Laterizi per rivestimenti a faccia vista, pavimenti e coperture

Laterizi per rivestimenti a faccia vista, pavimenti e coperture.

Proseguiamo l’articolo precedentemente pubblicato, osservando i laterizi per la faccia vista, per i pavimenti e per la copertura che sono prodottoi dalla stessa fornace.

Parliamo della fornace Smorlesi di Montecassiano (MC) che produce laterizi di ottima qualità adatti per i seguenti tipi di intervento

 Rivestimenti a facciavista

1   Laterizi per rivestimenti a faccia vista, pavimenti e coperture 1   

I rivestimenti che presentano le facce interne con apposite code di rondine, di circa 1 cm sono predisposti per l’ancoraggio a malta, i rivestimenti le cui facce interne sono lisce sono predisposti per la posa a colla.

Gli accorgimenti da usare, dallo stoccaggio al lavaggio finale, sono gli stessi citati per gli elementi facciavista esclusa l’esecuzione della muratura.

Nel caso di esecuzione di facciate la parete da rivestire va intonacata grezza; disporre uno strato di malta (o colla) direttamente sul laterizio, appoggiare il laterizio alla parete premendo, eseguire i giunti e rimuovere la malta in eccesso, prima che si rassodi.

Frangisole da esterno

La fornace produce anche una vasta varietà di frangisole per tutti i gusti

Frangisole 1   

Pavimenti

Pavimenti 3 

Sono vari e molto belli 

Pavimenti 2  Pavimenti 1   

Per la posa a malta si consiglia:

-Pulire il piano di piano di posa da polvere, detriti o eventuali residui oleosi.

-Stendere uno strato uniforme di malta, di spessore non inferiore ai 3 cm

– Cospargere di cemento in polvere la superficie di posa.

– Lasciare fra le singole piastrelle un giunto di almeno 3 mm.

– Stuccatura delle fughe (giunti); si può eseguire sia con un impasto di cemento e sabbia, sia con sigillanti preparati specifici per pavimenti.

– Nell’esecuzione dei giunti il materiale va steso con apposita spatola, al fine di comprimere il prodotto all’interno delle fughe, evitando di sporcare il cotto, che per sua natura assorbe la malta, richiedendo maggiore cura  nella fase di lavaggio.

Si può intervenire con un tondino di sezione superiore alla larghezza del giunto, sfilando i singoli giunti.

– Battere uniformemente il pavimento per permettere una migliore adesione con il letto di malta.

– Pulire il pavimento procedendo preferibilmente a settori (man mano che si è posato in opera) in modo da poter ripulire rapidamente, dopo aver constatato che le fughe abbiano fatto completamente presa, passando con una spugna umida per asportare ogni residuo sigillante.

Se il pavimento a fine lavoro non risulta pulito, passare con una spugna una soluzione di acqua ed acido cloridrico (dal 10 al 25%) e risciacquare con acqua pura, il tutto in modo celere.

– Lasciare asciugare perfettamente il pavimento prima di eventuali trattamenti; questo è fondamentale per evitare macchie di superficie dovute ad umidità residua.

Per la posa a colla si consiglia:

– La procedura è analoga a quella descritta per la posa a malta; le uniche differenze si rilevano nella cura con cui dovrà essere livellata la superficie di posa e nella posa delle piastrelle prima della filmazione superficiale della colla, assicurandosi che il massetto di sottofondo non contenga umidità.

Coperture

Coperture 1   coperture 2   

II corretto funzionamento di un manto di copertura dipende oltre che dalla qualità dei laterizi impiegati anche dalla messa in opera che si realizza appoggiando ed ancorando eventualmente tutti gli elementi, fila per fila, su appositi supporti.

Coperture 3   

Elemento di supporlo tradizionale:

può essere realizzato con listelli di legno, di dimensione 3×3 o 4×3 cm (in funzione anche del tipo di struttura sottostante), fissati in orizzontale tramite chiodi di acciaio zincato o viti alla struttura portante sottostante, sia continua che discontinua.

I listelli dovranno essere interrotti ogni 3-4 metri per alcuni centimetri (2-3 cm) per migliorare la circolazione dell’aria e il deflusso di eventuale acqua infiltrata o di condensa.

Fissaggio:

a questi listelli le tegole dovranno essere fissate, in caso di pendenze elevate tramite chiodatura attraverso l’apposito foro di fissaggio.

Il fissaggio è opportuno anche in caso di situazioni climatiche particolari (vento, neve, ecc.,.) bloccando gli elementi a seconda della necessità.

Inclinazione e sporgenza:

per mantenere la corretta inclinazione anche della fila di tegole sporgente sulla grondaia il listello che viene posizionato sulla linea di grondaia dovrà risultare circa 2 cm più alto degli altri.

Pendenza:

le pendenze delle falde variano dal 30% al 50% secondo la lunghezza delle falde stesse e le zone climatiche.

Sporgenza:

la prima fila di tegole in prossimità della grondaia deve sporgere su quest’ultima per circa 7-8 cm, per grondaie mediamente di 20-25 cm di diametro.

La posa in opera si esegue su file verticali allineate nel verso della pendenza, dopo aver disposto una fila di tegole di riferimento lungo la linea di gronda; ogni due o tre file è opportuno controllare l’allineamento degli elementi con una staggia. 

Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

SEGUITE ANCORA I NOSTRI ARTICOLI SULLA MURATURA MESSA IN PRATICA

di
amedeu

Inserisci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.