Norme generali da seguire per la realizzazione di piscine domestiche

Norme generali da seguire per la realizzazione di piscine domestiche.

Le piscine domestiche hanno una normativa inserita nei regolamenti edilizi e urbanistici dei Comuni, ma, per la maggior parte, richiedono tutta la documenrtazione e le caratteristiche meglio riportate nel capitolo che segue 

Norme generali da seguire per la realizzazione di piscine domestiche 1   

1) Normalmente è ammessa la costruzione di piscine a servizio di edifici adibiti a civile abitazione, ad attività agrituristiche e ad attività turistico ricettive in zone previste dai vigenti PRG e secondo quanto disposto dalla vigente normative regionali in materia; nonchè alle seguenti condizioni:

a) Devono essere localizzate su di un’area, in rapporto di pertinenza con l’immobile, a una distanza non maggiore di ml. XX (Normalmente 50 mt) dal fabbricato principale, fatte salve motivate esigenze diverse.

b) Devono essere previsti impianti tecnici di depurazione dell’acqua e camere di compensazione per lo svuotamento dell’invaso o altro adeguato sistema di regolazione.

Gli impianti tecnologici della piscina (ricircolo, filtrazione e disinfezione delle acque) devono essere progettati seguendo le più aggiornate tecnologie e le indicazioni della Norma UNI 10637 del Maggio 2006;

c) Lo scarico delle acque, dalla vasca della piscina, può avvenire sia nella condotta fognaria pubblica che in un fosso campestre destinato alla regimazione delle acque meteoriche, purchè l’acqua di scarico contenga una quantità di cloro non superiore a 0,2 mg/l.

d) Le acque reflue ottenute dal controlavaggio dei filtri devono essere smaltite nel rispetto di quanto previsto dalla vigente normativa ASL di zona.

e) non è consentita la realizzazione di piscine completamente fuori terra ad accezione delle piscine smontabili e strutture idroterapiche fuori terra con superficie max. di mq. XX (Normalmente mq 20); al fine di minimizzare l’impatto delle stesse sul paesaggio, sono da evitare collocazioni in zone terrazzate o di pendio superiore al 10%.

In ogni caso il piano del bordo superiore della piscina non potrà superare i 50 cm dal piano di campagna originario;

f) i volumi tecnici a servizio di piscine dovranno essere completamente interrati o realizzati in volumetrie esistenti;

g) non si deve determinare una sensibile trasformazione planoaltimetrica alle giaciture dei suoli preesistenti;

h) non siano distrutte opere quali muri a retta, ciglionamenti, terrazzamenti, viabilità rurale, e altre opere agrarie minori censite dal Regolamento edilizio o urbanistico e siano realizzate in coerenza con i segni della tessitura territoriale (filari, siepi, etc,) e gli assetti vegetazionali esistenti;

i) sia dimostrata la fattibilità idrogeologica, con specifica relazione geologica relativa agli aspetti idrogeologici e geomorfologici dei terreni e dell’intorno;

j) non sia superata la dimensione massima di mq. 80 e la profondità di nl 1,70 per la piscina di pertinenza della residenza privata;

k) le sistemazioni esterne, compresa la pavimentazione perimetrale, siano realizzate con materiali conformi ai luoghi quali cotto, legno, manto erboso, pietra naturale e simili; salvo il caso del manto erboso, il materiale utilizzato per le dette pavimentazioni deve essere del tipo antisdrucciolevole certificato in base ad una metodica che preveda la prova a piedi nudi l) il rivestimento del fondo e delle pareti sia realizzato in colori chiari e comunque con cromie dominanti l’intorno con esclusione dell’uso di resine o vernici lucide e riflettenti;

m) l’illuminazione della zona circostante sia bassa o interrata.

2. L’approvvigionamento idrico delle piscine private, e alimentate con acqua dolce (sia per i riempimenti completi che per i rabbocchi) deve essere effettuato:

mediante approvvigionamento da pozzo idrico, esistente o appositamente costruito;

L’acqua di approvvigionamento deve avere caratteristiche qualitative delle acque al consumo umano indicate nel D. Lgs. 31/2001 e ai parametri indicati dall’analisi di verifica di cui alle normative ASL.

3. L’approvvigionamento idrico delle piscine private o condominiali alimentate con acqua dolce deve avvenire solo con pozzo, esistente o appositamente costruito, le cui acque devono avere le caratteristiche qualitative di cui sopra.

4. l’approvvigionamento idrico delle piscina alimentate con acqua di mare (sia per riempimenti completi che per i rabbocchi) deve essere effettuato alle seguenti condizioni:

a) l’approvvigionamento idrico deve avvenire dal mare territoriale con tubazioni fisse o mobili, secondo quanto disciplinato dal vigente regolamento edilizio o urbanistico e del demanio marittimo;

b) il prelievo deve essere effettuato attingendo da ambiti del mare territoriale dichiarato idoneo per la balneazione e le fasi di prelievo e di scarico devono avvenire in orario diverso da quello di balneazione stessa;

c) il prelievo e lo scarico di acqua marina devono essere sia espressamente autorizzati dagli organi competenti;

d) le tubazioni devono essere posizionate in modo da non costituire intralcio o pericolo per i bagnanti;

5. Devono essere previsti adeguati impianti atti a garantire la qualità iniziale delle acque immesse in piscina, mediante ricircolo, conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente in materia.

L’impianto deve essere installato in idoneo vano tecnico predisposto allo scopo. L’impianto di trattamento delle acque deve essere dotato di sistema di pulizia.

6. Le acque derivanti dal controlavaggio dei filtri, prima dello scarico finale, devono essere convogliate in una vasca bicamerale o tricamerale, al fine di impedire il trascinamento di solidi sospesi nello scarico, dimensionata in modo da garantire i tempi di decantazione.

7. Lo scarico complessivo della piscina, inteso come derivante dallo svuotamento della vasca o dal contro lavaggio dei filtri, deve rispettare la normativa nazionale e regionale, e in particolare  il regolamento comunale per gli scarichi in ambiente.

Tali reflui devono essere convogliati in un’unica tubazione di uscita; qualora questo non sia possibile, in presenza di scarichi in ambiente, ogni punto di scarico deve essere autorizzato separatamente.

8. Sono comunque ammessi accorgimenti tecnici volti al risparmio idrico tramite il riutilizzo compatibile delle acque di rifiuto nel rispetto delle vigenti normative in materia di sicurezza ed igiene.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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di
amedeu

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