Spesso abbiamo parlato delle fosse biologiche standard oppure tipo Imhoff, sempre riferendosi, però, a quelle realizzate in cemento prefabbricato, ad anelli sovrapponibili.
Tali fosse ormai usate da molto tempo, come più volte accennato, presentano l’inconveniente, nei primi tempi dopo la loro collocazione, di avere dei piccoli sversamenti in corrispondenza dei giunti fra gli anelli sovrapposti.
Sono inoltre molto pesanti da collocare in opera.
Esiste un nuovo tipo di fosse biologiche ed è realizzato in vetroresina a monoblocco, e rispetto alle prime,sono molto più leggere, e quindi più facili da porre in opera: inoltre essendo monoblocco non hanno l’inconveniente dello sversamento.
In questo articolo vogliamo parlarvi di uno di questi prodotti, ed esattamente delle fosse biologiche realizzate dalla CMP S.p.A -Manifattura Resine Poliesteri. (http://www.cmpspa.it/)
In particolare della fossa Biologica EKOL
La fossa EKOL è il primo e un semplice impianto di depurazione per scarichi civili.
E’ realizzata in vetroresina a monoblocco con perfetta tenuta stagna.
La sua originalità sta nel dimensionamento dei due comparti che la compongono, comparti sovrapposti e per caduta comunicanti fra loro attraverso una semplice fenditura.
Diventa determinante I’equilibrio tra il tempo di detenzione e il volume di acqua da trattare.
Zona di sedimentazione
Zona di digestione
Zona dove (senza turbolenza alcuna) avviene una reazione anaerobica e la susseguente mineralizzazione dei fanghi depositati, fanghi che periodicamente dovranno essere estratti.
Dati di progetto
Ma vediamo quali sono i suoi dati di progetto:
Volume di decantazione Lt 40/50 per utente
– Fatto lo scavo occorre adagiare sul fondo un letto di sabbia mescolata a terra; posata la fossa, occorre proseguire I’operazione riempendo tutt’attorno.
– Fatti i collegamenti ENTRATA – USCITA va riempita la fossa con acqua, dopo aver depositato sul fondo della calce per dare inizio alla formazione del fanghi.
– Necessita asportare periodicamente (circa due volte I’anno) i fanghi depositati e nel contempo rimuovere la crosta formatasi in superficie.
– Non è consentito il passaggio sul coperchio con carichi superiori ai Kg. 250.
– Di tanto in tanto è bene ispezionare la fenditura (è sufficiente un qualsiasi bastone) che serve da collegamento tra i comparti di sedimentazione e digestione.
– E’ importante interrare la fossa perfettamente verticale così da mantenere il dislivello previsto tra entrata e uscita.
Ricordiamo ai nostri lettori, che per ogni opera edile indicata in questo articolo, potrà essere ricercata, e trovata, la esatta esecuzione, usando il pulsante "Cerca" in alto a destra della Home.
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