Quando si vuole realizzare un tetto in legno a due pendenze e abbiamo una luce interasse fra gli appoggi notevole, con un carico soprastante non indifferente, si adopera la capriata, o meglio un insieme di capriate che una volta posizionate vengono unite dalla struttura secondaria in legno del tetto.
Le capriate che fanno parte della nostra cultura, si possono suddividere in tre tipi:
-Il cavalletto semplice
Costituito da tre unità di legno (2 puntoni ed una catena)
-La capriata o cavalletto con il monaco
formata da un cavalletto semplice più un ritto centrale detto monaco
-La capriata all’italiana o Palladiana
costituita da puntoni, catena, monaco e saette
Parliamo di quella più comune nell’ambito della quale sono comprese anche le altre due; cioè la capriata all’italiana o Palladiana.
Vediamone sotto il disegno:
Sotto ancora il disegno di un tetto completo di capriate all’italiana unite da arcarecci con sopra travicelli e correnti.
La capriata all’italiana, della quale parleremo, appoggia su due muri contrapposti indicati nel secondo disegno come appoggi A e B.
E’ costituita da due puntoni in legno inclinati secondo la pendenza che deve avere il tetto (normalmente il 30% escluse le zone di montagna).
Al centro di essa si nota un ritto, chiamato Monaco.
Una trave in legno orizzontale costituisce la "catena" della capriata.
Nella parte bassa del monaco è fissata una staffa in ferro, la quale è inchiodata al monaco e passa intorno alla catena.
Il suo compito è quello di impedire al monaco spostamenti al di fuori del piano verticale della capriata e secondariamente sostenere la catena.
Le "saette" sono ulteriori forze contrapposte all’azione di pressoflessione determinata dai carichi del tetto sui puntoni.
Dividono il triangolo della capriata in più triangoli smistandone le forze contrapposte.
Trattandosi di elementi in legno soggetti a movimenti, gli elementi che compongono la capriata devono "innestarsi" nei contrapposti tramite delle scanalature fate ad arte e che devono rispettare delle regole matematiche.
Vedi sotto:
L’incastro del puntone nel monaco non deve superare il 1/4 dello spessore di qust’ultimo.
Per l’innesto dei puntoni nella catena deve essere invece 1/3.
Inoltre, come si nota dai disegni soprastanti il puntone e la catena, la saetta e il puntone e i puntoni e il monaco devono essere ben collegati e stretti fra di loro, possibilmente anche con l’uso di staffe in ferro.
Altro fattore importante riguarda gli assi dei puntoni e della catena. Il loro incontro deve avvenire molto vicino alla mezzeria dei muri A e B di appoggio.
E’ stata persa con il passare del tempo la cognizione storica del tetto a capriate, ma quello che più comunemente è in uso si chiama tetto alla Lombarda (vedi il terzo disegno), dove le capriate vengono unite fra di loro da travi di minore sezione dette "arcarecci". Sopra gli arcarecci vengono disposti ed inchiodati perpendicolarmente i travicelli (Comunemente della sezione di cm 8×8). Gli stessi saranno posti ad un interasse idoneo, nel caso che il manto soprastante sia in mezzane o pianelle di cotto, oppure tavole di legno inchiodate.
I correntini che si inchiodano sui travicelli (perpendicolarmente ad essi) in molte zone di Italia vengono sostituiti dalla struttura del manto di cui sopra.
Prosegue la normale costruzione del tetto con massetto armato, coibente termico e guaina bituminosa ardesiata.
Sopra vi sarà il manto di tegole e coppi o embrici a secondo la scelta dell’esecutore.
L’articolo chiarisce come si costruisce una capriata.
