39 progetti di pale eoliche Offshore bloccati dalla burocrazia e dall’effetto Nimby.
E’ ripetitivo parlare sempre di burocrazia e visibilità ambientale, eppure è indispensabile farlo quando interessano lo sviluppo economico sostenibile di una nazione.
Il petrolio sta ritornando in auge e tanto lo vediamo dai prezzi della benzina alle pompe dei distributori; siamo arrivati a più di € 1,75 al litro e si sta navigando a pieno ritmo verso i 2 euro.
Di nuovo veniamo strangolati dai signori del petrolio; ricchi arabi che conducono una vita da nababbi, la quale non si riflette certo nelle condizioni disastrate dei loro compatriotti malmessi.
L’ENI con il suo progetto dell’energia nucleare pulita sta avanzando, ma occorrerà ancora del tempo prima che si arrivi ad un utilizzo pratico di tale energia.
Nel frattempo è doverosamente obbligatorio sfruttare le energie rinnovabili, specie l’eolico che è il più produttivo e durevole nel tempo, mettendoci al pari di altre Nazioni europee che ci sorpassano di 3 ed anche di 6 volte (Vedi energia eolica prodotta dalla Spagna e dalla Germania).
Proprio l’energia eolica è, a nostro parere, quella giusta per avanzare velocemente verso il traguardo del 2030, dove dovremmo arrivare con il massimo di energia prodotta in questo campo.
La Terna SPA che si occupa dell’alta tensione e che ha un potenziale umano occupato in Italia di 4.285 più 450 all’estero, ci ha, da tempo portati a conoscenza che nel nostro Paese sono stati avanzati 39 progetti di eolico Offshore, cioè realizzato in mare e quindi pensato in maniera da non offendere gli ambientalisti, che come tutti noi sono preoccupati delle tante bellezze della nostra Italia.
Però, purtroppo, oltre alla burocrazia nostrana e ancora borbonica, oggi, si deve tener conto anche del cosiddetto “effetto Nimby”, che si manifesta in un atteggiamento di opposizione nei confronti della realizzazione di un’opera di interesse pubblico, ma visto come ingombrante dagli gli abitanti di una comunità.
Ad oggi queste 39 iniziative prese da altrettanti imprenditori sono tutte bloccate: a quando la lieta notizia ?
Eppure con l’offshore si andrebbero a superare tutte queste opposizioni; chi può contestare la vastità di un mare Mediterraneo?
Le realizzazioni Offshore sono ormai una cosa fattibile ed a tale proposito vedasi le isole eoliche realizzate nel mar del nord da Gran Bretagna ed altri, oppure quelle sparse in varie parti del mondo.
Perchè l’Italia non deve competere con costoro? Non mancano certo le capacità imprenditoriali o lavorative per essere tra i primi, se non addirittura primi.