Servitù. Costituzione, esercizio ed estinzione.

Le servitù prediali o private  sono classificabili in vari modi, dei quali parlano gli articoli 1032/1062 del codice civile.

Per i nostri lettori, più che la classificazione è però più importante conoscere come si costituiscono le servitù, quale è il loro esercizio ed infine come si possono estinguere.

Le "servitù" possono costituirsi: coattivamente, volontariamente, per usucapione e per destinazione del padre di famiglia.

– Le coattive sono imposte dalla legge a mezzo di contratto o con sentenza o con altro atto di una autorità amministrativa.

La sentenza di solito stabilisce anche le modalità della servitù e l’indennità dovuta al proprietario del fondo servente.

– Le volontarie sono quelle costituite a mezzo di contratto o di testamento.

– Quelle per usucapione, regolate dall‘articolo 1061 del codice civile, sono forse le più discusse ed avvengono quando il godimento costituente la servitù viene esercitato di fatto e prolungato, da parte del fondo dominante, per un periodo superiore ai venti anni, senza che il proprietario del fondo servente abbia fatto nulla per impedirlo.

– Per destinazione del padre di famiglia, regolate dall’articolo 1062 del codice civile, quando derivano dalla divisione in due o più fondi di quello unico posseduto da uno stesso proprietario che ha creato la situazione di sussistenza della servitù.

Per quanto riguarda l’esercizio della servitù, le norme sono dettate dagli articoli 1063/1071 del codice civile e sono stabilite per legge, in maniera che l’onere per il fondo servente non diventi troppo gravoso e sproporzionato rispetto all’effetivo bisogno del fondo dominante.

Parliamo adesso delle servitù coattive più comuni e che, se non bene conosciute, sono spesso motivo di litigio fra vicinanti.

La servitù coattiva di passaggio:

Il proprietario il cui fondo (rustico od urbano) è circondato da fondi altrui e che non ha uscita sulla pubblica via , nè può procurarsela senza eccessivo dispendio o disagio, ha diritto di ottenere il passaggio sul fondo vicino, per la coltivazione o il conveniente uso del proprio fondo.

 Il passaggio deve essere stabilito in quella parte di fondo per cui l’accesso alla pubblica via risulti il più breve e di minor danno per il fondo servente.

Nell’immagine sottostante, il fondo A (dominante) può creare una servitù di passaggio nei confronti del fondo B o del fondo E

I possibili passaggi sono segnati in planimetria con linee tratteggiate.

    CLICCARE SULL’IMMAGINE

Nella suddetta planimetria è possibile anche notare che il fondo F può creare una servitù per il fondo G, in quanto non può realizzare un attraversamento del fosso, se non con un ponte dispendioso.

Il proprietario del terreno D non potendo aprire un passaggio direttamente sulla strada pubblica perché la medesima si trova a quota troppo alta rispetto al suo fondo, deve creare una servitù sul fondo attiguo C la cui pendenza consentirebbe a D di creare una leggera rampa per  accedere alla strada pubblica. Questa ultima servitù però non è del tutto coattiva , in quanto trattasi di "interclusione relativa" ed allora per costituirla deve essere chiesta al giudice l’applicazione dell’articolo 1052 del c.c.

Le stesse disposizioni si applicano nel caso che esistendo già un passaggio sul fondo altrui, sorga la necessità, ai fini suddetti, di ampliarlo per il transito di mezzi a trazione meccanica.

Da chiarire che per questa seconda parte sono esenti da tale servitù : le case, i cortili, le aie, i giardini.

La larghezza del passaggio deve essere commisurata ai mezzi che è necessario far transitare sul passaggio stesso, in base alle riconosciute esigenze di utilizzazione del fondo intercluso.

 Il fondo servente ha diritto ad una indennità, che sarà proporzionata al danno arrecato, o al diminuito valore economico (deprezzamento) arrecato all’intero fondo servente.

La servitù di passaggio può essere ampliata , o spostata  (nello stesso fondo o in un altro fondo, se nel primo l’ampliamento non è possibile)

Detta servitù di passaggio si estingue per il non uso, solo se, chiuso il passaggio dal proprietario del fondo servente, esso non viene riaperto  (e quindi usato ) per la durata di venti anni consecutivi (art.1073 del c.c.)

 Fate dei commenti e chiedete spiegazioni sulla vostra casa ed accessori, vi risponderemo

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di
amedeu

642 commenti

  1. ho una proprieta’ con un fabbricato rurale e terreno attiguo che non confina con la strada bianca percorribile con auto, vicino. Per arrivarci c’e un viottolo largo un metro. Per arrivare nella mia proprieta’ dovrei allargare il viottolo che confina con un mio vicino. Il tratto e’ lungo circa 12 metri. Nel caso che il mio vicino sia contrario a questo anche corrispondendo un’ indennita’, cosa devo fare? A chi mi devo rivolgere?

    • Buongiorno,
      1 -acquisto casa con cortile di proprietà esclusiva, larghezza 4 mt (piu’ 1 mt di marciapiede sottostante balcone) che funge da passaggio usocapito, per le abitazioni che stanno all’interno del cortile, uno dei vicini è coltivatore e entrando con mezzi sempre più grossi, mi crea continuamente danni all’abitazione, nonchè ai vasi, fioriere bici e quant’altro posto sul marciapiede dicendo che lui ha diritto di passare anche su quest’ultimo e intimandomi a spostare tutto. come mi devo comportare!?
      2- Un secondo vicino ricava dalla cucina il garage facendo manovra continua nel mio cortile pur avendo spazio nel suo, non essendo ancora passati i vent’anni posso chiederne la chiusura !?

      Grazie Lara

      • Per Lara.
        Ti serve una sola cosa: effettuare una visura ipocatastale per accertare la effettiva proprietà della corte ed eventuali servitù esistenti.
        Dopo di che puoi muoverti tramite un legale, richiedendo a chi non ha diritto e vuol raggiungere il 20° anno (Per usucapione) di interrompere ed a chi non può usare il cortile per altri scopi, di non farlo.
        Amedeu e c.

        • Per Anonimo
          Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
          Grazie.
          Amedeu e c.

        • Ho acquistato un terreno per acquisire il diritto di passaggio da un cortile condominiale, il vecchio proprietario del mio terreno era anche proprietario del terreno dove sorge il condominio,Nella vendita di ogni appartamento e nel regolamento di conominio ( regolarmente registrato ) si tratteneva per lui ed aventi causa la servitu di passaggio.

          Ho scritto al condominio per esercitare la servitu e questi mi rispondono che è prescritta per non uso da 20 anni,,,Ma il regolamento del condominio è ancora vigente e la servitu è reiterata in ogni atto di vendita
          Vorrei sapere se in questo caso prevale la volonta del proprietario del fondo dominante a far riconoscere la serviti al confominio e non solo l’ uso..?

          • Per Massimo.
            Bella domanda.
            Comunque, poiche, ci sembra di comprendere che questa persona abbia seguitato a vendere le unità immobiliari per parecchio tempo, a nostro parere l’usucapione andrebbe applicata a partire dall’ultimo contratto effettuato con un acquirente.
            Occorre però leggere accuratamente la dizione del contratto nel punto dove viene specificata tale servitù, accertandosi che non sia personale, cioè conferita, di volta in volta, a un soggetto, escludendo i diritti degli altri.
            Per questo ti consigliamo di portare a far vedere il contratto da un legale della tua zona.
            Amedeu e c.

          • Per amedeu..volevo capire una cosa se la servitu’ attraverso il cortile del condominio viene reiterata nei vari atti di vendita di ogni immobile del condominio in un periodo che va dal 70 al 2016 non viene resettato il periodo di 20 anni ?
            Grazie

          • Per Massimo.
            Di regola ogni atto conferma la servitù (Fino al 2016), per cui la stessa dovrebbe essere sempre valida.
            Altro aspetto è rappresentato, però, dal fatto che tale servitù sia stata in pratica esercitata dal fondo dominante, altrimenti, se chiusa o mai praticata, un giudice, a seguito di causa civile, potrebbe ritenerla decaduta.
            Amedeu e c.

  2. Per Daniela.
    Se hai letto attentamente l’articolo dal quale ci hai posto la domanda, troverai la risposta adatta al tuo caso.
    L’ampliamento della strada può avvenire tramite una sentenza, ed è previsto dal codice civile.
    Per ottenerlo devi però rivolgerti da un avvocato.
    Amedeu e c.

    • per amedeu ,innanzitutto grazie per le tue risposte chiare e complete,ma vorrei solo chiederti un altra cosa e chiudo :voglio sapere se una servitu’ inserita all’origine nel regolamento condominiale fatto dal costruttore e non esercitata per piu di 20 anni ma riconosciuta da alcuni condomini con dichiarazione spontania al proprietario del fondo dominante puo non estinguersi cioè una dichiarazione di un paio di condomini interrompe i tempi di prescrizione?

      grazie

      • Per Massimo.
        Ci sono 3 regole essenziali da rispettare
        ” Con l’usucapione, chiamata anche “prescrizione acquisitiva” il proprietario di un diritto, che non lo esercita ( per inerzia, per incuria o per qualsiasi altro motivo) e per un certo periodo di tempo fissato dalla legge (Nel tuo caso 20 anni), perde tale suo diritto, che viene così attribuito a quel possessore, che di fatto, lo ha continuamente, pacificamente e pubblicamente esercitato, e pertanto il possessore ne diventa legalmente proprietario a tutti gli effetti”.
        Questo è ciò che si evince leggendo il codice civile.
        Altra cosa è andare in causa davanti ad un giudice; le sentenze purtroppo sono talvolta contrastanti in alcuni particolari e puoi trovare un giudice che ritiene accettabile il subentro dei proprietari, come puoi trovarne un altro che la pensa in maniera contraria.
        La soluzione finale la potrai conoscere solo dopo una sentenza sul caso (Nel caso che adiate a vie legali – sconsigliato).
        Amedeu e c.

  3. salve
    ho un terreno ad uso ortivo nato dalla lottizzazione di un fondo appartenente un tempo ad un unico proprietario. il vecchio proprietario ha tracciato i confini dei lotti e alcuni confini sono molto vicini a filari di alberi da frutto. ora (dopo un anno dalla vendita) il vecchio proprietario, che possiede ancora un lotto attiguo al mio, pretende che io sposti gli alberi a 3 metri dal confine. la mia domanda è: nel mio caso vale la destinazione del padre di famiglia?
    grazie per l’aiuto
    davide

  4. Per Davide.
    Ai sensi dell’articolo 895 del codice civile , poichè gli alberi fanno parte di un filare di altri alberi, situato lungo il confine, il tuo vicino non ha alcun diritto di pretendere che tu sposti detti alberi.
    Discorso diverso sarebbe stato se gli alberi erano isolati.
    Amedeu e c.

  5. Ho una casetta in campagna un terreno edificabile vicino al mio e in costruzione in poche parole vogliono attraversare il mio terreno circostante la casa per unirlo alla fognatura che secondo loro non hanno altro posto per passare.Ho negato il passaggio e delle voci che circolano;la ditta è andata al comune per far approvare un piano regolatore.Se l’approvano possono passare e quanto tempo ci impiegano.

  6. Per Filippo.
    Premessa: vorrebbero creare una servitù , regolata dagli articoli 1032/1062 del codice civile, dove si cita anche :” ……… Il passaggio deve essere stabilito in quella parte di fondo per cui l’accesso alla pubblica via risulti il più breve e di minor danno per il fondo servente.”
    Non essendo riusciti a contrattare tale passaggio con te, probabilmente (non conosciamo però l’esatta entità del terreno edificabile (lottizzazione o edificio singolo e neppure se esistono vie di allaccio più brevi e meno onerose)) sono ricorsi ad una “variante al piano Regolatore Generale” (ci sembra la cosa più ovvia”.
    Se è così come tu dici (?) devi informarti attentamente presso l’Ufficio Urbanistica tramite un tecnico esperto: dovranno adottare la variante e poi ci sarà il momento di deposito, nel quale si possono presentare le osservazioni.
    A questo punto potrai presentare la tua in forma scritta, nella quale porterai le tue considerazioni “tecniche” e non di lamentela.
    Leggi comunque l’articolo dal quale ti scriviamo, nonchè (se vuoi) altri articoli sul Piano Regolatore che troverai con il pulsante “Cerca” del sito.
    Amedeu e c.

    .

  7. buon giorno vorrei sapere cosa posso fare e quali diritti ho di ottenere una servitù di passaggio per la casa dei miei nonni.la casa è accessibile soltanto da una lunghissima scala e loro sono invalidi.la strada arriva fino a un condominio vicino e credo che la realizzazione più breve passerebbe proprio dove ci sono i garage di questo e poi nel terreno della casa vicino e un pezzo di bosco di proprietà delle ferrovie.In più la signora del terreno vicino,dove potrebbe passare la strada,non vuole vendere se non ad un prezzo esorbitante.Avendo il problema che i nonni sono disabili(la nonna probabilmente non potrà più camminare)ho qualche diritto per poter ottenerla?grazie

  8. Per Maanuela.
    Da come esponi la cosa, sembra che tua nonna abbia una buona possibilità di costituire una servitù coattiva contro un fondo vicino.
    Leggi attentamente l’articolo dal quale ci hai scritto.
    Comunque, in questo caso, serve l’intervento di un legale, che deve impostare la pratica.
    Amedeu e c.

  9. Salve.
    Al momento dell’acquisto del terreno, su cui è edificata la nostra casa, è stata riportata nell’atto notarile una servitù di passaggio, da applicarsi alla strada sterrata sita sul lato ovest della proprietà, in favore dei fondi a nord.
    Un vicino, confinante ad ovest con noi ed a sud con la strada provinciale (quindi, non ricadente nel caso da voi citato “Il proprietario il cui fondo (rustico od urbano) è circondato da fondi altrui e che non ha uscita sulla pubblica via , nè può procurarsela senza eccessivo dispendio o disagio”), da allora utilizza la nostra strada per l’accesso alla sua proprietà.
    Gli è stato chiesto varie volte, anche a mezzo raccomandata a/r, di cessare l’utilizzo della nostra strada, chiudere il varco aperto sulla stessa e (se lo vuole) aprirsi un accesso sulla strada provinciale; tutte le nostre richieste sono state bellamente ignorate.
    Vorremmo sapere come ci consigliereste di agire, ovvero se possiamo richiedere a qualche pubblica istanza (giudice di pace, giudice civile, comune, altro) un’ingiunzione al vicino perché cessi l’utilizzo non autorizzato della nostra proprietà, o se dobbiamo per esempio collocare una barriera sulla nostra proprietà per impedire l’utilizzo non autorizzato.
    Grazie

  10. Per Daniele.
    Avendo intrapreso già le strade che normalmente si consigliano in questi casi, non rimane altro che recarvi da un legale, il quale invierà una prima lettera di avvertimento e poi, in caso negativo dovrà intraprendere una causa civile.
    In ogni caso non effettuate alcuna chiusura se non avete parlato prima con l’avvocato.
    Amedeu e c.

  11. Buon giorno a tutti, avrei bisogno urgentemente di una risposta.
    Sono proprietaria di una casa il cui passaggio è condiviso con un altra famiglia.
    Mi spiego meglio; in una strada privata ci sono 2 case: una è di mia prorpietà e l’altra no.
    L’altra famiglia ha deciso di mettere un cancello per “difendere ” dai ladri la propria abitazione.
    Io non sono d’accordo , ma purtroppo l’altra famiglia già ha crostuito il tutto liquidandomi dicendo che mi lascia la chiave del cancello per poter passare.
    posso fare qualcosa per impedire ciò!?!!?

  12. Per Tiziana.
    Il cancello doveva essere messo in opera con la tua autorizzazione, per cui, se vuoi aprire una fase legale devi rivolgerti da un legale e probabilmente otterrai di fargli togliere il cancello.
    Naturalmente saranno spese e ci vorrà del tempo.
    Comunque sarà una decisione tua personale.
    Amedeu e c.

  13. buongiorno.
    ho venduto un locale magazzino a cui si può accedere solamente tramite un passaggio di proprietà che è antistante la proprietà di un altra abitazione.
    il proprietario di questa abitazione non vuole far più passare i proprietari del magazzino dicendo che sull’atto non c’è scritto da nessuna parte che c’è la libertà di passaggio a parte un viottolo di 40 cm confinante con il loro portico che non è sufficiente per il passaggio di una persona.
    mi hanno altresì fatto citare per danni perchè ho artatamente fatto credere ai proprietari del magazzino che il passaggio c’era e chiedono un rimborso per i danni subiti.
    citazione che hanno ottenuto anche i proprietari del magazzino perchè continuano a passare sul portico,i quali hanno anche ricevuto denunce per presunti danni arrecati per cattiveria su vasi e altri oggetti posti nel portico.

    come se ne esce da questa storia?
    grazie

  14. Per Daniele.
    Leggi questo nostro articolo sui fondi interclusi, ti può aiutare.
    Naturalmente serve l’intervento di un tuo avvocato.
    http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
    Amedeu e c.

  15. Salve,
    Nell’effettuazione del restauro dell’abitazione, appena acquistata, e’ saltato fuori da sotto il pavimento un fascio di cavi elettrici che, partendo dalla borchia Enel, si congiunge ai contatori dei diversi condomini (me compreso).
    Evidentemente il costruttore (INA CASA anni ’60) scelse la scorciatoia nel mio appartamento anziche’ passare dal vano scale condominiale con percorso piu’ tortuoso.
    Dovendo creare un passaggio/scala con la sottostante cantina (con regolare autorizzazione) dovro’ richiedere lo spostamento dei cavi per passaggio in zona esclusivamente condominiale.
    Chiedo, ho diritto a pretendere la rimozione dal mio appartamento? A chi competono le spese (al condominio, all’Enel, a me)?
    Grazie per la cortese risposta.

  16. Per Marco.
    Sei dalla parte della ragione, in quanto non è regolare che i cavi elettrici di un condominio passino sotto al pavimento della tua abitazione.
    Il fatto che sono trascorsi più di 50 anni e che la casa sia stata costruita da un Ente tipo la INA Casa, fa pensare che probabilmente, sottoponendo la spesa agli altri condomini, molto difficilmente troverai chi sarà disposto a venirti incontro con le spese.
    Comunque domandare è lecito e rispondere è cortesia.
    Ti auguriamo che tu riesca a convincere i tuoi coinquilini, anche se siamo convinti del contrario.
    Amedeu e c.

  17. Buongiorno
    abbiamo acquistato una casa con del terreno nel retro della casa,
    sul lato destro della casa c’è una stradina sul nostro terreno che porta al nostro garage, ora il vicino è venuto a dirci che lui ha una servitù di passaggio in quella stradina asfaltata che è sul nostro terreno per arriva al suo terreno incolto.
    Non ci sono documenti o scritti che comprovano quello e lui dice e lui può entrare nel suo terreno dall’altra parte dove c’è una vera strada che arriva fino al suo terreno, nel contratto di compravendita c’ scritto che la nostra casa è libera da ipoteche..ecc.. e da vincoli di qualsiasi natura.
    Come devo comportarmi?
    Ringrazio anticipatamente della risposta
    Mario

  18. Per Mario.
    Devi controllare presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, se ci sono delle Trascrizioni a favore o contro, sia di questo tuo vicino (dovresti conoscere nome cognome e data di nascita) sia verso colui che ti ha venduto la casa con la terra.
    Inoltre sarebbe opportuno verificare anche all’Agenzia del Territorio (Catasto) la planimetria in scala 1:2000 o 1:1000 e vedere nella stessa se c’è disegnato uno stradello, o altro, che stia a dimostrare che vi esisteva (ipotesi) un precedente passaggio.
    Verificato quanto sopra saprai quale è la situazione legale del vicino nei tuoi confronti.
    Eventualmente lo stesso avesse esercitato il diritto di passaggio per lo stradello per più di 20 anni, in maniera continua ed ininterrotta, ti potrebbe però sorgere il problema della usucapione.
    Amedeu e c.

  19. Buongiorno, ho una questione da sottoporvi, ho una situazione opposta ad un vostro articolo precisamente quello di Tiziana del 19 ottobre 2011, Vorrei installare un cancello dove il mio vicino ha diritto di passaggio ma non mi autorizza , nonostante che lui ha gia accesso su strada, in sostanza la servitu’ a forma di una U, io mi accolerei tutte le spese e darei copia delle chiavi al vicino.
    Dopo quella risposta alla sig Tiziana mi sono un attimo…..bloccato perchè avevo letto articoli dove vi era la possibilità della installazione del cancello.
    Grazie

  20. Per Fernando.
    Nel Caso di Tiziana, erano entrambi proprietari; nel tuo caso sei proprietario ed il vicino ha una servitù di passaggio.
    Dovresti leggere attentamente il contratto dove è citata tale Servitù, o eventualmente rintracciandola presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari, fra le Trascrizioni a favore o contro.
    In base a tale trascrizione potrai poi sapere come regolarti.
    Dopo di che, puoi sempre consultare un legale della tua zona.
    Amedeu e c.

  21. Innanzitutto Buongiorno. Trattasi di una servitù ormai in disuso da parte di colui che che già a suo tempo abusivamente ne usufruì. Fino a18 anni fa il Signore in questione per raggiungere casa sua per comodità continuava a transitare sul mio fondo approffittando del mio tacito assenso dovuto al rispetto di un anziano solo e diversamente abile e per il quieto buon vivere. Fu costretto a lasciare la casa ormai in completo degrado e trasferirsi presso parenti. Due anni fa si spense, ed io non vorrei che un giorno gli eredi reclamino questa servitù. La casa in oggetto di ingressi ne ha due, uno che si affaccia sul mio fondo mentre l’altro si trova dalla parte opposta e comodamente raggiungibile servendosi della strada comunale. Non posseggo e suppongo non esistono documenti che comprovino servitù, e le sarei grato se mi aiutasse con un ottimo consiglio ad evitare in futuro degli inutili via vai. In attesa di una soddisfacente riscontro cordialmente la saluto.
    Daniela

    • Per Daniela.
      A quanto ci dici esiste un accesso che si affaccia sul tuo fondo, e questo potrebbe essere la causa di una “lite” con gli eredi.
      Per ottenere la proprietà di un bene per usucapione è necessario, oltre che all’utilizzo materiale dello stesso per un certo periodo (10 o 20 anni) anche la volontà di usare il bene come proprio, non riconoscendo il diritto altrui.
      L’articolo 1144 del Codice civile cita testualmente: “gli atti compiti con l’altrui tolleranza non possono servire di fondamenta all’acquisto del possesso”.
      Ci sembra che nel tuo caso la tolleranza sia stata manifesta, sia per le condizioni fisiche (dici) sia per l’età del vecchio proprietario.
      Devi comunque rivolgerti da un legale della tua zona, portandogli, eventualmente, delle foto ed una planimetria del passaggio.
      Amedeu e c.

  22. buon giorno ,ho comprato una casa con servitu tra il mio giardino e la casa stessa, (premetto che il giardino e al centro di un’ aia) volevo piu delle cantine di lato, tra la casa e le mie cantine ci sono delle cantine di un’altro propietario costei ha anche la casa difronte al mio giardino con tanto di servitu carrabile . volevo sapere se posso chiudere la servitu davanti casa e lasciare quella a minor danno per me,o non posso fare nulla .e se posso saper se anche altri potrebbero avere diritto su quel passaggio?

    • Per Paola.
      Ci sembra di comprendere che per servitù intendi un’area posta fra la tua casa, il giardino e le altre, aperta al passaggio anche delle autovetture.
      Se è così, tale area è comune a tutti, e per chiuderne, legalmente, anche una parte di fronte alla tua casa, devi avere l’autorizzazione anche degli altri proprietari che vi transitano.
      Puoi cercare di metterti d’accordo con i vicini, suddividendo l’area in comune, fra di voi ed in parti uguali (Come superficie).
      Per fare ciò, avrete però bisogno, oltre che del vostro accordo, anche di un geometra che vi effettui i frazionamenti e vi tiri i confini.
      Amedeu e c.

  23. Buongiorno
    mi chiamo Enzo è sono proprietario di un immobile sito in un centro storico.
    Dopo tanti sacrifici,non solo economici, sono riuscito a realizzare da un rudero senza tetto una adeguata abitazione.
    Durante i lavori di restauro ,ho ampliato una piccola finestra,con regolare licenza edilizia,a fine lavori mi sono trovato di fronte ad una situazione di pericolo a causa dell’attraversamento di cavi elettrici dell’Enel e della rete elettrica comunale davanti all’apertura della finestra.
    Il fatto increscioso è che i cavi dell’Enel con i relativi morsetti sono adagiati, senza alcuna protezione,alla parete dell’immobile.
    La mia domanda è :
    Quali sono i requisiti idonei che l’Enel e il Comune dovrebbero rispettare per non incorrere in gravi pericoli per la incolumità pubblica?
    Grazie

    • Per Vincenzo.
      Al momento, non devi assolutamente toccare o spostare dette linee elettriche, ma solo segnalare la loro presenza o il pericolo.
      Dopo di che fai immediatamente 2 lettere raccomandate RR dirette all’ENEL di zona ed al Comune (Ufficio Polizia Municipale), segnalando la situazione esistente, da te non toccata minimamente, e chiedi che provvedano immediatamente a fare un sopralluogo ed a prendere i dovuti provvedimenti per l’incolumità pubblica.
      Dovrebbe seguire l’intervento del personale dell’ENEL e di quello comunale per mettere in sicurezza dette linee, e se attraversano una tua finestra, sono costretti a spostarle.
      Amedeu e c.

  24. Stiamo realizzando una via crucis da una strada a valle di un nostro santuario, fino alla cima del colle dove e’ una chiesetta parrocchiale.
    I proprietari dei terreni sono disposti a lasciarceli. I terreni sono scoscesissimi.
    Cosa conviene fare una servitu’ di passaggio o assegnarsi il terreno con relative spese di registrazione?
    Come fare un atto per la servitu’ di passaggio?

    • Per Angelo.
      Probabilmente dovrà esserci un sentiero o una strada più o meno larga da percorrere.
      Sia la servitù che il passaggio in proprietà, se volete effettuare una corretta regolarizzazione, necessitano della esatta individuazione planimetrica di detto passaggio.
      Dovreste, per questo, contattare un tecnico (geometra) della vostra zona, il quale, dopo i rilievi tecnici vi indicherà la prassi da seguire (Notaio).
      Amedeu e c.

  25. salve, abito in una palazzina di soli 2 appartamenti – ho una scala comune che permette di accedere al mio appartamento ed a quello sopra dell’altro condomino: ho intenzione di ristrutturare casa spostanto le scale dal lato opposto della casa, ho già l’autorizzazione dell’ufficio tecnico del comune e rifarei le scale a norma, ma l’altro condomino non mi da l’autorizzazione a spostarle come posso fare? Grazie

    • Per Bruno.
      Vai a modificare alcune parti comuni dell’edificio, fra le quali: i prospetti, le mura portanti, le fondazioni ecc, per cui ti occorre necessariamente l’autorizzazione dell’altro proprietario.
      L’autorizzazione comunale non è sufficiente, in quanto viene sempre rilasciata “fatti salvi i diritti dei terzi”.
      Amedeu e c.

  26. sono un giovane geometra e volevo una risposta a questo quesito,devo effetture delle misurazioni su un fondo diverso da quello del committente per effetture una triangolazione, posso accedere adetto fondo senza l’autorizzazione del proprietario, e se si quali leggi mi tutelano.-

  27. Buongiorno,
    vorrei comprare una villetta per la quale dall’unica via di accesso posso arrivare con l’auto fin sotto casa ma purtroppo con l’auto non posso entrarvi. Sul retro della casa c’è un giardino dove vorrei realizzare il passo carrabile. Il giardino confina con un terreno momentanemente coltivato ma per certo già trasformato in edificabile. Nel punto in cui vorrei realizzare il passo carrabile, non ci sono attualmente strade.
    Tra le altre cose ho saputo che il comune ha già in progetto (tra qualche anno) la realizazzione di una strada che passerebbe proprio sul retro della casa a cui sono interessato.
    Le chiedo se nel frattempo posso chiedere un diritto di passo al proprietario del terreno edificabile e se tra qualche anno, quando verrà realizzata la strada dal comune, avrò sempre diritto ad accedervi con la macchina.

    Grazie della cortese risposta.
    Fabio.

    • Per Fabio.
      La realizzazione di un accesso carrabile sulla tua recinzione, anche se non aperto su di una strada esistente, necessita, oltre che dello sbocco in un terreno dove hai un diritto reale, oppure una autorizzazione ad accedervi, anche del permesso comunale ad aprire tale apertura.
      (Probabilmente una SCIA con disegni).
      Per cui devi si contattare il proprietario vicino, ma contemporaneamente, il tuo tecnico, dovrà sentire se il Comune (ufficio Edilizia Privata) è propenso ad accettare una SCIA a tali condizioni.
      Dopo di che, nel realizzare la nuova strada, il Comune dovrà tenere conto del passo carrabile esistente.
      Amedeu e c.

  28. Egregio,
    devo esporre il mio problema.
    Ho una villetta con terreno molto ampio e di fronte all’edificio c’è il terreno di un altro proprietario. La distanza che separa la mia villetta al suddetto confine è di circa 10 metri. Mio zio ha un suo fondo con casa. Per accedere ha bisogno di un fondo servente ma lo chiede solo a me! il suo scopo è quello di prendere almeno 3 metri di larghezza di terreno più i 20 metri di lunghezza che gli permetteranno di accedere al suo fondo dominante. Vuole pagarmi in base al prezzo del terreno, e quindi la servitù di passaggio gli servirà anche per parcheggiare le auto. Il mio architetto mi consiglia di stare attenta, perchè il deprezzamento che recherà alla villetta sarà enorme! in poche parole, dalla mia casa noterò le macchine parcheggiate dalla distanza di circa 6/7 metri. Questo perchè non vuole sfruttare il suo terreno per ampliare un parcheggio. Ma in questo caso, sono obbligata a dargli solo io la servitù di passaggio?Non sarebbe più conveniente fare una permuta? Oppure è meglio dargli solo il 50% di strada con l’uso solo del passaggio? Cordialmente Marcella.

