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Come riparare un tubo di polipropilene forato accidentalmente nel muro

Come riparare un tubo di polipropilene forato accidentalmente nel muro.

Nel caso il tubo venga accidentalmente forato (punta trapano, ecc.) e se il foro interessa solo una parete del tubo, é possibile provvedere alla riparazione sul posto tramite un sistema pratico e veloce.

Tale sistema consiste nell’usare una matrice riparafori, tenendo presente che la possibilità di riparazione é dimensionalmente legata al diametro della matrice stessa.

  

Uso della matrice riparafori

L’operazione di riparazione si effettua mediante le seguenti fasi:

– il tratto interessato alla riparazione deve essere opportunamente asciugato e pulito.

– La parte maschio della matrice riparafori, inserita nel foro da riparare, deve fondere la superficie interessata all’operazione di saldatura.

   

Per evitare che in tale operazione si fonda anche la parte opposta del tubo a causa di una eccessiva introduzione, si fa presente che la matrice ha una bussola metallica regolabile dall’operatore in funzione dello spessore del tubo.

La regolazione, che avviene mediante lo spostamento della bussola sulla matrice, é resa possibile dall’allentamento della vite di bloccaggio di cui la bussola é dotata.

   

– La parte femmina della matrice riparafori serve a fondere, in contemporanea all’operazione precedente, il tronchetto di riparazione, generalmente fornito unitamente alla matrice.

Uso dei Tronchetti in polipropilene

      

I tronchetti normalmente del diametro 7/12 mm dovranno essere inseriti nel foro e nella matrice collegata al polifusore.

   

Rispettati i tempi di riscaldamento (5 sec.), il tronchetto deve essere inserito nel foro.

Atteso il tempo necessario al raffreddamento, si dovrà provvedere a tagliare la parte eccedente del tronchetto con la apposita pinza.

 

Nel caso in cui il foro da riparare risultasse di diametro maggiore della matrice o addirittura passi da parte a parte il tubo, risulterà inevitabile il taglio completo del tratto e la riparazione potrà essere effettuata utilizzando i normali raccordi.

Inoltre:

Uso del raccordo a sella K47

L’impiego del raccordo a sella K47 della Coprax Prandelli costituisce un prezioso alleato per l’installatore, in quanto consente di ottenere in modo pratico ed affidabile derivazioni su tratti di tubo precedentemente installato nel muro, con diametro maggiore rispetto alle necessità delle nuove utenze da attivare.

Per effettuare le operazioni di saldatura necessarie é fondamentale utilizzarele apposite matrici per il polifusore che, in considerazione della loroparticolare geometria, permettono di realizzare perfettamente la fusione delle superfici destinate a saldarsi. Ecco in sintesi le fasi operative per

Impiego corretto del raccordo a sella K47.

   

Il tratto interessato alla derivazione dovrà essere opportunamente ripulito da eventuali tracce di sporco, ecco perché le parti che si andranno a saldare devono essere ripulite con un apposito raschietto sempre della Coprax.

L’operazione di raschiatura é essenziale per eliminare la pellicola esterna del tubo che, nel corso del tempo, ha sicuramente subito un processo di ossidazione che ostacolerebbe la realizzazione di una saldatura ottimale.

La foratura del tubo si effettua con una comune punta da trapano, la cui dimensione deve essere sempre inferiore di 1 mm alla misura della derivazione da realizzare.

      

Si procede quindi forando il tubo in lavorazione, avendo cura di non danneggiare la parete opposta.

Per garantire una perfetta operazione di saldatura, il foro deve essere radiale rispetto alla circonferenza del tubo.

Sul normale polifusore si devono montare le matrici per tale attacco a sella K 47 tenendo conto dei seguenti aspetti: l’elemento concavo opera sulla superficie esterna del tubo dove si intendono eseguire le derivazioni e sul foro praticato; mentre l’elemento convesso opera sul raccordo utilizzato per realizzare la derivazione.

   

Dopo essersi accertati che il polifusore abbia raggiunto le condizioni di lavoro (spegnimento della spia verde), si deve simultaneamente operare esercitando una leggera pressione, affinché

le superfici delle matrici vadano perfettamente a combaciare con quelle del tubo e del raccordo.

I tempi necessari per questa operazione sono ricordati nella tabella sotto riportata, tenendo conto che il tempo di riscaldamento indicato si deve calcolare dal momento che le superfici entrano in contatto. Trascorso tale tempo, si noterà la formazione dei cordoni di materiale fuso.

   

A compimento del tempo di riscaldamento, si devono estrarre le matrici dagli elementi destinati a connettersi e, tramite un’equilibrata pressione, vanno portati i componenti tubo-raccordo a combaciare entro il tempo indicato nella tabella qui riportata, mantenendoli pressati almeno per ulteriori 30 secondi.

  

A conclusione delle operazioni di saldatura, evitare di sollecitare la giunzione, sia meccanicamente che termicamente, per il tempo indicato necessario al raffreddamento.

   

Quest’ultimo deve avvenire a temperatura ambiente. 

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