Una lamina di carbonio ad alta resistenza per rinforzi strutturali.
La metodologia moderna permette di ottenere dei risultati che in passato non erano neppure immaginabili.
Con i sistemi brevettati da società che operano nel ramo dell’edilizia da decenni è oggi possibile intervenire con facilità e tempo limitato, là dove il più delle volte si doveva ricorrere alla demolizione e alla successiva ricostruzione, oppure ad un consolidamento effettuato a mezzo di catene e tiranti, che comportavano spese enormi e notevole dispendio di mano d’opera.
Citiamo una serie di interventi che attualmente si possono affrontare con un unico prodotto base integrato da idoneo primer e collante, per una completa messa a ripristino effettuata a regola d’arte:
– Ripristino e adeguamento statico di travi e solai sottodimensionati per resistere alfa flessione.
– Riparazione di strutture danneggiate dall’incendio.
– Riparazione di strutture danneggiate da eventi sismici.
– Restauro di strutture bidimensionali come piastre, lastre, voltine e serbatoi ad elevato raggio di curvatura.
– Rinforzo di solette di viadotti a seguito dell’incremento di carichi statici e/o dinamici.
– Rinforzo di strutture industriali e/o commerciali a seguito di un aumento di carichi statici apportati da nuove apparecchiature, macchinari, ecc.
– Rinforzo di rampe carrabili in edifici civili ed industriali
– Rinforzo di strutture sottoposte a vibrazioni.
– Adeguamento antisismico di strutture a volta senza aumento delle masse sismiche e senza pericolo di percolamento di liquidi verso la superficie intradossale.
– Rinforzo di elementi portanti in edifici il cui sistema strutturale viene modificato a causa di nuove esigenze architettoniche o di utilizzo (cambiamento di destinazione d’uso)
Per i suddetti interventi e per altri ancora, rientranti nella sfera di riparazione e rinforzo di elementi in calcestruzzo armato danneggiati dal tempo e da cause naturali e per l’adeguamento antisismico di strutture poste in zona a rischio, è in produzione una linea di lamine di fibra di carbonio ad alta resistenza e ad alto modulo elastico, preimpegnate con resina epossidica, prodotte per pultrusione, e protette da una doppia pellicola di plastica.
Queste lame denominate “Carboplate” e sono prodotte dalla Mapei S.p.A in diverse larghezze (50,100,150 mm) e con tre moduli elastici (170,200 e 250 GPa)
Grazie alla loro composizione e al sistema che le produce, garantiscono proprietà costanti al materiale in ogni suo punto.
Le caratteristiche essenziali di queste lamine sono:
Elevata resistenza a trazione
Leggerezza
Spessore ridotto
Ottima resistenza alla fatica.
Le lamine vengono fornite in rotoli che devono essere tagliati in cantiere nella lunghezza desiderata adoperando un flessibile a lama diamantata.
Per porle in opera è necessario togliere su entrambe le facce il foglio plastico di protezione e la pellicola della superficie che andrà incollata alla zona da rinforzare.
Mapei specifica che tale superficie, prima dell’incollaggio, va trattata con un Primer (Mapewrap Primer 1), specie per superfici particolarmente assorbenti o su calcestruzzo posto in ambiente con elevato tasso di UR).
Dopo di che, va applicato il collante a spatola piana, in uno strato uniforme di 1/1,5 mm di spessore.
Il collante è indicato in Adesilex PG1 o Adesilex PG2 (Entrambi bicomponenti).
Quindi va posato Carboplate, esercitando una pressione costante su tutta la sua estensione, con un rullino di gomma rigida ed eliminare la resina in eccesso con una spatola, facendo attenzione a non spostare la lamina.
Per procedere comunque e per effettuare un lavoro a regola d’arte, si consiglia di scaricare dal sito della Mapei la scheda tecnica di questo ottimo prodotto e di seguirne attentamente tutte le indicazioni contenute.
Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo
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