  29. Ho letto, è interessante ma temo che mio zio sia indirizzato solo a prendere il mio pezzo di terreno. Volevo fare una domanda sull’usucapione su appezzamenti di terreno. Lui occupa un pezzo del mio terreno per parcheggiare la sua auto. Non è recintato, visto che è un pensionato, viene applicato l’articolo 1159bis? non è di solito 20 anni l’usucapione su terreni?
    Cordialmente, Marcella.

  30. Salve, sono proprietaria di una bifamiliare assieme a mio fratello. Nella mia proprietà si trova una cisterna comune che utilizziamo entrambi, con una servitù in favore di mio fratello x l’accesso alla stessa.Mio fratello nella sua parte di proprietà dispone di un ambio terreno e vorrebbe costruirsi una cisterna tutta sua ma mi chiede la metà delle spese . Sono obbligata x legge a corrispondere tali somme considerato che io non ho nessun problema a mantenere un’unica cisterna con la relativa servitù ? Grazie in anticipo x la risposta.

    • Paola.
      Per prima cosa ti auguriamo di non litigare con il fratello, anche se Caino ed Abele e Romolo e Remo sono stati dei cattivi esempi.
      Detto ciò, se tuo fratello rinuncia ad una servitù (e non riteniamo che lo faccia gratuitamente, ipotizzando il clima attuale), può richiederti un compenso.
      Per fissare il medesimo, non ci risulta esistano articoli di legge, o di codice civile: occorre solo un accordo amichevole e congruo fra di voi.
      Amedeu e c.

  31. Buonasera, ho acquistato da poco tempo un terreno edificabile che però non è ancora raggiungibile per via stradale, abbiamo chiesto al comune il permesso per creare la strada ma ce lo vieta poichè andrebbe ad interrompere un lotto do verde attrezzato. Abbiamo chiesto all’anas di poter creare un’altra via di accesso ma ha risposto che non si possono aprire vie di accesso se entro i 300 mt ce n’è gia una. Ma la via di accesso serve due case private ed io di certo non posso entrare nella loro proprietà, transitare e poi accedere al mio lotto. Inoltre sarebbe imposisbile fare accedere i camion atti al trapsorto merce per la costruzione della casa. come posso fare? Vedo impedimenti ovunque

    • Per Vanessa.
      Sono casi rari, ma può succedere: hai acquistato un terreno intercluso, almeno dal punto di vista carrabile.
      Dovevi ben valutare la situazione prima di acquistarlo.
      Tali terreni, pur facendo parte , talvolta, di più vaste aree edificabili, non possono diventarlo in realtà, se non a seguito di un comparto (o anche di una lottizzazione) realizzata da più proprietari o dal Comune stesso.
      Non pensiamo che il tuo sia l’unico lotto intero ed edificabile, in quanto, in questo caso, il Comune avrebbe commesso, in fase di redazione del P.R.G., un errore.
      Devi, perciò verificare quanto detto sopra, dopo di che saprai come muoverti.
      Amedeu e c.

  32. Buongiorno, il mio problema è questo: Ho un regolare permesso dall’ufficio tecnico del mio comune di appartenenza per buttare giù un muro che mi consente di avere l’accesso sulla pubblica strada. Ma il mio vicino che, in teoria, è il proprietario di questo piccolo muro mi impedisce fisicamente di poter procedere ai lavori. Sostiene che io non ho alcun diritto su quel muro, ma in realtà, con il geometra comunale, con cui abbiamo discusso e approfondito le norme e regole, appunto, mi diceva, che poiché si tratta di 1,20 m come adiacenza alla strada, può essere tolto senza problemi. A me però sorge un dubbio, quel muro, dalla vista del mio giardino fa evincere chiaramente che è stato costruito sul marciapiede comunale! Perché c’è uno strato di cemento molto spesso che è stato fatto per alzare il livello della strada, poiché il mio giardino è sottoposto. Tra l’altro, quando c’è stato l’esproprio per allargare la strada, è stato tagliato un triangolo del mio terreno e parte della proprietà di questo vicino che, secondo lui, con questo muro la sua proprietà risulta tutta unità. A me sorge il dubbio, che il comune abbia preferito far diventare questa questione privata, quando in realtà è una questione tra comune e privato. Non so…gradirei dei chiarimenti se è possibile…grazie delle eventuali risposte.

    • Per Maria.
      Se il muro è del tuo vicino, non puoi toccarlo nè demolirlo senza la sua autorizzazione.
      Il tecnico comunale ha detto che potrebbe andare bene, ma sappi, che i permessi comunali (DIA o altro), vengono sempre rilasciati “fatti salvi i diritti dei terzi”, per cui non devi dare molto peso a questa sua interpretazione.
      Altro discorso, invece, è, se il muro è stato costruito su proprietà comunale, ed allora la controparte sarebbe proprio tale ente.
      Per accertarti di ciò, devi chiamare un tecnico professionista della tua zona, per fargli verificare i confini di proprietà.
      Amedeu e c.

  33. Salve, vorrei aprire un attività di somministrazione di alimenti e bevande(Bar), ma l’ufficio tecnico del mio comune contesta che quell’attività non può essere aperta perché d’avanti alla mia casa c’è una servitù di passo c arraio(vorrei precisare che quella servitù è stata lasciata “da buon padre di famiglia”erché al fianco ci sono altri fondi) per una futura sedime stradale, la ducitura è scritta anche negli atti notarili precedenti, posso aprire questo bar cge dista dalla strada principale 10 metri?

    • Per Pietro.
      Se la servitù di passaggio è pubblica, difficilmente otterrai l’autorizzazione del Comune.
      Qualora tale servitù di passo sia a favore di terze persone, potresti tentare di superare tale ostacolo, portando, in Comune, un documento scritto, firmato, per accettazione, da tutte queste persone.
      Amedeu e c.

  34. Sono proprietario di un pezzo di terra , al cui centro si trova un fabbricato di 24 mq. di proprieta’ di un mio parente.Particella rimasta erroneemente esclusa in un atto di vendita precedente stipulato ( circa 10 anni fa). Come posso entrare in possesso di tale fabbricato visto che il proprietario di tale particella e’ deceduto.

    • Per Sergio.
      Potresti diventarlo per usucapione, ma devi avere l’accesso e l’uso di tale fabbricato, in maniera pubblica, continua e pacifica.
      Leggi questo nostro articolo in merito
      http://www.coffeenews.it/usucapione-per-immobili-decennale-e-ventennale
      Si può considerare anche un altro aspetto della questione, in quanto, trovandosi al centro della tua proprietà, ed abbandonato dai proprietari e eredi, potrebbe essere, anche, considerato come oggetto di usucapione.
      Però vanno ricercate delle sentenze in merito, e ti occorre l’aiuto di un legale.
      Amedeu e c.
      Amedeu e c.

  35. ….Fino a quanto non ho scoperto da una visura catastale che questo immobile ( che si tova giusto al centro del mio terreno) era del mio parente ( attualmente deceduto); io lo sempre utilizzato come deposito ed alloggio , per animali domestici, inoltre le chiavi di accesso ai locali sono da sempre in mio possesso .Aggiungo che quanto questo terreno,(che circonda l’immobile) mi fu ceduto nel 2001 con un atto di vendita da parte di mia madre e questo parente ( mio zio), io credevo fosse gia’ inserito in quel atto. Solo successivamente mi sono accorto che tale immobile era rimasto fuori dall’atto. Il problema ,oggi e’, che non avendo avuto rapporti idilliaci con i parenti /eredi di mio zio in passato, ed anche se fino ad oggi non sono mai venuti a richiedermi nulla ( perche’ forse non lo sanno nemmeno )cerco una strada silenziosa per entrare legalmente in possesso del bene.

    Graze dell’aiuto se mi rispondete.

    • Per Sergio.
      Ricorda che tre sono le condizioni per l’usucapione: l’uso continuo, pubblico e pacifico.
      Se cerchi una strada silenziosa, non vorremmo che mancasse la seconda condizione.
      Devi, però, portare in visione, ad un legale della tua zona, tutta la documentazione in tuo possesso, in quanto, sembrerebbe, che l’usucapione fosse ventennale.
      Amedeu ec.

  36. Dopo la morte di mio padre la proprietà è stata divisa fra me e mia sorella.La mia parte (Civile abitazione) confina con un lato con la proprietà di mia sorella. Adesso questa proprietà è stata venduta e un costruttore sta facendo alcune villette. La mia casa ha sul lato confinante un piccolo accesso al sotto della casa per uso di manutenzione idraulica o altri lavori. Io vorrei mantenere la possibilità di entrare sotto la casa da qui anche perchè non ho altri mezzi . E’ un problema?

    • Per Sandra.
      Per tale accesso, dovresti avere acquisito il diritto di servitù, specie se sono più di 20 anni che lo usi.
      Adesso, il costruttore avrà tutto l’interesse di ciudertelo, in quanto vorrà avere un lotto edificabile tutto a sua disposizione.
      Per cui, ti suggeriamo, di parlare subito, del fatto, con un legale della tua zona, al quale devi portare i documenti che possiedi (Contratti, piante catastali e fotografie.
      Penserà, poi, il legale a mandare una lettera al costruttore.
      Amedeu e c.

  37. ciao volevo sapere se un sito comune dove il passaggio viene effettuato da 4 famiglie. posso ricintrare con un muro in blocchi la mia parte situatasi all’inzio del sito comune per avere un pò di privace, lasciando il passaggio per la larghezza di una macchina’? grazie e se possibile potete rispondere subitò è urgente.
    grazie di nuovo

    • Per Sara.
      Se hai un’area o corte comune vicino a casa, la devi usare lasciandola nelle condizioni “aperte” e disponibili a tutti gli altri comproprietari.
      Potresti recintarne un pezzo, solo con l’autorizzazione e l’accordo scritto (Contratto), di tutti quanti i condomini.
      Amedeu e c.

  38. Buonasera. Abito in una via privata che termina con due ville bifamiliari. Tale strada è in parte proprietà della case attigue che quindi utilizzano la strada per andare a casa e una parte è di proprietà ( in piccolissime parti) di proprietari che abitano sotto ad essa e non la utilizzano mai perchè non serve loro a niente visto che non vi è accesso alle loro case da questa strada.Gli unici che non ne sono proprietari sono le quattro famiglie delle villette bifamiliari che sono fondo intercluso e quindi solo dominante mentre tutti noi (6 ) siamo sia fondo dominante che servente man mano che transitiamo per raggiungere le nostre abitazioni. L’ultimo tratto di strada che è in parte di proprietà di quelli che non lo utilizzano e dell’ultima famiglia prima delle bifamiliari è in condizioni pietose rasenti al pericolo veicolare. Di fronte alla richiesta di ripristinare il manto stradale (una bottarella da 20.000 euro) sappiamo che per legge solo il fondo dominante è tenuto alle spese e il servente solo se ne trae giovamento quindi i proprietari che non la utilizzano sono esenti. Una famiglia delle villette bifamiliari rifiuta di pagare la sua quota. Ora, non mi dilungo di più ma siccome non si ha voglia di entrare in causa, è possibile fatto i lavori mettere una sbarra che impedisca a chi non ha pagato di passare con l’auto ma lasciargli lo spazio per transitare solo a piedi? Esiste inoltre una definizione di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del manto stradale? Siccome inoltre la stessa famiglia che rifiuta di pagare pretende che i propietari che non la utilizzano firmino una scrittura che se succede qualcosa alla strada (tipo smottamenti visto che siamo su un calanco) loro si assumono la responsabilità, non è invece possibile che se accadesse qualcosa ora visto il cattivo stato della strada i fondi dominanti possano essere ritenuti responsabili di eventuali cedimenti stradali?Grazie mille.

    • Per Dharma.
      Non è una domanda, ma un romanzo, e logicamente, scusandoci, noi dobbiamo rispondere a molti nostri lettori.
      Non puoi chiudere la strada, perchè così facendo ti accolleresti dei diritti che non sono tuoi, e che vanno, invece, definiti in sede giudiziale tramite l’intervento di legali di parte.
      A nostro parere non hai altra soluzione.
      Amedeu e c.

  39. Salve,
    mi presento sono Antonio,in data 17/05/02 ho acquistato una casa all’asta in tribunale di circa trentanni con servitù di passaggio. al momento dell’ acquisto l’abitazione era sprovvista di recinzione e cancello d’entrata. Accordandomi con il proprietario e vicino di casa a voce senza nessun scritto ho fatto l’entrata della mia proprietà seguendo il passaggio dei vecchi proprietari, naturalmente ho costruito tutto sul mio. Dopo qualche anno il mio vicino e venuto a mancare e la casa e stata venduta 3 anni fa, ora i nuovi proprietari contestano la servitù , vorrebbero che passassi su il mio terreno dove difficilmente transiterebbe un auto di piccole dimensioni impossibile per un camion o mezzi di soccorso. Attualmente la larghezza della servitù e di 5 metri circa,oltretutto nel mio terreno c’è un pino di circa vent’anni che ostacolerebbe il transito di qualsiasi veicolo, cosa mi consigliate di fare? se il passaggio viene usato da più di trent’anni possono negarmi la servitù? grazie buona serata

    • Per Andrea.
      Di fatto stai esercitando, come proprietario, tale servitù, dal 2002.
      Devi cercare documenti, atto notarile, foto ed altro che può riguardare detto passaggio, e poi rivolgerti da un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  40. Buongiorno
    grazie per la risposta quindi potrei diventare proprietario? nell’atto del tribunale cita: i beni vengono trasferiti nello stato di fatto e di diritto in cui si trovino, con accessioni, pertinenze, usi, comunioni, servitù attivi e passive se e come esistenti, il tutto come meglio indicato nella perizia depositata dell’esecuzione redata dal tecnico, nella perizia non cita nessuna servitù.
    Sempre il mio simpatico vicino mi ostacola l’entrata della mia proprietà
    con varie cose, auto scale ecc. riducendo il passaggio dagli attuali 4.5 metri a 3 metri lo può fare?
    grazie buona giornata

  41. Per Antonio Guglielmo.
    Fare la domanda è possibile, anzi cosigliabile.
    Occorre, poi, vedere se l’ente proprietario del fosso ti autorizzerà il parziale restrigimento.
    Amedeu e c.

  42. Salve , ho un terreno intercluso edificato con un abitazione con regolare concessione comunale ma non ancora terminata da piu di 10 anni , su questo terreno ci arrivo tramite un antico , secolare passaggio pedonale , ci passa giusto una persona per volta di 70 metri che collega alla strada pubblica, ora ovviamente tali terreni sono tutti edificati con ville abitate e quindi tale passaggio è diventato gravoso sia per la mia vetusta eta’ di 78 anni e in quanto devo aprire 3 o 4 cancelli ogni volta e passare su giardini , verande etc di tali abitazioni per accedere poi alla mia proprieta’,
    ora pero’ ci sarebbe una strada privata carrabile quindi con auto che collegandosi alla strada pubblica arriva lateralmente al mio fondo, senza aggravare su nessuna villa o terreno alcuno, tuttavia i 3 proprietari di tale strada non acconsentono al passaggio , tuttavia tale passaggio mi permetterebbe di terminare le costruzioni e viverci in maniera dignitosa. C’è modo di ottenere tale servitu’ pur non essendo il mio terreno agricolo e pagando anche l indenizzo dovuto? c’è qualche nuova sentenza in merito a tali fattispecie? grazie

    • Per Pierluigi.
      Ci hai scritto dall’articolo giusto: leggilo attentamente.
      Puoi costituire una servitù di passaggio )art 1032/1062 del codice civile):

      “……..la larghezza del passaggio deve essere commisurata ai mezzi che è necessario far transitare sul passaggio stesso, in base alle riconosciute esigenze di utilizzazione del fondo intercluso”.
      (Quindi se hai l’auto, devi passarci, tanto più che hai una età che necessita di un mezzo di trasporto)

      Inoltre:
      “Il fondo servente ha diritto ad una indennità, che sarà proporzionata al danno arrecato, o al diminuito valore economico (deprezzamento) arrecato all’intero fondo servente.

      La servitù di passaggio può essere ampliata , o spostata (nello stesso fondo o in un altro fondo, se nel primo l’ampliamento non è possibile)……”

      Naturalmente ti serve un legale, al quale devi portare una planimetria catastale della tua area e di quelle vicine ed alcune foto del passaggio che attualmente hai e di quello del quale potresti usufruire.
      Amedeu e c.

      • salve , ho dato in commodato d’ uso gratuito trentennale ad un mio amico un terreno di mia proprietà ,il contratto non è stato mai registrato , ora ho venduto questo terreno ad altre persone ed ho il seguente problema : questo terreno si giunge attraverso una servitu di passaggio che è a favore di questo terreno ,ai miei acquirenti contestano questa servitù perchè io non la esercito da trent’anni ed è vero ma il mio amico che usava il terreno esercitava questa servitu descritta nella scrittura privata , domanda è valida come prova contro terzi questa scrittura privata fatta da me e dal mio amico per dimostrare l’esercizio?

        • Per Giorgia.
          A nostro parere, se puoi mostrare l’atto di comodato d’uso del terreno, l’amico, avendo esercitato la servitù in tua vece, in effetti ha salvaguardato il tuo diritto di passaggio.
          Ti consigliamo, ancora una volta, di accertare il fatto presso un legale della tua zona.
          Amedeu e c.

  43. buona sera,ho comprato una casa indipendente nel 2006, c’è una strada sul mia proprietà, premetto che sull’atto di vendita non risulta, voglio che diventi passo pedonale,ma i vicini mi dicono che non si può fare essendo sul loro atto di vendita scritto eventuale diritto di passo. C’è un altra strada di accesso provinciale che e’ di tutti,voglio sapere se la mia strada la posso chiudere essendo anche un po’ pericolosa anche perché abbiamo entrambi bambini piccoli?

    • Per Anto.
      Di regola, non puoi chiudere una strada percorsa da anni da altre persone; se c’è del pericolo, devi provvedere a segnalarlo ed a toglierlo.
      Dopo di che, tramite un tuo legale, puoi cercare di portare avanti le tue ragioni, facendo presente che esiste un altro accesso, e che non sei più in grtado di garantire l’incolumità dei passanti, a causa dklle condizioni (Come hai detto tu) di tale strada.
      Amedeu e c.

  44. Salve, sono Claudio, volevo se possibile chiedere informazioni riguardo ad un tratto finale di strada privata di mia proprietà , praticamente ho ricevuto una proposta di cederla a titolo gratuito trasformandola da privata a comunale, eventualmente in sede notarile potrei cederla mettendo dei vincoli cautelativi nei mie confronti tipo che non si possa costruire o utilizzarla per il passaggio a nuovi fondi od altro che davanti a casa mia porterebbero disagi o aumento del traffico potrebbe essere un problema, grazie per quanto potrete.

    • Per Claudio.
      Sarebbe la prima volta, a memoria di persona, che una strada, che diventa comunale, perda le sue caratteristiche, che sono: utilità pubblica, uso pubblico, disponibilità pubblica.
      Per cui, riteniamo, che, anche se metti delle clausole nel contratto di donazione, sarà molto difficile che le stesse vengano seguite nel tempo.
      Amedeu e c.

  45. Salve,
    sono proprietaria di un appartamento indipendente con parcheggi privati all’interno di un cortile condominiale il cui cancello elettrico è situato all’interno del pianerottolo condominiale. L’amministratore insiste nel farci partecipare alle spese che riguardano la sostituzione delle lampadine, l’acquisto per il nuovo zerbino per le spese della pulizia scale mensile.
    Ma se io non ho neanche le chiavi per entrare nel portone condominiale perchè devo pagare tutte queste spese? SE si rompe una braga nel palazzo cosa centro io? grazie in anticipo

    • Per Romina.
      Se hai solo la servitù di passaggio, tale richiesta non è giustificata, se invece fai parte del condominio citato, anche se la tua unità immobiliare è indipendente, a meno che tu non abbia delle clausole specifiche sul tuo contratto di acquisto, devi partecipare alle spese condominiali.
      Per le scale e l’ascensore, saranno limitate alla sola tabella (Ve ne sono due) relativa alle spese inerenti i lavori di manutenzione, e non alle spese tipo luce, pulizia e similari.
      Amedeu e c.

  46. Grazie per la risposta, volevo chiederle un’altra cosa sempre riguardo alla mia strada privata (che si trova davanti alla mia abitazione) , praticamente credo che in un futuro abbastanza breve ci sia un progetto per collegarle l’impianto fognario al depuratore, nel caso di strada comunale chiaro se ne occupa il comune, ma nel mio caso visto che la strada è mia chi deve pagare le modifiche o nuovi allacciamenti, di nuovo grazie .

    • Per Claudio.
      Stai toccando un argomento che riguarda i pubblici servizi, per cui, ti diciamo, per esperienza, che le cose non sono mai certe.
      Sta sicuro, che se il Comune reaizzerà la fognatura, pagherà l’esproprio del terreno, ammesso, però, che tale strada sia chiusa da una sbarra e risulti veramente privata, e si farà pagare gli allacci a detta fognatura.
      Amedeu e c.

  47. Salve,
    grazie per la risposta. Volevo specificare che il contatore del cancello elettrico è dentro il pianerottolo del condominio. I contatori del gas e dell’enel sono nel cortile. Per la presenza di questo contatore dentro il condominio devo partecipare alle spese? Grazie mille

    • Per Romina.
      Effettivamente stai usando, anche se saltuarimente l’accesso al condominio, per cui non ne si estranea.
      Se puoi fai spostare il contatore, ma forse sarà una spesa eccessiva.
      Amedeu e c.

  48. Salve, ho in mano una copia del contratto di compravendita, c’è scritto e riporto la frase esatta :la presente vendita è esclusa dal regime del condominio negli edifici. Cosa si intende precisamente? Il capo condomino non ha dato importanza a ciò.
    Grazie per la disponibilità.

    • Per Romina.
      Se tale contratto è avvenuto fra te, parte acquirente e il costruttore dei condomini, o comunque un legale rappresentante degli stessi, la frase significa che non rientri nel condominio, per cui dovrai partecipare solo a quelle spese relative, per esempio, alla servitù di passaggio o similari.
      Se tale atto, invece, è avvenuto fra te ed una persona fisica o giuridica che non aveva il potere di tale decisione, perchè non ne era in possesso, devi seguire quanto dice l’amministratore.
      Ti conviene portare tale atto in visione da un avvocato della tua zona.
      Amedeu e c.

  49. salve, sono il proprietario di un terreno acquistato dai vecchi proprietari 30 anni fa dalla regione puglia. il terreno è completamente intercluso, da due fiumi e l’unico modo per accedervi dalla terraferma è attraversare una Riserva Biogenetica (istituita con DM del 13-7-77) di proprietà del Demanio dello Stato, e attraversare i binari ferroviari in prossimità di un casello dismesso da RFI. Vorrei sapere se ho diritto ad avere una servitù di passaggio, se possono i forestali, invocando in bene pubblico impedirmene l’accesso, e se le ferrovie sono tenute a farmi attraversare i binari con il vecchio sistema dei passaggi a livello affidato a privati.
    vi rigrazio e saluto distintamente

  50. Salve, sono proprietario di una abitazione con giardino strada di accesso. Sul retro della casa vi è un’altra proprietà senza altri sbocchi se non quello di passare dal mia strada di accesso. Sul rogito è regolarmente iscritta la servitù di passaggio. Nel caso l’altro proprietario decida di vendere la proprietà, la legge mi assegna un diritto di prelazione (in modo da poter riunire le proprietà e togliere la servitù) anche se non scritta sul rogito?

    • Per Maurizio.
      Che ci risulti, il diritto di prelazione esiste solamente per terreni agricoli, quando il vicinante interessato sia in agricoltore diretto.
      Amedeu e c.

  51. Buongiorno, sono il proprietario di una abitazione sita in cima ad una scala esterna di mia proprieta’ di circa 100 gradini,che credetemi ad Agosto con 30 gradi di temperatura e borse spesa, bambini etc e’ abbastanza dura da affrontare.Visto che dalla parte opposta alle scale c’e’ un serie di abitazioni che anno un cortile grande dove loro parcheggiano le proprie auto, posso avere il diritto di passare in auto e parcheggiare nel mio cortile evitando cosi’ i 100 gradini?
    Vi ringrazio anticipatamente.
    Angelo

    • Per Angelo.
      Non lo spieghi, ma il terreno dei due condomini è in collina ed il piazzale del parcheggio è a piano del tuo pianerottolo di ingresso?
      A parte ciò, ogni edificio è a se stante ed ha le proprie regole condominiali.
      Occorrerebbe che tu trovassi un accordo (magari dietro pagamento) con il condominio vicino, per creare una servitù di passaggio.
      Non è obbligatorio che te la concedano.
      Amedeu e c.

  52. Buongiorno ho appena scoperto questo interessante blog e ne approfitto subito per una questione che mi preoccupa: sono proprietaria di un appartamento sito al secondo e ultimo piano di un edificio costruito sopra una cava di roccia in disuso sovrastante una villa con annesso parco ad un altezza di circa 50 metri dallo stesso.
    Ho ricevuto una raccomandata indirizzata a me e ad altri proprietari confinanti da parte dell’avvocato del proprietario della villa, che ci richiede di mettere in sicurezza la grande parete rocciosa che presenta cedimenti e comunica che ci riterrà responsabili dei danni causati da eventuale caduta di massi attualmente pericolanti.
    I proprietari degli appartamenti sottostanti il mio possiedono due cantine poste al piano terreno raggiungibili da un vialetto sito al confine fra la parete sovrastante il giardino a valle e l’edificio includente il mio appartamento a monte e, all’inizio dello stesso vialetto vi è un vano (parte comune) in cui alloggia il deposito del combustibile della caldaia che un tempo era centralizzata ma che dal 1994 viene utilizzata esclusivamente da uno dei proprietari del piano terra perché gli altri, me compresa, hanno installato la caldaia in casa e si sono staccati dal riscaldamento centralizzato (con un accordo verbale, non c’è nulla di scritto).
    Non so se il vialetto il cui muro sta franando è di proprietà di uno dei condomini (credo di si) o è proprietà comune della palazzina (meno probabile), comunque sul mio atto notarile c’è scritto che: “al vano in cui alloggia il deposito del combustibile si accede in servitù di passo attraverso il mappale n xxx”.
    In base all’’art.1069 cc (opere sul fondo servente) Il proprietario del fondo dominante, nel fare le opere necessarie per conservare la servitù, deve scegliere il tempo e il modo che siano per recare minore incomodo al proprietario del fondo servente. Egli deve fare le opere a sue spese, salvo che sia diversamente stabilito dal titolo o dalla legge. Se però le opere giovano anche al fondo servente, le spese sono sostenute in proporzione dei rispettivi vantaggi.
    Ora io vorrei capire se e in quale misura sono tenuto a partecipare alle spese per la messa in sicurezza (o rispondere di eventuali danni da caduta massi), visto che il vano combustibile è posto all’inizio del vialetto ed io non lo uso da 18/19 anni, mentre le due cantine sono in fondo al viale (lungo circa 15 metri).
    Preciso anche che il mio appartamento è grande circa il doppio degli altri e non abbiamo tabelle millesimali, visto che siamo in quattro e non abbiamo mai costituito condominio, ma mi pare che in questo caso non contino i mq o i millesimi dell’appartamento ma l’utilizzo della stradina su cui c’è servitù (giusto?).
    Spero di essere stata chiara, anche se la situazione è ingarbugliata e mi sta togliendo il sonno!
    Ringrazio per i chiarimenti che riuscirà a darmi!!!

    • Per Rosi.
      Certo, è una situazione presentata abbastanza intricata.
      Un sopralluogo sul posto servirebbe a chiarire varie cose, e non è il nostro caso.
      Se il terreno scosceso e da cui deriva il pericolo di caduta di sassi ed altro è di vostra proprietà (tua e dei confinanti siti a monte) dovrete intervenire per eliminare tale pericolo.
      Se il proprietario della villetta sottostante ha eseguito, nel tempo, dei lavori di modifica della situazione territoriale preesistente, tipo scavi o costruzione di muri a retta, diventa corresponsabile per eventuali “frane” o movimenti di assestamento, per cui diventa cointeressato ai lavori di messa in sicurezza.
      Circa la suddivisione delle spese e la servitù di passaggio, senza il suddetto sopralluogo non possiamo aiutarti.
      Amedeu e c.

  53. Per Leo.
    Se vuoi una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, introduci la tua email.
    Grazie.
    Amedeu e c.

  54. Buongiorno
    circa 32 anni fa mio padre acquistò un terreno, il terreno fu frazionato e acquistato con regolare atto notarile,la persona che glielo ha venduto ha mantenuto un pezzo di terreno confinante con il nostro, 2 anni fa questo terreno confinante è stato venduto, ora il nuovo proprietario sostiene che i limiti tracciati allora non sono corretti e sostiene che il suo terreno si protrae nel nostro.Le chiedo, anche ci fosse un errore nel frazionamento di 32 anni fa, è possibile che questa persona avanzi tali richieste, da notare che quando mio padre acquisto il terreno furono tracciati dei confini in piena buona fede insieme con il vecchio proprietario,Grazie

    • Per Leo.
      In ogni caso, specie se detto terreno lo avete recintato o comunque ne avete sempre usufruito in maniera pubblica, continuativa e pacifica, potete regolarizzarlo tramite una usucapione ventennale.
      Leggi a tale proposito i nostri articoli su tale argomento, usando il pulsante “Cerca” in alto a destra ed inserendo le parole “Usucapione ventennale”.
      Amedeu e c.vi

  55. Grazie per la gentile risposta
    Il terreno non era recintato ma vi erano solo dei paletti interrati su un lato dove mancava solo la rete, mentre sugli altri lati, dei picchetti in cemento che ne delimitavano i confini.
    Ne abbiamo sempre usufruito in maniera pubblica, continuativa e pacifica in quanto pensavamo fosse nostro. Bisogna rivolgersi ad un legale? Grazie ancora

  56. Buongiorno, ho il seguente problema. Sono il proprietario di una casa dove al mio interno c’è il contatore dell’acqua che è in comune con il proprietario dell’abitazione sopra la mia. La mia casa ora è vuota in attesa di vendita in quanto mi sono trasferito in altra città. Ovviamente il vicino continua a pagare l’acqua e pretende le chiavi della mia casa per accedere alla lettura del contatore quando c’è la società dell’acqua per il rilevamento. Lui può pretendere le chiavi oppure c’è un modo diverso come soluzione? La casa in questione è a Torino e io mi sono trasferito a Bergamo.
    Grazie anticipatamente per la vs. cortese risposta.
    Giorgio B.

