario confinante.
    Intanto ho appreso che il confinante è in fase di vendita del fabbricato ed ha fatto un preliminare.
    Il proprietario attuale ha mantenuto la parola data e vuole redigere la scrittura privata sospesa 3 anni fa, ma il nuovo acquirente dice che non basta una scrittura privata e bisogna fare una SCIA ed eventualmente chiedere il parere alla soprintendenza perchè a 10 metri di distanza dalle finestre sussiste un terreno soggetto a vincolo idrogeologico, ma il muro non si trova in quel terreno. Ho chiesto ad un tecnico comunale ed in via informale mi ha detto:
    non serve nessuna scia per regolarizzare dei lumi ingredienti alzando semplicemente la base con dei mattoni,
    non chiudendo del tutto le luci, lasciando intatta la larghezza. Secondo lui basta l’accordo tra le parti con una scrittura privata e con firme autenticate da un notaio oppure da un ufficiale anagrafe.

    Temo che il nuovo acquirente si sia in qualche modo risentito del fatto che il proprietario non lo ha informato sull’accordo pregresso preso con me. Il proprietario si è scusato per il suo silenzio, ma pensava che non fossi più interessata, ma evidentemente non sapeva che stavo TRANSITANDO DI FIANCO AD UNA BARA, CHE GRAZIE A DIO E’ RIMASTA VUOTA. Ha comunque ribadito che l’accordo si può trovare perchè nel locale ci sono diverse altre finestre che danno luce ed aria a volontà.

    Vi prego di farmi sapere se le leggi vigenti mi consentono in qualche modo di evitare passaggi burocratici lunghissimi, soprattutto prima che facciano il ROGITO e visto che il nuovo acquirente difficilmente accetterà quanto concordato con il proprietario attuale. Mi scuso per essermi dilungata. Grazie
    Eleonora

    • Per Eleonora.
      Prima di tutto auguri per la tua malattia.
      Relativamente all’autorizzazione della Soprintendenza perchè a 10 metri di distanza sussiste un terreno soggetto a vincolo idrogeologico, non ci sembra veritiero, in quanto la soprintendenza interviene solo per immobili soggetti alla stessa è non si interessa di aree soggette ad altri vincoli (Idrogeologico??)
      Per quanto riguarda le aperture (Speriamo di aver ben capito) rivolte verso il vicino e che, a quel che sembra, non hanno le caratteristiche di luci ma di vedute, in quanto non hai potuto portare l’altezza a mt 2,50, molti Comuni vedono la questione come inserita nel diritto privato, trattandosi di fatto privato tra due confinanti, e perciò non occorre il rilascio di autorizzazioni comunali.
      Questo, sempre che non sia stato modificato il progetto originariamente approvato dal Comune stesso, con variazione delle misure o dell’ubicazione delle aperture esistenti.
      A tale proposito vi sono molte sentenze di legge.
      Altro non possiamo aggiungerti, se non il suggerimento di visitare questo link
      https://avvrenatodisa.files.wordpress.com/2011/03/luci-e-vedute.pdf
      BAmedeu e c.

  62. Il mio vicino possiede un’apertura sul mio fondo così costituita e vorrei sapere se può essere considerata luce o veduta ai sensi del codice civile e di conseguenza se fosse possibile costruire senza la distanza dei 3 metri.

    la finestra è una finestra di una mansarda, a 30 cm dal pavimento della proprietà in cui si trova e 6 mt dal mio suolo. presenta un pericolo di affaccio in quanto non c’è parapetto ma solo un’inferiata apribile.
    per potersi affacciare o posizionare la faccia al centro della luce della finestra per poter guardare avanti in parallelo al suolo, occorre mettersi carponi in quanto il muor in cui si trova la finetra all’interno è alto circa 1 metro.
    la finestra possiede scuri all’esterno che debordano dal muro.

    grazie

  63. salve , ho un fabbricato piano terra costruito a confine , il confinante ha un suolo abbandonato da 40 anni , io 28/ 30 anni fa ho aperto una finestra abusiva , sulla sua proprieta , la finestra il punto piu basso e 230 cm , se un domani vogliono costruire , posso chiedere l usocapione e farli costruire a 3,00 mt dalla finestra , grazie , se potete darmi un consiglio , grazie

  64. Salve,il mio vicino per ripararsi da due vedute illegali, illegali perche sono a 80 cm dalla sua campagna. ha fatto costruire un muro davanti alle finestre. Sono trascorsi piu di vent anni dall ‘epoca della costruzione delle finestre e del muro.
    Il muro é alto 195 cm e presenta delle intercapedine lasciate per dimenticanza dal costruttore.
    Vorrei sapere se il mio vicino si è protetto malamente dalle vedute lasciando il muro a 195 cm e permettendomi con i buchi lasciati nel muro.Di guardare nel suo fondo.

