Una idea dell’uso dell’eolico nei paesi agricoli della Germania.

Il nostro viaggio verso Francoforte continua; siamo partiti da Altay, un paesino agricolo vicino ad Hahn, aeroporto che dista 125 Km dalla nostra meta.

Siamo comodamente seduti su di un autobus di linea che ci sta trasportando su una superstrada verso Francoforte, ed abbiamo occasione di vedere sfilare molti paesi agricoli (La campagna in marzo è lavorata e sta leggermente verdeggiando del raccolto seminato): questo per rendervi conto del paesaggio che ci sta intorno.

Fin dai primi paesi notiamo la presenza di grandi pale eoliche, che girano lentamente, in quanto la giornata è primaverile e priva di vento.

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In certi tratti, la superstrada ci permette di vedere 3 ed anche 4 di questi nuclei urbani, e questo ci da modo di vedere la dislocazione delle pale eoliche nei confronti della ubicazione dei paesini.

Notiamo che le pale eoliche si trovano alla distanza di circa 1 Km dai centri abitati e sono posizionate in gruppi di 7-10 pale per ogni paese.

Ogni centro urbano ha il suo piccolo parco eolico.

E’ un fenomeno che vediamo per la prima volta, in quanto sapevamo che in Germania erano molto avanti nello sfruttamento delle energie alternative, ma pensavamo che queste fossero per lo più ubicate nel nord della nazione, in vicinanza del mar Baltico.

Adesso ci accorgiamo del grado di sviluppo che l’eolico ha in questo Paese.

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E’ sufficiente osservare l’immagine soprastante per vedere i gruppi di pale situati a distanza e nelle prossimità dei paesi.

Il nostro viaggio prosegue, e purtroppo fotografare dall’interno  di un autobus, non è semplice, in quanto ci sono i cambiamenti di colore ed il riflesso dei vetri del mezzo.

Comunque vogliamo mostrarvi altre immagini prese, a dimostrazione di questo elemento che caratterizza la campagna circostante.

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Ancora altre immagini di un gruppo di pale più vicine alla superstrada

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Sembra che da queste parti tutti abbiano accettato di buon grado la visione di queste colonne di acciaio, altissime, con delle pale ruotanti, che in fondo, osservandole bene, non disturbano il paesaggio.

Possono essere considerate nè più nè meno come tralicci delle linee elettriche, con l’attenuante che non sono collegate fra di loro da cavi elettrici, ed  in definitiva hanno meno impatto sull’ambiente di questi ultimi.

L’autobus prosegue nel suo tragitto, ed osserviamo questo,  che per noi sarebbe un "fenomeno", con una punta di invidia, pensando all’autosufficienza energetica di tutte quelle centinaia di case che ci stanno passando davanti.

Ci mettiamo a ridere ripensando ai cultori nostrani delle varie associazioni tipo "per il paese", "per la natura", "per la salvaguardia del paesaggio"; gente che da queste parti, probabilmente non è mai venuta, ma che nelle varie riunioni pubbliche, quando c’è da prendere una iniziativa per installare qualcosa per il risparmio energetico, si presentano anche in pigiama (come è capitato di vedere a noi in un paese collinare della Toscana durante una riunione serale) per dire la loro, alzarsi infuriati, lanciando invettive di avvertimento contro questi mostri della natura.

Questi novelli Don Chisciotte, che non perdono l’occasione per spezzare sul nascere quasiasi iniziativa tesa a migliorare la nostra vita.

Parlano perchè vogliono ascoltarsi; si scagliano contro tutto e tutti, non per convinzione, ma per un modo di essere, contestatore del tutto, sindacalisti falliti di cause perse in partenza; gente prevalentemente problematica, che poteva stare bene ai tempi dell’inquisizione.

Abbiamo gli Appennini che attraversano la nostra penisola, e le colline circostanti, con centinaia di nuclei urbani, che potrebbero diventare autonomi dal punto di vista energetico.

Perchè dobbiamo sempre essere contestatori di ogni cosa, lamentosi, privi di disciplina ed essenzialmente privi di orgoglio nazionale?

Perchè non renderci liberi dalla schiavitù del petrolio?

Ci guardiamo intorno e vediamo quei gruppi lontani di pale eoliche  che seguitano a girare lentamente: la gente neppure si accorge della loro esistenza; su di un sentiero che costeggia un campo arato vediamo 2 caprioli che stanno giucando fra di loro.

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di
amedeu

4 commenti

  1. Hai perfettamente ragione, i cosidetti “ambientalisti” e “verdi” nostrani che si scagliano contro parchi eolici e geotermici proprio no li capisco ne tantomeno li sopporto.
    Prova a domandargli se preferiscono l’impatto ambientale di un parco eolico o di una centrale a gas o peggio a carbone….quasi quasi ti dicono meglio le centrali che non deturpano le colline e le campagne….come se rispettare l’ambiente fosse solo una questione di VISTA mentre il rilascio di gas inquininanti/effetto serra o le miniere e i pozzi di estrazione necessari non contassero solo perchè invisibili/lontani….

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