    • Per Giorgio B.
      Dovrebbe valere solo il buon senso.
      Le chiavi di casa, per principio non si danno a”nessuno”.
      Per cui, ti consigliamo, di rivolgerti dall’ente erogatore di acqua, prospettandogli la questione e chiedendogli di spostare il contatore del vicino al di fuori della tua abitazione.
      Se trovi degli ostacoli, ti conviene fare scrivere una lettera da un legale della tua zona.
      Lettera indirizzata all’ente fornitore dell’acqua e per conoscenza al vicino.
      In tale lettera dovresti negare l’accesso alla tua casa ad estranei, fin da subito, chiedendo inoltre lo spostamento immediato del contatore.
      Tieni di conto, che questa servitù ti abbasserà anche il prezzo di vendita della casa.
      Amedeu em c.

  57. Volevo chiedere: può il mio vicino di casa chiudermi il mio porticato con un muro?
    Grazie!

    • Per Barbara.
      Va vista la situazione sul posto; comunque, da come lo dici, la risposta è no, specie se il porticato è autorizzato dal Comune e rispetta le distanze legali.
      Amedeu e c.

  58. Buona sera vorrei sapere se posso fare un coridoio nel mio cortile per separare l ingresso di un altro appartamento visto che lei puo entrare solo a piedi. Vorrei sapere di quanto possono essere le misure di larghezza del coridoio grazie .

    • Per Simone.
      Come facciamo a rispondere alla tua domanda non conoscendo la situazione di fatto: se il cortile è piccolo, se è completamente chiuso da mura, quanto largo , perchè vuoi farlo ecc.
      Inoltre ogni divisione di uno stato di fatto, anche se realizzata in paletti e rete metallica, per assurdo, va autorizzata dal Comune.
      Devi far vedere cosa desideri da un tecnico abilitato della tua zona.
      Amedeu e c.

  59. Salve,
    ho letto molto attentamente tutte le domande e le risposte e con molto interesse che vorrei porre un quesito che attualmente mi ha preso molto tempo e probabilmente ci saranno altre persone nelle stesse condizioni.
    Ho acquistato in asta giudiziaria una porzione di villa trifamiliare con ingresso separato e giardino privato. L’immobile è stato sanato e nel mio giardino c’è un pozzo che utilizzano gli altri 2 proprietari.
    Nell’atto notarile di uno dei proprietari risulta la servitù di attingimento dal pozzo,di accesso da casa mia per andare sul tetto per l’antenna tv,l’immissione di scarico fogna nella fossa situata sempre nel mio giardino.
    Visto che l’intero immobile ha cambiato diversi proprietari e l’ultimo ha effettuato il rogito ( che rivendicava la servitù) dopo il pignoramento del bene sottoposto a servitù.
    Il CTU nelle ricerche non ha riscontrato nessuna servitù nè trascritta e nè menzionata negli atti sia della esecutata e nemmeno in quello di provenienza.
    Possono richiamarsi all’art. 1062 visto che non esiste nessun atto costitutivo della servitù?
    Domani che andrò a vivere in quella casa come mi dovrò comportare?

    Vi ringrazio molto per la vostra risposta

    • Per Mario.
      A nostro parere non possono, in quanto la servitù deve comparire su una atto effettuato fra i proprietari del fondo dominante e servente, e deve essere costituita con l’approvazione di entrambi.
      Ci sembra di comprendere che il CTU effettuando una ricerca storica non ha trovato l’origine di questa servitù.
      Può darsi, e talvolta succede, che effettuando un atto fra persone diverse venga inserita una servitù per arrivare ad un fondo o averne l’accesso, quando il proprietario di questi non ne è al corrente.
      Probabilmente ti è successo qualcosa di simile.
      Comunque devi fidarti della ricerca del tecnico.
      Amedeu e c.

  60. devo indennizzare il proprietario di una strada in terra battuta già esistente perchè da ora in poi la utilizzerò anch’io per accedere al mio podere. come posso calcolare un indennizzo congruo?quali aspetti devo prendere in considerazione?
    grazie
    pierpaolo

    • Per Pierpaolo.
      Fare una stima di un indennizzo annuale, (ci sembra di comprendere questo),senza effettuare un sopralluogo è veramente difficile se non impossibile.
      Forse non ti conviene neppure affrontare il discorso di una stima, ma di una cifra concordata che tu sei disposto a pagare per l’uso che farai di detta strada.
      Sicuramente hai in mente una cifra, e non devi fare altro che proporla al proprietario, aspettando una sua risposta ed eventualmente ricontrattando.
      Amedeu e c,

  61. Salve, volevo sapere in cosa consiste esattamente il “ricorso al giudice” da parte di un proprietario di un terreno che ha chiesto la servitù di passaggio al condominio dove vivo, per ovviare all’opposizione di alcuni condòmini che non sono d’accordo a concedere la servitù. Suppongo ci sia una sentenza del giudice che obblighi questi condomini a concedere tale diritto, ma in questo caso è possibile fare ricorso? In effetti tale proprietario avrebbe potuto accedere al proprio fondo direttamente dalla strada comunale attraverso un portico della vecchia casa che ha acquistato, portico che però verrà convertito in garage nel progetto (già approvato dal Comune) della nuova casa. (garage con unico ingresso, dalla parte opposta rispetto alla strada) e questo per sfruttare al meglio la già ridotta volumetria della casa. In pratica lui aveva, e ha tuttora, l’accesso direttamente dalla strada ma quando avrà ristrutturato la casa non potrà più averlo e allora ha chiesto a noi la servitù di passaggio per entrare sul suo fondo da un’altra parte. Un’altra domanda: i condòmini che eventualmente faranno ricorso possono affidarsi ad un unico avvocato, anche per dividersi le spese? Grazie molte.

    • Per Bruno.
      Il vicino si è rivolto al Giudice, ma non è detto che questi accolga la sua richiesta.
      Comunque, voi condomini potete opporvi tramite un unico legale, che pagherete suddividendovi la spesa.
      Amedeu e c.

  62. Buongiorno,
    Nel mio condominio ho un giardino di proprieta’ con accesso carraio a strada pubblica. Una mia condomina ha un suo giardino di proprieta’ che confina con piccolo suolo comune che a sua volta confina con il mio giardino di proprieta’ e dice di aver diritto per il passaggio dalla mia proprieta’…tra l’altro due macchine una in fianco all’altra non ci passano. Chiedo cortesemente vostro parere in merito, grazie saluti

    • Per Gianni.
      La situazione della quale tu ci parli, sembra che non favorisca quanto asserisce la tua vicina, tanto più, se tale giardino risulta tale dai contratti di compravendita (cioè a destinazione di giardino e senza essere adibito a garage con relativo diritto di passo).
      Amedeu e c.

  63. Grazie per la prima risposta amedeu. Per chiarire meglio la questione, devo riconoscere una indennità di servitù al proprietario della strada in terra battuta, “tenendo conto del concreto disagio creato al fondo servente e che si tratta di strada già esistente”. (quesito posto dal Giudice al CTU)

    • Per Pierpaolo.
      A maggior ragione dovresti trovare un accordo con detto proprietario, a meno che tu non ti rivolga ad un tecnico della tua zona, il quale, in base alla spesa di manutenzione annua su detta strada, alla sua larghezza, al costo di costruzione, alla sua vista panoramica, al numero di passaggi che tu effettuerai su detta strada, al danno che potresti arrecare con il tuo passaggio, alla limitata libertà del suo proprietario dovuta alla tua servitù, ed a tanti altri parametri inutili e fantasiosi, riesca, previa congrua parcella, a calcolarti una cifra che corrisponda sempre e comunque con quanto avete in testa voi, due contendenti.
      Amedeu e c.

  64. Salve. Da circa 10 anni accedo alla mia proprietà passando, sia con la macchina che a piedi, attraverso una stradina che credevo (e credo ancora) fosse comunale. Premetto che non è l’unico accesso ma sicuramente il più comodo. Oggi, i proprietari dell’immobile attiguo, ritenendo che quella stradina sia di loro proprietà, hanno picchettato l’accesso in considerazione, a loro dire, che noi abbiamo solo una servitù di passaggio pedonale. Oggi infatti possiamo solo passare a piedi tra i paletti. Ebbene, la mia domanda è la seguente: se agisco in possessoria, ho qualche possibilità di far rimuovere i picchetti? In effetti ho letto che una recente Cassazione ritiene che, se non viene specificato, la servitù è da intendersi solo pedonale e non carraia.. Che ne pensate? Ringrazio anticipatamente!

    • Per Gaetano.
      Ti suggeriamo di sentire un legale della tua zona, portandogli in visione le planimetrie e alcune foto del passaggio cui stai parlando.
      AAmedeu e c.

  65. Salve,vorrei saperese é possibile proporre una via alternativa per la servitú di passaggio? Esiste un articolo o una legge al riguardo?

  66. il costruttore del condominio in cui abito insieme ad altre famiglie,ha venduto l’unico terreno di accesso a persone estranee ; dopo 19 anni utilizzato da noi sia a piedi che in auto ci ritroviamo con un atto di diffida da parte del nuovo proprietario che ci vieta di lasciare le macchine parcheggiate e minaccia in qualsiasi momento di chiuderla;
    al momento dell’acquisto, in maniera pacifica, ci legittimò a servirci della strada
    possiamo chiedere la nullità dell’atto di vendita tra lui e il terzo?
    che tempi ci sono per impugnarlo?
    quali risvolti aspettarci da un’azione legale?
    Ringrazio

    • Per Silvana.
      Iniziamo dall’ultima domanda.
      Indovinare l’esisto di una sentenza è come giocare al lotto
      Puoi chiedere la nullità dell’atto, solo se la promessa di servirvi della strada venne fatta per scritto sul contratto.
      Comunque, fai bene il conto degli anni, in quanto dopo 20 anni avresti la possibilità di acquisire la servitù per usucapione.
      Amedeu e c.

  67. salve le espongo il mio quesito
    sono proprietario di una villetta con accesso per un terreno confinante (agricolo) cui ha diritto di passaggio , il proprietario vuole affittarlo x la coltivazione di ortaggi ecologici.
    credo che subiro’ disagi per il passaggio di automezzi e persone non abilitate al diritto. l’articolo del codice civile cita l’onere per il fondo servente
    non diventi troppo gravoso e sproporzionato rispetto all’effetivo bisogno del fondo dominante.
    premetto che in fase di costruzione dell’abitazione il terreno di mia proprieta’ e’ stato recintato e chiuso con un cancello consegnando le chiavi al proprietario del fondo adiacente
    come devo comportarmi nei confronti del proprietario
    puo’ affittarlo ad altro personale con l’obbligo di lasciare a loro libero accesso dalla mia proprieta’?
    ringrazio anticipatamente

    • Per Carmelo.
      Se il terreno è agricolo come destinazione di PRG, il vicino può affittarlo a tale scopo.
      Tanto più che gli alimenti naturali si stanno espandendo.
      Relativamente a ciò che dovrai sopportare in futuro, non sappiamo anticipartelo, in quanto molto dipende dalle persone che useranno tale servitù di passaggio.
      Amedeu e c.

  68. salve le spiego la mia situazione
    io e i miei fratelli e con i nostri cugini siamo proprietari di una strada privata adiacente alle nostre abitazioni.
    strada lasciata da noi per il passaggio alle nostre proprietà
    su questa strada si è permesso di passare una persona estranea per poter arrivare ad un terreno dove lui c’hà costruito la casa.
    si premette che la strada privata su detta è stata realizzata da noi a nostre spese ed è priva di ogni servizio.
    a questa persona gli è stato impedito il passaggio perche ovviamente non ha nessun diritto di utilizzare la strada in quanto questa privata.
    lui ora c’ha mandato un legale dicendo che lui ha il diritto e che siamo obbligati a farlo passare.
    perchè dice lui che può rilalersi sui vicini per ottenere la strada
    leggendo attentamente la legge n°1051 però ho notato che c’è scritto ” il passaggio si deve stabilire in quella parte in cui l’accesso alla via pubblica è più breve riesce di minore danno al fondo sul quale è consentito”
    basandomi su questo ho pensato per arrivare alla strada pubblica passando sulla nostra proprietà lui attraversa 66metri, lui può chiedere al comune di aprire la strada che sta adiacente al suo edificio che dista a soli 5metri e che è regolarmente pubblica.
    lei che consigli ci può dare in merito
    la ringrazio
    distinti saluti

    • Per Gian Nicola.
      Le servitù sono trattate dagli articoli 1063/1071 del codice civile, che rimandano agli articoli 1051 e 1052 per quanto riguarda quelle coattive.
      In particolare l’articolo 1052 cita: “Le disposizioni dell’articolo precedente si possono applicare anche se il proprietario del fondo ha un accesso alla via pubblica, ma questo è inadatto o insufficiente ai bisogni del fondo e non può essere ampliato…..”
      Pertanto devi accertarti di quanto sopra.
      Dopo di che puoi far valere le tue ragioni tramite il diritto privato.
      Amedeu e c.

  69. Buonasera
    il mio problema è questo.
    Ho ereditato assieme a mia sorella una casa e l’annesso terreno.
    La casa è stata divisa, dunque da un lato entro io e dall’altro mia sorella. Purtroppo all’atto della divisione il terreno non è stato diviso quindi siamo entrambe proprietarie.
    Ora si è posto il problema di chiudere ognuna la sua parte ma se lo facessimo mia sorella non potrebbe accedere alla strada, La mia domanda è ” sono obbligata a lasciare la servitù di passaggio?; se così fosse deve essere pedonale o anche carraia?; ho diritto a qualcosa in cambio?”
    Grazie mille in anticipo
    Laura

  70. Grazie per la risposta tempestiva.
    Ho letto l’articolo e mi sorge un dubbio. L’articolo dice che in alcuni casi è prevista una ricompensa per la concessione della servitù. Volevo sapere se anche nel mio caso è così e quindi se ho diritto ad avere altrettanti metri di terreno in cambio ( o addirittura una ricompensa monetaria ).
    Grazie Laura

    • Per Laura.
      Trattasi di una questione inerente il diritto privato e non ne troverai mai due uguali.
      Per poterne valutare il corrispettivo, devi affidarti ad un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  71. Sono divenuto proprietario in seguito a donazione di un piccolo fondo nel quale insiste un serbatoio di gas che alimenta l’abitazione di un terzo soggetto situata a circa 50 m. dal fondo. Alla mia richiesta di rimozione il suo avvocato mi scrive che vanta la servitù ai sensi del 1062 cc. Le chiedo come posso comportarmi e se può vantare la destinazione del padre di famiglia. Grazie

    • Per Giuseppe.
      Verificare se detti due fondi appartenevano entrambi allo stesso proprietario e se è così, se lo stesso ha lasciato le cose nello stato di fatto nel quale risulta la servitù.
      Amedeu e c.

  72. abito in una casa antica ristrutturata con muri di oltre 50 cm di spessore. non no in nessuna camera i minimi segni di umidità o di condenza, visto che la casa in toto è bene esposta al sole.
    Non ho mai notato segni particolari che possano addurre ad umidità o condensa. Circa 15 gg fa nel cambiare un materazzo in lattice, sulle doghe della rete noto delle enormi macchie scure. Visto che l’arredamento è ancora in garanzia, contatto il mobilificio che manda dei suoi operai per un sopralluogo. Gli stessi mi comunicano che si tratta di condensa. Ma è possibile una cosa del genere? solo alle doghe della rete? e poi se le doghe sono trattate come fa a notarsi la … condensa?

    • Per Gianfranco.
      Non potendo vedere il fenomeno da te descritto, proveremo a trarre delle considerazioni.
      Dici che la casa è antica e ristrutturata.
      Tale fenomeno sembrerebbe tipico di una umidità di risalita proveniente dal terreno (Ammesso che i locali dei quali stai parlando siano ubicati a tale piano).
      Se si, può darsi che il pavimento del vano camera sia posato direttamente su di un antico vespaio, se non addirittura su uno strato di calce a contatto con il terreno.
      Dovresti verificare quanto sopra, e lo puoi fare servendoti semplicemente di un buon muratore che puoi contattare.
      Battendo sul pavimento, può accertarsi se esiste un vespaio gattaiolato, oppure se lo stesso è costruito come detto sopra.
      I rimedi potranno venire dopo tale verifica
      Amedeu e c

  73. abito in una casa antica ristrutturata con muri di oltre 50 cm di spessore. non no in nessuna camera i minimi segni di umidità o di condenza, visto che la casa in toto è bene esposta al sole.
    Non ho mai notato segni particolari che possano addurre ad umidità o condensa. Circa 15 gg fa nel cambiare un materazzo in lattice, sulle doghe della rete noto delle enormi macchie scure. Visto che l’arredamento è ancora in garanzia, contatto il mobilificio che manda dei suoi operai per un sopralluogo. Gli stessi mi comunicano che si tratta di condensa. Ma è possibile una cosa del genere? solo alle doghe della rete? e poi se le doghe sono trattate come fa a notarsi la … condensa?

  74. i fondi erano dello stesso proprietario. però tra il mio sul quale insiste il serbatoio e il fondo del terzo c’è un’area condominiale illo tempore sempre dello stesso proprietario. inoltre tale serbatoio è stato sostituito da un altro serbatoio installato all’interno della proprietà del soggetto terzo. Mille grazie.

  75. Buongiorno Amedeu,
    sono proprietario di un fondo con attigua abitazione.
    Il fondo è intercluso tra una linea ferroviaria ed un torrente. Generalmente per accedere al fondo (pedonalemnte) uso una passerella che attraversa il torrente.
    Le macchine necessarie per le lavorazioni agrarie non hanno problemi nel periodo primaverile estivo ad attraversare direttamente il torrente.
    Quando però il torrente è in piena (da novembre a marzo) per accedere al fondo e quindi alla casa (pedonalmente), l’unica via possibile è da sempre una strada comunale dismessa che conduce ad un punto della linea ferroviaria attraversando il quale si giunge al suddetto fondo.
    Da qualche giorno la strada è stata completamente occlusa da mucchi di terra scaricati sulla strada da una ditta di lavori edili alla quale il comune avrebbe venduto il tratto di strada.
    Cosa posso fare per far valere il mio diritto di passaggio? L’uso di questa stradella come le dicevo in alcuni periodi dell’anno ha da sempre consentito l’unico accesso al mio fondo seppure esclusivamente pedonale e tramite l’attraversamenbto di una line ferroviaria.
    Spero di essere statao chiaro.
    Grazie in anticipo
    Giuseppe

    • Per Giuseppe.
      La soluzione ottimale è quella di rivolgerti da un legale della tua zona, in quanto non può esistere un fondo intercluso.
      Ti consigliamo, però, di recarti prima in Comune per sapere come stanno esattamente le cose per la strada che, come tu dici, sarebbe stata ceduta alla ditta.
      Amedeu e c.

  76. Buon giorno sono Alberto vorrei delle spiegazioni riguardando uno strano caso noi abitiamo in periferia e per arrivare alle 2 abitazione 1 mia e l’altra di un vicino si passa da una stradina che al comune dicono sia privata ..questione da chiarire ma se passa la fogna comunale su quella strada e l’acquedotto può essere comunale invece che privata??dico questo xke la strada e disastrata e porta dei disaggi se volessimo asfaltarla o sistemarla chi dovrebbe farlo noi ho il comune..grazie in anticipo

    • Per Alberto.
      La strada può essere privata, ma se esiste una fognatura ed un acquedotto pubblici e non dei semplici allacci delle vostre abitazioni alla FN ed acquedotto comunale, in tal caso la strada ha delle caratteristiche non più private.
      Se la situazione è questa, provate a fare scrivere (magari da un tecnico) una lettera all’ufficio tecnico del Comune, nella quale chiedete che lo stradello venga sistemato e curato, perchè di pubblico interesse.
      Chiedete di avere una risposta scritta
      Tentare non nuoce,
      Amedeu e c.

  77. Per Anonimo
    Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
    Grazie.
    Amedeu e c.

  78. Salve volevo sapere io ho acquistato un immobile che comprende il bombolone del gas con i relativi contatori mio e del vicino. La mia domanda è, visto i costi di mantenimento io vorrei eliminare il contatore quindi il carico automatico del gas, cioè carico quando voglio e pago subito. Il mio dubbio è solo se posso farlo anche se il mio vicino non lo volesse visto che lo usa in modo parziale, aspetto notizie grazie

    • Per Stiven.
      A nostro parere, la fornitura del tuo gas, oltre che essere legata al contatore tuo è del vicino, è legata normalmente alla ditta che rifornisce il gas e che dà il serbatoio in comodato gratuito.
      In questi momenti di crisi, molte ditte hanno fatto il giro dei loro serbatoi, mettendo un tappo a chiusura a chiave nel punto di erogazione, in maniera da essere unici referenti dei consumatori.
      Per quanto riguarda poi il contatore in se stesso, una volta eliminato il tuo, come fai a sapere la quantità di gas (GPL?) erogata e da te consumata, in quanto siete in due a servirvene.
      Amedeu e c.

  79. Io ho già parlato con la ditta e mi hanno detto che non ci sono problemi io carico quanto voglio e una volta finito li chiamo io come se fosse una cisterna del gasolio praticamente mi auto gestisco. Il mio dubbio posso farlo anche se il mio vicino non lo volesse e che quindi lui terrebbe il contatore? Ho letto l’ atto notarile e non risulta nessun vincolo di uso frutto, quindi in teoria potrei dire al mio vicino io ho deciso così te se vuoi il contatore ti metti giù un serbatoio nella tua proprietà , è possibile questo o sono vincolato? Grazie

    • Per Stiven.
      Che altro possiamo dirti?
      Se avete entrambi i contatori e vuoi togliere il tuo, sicuramente il tuo vicino protesterà e non sarà sicuramente d’accordo.
      Poi, la questione può assumere aspetti legali.
      Consultati bene con un installatore e, prima, parla amichevolmente con questo vicino.
      Amedeu e c.

  80. Buongiorno, avrei bisogno di un parere.
    Un terreno è gravato da una servitù di passaggio con qualsiasi mezzo a favore di un terreno attiguo, il tutto regolarmente intavolato. Ora sul terreno dominante è prevista la costruzione di un fabbricato civile con diversi alloggi che saranno successivamente venduti.
    Quindi sul mio terreno passeranno molti più proprietari di quelli attuali e con scopi diversi (ora è il terreno attiguo è coltivato a prato).
    Tale operazione può essere considerata come un aggravio della servitù (art. 1067 c.c.)?
    Inoltre per destinazione del terreno fà fede la situazione reale oppure la destinazione del PRG al momento dell’iscrizione della servitù?
    Grazie

    • Per Gian.
      Nella seconda parte della domanda hai giustamente sollevato la vera incognita.
      A nostro parere, occorre controllare se al momento di costituzione delle servitù, tale terreno era edificabile secondo il Piano Regolatore Generale del Comune.
      Se si, sempre a nostro parere, non c’è alcun aggravio di servitù.
      Nel caso che, invece, tale terreno avesse una destinazione diversa, può esservi un evidente aggravio della stessa.
      Amedeu e c.

  81. Salve,
    Ho ha poco acquistato casa ed ho due domande riguardanti 2 casi separati:

    – Un mio vicino possiede una cantina alla quale può accedere attraverso due porte: una si affaccia alla strada comunale e l’altra si affaccia sul mio cortile privato. La prima porta da me menzionata è stata costruita successivamente rispetto alla seconda. Premetto che vado molto d’accordo con lui e che non sussiste alcun “problema” (lui accede a tale cantina attraverso la porta che dà verso la strada, e non ha mai utilizzato la porta che dà verso il mio cortile); ma la funzione della porta verso il mio cortile è un pò ambigua, e non mi è chiaro se in questo caso sussiste diritto di servitù. Nell’atto notarile di acquisto della mia casa non è menzionato alcun diritto di servitù; ma potrebbe un domani chiedermi le chiavi per entrare nella sua cantina attraverso la porta “secondaria”? Oppure per “dispetto” aprire le due porte consentendo l’accesso incontrollato alla mia abitazione? Nel caso un domani volessi eliminare tale accesso (per esempio trasformando la porta in una finestra), potrei farlo senza il suo consenso? Oppure potrebbe costringermi a pagarlo per ottenere tale consenso?
    Roberto

    • Per Roberto.
      Una domanda alla volta.
      Non puoi modificare di tua iniziativa tale porta, anche se parzialmente.
      Poichè, da quello che dici, questa porta non è stata aperta da vari anni, ti conviene optare per l’usucapione; nel senso che il diritto di servitù che il vicino ha di accedere al tuo cortile grazie a detta porta, può decadere, se tale diritto non viene esercitato pubblicamente, pacificamente e continuatamente per 20 anni.
      Altro non possiamo suggerirti, in quanto un caso è sempre diverso dall’altro, e molto dipende dai rapporti che intercorrono fra vicini.
      Amedeu e c.

  82. salve io ho il mio confinante che a recintato il suo terreno lasciandomi il passaggio carrabile di metri 3 come da mappa catastale
    avendo una ripicca nei miei confronti perche non li ho concesso il passaggio dalola mia strada di proprieta lui a chiuso si a 3 metri ma con una curvatura ad angolo retto rendendomi difficoltoso la manovra di entrata e uscita. volevo sapere se posso appellarmi grazie.

  83. Salve una piccola domanda da porvi, da poco ho acquistato un appartamento al piano terra di bifamiliare, questo appartamento gode di servitu’ in quanto la proprietaria del piano superiore era proprietaria della casa che risultava essere unica, successivamente l’ha divisa vendendo la casa al piano terra ad un altro, da cui io ho comprato.
    La servitu’ consiste nella presenza nella mia cantina delle tubazioni dell’acqua che servono il piano superiore, l’unico accesso puo’ essere effettuato solo dall’interno di casa mia, inoltre in cantina è presente una chiusura dell’acqua che serve il piano superiore.
    Fermo restando che io devo offrire questa servitu’, cosa posso chiedere sotto forma di dichiarazione alla proprietaria di sopra in termini di responsabilità derivanti da guasti o alterazioni dei consumi. Anche perchè io svolgo un lavoro che mi porta via dall’italia per parecchi mesi, quindi lei se volesse accedere all’impianto non potrebbe visto la mia assenza, gli ho chiesto di spostare le tubazioni, ma mi ha risposto che lo devo fare a mie spese, come posso io mettermi al sicuro facendogli firmare un documento dove lei si assume tutte le responsabilità derivanti da un eventuale guasto anche in mia assenza prolungata nel tempo ??

    • Per Domenico.
      Qualsiasi documento gli chiederai di firmare, il vicino non lo farà, in quanto non vorrà assumersi delle responsabilità che al momento riesce ad evitare.
      Per riportarlo nella legittimità e fargli comprendere quali sono i suoi doveri, oltre che ai diritti dovuti dalla servitù, sei costretta a rivolgerti da un legale della tua zona.
      L’avvocato potrà scrivere una lettera alla proprietaria del primo piano, nella quale la richiamerà ai suddetti doveri, facendogli presente che la conduttura potrebbe rompersi in periodi di tua assenza e chiedendole l’eventuale spostamento di dette tubazioni (Spesa da dividere con te) e in caso di diniego, farle fare , almeno, una assicurazione che copra gli eventuali danni a te causati.
      Amedeu e c.

  84. salve,amedeu,VORREI UN INFORMAZIONE, IO HO DEMOLITO IL RIVESTIMENTO IN MARMO SULLA SCALA ESISTENTE , ADESSO DEVO RIFARE IL RIVESTIMENTO IN MARMO(NUOVO) PERO’ SU’ ALLA FINO DELLA SCALA ,DOVE CI SONO I DUE APPARTAMENTI , MI DEVO TROVARE CON 5CM IN PIU’ , E’ UN NUOVO PIANO , COME DEVO FARE , PER TROVARMI CON IL NUOVO PIANO ,GRAZIE

    • Per Alfredo.
      Vediamo se abbiamo ben compreso.
      L’altezza totale della nuova scala rivestita, misurata dal piano pavimento di partenza al piano pavimento di arrivo, deve essere più alta di 5 cm rispetto alla preesistente.
      Se è così, nel rivestire la tua scala devi dividere i 5 cm per il numero totale delle alzate dei gradini.
      Ammesso che siano 19 da 16 cm al grezzo, devi fare cm 5:19 = mm 2,6 circa.
      I mm 2,6 sono una inezia e non ti porteranno alcun problema, in quanto potrai recuperarli con ogni gradino (Parliamo del rivestimento della pedata) messo in piano, oppure dando una leggera acquatura di mm 2,6 ad ogni scalino.
      L’acquatura consiste nel mantenere fisso il bordo esterno della pedata attuale ed alzando di mm 2,6 il bordo della pedata sotto lo scalino soprastante.
      Per spiegarci meglio, devi dare una inclinazione alle pedate di mm 2,6 verso il basso.
      Amedeu e c.

