Restauri esterni di modesti vecchi edifici.

Vi mostriamo per prima cosa una fotografia che comprende tre edifici allineati, facenti parte di una ruga di case sita in un vecchio centro di campagna.

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Tutti e tre i fabbricatini fanno parte di un unico complesso strutturale di vecchia formazione, abbandonato per molti anni e poi ripopolato per una rinnovata ricerca da parte delle persone del gusto dell’antico

Identifichiamo i tre edifici a partire da quello di sinistra con le lettere A -B – C ed osserviamo gli interventi che sono stati eseguiti nel corso degli anni alle loro facciate.

Partiamo dal primo, cioè da A e come è possibile notare dalla foto soprastante ha la struttura muraria in pietra del tipo calcareo duro che si avvicina molto al colore Terra di Siena. Aveva già subito alcuni interventi sia alle finestre che erano state ampliate rispetto a quelle preesistenti, che alla copertura, realizzata in travetti di cemento precompressi tipo Varese e tavelle e tavelloni in laterizio.

Osserviamo nelle 2 foto seguenti gli ultimi interventi effettuati alla facciata principale poco tempo fa:

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Come appare subito dalla prima foto, il proprietario è andato alla "ricerca" dei tratti meno belli della facciata, nascondendoli ed ha creato una composizione eseguita a "toppe" di intonaco, che hanno finito per creare un mascherone in quello che poteva essere un buon restauro. Fra l’altro ha lasciato in evidenza nel sottogronda i travetti in cemento tipo Varese (vedi prima foto sotto in alto a sinistra)

Stiamo assistendo al restauro di una edilizia definita "povera", in quanto questi edifici nei tempi antichi erano adibiti ad abitazione dei contadini, del signore del luogo, nei vani del primo piano ed avevano nei locali al piano terra magazzini o piccolle botteghe di arti e mestieri.

Passiamo adesso all’edificio denominato B ed osserviamo le foto sottostanti.

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E’ senza dubbio quello che colpisce il visitatore a prima vista. Nonostante abbia alcune mancanze visibili specie nella intonacatura della scaletta, nel riquadro della porta al piano terra eseguito a malta cementizia frattazzata e nello sportello di un servizio a rete (forse acqua) in metallo liscio verniciato, per il resto si può definire un restauro esterno riuscito.

Le pietre sono state ripulite e sabbiate; quindi le stuccature rientranti sono state eseguite con malta tipo"Terra di Siena" della KeraKoll, le finestre hanno mantenuto le loro caratteristiche originarie, con gli architravi a mattoni predisposti ad arco.

Le persiane in legno non stonano con l’insieme.

Può essere preso come esempio per restauri similari

Ritorniamo adesso a vedere nella prima foto il fabbricato denominato con la lettera C.

Questo è stato ristrutturato alcuni decenni fa, e probabilmente  è mancata la sensibilità di salvare quelle cose che facevano parte del passato. (si ricorda che anche questo edificio ha le caratteristiche strutturali dei primi due).

La facciata è stata completamente intonacata, le finestre rese simmetriche ed allargate, la gronda realizzata con tavelloni intonacati.

Non è stata eseguita alcuna imbiancatura a calce.

Adesso, nella foto sotto, diamo un’ultima occhiata ai prospetti posteriori dei tre edifici:

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In questa foto quello denominato A è a destra.

Come vediamo, anche il fabbricato intermedio (B) ha delle aggiunte o meglio superfetazioni (cioè manufatti che non hanno niente a che vedere con la struttura originaria) e che racchiudono dei bagni W.C.

In mancanza di una demolizione che sarebbe stata auspicabile e che forse non è avvenuta per mancanza di spazio interno, il proprietario ha dovuto intonacare e pitturare tale annessi.

Comunque nell’insieme, anche in questi prospetti il B risulta avere avuto molta più attenzione degli  altri due in una operazione delicata quale è il restauro.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

SEGUITE ANCORA I NOSTRI ARTICOLI SULLA MURATURA MESSA IN PRATICA

di
amedeu

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