Consiglio di Stato. Le opere abusive possono essere automaticamente acquisite dal Comune

Consiglio di Stato. Le opere abusive possono essere automaticamente acquisite dal Comune.

La sentenza del Consiglio di Stato  N. 01064 del 04/03/2015 stabilisce che le opere abusive che non siano state demolite vengano acquisite automaticamente dal Comune interessato, in base all’articolo 31, commi 3 e 4, del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001), relativo all’inadempimento dell’ordine di demolizione.

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Una sentenza di importanza significativa, che toglie ogni e qualsiasi dubbio circa la possibilità di ricorrere e mantenere quegli immobili, o parti di essi che siano stati realizzati in maniera abusiva.

Il caso esaminato in sede di Consiglio di Stato riguardava un permesso di costruire in sanatoria rilasciato dal Comune, a seguito del quale gli interessati avevano eseguito un cambio di destinazione d’uso non previsto nel titolo originariamente autorizzato, ed inoltre un locale deposito che era stato trasformato in cucina con altezza inferiore a quella di mt 2,70 consentita dalle vigenti leggi

A seguito dell’intervento del Comune, accertata l’inerzia degli interessati nel ripristinare la situazione preesistente, e dato che il cambiamento di destinazione d’uso era risultato difforme dal titolo abilitativo e comportava una diversa incidenza sul carico urbanistico, il Comune l’aveva considerato come una trasformazione edilizia e aveva quindi acquisito il bene e l’area di sedime, annettendoli a far parte del patrimonio comunale.

Le vicissitudini successive avevano portato ad una sentenza similare breve del TAR della Regione Calabria – (Sezione Staccata di Reggio Calabria n° 00716/2013).

Infine, il  Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) ha pronunciato la presente Sentenza sul ricorso numero di registro generale 4345 del 2014 avanzato dagli interessati relativamente alla richiesta di  mantenimento di  un’opera abusiva realizzata per variazione dell’originaria concessione edilizia, e con richiesta di  riforma della sentenza breve del T.A.R. Calabria

La sentenza n°1064 del 2015 del Consiglio di Stato stabilisce definitivamente che il Comune acquisisce gratuitamente al patrimonio comunale quelle opere che vengono realizzate con abuso edilizio.

Si tratta di una sanzione stabilita dalla legge per il mancato adempimento dell’ordine, impartito dal Comune stesso, di demolire quelle opere abusive e di ripristinare lo stato di fatto originario.

Vengono concessi 90 giorni per adempiere all’obbligo.

Se dopo  la scadenza dei 90 giorni l’abuso edilizio non è stato demolito, il Comune ha diritto di acquisire automaticamente la proprietà, in quanto l’accertamento assume carattere dichiarativo dell’effetto traslativo della proprietà.

La scadenza del termine dei 90 giorni, secondo il Consiglio di Stato, è quindi il presupposto che fa scattare automaticamente il trasferimento coattivo della proprietà della relativa trascrizione nei registri immobiliari.

La sentenza 1064/2015 conferma e rende pubblica l’inammissibilità di un ricorso, già sentenziato dal TAR della Calabria, con l’affermazione, tra l’altro, che rimane inammissibile il ricorso avverso al provvedimento di accertamento dell’inottemperanza all’ordine di demolizione e di acquisizione al patrimonio comunale della costruzione abusiva e dell’area di sedime. 

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