  85. Salve,
    vorrei sapere se posso, temporaneamente, chiudere un diritto di passaggio carrabile e lasciarlo solo pedonale, per dei lavori che vanno fatti proprio sulla strada di mia proprietà e che se non fatti renderebbero pericoloso il transito, di cui (credo) io sia responsabile. Le persone a monte del passaggio ne avrebbero un altro che però graverebbe, sempre transitoriamente su un altra palazzina adiacente.

    • Per Chiara.
      Se la strada è privata e sulla stessa esistono dei diritti di servitù da parte di terzi, e se i lavori che dovrai eseguire sono improcrastinabili ed urgenti, ti conviene inviare una Raccomandata RR ai proprietari che vi transitano, avvisandoli che dal giorno…. al giorno….. la strada rimarrà chiusa al transito veicolare, per eliminare pericoli per la pubblica incolumità.
      Amedeu e c.

  86. Salve posso sapere qualcosa di più sull’esenzione dalla servitù, sui cortili giardini ed aie? Mi sarebbe molto utile qualche riferimento legislativo oppure sentenze di cassazione. Grazie.

  87. Buongiorno, ho un dubbio sulla servitù di passaggio. Ho ereditato un appartamento in un condominio che ha di pertinenza un magazzino. All’atto dell’acquisto (dal costruttore) il vano da cui si accedeva al magazzino era comune al condominio. Questo spazio comune, con un meccanismo che non ho capito, è stato acquisito dal costruttore stesso in un secondo momento. Adesso risulta proprietà dell’erede che lo ha frazionato e ha creato un corridoio e vari magazzini. L’accesso al magazzino di mia proprietà può avvenire solo attraverso questo corridoio che è stato però chiuso da una porta dal proprietario. La mia domanda è: se è evidente che ho il diritto di richiedere una servitù coattiva, devo corrispondere un indennizzo, dato che all’atto dell’ acquisto quello spazio era condominiale e il costruttore se lo è assegnato solo successivamente? grazie

    • Per Eugenia.
      Come avrai letto nel nostro articolo, dal quale ci hai scritto, non possono esistere fondi interclusi.
      Da considerare però, se il magazzino del quale parli, può essere considerato fondo intercluso: cioè se è una unità immobiliare a se stante, se non ha altri accessi da scale o spazi condominiali, se produce un reddito.
      Ti consigliamo di recarti presso un legale della tua zona, portandogli in visione il tuo contratto, ed una planimetria dettagliata del fondo con la situazione circostante.
      Amedeu e c.

  88. Buogiorno, intendevo costruttore non produttore, mi scuso. La ringrazioin anticipo.

  89. Salve, circa 30 anni fà mio padre ed il vicino di casa in accordo e cendendo ognuno parte di terreno hanno costruito con spese al 50% una stradella larga circa 1.70 cm che permette ad entrambi di accedere alle abitazioni ed è stata a tutt’oggi non carrabile.
    Adesso il vicino ha comprato la proprietà adiacente la stradina (una striscia di terreno larga circa 5,50)… quello che desidererei sapere è:
    può il vicino pretendere di allargare la stradella in comune facendola diventare carrabile? oppure può sul terreno appena comprato costruire a sua volta una strada carrabile e poi attraversare quella ns in comune per poter accede al suo garage?
    dalla ns invece possiamo pretendere di mettere una recinzione a confine tra la stradella di comproprietà e la sua nuova proprietà? Grazie

    • Per Angela.
      Leggi attentamente l’articolo dal quale ci hai scritto, che cita: “Le stesse disposizioni si applicano nel caso che esistendo già un passaggio sul fondo altrui, sorga la necessità, ai fini suddetti, di ampliarlo per il transito di mezzi a trazione meccanica.”
      Leggi ache il penultimo capoverso.
      Avrai la risposta che cerchi.
      Amedeu e c.

  90. sono proprietario di un fondo agricolo dal 1983 con servitù di passaggio di circo tre metri .con il passare degli anni ,avuta concessione edilizia ho costruito.la servitù come da contratto, non è stata mai esercitata ,tant’è che c’è un muro costruito all’epoca dal mio confinante di circa 3 metri nella parte dove cade detta servitù e che io poi ho chiuso anche con rete metallica:La mia domanda è questa l’avente diritto non avendola esercitata negli anni hanno perso tale servitù?

  91. Buongiorno, chiedo scusa ma chiedo a Voi di aiutarmi in questo momento davvero disperato!
    Ho una casa con via d’accesso, sulla quale il vicino, nel lontano 1989 aveva chiesto di aprire due cancelli; chiaramente gli è stato negato il permesso.
    Da allora, è stato una tempesta di cause nei nostri confronti, lamentando una dimenticanza di alcuni cm di terreno al di fuori della recinzione.
    Durante l’ennesima causa, un giudice, ha deciso di mettere nuovi confini, a causa di due fogli mappali che si congiungono proprio nella strada. Noi abbiamo sempre risposto a tale richiesta nelle sedi previste. L’ultima volta però, a causa di una mia dimenticanza (nel frattempo ho avuto anche un ictus), non ho risposto entro i dieci giorni, così che, hanno avuto diritto di rendere effettivi immediatamente, attraverso il tribunale, questi confini, iniziando subito la costruzione della nuova recinzione, chiudendo in parte, l’accesso alla mia casa.
    Io, da 4 giorni non posso entrare a casa mia con la macchina che ho sempre usato.
    Ringrazio, se riuscirete a darmi una mano….sono disperata!!!!
    Oriana

    • Per Oriana.
      Ci dispiace veramente delle tue disavventure, ma come possiamo aiutarti?
      La lontananza ci impedisce di effettuare sopralluoghi; e fra l’altro c’è una sentenza del giudice che stabilisce determinate regole.
      Forse, con il fatto della malattia che hai avuto, per motivi di cattiva motilità, potresti, tramite un tuo legale, richiedere di accedere con l’auto alla tua casa.
      Prova a contattare un patronato dei proprietari di case, che hanno anche il loro legale.
      Amedeu e c.

  92. Buongiorno. Su un mio terreno c’è una servtù di passaggio. Il vicino che usufruisce di tale servitù sta installando un cancello sul confine. Il cancello si può aprire verso la mia proprietà o deve necessariamente aprirsi verso la sua?
    Grazie
    Pierluigi

    • Per Pierluigi.
      La legge non entra in merito a particolari quale quello da te sollevato.
      Diventa una questione di buona regola o come si suol dire di “modo di agire del buon padre di famiglia”.
      A meno che non esistano impedimenti a una soluzione diversa, l’aprire il cancello sulla tua proprietà ti aggrava la servitù.
      Amedeu e c.

  93. Salve, sono proprietario di un terreno su cui sorge il classico palazzo di famiglia suddiviso in 4 appartamenti, volevo sapere se per legge è obbligatorio che ogni condomino debba arrivare con la propria auto davanti la porta di casa, cioe la strada è la mia è sulla mia terra e visto che la riparo sempre io ora mi sono stufato, il problema è solo un condomino che se ne frega di tutto quello che sta fuori la sua porta, non c’è un amministratore condominiale, posso creare un passaggio pedonale per evitare il suo transito tipo un cancelletto vicino il cancello d’entrata?

    • Per fabrizio.
      La situazione che ci descrivi non ci è molto chiara, per cui non possiamo darti alcun suggerimento.
      Forse puoi spiegarla meglio con frasi brevi.
      Amedeu e c.

  94. Buon giorno, la ringrazio in anticipo se potrà darmi delle risposte-
    La mia storia è questa: ho ereditato del terreno agricolo diviso da un fiume:
    tanto da questa parte del fiume como dal altra parte si arrivava a piede fino a 30 anni fa, con el tempo i contadini que usufruivano di questa stradina de a poco a poco la furono allargando e col tacito accordo di tutti ognuno passava nel terreno del altro.
    Nel 2009 il comune l’ ha asfaltata, ma solo per i residenti e con piccole macchine.
    El mio era il penultimo, per cui el ultimo proprietario doveva passare per forza nel mio e io viceversa, aprofitavo di passare nel suo per atraversare el fiume ed arrivare nel altro terreno..Un bel giorno questo vicino a venduto ed è venuto una coltivatrice diretta ed a chiuso con una catena, impedendo di poter girare.
    La mia domanda è poteva farlo?
    e dato che mi ha impedito di passare sul suo per attraversare il fiume,
    posso chiuderle anche il mio passaggio, dato che lui passa sul mio?
    Ho diritto di risarcimento.per la servitù di passaggio?
    Devo pretendere un contratto, e se sì. devo pagarlo IO o Lei?
    (A proposito Lei a quiesto in Comune il passo carraio ma non glielo hanno dato, giustamente perchè passava su terreno privato )
    Le sarei grata se mi potesse dare qualque dritta come comportarmi-
    Grazie

    • Per Olga.
      Ci descrivi una situazione che va ben vista sulle planimetrie e valutata sul terreno.
      In linea di massima possiamo aver capito cosa ci chiedi, però, possiamo darti una indicazione non corretta, non potendo aver visione della questione.
      Devi contattare un tecnico della tua zona, che una volta eseguito un sopralluogo, saprà consigliarti per il meglio.
      Amedeu e c.

  95. SAlve ecco il mio quesito che mi preoccupa.
    Ho acquistato la casa di un signore deceduto qualche anno, dalla figlia.
    Attaccata alla mia c’è un altra villetta, di proprieta della suocera.
    La suocera oramai anziana è stata posta in microcomunita’, ma è subentratoil fratellastro come amministratore di sostegno.
    Nel giardino della mia villetta c’è un accesso pedonale, che porta su una strada privata, e poi verso la mia veranda,che probabilmente veniva utilizzata anche dalla suocera.
    Ora, la suocera mi sta facendo un azione possessoria perche vuole ripassare dallamia proprietà in virtu del fatto che ne ha avuto il possesso in passato.
    All’uscita del mio giardino, c’è anche un cancelletto di cui io dispongo le chiavi e che spesso chiuso perche ho due bambini piccoli e vorrei evitare problemi.La signora non possiede le chiavi.
    Da sottolineare che la signora anziana, ha messo in vendita la sua villetta e probabilmente vorrebbe prendere possesso della mia proprieta per venderla a un prezzo maggiore, anche se lei potrebbe passare da una scala in ferro o dall’accesso interno dal suo garage., ovviamente passando dal mio giardino causerebbe un deprezzamento della mia proprieta.

    Agli atti non risulta alcuna servitu, e sono passati 17 anni dalla costruzione e nel 1999 avevano diviso con atto notarle i 3 appezzamenti con le pertinenze in uso esclusivo.

    Potrebbe in qualche modo riottenere permanentemente e coattivamente il passaggio sulla mia proprieta, visto che solo il mio giardino ha l’accesso pedonale, fermo restando che il suo passaggio era piu che altro un atto di tolleranza visto che erano parenti? Sono preoccupato.

    Grazie.

    • Per William.
      La risoluzione di tale situazione , ci sembra, che possa avvenire solo se una delle due parti dimostra che tale possesso o servitù è proseguito, o meno, per 20 anni, senza interruzione, in modo pacifico, continuo e pubblico.
      La questione, probabilmente, si risolverà in sede civile tramite l’intervento dei legali delle parti
      Risolverla in maniera pacifica sarebbe la miglior cosa, forse dimostrando ai vicini che su contratto non appare e che sono passati solo 17 anni.
      Amedeu e c.

  96. Ho recentemente acquistato un terreno per costruire casa in zona edificabile prima casa
    riservata per residenti,come io sono,e servita da una strada prevista
    dal PRG ma ancora non costruita.
    La strada ricade per il 99% sulla particella da me acquistata,ma
    per il restante 1%(circa 30mq)sul terreno del vicino.
    Questa area mi impedisce l’accesso alla zona di mia proprietà
    in quanto è di traverso costituendo un vero e proprio sbarramento
    tra la zona demaniale e la mia.
    Impendendomi di fatto la realizzazione del mio accesso,cosicchè
    ho chiesto il passo al vicino il quale lo ha negato sia in concessione
    sia in affitto lasciandomi solo la possibilità di comprare tutta la sua
    particella che comprende zona verde,zona edificabile e stabile.
    Esistono articoli del codice civile o giudizi di qualche corte a proposito ?
    Grazie a presto

    • Per Giovanni.
      Gli articoli 1063/1071 del codice civile stabiliscono che un fondo non può rimanere intercluso.
      Nel tuo caso, però, trattasi di una nuova lottizzazione, dove è ammesso anche il comparto con inclusione di più persone.
      Quando avviene questo, il piccolo proprietario si sente autorizzato a ricattare quello con la quota maggiore (La tua addirittura del 99%), e purtroppo, a parte eventuali sentenze che puoi ricercare su internet, non ci risulta che esistano leggi che ti tutelino.
      Puoi, comunque sentire l’ufficio legale (Urbanistica) del tuo Comune.
      Amedeu e c.

  97. Buongiorno, la mia è semplicemente una domanda che riguarda il mancato utilizzo del diritto di passaggio. Ho comprato nel 2012 una vecchia casa indipendente in periferia e la sto ristrutturando. Sul terreno adiacente la casa e di mia proprietà esiste un diritto di passaggio da parte del vecchio proprietario, che tra l’altro ho buoni rapporti, il quale non utilizza mai anche perché sono cresciute alcune piante da frutta e non è mia intenzione e neanche sua di tagliarle per cui posso dire che dal 19 marzo 2012, data del rogito, il diritto di passaggio non è stato mai utilizzato e sarebbe mia intenzione chiudere il passaggio e senza la sua riapertura per una durata di venti anni consecutivi si estingue il diritto. La mia domanda è: che tipo di prova devo avere per dimostrare una data di partenza per calcolare i 20 anni?
    Grazie Vittorio

    • Per Vittorio.
      Per esempio la costruzione di un tratto di recinzione con relativa fattura della ditta.
      (Fattura dove viene ben specificato il lavoro ed il luogo dove lo stesso viene fatto).
      Amedeu e c.

  98. Ringrazio per la risposta ma aggiungo un quesito ulteriore. Io pensavo di procedere con i lavori anche perchè un accesso alla casa potrebbe essere realizzato nel terreno di proprietà ma da rilevazioni risulta che l’edificio confinante(1,9 mt) potrebbe essere compromesso dagli scavi perchè privo di fondamenta.Una volta trasferita la residenza nella casa in questione potrei avere qualche opportunità in più ?

    • Per Giovanni58.
      Non riusciamo a collegare la tua precedente domanda con quella attuale.
      Ti ricordiamo che ci avevi chiesto:
      “Ho recentemente acquistato un terreno per costruire casa in zona edificabile prima casa
      riservata per residenti,come io sono,e servita da una strada prevista
      dal PRG ma ancora non costruita.
      La strada ricade per il 99% sulla particella da me acquistata,ma
      per il restante 1%(circa 30mq)sul terreno del vicino.
      Questa area mi impedisce l’accesso alla zona di mia proprietà
      in quanto è di traverso costituendo un vero e proprio sbarramento
      tra la zona demaniale e la mia.
      Impendendomi di fatto la realizzazione del mio accesso,cosicchè
      ho chiesto il passo al vicino il quale lo ha negato sia in concessione
      sia in affitto lasciandomi solo la possibilità di comprare tutta la sua
      particella che comprende zona verde,zona edificabile e stabile.
      Esistono articoli del codice civile o giudizi di qualche corte a proposito ?
      Grazie a presto”
      Amedeu e c.

  99. Chiedo scusa se richiedo un parere amadeu che mi ha risposto precedentemente.Vorrei specificare che il fondo della signora non è’ intercluso, e che ella dispone di due accessi uno dal garage e uno mediante una scala esterna.Il mio interesse e’ quello di evitare un inutile azione possessoria, che a mio parere porterebbe solo a una causa civile per una questione quasi assurda.Grazie se mi risponderà.

    • Per William.
      Una servitù può esistere anche in presenza di altri passaggi.
      Leggi la nostra risposta precedente
      “Per William.
      La risoluzione di tale situazione , ci sembra, che possa avvenire solo se una delle due parti dimostra che tale possesso o servitù è proseguito, o meno, per 20 anni, senza interruzione, in modo pacifico, continuo e pubblico.
      La questione, probabilmente, si risolverà in sede civile tramite l’intervento dei legali delle parti
      Risolverla in maniera pacifica sarebbe la miglior cosa, forse dimostrando ai vicini che su contratto non appare e che sono passati solo 17 anni.
      Amedeu e c”
      Amedeu e c.

  100. Ciao a tutti, vorrei ringraziare per le vostre eventuali risposte.
    Allora, nel 1995 due familiari acquistano un terreno da un unico proprietario.
    Le case vengono finite nel 1996.
    Nel 1999 fanno una divisione con atto notarile dove ognuno si assoggetta la propria quota di proprieta , come proprieta esclusiva, insomma il lotto viene diviso.

    Solo che uno dei due continua comunque ad utilizzare l’accesso pedonale dell’altra casa per accedere alla propria. Questo potrebbe determinare un usucapione abbreviato di 10 anni? Oppure in questo caso è piu’ esatto parlare di Tolleranza visto che sono parenti?

    Grazie.

    • Per Marzia.
      In ogni caso, riteniamo, che si possa parlare di servitù per usucapione ventennale.
      La suddivisione dei passaggi, che possa avvenire amichevolmente e pacificamente, tra parenti, ci sembra la migliore soluzione da ricercare.
      Amedeu e c.

  101. salve .abbiamo da poco comprato una casa l’entrata principale e il nostro portico in seguito ad un cortile dove si parcheggiano le macchine cosi come tutti gli altri( per tanti di loro e una seconda casa) . adesso vorremmo rifare non solo il portico (MESSO DAVVERO IN CONDIZIONE PESSIME) cosi come tutto il cortile e magari anche un cancello per non fare entrare gente strane ma solo chi ci abita( sarei piu tranquilla visto che ho due bambini) .i problemi sono i seguenti 1) vorremmo un amministratore 2) ci dicono che il portico non e nostro perche hanno il diritto di passaggio cosa ovvia visto l’unica entrata 3) non ci lasceranno fare neanche il nostro pezzo che poi sarebbe il davanti della nostra casa . c’e una soluzione a tutto questo e restera cosi per sempre ciao grazie

  102. Salve.
    Abito in un paese di montagna lungo una via vicinale privata da ormai 30 anni.
    Casualmente ho scoperto che la strada che arriva a casa mia non esiste in mappa
    ma viene normalmente usata da i proprietari delle abitazioni piu a valle dove poi finisce.
    In mappa la vecchia strada devia 50 metri prima della mia abitazione per arrivare
    alle altre abitazioni e tra l’altro è anche più breve.Ora posso obbligare
    i proprietari a valle a ripristinare la vecchia strada ance se non più percorribile in macchina
    in modo che non passino più davanti a casa mia?Non è per cattiveria ma visto che avendo
    dei bambini piccoli e dopo vari tentativi di far andare a passo d’uomo le macchine
    non ho ottenuto risultati a mali estremi….
    Grazie

    • Per Maurizio.
      La vediamo difficile, in quanto dopo 20 anni, i suddetti proprietari hanno acquisito una servitù per usucapione ventennale, per cui difficilmente vi rinunceranno.
      Comunque, ammesso che tu voglia tentare, prima di intraprendere una eventuale chiusura del passaggio, ti consigliamo di recarti da un legale della tua zona, portandoti dietro la documentazione di proprietà e le eventuali planimetrie catastali ed aereofotogrammetriche del luogo.
      Amedeu e c.

  103. Salve, vorrei sottoporvi questo caso: Tizio e Caio da qualche anno si sono divisi legalmente un immobile appartenuto ai loro genitori. Recentemente Tizio, accortosi di tubature e cavi elettrici che passano nella sua cantina ma che servono l’appartamento di Caio, decide che devono essere rimossi. Caio sostiene che il passaggio delle tubature e dei cavi (entrambi visibili) è stato usucapito in quanto sono in essere fin dalla costruzione dell’edificio (circa 1960), quindi quelle opere non devono essere toccate a meno che Tizio non si incarichi di tutte le spese. Chi ha ragione? E’ applicabile l’usucapione sulle tubature (acqua e gas) e sui cavi elettrici? Se sì, si “conta” dalla costruzione dell’immobile o si parte dalla finalizzazione della divisione legale tra i fratelli?

    • Per Serena.
      E’ una servitù acquisita per usucapione fin dal 1960, per cui le spese dovrebbero essere a carico della parte richiedente.
      Amedeu e c.

  104. Bongiorno,

    Ho un terreno delimitato da un muretto adiacente alla mia abitazione dal quale vorrei aprire un varco per creare un cancello carrabile e pedonale.

    Su questo muretto sono alloggiate anche le utenze di luce e gas dei miei vicini (con i quali ho un pessimo rapporto).

    Posso spostare coattivamente i loro contatori con regolare richiesta ad enele luce e gas in modo da potermi permettere l’apertura del varco?

    Cordiali saluti

    Alessandro

    A che genere di problematiche potrei andare incontro?

    Cordiali saluti

    Alessandro

    • Per Alessandro.
      Puoi andare incontro a contestazioni a non finire, tipo il presunto mal funzionamento delle apparecchiature servite da dette condutture ed altre cose ancora, forse minime, ma esagerate da chi non ti è amico.
      A parte ciò, esiste una servitù , probabilmente acquisita per usucapione (Non dici se sono trascorsi più di 20 anni), per cui non puoi manometterla senza l’autorizzazione di tutti i vicini interessati.
      Rischi un contenzioso legale con risarcimento di danni.
      Ti conviene risolvere amichevolmente la questione.
      Amedeu e c.

  105. buongiorno,

    sono proprietario di una porzione di bi-familiare che orginariamente era una unica proprietà.
    I contatori dell’abitazione del mio vicino gravano sul mio posto auto.
    Posso ottenere lo spostamento coattivo sia pure a mie spese sul suo terreno?

    cordiali saluti

    Alessandro

    • Per Alessandro.
      Quando sentiamo la parola coattivo, rimaniamo sempre perplessi, in quanto tale prassi la si ottiene sempre e solo con una ordinanza di un giudice.
      Ciò implica un contenzioso legale lungo e costoso.
      Ti conviene cercare di trovare una soluzione amichevole facendo presente che pagherai tu tutte le spese.
      Solo dopo che avrai tentato tale via, potrai rivolgerti da un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  106. per Amedeu.
    Buongiorno Amedeu, la ringrazio moltissimo per le sue risposte.
    Comprendo quanto mi scrive e le confermo che il fatto di dovermi accollare tutte le spese e gli eventuali oneri io la ritengo una cosa giá assodata, chiedo solo di poter sapere se il mio diritto diritto ad aprire un cancello pedonale e carrabile possa essere in qualche modo annullato da detta servitú oppure se la cosa sia possibile possibile a priori fermo restando il fatto che tutte le spese necessari le sopporterebbe il sottoscritto.
    Una delle cose che mi paiono piú ostiche sarebbe riferita alla necessaria interruzione del servizio gas per l’effettuazione dei lavori.
    La ringrazio ancora,
    Alessandro

    • Per Alessandro.
      Nella precedente domanda non hai accennato a cancelli pedonali o carrabili, ma solo a un posto auto.
      Comunque, se ti stanno impedendo un diritto reale posseduto o una servitù in essere, puoi far valere immediatamente i tuoi diritti nei loro confronti tramite una lettera di un tuo legale.
      Amedeu e c.

  107. Buongiorno,
    Nel 2006 ho ereditato insieme a mia sorella una casa in campagna, con terreno circostante. Con il frazionamento i terreni sono stati suddivisi, ognuno sa quale è la sua parte ma questi non sono mai stati materialmente recintati quindi si tratta ancora di un’unica distesa di terreno, di cui però ognuno coltiva la sua parte. L’abitazione è stata divisa a metà da un muro e mia sorella ha costruito sul suo lato un piano superiore, ma la veranda antistante rimane ancora aperta, come passaggio per mia sorella per raggiungere il suo lato di abitazione, in quanto non servita da alcun accesso. Il terreno è stato suddiviso in due parti uguali e mio padre, nel testamento, ha inserito che io dovevo dare il passaggio a mia sorella sul mio terreno antistante l’immobile, fino a raggiungere in suo lato. Trattandosi di mia sorella non ci siamo mai posti il problema ed hanno sempre transitato nella mia veranda fino a raggiungere la loro. Ma adesso si è deciso di realizzare tutte le divisioni previste, di chiudere la veranda e di realizzare quindi la strada antistante l’abitazione. Chi è tenuto ad affrontare le spese per la realizzazione di questa strada? L’art. 1030 dice che “Il proprietario del fondo servente non è tenuto a compiere alcun atto per rendere possibile l’esercizio della servitù da parte del titolare, salvo che la legge o il titolo disponga altrimenti”. Dovrebbe quindi essere mia sorella ad effettuare i lavori per la realizzazione della strada? Lei dice che per il tratto comune dovremmo pagare al 50%, è cosi? C’è da considerare anche che io non trarrei alcun vantaggio dalla costruzione di questa strada in quanto non la percorrerei se non a piedi per avere accesso al mio terreno, avendo l’accesso all’abitazione prima di essa, e inoltre la strada li dove verrebbe posta taglierebbe a metà la mia casa dal mio terreno.
    Grazie

    • Per Valentina.
      Per una situazione alquanto attrigata occorrerebbero delle planimetrie dettagliate.
      Con il rischio di portarvi ad una lite legale,senza avere i reali fondamenti per una risposta adeguata, vi invitiamo (tu e tua sorella), a contattare un geometra del luogo, il quale vi picchetterà nuovamente le zone di competenza e distribuirà le relative spese in base a quanto emerso.
      Amedeu e c.

  108. Abitaz. A acquistata nel 1938 con accessi pedonale e carrabile diretti sulla strada (carrabile chiuso qualche anno dopo per ricavare un deposito). Fabbr. rurale B (casa abitazione), a contatto con A, di mq. 42 compresa piccola area antistante : interclusocon passaggio coattivo pedonale e carrabile alla strada a circa 30 ml. su area altrui. B. venduto nel 1988 al proprietario di A : frase di rito per pesi,oneri, ecc., nessun cenno a transiti, opera apparente solo una porta verso l’area antistante. Chiedo : 1) B perde la servitù pedonale non trasferibile ad A e perchè attraverso questa giunge alla strada con soli 7/8 metri ? 2) Conserva invece il transito carrabile, se provato, oppure il fondo servente può chiedere ad A, cui è stato unificato nel 1995, la riapertura dell’accesso chiuso 70 anni fa ? 3) Non acquisisce A transito carrabile di B in quanto non trasferibile ? ( v. n.1).
    Preciso che solo dal 2002 esiste un cancello su proprietà A che denota transito carrabile alla strada su fondo servente e che pochi anni addietro mi sono accorto della chiusura di decenni addietro dell’accesso carrabile di A ( appare ampia e aperta nella carta topografica del 1851 che ho consultato).
    Ringrazio molto e saluto cordialmente.

    • Per Andrea.
      Usa la casella “Invio Allegati” in alto della Home e cerca di mandarci uno schema di disegno con segnate tutte le caratteristiche relative alle domande che ti interessano.
      Amedeu e c.

  109. Per Antonio
    Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
    Grazie.
    Amedeu e c.

  110. Oggi 30.8, verso le ore 11, ho provveduto a far inviare tramite MBE Mail boxes documentazione ( 5 allegati) che mi auguro idonea alla comprensione dlle domande poste.
    In caso di mancato ricevimento o altro disservizio, prego cortesemente comunicarmelo.
    Ringrazio e porgo cordiali saluti

    Andrea.

  111. Egr.Sig.Amedeu e C.,
    domani mattina – lunedì 2.9 – provvederò alla regolarizzazione dell’invio dei 5 documenti. Essi sono stati trasmessi il 30.8 dal sito [email protected] in quanto non ho internet a casa e la ditta mi ha scannerizzato i documenti che, ritengo, inviati come pdf senza alcuna riga accompagnatoria.
    Mi permetto integrare i quesiti : A ha posto un cancello che caratterizza una servitù di transito con automezzi dal 2002. Se precedentemente utilizzava egualmente il transito meccanico senza opere apparenti, gli anni di tale utilizzo si sommano a quelli maturati dal 2002 ?
    Mi scuso e, ringraziando anticipatamente, porgo i miei migliori saluti.
    Andrea
    01.09.2013 ore 21,50

    • Per Andrea.
      Ci dispiace molto, ma vedendo l’indirizzo email con il quale hai inviato i documenti, probabilmente non abbiamo fatto il collegamento con te e la abbiamo eliminata.
      Purtroppo siamo pressati da moltissimi commenti e spesso avvengono tali disguidi.
      Per cui, se ti occorre una risposta, deve rinviarci tale documentazione
      Amedeu e c.

  112. Abito in un borgo montano composto da un gruppo di case vecchie (6) attaccate l’una all’altra, dove sul davanti ci sono 150 metri quadri di terreno (usato una volta per fare gli orti) agricolo . Quando 30 anni fà ho comprato la casa, il vecchio proprietario mi ha detto (ripetuto 3 volte) che davanti e dietro, io (lui) non aveva-avevo niente . Potevo solo usufruire della servitù di passaggio a piedi per entrare in casa . I 150 metri di terreno sul davanti, sono da anni (50-60-70) posseduti e utilizzati solo da due famiglie . Ultimamente, causa la cattiva manutenzione, un fronte di 5 metri dei 150 di terreno (rialzato) è franato sulla pubblica strada, interrompendo la circolazione . I l comune ha pulito, ma ha intimato ai proprietari di mettere in sicurezza il terreno . Dalle carte e dai mappali comunali, adesso risulta che il terreno in oggetto è “una comunella indivisa” legata alle rispettive 6 case. Il proprietario (la famiglia) che ha usufruito e sfruttato il terreno per anni, adesso vuole che gli altri (esclusi) contribuiscano alle spese per la messa in sicurezza .
    Come mi devo comportare ?

    Grazie, un saluto, e mi scuso per il disturbo .

