Con il precedente articolo é stata effettuata la demolizione degli intonaci interni tramite l’ausilio di un martellino elettrico con scalpello a lama larga.
I materiali di risulta sono stati scaricati a terra tramite le canale componibili e quindi i due piani della nostra casa risultano essere al grezzo e liberi da detriti ed altro.
Proseguire senza intralci, nella ristrutturazione di un edificio, dipende solo dalla programmazione in anticipo di tutti i lavori da effettuare, in maniera che le opere proseguano lineari e senza difficoltà.
Quindi, a questo punto dobbiamo pensare alla predisposizione degli impianti necessari, ed esattamente: l’impianto elettrico, l’impianto idrico, quello di riscaldamento e l’impianto del gas:
Contemporaneamente va studiata e mandata avanti la lavorazione degli scarichi relativi al bagno ed alla cucina.
Questo capitolo, sarà interlocutorio, nel senso che servirà a fare il punto esatto delle lavorazioni che dovranno procedere di pari passo, in maniera da arrivare alla realizzazione degli arricci interni ed intonaci, solamente dopo avere completato tutte quelle parti che andranno sottotraccia o sottopavimento.
Vediamo adesso come abbiamo deciso di procedere
E’ stato stabilito dalla Direzione dei Lavori che le pavimentazioni verranno messe in opera di un massetto di circa 5 cm, che dovrà inglobare tutti i possibili impianti.
Premesso quanto sopra, l’elettricista passerà e segnerà con una bomboletta spray le linee, i punti presa, gli interruttori ed i quadri dell’impianto elettrico.
L’impianto di riscaldamento verrà eseguito con caldaia a gas allacciata alla tubazione comunale del gas metano.
Tale caldaia, a corpo stagno, verrà posizionata nel locale cucina; la presa di aria avverrà tramite la parete esterna e lo scarico dei fumi tramite una tubazione in acciaio smaltato, da incassettare esternamente al muro, in canala di forati intonacati.
Alla caldaia dovrà arrivare la tubazione dell’acqua proveniente dall’acquedotto, e dalla medesima dovranno partire le tubazioni di andata e ritorno verso i singoli radiatori.
Alla stessa dovrà pervenire anche la tubazione di alimentazione del gas.
Quindi l’idraulico – termosifonista, che ha una parte importante nella costruzione di un edificio, avrà predisposto il progetto dell’impianto idrico, del gas e di riscaldamento e provvederà a segnare la sua parte impiantistica.
Per non ingenerare confusione nell’andamento dei lavori, l’elettricista e l’idraulico dovranno preventivamente confrontare le loro soluzioni, in maniera da lavorare entrambi nella massima sicurezza e tranquillità.
Stenderanno le loro canalizzazioni e tubazioni sulla base dei progetti redatti.
Nei prossimi capitoli vedremo le soluzioni ed il completamento degli impianti stessi.
Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo
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Buongiorno
Spesso nei Suoi articoli nomina il “tecnico specializzato”
Fatto salvo per gli impiantisti, non mi è chiara la competenza di tre figure: architetto, geometra, ingegnere edile. Negli ultimi tempi le materie in ambito edile si sono sempre più sviluppate creando professioni intermedie. Ma a me personalmente hanno creato un pò di confusione.
In base a cosa mi devo rivolgere a uno di questi professionisti? quando devo interpellare un ingegnere, quando un geometra e quando un architetto?
Grazie in anticipo
Stefano
Per Stefano.
Talvolta, nei commenti citiamo le tre categorie più conosciute, ma esistono anche altri professionisti edili, tipo i periti edili e i geometri laureati.
Logicamente, non facciamo nè propaganda nè discriminazione a favore o contro una categoria e non ci addentriamo mai nella materia, in quanto la competenza degli stessi è dovuta al loro titolo di studio: devono comunque essere professionisti abilitati alla libera professione ed inscritti nei relativi ordini o albi.
Sta poi al cliente rivolgersi ad un professionista di sua scelta, il quale, a secondo della sua competenza specifica, dettata dal tipo di titolo di studio, potrà o meno accettare l’incarico.
Amedeu e c.