Una svolta importante e positiva sull’utilizzazione dei fondi strutturali europei

Che l’Italia si sia classificata ultima nell’utilizzare i fondi strutturali europei, è sicuramente una cosa che sta suscitando l’ira di tutti quanti i cittadini.

La non presentazione degli atti o progetti necessari per avere i finanziamenti europei accordati, sarebbe senza dubbio un fatto da Paese del Terzo Mondo.

Inerzia degli Enti Pubblici, cattiva amministrazione dei politici, mancanza di volontà di lavorare ?

Ci siamo sempre rifiutati di accettare simili motivazioni, specie in un Paese che ha necessità di fondi in un periodo così critico.

Adesso il Decreto del Fare  n° 69  del 21 giugno 2013 (In fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) sembra voglia risolvere "con forza" tale increscioso stato di fatto, ed all’articolo 9 che di seguito vi riportiamo ha previsto una procedura guidata, alla quale, gli addetti ai lavori, difficilmente potranno sfuggire.

emendamenti 

Art. 9

(Accelerazione nell’utilizzazione dei fondi strutturali europei)
 

1. Le amministrazioni e le aziende dello Stato anche ad ordinamento autonomo, ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le istituzioni universitarie, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, gli enti pubblici non economici nazionali, le agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, sono tenuti a dare precedenza, nella trattazione degli affari di competenza, ai procedimenti, provvedimenti e atti anche non aventi natura provvedimentale relativi alle attivita’ in qualsiasi modo connesse all’utilizzazione dei fondistrutturali europei, compresi quelli inerenti allo sviluppo rurale e alla pesca e alla realizzazione dei progetti realizzati con i medesimi fondi.

 2.   Al   fine   di   non   incorrere   nelle   sanzioni   previste dall’ordinamento dell’Unione europea per i casi di mancata attuazione dei programmi e dei progetti cofinanziati con fondi strutturali europei e di   sottoutilizzazione   dei   relativi   finanziamenti, relativamente alla programmazione 2007-2013, lo Stato, o la Regione, ove accertino ritardi ingiustificati nell’adozione di atti   di competenza degli enti territoriali, possono intervenire in via di sussidiarieta’, sostituendosi all’ente inadempiente secondo quanto disposto dai commi 3 e 4 del presente articolo.

 3. Le amministrazioni competenti all’utilizzazione dei diversi fondi strutturali, nei casi in cui riscontrino criticita’ nelle procedure di attuazione dei programmi, dei progetti   e   degli interventi di cui al comma 2, riguardanti   la   programmazione 2007-2013, convocano una Conferenza di servizi al fine di individuare le inadempienze e accertarne le eventuali cause, rimuovendo, ove possibile, gli ostacoli verificatisi.

4. Ove non sia stato possibile superare le eventuali inadempienze nel corso della Conferenza di servizi di cui al comma 3, le amministrazioni, per la parte relativa alla propria competenza, comunicano all’ente territoriale inadempiente i motivi di ritardo nell’attuazione dei programmi, progetti e interventi di cui al comma 2 e indicano quali  iniziative ed atti da adottare. In caso di ulteriore mancato adempimento, entro il termine di 30 giorni dalla comunicazione, l’amministrazione dello Stato, sentite le Regioni interessate, adotta le iniziative necessarie al superamento delle criticita’   riscontrate, eventualmente   sostituendosi    all’ente inadempiente attraverso la nomina di uno o piu’ commissari ad acta.

5. Le risorse economiche rinvenienti dal Fondo di solidarieta’ dell’Unione Europea per gli interventi di emergenza sono accreditate al Fondo di rotazione previsto dall’articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, del Ministero dell’economia e delle finanze e da questo trasferite, per quanto di rispettiva spettanza, alle   gestioni commissariali attivate per le emergenze di cui trattasi, ovvero, in mancanza,   alle   amministrazioni   competenti,   fermo   il   ruolo dell’organismo responsabile dell’attuazione dell’Accordo sottoscritto in sede europea.

Speriamo bene! 

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di
amedeu

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