    • Per Attilio.
      Quando il Comune esegue una ordinanza o intimazione, si accerta degli effettivi proprietari del terreno interessato da tale atto.
      E’ difficile che i tecnici del Comune facciano degli errori in quella fase.
      Può comunque darsi che al Catasto figuri una situazione diversa da quella riportata sugli atti di compravendita o di successione.
      Agli effetti legali il catasto non è probatorio, ma contano solo i contratti.
      Quindi, se vuoi chiarire esattamente cosa ti spetta come spesa di parte comune, e non riesci a trovare tutti gli atti di cui sopra, devi effettuare una visura presso l’ufficio dei Registri Immobiliari; o nel caso ti risulti difficile, devi incaricare un tecnico professionista della tua zona di effettuarla.
      Amedeu e c.

  113. Precisazione aggiunta al post precedente :
    La servitù di passaggio a piedi per accedere all’abitazione-ni è sul suolo-strada comunale . Non ha niente a che fare con il terreno agricolo “in comunella” sopra .

    Ringrazio e mi scuso .

  114. Per Andrea.
    Dispiace veramente deluderti, ma per qualche motivo non dovuto a noi, tali email non ci pervengono.
    Amedeu e c.

  115. Grazie Amedeu .
    E’ certo che il terreno in oggetto è catastalmente una vecchia “aia-ara-corte” a disposizione di tutte le 6 case . Probabilmente ai tempi, 4 proprietari (famiglie) hanno rinunciato a voce e con stretta di mano, (contratti sulla parola in uso anni fà in questa comunità) a servirsene a vantaggio delle altre due. Il punto che devo chiarire io è : se tevo tirar fuori dei soldi per la manutenzione, a che titolo lo devo fare ? E’ chiaro nel mio essere, che se l’utilizzatore da anni era la mia famiglia, il costo della messa in sicurezza del terreno, l’ha prendevo in carico tutta io perchè la godevo da anni, e non rompevo agli altri . Se invece pago 1/6 di quota che mi spetta : torno in possesso (presunti 25mt2) e a far parte della comunella e posso riusufruire dopo decine di lustri del terreno ? O rimango cornuto e mazziato, in quanto la famiglia che l’hà utilizzato fin’ora, mi sbatte sotto il naso una bella “usocapione-servitù” ?

    Mi scuso, ti ringrazio ancora, buona giornata .

    • Per Attilio.
      Sono situazione molto antipatiche che innescano liti fra vicini.
      Sei dalla parte della ragione, ma comunque cerca di evitarle.
      Fai comprendere che se devi pagare una quota percentuale l’area o aia deve essere completamente aperta ed usufruibile a tutti , e questo prima di fare il pagamento.
      Poi comportati in base alla risposta che ti daranno questi tuoi vicini.
      Altro non possiamo aggiungerti.
      Amedeu e c.

  116. Egregio Amedeu e C.
    Spiace anche a me non vi sia pervenuto alcunchè. Tra poco li invierò dal mio indirizzo e-mail (oggetto : quesiti Andrea – documenti) all’indirizzo [email protected]. Nuove informazioni conducono ad una semplificazione dei quesiti ( i precedenti annullati) :
    1) abitazione sub 68 acquistata nel 1938 con accessi pedonale e carrabile direttamente sulla strada ( v. doc. 1 – planimetria anno 1851); dopo pochi anni dall’acquisto l’accesso stradale è stato chiuso per ricavarne un pollaio, deposito; può il sub 68 pretendere il passaggio carrabile pur avendo chiuso l’accesso diretto per prorpia utilità ?
    2) Si può chiedere la riapertura dell’accesso diretto ?
    3) Esiste tuttora una porta che dal sub 68 porta direttamente alla strada e altra ( da oltre 20 anni ) verso zona parcheggio auto : si può inibire quest’ultimo transito pedonale ?
    4) Solo nel 2002 il sub 68 ha installato il cancello ( doc.5). Se precedentemente utilizzava egualmente il transito carrabile, pur non autorizzato, senza opere apparenti, gli anni di tale utilizzo si sommano a quelli maturati dal 2002 ?
    5) nell’ipotesi di un diritto al transito carrabile, deve essere esercitato su tutta l’area a disposizione del sub 68, senza effettuare manovre, inversioni di marcia su zona altrui utilizzata olo per il transito ?
    Ringrazio e saluto molto cordialmente.
    Andrea

    • Per Andrea.
      Si, abbiamo ricevuto le planimetrie.
      Stai ricomponendo la situazione dal 1851 e poi dal 1938 e non è il caso.
      A nostro parere, al di là delle planimetrie, che fra l’altro non sono molto chiare, avanzare una richiesta di apertura o di riapertura di un accesso da una pubblica strada verso una area o strada privata che sia, comporta due cose: che l’ente proprietario della strada dia il suo benestare e che i condomini dell’area interna diano la loro autorizzazione, in quanto si va a modificare una situazione esistente e consolidata.
      Per quanto riguarda una eventuale diritto di acquisizione di una servitù per usucapione, viene attribuita a quel possessore, che di fatto, lo ha continuamente, pacificamente e pubblicamente esercitato, e pertanto il possessore ne diventa legalmente proprietario a tutti gli effetti.
      Quindi vi devono essere i tre requisiti sopra descritti contemporaneamente e esercitati per il tempo di 20 anni: solo allora il giudice può rendere esecutiva tale usucapione.
      Comunque, visto che hai una situazione alquanto complessa, ti consigliamo di rivolgerti da un legale della tua zona, portandogli in visione la documentazione e le foto che hai.
      Amedeu e c.

  117. Grazie mille Amedeu .
    E’ come la pensavo io . Metto in chiaro le cose e comunque tiro fuori i soldi, lascio tutto com’è stato per anni e che ne usufruiscano in santa pace. Rimarrebbe più pesante per me, dopo lustri, metterci una sedia o uno stendino. Non è mia abitudine creare problemi e ruggini con nessuno, tanto meno con le persone che vedo tutti i giorni .

    Saluti, buona giornata e lavoro , grazie di nuovo .

  118. 8.9.2013 – Egregio Amedeu,
    ringrazio molto della risposta 5.9. Relativamente all’acquisizione per usucapione della servitù di transito qualora esercitata 1) continuamente, 2) pacificamente e 3) pubblicamente per 20 anni, mi pare debba aggiungersi altro requisito : l’ apparenza della stessa ( quando si hanno opere visibili e permanenti destinate al loro esercizio). Nel mio caso, il cancello di cui foto installato nel 2002..
    In assenza di opere visibili ( servitù non apparenti) l’art.1061 c.d. non ne consente l’acquisizione per usucapione anche in presenza dei tre requisiti indicatimi.
    Sbaglio ?
    In attesa, porgo cordiali saluti.
    Andrea

    • Per Andrea.
      E’ estremamente difficile che una servitù non abbia opere apparenti, in quanto, a nostro avviso: un marciapiedi, un viale lastricato, una apertura in un muro, ed al limite un sentiero ben marcato di passaggio, possono individuare tale servitù, specie se comprovata dai tre requisiti essenziali.
      Comunque i Giudici e le sentenze di merito traggono le conclusioni, dopo lunghe e dispendiose liti giudiziarie.
      Vedi di trovare qualche sentenza su internet.
      Amedeu e c.

  119. 8.9.13
    Egr.Amadeu,
    grazie dell risposta odierna. Nel caso che mi interessa non esistevano, prima dell’installazione del cancello – opera apparente -, alcuna situazione che potesse far individuare il passaggio : esisteva una zona di accesso, ma comune ad altre 4 unità immobiliari che avevano diritto di passaggio.
    Seguirò l’assennato consiglio di cercare su internet qualche sentenza.
    Grazie di nuovo e buon lavoro ( anche domenicale).
    Cordiali saluti.
    Andrea

  120. Salve,
    la mia situazione vede tre terreni agricoli in successione. Dei tre solo il primo ha accesso diretto alla pubblica via, gli altri sono interclusi,in quanto originariamente si trattava di un unico fondo.Esiste quindi una stradina che dalla strada pubblica attraversa il primo lotto, poi il secondo,di mia proprietà, fino ad arrivare al terzo. Il mio problema è che questa stradina di cui esiste anche una carta registrata del 1960 che ne descrive il preciso percorso, passa dentro l area di pertinenza della mia villetta, proprio nel cortile di casa. Posso chiedere di spostarla di diritto fuori dall’area di pertinenza essendoci lo spazio, visto che ho letto che sono esclusi da questa servitù aie,cortili,ecc, o la carta mi vincola?
    grazie.
    cordiali saluti

  121. Salve!
    Il quesito che vorrei porle all’attenzione riguarda la necessità di collegare la mia abitazione alla rete gas. Abito in una strada privata sulla quale ho diritto di passaggio pedonale; sulla stessa strada sono proprietario della striscia di strada larga circa mezzo metro per tutta la lunghezza della casa. Al centro della strada privata, oltre quindi il mio limite di proprietà, passa la conduttura del gas alla quale io vorrei collegarmi. Per fare ciò la società fornitrice del gas mi ha chiesto la piena disponibilità dell’area per fare i lavori. Per cautelarmi del fatto che all’arrivo degli operai il dirimpettaio, proprietario del tratto di strada dove è ubicata la conduttura, possa far bloccare i lavori in quanto si tratterebbe di lavori svolti anche sulla sua proprietà, vorrei sapere se è indispensabile la costituzione di un contratto di servitù o è sufficiente un assenso scritto del dirimpettaio all’effettuazione dei lavori, ovviamente totalmente a carico mio.
    Aggiungo, inoltre, che tutti i residenti nella strada privata sono già collegati alla rete gas.
    In attesa di un cortese riscontro, porgo distinti saluti.
    Nicola.

    • Per Nicola.
      Diciamo, che la stragrande maggioranza dei passaggi di tubazioni in fondo altrui, fino ad oggi è stata fatta tramite un semplice accordo fra proprietari, con, al limite, un patto scritto su foglio e firmato dalle parti.
      I guai, però sopravvengono, se non tra le parti contraenti, ma al momento del subentro di altri proprietari, per motivi di compravendita o successione.
      Quindi, a nostro avviso, è sempre bene cautelarsi per il futuro.
      Ciò non comporta necessariamente la stipula di un atto di servitù, ma potrebbe essere effettuato sotto forma di obbligazione, magari con testimoni che firmano.
      In ogni caso,ti consigliamo di fare un salto da un notaio della tua zona.
      Amedeu e c.

  122. Buongiorno,
    volevo una sua oppinione su un’acquisto di un terreno agricolo,
    mio padre ha acquistato un terreno agricolo da un unico proprietario , il vicino mi manda una lettera rac. dove mi dice che il passaggio per andare sul primo pezzo e giusto quindi posso passare nel passaggio sul suo campo, ma per andare sul terreno dopo devo entrare da un’altra parte perchè lui riconosce solo il passaggio per il campo vicino al suo. Tenendo presente che i due terreni che ha acquistato mio padre sono confinanti e non c’è nessun fosso in mezzo , io penso che quando sono entrato sul primo campo dopo vado dove voglio cioè anche sul secondo Anche perchè c’è solo quel passaggio. Il precedente proprietario ha detto che è sempre entrato da lì, ed è stato scritto anche sull’atto notarile.
    Come devo comportarmi ?
    Ringrazio anticipatamente , Distinti Saluti.
    Gianni

    • Per Gianni.
      Esistono delle servitù di passo che si tramandano da generazioni e che non vengono mai contestate.
      Ti conviene, comunque, effettuare una visura storico ipotecaria all’ufficio dei registri immobiliari e controllare se detta servitù esiste in un vecchio atto.
      Tanto più che il vecchio proprietario te ne confermato l’esistenza contrattuale.
      Amedeu e c.

  123. Salve,
    volevo esporle il mio problema.
    Ho un appartamento con diritto di transito sul passo laterale (da contratto) per andare al mio garage al piano seminterrato. Spesso il transito è bloccato da camion che caricano materiale dalla ditta sul retro della mia casa. Volevo sapere se devo aspettare i loro comodi o se il passo deve sempre rimanere libero.

    • Per Maurizio.
      Se hai diritto di passo carrabile su contratto e ti ostacolano con automezzi, puoi richiedere (Probabilmente ti servirà la lettera di un legale) che tale diritto venga rispettato.
      Trattandosi di una ditta che lavora con grossi automezzi, probabilmente, dovrete trovare una soluzione equilibrata, nel senso che allorchè devi accedere al tuo garage, l’automezzo di turno ti lasci libero di passare.
      Amedeu e c.

  124. Sulla facciata di una palazzina a due piani, dove sono proprietario di un immobile, vi sono dei cavi dell’elettricità dell’Enel.
    Stiamo effettuando dei lavori di ristrutturazione dell’intero edificio e si dovrebbero spostare tali cavi al fine di consentire all’impresa di operare tranquillamente ed in sicurezza.
    L’Enel pretende che tutte le spese relative ricadano a carico nostro.
    Potrei conoscere la normativa di riferimento che disciplina tale fattispecie? A chi spettano tali spese? Grazie mille per l’attenzione che vorrete dare al tale mio interrogativo

    • Per Franco.
      Non conosciamo tale normativa e reputiamo che tali decisioni derivino essenzialmente da imposizioni degli enti che intendono risparmiare e che hanno il punto di forza di poter negare un lavoro.
      Sappi comunque, che tutti noi abbiamo avuto a che fare con tale problematica, e la risposta avuta dall’ENEL ha sempre compreso due possibilità: fasciatura con loro guaina dei cavi scoperti o spostamento della linea.
      Tutte le spese a carico del privato.
      Amedeu e c.

  125. buongiorno,
    ho ottenuto il permesso di ripristinare un sentiero mappale che porta alla mia casetta in montagna e passa su altri proprietari prima di arrivare al mio fondo. Loro hanno solo il fondo senza niente e non ne usufruiscono mai.
    come devo comportarmi nei loro confronti?
    devo informarli oppure posso agire liberamente visto che ho il permesso ed è un sentiero mappato?
    il sentiero è largo 60-80 cm lo porterei a 120-150 cm.
    grazie.

    • Per Mauro.
      Se il sentiero è mappato, come tu affermi, esiste quindi dall’ultimo accertamento catastale o da un eventuale frazionamento eseguito a seguito di un rogito notarile.
      Devi ricercare (O fare ricercare da un geometra) al catasto, l’eventuale classificazione di tale particella o mappale.
      Devi accertarti a chi appartiene o se è particella di passaggio.
      Non puoi ampliarne le eventuali misure catastali.
      Amedeu e c.

  126. Salve le sottopongo il mio problema sperando che mi possa aiutare.Sto x acquistare un piccolo pezzo di terreno di mq 670 intercluso sui 3 lati dall’altro lato ho un piccolo fiumiciattolo di consequenza di proprietà demaniale.Mi e stato detto che x accedere al campo che voglio acquistare non vi e altro accesso che passando dal bordo del fiumiciattolo che e sempre stato cosi.Ci sarebbe secondo me l’oppurtunita di creare una servitù carrabile attraversando 2 campi sul fondo. Spero di essere stato chiaro. La ringarazio x il tempo che dedicherà al mio quesito

  127. La ringrazio. Molto interessante l’articolo

  128. Buongiorno, le sottopongo il seguente questo che mi assilla da qualche tempo. Una volta rideterminati i confini tra due terreni, art.950 cc., gli alberi (di ciliegi, piantati e coltivati bonariamente da oltre 30 anni) che ora si trovano a 50 cm. dal nuovo confini possono rimanere ancora là? Grazie.

  129. La ringrazio per la repentina risposta.

  130. Sto ristrutturando un immobile dopo erogazione del contributo per la ricostruzione post-sisma 2009.
    La durata dichiarata dei lavori è 560gg e il termine scadrà il 15 novembre. Dopo la scadenza scatteranno penali per direzione dei lavori e impresa edile. Il lavoro è ostacolato da cavi enel (e anche telecom) presenti in gran numero da molti anni su una facciata dell’immobile. Ci sarebbe bisogno di spostare i cavi ma, purtroppo, nonostante diverse richieste mandate al fax di Enel Distribuzione Spostamento Impianti, e diversi sopralluoghi di ENEL da un anno a questa parte, i cavi sono ancora là. Cosa posso fare per tutelarmi?

    • Per Luigi.
      Fai parte di una zona colpita da un evento eccezionale e per la quale sono state prese iniziative e cercate soluzioni speciale.
      Dovrebbe essere tutto facilitato per agevolare la ricostruzione.
      Premesso quanto sopra, non possiamo fare altro che indicarti una soluzione che può sembrare palliativa e semplicistica, ma che a nostro parere riesce a responsabilizzare le persone ed a fa camminare un poco di più le pratiche ed i lavori.
      Se non lo hai ancora, inscriviti al PEC (Posta elettronica Certificata).
      http://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot
      Dopo di che inizia a mandare le lettere (Via PEC) all’ENEL, al Sindaco, e a chi tu desideri
      L’essenziale è mettere sempre il nome e cognome della persona cui è diretta la tua lettera (Nome del Dirigente Tecnico ENEL. nome del dirigente dei Lavori Pubblici del Comune, ecc)
      Nella lettera sii breve, conciso ed incavolato (Sempre educato).
      Spiega la tua situazione, fai presente che in caso di risposta negativa manderai simile lettera all’Ente o Dirigente superiore.
      Chiedi inoltre di ricevere conferma tramite stesso mezzo.
      Nell’inviare la lettera, ricordati di salvarla sempre.
      E’ un modo per responsabilizzare le persone e, come sai, tutti tentano di scaricare sul prossimo le loro responsabilità.
      Amedeu e c.

  131. Gent. Forum,

    ho il seguente problema:
    uno condotta di acqua superficiale nel nostro cortile raccoglie le acque sia del nostro conominio sia quelle di 2 condomini vicini. I due vicini scaricano le loro acque superficiali da più di 20 anni nella condotta comune e hanno acquisito il diritto.
    Il problema si pone, visto che la condotta in cls deve essere sostituita.
    Come devono essere divise le spese e secondo quale art. di legge?

    Grazie
    Rupert M.

  132. Caro Amadeu,
    purtroppo Enel Distribuzione si guarda bene dal dichiarare indirizzi di posta dei suoi uffici locali o anche numeri di telefono utilizzabili dai clienti tipo call center. Ho provato anche a mandare la lettera all’indirizzo generale di Enel Distribuzione ma pare che postacertificata.gov, cui sono iscritto, possa comunicare solo verso indirizzi delle pubbliche amministrazioni.

    • Per Luigi.
      Visto.
      Non ti arrendere e manda le lettere(Tramite PEC) al Comune, alla Prefettura e a chiunque possa smuovere l’Ente da una situazione che ti può danneggiare.
      Può darsi che ti rispondano che trattasi di questione privata, anche se abbiamo dei forti dubbi, in quanto c’è di mezzo un contributo per la ricostruzione
      Se non altro avrai le copie di ciò che hai tentato di fare per stare nelle regole e non fare scadere i tempi che ti hanno assegnato.
      Inoltre scrivi (Lettera raccomandata RR) di nuovo all’ENEL, indirizzando la lettera al Dirigente (Nome e cognome) e fai presente il danno che ti stanno causando.
      Amedeu e c.

  133. Ho il seguente quesito. In seguito ad una ristrutturazione compiuta 6 anni fasi è deciso che gli scarichi fognari dei bagni del seminterrato di due vicinoi passassero sotto la cantina di mia proprietà. Adesso succede che . forse per la scarsa pendenza, questi provocano cattivo odore nella mia cantina, nonostante il tombino esistente. Posso chiedere e ottenere la revoca della servitù?

    • Per Gianni.
      Poichè ti stanno creando dei seri problemi, puoi richiedere ai vicini una corretta sistemazione di detti scarichi, e qualora il tuo tecnico ritenga non idonea la posizione e la pendenza di questi scarichi, puoi richiedere il loro spostamento.
      Naturalmente sarai costretto, riteniamo, per la seconda soluzione, a rivolgerti da un avvocato della tua zona.
      Amedeu e c.

  134. Salve. vorrei porre il mio problema: Sono proprietaria di un terreno con dentro i contatori dell’acqua di altre 4 abitazioni. 7 anni fa abbiamo recintato il nostro terreno senza alcun problema; ora i proprietari dei contatori pretendono di entrare con libero accesso senza il nostro permesso all’interno della proprietà, cosa che non fa neppure l’ente erogatore per la lettura in quanto chiede sempre l’autorizzazione per entrare per la lettura dei contatori stessi.
    Hanno il diritto di libero accesso o devono chiedere il permesso di entrare ?
    Grazie

    • Per Ivana.
      Devono chiedere il permesso, però devono essere messi in condizione, qualora si manifesti un guasto improvviso alla loro tubazione idrica di casa, di accedere immediatamente ai contatori e chiudere la valvola posta dopo il contatore.
      Logicamente, ciò non può avvenire, in quanto dovresti essere reperibile 24 ore al giorno ed a meno che tu non lasci la chiave di accesso al terreno in un luogo accessibile a tutti.
      Potresti ovviare a tale inconveniente, pretendendo, (devi contattare un legale della tua zona) che ognuno di questi altri proprietari installi una valvola di chiusura prima dell’accesso alla loro abitazione.
      In questo caso limiteresti il loro ingresso alla sola lettura del contatore.
      Amedeu e c.

  135. Buongiorno, ho comprato 3 anni fa una villetta a schiera da un complesso trifamigliare. Adesso, uno dei miei vicini vuole dividere in due la sua parte, costruendo 2 appartamenti, mettendoli in vendita; Praticamente non ci saremmo più solo 3 famiglie, ma 4, perciò cambia lo status dell’edificio, non sarà più una villa trifamigliare. Volevo sapere se può ottenere il permesso dal Comune, senza l’accordo dei vicini.
    La ringrazio anticipatamente

    • Per Maria.
      Tendenzialmente le ultime leggi sono propense alla divisione, nel senso che anche per le agibilità possono essere rilasciate parziali (addirittura a singoli appartamenti).
      In questo caso, però, trattasi dio una sopraelevazione, che dovrebbe modificare esteticamente un immobile trifamiliare, per cui potrebbe essere peggiorativo rispetto all’esistente.
      Quindi, a nostro parere dovrebbe occorrere l’autorizzazione degli altri proprietari.
      A conferma di ciò, dovresti verificare come venne presentato il progetto originario in Comune: se unico o diviso in villette.
      Ciò a convalida di quanto sopra.
      Amedeu e c.

  136. Buongiorno, il piccolo appartamento da me acquistato diversi anni fa si trova al confine della proprietà che me lo ha venduto, ha tutte le utenze autonome ma alcuni contatori e le tubazioni di acqua, luce, gas sono collocate all’interno, sottoterra, di una corte chiusa (per ora non a chiave) da un cancello della proprietà venditrice, altri contatori direttamente sulla parete su strada dell’altra proprietà, le acque nere sono in comune.
    Fino ad oggi non ho avuto nessun problema ad accedere all’interno ma mi rendo conto di non avere nulla di scritto (forse?) e se un giorno dovesse cambiare la proprietà, chiudere il cancello o quant altro mi troverei in una brutta situazione.
    O meglio nell’atto di acquisto c’è: … la vendita è fatta a corpo ed è comprensiva di tutte le accessioni, pertinenze, servitù /// la parte venditrice garantisce … servitù passive anche se non trascritte o formalmente concesse..
    Si tratta di una servitù per destinazione del padre di famiglia?
    Potete aiutarmi? Grazie e complimenti per il forum

    • Per Cecy.
      Occorrerebbe pensarci al momento del contratto a specificare tutte le varie servitù, anche se, onestamente, è difficile conoscerle se non vengono descritte e segnalate dalla parte venditrice.
      Comunque sia, il proprietario limitrofo, chiunque sia o sarà, non potrà tagliarti dette utenze, se non dopo una causa tramite legali ed una decisione del giudice.
      Qualora tu vedessi lavorare in tal senso intorno ad esse, avverti immediatamente il tuo avvocato.
      Adesso, se devi accedere ai contatori interrati nel cortile del vicino, oppure devi effettuare delle riparazioni alla tubazioni, chiedi il permesso di accesso che il medesimo è obbligato a darti.
      Dopo 20 anni tale servitù diventerà intoccabile per avvenuta usucapione.
      Amedeu e c.

  137. x Amedeu
    Grazie x la dettagliata risposta, infatto ho scoperto solo dopo la vendita questa problematica, chiedo ulteriormente: le indicazioni di servitù generiche che trovo nell’atto di acquisto, non hanno nessuna rilevanza?
    Può spiegarmi meglio se si tratta di una “servitù per destinazione del padre di famiglia”? Può essere utile una scrittura privata di autorizzazione all’accesso? Grazie di nuovo….

    • Per Cecy.
      Se tale servitù viene dal passato, e come tale si intende da proprietari precedenti all’attuale, si può parlare di “Servitù per destinazione di famiglia”.
      Una scrittura è senza dubbio utile, ma non dovrebbe riguardare il solo passaggio, ma anche la permanenza delle tubazioni nel sottosuolo del cortile.
      Amedeu e c.

  138. Per Roberta
    Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
    Grazie.
    Amedeu e c.

  139. Buonasera; abito in un appartamento facente parte di comprensorio formato da una villetta ( non compresa nel condominio) più 12 appartamenti. Le fognature della villetta si allacciano a quelle condominiali con una servitù costituita. La congiunzione avviene all’interno di un box auto di un mio condomino. La fognatura in questione si ottura con estrema facilità con fuoriuscita di liquami per cui il condomino chiede al condominio di spostare questa servitù (il proprietario della villetta si dice disposto a compartecipare alla spesa) che crea danni e fastidi. Chiedo un vostro parere su chi deve eventualmente sostenere la spesa e l’eventuale ripartizione. Ringrazio e cordialmente saluto

    • Per Massimo.
      Se le fognature che attraversano il garage e si otturano sono di proprietà della villetta, la spesa va sostenuta dai proprietari di quest’ultima.
      Amedeu e c.

  140. Buon giorno vorrei un vostro consiglio: ho acquistato un terreno agricolo e un fabbricato ad uso deposito attaccato ad altri fabbricati, su un lato ho il diritto di passaggio pedonale per raggiungere il fabbricato da sempre attraversando la propietà dei vicini per circa 50 metri arrivando dalla strada vicinale. Nel lato opposto ho diritto di transito da sempre con il trattore da una stradina sterrata, attraversando sempre la propietà dei vicini, per andare e venire dal terreno al fabbricato. Questi mi dicono che secondo loro io non ho diritto di poter transitare per questa stradina con la macchina , ma solo con il trattore. Chiedo secondo voi se hanno ragione? ed inoltre come posso accedere al fabbricato con la macchina? Qualè la scelta per mè meno dispendiosa? Saluto e ringrazio fin da ora.

    • Per Mariano.
      Ci sembra assurda la pretesa dei vicini che tu possa transitare con il trattore e non con la macchina, salvo che non vi sia una apposita clausola sul tuo contratto o su uno precedente.
      Leggi attentamente il contratto di acquisto e cerca di comprendere cosa c’è scritto a proposito di tali servitù, ed in particolare per quella del trattore.
      Eventualmente fai una ricerca anche al catasto.
      In ogni caso un fondo non può essere intercluso e ha diritto di avere un passaggio.
      Il fatto è che tu ne hai 2.
      Leggi questo nostro articolo.
      http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
      Puoi sentire, con documenti alla mano, un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  141. Buongiorno, mi rivolgo a voi x un parere x il seguente quesito: la mia casa e’ unita su un lato ad un’altra abitazione e fa’ parte di una proprieta’ divisa in cinque parti, di cui io possiedo 2 parti , le altre 3 parti sono 2 di un proprietario e 1 di un’altro. La mia abitazione e’ situata nella parte terminale , dove dalla strada comunale si accede alla nostra strada privata che entra nel cortile ( la strada privata larghezza 3 mt. x 2/3 e’ di tutti e x 1/3 e’ di mia proprieta’ con diritto di servitu’ .la strada da un lato confina con il muro della mia casa e dall’altro con il muro che sostiene la vigna Il mio problema e’ che vorrei costrure un ponte (anche elevatoio )x collegare la mia casa alla mia porzione di vigna che si trova appunto a una distanza aerea di 3 mt , mentre se dovessi raggiungere il terreno x via terrena dovrei fare circa 50 mt (altezza ponticello circa 4-5 mt ). , ma gli altri proprietari non mi danno il permesso…..grazie e saluti.

    • Per Gabriella.
      Ti vorremmo tanto rispondere ma, onestamente, non siamo riusciti a seguire la tua domanda fino in fondo.
      Ci siamo spersi in essa.
      Amedeu e c.

  142. buongiorno,vorrei un consiglio,sono proprietario con altri 7 vicini di una strada privata .al termine della nostra strada c’è un fondo intercluso con una villetta che ha il passaggio solo pedonale .ora vuole costruire un garage facendo un buco nella collina alla fine della nostra strada,visto che per costruirlo devono mettere tutti i mezzi per la costruzione sulla nostra strada.possiamo vietare che i mezzi (gru camion)siano messi sulla nostra proprieta?avendo lui solo il passaggio pedonale,puo passare con la macchina?

  143. Per Serby.
    Di fronte alla decisione di un giudice c’è poco da farci, se non ricorrere in appello.
    Da quello che ci dici, dovresti accedere dalla strada e per farlo questa andrebbe sistemata.
    Se è strada vicinale, devi contattare tutti i proprietari che la fronteggiano, e chiedere loro che contribuiscano alle spese di sistemazione e manutenzione.
    Più facile a dirlo che a farlo, in quanto, questi non avranno l’interesse di sistemarla, e ti toccherà provvedere da solo.
    Parla con il tuo legale.
    Probabilmente una documentazione fotografica completa della strada, con planimetrie indicanti il percorso e la sua lunghezza, avrebbe fatto riflettere il giudice.
    Amedeu e c.

