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Soffitti: arricciare e ed intonacare. Come fare

Abbiamo parlato nei precedenti articoli dell’arriccio ed intonaco interno ed esterno, ma sempre su pareti o muri verticali, ed invece non abbiamo mai affrontato la problematica relativa all’intonacatura dei soffitti in laterizio.
 
 Si intendono quei soffitti costituiti da travetti e pignatte, oppure da travetti e tavelloni, come usavano una volta.
 
 Normalmente, il soffitto di un vano di un appartamento, essendo una superficie piana, dovrebbe essere trattata alla stessa stregua delle altre superfici della casa, anche se verticali.

Intendiamo cioè dire che ci vorrebbero: il rinzaffo, i punti fissi o pasticche, le fasce, l’arriccio e poi il velo di intonaco da piallettare.
 
 
 Poichè si va ad agire su superfici orizzontali parallele ai pavimenti, si salta normalmente la fase dei punti fissi e  delle fasce e si procede solo con la schizzatura a malta cemento (o rinzaffo), l’arriccio e poi l’intonaco.
Questo, in quanto, normalmente i solai sono sempre eseguiti in perfetto piano, per cui i punti fissi e le fasce si preferisce non farli.

Inoltre se osservate i soffitti dal basso, difficilmente noterete dei difetti, in quanto per la loro posizione tendono a nasconderli alla vista.

Un avvertimento prima di iniziare la lavorazione: intonacare i soffitti è un lavoro che sporca molto, per cui fornitevi di occhiali, berretto e possibilmente di una tuta usa e getta.

Dunque, il modo di procedere è il seguente:

Va inizialmente montato un ponteggio mobile con cavalletti in ferro e tavoloni oppure scorci di tavoloni se la stanza è inferiore ai mt.4

Si monta il ponteggio sottostante perpendicolare alla parete di fondo,  in modo che partendo dal punto più lontano, l’esecutore del lavoro, possa a mano a mano spostarsi arretrando, senza  rischiare di cadere indietro.

Si fanno 2 secchi di malta cementizia, formata da 1 secchio di sabbia mista (grossa e fine) ed un secchio di cemento.

Nel vassoio da muratore si aggiunge poi altra acqua all’impasto, fino a farlo diventare una specie di boiacca semiliquida.

Prendendo un poco per volta questa boiacca dal vassoio, caricandola sullo sparviere da muratore con la cazzuola, si inizia a schizzare il soffitto, dopo averlo ben bagnato con la pennellessa.

Vi accorgerete che è un lavoro veloce e non è difficile, ma vi sporcherete molto.

Dopo che avete spruzzato o rinzaffato (perchè tale è l’operazione che state facendo) una zona intera del soffitto, spostate il ponteggio lateralmente ed iniziate una seconda area, e così via fino a che lo avrete schizzato tutto.

Il giorno dopo, passerete all’arriccio: Anche questa è un’operazione anomala, se confrontata all’arriccio comunemente usato per le pareti, in quanto, con malta bastarda dosata al 50% cemento e calce e con aggiunto del primer o lattice aggrappante liquido caricata  sullo sullo sparviere, dovete avvicinare quest’ultimo al soffitto che avrete bagnato nuovamente e partendo sempre di fondo ed arretrando, con il dorso della cazzuola "spiaccicate" letteralmente la malta al soffitto, in maniera che vi resti attaccata.

Dovete procedere lentamente e ripassare molte volte sulle zone dove la malta si stacca e cade.
Per una persona esperta il lavoro procede spedito, ma per un principiante diventa un lavoro faticoso (Si devono sempre tenere le braccia alzate) e scoraggiante, in quanto vi cadranno in continuazione parti di malta.

Senza sfiduciarsi, dovete procedere con calma ed insistete nel vostro percorso a ritroso.

Procedendo, in questa maniera terminerete la prima zona
Appena vedete che l’arriccio ha fatto presa sul soffitto, passateci lo sparviere, come se fosse un grosso frattazzo o pialletto ; questo per pareggiarlo ed unirlo.
Completata la stanza avrete finito l’arriccio.

Il giorno dopo ancora, utilizzando l’intonachino in sacchi, della granulometria che desiderate (per esempio il fine è l’R 350 della Weber, il granuloso granuloso è l’IP 10 della Fassa Bortolo. Però ve ne sono tantissimi altri), preparandolo nel vassoio, come già spiegato nei capitoli precedenti,  dovrete iniziare a darlo sull’arriccio spalmandolo con la mestola o cazzuola americana o se trovate difficoltà, con il dorso della cazzuola normale, usando poi quella americana per spargerlo uniformemente

Finita una fascia di intonaco passerete a piallettarla con un pialletto spugnoso e con movimento rotatorio, stando molto attenti a spianare i bordi, lato fascia di intonaco adiacente ancora da fare.

Andando avanti così, ultimerete il soffitto.

Pialla da muratore

Ancora una cosa importantissima: negli angoli, alla convergenza del soffitto con le pareti verticali, passateci la pialla da muratore, per raddrizzare detti angoli, in quanto questi, se deformati,  si noterebbero subito dal basso.

Buon diverimento. Ricordatevi che questo lavoro  costa molto al mq. come mano d’opera.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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