Rispetto alle sezioni ed al calcolo strutturale, che dipendono ovviamente dalle luci e dai carichi, bisogna attenersi strettamente alle decisioni dei tecnici professionisti che seguono le opere edili da voi commissionate
Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo
SEGUITE ANCORA I NOSTRI ARTICOLI SULLA MURATURA MESSA IN PRATICA
ho una luce di metri 12.50 per 17 metri di lunghezza vorrei costruire delle
capriate che appogino su dei pilastri con distanza tra loro di 4 meti e con una dimensione di 30×30 non voglio pilastri centrali e tante travi che si intersechino come posso far?
Per Angela.
Hai una scelta obbligata.
Rivolgiti da un tecnico professionista abilitato e fagli progettare e calcolare il tutto.
Amedeu e c.
per XXX, la copriata delle dimensioni da te date si può fare con molta facilità dato che la luce di appoggio non è eccessiva, io consiglierei la capriata in ferro , per avere leggerezza ed resistenza nello stesso tempo
Per Tino.
Non abbiamo mai affermato che la capriata non si possa fare, nè dato suggerimenti per sostituirla con altro materiale.
Ti spieghiamo perchè:
Siamo dei tecnici e quindi potremmo addentrarci nell’argomento, però, specie la parte strutturale è molto complicata e non può essere affrontata superficialmente come stai facendo tu. Inoltre deve essere di competenza di un tecnico professionista abilitato, il quale deve calcolare i pesi gravanti, gli appoggi, i nodi, i momenti flettenti, le sezioni del materiale usato e tante altre cose.
Fra l’altro un nostro intervento in tal senso potrebbe urtare, a ragione, la suscettibilità di tutti quei bravi tecnici professionisti abilitati ed iscritti negli albi o nei collegi di categoria.
Costoro, oltre che ad essere autorizzati dalla legge a progettare e calcolare, vivono del lavoro che fanno, per cui non è assolutamente possibile entrare nel loro campo.
Il nostro sito è di informazione e presentazione, ma logicamente non può andare oltre certi limiti.
Capito?
Amedeu e c.
Salve volevo sapere se è possibile costruire una capriata a padiglione con due capriate incastrate perpendicolarmente fra di loro e come si possono incastrare le due catene fra di loro essendo ogni catena divisa in due parti.
ringrazio anticipatamente
drè.
Per Dre.
Per e strutture portanti, e nel qual caso complesse, e che necessitano di calcoli di tecnici, non possiamo fare altro che consigliarvi di rivolgervi da un tecnico professionista abilitato.
Amedeu e c.
vorrei sapere dove trovare delle schede tecniche sia per le portate di peso e sia per le luci non solo da colonna a colonna ma anche la luce da capriata a capriata vi ringrazio ciao
Per Fabio.
Devi comprare uno o più volumi di “Scienza delle Costruzioni” presso una libreria nota.
Amedeu e c.
ciao sono piero sormani ho un tetto in legno con capriate costruito circa 40 anni fa, la distanza tra le capriate è di cm 170 gli arcarecci che sezione devono avere e che a distanza vanno posti?
Per Piero.
Devi realizzare la copertura lignea con arcarecci, travicelli e correntini?
Normalmente, per una luce minima di mt 1,70 fra capriate, non esistono particolari problematiche.
Si adoperano addirittura i soli travicelli (di legno ottimo) da cm 8×8 posti all’interasse di cm 33, per mettere in opera mezzane e pianelle in cotto da cm 15x30x3.
Perà, la correttezza vuole che non possiamo dare indicazioni strutturali, in quanto tali lavori sono seguiti da un direttore dei lavori, tecnico professionista abilitato, che si fa pagare una parcella per tale incombenza e per la responsabilità che deve prendersi per l’intera struttura.
Il direttore lavori deve calcolare le sezioni dei singoli elementi, in base al carico soprastante, al momento flettente, al sigma del legno ecc.
Per cui, comprenderai ( cerchiamo di spiegarlo sempre ai nostri lettori), che non possiamo “tirare” le misure, anche se l’esperienza ci direbbe di farlo.
