Come fissare le staffe dei pannelli fotovoltaici su un tetto con sottotetto inaccessibile in tegole e tavelloni di cotto.

I testi sulla posa in opera dei pannelli fotovoltaici trattano di come mettere in opera le staffe quando il tetto in laterizio ha un sottotetto praticabile, ma non dicono mai come fissare le staffe dei pannelli fotovoltaici su un tetto con sottotetto inaccessibile in tegole e tavelloni di cotto.

Nel caso di un sottotetto abitabile oppure adibito a soffitta il lavoro diventa facile, in quanto si tratta di porre in opera una contropiastra a soffitto, alla quale ancorare la soprastante staffatura dei binari che sostengono i pannelli fotovoltaici.

La questione diventa molto più complicata quando il sottotetto è inaccessibile.

Questo avviene frequentemente, in quanto la maggior parte delle palazzine costruite a partire dagli anni 60 del secolo scorso, prive di sottotetto, presentano la copertura (Pendenza del 30% media nelle zone centro Italia) realizzata nel seguente modo:

– Solaio in laterizio misto a cemento armato posto in piano.

– Paretine soprastanti in forati da cm 8 o 12, spesso murati a nido d’ape.

– Soprastante strato di tavelloni in laterizio da cm 6 di spessore.

– Impermeabilizzazione

– Manto di tegole e coppi di vario tipo (tegole e coppi romani, embrici marsigliesi, olandesi, portoghesi ecc.

Di conseguenza, diventa problematico ancorare le staffe che sostengono le guide o binari su cui posano i pannelli fotovoltaici all’estradosso di uno spessore vuoto di soli 6 cm.

Da considerare che dette staffe vanno ben fissate sia per l’azione dei venti che per quella del deterioramento dovuto al trascorrere del tempo.

In questo articolo facciamo vedere una possibile soluzione che, nelle condizioni sopra esposte, può dare affidamento sia contro gli agenti atmosferici che altro.

Normalmente negli impianti fotovoltaici si adoperano staffe in acciaio Inox Aisi, studiate accuratamente per tale scopo ma care di prezzo.

Sotto vediamo un esempio, in cantiere, di come fermare le staffe (Piegate con il Fai da Te) al tavellonato in laterizio, lavorando solo dall’estradosso della copertura.

Per prima cosa occorre fare un taglio nel tavellone usando la smerigliatrice a disco da 119 mm.

Se il tavellonato è posto perpendicolarmente alla gronda principale, il taglio occuperà un singolo foro del tavellone (Due, eventualmente il foro capitasse nella giunzione di due tavelloni adiacenti).

Dopo di che occorre prendere la staffa che sosterrà  i binari dei pannelli e metterla in opera nel foro praticato.

La staffa può essere del tipo in acciaio Aisi come da 3^ foto soprastante, o nel caso del Fai da Te in acciaio trattato con una mano di converti ruggine tipo Ferox (Vedi foto sopra) e due mani di pittura antiruggine la prima e a finire la seconda.

Per aumentare la presa della staffa nel tavellone, si suggerisce di bloccare la stessa, con due bulloni in acciaio Inox Aisi ad un ferro piatto come da foto sottostante; ciò permetterà alla staffa di agganciare il tavellone nei due sensi del foro: in alto ed in basso ed inoltre consentirà una maggiore mobilità all’insieme staffa-ferro aumentandone con il successivo  getto in cemento e sabbia la compattezza alla tenuta.

burst
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Come detto sopra, si bagna con acqua il tavellone e si getta malta cementizia semiliquida a bloccare la staffa e il ferro aggiunto.

Quale ultima operazione si impermeabilizza la malta cementizia che ha coperto la staffa e il ferro aggiunto, con una mano sostanziosa, data a pennello, di gommina rossa della Copit o similare.

Si riposizioneranno le tegole tolte per fare l’intervento.

Sopra il tetto, a staffa murata (Priva di verniciatura per fare solo un esempio) e tegole messe a posto, il tutto si presenterà così.

Va chiarito, che qualora il tavellonato si presenti orizzontale al prospetto principale, il foro dovrebbe essere fatto (Con la smerigliatrice a disco) nel senso orizzontale seguendo l’andamento dei fori del tavellone.

Oppure si potrà fare verticalmente interessando due tavelloni attigui, ma in questo caso, per dare consistenza al tutto, la scelta del ferro aggiunto alla staffa dovrà necessariamente occupare altri due fori attigui: uno in alto ed uno in basso.

di
amedeu

6 commenti

  1. Dove è possibile recuperare questo tipo di staffe Io abito a Treviso se è possibile avere un riferimento di un venditore in zona grazie

  2. salve ho visto il vostro interessante articolo, ma sulla prima foto : https://www.coffeenews.it/wp-content/uploads/2022/08/Controstaffa-nel-sottotetto-praticabile.png, mi vengono dei dubbi, in primo l’isolamento da acqua,l ma probabilmente al si sopra è stato messo delle guarnizioni o altro ma sopratutto la staffa deve sia tenere lo strappo dal vento ma anche il peso…. in questo caso, chi sostiene il peso della struttura/pannelli? grazie

    • Per Davide.
      Quella che hai visto è una soluzione molto migliore di quella rappresentata con foro dei tavelloni e applicazione della piasta di ferro nell’intradosso di una soffitta praticabile.
      Nel nostro caso, la piastra rettangolare viene fissata con due bulloni alle staffe, verrà gettata completamente nell’intera colonna vuota del tavellone (Che ne ha 4). Inoltre nulla vieta, se hai dei dubbi, di immettere di fianco alle piastre dei tondini di acciaio immersi in malta cementizia per tutta la lunghezza del tavellone fino agli appoggi laterali.
      Amedeu e c.

  3. Buongiorno,
    grazie delle informazioni molto utili.
    Sto pianificando l’installazione di fotovoltaico su un tetto di abitazione bifamiliare dei primi anni 90 con copertura in tavelloni, senza “gettata sopra”, e tegole.

    La soluzione proposta mi sembra dia più sicurezza per le sollecitazione del peso e del vento.
    Può essere una alternativa all’installazione integrata (in vasca grecata)?

    Per quanto riguarda le infiltrazioni di acqua, c’è la possibilità che la staffa possa far correre l’acqua e portarla al tavellone?
    Sicuramente mi sembra una soluzione migliore della contropiastra interna.

    Grazie
    Fabrizio

    • Per Fabrizio.
      Se il tetto è coperto da tavelloni con soprastante manto di tegole, la soluzione da noi adoperata è senza dubbio ottimale.
      Per evitare le infiltrazioni di acqua puoi cementare accuratamente la staffa, dopo di che puoi impermeabilizzare il suo piede con impermeabilizzante tipo Sintegum rosso.
      Se invece tra il manto di tegole e il tavellone si trova collocata anche una guaina di elestomero bituminoso (Anche tipo ardesiato), puoi fare un taglio sulla guaina. inserire la staffa, murarla nel tavellone e poi impermeabilizzare il suo piede ed anche la guaina con asfalto ma freddo tipo Icobit dela Icoper.
      https://www.coffeenews.it/come-attaccare-bene-una-guaina-bituminosa-al-massetto-cementizio/
      Amedeu e c.

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