Le liste di attesa per realizzare impianti fotovoltaici familiari sono lunghissime

Le liste di attesa per realizzare impianti fotovoltaici familiari sono lunghissime e c’è chi afferma che dureranno anni.

Siamo in crisi energetica, con un aumento spettacolare dei prezzi di ogni tipo di materiale e con un settore, quello energetico, colpito in maniera così grave da poter avanzare molti dubbi sul suo futuro.

In questo clima di pessimismo generale che cosa diventa prioritario?

Risparmiare sull’energia elettrica e procurarci fonti energetiche che possano al più presto aiutarci ad uscire da questa fase recessiva.

Il ricorso al nucleare di quarta generazione rappresenta senza dubbio la via più spedita e sicura per renderci energeticamente autonomi.

Come non essere d’accordo su questa linea di condotta, quando a confine con l’Italia, la Francia e altri Paesi hanno moltissime centrali nucleari, per cui non vediamo perché non possiamo ricorrerci anche noi.

Detto ciò, affrontiamo un argomento relativo alle principali fonti energetiche alternative ed in particolare al <<fotovoltaico>>, circa il quale vorremmo portare a conoscenza dei nostri lettori ciò che veramente sta succedendo.

Una problematica che riguarda una moltitudine infuriata di persone che vogliono installare il fotovoltaico e che non riescono a farlo.

Vediamo in pratica che cosa sta succedendo.

Parliamo degli impianti fotovoltaici da 0 a 6 kV di potenza e che rappresentano una moltitudine di persone in attesa di un inizio o di una fine lavori che non arriva.

Da sottolineare che essendo la potenza limitata, la legge permette di realizzare questi impianti in Edilizia Libera con la sola comunicazione al Comune interessato.

Resta da effettuare, però, la comunicazione all’Ente gestore della linea elettrica e la pratica al GSE – Gestore dei Servizi Energetici, con il Modello Unico da riempire e firmare.

Pratiche che dovrebbero essere veloci e che purtroppo finiscono per bloccare il tutto.

Perché? Spieghiamolo.

La nostra pratica si inceppa per mancata disponibilità dei tecnici addetti (Ingegneri e periti elet.i), sommersi dai troppi incarichi sul’intero arco del fotovoltaico.

Migliaia di persone si ritrovano in fila, in attesa che i tecnici si liberino e si pongano a loro disposizione. Quando? Tra qualche mese se tutto va bene.

Detto ciò, vediamo adesso quali sono le nostre perplessità:

La ditta elettrica l’abbiamo trovata e seguendo le indicazioni dell’elettricista, abbiamo acquistato ed installato sul nostro tetto i pannelli fotovoltaici per un impianto da 3 kW.

Naturalmente l’impianto dovrà essere completo, non solo di pannelli ma anche di inverter, regolatore di tensione, batterie, cavi ecc. per cui comprendiamo che non potremmo affidarci al sistema del Fai da Te.

Però, ci domandiamo se non sia possibile, per gli impianti modesti, tipo quelli da 3 kW, affidarsi alle capacità e all’esperienza dell’elettricista, mettendolo in condizione, tramite tabelle tecniche studiate e pubblicamente disponibili, non solo di seguire il montaggio dei pannelli sul tetto, ma anche di scegliere le altre attrezzature: inveter, regolatore di tensione, diametro dei cavi, connettori e batterie.

Scelte che non ci sembrano particolarmente insormontabili.

Poiché sul mercato le aziende produttrici di tali attrezzature sono, si, molteplici, ma queste ultime devono essere conformi alla legge e alle norme relative, il compito dell’elettricista si ridurrebbe ad un semplice adattamento dei componenti impianto ai dati delle tabelle tecniche di riferimento.

Conseguentemente i moduli da riempire (Vedi il Modello Unico) dovrebbero essere semplificati e adattati ad essere riempiti e sottoscritti da chi opera nel ramo elettrico/fotovoltaico.

Sono perplessità forse troppo semplicistiche ma che:

– aumenterebbero in maniera significativa i tanti committenti bloccati da questo ingranaggio burocratico;

– non diminuirebbero gli incarichi di lavoro dei tecnici professionisti, dato che si parla di impianti di limitata potenza;

– sbloccherebbero migliaia di pratiche stoppate dalla burocrazia pubblica e anche privata

– incrementerebbero tante aziende (quindi con assunzione di altro personale) della catena produttrice di impianti fotovoltaici.

– cosa più importante diminuirebbero le necessità energetiche del Paese.

Per finire: interessati e tecnici riuniti insieme dovrebbero trovare soluzioni possibili per sfoltire le file di persone in attesa della messa in funzione del proprio impianto familiare.

Speriamolo

di
amedeu

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