Amedeu e c.
posso costruire un tetto in legno con capriate sopra un tetto di lamiera? se tolgo quest’ultimo mi cede tuitta la struttura in lamiera. pensavo di farlo esterno tipo tettoia, si può fare? dopo posso trovare indicazioni?
grazie
Per Simone.
Vuoi fare un lavoro strutturale che va calcolato da un tecnico abilitato, previo progetto comunale e del Genio Civile.
Ti consigliamo di rivolgerti da un tecnico professionista della tua zona.
Amedeu e c.
Ciao io volevo chiedere come (e se) mi converrebbe fissare il tetto ai muri verticali? In pratica, siccome .ho letto in un altro articolo che i tetti a capriata sono più sicuri di quelli fatti con i travetti vorrei chiedervi se è possibile, secondo voi, realizzare un tetto a capriata “antisismico. Ossia un tetto che, a diffferenza di quello realizzato con travetti a traliccio in cap (che, in caso di sisma, può trasmettere spinte orizzontali distruttive sui muri verticali), possa evitare di trasmettere spinte ai muri verticali…mi sembrava una buona idea prendere in considerazione questa cosa….grazie
Per Antonio.
Prima di arrivare a soluzioni conclusive, per avere letto o sentito dire, devi fare vedere il tuo fabbricato da un tecnico professionista della tua zona.
Perchè, la capriata, da sola, non costituisce un elemento antisismico, ma può diventarlo, se inserita in un contesto antisismico; con mura portanti sane, cordoli di ripartizione, staffaggio a farfalla in ferro, catene, ecc.
In definitiva, deve essere il professionista, eseguito il sopralluogo e visionata la struttura portante, a decidere quale sia la soluzione migliore dal punto di vista antisismico.
Amedeu e c.
Salve, vorrei realizzare un tetto a doppia falda su una struttura 8×12 in poroton montato a 25cm di spessore parete. Vorrei utilizzare delle capriate e nella fattispecie vorrei sapere che sezione utilizzare e quante capriate dovrei utilizzare. Grazie in anticipo.
Per Fabio.
Sono richieste strutturali, per le quali, per correttezza, noi non diamo risposta.
Ti necessita un tecnico professionista della tua zona, che oltre che alla parcella si prenderà anche le dovute responsabilità.
Amedeu e c.
Salve, sono uno studente e devo disegnare una capriata lignea. Volevo chiedere come si risolve il nodo muratura-catena-puntone nel quale si verrebbe a creare un ponte termico. Grazie in anticipo.
Per Paolo.
Devi studiare un giunto esterno ai terminali della capriata, che ti garantisca la tenuta termica degli ambienti.
Sul mercato vi sono diverse soluzioni, adoperate anche nel caso dei nodi solaio in laterizio/muri perimetrali.
Si tratta di avere un poco di pazienza e ricercare nel web il disegno esplicativo che faccia al tuo caso.
Amedeu e c.
salve, volevo un informazione: la capriata va bene anche per una casa a due piani? nonostante essa abbia un secondo piano più piccolo del primo, quindi nel primo piano si vedrebbe circa metà della capriata, si potrebbe fare? grazie in anticipo
Per Momi.
Se la capriata del secondo piano poggia su muri portanti ed in buono stato, anche se di ridotte dimensioni, potrà essere messa in opera, naturalmente sotto la direzione di un tecnico professionista progettista e direttore dei lavori.
Amedeu e c.
Per Amedeu.
Buongiorno,
Possiedo una stanza 8X8 mt, con muratura portante, dovrei ripristinare la copertura con travi in legno nuove tipo uso trieste listelli ecc, coibentazione e coppi.
Reputa secondo le sue conoscenze se le travi col tempo si curverebbero?
Distinti saluti
Grazie andrea
Per Andrea.
Per una luce così ampia ti consigliamo l’uso di capriate (Tipo Trieste ecc).
Da far calcolare da un tecnico professionista direttore dei lavori.