  144. buon giorno, vorrei sapere se nel caso in cui
    v’è un unico passaggio per accedere ad un fondo,
    che rientra nell’ipotesi di cui all’art. 1051 ed è stato costituito
    con contratto, si può applicare l’art. 1073 (prescrizione per non uso).
    Grazie per una eventuale risposta

  145. Sto provvedendo a cintare il mio cortile e il vicino asserisce di avere il diritto di passaggio, io glielo lascierei al bordo della mia proprietà, lui pretende di passare al centro del mio cortile e minaccia una denuncia! Può farlo? Qualcuno sà darmi una risposta o sà indicarmi dove prendere informazioni.

    • Per Claudia.
      Per prima cosa devi accertarti che il tuo vicino abbia veramente diritto ad usufruire di tale servitù.
      La stessa deve essere stata costituita per contratto, oppure anche per diritto di famiglia o per usucapione.
      Sono ricerche ipoteco catastali, che potrà farti un geometra della tua zona.
      Amedeu e c.

  146. Grazie Amedeu, ho dimenticato di dirti che il precedente proprietario (che ci aveva venduto la casa) passava a volte col nostro permesso con accordo verbale perchè ci aveva dato un pezzo di questa piana in comodato gratuito, non cera niente di scritto però e poi hanno venduto senza nemmeno dirci se volevamo acquistare noi. La casa è di nostra proprietà da 30 anni ed il terreno è stato venduto 98/ 99 . Pensi abbiano acquisito il diritto? E pensi avessimo un diritto di prelazione? E semmai in quanti anni si prescrive? Ti ringrazio e contatterò un geometra al più presto!

    • Per Claudia.
      Per il terreno che il precedente proprietario vi aveva dato in comodato gratuito, se sono trascorsi più di 20 anni e avete esercitato il vostro diritto pubblicamente, continuamente e pacificamente (Tre elementi indispensabili) in presenza anche di coloro che sono subentrati dopo (!998/99), avete diritto di rendere legale la vostra usucapione (Tramite un legale).
      Amedeu e c.

  147. sono proprietario di due appartamenti in un edificio dove al piano terra vi è un Bar il proprietario del bar chiude (con il suolo pubblico) CON UNA STRUTTURA CHIUSA EMATICA E’ VA A CHIUDERE DENTRO QUESTA STRUTTURA ANCHE IL MIO PORTONE DI INGRESSO ( COSA ASSURDA) PER USCIRE DA CASA MIA DEVO PASSARE OBBIGATORIAMENTE DAL BAR? DEVO FARE RICORSO AL COMUNE CHE LEGGE DEVO CITARE PER LA SERVITU’
    GARZIE

    • Per Salvatore.
      Ti consigliamo di rivolgerti da un legale della tua zona, portandogli alcune foto della struttura e del tuo portone, in maniera che si renda conto del fatto.
      Provvederà, il medesimo, a inviare le dovute lettere a chi di competenza: (Proprietario bar e Comune)
      Amedeu e c.

  148. Buongiorno,
    sono proprietario di una di tre villette a schiera, all’ultimo acquirente è stata ceduta dalla società costruttrice la strada di collegamento tra il cortile ( dove abbiamo i garage) e la strada provinciale. Nell’atto notarile di tutte e tre le villette c’è un divieto di sosta e di parcheggio e inoltre abbiamo tutte e tre la servitù per il passaggio pedonale e carraio. Nel PRG del mio comune la strada(larga 6 m per consentire entrata e uscita dal cortile) viene identificata come collegamento dai garage alla strada provinciale. Il proprietario di una delle villette al quale è stata ceduta la stradina parcheggia le auto, ha piantato siepi, deposita la spazzatura e ha fatto anche un orto sostenendo che la strada è sua e solo noi non possiamo parcheggiare. Ora la dicitura nell’atto notarile dove si vieta a ciascun proprietario delle tre ville a schiera di parcheggiare per lui non vale?
    Ringrazio anticipatamente per la vostra risposta.

    • Per Vincenzo.
      Se la situazione è quella che tu dici, non ti rimane altro che seguire una sola strada.
      Devi rivolgerti da un legale della tua zona, portandogli il contratto in visione.
      Penserà il medesimo a scrivere al vicino non consenziente.
      Amedeu e c.

  149. Buongiorno,
    ho da qualche mese acquistato un terreno agricolo con una piccola casa, in fase di acquisto ho chiesto più volte all’agenzia immobiliare, al venditore e al notaio se ci fossero delle servitù in essere o problemi con i confinanti, mi è stato risposto da tutti che non c’era nessuna servitù e nessun problema di nessun tipo, come del resto riportato sull’atto notarile. Contento di aver acquistato una proprietà libera da vincoli di qualsiasi tipo provvedo a cambiare tutte le serrature, quando un bel giorno arriva il vicino confinante con un terreno agricolo che vanta di avere il diritto di passaggio su l’unico ingresso che porta alla mia abitazione per accedere al suo fondo come riporta un atto notarile del 1969. Adesso mi chiedo, ma come è possibile che l’ agenzia immobiliare, la parte venditrice e non ultimo il notaio non erano a conoscenza di questo diritto di passaggio? al catasto non risulta il diritto di passaggio nonostante l’atto del vicino risulta registrato. Ho chiesto gentilmente al vicino di formalizzare la sua richiesta. Secondo Voi posso chiedere i danni alla parte venditrice? o la risoluzione del contratto d’acquisto? Grazie.

    • Per Mauro.
      Non è stata fatta una accurata ricerca ipotecaria, per cui ci potrebbero essere gli estremi dell’annullamento del contratto
      In base alla legge 122/2010 la dichiarazione di conformità dello stato di fatto e la ricerca notarile sembrano non concordare con la realtà.
      Per cui non sarebbe male far vedere il tutto a un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  150. Ringrazio per la risposta, mi rivolgerò ad un legale come da Voi consigliato.

  151. Buon giorno volevo dei chiarimenti in merito ad un atto di divisione. Abito in una villetta (io proprietaria del 1 piano e altra persona del secondo) dove nell’atto di divisione veniva specificato che in qualsiasi momento a semplice richiesta da parte di una delle 2 parti veniva revocato il diritto di passaggio dal cancello (di mia appartenenza) e del passaggio carraio (proprietà di altra persona), il tutto doveva svolgersi entro tre mesi dall’avviso (come scritto e firmato nell’atto). Trascorsi i tre mesi (e dopo raccomandata inviata) ho provveduto all’esecuzione di un mio passo carraio e ad acquistare nuova ringhiera a mie spese per la chiusura del passaggio (mentre l’altra proprietà a suo spese doveva farsi un nuovo ingresso) l’altro proprietario ha bloccato i lavori dicendomi che non potevo vietargli il diritto di passaggio fino a quando non costruiva un altro cancello. L’altro proprietario non ha iniziato nessun lavoro, da notare che il passo carrario di sua proprietà è di fianco al mio cancello ed entrambe le uscite danno sulla stessa strada. Lui può sempre uscire in strada passando dal suo passo carrario e se i lavori della sua chiusura li fa tra 3 anni io devo sempre concedergli il passaggio? Gradirei sapere cosa dice la legge in merito. Grazie per la risposta

    • Per Antonella.
      Sono situazioni che vanno ben chiarite leggendo gli atti e vedendo la situazione esistente, per cui, ti suggeriamo, di portare tutta la documentazione che hai da un legale della tua zona, il quale saprà come meglio consigliarti
      Amedeu e c.

  152. Grazie per la gentile risposta, seguirò il suo consiglio.

  153. Salve, Mi appresto ad acquistare un terreno intercluso,dalla planimetria si evince il passaggio tratteggiato, il proprietario del terreno dove io dovrò passare ha spostato il passaggio,io gli ho detto che non trovo difficoltà ,posso tranquillamente passare da dove mi indica, ma gli ho chiesto che al momento del rogido venga a firmare tale spostamento,ma di risposta mi dice che non intende farlo e che io posso passare tranquillamente.
    In questi casi cosa bisogna fare?
    Grazie anticipati della risposta.

    • Per Donato.
      Il tratteggio sulla planimetria catastale è importante, ma fai effettuare una ricerca ipotecaria per verificare se tale servitù di passaggio si sia costituita: per “titolo”, per “usucapione”, o per “destinazione del padre di famiglia”
      Comunque sia, il tuo fondo è intercluso ed ha diritto ad un passo.
      Dopo che un tecnico avrà eseguito gli accertamenti, potrai contattare il vicino proponendogli ciò che ti indicherà il tuo notaio.
      Amedeu e c.

  154. salve, sono proprietario di una porzione di bifamiliare con alle spalle un giardino, quest’ultimo è confinante con uno stretto passaggio pedonale facente parte di un altro immobile, il passaggio pedonale divide il mio giardino dal terreno in vendita. Premesso che questo terreno abbia già un accesso pedonale sulla pubblica via, in caso di acquisto posso costringere il proprietario del passaggio a deviarlo intorno al mio giardino (lasciandogli ovviamente parte del terreno per la sua costituzione) unito con il terreno acquistato?
    Grazie per la risposta.

    • Per Francesco.
      Le servitù sono trattate dagli articoli 1032/1062 del codice civile.
      Nella servitù di passaggio, questo deve essere stabilito in quella parte di fondo per cui l’accesso alla pubblica via risulti il più breve e di minor danno per il fondo servente.
      Premesso ciò, per addivenire allo spostamento di un passaggio esistente, è sempre auspicabile trovare l’accordo bonario fra i due proprietari vicini, in quanto una eventuale causa civile, oltre che onerosa e lunga, potrebbe essere anche di incerta conclusione.
      Amedeu e c.

  155. Salve, sono proprietario di un lotto intercluso leggermente in discesa, dove a sinistra e a destra ho due proprietari, la parte posteriore, e quindi la piu’ alta, il mio lotto edificabile confina con il lotto di proprieta’ di mio padre, distinta con un particella diversa grazie ad una lottizzazione effettuata un paio di anni fa’, dove a sua volta confina con la strada provinciale, mentre sul lato frontale, dove ci sono i servizi pubblici, fogna, enel, gas ecc, con un altro proprietario .Su quest’ ultimo confine e’ presente un piccolo fiumiciattolo del demanio. Esso e’ il piu’ vicino ai servizi pubblici, 20 metri circa, la mia domanda e’ : mi spetta il diritto di passaggio x attaccare nostre utenze al punto piu’ vicino? Anche perche’ il comune invita mio padre ad attaccarsi con la linea della fogna alla fogna comunale, ma non avendo il passaggio dove passiamo??!! Premetto che sulla strada provinciale i servizi sono presenti, ma il tratto da fare oltre che in salita e’ anche piu’ lungo.. Grazie x la risposta cordiali saluti..

  156. Può l ufficio urbanistica con un autorizzazione temporanea far abbattere un muro che delimita una strada privata chiusa da un terreno comunale? Naturalmente a muro abbattuto non è successivamente seguito il ripristino( son passati 6 anni dall abbattimento) e il tratto allargato è rimasto abbandonato a se stesso, con ciottoli e molte auto vengono parcheggiate lì. Ora il comune dice che la strada non è privata ma comunale, ma sul mio atto di compravendita risulta strada privata, e infatti il comune non ha mai curato nemmeno la pavimentazione, come detto tutto abbandonato a se stesso. Ora il responsabile dell urbanistica mi dice di raccogliere le firme dei residenti, cosi il comune potrà occuparsene. Come dovrei comportarmi?

    • Per Vito.
      Per nostra esperienza, possiamo confermarti che una gran parte delle strade esistenti e di proprietà di enti pubblici non è stata mai regolarizzata con un atto di passaggio (Contratto, cessione bonaria, esproprio, ecc), per cui, quanto ti ha detto il tecnico dell’urbanistica ha un senso.
      Non sappiamo perchè venne abbattuto il muro, ma può darsi sia stato per un motivo di pubblico interesse ed incolumità (Perchè cadente e pericoloso, perchè oggetto di nascondere una discarica, ecc).
      Comunque sia, poichè il Comune sostiene che la strada è sua, raccogli le firme per farla sistemare convenientemente e per farci portare i servizi essenziali (Fognatura, acquedotto, ecc):
      Certo, che in questo periodo di quasi crisi, non ti saranno date le risposte a tutte le tue richieste, ma potrai insistere ed ottenere che almeno i ciottoli del tratto abbattuto vengano asportati e liberata la strada.
      Amedeu e c.

  157. Gentile Amedeu, ho da poco acquistato un immobile all’asta (immobile A). La casa in questione confina dal lato ovest con una villa suddivisa in due appartamenti (piano terra, immobile B e primo piano immobile C). La casa acquistata (immobile A) è separata dall’abitazione attigua (B e C) da un viale d’accesso (facente parte dell’immobile A).
    L’immobile A e C, sono lotti di una stessa esecuzione immobiliare, anche se venduti separatamente.
    Sulla perizia d’asta relativa all’immobile C è stato testualmente scritto in forma di nota: ” Per consentire la divisione in lotti è stata PREVISTA la costituzione di servitù di passaggio a favore dell’immobile C , a carico dell’immobile A”,
    E’ da notare che la villa (appartamenti B e C) è dotata anche di un altro accesso.
    Vorrei sapere se il modo in cui è espressa questa nota implica un obbligo ad accettare tale servitù, attualmente non esistente (non registrata).

    • Per Tommaso.
      La costituzione di una servitù, dovrebbe essere stata riportata su entrambi i contratti, se il venditore è unico, e specie se il tuo atto è avvenuto in contemporanea con quello di C (Asta)
      Poichè tale servitù, come sembra, si è costituita in fase di asta (Vedi perizia da te citata), tu ne dovevi venire a conoscenza sul tuo atto.
      Comunque, non sapendo esattamente cosa cita tale perizia, procurati una copia della stessa ed una copia dell’atto della C, nel quale devi controllare che sia stata riportata la dicitura come tu affermi.
      Se si, fai vedere il tutto da un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  158. salve a tutti, sono proprietario di una delle tre porzioni di casa rurale lungo la via salaria (premetto che per tutti e tre è un seconda casa con poco valore ma soprattutto affettivo), io sono il proprietario del terreno e gli altri hanno la servitù di passaggio e di conseguenza ci parcheggiano le auto e se necessario anche il transito ai mezzi da lavoro. Ora l’ANAS mi chiede di regolarizzare il tutto e di pagare la tassa. Questo accade solo a me e non agli altri proprietari di casa significando che non hanno altro posto dove fermarsi in quanto il vecchio casale insiste proprio ad un metro dalla striscia bianca della via salaria. Come mi devo comportare per il pagamento? Perché l’anas non chiede anche agli altri parte della tassa. La proprietaria di una porzione, è portatore di handicap con modifica all’autovettura, oltre questo spazio non ne avrebbe altri per entrare in casa. Può vendicare qualche diritto?
    Ringrazio anticipatamente per la gentile collaborazione e Vi sarei molto grato per un qualsiasi cenno di riscontro.

    • Per Dino
      In questo caso le Amministrazioni Pubbliche (Comuni, province, regioni, ANAS ecc) preferiscono avere per ogni casa un rapporto con un solo proprietario, al quale far pervenire la tassa da pagare (Occupazione suolo pubblico, passo carrabile, ecc) per semplificare la loro contabilità.
      Sta a costui, quindi a te, definire la questione del pagamento con i tuoi vicini, oppure con l’ANAS (Sconsigliabile data la burocrazia ed i tempi).
      Devi chiedere ai vicini di contribuire al pagamento della tassa in quote da definire fra di voi e da pagare ogni qualvolta arrivi il bollettino di pagamento dell’ANAS.
      Amedeu e c.

  159. Mio suocero ha un garage ricostruito nel 2003 su di una stalla demolita allora, da quell’anno è stato accatasto il garage nuovo, mentre prima non lo era, ora mio suocero deve dividere la casa adiacente e il garage ai tre figli, premetto che sotto tale garage passa un fosso demaniale, è corretto e necessario procedere alla sdemanielizzazione del fosso, come dice il nostro architetto ,prima di dividere la proprietà tra i figli.Come mai nel 2003 quando è stato ricostruito a norma il garage non è stato considerato il fatto del fosso demaniale, grazie ancora Gianfranco.

    • Per Gianfranco.
      Se il fosso è demaniale è necessaria l’autorizzazione del demanio.
      Nel caso la stessa sia stata omessa o dimenticata, la questione non cambia aspetto, in quanto trattasi di un manufatto senza autorizzazione costruito su proprietà pubblica.
      Non conosciamo la grandezza di tale fosso, ma comunque ti conviene seguire il suggerimento del tuo tecnico.
      Amedeu e c.

  160. Servitu di passaggio indicata nella piantina, ma totalmente assente nell’atto di provenienza, chi ha ragione?
    Trattasi del “metro perimetrale” che costeggia tutto il fabbricato e che quindi attraversa anche il mio giardino…
    Grazie in anticipo!

    • Ruggero 78.
      Se è indicata solamente nelle piante catastali, deve esserci un contratto a convalidarlo in quanto il catasto non è probatorio.
      Se le piantine sono allegate al contratto, anche se nell’atto non è menzionata, a nostro parere, la servitù vale ugualmente.
      Amedeu e c.

  161. Ciao, è da circa 8 mesi che abito in un luogo stupendo nelle campagne spoletine. Purtroppo mi trovo anche io ad avere un problema con la strada “interpoderale” che porta a casa mia. Questa strada è l’unica che permette l’accesso a 3 abitazioni ed un fondo ad uso agricolo. La lunghezza della stessa è di circa 3 km e per la maggior parte di essa (circa 2 km) il proprietario è una persona che non risiede in queste 3 abitazioni ma vive proprio all’inizio di questa stradina e non vuole assolutamente dare il diritto di passaggio a nessuno. nemmeno a quelle persone che abitano e passano in quella strada da 30 anni.
    Per ottenere la Ns rinuncia a passarci, ci impedisce di sistemare la strada mettendosi in mezzo ogni volta che ci organizziamo per portare almeno un po’ di breccia. In più ristringe la strada sempre più e ultimamente dice che la porterà a 3 mt perchè in origine queste erano le sue misure. Per non farci mancare nulla, quando è in buona ci lascia sistemare la strada, ma alle condizioni che dice lui, cioè lasciando la breccia fuori della sua proprietà e portando senza l’aiuto di nessun mezzo (solo pala e carriola) il materiale nelle varie buche e senza possibilità di fare nessun canale di scolo per l’acqua. quindi questo lavoro di riporto materiale spesso diventa inutile perchè dopo qualche passaggio con la macchina il materiale breccioso va sotto terra perchè il terreno non è mai asciutto.
    Quindi le domande alle quali vorrei risposte sono
    1) è vero che noi non abbiamo diritto di passaggio?
    2) è possibile che lui possa ristringere la strada come vuole?
    3) è possibile che lui essendo proprietario possa vincolarci a fare lavori in questo modo che sono solo uno spreco di soldi e la strada rimane sempre non dignitosa per noi che viviamo lì?
    4) La ditta del GPL ci ha detto che smetterà di rifornirci per la pericolosità del materiale che trasportano perchè con tutte quelle buche può anche(a dir loro) detonare.. questo può essere un elemento a nostro favore?
    Grazie, scusi per il poema scritto ma come vede la situazione è veramente complessa.
    PS: Ovviamente già ci sono di mezzo avvocati non nominati da me da i miei confinanti

    • Per Daniele.
      Secondo la legge non può esistere un fondo intercluso, ed il codice civile ammette una serie di soluzioni che puoi conoscere leggendo questo nostro articolo
      http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
      Il passaggio e quindi la servitù per il fondo servente dovrà però essere la più breve e quella che porta meno danno a detto vicino.
      Valuta che non esistano altre possibilità di accesso, dopo di che rivolgiti da un legale della tua zona e chiarisci (O chiarite insieme agli altri proprietari) quali sono i vostri diritti, anche per quanto riguarda la tenuta della strada e della sua larghezza.
      L’avvocato, forse, provvederà ad inviare una lettera a detto proprietario.
      Amedeu e c.

  162. Ciao, ho postato un commento su questo argomento domenica 9 marzo 2014, purtroppo vedo che non ci sono più i commenti recenti, ovviamente non saprei nemmeno se avete risposto. C’è stato qualche problema con il mio scritto? Oppure ho dei problemi con il mio computer? Perchè domenica ho notato che i commenti arrivavano fino al 7 di marzo ed oggi solo fino a gennaio.
    Attendo NEWS… buona giornata, Daniele

  163. CIao, nella strada che porta a casa mia, che tra le altre cose non è nemmeno segnata nelle mappe, siamo in più persone che transitano per arrivare alle proprie abitazioni. Alcuni sono proprietari dei terreni che la costeggiano, altri come me, sono in affitto. Al momento, uno dei proprietari dei terreni, si occupa a sue spese della manutenzione della strada, più volte gli abbiamo detto di partecipare almeno con un contributo, ma lui che è una persona con molte possibilità economiche non ne vuole sapere. E’ possibile che lui un domani se vuole possa chiederci dei soldi retroattivi anche sulla manutenzione passata? Perchè un conto è dare 300€ duo e tre volte l’anno per un po’ di stabilizzato e un altro è magari dare 4-5 mila € per tutti i lavori già fatti. COme mi devo comportare? Grazie

    • Per Anna.
      Come suggerimento, ti consigliamo di recarti da un tecnico professionista della tua zona, il quale dovrà effettuare un sopralluogo, dopo di che potreste ricercare una soluzione di gestione delle spese “tipo” caratura millesimale, che si esegue per gli edifici.
      Naturalmente dovrà essere detto tecnico a suggerirvi la soluzione giusta ed a includervi anche il vicino che non vuol pagare.
      Amedeu e c.

  164. Salve! nel 2010 io è mio marito abbiamo acquistato una porzione di immobile semindipendente consistente in fondo al piano terra, appartamento al primo piano e giardino. Il resto dei fondi del piano terra e il secondo e terzo piano appartengono ad una coppia che dispone anche dell’area esterna confinante alla nostra., che hanno comperato la loro porzione nel novembre 2006.Nel nostro giardino esiste un pozzo, dal quale attingiamo entrambi, noi solo per uso giardino e loro (5 persone in totale) per uso alimentare e per annaffiare l’orto. La pompa era in comune con elettricità a loro attaccata.ci hanno chiesto di cambiare pompa ma dato che abbiamo preso tempo, (per noi il cambio sarebbe una spesa inutile)la signora del piano di sopra ha fatto tagliare la tubatura che porta acqua alla mia proprietà entrando con l’imganno in mia assenza (ci aveva detto di dover controllare la pompa perché non funzionava bene, e noi eravamo assenti al momento dell’arrivo del tecnico).
    Ora, dopo la,rabbia del momento, ho fatto controllare tutte le trascrizioni e non esiste nessuna servitu trascritta.posso chiedere alla signora di staccarsi dal mio pozzo e di fare l’attacco con l’acquedotto comunale?
    La proprietà era unica un tempo.grazie anticipato

    • Per Monica.
      Devi farle scrivere da un legale di tua fiducia, in quanto, se il pozzo è nel tuo giardino, si sta appropriando di acqua non sua e può, con il tempio chiedere una prescrizione per avvenuta usucapione.
      Fra l’altro, dici, che usano l’acqua per alimentazione, e che la zona è servita dall’acquedotto comunale.
      Un tale uso comporta una pratica particolare presso la ASL di zona, con analisi periodiche: cosa che ci sembra non avvenga.
      Essendo il pozzo nel tuo giardino rimani corresponsabile del suo uso.
      Quindi cerca di risolvere la situazione.
      Amedeu e c.

  165. Buongiorno,
    mio marito ha da molti anni un terreno agricolo che non lavora e a cui non può accedere poichè è disabile al 100% e in carrozzina. Vorremmo poter accedere al terreno per sistemarlo ed utilizzarlo almeno d’estate per trovare un po’ di fresco. So che si può chiedere il passaggio attraverso la proprietà dei vicini ma poi manca completamente la strada d’accesso (si arrivava a piedi, ma per lui adesso è impossibile, serve per forza l’auto). La mia domanda: dato che c’è lo spazio fisico per costruirla, è possibile chiedere al Comune di costruire la strada? mio marito ha qualche diritto visto che è una sua proprietà ormai inaccessibile?
    Grazie infinite!

    • Per Isabella.
      Gli articoli 1032/1071 del codice civile trattano dei fondi interclusi e della possibilità del proprietario di avere una strada di accesso agli stessi.
      Non viene però previsto l’intervento delle amministrazioni pubbliche nella realizzazione delle strade di accesso.
      http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
      Fra l’altro, dati i tempi di magra che stiamo attraversando un comune non interverrà mai per tale strada.
      Rimane il fatto, che risolta la fase di passaggio, rimarrà completamente a vostro carico la realizzazione della stessa.
      Amedeu e c.

  166. Buona sera vorrei esporre un problema, abito in un appartamento situato al primo piano di una quadrifamigliare, il proprietario del l appartamento al piano terra ( che ha l ingresso indipendente ) vorrebbe avere le chiavi del portone , premetto che nel rogitoil vano scala è diviso al 50% ai 2 appartamenti posti al 1 piano.il propietario dell appartamento al piano terra ne ha diritto di entrare quando vuole?

    • Per Giovanna.
      Se questo tuo vicino non ha diritto di accedere al vano scala, in quanto non previsto da alcun contratto, non vediamo perchè debba richiederti la chiave del portone.
      A meno che, il medesimo, non abbia dei servizi tecnologici situati in detto vano (contatori Enel, autoclave o altro).
      In ogni caso, qualora lo stesso avesse necessità di eseguire dei lavori che interessano il suo appartamento, e deve accedere a detto vano, devi, in quell’occasione permettergli il passaggio e l’esecuzione dei lavori.
      http://www.coffeenews.it/accesso-e-passaggio-coattivo-in-un-fondo
      Amedeu e c.

  167. vorrei sapere se la richiesta tramite perizia o giudice di uso di una strada carrabile per accedere ad un proprio terreno intercluso riguarda solo i terreni agricoli o anche per proprietari di terreni non agricoli quindi edificabili con fabbricato. avendo un terreno con villetta interclusa, dal quale vi accedo solo a piedi tramite passaggi difficoltosi da altri terreni per 100 metri almeno e tramite verande, giardini altrui e villette gia costruite, con aperture di 4 cancelli privati almeno . avendo pero’ altresi ,la possibilita di accedervi da una strada laterale che esce su pubblica via, gia’ fatta che serve altre villette , puo’ un giudice concedere che anchio possa passare di li anche se non agricoltore o terreno agricolo? oltretutto il comune stesso quando rilascio le concessioni anni fa a costruire disse che sarei dovuto passare da questa strada carrabile, in quanto strada di piano , che pero’ è privata, pertanto il comune se ne lava le mani, e i proprietari della strada, alzano ognuno il prezzo per potervi accedere .

    • Per Luca.
      L’articolo 1051 del codice civile, che tratta “Del passaggio coattivo” nel caso di un fondo intercluso, non fa alcuna distinzione fra fondo agricolo o fondo urbano.
      Solamente l’articolo 1052, che parla “Del passaggio coattivo a favore di fondo non intercluso” chiarisce che può essere concesso per esigenze legate all’agricoltura o all’industria.
      Ritornando all’articolo 1051, l’ultimo capoverso chiarisce che “Sono esenti da questa servitù le case, i cortili, i giardini e le aie ad esse attinenti”
      Se però esiste un viale laterale, tutto ciò viene superato.
      A nostro parere, potresti rivolgerti da un legale della tua zona per una eventuale richiesta giudiziale.
      Amedeu e c.

  168. Lo zio di mia moglie ha un terreno vicino al nostro , per passare passa sulla nostra strada dopo che noi gli abbiamo dato il permesso e che perde nel momento che vuole vendere il terreno , tenuto conto che in comune ci sono gia altri accordi per fare una strada per arrivare sulla propietà , ma le cose vanno per le lunghe. Lo zio ha trovato da vendere il terreno , l’acquirente ci ha chiesto di poter passare sulla nostra strada ‘avendo una certa fretta’ si è offerto di pagarci il diritto , tenendo conto che lui costruirebbe una casa con 3 appartamenti 2 di 80 mq. 1 di130mq.
    Quanto gli possiamo chiedere + o –

    • Per Andrea.
      Una valutazione che da lontano non possiamo farti: dipende dalla località, dalla Regione, dal valore del lotto ecc.
      Sono notizie che potrai avere da un tecnico della tua zona.
      Amedeu e c.

  169. Salve. Il proprietario di un terreno confinante la mia proprietà, gode di una servitù di passaggio da circa 30 anni, la quale gli permette di passare davanti casa sulla mia proprietà, per uno spazio di circa 4 m. di larghezza e circa 10 di lunghezza per raggiungere tale terreno incolto. faccio presente che sull’atto notarile della mia casa c’è chiaramente scritto che i proprietario di tale terreno, perderà tale servitù, non appena sarà realizzata la costruente strada pubblica che confina al suo terreno. Tale strada è stata realizzata da circa 15 anni, con una distanza dal terreno di circa 15 metri. Vani sono risultati gli inviti fatti al proprietario del terreno affinché realizzasse un nuovo ingresso dalla strada pubblica.
    Dopo averlo avvisato con una lettera, ho provveduto a chiudere tale servitù con un cancello. Faccio presente che il comune mi ha rilasciato un documento che nulla osta al realizzo di una strada che collega il suo terreno alla nuova strada pubblica. Ma il proprietario del terreno mi ha inviato una diffida minacciando che si muoverà per vie legali se non rimuovo il cancello. Sostenendo che tele distanza, circa 15 metri che separano il terreno dalla strada, non l’ho obbligato a creare tale passaggio.
    Faccio presente che l’atto però non menziona che dovrà passare dalla nuova strada, solo se questa sfiora il proprio terreno. Attendo una sua risposta la ringrazio anticipatamente.

