Il problema di chi non possiede una betoniera, è che deve arrangiarsi facendo la malta "a mano"
Vediamo di affrontarlo in maniera più concisa possibile:
rimangono valide le quantità espresse nel precedente capitolo della malta, però se una persona deve fare un piccolo lavoro e necessita di fare la malta bastarda (una delle tre usate in edilizia), deve procedere in questa maniera:
carica e poi scarica in una piazzola pulita due secchi o paiole di sabbia grossa ed uno di sabbia fine.
Allarga a terra il mucchio della sabbia, con l’ausilio del badile o pala, poi, sullo strato di sabbia versa, distribuendoli in tutta la superficie della stessa, un secchio di calce e mezzo di cemento.
Dopodichè, sempre con il badile (ma può usare anche la cazzuola o mestola. Io per esempio lo preferisco), ammucchia di nuovo la sabbia.
Adesso mettendosi di fianco al "mucchio", e servendosi del badile con la lama a coltello, passa la sabbia in un luogo vicino, tagliandola ogni volta in piccole quantità e trascianandole nella nuova posizione. (Questo serve per fare mescolare bene la sabbia con la calce ed il cemento)
Così facendo avrà formato un nuovo mucchio di sabbia.
Procede una seconda volta facendo le stesse operazioni in senso inverso, cioè tagliando e trascinando il mucchio pezzetto per pezzetto dove era prima.
A questo punto l’impasto, a secco, è ben mischiato.
Adesso con la pala o badile allargherà bene il mucchio in maniera da formare un cerchio di sabbia, vuoto al centro, dove si dovrà gettare l’acqua per impastare.
Inizia a gettare poco più di mezzo secchio di acqua all’interno del circolo e poi con il badile, o meglio con la cazzuola, deve incominciare a scalzare poco per volta la sabbia dall’interno del circolo, gettandola sull’acqua. Aggiungerà acqua al bisogno.
Ripeterà questa operazione fino a che la malta incomincia ad essere completamenten bagnata.
Per ultimo aggiungerà ancora dell’acqua e la ricoprirà con la sabbia che rimane intorno, stando attento a procedere con sveltezza, in quanto l’acqua tenderà ad andarsene.
Mescolerà bene l’impasto, aggiungendo ad esso piccole quantità di acqua, se questo si presenta troppo secco, e quando lo vedrà lavorabile, cioè giusto per il lavoro che deve fare, la malta sarà pronta.
A parole, queste operazioni si spiegano male, ma una volta capito il principio, diventa un gioco da ragazzi ed irrobustisce il fisico, ma anche stanca molto.
Saluti
Continuate a seguirci, di seguito i prossimi interessantissimi articoli
salve in una cantina non troppo umida con muri prevalentemente tufacei vorrei rifare l’intonaco secondo metodi tradizionali (no premiscelati). Mi hanno suggerito di usare calce idrata e pozzolana per realizzare un intonaco traspirante. Me lo potete confermare che tali elementi sono buoni per lo scopo? ho bisogno di aggiungere altri inerti/leganti? in che proporzioni devo combinarli tra loro?
grazie
siete i migliori
Per Giordano.
Siamo abituati a pensare che i metodi antichi dei nostri “vecchi” siano migliori, (noi in particolare li apprezziamo), ma questo non è sempre vero.
Quante cantine del passato troverai umide e fatiscenti? Tante.
Per certe opere devi usare i prodotti della nuova tecnologia.
E’ vero che i traspiranti costano e sono faticosi da dare, ma in questi casi conviene adoperarli, anche perché ti garantiscono un migliore risultato.
Personalmente abbiamo usato le malte traspiranti della Termit, e ne siamo rimasti soddisfatti.
Per il resto decidi tu.
Amedeue c.
salve di nuovo,
il vostro consiglio e’ apprezzato come sempre e penso che lo seguiro’ per quella parete che presenta dei piccoli problemi di umidita’. Per le restanti pareti di questa cantina, vorrei fare come detto precedentemente, anche per contenere i costi. Che proporzioni usare per legare la calce alla pozzolana e se e’ il caso di aggiungere sabbia all’impasto?
giordano
Per Giordano
La pozzolana unita alla calce ne causa l’indurimento e rende il conglomerato indurito resistente all’azione dell’acqua per una reazione chimica che avviene fra i due componenti.
Per cui non ci risulta traspirante.
Questo non esclude che procedimenti, con aggiunta di materiali diversi (anche inerti), ne possano modificare lo stato.
Altro non sappiamo aggiungerti.
Amedeu e c.