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17.Come fare: messa in opera del manto di copertura in tegole e coppi

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Nel precedente articolo, abbiamo effettuato il massetto in cls armato, la coibentazione termica e l’impermeabilizzazione della copertura, adesso ci apprestiamo a finire il tetto mettendo in opera il materiale che abbiamo già stivato in cantiere.

Come manto di copertura abbiamo preferito le tegole ed i coppi tipo toscano, ma potevamo scegliere anche gli embrici marsigliesi, quelli olandesi oppure i portoghesi.
Ne ho citati 4 che sono i più comunemente usati in Italia, ma ce ne sono tanti altri tipi, come le lastre di ardesia o la copertura in rame, adoperati in montagna, oppure altri ancora:
Per citarvene uno che sembra strano ma che fa parte della nuova generazione , destinata certo a prendere piede, è rappresentato dall‘embrice fotovoltaico, che ha la duplice azione di coprire e di fornire l’energia fotovoltaica per la casa.
A proposito di questa energia, in via di sviluppo e che costituirà il nostro futuro, abbiamo intenzione di usarla in questa casa che stiamo costruendo, ma per nostra scelta, installeremo al momento opportuno dei pannelli fotovoltaici della ENEL Energia, cercando di attingere dal "Conto Energia"

Altro capitolo a parte lo dedicheremo alla "Linea Vita", cioè quell’insieme di strutture metalliche e cavi, che va montato per legge sui tetti in caso di nuova costruzione o ristrutturazione della copertura e che servirà come aggancio di sicurezza per chi un domani dovrà fare la manutenzione della copertura.

Ma adesso passiamo alla nostra copertura.

Andranno murate le prime 4 file di tegole e coppi con malta di calce; si adopera questo tipo di malta in quanto molte sono le persone che transiteranno sul tetto, a partire dagli antennisti, per cui la sostituzione di eventuali tegole rotte deve essere semplice e veloce.

La prima fila di tegole, viene fornita, dal vostro magazzino edile, appositamente per la gronda e cioè presenterà tutte le tegole rettangolari e non svasate o trapezzoidali come tutte le altre.(Quindi quando ordinate un tetto ricordatevi di dare al vostro fornitore la misura totale in metri lineari delle gronde).

La prima fila va fatta aggettare rispetto al tavellone di gronda, al grezzo, di circa 7 cm, in maniera che finiti i lavori esterni e messa la doccia di rame, l’acqua piovana cada all’interno della stessa.

Dunque muriamo la parte posteriore (a monte) delle tegole e poi i piazziamo una mestolata (o cazzuolata) o due di malta, in maniera che cada sopra due tegoli attigui e vi poniamo il coppo sovrastante, che rimane così murato.

Ricordiamoci che la parte larga del coppo va va sempre in basso.

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Una fila dietro l’altra e muriamo le prime 4 file.

Poichè stiamo lavorando su una falda di un tetto a padiglione (Ammettiamo una delle due frontali più grandi), sarà necessario effettuare i tagli delle tegole e dei coppi in obliquo.
Come già detto in un precedente articolo esistono delle tenaglie apposite per fare queste tagliature, comunque in mancanza, con cautela e prendendo tutti gli accorgimenti per la vostra sicurezza (Occhiali, guanti, scarpe antinfortunio ecc.) potrete adoperare una smerigliatrice a disco per muratura del diametro di 110 mm o 220 mm.

Dopo la quarta fila murata, se ne stendono tre senza murarle, poi una va murata, tre senza e così via fino al colmo.

Finita una falda del tetto, si passa all’attigua, sempre iniziando dalla gronda e procedendo verso il colmo.

Una volta terminate le 4 falde, si deve passare a murare le "selle" per il colmo e per i compluvi, cioè le linee di incontro fra due falde adiacenti.

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Tali selle che si vedono nella foto sovrastante (Ma ce ne sono di diversi tipi e misure) vanno ben murate a malta di calce).

Una volta terminata anche questa operazione, appena vedrete che la malta ha "tirato" (è secca) dovrete ripassare  tutte le parti del tetto costituite da malta, e cioè i sottosella visibili ed i contorni dei vari sfiati o comignoli, con uno strato di vernice tipo gomma (è ottimo il Sintegum in barattoli da 4/5 Kg e si trova in colori rosso mattone o grigio), questo come prtotezione ulteriore contro le infiltrazione di acqua piovana.

Il tetto è stato completato

Segue ./. VAI ALL’ARTICOLO N° 18

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