    • Per Rocco.
      Logicamente dovremmo valutare l’atto e poi dare una risposta.
      Poichè il vicino si fa forte della minaccia di adire a vie legali, perchè non lo anticipi; recati da un tuo legale di zona portandogli in visione il suddetto atto, le planimetrie del lotto e della strada, ed eventuali fotografie della situazione in generale.
      Il tuo avvocato saprà dirt,i immediatamente, se è il caso di portarlo in causa.
      Amedeu e c.

  170. abito in un condominio. il vicino di casa che non fa parte del condominio e che abita al piano terra ,ha un aia esterna dove lui d’estate usa per starci praticamente mette gazzebo ci fa di tutto .praticamente lui si lamenta quando ci cade qualche indumento ho involontariamente cade qualcosa (tipo pinze o qualche tappo di bottiglia ecc ecc )come bisogna comportarsi con questa persone .perche insulta anche grazie anticipatamente

    • Per Santo.
      Se l’area è di sua proprietà ha diritto di starci e sfruttarla come gli pare (Sempre secondo le norme di legge consentite).
      Dovete stare attenti a non far cadere oggetti nel suo terreno, tanto più se sono pesanti e possono creare danni seri.
      Ciò non gli dà, però, il diritto di insultare le persone.
      Per recuperare gli oggetti caduti potete avvalervi dell’articolo 842 del codice civile
      http://www.coffeenews.it/accesso-e-passaggio-coattivo-in-un-fondo
      Relativamente alle ingiurie prendete delle precauzioni con un vostro legale, il quale vi dirà come meglio comportarvi.
      Amedeu e c.

  171. Salve

    Su un immobile che vorrei comprare pare ci sia una servitù da parte del comune di Novara ( città in cui si trova l’immobile), quali vincoli ci sono per un’ eventuale vendita odierna o futura? Cosa può chiedere nel corso di questi anni il comune? Può rivalersi sull’immobile??

    Grazie

    • Per Maria Pia.
      Per rispondere a tale domanda, devi informarti in cosa consiste tale servitù, e lo puoi fare presso l’ufficio dei Registri Immobiliari (Ex ipoteche).
      Può darsi che sia una semplice enfiteusi tramandabile da padre a figlio.
      Amedeu e c.

  172. Salve. Innanzitutto grazie per il servizio che da alla comunità.
    Ecco la mia situazione.
    Abbiamo costruito un nuovo ascensore nel condominio, e la sala macchine è accessibile dall’esterno, attraverso un giardino diviso fra due proprietari. Dobbiamo ora stabilire come dare l’accesso alla sala macchine per la manutenzione semestrale dell’ascensore. Ci sono due ipotesi. La prima è di accatastare una servitù di passo a carico di entrambi i proprietari e a favore di tutti i condomini, limitata all’accesso per manutenzione ascensore — questa operazione ha un costo per il notaio. La seconda è invece di mettere solo nel regolamento di condominio (da approvare all’unanimità) l’esistenza dell’obbligo da parte dei due proprietari a lasciar passare la manutenzione dell’ascensore ogni volta che ce ne sia bisogno — questa operazione non ha nessun costo.
    Alcuni condomini ritengono che la seconda ipotesi sia incompleta, poiché lascerebbe in sospeso un eventuale obbligo di definire al catasto (tavolare qui in Trentino) il diritto di passo per la manutenzione dell’ascensore. Altri avvocati hanno detto che invece la seconda ipotesi sarebbe pienamente legittima e definirebbe in maniera conclusiva la questione del diritto di passo per la manutenzione dell’ascensore.
    La domanda è la seguente: si può procedere con la seconda ipotesi, e ritenerla conclusiva della questione? Oppure dobbiamo obbligatoriamente accatastare (al tavolare, in Trentino) la servitù di passo limitatamente alla manutenzione dell’ascensore a favore di tutti i condomini?
    Grazie mille!
    –Enrico

    • Per Enrico.
      La prima ipotesi assumerebbe la totale efficacia solo se eseguita con rogito notarile seguito da una variazione catastale.
      La seconda ipotesi, anche a nostro parere, potrebbe andare bene, però, nel Regolamento Condominiale, dovreste ben specificare tale onere a carico dei due proprietari, specificando, inoltre, che in caso di compravendita gli stesso debbano citarlo nei relativi contratti.
      Amedeu e c.

  173. Grazie della pronta risposta!
    Nel frattempo i condomini hanno suggerito una terza ipotesi “a metà” fra le due indicate. Cioè indicare nel rogito notarile la servitù, ma senza fare una relativa variazione catastale. In questo caso, come suggerito da lei, bisogna indicare nel rogito notarile l’onere a carico dei due proprietari, in caso di compravendita, di citare la servitù nei relativi contratti.
    La mia domanda è la seguente. Quale è la formula da indicare nel rogito notarile che indichi tale onere?
    Grazie mille,

    • Per Enrico.
      La formula la metterà il notaio, in quanto casi del genere ne avrà affrontati a decine nella sua carriera.
      Affidatevi alla sua esperienza.
      Amedeu e c.

  174. salve – ho un problema circa dieci mesi fa ho comprato due pezzi di terreno agricoli adiacenti tra loro -cmplessivamente circa duecento mq -uno di questi terreni -esattamente quello che accede a via comunale -gravato di servitù prediale pedonale – ; stupidamente –ho eliminato la recinzione in rete che delimitava i due e che ben delimitava la reale ” larghezza ” della servitù esistente –al momento di rifare la recinzione –sempre in rete metallica – sono sorti problemi di larghezza ; insomma dagli ottanta centimetri antecedenti ora il vicino di terreno agricolo pretende non solo che io non rimetta la rete ma che essa sia di minimo 2,50 metri — Non ho intenzione di fare storie ma neppure passare per fesso –grazie Carmelo

    • Per Carmelo.
      Ti occorre l’aiuto di un tecnico professionista della tua zona, il quale verifichi contrattualmente ed al catasto le caratteristiche e la dicitura inerenti tale passo pedonale.
      Dopo di che, il tecnico, ti suggerirà cosa fare.
      Amedeu e c.

  175. Salve,
    ho acquistato un pezzo di terreno confinante con il cortile della mia casa che ha un suo accesso carrabile sulla strada pubblica,mediante frazionamento di un fondo che precedentemente era stato già frazionato dal venditore in tre parti di cui una è stata venduta e l’altra essendovi un varco pedonale su un parcheggio comunale che è stato creato mediante esproprio è diventata una particella a sè stante. Chiedo posso vantare su questa particella servitù di passaggio per il varco sul parcheggio comunale? Nel mio atto si precisa che il terreno è stato comprato con tutte le servitù attive e passive della particella di origine.
    Grazie

    • Per Luigi.
      Puoi vantare la servitù di passaggio su questa terza particella, se nell’atto di acquisto con il proprietario della medesima e delle altre due particelle è stato posto il diritto di passaggio per te.
      Altrimenti tale diritto rimarrà solo per il venditore.
      Amedeu e c.

  176. Buongiorno, espongo il mio caso del quale gradirei gentilmente un suo parere.
    Ho acquistato una casa comunale che ho ristrutturato. Questa casa ha un cancello, costruito dagli affittuari precedenti, che esiste da oltre 30 anni. Il mio vicino mi ha fatto causa perchè sostiene che il confine catastale rientra nella mia proprietà di circa 70 cm, ostruendomi quindi in parte l’accesso.
    Siamo al punto in cui deve venire il CTU. Secondo la sua esperienza, quante possibilità ho che il CTU riscontri che quello è effettivamente l’ingresso della mia abitazione? O meglio, esiste la possibilità che il CTU consideri valido inequivocabilmente il solo confine catastale??
    L a ringrazio fin d’ora se mi vorrà rispondere e la saluto cordialmente.
    Chiara

    • Per Chiara.
      Il CTU nominato dal Giudice arriva ad una conclusione tecnica studiando attentamente le pratiche e confrontandole con la situazione reale.
      Sarebbe come indovinare se un processo sarà a favore di Tizio anzichè di Caio.
      Per cu,i non abbiamo gli elementi che ha invece il CTU per darti una risposta attendibile.
      Amedeu e c.

  177. Buongiorno, espongo il mio caso del quale gradirei gentilmente un suo parere.
    Sono proprietario di un appartamento con giardino confinante con altra proprietà privata, sul cui giardino è stato realizzato, oltre trenta anni fa, un pozzo.
    Tale pozzo è stato, dalla sua origine, utilizzato per l’irrigazione dei giardini, oltre che dal proprietario del pozzo stesso, anche dal sottoscritto e da un altro proprietario confinante, mediante proprie condotte e pompe autonome.
    il proprietario del pozzo recentemente, ha prima verbalmente invitato entrambi i confinanti a rimuovere le pompe, al fine di rendere libero il suo pozzo, successivamente, a seguito del mio rifiuto, ci ha comunicato mediante raccomandata r.r. la sua intenzione a chiudere il pozzo invitando entrambi, per mero spirito di buon vicinato a collaborare per tale chiusura.
    Chiaramente ciò comporterà un danno sia al sottoscritto che all’altro confinante.
    Come ci dovremmo comportare al fine di non perdere i nostri diritti di irrigazione dei giardini, visto che è vietato l’uso dell’acquedotto pubblico per irrigare orti e giardini?
    La ringrazio fin d’ora se mi vorrà rispondere e la saluto cordialmente
    Maurizio

    • Per Maurizio.
      Sono questioni che immancabilmente finiscono per vie legali con dispendio di soldi e di molto tempo.
      Sarebbe consigliabile, dato che ce lo hai richiesto, trovare un accordo bonario con il vicino, magari proponendogli di effettuare determinate sistemazioni, per le quali il medesimo possa essere interessato
      Usando tale pozzo da più di 20 anni, vi ha fatto acquistare una servitù per usucapione, ma il fatto che si trovi in proprietà altrui non è certo un punto a vostro favore e vi porterebbe, in futuro, nel caso di un controllo all’impianto di adduzione, a scontrarvi continuamente con il vicino.
      Quindi la soluzione bonaria è sempre la più auspicabile.
      Amedeu e c.

  178. Buongiorno,
    volevo sottoporvi una questione complessa che mi sta capitando. Ho acquistato un appartamento in una villa che in parte era già stata venduta. In particolare all piano terra del villino c’ è un altro proprietario che il giorno dopo il rogito mi ha minacciata dicendomi che le tubature di scarico della fogna del mio appartamento passano sotto la sua tavernetta e che ero tenuta a spostarle, in quanto lui nel suo atto notarile ha specificato che acquistava la casa priva di qualsiasi servitù e che i proprietari si impegnavano a spese loro a spostare tutti gli impianti.
    Tenuto conto che ho acquistato nello stato di fatto e di diritto in cui si trovava, che non potevo conoscere i patti con i venditori, perchè mi devo aggravare di onere così alto? Sono in difetto? cosa posso fare?

    • Per Giovanna.
      A nostro parere la questione si pone fra il nuovo proprietario ed il venditore, e tu sei esclusa da tale controversia, tanto più se nel tuo rogito non compare alcun accenno a tale servitù.
      Non riteniamo giusto che tu debba pagare per altri.
      Contatta, comunque, un legale della tua zona, il quale, nel caso di difficoltà insormontabili, potrebbe anche optare per la richiesta di nullità del tuo atto.
      Amedeu e c.

  179. Salve,
    Vorrei un parere riguardo a un problema sorto per una servitù di passaggio dopo l’acquisto, da parte della mia famiglia,di un nuovo terreno con rustico.
    Il nostro terreno sarebbe quello dominante, e per circa 6 metri (in lunghezza) sfruttiamo un fondo servente. La strada è però di 2.70 metri, insospettito ho cercato la mappa catastale e l’ atto d’acquisto del precedente propetario: dalla mappa si evince chiaramente che non è stata rispettata la dimensione originale del passaggio, mentre dall ‘atto ne ho avuto conferma, dovremmo essere serviti da una strada larga circa 4 metri. Ho fatto presente questo al mio vicino e lui, tramite il suo tecnico mi ha fatto sapere che la mappa non è probatoria, e l’atto d’acquisto del precedente propetario per loro non ha importanza, in poche parole vogliono l’atto di costituzione della servitù. Essendo una servitù nata prima del 1900, siccome è già riportata nella mappa catastale risalente al 1906, temo di passare giornate all’archivio storico della mia provincia senza ottenere il documento sperato.
    Prima di partire con la ricerca volevo avere qualche parere: è corretta la loro resistenza nell’ adeguare la strada come specificato da mappa? Il documento (essendo indicata nella mappa) esiste, indica le corrette dimensioni e posso davvero sperare di trovarlo nell’archivio storico?
    Ringrazio anticipatamente.

    • Per Dario.
      A parere nostro, non devi effettuare ricerche lunghissime presso l’ufficio dei registri immobiliari (Ex ipoteche) o presso l’archivio storico, ma ti sarà sufficiente cercare di rintracciare l’atto originario nel quale è stata costituita tale servitù ()E per questo potrai trovare delle difficoltà).
      Dopo di che, dovrai seguire gli atti di vendita successivi e relativi a detto terreno, e controllare se in essi è riportata la formula:”…….. La vendita avviene con tutti gli annessi e connessi, diritti, ragioni, accessori, pertinenze, servitù attive e passive, ecc…….”
      Amedeu e c.

      • Grazie per la risposta Amedeu,
        Non mi è chiaro come rintracciare l’atto originario nel quale è stata costituita la servitù.
        Deve esistere siccome è segnata in mappa catastale (del 1906) con tratteggio, il mio problema è trovarlo.
        Grazie per la gentile artenzione.

        • Per Dario.
          Se è segnato con tratteggio al catasto, non è detto che esista un contratto che costituisce tale servitù, ma può essere solamente un sentiero riscontrato dai tecnici catastali in fase di revisione e rifacimento delle mappe catastali, basandosi, appunto sullo stato di fatto.
          Leggi attentamente il contenuto di questo link e vedi se ti può aiutare
          http://www.libraiuris.it/index.php?option=com_content&view=article&id=98:le-servitu-di-passaggio&catid=45:proprieta-e-possesso&Itemid=66
          Amedeu e c.

          • Ho letto l’ articolo,
            ma se la servitù è stata acquisita per usucapione non esiste atto che la certifichi?
            Quindi il mio vicino mi ha chiesto un documento che forse non esiste?
            Se fosse così come posso dimostrare il mio diritto di passaggio con strada a 4 metri anziché 2.7 metri attuali? Come mi dovrei comportare?
            Grazie per la gentile attenzione.

          • Per Dario.
            L’usucapione viene acquista trascorsi 20 anni, se in mala fede, però la sua regolarizzazione avviene mediante atto di un giudice, di solito su intervento di un avvocato di parte.
            Presso l’ufficio Ex ipoteche dovresti trovare le servitù trascritte nei registri.(Ammesso che ciò sia avvenuto).
            Comunque ti conviene fare eseguire queste verifiche da un tecnico: un geometra va più che bene.
            Amedeu e c.

  180. Salve,
    nel novembre del 2013 ho acquistato una casa indipendente in centro città, poco dopo tramite un vicino di casa, mi accorgo che l’immobile non è allacciato alla fognatura Comunale.
    Consideri che nel progetto in sanatoria, consegnatomi dai venditori, è espressamente indicato che “l’approvvigionamento idrico e lo smaltimento dei liquami avviene rispettivamente tramite rete fognaria comunale”…..ma ovviamento così non è. Inoltre il pozzo a tenuta che insiste nella mia proprietà, non autorizzato affatto. Secondo lei posso arrivare – tramite vie legali – alla risoluzione del contratto?

  181. Salve, avrei bisogno di un aiuto. Ho da poco acquistato un immobile degli anni 70. Durante i lavori di ristrutturazione (ho fatto abbattere delle pareti e rifatto tutti gli impianti) un’operaio dell’impresa ha preso un filo di corrente (per fortuna aveva le protezioni e non ha riportato danni) ed ho così scoperto che nelle pareti di casa mia passano 2 fili che portano la corrente al mio vicino di casa. I fili passano dalla porta di ingresso allo studio e poi attraverso la mia camera da letto ad altezza 190cm. Inoltre non ci sono corrugati o altro è il vecchio filtubo messo dentro il cemento (nemmeno in profondità). Il vicino in realtà sono circa 14 anni che non vive lì, ed anche se dovrebbe avere il distacco dall’ENEL(credo ma non ne sono sicuro) il filo porta comunque corrente (credo che l’enel non distacchi fisicamente i contatori ma riduca solo i kw). Alla luce di tutto ciò io non vorrei quel filo dentro casa mia, in quanto lo ritengo pericoloso per non dire che anche facendo delle canaline sarebbe MOLTO antiestetico, ed inoltre mi inibirebbe di attaccare qualsivoglia quadro o altro accessorio da parete pena il rischio di folgorazione, senza contare che non è stato tirato fuori tutto e quindi non so nemmeno a che altezza e che percorso faccia nella mia camera da letto (sembrerebbe che i fili scendano piu in basso) che era stata già intonacata e ridipinta (quindi per scoprirlo dovrei sfasciare 1 o 2 pareti almeno…). L’appartamento del vicino ha una entrata indipendente (quindi ci sarebbe la possibilità di farsi portare fuori il contatore) mentre il mio è nel condominio (dove sono attualmente collocati tutti i contatori).
    Posso rimuovere io o far rimuovere a lui detti cavi anche in virtù dell’art 1061 (servitu non apperenti)? (gli avevo anche chiesto di spostare i cavi sulle pareti esterne nel condominio (e poi in parte il cavo passerebbe anche all’esterno per arrivare a casa sua, così da non avere i pericoli del vecchio cavo) ma lui ha detto “sto bene così”.. non so cosa fare né cosa posso o non posso fare. Grazie in anticipo.

    • Per Saverio.
      A nostro parere hai due vie da seguire.
      La prima consiste nel fargli scrivere da un tuo legale, che gli farà presente del guaio avvenuto all’operaio, salvo per puro caso, in quanto la corrente è tarata al minimo per contatore staccato.
      Si tratta di un pericolo che devi eliminare e per il quale l’avvocato può fare molto.
      La seconda via, di ripiego, consiste nel realizzare una contro parete in forati da cm 8 o in cartongesso, ma comunque sempre distaccata dai muri preesistenti.
      Valuta secondo la tua convenienza.
      Amedeu e c.

      • Ma lui sarebbe tenuto alle spese di messa a norma e di messa in sicurezza del cavo? All’articolo 1061 (servitu non apparenti) non posso proprio appellarmi per fargli togliere quel cavo? Intanto grazie mille

  182. Buongiorno
    nel 2006 ho acquistato una porzione di cascina (piano terra e piano primo) nella quale vi è una scala su cui esiste una servitù di passaggio da parte del mio vicino per l’accesso al piano superiore (come da atto notarile del 1962): tale scala si trova nel loggiato di mia proprietà.
    Nel 2007 io e lo stesso vicino abbiamo frazionato le nostre porzioni di fabbricato in 2 parti uguali per tutta altezza mediante permuta in modo da poter rendere indipendenti le stesse e provvedere ad eventuali lavori di ristrutturazione: si consideri infatti che originariamente le relative parti al piano terra non erano congruenti con le parti al piano primo; per cui, io ho ceduto metà camera al piano primo e lui ha ceduto metà cucina al piano terra; ovviamente nel mio mappale è rimasta la famosa scala sulla quale vi è servitù di passaggio.
    Adesso io dovrei vendere la mia parte ma ovviamente l’eventuale acquirente vorrebbe estinguere tale servitù per poter procedere alla ristrutturazione chiudendo il loggiato nel quale insiste la scala.
    Considerando che i rapporti tra me e il mio vicino sono buoni e considerando che lo stesso vicino è conscio che la stessa cascina deve essere ristrutturata (p.s.: il comune nel 2006 l’ha dichiarata inagibile per mancanza di servizi igienici e per ragioni strutturali): come posso far rinunciare il vicino alla servitù di passaggio in modo da tutelare l’eventuale acquirente? Basta una semplice scrittura non vidimata da notaio?
    Grazie mille

    • Per Francesco.
      Se la servitù è stata creata per contratto, serve un altro atto per toglierla.
      Però, come tu affermi, avete frazionato le due proprietà in maniera diversa, per cui a detto frazionamento sarà seguito un contratto redatto da un notaio.
      Occorre vedere detto atto, cosa contiene e verificare se la scala ha perso le caratteristiche di passaggio per il vicino (Per esempio se la scala è rimasta completamente interclusa nel tuo lotto, con accesso da un tratto di terreno sul quale non è mai gravata alcuna servitù).
      Verifiche che ti può fare un tecnico professionista della tua zona.
      Amedeu e c.

      • Buongiorno
        qualora volessi togliere dalla scala di mia proprietà il diritto di passaggio e provvedessi a realizzare una nuova scala nella proprietà del mio vicino (che serva solo lui per evitare il passaggio nella mia proprietà), lui si può rifiutare?
        Nel caso accettasse, io dovrei pagare solo le spese per la realizzazione della scala o il vicino potrebbe richiedere un ulteriore compenso economico?
        Grazie

        • Per Francesco.
          la proposta, fatta così come ce la esponi, sembra più che congrua.
          Il fatto è che tutto dipende dal maggior valore che può derivare alla tua proprietà da tale soluzione tecnica e da quanto invece possa derivare di negativo a quella del vicino.
          Va effettuato un sopralluogo e calcolato i diversi fattori, tipo l’impatto ambientale ed estetico sulle due parti di edificio, la vista panoramica o meno, ecc.
          Tutti fattori che possono incidere sul dare ed avere in tale trattativa.
          Amedeu e c.

  183. Buongiorno
    nel 2006 ho acquistato una porzione di cascina nella quale vi è una scala che permette al mio vicino di accedere ai vani posti al piano superiore. Ho scoperto che tale servitù di passaggio è indicata in un vecchio atto nel 1962.
    Nello stesso 2006, io e il mio vicino abbiamo richiesto ed ottenuto dal comune la dichiarazione di inagibilità dell’intero fabbricato dovuta sia alla mancanza dei servizi igienici e che per ragioni strutturali.
    Intenzionati a ristrutturare la cascina, nel 2007 abbiamo provveduto alla permuta di un vano ciascuno in modo tale da dividere in 2 parti uguali il fabbricato per tutta altezza: per meglio capire la situazione, la mia proprietà corrispondeva ad 1 vano al piano terra e 2 vani al piano primo, mentre la proprietà del mio vicino corrispondeva a 2 vani al piano terra ed 1 vano al piano primo… così con la permuta è risultato che io sono proprietario di 1,5 vani al piano terra ed 1.5 al piano primo; la stessa cosa vale per il vicino.
    Purtroppo però non abbiamo più provveduto alla ristrutturazione.
    Adesso io devo vendere la mia porzione, ma giustamente l’acquirente vorrebbe togliere la servitù di passaggio sulla scala.
    Premesso che i rapporti con il vicino sono ottimi e che lo stesso è consapevole che il fabbricato deve essere prima o poi ristrutturato e considerando che per una maggiore fruibilità delle abitazioni sarebbe meglio realizzare 2 scale indipendenti, volevo sapere cosa dovrei fare per togliere tale servitù prima di andare all’atto di vendita della mia porzione; basta una semplice carta firmata dal vicino in cui dichiara la rinuncia alla servitù, per poi inserire la stessa nell’atto di vendita a terzi?
    Grazie

  184. buonasera volevo un’informazione io e mio fratello abitiamo nella stessa palazzina di 2 appartamenti ricevuti in donazione da mio padre, in comune abbiamo un pozzo che si trova sul terreno di mio fratello sul contratto notarile c’è scritto che tra me e mio fratello c’è diritto di servitu’ di passaggio perpetuo di attingere acqua al pozzo premetto che il pozzo e artesiano fuori dal pozzo mio padre fece mettere un rubinetto per prendere l’acqua adesso con mio fratello non abbiamo buoni rapporti che ricevo i peggio dispetti pochi giorni fa mi sono accorta che mi ha tolto il rubinetto che usciva dal pozzo che dice che io vicino al pozzo non ci devo andare perche’ un po’ di tempo fa abbiamo fatto una tubazione in pvc che per comodita’ per innaffiare l’orto ho messo il rubinetto sulla mia proprieta ‘la domanda è questa lo puo’ fare togliere il rubinetto e la servitu’ di passaggio per andare al pozzo? ringrazio anticipatamente

    • Per Maria.
      La prima cosa che diciamo a tutti o lettori, e l’obbligo di andare d’accordo con i vicine, e tutto si sistemerà
      Il fatto che siate fratelli, è ancor più necessario e dovrebbe essere più facile.
      Per la servitù, devi recarti da un legale della tua zona portandogli in visione il contratto, ed egli ti consiglierà per il meglio.
      Amedeu e c.

  185. Salve,
    a giugno 2013 ho comprato casa all’asta. Il problema che nel bando d’asta c’era scritto che doveva essere costituita una servitù di passo carrabile ed di internamento di tubazioni (fognature,luce,gas), gravante su un lotto facente parte dell’esecuzione appartenente ad un unico proprietario (destinazione padre di famiglia). Noi pensavamo fosse una cosa da poco.Trattasi di fondo intercluso.
    Ho già sentito il mio avvocato che purtroppo mi dice che l’unica soluzione è una sentenza costitutiva(visto che il proprietario non me la può concedere perchè ha il bene all’asta) che comporta il dispendio di tanto denaro e di almeno 3 anni.
    Ora mi chiedo, la servitù non si può considerare già sorta grazie alla destinazione del padre di famiglia, senza il bisogno di fare la causa.
    Grazie per un parere.
    Andrea

    • Per Andrea.
      La servitù, come l’usucapione, si costituisce dopo 20 anni se in mala fede.
      Per renderla efficace, spiegata in parole semplici, va regolarizzata tramite un intervento giudiziale che ne prenda atto.
      Amedeu e c.

  186. Salve; innanzitutto grazie per tutto il vostro impegno. E’ davvero utile per tanti cittadini come me ” intrappolati” tra leggi e diritti / doveri non sempre semplici da comprendere.
    Sinteticamente espongo il mio caso: 2 anni fa ho concesso una servitù di passaggio su una mia strada privata al proprietario di un fondo ” x” divenuto intercluso dopo un frazionamento con il fondo del proprio genitore.
    Un altro vicino, però non concede la servitù per un ultimo tratto di strada – di sua proprietà. che “x” deve percorrere per arrivare al proprio cancello –
    Ho saputo che “x” vuole arginare il problema facendosi dare un a parte del terreno del proprio genitore in modo tale da aprire il varco di accesso 15 m. prima di quello attuale, ossia sulla mia proprietà. Ma io non sono d’accordo: ho concesso la servitù necessaria ad un certa particella; se x ora la modifica acquisendo nuovi terreni non sono mica tanuta a farlo passare, Vero?
    Vi prego di rispondere il prima possibile, domani pomerigio ho un incontro con i vari confinanti.

    Grazie , Giovanna

    • Per Giovanna A.
      Un eventuale servitù di passaggio può costituirsi alla seguente condizione “….. Il passaggio deve essere stabilito in quella parte di fondo per cui l’accesso alla pubblica via risulti il più breve e di minor danno per il fondo servente……”
      Questo fa parte dell’articolo dal quale ci hai scritto,ed è un punto che potresti valutare ed eventualmente sostenere.
      Per il resto, la situazione è complessa, in quanto si passa da un frazionamento di proprietà ad una compravendita di nuovi terreni, per cui devi illustrare attentamente la situazione ad un legale della tua zona con planimetrie alla mano.
      Amedeu e c.

  187. Ho comprato due anni fa appartamento in villetta bifamiliare (appartamento piano terra con cortile di proprietà esclusiva). I signori del primo piano hanno servitù di passaggio per accedere al loro garage e per la scala che porta alla loro appartamento (passaggi posti all’ingresso del cortile). Ora i signori continuano a sostenere che il cortile è anche loro e che l’esclusività è relativa. Abbiamo inoltre in comune contatore dell’acqua che risulta essere intestato a mio nome. Da quando ho comprato appartamento, ho chiesto subito che mi fornissero loro consumi dell’acqua per fare esatta ripartizione delle spese e dei consumi, ma nulla… Ora pretendono che sia io a mie spese a predisporre contatore acqua per loro. Hanno ragione ? … Sottolineo che continuano a non pagarmi l’acqua… Cosa posso fare ? … Grazie per l’aiuto!

  188. Salve, ho un terreno di 50 mq dove grava la servitù di passaggio a favore dei miei vicini, ora, io vorrei parcheggiare la macchina davanti al mio garage, dove c’è la gravante della servitù a favore loro, la quale, non ostacola alcun modo il passaggio, perché di fatto, con le macchina ci entrano e ci escono ugualmente, ma mi stanno contestando insistemente, che non vogliono anche se non arreca loro nessun ostacolo, ma solo perché per legge non la posso mettere, vorrei sapere chi dei due ha ragione…mi sembra improbabile che su terra di mia proprietà non possa mettere qualcosa di mia, visto che non ostacola nessuno. Grazie

    • Per Dario.
      Devi ricercare e leggere attentamente il contratto con il quale si è costituita tale servitù.
      Dalle risultanze di tali visura dovrebbero emergere le caratteristiche del passo: se per esempio il terreno ha una larghezza di 3 metri e tu ci parcheggi la macchina, è logico che impedisci il passaggio agli altri ed incorri in un atto di emulazione, proibito dal Codice Civile
      http://www.coffeenews.it/cosa-sono-gli-atti-di-emulazione
      Altra cosa, invece, è se la larghezza del giardino è, per esempio, di 6 metri, per cui potresti parcheggiare di lato la macchina e non impedire il passaggio ai vicini.
      Amedeu e c.

      • Grazie della risposta !! nel contratto è scritto così:

        Vi è annessa in proprietà esclusiva una piccola area di terreno, di circa mq 50 catastali, di forma quadrangolare. Si precisa che detta area è gravata da servitù di passo pedonale e carrabile a favore della proprietà di x.

