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Edilizia: lavori in economia diretta o per conto proprio.

Affrontiamo un argomento che interesserà moltissime persone, e che è sempre stato importante in edilizia, non solo dal punto di vista tecnico, ma per la mole di lavoro e quindi di denaro che ha sempre rappresentato per il settore costruzioni.

E’ sufficiente recarsi una mattina presso un magazzino edile della nostra penisola ed osservare attentamente le persone che lo frequentano.

Una buona parte dei clienti è costituita da cittadini che si arrangiano nel “fai da te” e che eseguono nelle proprie abitazioni i lavori più disparati, che vanno dalla sostituzione di alcune mattonelle di un pavimento, alla ripresa di intonaci od altri simili lavori di ordinaria manutenzione.

Arrivano anche altri, in particolare persone che hanno superato la cinquantina e fra i quali molti pensionati (quindi gente più esperta), che acquistano materiali per eseguire lavori più importanti, quali: la costruzioni di un marciapiedi, la riparazione o nuova costruzione di tratti di fognatura, la costruzione dell’intonaco per una o più stanze, la costruzione di una scaletta esterna con il relativo rivestimento in cotto o in marmo, la realizzazione di pavimenti o di rivestimenti di cucine e di bagni.

Gente che comunemente “si arrangia”, e che altrimenti non potrebbe fare eseguire i lavori da ditte specializzate, per il fatto di non poterselo permettere economicamente. Riescono così a mantenere la loro casa in ordine salvaguardando nel contempo un notevole patrimonio edilizio.

I lavori che costoro eseguono rientrano normalmente nella Libera Edilizia, per cui non vanno contro le attuali leggi.

In questo articolo vogliamo però affrontare un discorso diverso, che di solito nessuno vuole trattare ritenendolo fonte di abusi, quando invece non lo è.

Interessa una fascia sostanziosa della popolazione e concerne opere da eseguire di una certa entità e difficoltà.

Veniamo però al punto.

Una persona che voglia eseguire la ristrutturazione della propria casa, se non addirittura la costruzione di un alloggio unifamiliare, può farlo per conto proprio o come si dice comunemente “in economia”?

A torto, tendiamo a circoscrivere questo fenomeno al meridione accostandolo all’abusivismo edilizio, poichè si pensa che molte case abusive siano sorte attraverso questa pratica; in verità l’abusivismo del sud Italia è stato realizzato per la quasi totalità da imprese edili  attrezzate, che hanno costruito palazzi e lottizzazioni intere, che certo non potevano essere eseguite da un singolo individuo.

Ciò di cui parliamo, resta comunque un tema accuratamente evitato dagli “operatori edili”, quasi fosse “un tabù”, ma tutti sanno che esiste, quindi non va ignorato, e anzi va affrontato legalmente, nella maniera più imparziale possibile.

Non esiste alcuna legge che proibisca i lavori in economia diretta o “per conto proprio”, e quindi è possibile  eseguirli, rispettando, però, tutte le norme concernenti tale materia, e dichiarandolo in Comune al momento della presentazione di un progetto edilizio.

La prassi comune è la seguente:

Chi vuole affrontare una operazione del genere deve essere “persona qualificata del mestiere”, quindi muratore; poi deve essere in possesso di un progetto firmato da un tecnico professionista abilitato ed infine deve avere il Tecnico Direttore dei Lavori il quale ne approva le qualità lavorative in edilizia.

Per gli impianti, i ponteggi, la sicurezza e quanto altro richiesto dalle vigenti leggi, deve mettersi logicamente in regola in quanto, in caso di carenza ne risponderà penalmente.

L’esecutore dei lavori, in ogni caso dovrà attenesi alle disposizioni di cui al Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 ed al Decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106.

Procediamo nella nostra analisi.

Nei moduli di molti Comuni appare come domanda se i lavori vengono eseguiti in economia , altrimenti va specificato a parte.

Si deve altresì indicare chi è il Direttore dei Lavori e chi il Responsabile della Sicurezza.

Dopo di che dovrà essere ritirato il Permesso di Costruire, la Dia o la SCIA,.

A questo punto è necessario adoperare una terminologia semplicistica per chiarire meglio quanto segue.

Un lavoro in economia può essere affrontato da un muratore con l’aiuto di almeno un componente della sua famiglia (figlio, figlia o moglie) che facciano la parte del manovale: questo, in quanto nel nostro Paese, non è possibile che un privato possa assumere un operaio ed assicuralo contro gli infortuni (INAIL), e pagare le quote relative all’INPS ecc (come avviene per esempio nella vicina Inghilterra), per cui sorgerebbe a questo punto la necessità, di affidare il lavoro ad una ditta regolarmente inscritta.

Un nucleo familiare, invece,  ha la possibilità di salvaguardare i terzi, e può farlo con una assicurazione privata, mentre non avrebbe il dovere di assicurarsi per conto proprio con gli Enti Pubblici, a meno che, anche in questo caso, non lo faccia con una assicurazione privata.

Ma andiamo avanti con la nostra pratica.

Il privato presenta il CIL (Comunicazione di inizio lavori) al Comune.

Per la parte muraria il lavoro in economia diretta o per conto proprio è quindi perfettamente fattibile.

Per eventuali ponteggi esterni, il suo tecnico incaricato deve redigere il Pimus 

Deve quindi rivolgersi da una ditta specializzata nel montaggio e smontaggio dei ponteggi, che gli offrirà tutte le garanzie di legge, fra cui il libretto delle attrezzature , ecc.

Il suo tecnico dovrà anche predisporgli il POS (Piano Operativo di Sicurezza).

Una abitazione, però, necessità  degli impianti tecnici (termico, elettrico, del gas, idraulico), per cui il privato dovrà sempre rivolgersi a singole ditte che dovranno effettuare, oltre che il lavoro, la preventiva documentazione a loro carico, quale per esempio il DURC o Documento Unico di Regolarità Contributiva .

Le stesse ditte dovranno poi rilasciare al privato le rispettive attestazioni di regolare esecuzione a compimento dei lavori..

Il Direttore dei Lavori dovrà seguire da vicino l’esecuzione dell’intera opera in quanto agli effetti di legge è il responsabile primo dei lavori che vengono eseguiti.

Questa, in linea di massima, la strada da seguire in un lavoro in economia diretta o “per conto proprio” di una certa entità.

Riteniamo che “l’economia” rappresenti, come lo è sempre stato una buona fonte di lavoro per la filiera dell’edilizia ed un notevole risparmio per tanti cittadini che altrimenti dovrebbero rinunciare alla speranza di avere onestamente una casa.

Da aggiungere, che chi fa tali lavori, ci impiega molto tempo, forse anni, ma, normalmente, tende ad eseguirli con precisione ed  accuratezza.

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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