    • Per Biagio.
      Le due vedute sono illegali, per cui il vicino poteva richiederti di chiuderle.
      Adesso sono trascorsi più di 20 anni per cui hai diritto a mantenerle per usucapione, ma la stessa deve essere legittimata da un giudice. (Rimane però inalterato il diritto del Comune a fartele chiudere se realizzate senza permesso comunale)
      Il fatto che ti ha costruito un muro davanti alle stesse poteva essere interpretato come un atto di emulazione
      https://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione/
      Però anche per questo sono trascorsi (A tuo dire) più di 20 anni (Occorreva sempre l’autorizzazione comunale alla costruzione del muro), per cui, si reputa, sia inutile protestare.
      Amedeu e c.

      • SALVE Amedeu, e grazie per la risposta che mi hai dato.
        L ‘esempio che ho visto nel sito differisce dal mio caso per il fatto che il mio muro posa sul mio fondo o al massimo è in comunione, ed è stato costruito dal vecchio proprietario di casa mia, forzato dal vicino.
        Per quanto riguarda le concessioni del comune, le finestre stanno nei documenti depositati al comune, il muro c’è solo fisicamente non esiste nei progetti.
        Ti ringrazio in anticipo per la tua risposta,

        • Per Biagio.
          Capito.
          Però non si comprende quale voleva essere il contenuto della tua domanda.
          Cosa ti interessa sapere?
          Amedeu e c.

          • Vorrei sapere se posso abbassare il muro.
            Se vi è su A un terrazzo o un lastrico solare con accesso normale, il muro verso B deve essere alto almeno 2 m e non presentare fori, interstizi, feritoie attraverso cui si posa guardare in B.
            Altrimenti si è di fronte ad una veduta. Se il terrazzo non ha accesso normale per cui non può essere usualmente adibito a stenditoio, osservatorio, solarium, aia, ecc. oppure è un terrazzo privo di parapetto, non si considera una veduta diretta verso B. Vedi anche sub art. 901 C.C.

          • Per Biagio.
            Vai a questo nostro link:
            https://www.coffeenews.it/search/?q=luci%20e%20vedute
            e ricerca l’articolo che fa per il tuo caso.
            Amedeu e c.

  65. Buon pomeriggio AMADEU,
    sono proprietario di un piccolo e vecchio fabbricato, attualmente edificato, per il solo piano terra, su di un lotto intercluso su tre lati mentre il quarto è prospicente la pubblica via. Sul lato posteriore del mio fabbricato è ubicato un piccolo cortile sul quale si aprono le aperture dei due piccoli vani che si affacciano; sul confine dello stesso lato (e per tutta la lunghezza del confine) insiste un fabbricato il cui paramento si alza cieco fino alla sommità dell’ultimo livello, coincidente col parapetto del terrazzo, quest’ultimo coperto da una tettoia. Da detto terrazzo, da più di vent’anni, è costituita, di fatto, una veduta “laterale” sul mio fabbricato. Ora, io vorrei demolire il vetusto fabbricato e costruire un nuovo fabbricato, modificando il volume espandendolo in altezza; vorrei edificare l’intero lotto, compresa la parte che attualmente è destinata a cortile.
    La domanda è: devo rispettare la veduta laterale e, se si, in quali termini, con quali oggettive restrizioni?

  66. Buon giorno, io abito al I piano di una palazzina ed ho l’esclusiva proprietà del “pozzo luce” o cavedio. Al II piano un altro proprietario ha 2 finestre che si affacciano sul pozzo luce. Senza protezione o grate. Temo che possano esserci accessi non desiderati nella mia proprietà. Come faccio a capire se le sue finestre sono regolarie soprattutto se ha un obbligo di mettere delle grate, per non ledere la mia sicurezza? Grazie in anticipo.

  67. Buon giorno
    Vi sottopongo questi quesiti
    vorrei sopraelevare di un metro un mio fabbricato edificato a confine con il fondo del vicino ( edificio in precedenza rurale per il quale ho richiesto ed ottenuto il cambio di destinazione d’uso in residenziale 5 anni orsono) con lo scopo di ottenere un sottotetto più agibile, di fatto il mio edificio si affaccia per tutto il fronte sul terreno del vicino; vorrei anche aprire una finestra, sulla parete sopraelevata, che si affaccerebbe anch’essa sul terreno del vicino.
    1) la sppraelevazione deve rispettare la distanza minima dal confine, quindi dovrei arretrare la costruzione?
    2) la finestra che vorrei realizzare costituisce aggravio di veduta, benchè io abbia già una porta-finestra al primo
    piano sottostante?
    3) il vicino mi ha anche contestato che avendo chiesto il cambio di destinazione da rurale in abitativo, l’apertura
    esistente nel fabbricato rurale, che serviva per immagazzinare il fieno, non poteva automaticamente
    trasformarsi in “veduta” sul suo fondo, avendo io realizzato una porta-finestra.
    4) quali atre problematiche potrebbero verificarsi.
    ringrazio per la cortese risposta.
    cordialmente Daniele

    • Per Daniele.
      Sulla tua lunga lettera diamo le seguenti risposte:
      il tuo vicino, a nostro parere ha ragione circa le aperture.
      Per le altre problematiche ti invitiamo a contattare un tecnico professionista della tua zona, il quale dovrà seguirti anche come Direttore dei lavori.
      Amedeu e c.

  68. Le luci irregolari o luci a lume ingrediente possono essere considerati elementi fondamentali ai fini dell’agibilità dei locali cui servono?

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