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Rete di distribuzione di un impianto di riscaldamento.

Prendendo in esame un impianto di riscaldamento del tipo tradizionale, con caldaia a metano, GPL o gasolio, radiatori del tipo in ghisa o in acciaio smaltato, tubazione di sfiato dei fumi della caldaia, programmatore , termostati ambiente e caldaia, e considerando di effettuarlo in una casa unifamiliare, avremo la seguente situazione, visibile nella sezione schematica sottostante:

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La rete di distribuzione è quell’insieme di tubazioni di mandata e ritorno che collegano la caldaia ai termosifoni.

Negli impianti di civile abitazione, normalmente l’acqua calda parte dalla caldaia ad una temperatura compresa fra i 50 e i 90°C, percorre le tubazioni di mandata, riscalda i termosifoni e quindi l’ambiente e ritorna a temperatura più fredda alla caldaia stessa.

Detto questo, vediamo come invece può essere costituita la rete di distribuzione in un immobile di 2 o più appartamenti, e che porta l’acqua calda ai vari termosifoni e quindi ritorna fredda in caldaia, percorrendo sempre lo stesso circuito.

Tale impianto lo si può distinguerein due diverse maniere:

1) Impianto a colonne montanti (a distribuzione verticale)

2) Impianto a zone ( a distribuzione orizzontale).

1) L’impianto a colonne montanti è costituito da un anello  formato da una tubazione di mandata ed una di ritorno, che percorre la base dell’edificio.

Dall’anello si dipartono delle colonne montanti che alimentano i vari radiatori posti sulla stessa verticale ai vari piani dell’edificio

Questo sistema era molto usato nei tempi passati, in quanto consentiva un risparmio di costi in fase di costruzione.

Offre, però,  lo svantaggio di non potere ottimizzare la gestione dell’impianto, specie se abbiamo zone con diversa utilizzazione.

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2) L’impianto a zone è realizzato in maniera che ad ogni zona dell’edificio , ad ogni piano o in ogni singolo appartamento è dedicata una parte della rete di distribuzione .

Con questo tipo di impianto è possibile gestire in maniera diversificata le varie zone , non riscaldando, per esempio, quelle che in un dato periodo non sono occupate.

Questo tipo di impianto è consigliabile in tutti i nuovi edifici o nelle ristrutturazioni, specie quando vi sono zone con diversa utilizzazione (per esempio parti ad abitazioni e parti ad uffici o negozi)

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Il calcolo del diametro delle tubazioni, sia quelle montanti, che di distribuzione orizzontale, va calcolato da tecnici abilitati, a secondo della distanza dei radiatori, del volume da riscaldare, della esposizione dei radiatori stessi (per esempio se a nord o a sud) e altro ancora.

Le tubazioni andranno coibentate, ed il coibente varia, a secondo del materiale usato.

In commercio, per esempio, nel caso di tubazioni in rame per interni, viene commercializzato il tubo già coibentato con una guaina.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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