PIANO CASA, PRONTO IL DECRETO SUL 20%

Piano casa, pronto il decreto leggesul 20%
 
 20 marzo 2009

E’ pronto il decreto legge che rivede le regole dell’edilizia privata e che rappresenta uno dei pilastri del piano casa del governo. Si potrà ampliare le nuove case di oltre un terzo del volume e ingrandire quelle esistenti del 20%.
Il testo, che dovrebbe essere varato dal prossimo Consiglio dei ministri, è formato da sette articoli e sarà sottoposto alla visione degli enti locali.
La Conferenza Stato-Regioni è stata convocata per mercoledì a Palazzo Chigi ed è molto probabile che venga ampliata anche alle province e ai comuni. Il  primo articolo del decreto dice che  "le norme trovano applicazione su tutto il territorio nazionale, in attesa dell’emanazione di leggi regionali".

AMPLIAMENTO CASE E EDIFICI – E’ confermata la possibilità di ampliare fino a un massimo del 20% il volume delle abitazioni private. Il 20% viene calcolato sulla superficie coperta se si tratta di edifici adibiti a uso diversodall’abitazione. Il tetto sale dal 30 al 35% nel caso in cui, a seguito di una demolizione, si proceda alla costruzione di un nuovo edificio ed a condizione che siano utilizzate tecniche costruttive di bioedilizia o fonti di energia rinnovabili. Fissato anche il limite massimo per l’ampliamento che deve essere di 300 metri cubi per unità immobiliare. Resta salva, però, la possibilità di utilizzare l’aumento volumetrico che spetterebbe a una abitazione vicina.

NON SI PARLA PIU’ DI LIMITI DI ETA’ – Non è specificato il fatto che gli immobili oggetto degli interventi di demolizione, ricostruzione e ampliamento debbano essere stati costruiti prima dell1989, così come invece era stato inserito nelle linee guida. Viene invece specificato che la possibilità di ampliare abitazioni esistenti riguarda le unità immobiliari ultimate alla data del 31 dicembre 2008 in presenza di un potere abitativo anche in sanatoria».

CAMBIAMENTO DELLA DESTINAZIONE D’USO – Gli interventi -possono anche consistere, in tutto o in parte, nel mutamento di destinazione d’uso, con o senza opere edilizie – Saranno comunque effettuati nel rispetto della normativa relativa alla stabilità degli edifici e di ogni altra normativa tecnica-. Se il caso riguarda una nuova fabbrica non si potrà superare -di oltre quattro metri l’altezza massima prevista dagli strumenti urbanistici vigenti-.

SCONTI FISCALI – Chi deciderà di ampliare la prima casa avrà uno sconto fiscale del 50% sulla tassa che si deve ai Comuni per la costruzione. Il contributo si pagherà  solo in riferimento -agli incrementi realizzati- e il bonus del 50% è previsto anche per quegli interventi che siano realizzati mediante la utilizzazione di tecniche costruttive di bioedilizia o di fonti di energia rinnovabili.

NIENTE PIU’ CONCESSIONE, MA SARA SUFFICIENTE LA DIA – Per i nuovi interventi basterà la Denuncia di Inizio Attività e il nulla osta responsabile del progettista: -La sussistenza di tutte le condizioni previste dal presente decreto è asseverata sotto la propria responsabilità dal progettista abilitato che sottoscrive la denuncia di inizio attività-.

RISPETTO DEL PAESAGGIO – Fuori dal raggio di intervento del decreto saranno: le aree inedificabili (parchi, aree naturali e archeologiche), gli immobili abusivi su cui grava una ordinanza di demolizione e gli immobili privati situati su area demaniale. Per tutte le aree non incluse nell’elenco, ma vincolate, occorrerà il nulla osta delle autorità.
Per gli immobili non soggetti ai vincoli, invece, i comuni entro trenta giorni dalla Dia potranno prescrivere aggiustamenti tecnico-estetici.

 
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di
amedeu

2 commenti

  1. Salve vorrei comprare un immobile accatastato come ufficio C2 di 55 mq con bagno con vaso e lavabo solo che si affaccia su una stanza piu altre tre stanze.Vorrei sapere se una volta comprato e possibile cambiare la destinazione d’uso in abitazione per la residenza,senza fare lavori almeno per il momento e a chi dovrei rivolgermi e a grandi linee i costi.Grazie

    • Per Gianni.
      L’immobile potrà subire un cambio di destinasione d’uso, solo se lo consente la zona di PRG nel quale è inserito.
      Devi controllare presso l’ufficio Urbanistica del tuo Comune.
      Per il cambio di destinazione d’uso occorre una DIA da presentare in Comune.
      Amedeu e c.

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