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I ponti termici nelle nostre costruzioni. Individuazione e soluzioni.

Con il risparmio energetico e con la ricerca di nuove soluzioni migliorative, dal punto di vista termico, per la nostra casa, si sente parlare sempre più spesso di "Ponti Termici" .

Cosa sono e dove si manifestano i Ponti Termici ?

Ponti Termici

Per "Ponte Termico" si definisce quella zona tipica e limitata, dell’involucro edilizio, nella quale si manifesta una densità di flusso termico maggiore rispetto agli elementi costruttivi adiacenti.

Norma UNI EN ISO 

La norma UNI EN ISO 10211/2008 è quella che definisce le specifiche tecniche e le modalità di calcolo relativo a dette zone.

Ponti termici lineari

I ponti termici che maggiormente  riguardano le costruzioni in muratura, delle quali noi ci occupiamo prevalentemente, sono "lineari" , andando ad interessare quei segmenti di congiunzione fra un solaio ed una parete  portante perimetrale, oppure fra un davanzale finestra ed un infisso esterno.

A maggiore chiarimento riportiamo una immagine assonometrica di uno spaccato di edificio, dove sono evidenziati in giallo  i Ponti Termici.

    

Nelle suddette linee gialle marcate, abbiamo una densità di flusso termico maggiore rispetto agli elementi costruttivi adiacenti.

Le attaccature fra cordolo solaio e parete muraria perimetrale diventano punti di estrema vunerabilità per il passaggio, in inverno, dell’aria calda verso l’esterno e dell’aria fredda verso l’interno dell’abitazione.

In estate avremo l’effetto esattamente contrario.


   

Ma come siamo riusciti ad evidenziare i punti e le linee critiche sulle quali agire per avere un involucro uniforme?

La termografia

Siamo riusciti, grazie alla Termografia ed alla relativa apparecchiatura che ci permette tramite idonee termocamere di registrare e documentare le dispersioni di energia sulle pareti e porte esterne, nei cassonetti delle tapparelle, nelle nicchie dei radiatori, nelle strutture dei tetti o nell’intero involucro degli edifici.

Sotto una immagine delle termocamere

 Sotto ancora, come vediamo un esempio di edificio attraverso l’uso di una termocamera

Come è possibile notare dalla immagine soprastante, le superfici della costruzione, manifestano delle zone critiche (Vedi colore giallo e rosso), dalle quali avremo una densità di  flusso termico maggiore, rispetto alle altre parti dell’edificio

La condensa e la muffa

Da evidenziare, che in dette zone critiche si manifesta il fenomeno antipatico della condensa e della relativa muffa, che tanto fa dannare i proprietari delle vecchie abitazioni.

Parliamo di vecchie abitazioni, cioè, di quelle risalenti fino a tutti gli anni novanta, quando ancora veniva preso in poca considerazione l’utilizzo di tecnologie idonee, atte al risparmio energetico.

Ne consegue, che la necessità di risparmiare i combustibili pur stando al caldo, ha portato in questi ultimi decenni ad uno studio approfondito di tali problematiche, individuando quelle che possono essere le soluzioni ottimali per uniformare in tutto l’edificio un flusso termico di intensità sempre minore.

Il cappotto termico

La soluzione ideale per ovviare a detti inconvenienti, è rappresentata dal cappotto termico e da un’ottima coibentazione della copertura e del solaio a piano terra.

Vediamo cosa succede con la messa in opera dei pannelli termici di un cappotto termico.

   
    

Come è possibile osservare dall’immagine soprastante l’aria calda sarà trattenuta nel periodo invernale e quella fredda nel periodo estivo.

Da dedurne, che il cappotto termico, ad oggi, rappresenta una soluzione ottimale per il risparmio energetico.

Ricordiamo ai nostri lettori, che per ogni opera edile indicata in questo articolo, potrà essere ricercata, e trovata, la esatta esecuzione,  usando il pulsante "Cerca" in alto a destra della Home.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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