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Sistema di montaggio, con particolari, di un cappotto termico esterno.

Ai fini del risparmio di energia, il sistema più sicuro e duraturo nel tempo è senza dubbio la realizzazione di un cappotto termico esterno all’edificio.

Da sottolineare che, poichè vi sono molti tipi di pannelli isolanti in commercio, la scelta di un sistema, comporta anche il poter trovare tutti gli accessori necessari per un montaggio realizzato a regola d’arte.

Una volta scelto il cappotto termico, è consigliabile non mischiarlo a componenti di altri tipi, al fine di non realizzare un’opera imperfetta.

Abbiamo già trattato l’argomento dei cappotti termici, ma non abbiamo specificato le difficoltà di esecuzione che normalmente si trovano durante un montaggio, specie in alcuni punti critici di un fabbricato.

In questo articolo cerchiamo di fare un quadro completo.

Il montaggio dei pannelli che noi abbiamo scelto (In questo caso stiamo adoperando pannelli compatti di polistirolo espanso) deve iniziare logicamente dal basso; l’arriccio deve essere sano e completamente asciutto.

Taluni cappotti vengono montati direttamente sopra il grezzo delle murature, ma un arriccio sottostante è sempre preferibile averlo.

Le superfici orizzontali di un fabbricato, difficilmente sono piane, per cui la partenza dovrà essere effettuata perfettamente in piano: a tale scopo dovremo adoperare dei profilati metallici in acciaio inox o alluminio preverniciato, trattati poi con siggillanti siliconici e fermati al muro con viti ad espansione.

Vediamo le immagini sottostanti:

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Nella prima immagine vediamo la fila iniziale dei pannelli messi su di un profilato metallico, e la partenza, in questo caso avviene su di un terrazzo, ma sarebbe la stessa cosa se avvenisse su di un marciapiedi esterno.

Ingrandendo l’immagine si nota che sotto il profilato è stato posto un giunto di neoprene e poi è stato sigillato ed applicato un battiscopa.

Nella seconda immagine la partenza avviene ad una certa altezza dal marciapiedi, per cui il profilato in allumini o acciaio va fermato, tramite viti ad espansione, al muro (naturalmente controllando la sua orizzontalità con la livella a bolla)

La terza immagine mostra l’assonometria  (più chiara) della sezione di cui alla 2^ immagine.

Un particolare da osservare è costituito dalla guaina impermeabile  (Telo di polietilene) che ricopre i pannelli isolanti.

Normalmente il montaggio di un cappotto finito è così composto:

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Il telo impermeabile dovrà essere posto a ridosso dei pannelli isolanti.

I pannelli vanno montati sfalsati come se fossero blocchi di laterizio.

Durante il montaggio, è necessario controllare sempre, con una staggia o riga di alluminio, il perfetto piano dei pannelli. in maniera che durante la rasatura successiva, il lavoro proceda linearmente senza creare "ringrossi" o "avvallamenti".

Vedi l’immagine sottostante:

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Per fermare i pannelli alla muratura di supporto, gli stessi vanno incollati con collante idoneo (da acquistare presso tutti i magazzini edili) dando almeno 5 punti di colla ogni pannello, ed inoltre si devono mettere in opera delle viti apposite, normalmente di plastica.

Osservate le immagino sottostanti:

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Chiarito quanto sopra, vediamo come viene montato il cappotto, in alcuni punti, comuni e purtroppo critici, delle nostre case.

Le due immagini sottostanti mostrano il disegno in pianta dell’apertura di una finestra, con due soluzioni diversei, a secona di come e costruito il telaio della finestra stessa.

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Il cappotto aumenta lo spessore delle pareti esterne, per cui, determinati punti, quali i sotto davanzali, vanno opportunamente protetti, in maniera che l’acqua piovana non riesca ad entrare all’interno del cappotto.

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Il secontd disegno a destra, sopra, mostra un profilato in alluminio preverniciato o in acciaio inox, che protegge dall’infiltrazione di acqua.

Purtroppo, nel realizzare il cappotto, a secondo  dello spessore che viene adoperato, si crea, spesso, una problematica per i davanzali delle finestre, che sporgendo dalle facciate solo 3 cm, rimangono incassati all’interno dello spessore del cappotto.

In questo caso, possono esser allungati detti davanzali, tramite l’incollaggio di una aggiunta di davanzale, effettuata dal marmista, oppure andrà messo in opera un idoneo profilato.

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Sopra vediamo la copertina eseguita sopra il parapetto di una terrazza.

Tale copertina può essere anche in rame, fissato con viti ad espansione opportunamente siliconate in testa.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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