Un autobloccante in cotto.

Gli autobloccanti, come abbiamo visto già in vari articoli, sono vari e molto usati, per piazzali, parcheggi, viali ed altro.

A questo punto ci sembra opportuno parlarvi anche di un tipo di autobloccante interamente fatto in cotto, che, una vola posto in opera, assume la stessa eleganza di un vero e proprio pavimento in cotto.

Prima di procedere bisogna ricordare che gli autobloccanti vengono posati con una tecnica diversa e molto più semplice di quella usata per gli altri pavimenti; e questo facilita anche nel compito, fra gli altri, anche coloro che amano il "fai da te".

Ma vediamo subito questo "mattone autobloccante":

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Sopra viene rappresentato nei diversi colori commercializzati.

Il prodotto è della ditta SOLAVA SpA (AR) . www.solava.it , una impresa specializzata in laterizi e che produce anche questo speciale manufatto.

Sotto vedete alcune belle  realizzazioni :

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Viene fabbricato in tre diversi formati di cui all’immagine sottostante:

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Un tipo di mattone autobloccante (vedi immagine sopra) ha dei profili sporgenti, che servono come distanziatori, rendendo la posa veloce e perfetta.

Nel’immagine, che vi mostriamo sotto, vediamo due operai intenti a realizzare un viale con listelli autobloccanti in cotto.

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Nella tabella, che aggiungiamo sotto, troverete invece le caratteristiche e le modalità di una perfetta posa in opera.

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Date le sue peculiarità tecniche può essere usato per passaggi pedonali o per spazi e vie carrabili.

Insomma è un manufatto da ricordare perchè unisce alla semplicità dell’autobloccante la classe e lo stile del cotto.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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di
amedeu

4 commenti

  1. Salve Amadeu,
    complimenti per il bellissimo sito.
    Devo posare un pavimento per una veranda vetrata esterna costruita su un prato.
    Mi piacerebbe poter evitare di gettare un massetto, per evitare demolizioni in caso di spostamento del manufatto e ripristino dell’area, e anche per evitare di dover scavare una fondazione troppo profonda.
    Naturalmente il problema principale sarebbe ottenere un buon isolamento dall’umidita’ del terreno e una finitura gradevole.
    La prima ipotesi era di farlo con gli autobloccanti, ma i prezzi in rapporto al risultato estetico mi hanno un po’ scoraggiato.
    Poi avevo pensato di posare a sabbia dei blocchi di tufo, ma ho scoperto che sono troppo igroscopici.
    Se volessi realizzarlo con assi di legno, come posso isolare dall’umidita’ del terreno le assi ? La finitura interna sarebbe la migliore, ma il materiale e’ il piu’ deperibile, a meno di non ricorrere a costose tavole impregnate a pressione.
    Ho pensato ad un letto di sabbia coperto da un telo impermeabile su cui posare dei magatelli di ancoraggio delle tavole. Riempirei gli spazi vuoti con materiale coibentante come pannelli di fibra di legno o di lana di roccia.
    Cosa ne pensi ?
    In questo modo il plateatico sarebbe rimuovibile rapidamente in caso di bisogno.
    Quale isolante mi converrebbe utilizzare, anche tenendo conto dei costi ?
    Secondo il tuo parere, e’ indispensabile scavare piu’ profondo per realizzare un vespaio di sassi o massicciata per garantire il drenaggio ? Spero proprio di no perche’ il terreno e’ molto sassoso e la superficie piuttosto estesa. E la schiena gia’ malmessa !

    Grazie per i consigli che saprai darmi.

    Emanuele

  2. Per Emanuele.
    Se la veranda è coperta adeguatamente puoi effettuare il lavoro prendendo in considerazione un letto di sabbia, sul quale posare dei blocchi cementizi (ex cellublok) tipo quelli usati per le recinzioni (Ci sono dell’altezza di 12, 20 e 30 cm). Puoi sistemarli uno vicino all’altro e poi chiudere le vie di fuga con sabbia.
    L’estradosso delle vie di fuga puoi chiuderlo con malta cementizia.
    Sopra questa piattaforma solida puoi posare dei mattonelloni 40×40 o 50×50 in cemento e stuccati con malta bastarda.
    La condizione essenziale di tale lavoro consiste nel fatto che perimetralmente i blocchi devono essere “stretti” all’interno di un “anello”stabile.
    Il tutto lo devi poi sigillare, per impedire che insetti ed animali vari ti trasformino questo ambiente in colonie vere e proprie (formiche ecc).
    Ti sconsigliamo il legno perchè diventa fatiscente e si ammalora con il tempo, per cui ti troveresti a demolire una struttura malsana.
    Amedeu e c.

  3. buon giorno, ho trovato interessante questa pagina che con fortuna ho trovato per caso…. Mi interessa avere un sua parere riguardo ad un ingresso box e poi proseguendo un viale che vorrei pavimentare con pietra, cotto a lisca pesce e magari ciottolato i bordi. Da tempo cerco immagini che mi diano uno spunto e qualche suggerimento . Soprattutto avrei bisogno di capire quanto deve essere lo spessore necessario per avere un pavimento “robusto” per essere carrabile. Mio marito si propone di realizzarlo con l’aiuto di un muratore ma, avremo bisogno di suggerimenti e se è possibile delle foto. la ringrazio se vorrà darmi una mano. sinceri saluti mcarla

    • Per Maria.
      La messa in opera degli autobloccanti può avvenire sia in maniera a secco che in maniera rigida.
      Se deve essere carrabile, ti suggeriamo il 2° sistema.
      Leggi attentamente le istruzioni di cui a questo link
      http://www.solava.it/prodotti/pavimentazioni/253
      Tieni di conto, che se intendi transitarvi con la sola auto, lo spessore del calcestruzzo, armato con rete elettrosaldata, può essere di 15 cm circa.
      Amedeu e c.

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