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Impianto elettrico per civile abitazione. Terza parte

Vedi il 2° capitolo

Stiamo adoperando quella che è la soluzione tipo di un medio appartamento, comunque il posizionamento degli interruttori magnetotermici varia, con il variare della grandezza e difficoltà dell’impianto elettrico.

Bisogna partire sempre dal principio che oltre che ai magnetotermici principali; qualora vi siano delle aree secondarie o ramificazioni da effettuare, vanno posti in opera anche altri interruttori magnetotermici  a protezione di queste altre aree.

Questo serve a semplificare  anche, in caso di un guasto, il sezionamento di una zona. Dovremo abbassare tutti i magnetotermici. Attiviamo quindi quello principale; poi  alzandoli uno alla volta troveremo quello che stacca l’interruttore magnetotermico principale, individuando così il "ramo" del circuito causa del guasto.

Nel capitolo precedente abbiamo parlato del contenuto del centralino dell’appartamento sito vicino alla porta di ingresso.

Adesso vediamo quelli che sono  due componenti principali di un impianto elettrico per civile abitazione, e cioè la presa semplice del tipo unificato per spina grande e piccola e l’interruttore semplice per il comando di un punto luce.

Vediamo in sequenza le immagini:

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Nella prima immagine vediamo i componenti di un punto elettrico, ed esattamente la presa e l’interruttore semplice, il contenitore a scatto di plastica verde ed infine la placca esterna di colore bianco (in questo caso è in plastica pure essa) Tutti i componenti  sono di marca "Vimar".

Nella seconda foto vediamo l’interruttore  e la presa inseriti a scatto nel contenitore; nella terza foto la placca bianca montata sul tutto.

Infine nella quarta immagine vediamo il retro dell’insieme, con a destra la presa ed a sinistra l’interruttore.

L’interruttore è semplice e comanda un solo punto luce: ha sul retro due fori (Ne consideriamo due, anche se ne sono visibili due doppi, che servono nel caso di più collegamenti) , contenenti morsetti a vite in ottone. La fase va montata  sul foro (indicato sulla confezione che contiene l’interruttore). il cavo poi riparte dal foro contrapposto e va direttamente alla lampada.

Il neutro invece non deve essere collegato all’interruttore, ma deve andare direttamente alla lampada.

L’interruttore servirà ad interrompere  o riattaccare la fase in corrente, facendo cosi spengere o accendere la lampada.

La presa a destra, ha ugualmente due doppi fori per fase e neutro, ma al centro, indicato con la freccia a rilievo, c’è il foro della linea di terra (della quale parleremo in un prossimo articolo),  nel quale andrà inserito il filo da mmq 2,5 di colore giallo verde

Naturalmente, come è visibile anche nella tabella dei simboli di cui al nostro precedente articolo, gli interruttori non sono solo semplici, ma possono essere anche deviatori, invertitori ed altro, (da adoperarsi per esempio quando in un lungo ingresso si vuole accendere un punto luce da due interruttori posti ai due estremi del corridoio stesso, od altro ancora.

Proseguiamo nella spiegazione del nostro impianto del tipo medio.

Partendo dal centralino dell’appartamento le linee dei due circuiti, passano all’interno dei corrugati (scegliere sempre dei corrugati di colore nero possibilmente di 2,5 cm di diametro, salvo per le linee che vanno ai punti luce dove si può usare anche un corrugato più piccolo da cm 1,5) ed arrivano alle scatole di derivazione e da queste alle prese ed agli interruttori.

In un appartamento di civile abitazione le linee elettriche possono essere fatte passare a pavimento, prima del getto del massetto o del magrone, oppure alte, vicino al soffitto,  ad un’altezza dal pavimento di circa mt 2,50.

Noi adopereremo questa seconda soluzione.

Saranno eseguite le tracce orizzontali in alto e posati i corrugati. In corrispondenza delle prese o degli interruttori/presa, si  mettono in opera delle scatole di derivazione  con coperchio (vedi precedente capitolo).

Dalle scatole di derivazione si fanno scendere le calate sottotraccia per gli interruttori/presa e per le prese.

All’interno delle scatole di derivazione vengono effettuati i collegamenti dei conduttori di uguale colore, fermati negli appositi "cappellotti".

Si ricorda, che per le prese partirà dal centralino un circuito con conduttori da mmq 2,5, protetto da un differenziale magnetotermico da 16 Amp. e per gli interruttori un circuito da mmq 1,5 protetto da un magnetotermico da 10 Amp.

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