Crisi energetica in Italia dove i governanti parlano parlano e non muovono un dito per migliorare la situazione

Crisi energetica in Italia dove i governanti parlano parlano e non muovono un dito per migliorare la situazione.

La crisi energetica del 1973 derivò dalla decisione degli Stati arabi, produttori di petrolio, di tagliare del 25% le esportazioni del greggio verso i paesi occidentali, colpevoli di aver sostenuto lo Stato d’Israele durante la guerra del Kippur.

Negli anni successivi non c’è mai stato un governo che abbia preso delle iniziative concrete per salvaguardare il nostro Paese da situazioni similari che potevano manifestarsi nel futuro.

Da riferire che nel mare Adriatico sono collocate numerosissime piattaforme per prelievo del Gas per complessivi  350 miliardi di metri cubi, valutazione di circa 10 anni fa, raddoppiata ad oggi, più il ritrovamento di altrettanti giacimenti nel mare Ionio ed a largo della Sicilia.

Anche il petrolio venne trovato, inizialmente prelevato e poi abbandonate sia le piattaforme che le ricerche.

E’ vergognoso apprendere che la vicina Croazia sta attingendo a piene mani da tali giacimenti cui l’Italia sembra avere ormai rinunciato.

La burocrazia, i chiacchieroni dei vari governi che si sono succeduti e le fantasiose motivazioni dei numerosi club ambientalisti ci hanno precluso ogni possibile sfruttamento di tali risorse.

Da non controbattere che si sta ancora prelevando il gas, poichè la quantità è talmente irrisoria da non essere citata.

Per non parlare poi delle fonti energetiche rinnovabili, di cui al primo posto l’eolico con i numerosi progetti di isole di grandi pali offshore, rimasti sulla carta e mai presi in seria considerazione e che per le loro caratteristiche costruttive (Si parla di pale alte più di 100 metri) fornirebbero una grande quantità di energia elettrica.

Paesi come la Gran Bretagna, l’Olanda e la Danimarca, nei mari del nord hanno creato vere isole galleggianti che illuminano parti intere dei loro territori; eppure alcuni di questi hanno trovato e stanno sfruttando giacimenti di petrolio.

Questo vuol dire avere della lungimiranza.

Adesso, con il governo Draghi sembrerebbe che 6 progetti eolici (Pochi ma meglio di niente!) possano essere sbloccati: vedere per credere.; comunque, per prassi speriamo consolidata, i progetti e le realizzazioni dovrebbero correre e non passare da un ufficio all’altro riempendosi di polvere e perdendo tempo a causa di dipendenti in cerca del pelo nell’uovo.

Tra l’altro l’eolico offshore viene realizzato, come dice la parola inglese, in mare aperto, per cui non vediamo a chi possa nuocere; sembra che anche l’ambiente ed i pesci ne trarrebbero beneficio, in quanto in prossimità delle pale galleggianti o ancorate non potrebbero più essere usate le famigerate reti a strascico che tanto danno portano ai fondali marini.

Cari amici lettori, ci possiamo domandare perché vi sono tante teste quadre nel nostro Paese?

E pensare che come Lavoro, Immaginazione e Realizzazione le nostre imprese sono riconosciute in tutto il mondo per la loro eccellenza.

Ovunque fuori che in Italia. Roba da non crederci!!

Vogliamo rimanere al buio oppure pagare miliardi ai fornitori di gas e petrolio?

No??

Allora ben vengano l’eolico ed anche il nucleare di ultima generazione.

di
amedeu

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