Amedeu e c.
ciao, devo realizzare una copertura in legno lamellare con capriate di luce 980 cm con interasse capriate di 500cm,
pensavo a catena 20×36, puntoni 20×36, monaco e saette 20×28.. la copertura avrà dei carichi permanenti di 100kg/mq e accidentali di 150kg/mq… è troppo sovradimensionata?
Per Luca.
Per principio, e per correttezza verso i tecnici professionisti, non effettuiamo calcoli che spetterebbero al Progettista o al Direttore dei Lavori, i quali, oltre che alle parcelle, si dovranno prendere anche le dovute responsabilità di legge.
Amedeu e c.
Per Adriano.
Una copertura in legno lamellare, con soprastante manto in listoni di legno e tegole canadesi, leggera e bella da vedersi.
Attenzione, perchè ti occorrerà l’autorizzazione del Comune.
Amedeu e c.
A prescindere dall’ovvio intervento di un professionista, sono in fase di valutazione d’acquisto di un vecchio immobile da ristrutturare. Di per se è piccolo circa 6x14m mono piano con muri portanti da 20cm perimetrali più uno centrale lungo i 4/3 della struttura stessa.
Sto valutando la possibilità di, in sede di sostituzione del vecchio tetto da (sostituirsi con un tetto in legno) l’eliminazione completa del muro centrale. Vorrei portare all’architetto un paio di idee sensate da cui partire ma non so se le capriate possono fare a meno del muro centrale (assunta la realizzazione di nuovi pilastri d’appoggio perimetrali, spero non superiori ai 40x40cm). Secondo voi è possibile evitare i pilastri centrali? Che numero indicativo di capriate ritenete possa esse necessario? Non sto chiedendo calcoli strutturali ma di darmi un idea di massima di come dovrebbe risultare. Grazie
Per Fabrizio.
Quella che proponi è una ristrutturazione edilizia di un immobile in muratura con i muri portanti da 25 cm (?).
E’ un intervento strutturale che necessita di un progetto studiato e redatto da un buon tecnico professionista, che si accolli, oltre che la parcella, anche le dovute responsabilità di legge.
Per rispetto dei tecnici professionisti, per etica professionale e per altri motivi logici, ti invitiamo a rivolgerti da un tecnico della tua zona.
Amedeu e c.
Per Adriana.
Per la verità l’etica è solo un aspetto marginale, in quanto in un tetto in costruzione vanno calcolate tutte le strutture portanti e, in questo caso sono : le capriate, le traverse, i travicelli, i correntini.
Il tutto in base al carico soprastante e alle condizioni delle murature di appoggio, che, nel caso siano insufficienti vanno rinforzate.
Insomma hai necessità di un buon tecnico professionista che ti progetti il tutto e si accolli, anche per motivi di responsabilità, la Direzione dei Lavori.
Amedeu e c.
Vorrei approfondire, a livello hobbistico, come si costruisce una capriata, concretamente. Che voi sappiate, c’è qualcosa sul web o dei libri che trattano l’argomento, con indicazioni di massima sulla esecuzione pratica? No parlo di un vero progetto, ma, ribadisco, a livello amatoriale.
Per Giuseppe.
In linea pratica può esserti utile il nostro articolo.
Dal punto di vista teorico, esistono molti testi di scienza delle costruzioni ma, data la loro complessità, sono di esclusiva competenza di tecnici laureati in materia (Ingegneri, architetti, geometri).
Amedeu e c.
In linea di massima ed a mero scopo informativo, gradirei sapere se, a parità di vari elementi (es. distanza tra i muri portanti), è da ritenersi più solido (che sopporta maggior peso), una capriata o una trave reticolare.
Per Giuseppe.
Trattasi di statica studiata in scienza delle costruzioni dai tecnici professionisti alla scuola superiore o all’università.
Tutto va calcolato, e non può farlo un neofita.
Amedeu e c.