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L’eolico ancora dimenticato? Eppure l’80% degli Italiani è favorevole.

L’eolico (Medio e grande) è, a nostro parere una fra le più importanti energie alternative da sfruttare per il futuro di una nazione industriale, e vi spieghiamo perché.

La pala eolica, è costituita da una struttura meccanica solida, composta da un basamento in calcestruzzo armato, un palo in acciaio di medie o grandi dimensioni  e da un rotore protetto da un carter, con pale leggere ma solide.
 
Un eventuale guasto, durante il corso del tempo, di una delle parti meccaniche o elettriche della pala eolica, può essere aggiustato con la riparazione, o al massimo, la sostituzione del congegno o ingranaggio usurato o danneggiato.
 
Discorso diverso è rappresentato dall’energia fotovoltaica, in quanto, i pannelli che catturano l’energia dal sole, sono soggetti ad una usura diretta e che, dopo una ventina di anni porterà alla sostituzione di tutti i pannelli fotovoltaici.
 
Si spera, che allora, detti pannelli, costeranno molto meno di adesso.
 
Considerando quanto sopra, avremo, nel tempo, una maggiore spesa, se paragonata anche alla enorme superficie del fotovoltaico, messa a confronto con l’involucro o massa, relativamente più modesti,  della pala eolica.
 
Come abbiamo più volte detto nei nostri precedenti articoli, l’Italia è una Nazione che si presta particolarmente a questo tipo di energia alternativa, e questo, grazie alle sue colline, alle montagne, alle miglia di coste che la caratterizzano.
 
A metà del 2012, l’energia ricavata dal vento, ha raggiunto in Italia ben il 6,4 % della produzione elettrica nazionale.
 
 
In base a tale dato, il cittadino, e con il medesimo i costruttori di impianti eolici e tutti coloro che vi lavorano, si sarebbero aspettati un riconoscimento da parte dello Stato, con agevolazioni tali per ottenere un incremento tale da rendere più leggera la bolletta elettrica e sviluppare una fonte alternativa di sicuro successo.
 
Speranza vana, in quanto con il Decreto Rinnovabili si da molto spazio al fotovoltaico (che noi ugualmente apprezziamo), e sembra cada nel dimenticatoio una filiera che dà attualmente  lavoro a 40 mila persone e che per il 2020 era previsto arrivasse a ben 70 mila addetti.
 
Una delusione che non deve suonare come sconfitta, in quanto, da sondaggi recenti, ben l’80% degli Italiani sono favorevoli all’eolico;
 
Si pensava di alleggerire l’atmosfera terrestre di ben 25 milioni di tonnellate di CO2 nei prossimi 8 anni, ed invece, sembra che così non sia.
 
A maggior chiarimento per i nostri lettori, vi invitiamo a leggere il comunicato ANEV, del 6 luglio 2012 e che alleghiamo di seguito in PDF.
 

      Comunicato ANEV del 6 luglio 2012

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