Abbiamo già affrontato la realizzazione di pilastri per un cancello, quindi di limitata altezza e non molto complicati dal punto di vista dell’armatura lignea
Non entriamo in merito delle armature in ferro, cioè delle gabbie in acciaio, composte da barre e staffe a superficie migliorata: questo in quanto costituiscono una parte di un’opera in cemento armato, per cui occorrono i relativi calcoli , effettuati sempre da un professionista abilitato, nell’insieme della struttura complessiva nella quale vanno a collocarsi.
Vogliamo però farvi vedere come si realizza, nel caso di pilastri di questo ultimo tipo, la costruzione delle casseforme lignee di contenimento.
Esistono in commercio dei tavolati unificati che vengono adoperati dalle ditte che operano nel cemento armato, tramite l’uso di staffature in ferro idonee, tramite le quali si può dimensionare la sezione del pilastro a piacimento (vedi sotto).
Vogliamo invece parlarvi dell’armatura tradizionale tipo "Fai da te" eseguita con tavole di sfasciatura da costruzioni, dello spessore di cm 2,5.
Sotto vi facciamo nuovamente vedere i disegni da noi fatti nel caso dell’armatura lignea dei pilastri di un cancello:
Vediamo come venivano i pilastri montati e pronti per il getto:
Ebbene, i disegni di cui sopra, vanno bene anche per la realizzazione di uno o più pilastri di sezione ed altezza maggiore.
Ciò che invece cambia è lo staffaggio di dette armature lignee, in quanto aumentando l’altezza e quindi la sezione, la spinta del calcestruzzo gettato in opera, porterebbe immancabilmente alla "sbuzzatura" del pilastro con apertura improvvisa delle quattro tavole perimetrali della cassaforma.
Per cui, in questi casi, bisognerà rinforzare convenientemente i pilastri ponendo delle staffature in ferro di cui alla foto sottostante:
Le staffe sopra rappresentate, si chiamano comunemente "cravatte" e sono costituite da quattro ferri piatti larghi 6/7 cm, spessi circa 8 mm piegati a 180° ad un estremo , e con la parte opposta forata da una doppia fila di fessure rettangolari.
Le cravatte si posizionano sopra le tavole trasversali della cassaforma lignea e quindi si introducono i cunei in ferro, battendoli con il martello, fino a che la cravatta non stringerà adeguatamente il pilastro.
Vedere sotto una foto di due pilastri armati ed incravattati:
Altro accorgimento che va preso in caso di una pilastratura di un edificio, è quello di mettere una doppia controventatura da ogni lato, costituita da due tavole (e non una come nel caso limite del cancello) inclinate, che vanno bloccate sul solaio della costruzione. (Vedi anche 2° disegno in alto).
Naturalmente, prima di montare la cassaforma, verrà introdotta la gabbia di acciaio, realizzata secondo gli schemi dati dall’ingegnere progettista, e legata con filo di ferro da legature edili agli spezzoni che escono dal solaio.
Va quindi realizzato un ponteggio con elementi prefabbricati mobili con tiranti obliqui ed orizzontali e soprastanti tavoloni dello spessore di 5 cm.
Il getto del pilastro può avvenire , a secondo dell’entità dell’opera, a mezzo di autobotte, a mano con l’uso di betoniera e scarrettamento o a mezzo di gru
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