Un nuovo tipo sperimentale di pannello fotovoltaico basato su una tecnologia denominata OPV

Al Centro Ricerche ENI per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente sono stati effettuati degli esperimenti relativi a un nuovo tipo di pannello fotovoltaico basato su una tecnologia denominata OPV (Organic PhotoVoltaics), ovvero pannelli fotovoltaici organici; tale ricerca è avvenuta in collaborazione con il Technical Research Center of Finland, con il MIT e con il CNR.

Hanno concorso a tale ricerca anche numerose università italiane.

Il prodotto uscito da tale collaborazione è stato un modulo solare basato su sostanze organiche, le quali essendo infinitamente sottili hanno permesso di realizzare celle solari OPV molto sottili, che al momento sono meno potenti delle celle al silicio, ma data la loro peculiarità di spessore , permettono di stampare a pari peso pannelli solari per un intero campo di calcio, mentre con il silicio se ne potrebbero, al massimo, ottenere due mq.

Nel video che segue i ricercatori del Centro Ricerche ENI per le Energie Rinnovabili e per l’Ambiente spiegano come viene applicata la tecnologia delle celle OPV.

Vedi Video

L’ENI utilizzando la tecnologia OPV sta realizzando celle completamente diverse da quelle conosciute in silicio, in quanto sono stampabili con metodologie simili a quelle usate per stampare le riviste a colori.

Il procedimento, come detto è simile e invece di imprimere reiteratamente inchiostri di più colori, si effettua la stampa del catodo e poi quella di uno strato conduttore di elettroni, uno strato fotovoltaico e infine lo strato che trasporta le cariche positive.

A ricoprire il tutto viene steso sopra l’anodo.

Tale stampa avviene su un sottofondo in supporti flessibili e leggeri , simili ai rulli di un film plastico trasparente.

In questa maniera vengono ottenuti dei pannelli solari fotovoltaici molto leggeri, di qualsiasi formato e flessibili.

I moduli OPV possono essere realizzati su misura, e regolando la stampa si possono avere le proprietà elettriche diverse, quali l’amperaggio ed il voltaggio, a seconda delle esigenze di applicazione e del design progettuale.

I moduli OPV hanno una potenzialità inferiore a quelli di silicio, ma a differenza di questi non devono obbligatoriamente essere posizionati verso sud , in quanto hanno la peculiarità di produrre energia anche in caso di luce diffusa , all’alba e al tramonto , quando c’è nebbia o quando è nuvoloso.

La notte non producono energia, ma lo faranno al sorgere del sole.

Al momento il loro uso può essere impiegato nella domotica, nell’antifurto, nel monitoraggio ambientale ed in altri mille scopi diversi.

Poichè sono leggerissimi sono applicabili ovunque e utilizzati in zone senza particolari strutture, invece necessarie nei moduli al silicio.

Sono la speranza per un futuro prossimo.

Fonte dell’articolo www.eniday.com/it

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di
amedeu

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