        • Per Dario.
          Se non vi sono altre postille nei contratti degli attuali proprietari, la situazione è questa:
          X (Fondo dominante) ha la la facoltà del passaggio pedonale e carrabile, ma non quello di lasciare l’auto su detto passaggio.
          Al di fuori del passaggio carrabile, che deve essere agevole, il proprietario esclusivo di tale area (Fondo servente), ha la possibilità di servirsene per l’uso consueto, che da quanto è scritto nel contratto, non esclude, appunto, di lasciare l’auto nel terreno residuo a detto passaggio.
          Amedeu e c.

          • Grazie Mille della risposta, mi è stata molto utile, sa per caso, se c’è una misurazione specifica che io debba lasciare per il passo, cosicché la mia macchina non intralci il carrabile, oppure, posso parcheggiarla lasciando libero il cancello?

          • Per Dario.
            No, Riteniamo che stia al buon senso delle persone lasciare il passaggio sufficiente per passare e fare manovra senza rigare l’auto.
            Amedeu e c.

  189. Buongiorno, se possibile vorrei avere un parere su come risolvere la mia situazione. Il mio compagno deve iniziare i lavori per ristrutturare e ampliare un appartamento al piano terra di una casa indipendente di proprietà del padre (che vive da oltre 30 anni al piano superiore), l’ok ai lavori dipende dall’allaccio fognario. La vicina di casa sul cui terreno (privato) passa la fognatura che poi si collega alla pubblica non vuole permetterci di allacciarci alla fognatura anche se il padre del mio compagno oltre 30 anni fa ha pagato una quota al padre della vicina per potersi allacciare (di ciò abbiamo anche un documento firmato).
    Vorrei sapere che diritti possiamo far valere perchè non abbiamo altre possibilità di allaccio e la vicina minaccia vie legali, alle quali peraltro credo si arriverà. Cosa possiamo fare???
    Grazie
    Michyg

    • Per Michyg.
      Puoi chiedere di applicare la servitù coattiva o meglio lo “Scarico coattivo” di cui agli articoli 1043/1046 del codice civile.
      Amedeu e c.

  190. Ciao, vorrei un chiarimento. Da una strada comunale per andare su un’altra strada comunale è possibile oltrepassare il cortile di un condominio non recintato e senza cancelli? Vorrei anche far presente che il suddetto cortile da sempre, e con sempre intendo da oltre 40 anni, è usato da auto e pedoni per accorciare la strada per immettersi nella strada principale. Ti ringrazio anticipatamente per la risposta.

    • Per Monica.
      In caso di privati, una servitù di passo la si crea anche per usucapione ventennale, purchè sia esercitata pubblicamente, continuamente e pacificamente.
      Nel caso che ci prospetti sembra che vi sia un interesse pubblico più che privato, per cui la questione dovrebbe essere sottoposta agli enti proprietari delle due strade, che probabilmente avranno della difficoltà a creare una nuova apertura regolamentata a tutti gli effetti, su strade pubbliche.
      Amedeu e c.

  191. Buongiorno, ho da circa un’anno acquistato un immobile in centro storico e durante alcuni lavori di ristrutturazione regolarmente denunciati abbiamo tagliato un cavo di corrente passante nel mio corridoio e ci siamo accorti così che quella era la linea dei proprietari dell’appartamento sopra a noi. Abbiamo diritto a chiedere la rimozione del cavo a spese dei proprietari della linea elettrica? P.s. Si tratta di una piccola abitazione con solo tre condomini quindi non ha un amministratore.

    • Per Paolo.
      Una linea elettrica non di tua proprietà può causare anche incidenti gravi, per cui sarebbe opportuno sollecitare il vicino a tagliare detta linea ed a passarne un’altra nella sua proprietà.
      Cerca un accordo amichevole parlandoci, e nel caso di diniego devi fargli scrivere da un legale.
      A quel punto, cerca di individuare bene il tracciato della linea, ed all’occorrenza chiedi anche la certificazione scritta di un tuo elettricista.
      Amedeu e c.

  192. Sono in possesso di in atto notarile datato 2/1/1961 in cui mio padre e mia madre acquistano un terreno agricolo per costruirvi una casa che purtroppo si trova a 100 metri dalla strada principale e per disposizione notarile il venditore lascia indietro due strisce di terra di m. 2.5 per parte lungo il confine (totale m. 5 ) come servitù prediale per raggiungere il terzo fondo ( il nostro) . La suddetta strada bianca è stata utilizzata e sistemata soltanto dalla mia famiglia mentre per il passaggio anche dai contadini che lavoravano i fondi, ma non dal primo che aveva accorpato anche il secondo e lo aveva cintato con due accessi nella via maestra. Nel luglio 2014 il proprietario del primo e secondo fondo ha aperto un passo carraio in questa servitù. Domanda ma l’essere trascorsi più di 20 anni c.c. art 1073 non prescrive il passaggio sulla strada? Cosa devo fare?

    • Per Flavio.
      Dal poco che ci dici non ci risulta chiara la situazione.
      Comunque, a nostro parere ed in linea generale, se esiste fin dal 1961 una servitù di passo su di una strada larga 5 metri, utilizzata in tutti questi anni dai vicini e da te, anche se la manutenzione l’ha effettuata la tua famiglia, i detti vicini conservano il diritto a detta servitù, se lo hanno esercitato pacificamente, pubblicamente e continuamente per più di 20 anni.
      Altri proprietari che intendano (Per qualsiasi azione vogliano fare), per ottenere il godimento di tale servitù devono essere autorizzati da te e dai vicini di cui sopra detto.
      Amedeu e c.

      • chiarisco meglio:” faccio un disegno per spiegare meglio
        __________________
        I II I
        I A II B I
        I_______ II________I
        I D II E I
        I II________I
        I _______II*___F___I
        I C II G I
        I II I
        I_______II________ I

        W
        ___________________

        questi sono i lotti C D E F G il mio è il E col la servitù in mezzo acquistato nel 1961

        originariamente F e G vengono unificati e aprono due accessi sulla via W e li utilizzano fino al 1985
        Il successivo aquirente dei lotti F-G utilizza gli accessi alla via W fino al 2014 dopodichè apre un passo carraio nella servitù in F dove ho messo l’asterisco.
        premesso che il proprietario di F-G non ha mai utilizzato la servitù , questa non decade? e il passo carraio può aprirlo senza consenso degli altri comproprietari A-B-D-E-C ?
        Spero di essere stato più chiaro
        grazie

        • Per Flavio.
          Ci dispiace non poterti dare la risposta che desideri, ma non si riesce a comprendere bene la situazione neppure dalla tua nuova spiegazione.
          Ti consigliamo di rivolgerti da un tecnico professionista della tua zona che dopo un sopralluogo, saprà accontentarti sicuramente.
          Amedeu e c.

  193. Salve,
    Ho acquistato da poco una villetta collegata alla strada principale tramite uno stradello privato di poche decine di metri. Questa via costeggia un muro di recinzione e contenimento del vicino che ha installato il contatore del gas metano sulla facciata che dà sulla mia proprietà. Tecnicamente il contatore è nel suo, tuttavia per poterlo leggere è necessario per i tecnici accedere alla mia proprietà.
    Questa situazione oltre che fastidiosa mi porta anche un danno in quanto mi inibisce lavori di rifacimento che sarebbero in realtà necessari.
    Ho già provato a procedere bonariamente chiedendo lo spostamento, ma una volta arrivato il preventivo dell’ente erogatore il vicino si è irrigidito dicendo che non paga e non sposta nulla (malgrado mi sia anche offerto di partecipare alla spesa per sbloccare la situazione.
    Cosa posso fare?

    • Per Rossano.
      Prova a parlare con i tecnici dell’ente gestore del gas e spiegagli la situazione.
      Pur essendo una questione privata, a nostro avviso difficile da risolversi, può darsi che trovino il sistema per fare spostare al vicino detto contatore.
      Amedeu e c.

  194. Buongiorno,
    oggi e’ successo un pandemonio!!!!
    Mi spiego meglio: ho una casa coloniale di 3 proprieta’ di cui la mia e’ la prima. Devo dare il passaggio alla proprieta’ di mezzo e forse anche all’ultima. Perche’ forse? Perchè questa proprieta’ ha l’accesso anche da un’altra parte e pero’ continuano a passare nel mio cortile tra l’altro aprendo e immancabilmente sbattendo il cancello. Io stamani ho ripreso per l’ennesima volta il vicino chiedendo di essere piu’ rispettoso delle cose altrui e poi ognuno e’ andato al lavoro. Piu’ tardi mia moglie e’ arrivata con la macchina carica della spesa dal supermercato e ha fermato la macchina in cortile per scaricarla ma prima per ragioni prettamente femminili e’ dovuta andare in bagno. A questo punto visto che la macchina e’ rimasta ferma alcuni minuti il vicino ha preso la sua e trombettando insistentemente voleva uscire.
    Mia moglie, dopo essersi rivestita, ha spostato la macchina, ma ignara del diverbio avuto da me sul mattino ha ricordato ai vicini che nel frattempo erano scesi tutti, padre, suocera, nuora, bambini ecc… che si trovavano su una proprieta’ privata e che il nostro cancello non si doveva immancabilmente sbattere. SORPRESA…. avevano pure chiamato i Carabinieri che nel frattempo sono arrivati e che hanno poi calmato gli animi.
    Dopo avervi raccontato la “commedia all’italiana” avrei alcune domande da fare?
    1- come posso chiedere ai vicini di dimostrarmi il loro diritto di passaggio?
    2- se sono passati molti anni e naturalmente il vicino trovera’ testimoni che confermeranno che loro sono sempre passati dal mio cortile l’usocapione e’ automatico o servono anche altre prove? io fino ad ora non ho voluto spendere tanti soldi da avvocati che fanno un’azione legale che dura anni e quindi ho sempre lasciato correre.
    3- il diritto di passaggio da il diritto al vicino di pretendere che io non possa neppure piu’ fermarmi per breve tempo nel mio cortile?
    4-Il cancello che continuano a sbattere devo motorizzarlo e dargli il telecomando? (consiglio datomi dai CC)
    Grazie per la sicura risposta.

    • Per Albero.
      Il suggerimento dei carabinieri è ottimo e ti risolverebbe una questione.
      Circa il diritto di passaggio, se il vicino lo ha esercitato per più di 20 anni, anche se in mala fede, al termine deve regolarizzarlo tramite un atto del giudice da ottenere tramite avvocato.
      E’ una pura formalità, in quanto l’usucapione in essere è già avvenuta, però è la giusta conclusione di una usucapione.
      Per il resto, la raccomandazione che diamo sempre alle persone, in questi casi, è di mantenere la calma e creare, anche se può essere difficile, dei rapporti di buon vicinato, in quanto, altrimenti, la convivenza diventa veramente difficile e, a nostro parere, non ne vale assolutamente la pena.
      Amedeu e c.

  195. Buonasera, dovrei acquistare un immobile degli 60, che possiede un giardino di proprieta’ di circa 400 metri, in questo giardino non recintato passa da molti anni un vicino per accedere al suo campo, che però non confina con la mia proprietà ma per accedere deve attraversare il mio giardino e altri terreni adiacenti, premetto che i vecchi proprietari hanno sempre lasciato passare il vicino poichè erano convinti che lui avesse una servitù di passaggio, cosa che lui sostiene ma che non risulta dalla planimetria delle particelle dell’ufficio del catasto.
    Tra la mia proprieta’ e la sua esiste un strada bianca che confina con il suo terreno e che sulla planimetria è indicata con un tratteggio come servitu’ per i campi, basterebbe solo creare un piccolo passaggio sul fosso.
    Se io acquisto l’immobile e chiudo il passaggio che il vicino usa da anni(piu’ di 20), in cosa vado incontro? ho il diritto di farlo?
    Consideri che se io faccio passare i mezzi agricoli, passerebbero a mezzo metro dalla porta di casa mia, con tutti i pericoli del caso,per noi e la bambina!
    Grazie mille.Cordiali Saluti.Monica.

    • Per Monica.
      Una servitù che esiste da più di 20 anni, anche se esercitata in mala fede, ma pubblicamente, continuamente e pacificamente, per usucapione diventa regolare.
      Non puoi assolutamente chiudere il passaggio, in quanto rischi una causa legale quasi sicuramente perdente.
      Per il resto cerca di trovare un accordo con detto vicino, per tutelar, più che altro, la sicurezza delle persone.
      Amedeu e c.

  196. Mio figlio ha appena acquistato un appartamento in una palazzina composta da tre proprietari. Nella cantina di sua proprietà è installato il contatore dell’acqua dei tre appartamenti. Il proprietario precedente aveva consegnato la
    chiave della cantina agli altri due proprietari. ora mio figlio vorrebbe impedire l’accesso alla sua proprietà da parte degli altri, ma così facendo impedisce anche la lettura del contatore. Ho guardato sul sito di Milanoblu ed il costo solo per l’uscita del preventivo è di circa € 500 + iva! Cosa consiglia di fare ?
    Sarebbe gradita una risposta urgente grazie. E se gli altri proprietari rifiutassero di pagare?

    • Per Enrica.
      Se gli altri proprietari si rifiutano di pagare, ti troverai costretta a mettere un legale, in quanto trattasi di questione privata regolata dal diritto privato.
      Come saprai, le cause sono lunghe e costose.
      Vale sempre la pena di cercare un accordo bonario.
      Amedeu e c.

  197. Mia moglie e altre 4 sorelle hanno una casa di campagna la quale era comunicante con la casa paterna dei genitore la cuale a estata divisa pero la casa de mia moglie per andare a le sofitta deve pasare su un corridoio del cugino de punto in bianco a chiuso la porta con le tavole evitando de ragiungere le sofitta lo puo fare cuesta servitu a piu de 40 anni grazie perdoni gli errori non sono italiano

    • Per Graziano.
      Da quello che ci sembra di comprendere, il cugino non poteva chiudere un passaggio aperto per servitù più che ventennale.
      Scatta delle fotografie e rivolgiti da un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  198. un fondo di forma rettangolare che confina con la via principale viene diviso in tre lotti A B C e sul lato sinistro viene lasciata una striscia di terreno sia da A – B – C perpendicolare alla via principale per raggiungere i fondi B e C.
    A acquista anche B e lo recinta e apre un passo carraio nella via principale.
    Non usa più la servitù per oltre 40 anni. Domanda ha perso la possibilità di usare la servitu art 1073 cc ? o l’art 1073 vale solo per i fondi dominanti?

    • Per Flavio.
      Se una servitù non viene più usata per oltre 20 anni decade.
      Però ti occorre l’atto finale di un giudice e di conseguenza l’intervento di un legale.
      Amedeu e c.

  199. Buongiorno,
    vi scrivo nella speranza che voi possiate darmi una soluzione al problema che sto per esporvi. Mio padre è proprietario di un uliveto per il cui accesso gode di una servitù prediale di passaggio presso un fondo vicino. Sino all’anno scorso nessun problema, finchè il proprietario del fondo servente non ha deciso di delimitare il passaggio con dei paletti riducendone la larghezza, a suo dire, a soli 2 metri. In realtà l’auto con cui mio padre vi si reca (una fiat punto vecchio modello) ci passa appena, tant’è che le fiancate presentano i graffi provocati dai paletti, che rendono difficoltoso e quando piove pure pericoloso il passaggio.è lecito tutto ciò?? La legge stabilisce la larghezza del passaggio? aiutatemi perchè questa storia sta diventando una guerra continua tra mio padre e il vicino. Vi ringrazio per la disponibilità.
    Cordiali Saluti
    Simona

    • Per Simona.
      Leggi attentamente gli ultimi 4 capoversi dell’articolo dal quale ci hai scritto, dopo di che contatta un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  200. Salve, ho un problema da risolvere: ho costruito una casa su un’appezzamento di terreno in cui c’è la servitù di passaggio ( circa 50 cm) con alcuni vicini e c’è anche una cisterna in comune da cui attingere che come da atto notarile serviva per attingere acqua per irrogazione delle viti ( nell’atto è specificato ” attingere acqua per sciogliere il rame per irrigazione delle viti” ). Partendo dal fatto che i miei vicini da tanti anni non usano più la cisterna e che nessuno di loro ha alberi o vitigni poichè hanno costruito una casa, oggi mi è arrivata la lettera dell’avvocato in cui rivendicano il diritto ( mai negato) di attingere acqua dalla cisterna. Come mi devo regolare??? grazie mille per la risposta…

    • Per Anna 78.
      Tale lettera è stata scritta, probabilmente, per interrompere i termini di decadenza di una servitù (In mala fede occorrono 20 anni) per adesso mai usata.
      Cosa fare dovete deciderlo voi: se sono più di 20 anni che il vicino non la usa potete, tramite un vostro legale, comunicare che detta servitù è decaduta per prescrizione e regolarizzarla tramite un successivo atto legale.
      Amedeu e c.

  201. Salve,
    Nel 1983 mio padre ha comperato un immobile gravante di servitù di Passaggio verso il fondo del vicino che gli serviva per andare sulla strada comunale . Tale fondo dominante però già nel 1983 era in possesso di una sua strada privata carrai che conduce sulla strada comunale, quindi la servitù di passaggio non è più stata utilizzata, ma nel 1996 mio padre disse con il vicino che aveva perso il diritto alla servitù ma per non litigare fecero una scrittura privata davanti al notaio dove si sposto sempre sul mio fondo la servitù di passaggio anche se tutt’ora questa servitù non viene utilizzata. Intorno al 2000 il fondo dominante cambia Ragione e sempre non viene utilizzata questa servitù. In questi giorni il mio vicino vuole mettere il cancello e rimuovere la rete perché vuole mantenere la servitù… La mia domanda è semplice posso impedire al mio vicino di passare sul mio fondo visto che ha una sua strada privata che lo porta sulla strada comunale?

    Grazie Mille

    • Per Giacomo.
      Nel 1996 potevate concludere la servitù di passaggio con la estinzione per mancato uso e tramite un vostro legale.
      Adesso, se l’atto è stato redatto nel 1996, i 20 anni per la prescrizione scadrebbero nel 2016.
      Ti consigliamo, comunque, di contattare un legale per sapere come comportarti nel frattempo.
      Amedeu e c.

  202. Salve.io avrei un problema dia discutere : ho acquistato poco piu di un mese fa un appartamento in una bifamiliare. L acesso ai cortili si fa da una stradina .appena arrivati prima c e il cortile di mia proprieta e si passa nel altro-degli altri(devo pecisare che prima di comprare ho sempre saputo che il cortile “degli altri “era in comune visto che sul loro atto di proprieta e inserito come confine, pero ci sarebbe da rettificare in base a un disegno).suponendo che il notaio rettifica l alro atto e io dovro dare il diritto di passaggio. Il mio cortile sia laltro e largo da far passare 2 macchine. .davanti alle mie cantine(piano seminterrato) c e il mio cortile di proprieta e di fronte c e un locale deposito dei miei vicini che adesso vogliono trasformare in un garage .io per il momento parcheggio davanti alle mie cantinex lasciare spazio per entrare anche nel loro cortile.Devo specificare che tra le contine e deposito ci sono cca 5,5/6metri .

    la mia domanda e “: se otterrà l’ autorizzazione x fare il garage e dira che non puo fare manovra x colpa della mia macchina io cosa devo fare? Altro posto x mettermi la macchina non c e l ho(sulla strada irregolarmente o un parcheggio a dustanza di 100 m).il deposito in questione e anche al piano superiore dove l entrata ci sarebbe direttamente dalla strada principale.
    Grazie anticipatamente

    • Per Dora.
      Rispondiamo ad ogni genere di domanda inerente le nostre materie, ma dobbiamo comprendere ciò che una persona desidera.
      Discorsi molto brevi e chiari e possibilmente senza X al posto di PER o … senza seguito.
      A presto.
      Amedeu e c.

  203. Buongiorno,
    Abitto in un cortile con 2 case, la mia e la prima quindi, il mio vicino per arrivare a casa sua, deve attraversare il cortile su quale ha il diritto di passaggio. Fino a circa 5 anni fa transitava sul cortile senza fermarsi, perche era un solo cancello automatico, nel fratempo lui si e chiuso con un altro cancello, e la mia domanda e ? Lui ha diritto di fermarsi nel cortile e scendere dalla machina per chiudere o aprire il suo cancello ? visto che fino a 5 anni fa era tutto libero e non si fermava.
    Grazie.

    • Per Petre.
      E’ un caso alquanto anomalo ed è difficile trovare un riscontro normativo.
      Comunque, per logica, se il vicino ha diritto di passaggio, non dovrebbe fermarsi e fare il proprio comodo, ma solo passare.
      Una questione che però potrai affrontare solo facendogli scrivere una lettera da un tuo legale.
      Amedeu e c.

  204. Salve,mio suocero a suo tempo effettuo’ una donazione di un’abitazione con giardino a mia moglie specificando sull’atto una sevitu’ di passaggio su relative particelle catastali per far accedere altri confinanti a terreni attigui.tale servitu non ha un ponticello di entrata diretto dalla strada principale e quindi gli altri proprietari passano sulla proprieta’ di mia moglie per arrivare alla servitu’ di passaggio.Posso obbligarli a farsi il ponte per accedere alla servitu’ di passaggio?Grazie

    • Per Giacinto.
      Se sono trascorsi più di 20 anni, questi vicini potrebbero sostenere l’acquisita servitù per usucapione.
      Comunque, recati, con gli atti che hai e con delle foto della zona, da un legale, che saprà consigliarti per il meglio.
      Amedeu e c.

  205. Venti anni fa (1994) ho venduto al Sig. Maurizio parte del mio terreno e nell’atto di compravendita è stata costituita una servitù di passaggioa favore del mio restante fondo perché era rimasto intercluso.
    Dopo 10 anni (2004) il Sig. Antonio ha comprato il terreno di Maurizio e nel recintarlo mi ha lasciato un libero e comodo passaggio largo 5m cosi come previsto nell’atto di compravendita.
    Dopo un anno (2005) Antonio ha venduto il terreno ed il nuovo proprietario ha posto una sbarra,che di giorno restava aperta, per impedire che le coppiette si appartassero la sera.
    Nel 2014 (dopo nove anni) ha bloccato ha bloccato la sbarra ad un palo con un lucchetto impedendomi il passaggio e sostenendo ,secondo lui, che non ero mai passato ed essendo trascorsi 20 anni da quando era stata costituita la servitù con l’atto di compravendita avrei perso ogni diritto.
    Vorrei sapere se nel mio caso, essendo il terreno ancora intercluso, si può applicare l’art. 1073.
    La ringrazio anticipatamente Marisa

    • Per Marisa.
      Per prescrivere una servitù dopo 20 anni, anche se sussiste la condizione : “… Agli effetti dell’estinzione si computa anche il tempo per il quale la servitu’ non fu esercitata dai precedenti titolari…..” come affermato dall’articolo 1073, è necessario che detta servitù non sia stata utilizzata (In questo caso da te) per tutto il periodo di cui sopra, in maniera pubblica, continua e pacifica (Tre elementi essenziali).
      Adesso ci domandiamo: come fa l’ultimo acquirente (Che ha comprato da Antonio), ad essere certo che voi non avete utilizzato detta servitù precedentemente al 2005 quando cioè ha acquistato.
      Fra l’altro, affermi, che detta sbarra rimaneva aperta di giorno e poi chiusa senza lucchetto, per cui detto ultimo acquirente, sempre a nostro avviso, dovrebbe poter dimostrare che voi non avete usato il passaggio.
      Per concludere ti consigliamo di recarti da un legale della tua zona, esponendogli i fatti chiaramente, e probabilmente questi riuscirà a far riaprire la sbarra, se non a toglierla definitivamente.
      Amedeu e c.

  206. Salve, ho acquistato la casa centrale di una trifamiliare con un giardino sul retro raggiungibile solamente passando dall’interno della casa. Siccome vorrei aggiungere della terra al giardino per livellarlo al marciapiede, l’unico metodo è far passare un camion sul terreno agricolo che confina con il mio giardino. Come mi devo comportare?
    Grazie

    • Per Alex.
      Chiedere l’autorizzazione al proprietario del terreno vicino, assicurandogli che rimetterai tutto in ordine a lavoro eseguito.
      Amedeu e c.

  207. buongiorno ho un problema da capire.
    palazzina di due soli appartamenti uno al piano terra con giardino uno al piano primo.Accesso unico da un solo cancello per entrambi.
    Ho acquistato a maggio il piano terra comprensivo del giardino di proprietà esclusiva come riportato nell atto notarile e su piantina catastale.
    immobile costruito nel 1934 e che ha avuto due successioni, nell’ultima successione viene dichiarato che la signora Y proprietaria del piano primo ha il diritto d’uso del giardino di proprietà della Sign X proprietaria del piano terra (le due sorelle in sostanza all’epoca veniva utilizzata la fontana per lavare e per stendere i panni).
    IL notaio che ha rogitato mi ha detto che il diritto d’uso non decade con la morte della proprietaria e che segue sempre e comunque l’immobile che quindi chi sta sopra puo utilizzare come meglio crede il mio cortile senza darmene conto.
    Ad oggi il proprietario del piano primo erede anche lui della titolare del diritto (una delle due sorelle morte) non è a conoscenza di tutto questo e lui come chi mi ha venduto sa solamente che esiste il diritto di passaggio sul cortile per accedere al piano primo e basta.
    Al momento ha deciso di vendere l’immobile e la mia domanda riguarda appunto cercare di capire se questo diritto finisce vendendo lui a sua volta l’immobile oppure no e quali possono essere le mie possibili azioni per cercare di ottenere il diritto d’uso esclusivo del giardino. mi hanno consigliato di aspettare che venga venduto e vedere cosa accade oppure di far presente ora all attuale proprietario la cosa e offrirgli una cifra da quantificare per farlo rinucniare prima che venda con atto notarile…
    Grazie in anticipo

    Al momento ha anche deciso di vendere

    • Per Andrea
      Il notaio ha risposto alla tua domanda.
      Il diritto segue l’immobile.
      Inoltre dici: “. la signora Y proprietaria del piano primo ha il diritto d’uso del giardino di proprietà della Sign X proprietaria del piano terra…”
      Per cui, stando a dette parole, sembra che la vicina possa usare tutto il tuo giardino (Questo a meno che nella successione o in contratti precedenti non venga specificato che il diritto è unicamente quello di servirsi della fontana o dello stenditoio come tu affermi.
      Ti conviene effettuare un controllo.
      Il compratore può anche non venire a conoscenza di tale servitù, però se per puro caso ne viene informato o trova un atto che ne parli, può aprirsi un contenzioso anche legale.
      Amedeu e c.

  208. Buongiorno, le scrivo in merito ad una situazione a me delicata.
    Ho costruito casa 8 anni fa in aderenza alla proprietà delle FdS. Ho ottenuto le autorizzazioni e la concessione all’edificazione. Ho ultimato la costruzione della mia casa, soltanto che non erano ancora eseguite le opere di urbanizzazione (nonostante abbia pagato per oneri di costruzione ed urbanizzazione ben 7’000€). Ho preteso le opere di urbanizzazione, anche perché senza non potevamo trasferirci e sposarci. Durante l’esecuzione dei lavori della casa le FdS avevano smantellato la ferrovia, per cui non c’erano più binari e cavi, nulla soltanto la fascia ferroviaria confinante con me e la pubblica via sul versante opposto. Da tecnico, proposi al Comune di eseguire le opere di urbanizzazione in attraversamento alla fascia delle ferrovie, anche perché sulla strada comunale erano già presenti tutti i sottoservizi, il tratto era minore e di sicuro risparmi per l’Amministrazione comunale. Mille cavilli, tra le ferrovie, il gestore dei sottoservizi ed il comune. Nell’attesa giunse l’autorizzazione e i lavori furono fatti. Contenti per l’esecuzione delle opere, potemmo trasferirci e sposarci nella ns casa nel 2009. In seguito, date le cattive condizioni della viabilità rurale che dovevamo affrontare per poter entrare/uscire dalla ns proprietà, facemmo richiesta sia alle FdS che al Comune di poter attraversare quel tratto di proprietà delle ferrovie per essere più vicini al centro ed ai servizi (con qualunque condizione di tempo). Non ci rispose nessuno. Ma nel 2010, a causa di una riorganizzazione della toponomastica del quartiere, il comune di assegnò una nuova residenza proprio sul versante a noi più favorevole, ovvero in attraversamento delle ferrovie (parliamo di 20 ml). Data l’assegnazione da noi sospirata, abbiamo proceduto all’esecuzione di nuovi lavori, quali cancello e lavori interni di nuova sistemazione per la variata accessibilità. Oggi, scopriamo che le FdS ci querelano per invasione su proprietà privata. Ci chiediamo, ma perché dobbiamo essere querelati, se il Comune di ha assegnato la residenza e quindi l’accesso? Noi, sulla scorta della variata residenza passiamo ma solo a seguito dell’atto del comune. Come dobbiamo comportarci?
    Sentire grazie.

    • Per Simone.
      Le autorizzazioni comunali vengono sempre rilasciate “Fatti salvi i diritti dei terzi”, per cui tale ente è pubblicamente esonerato dal richiedere permessi a F.d.S. o ad altri; sta invece al richiedente privato ottenere tutte le autorizzazioni prescritte.
      Oggi le cose stanno cambiando in meglio, in quanto con la conferenza dei servizi vengono evitate tante grane ai privati, e i dirigenti comunali ottengono i vari nulla osta in sede di commissione, rendendo più facili le cose al cittadino.
      Probabilmente, nell’occupare la resede delle ferrovie con la recinzione ed il cancello sono mancati dei nulla osta previsti, ed adesso avete suscitato l’ira delle F.d.S.
      Vi suggeriamo di recarvi a parlare con il dirigente dell’ufficio tecnico delle Ferrovie, per la vostra zona.
      Amedeu e c.

  209. Buongiorno, sono proprietario di un fondo agricolo a 100m malla strada con servitù di passaggio sulla proprietà agricola di un mio fratello. entrambi abbiamo ereditàto la terra e sulla carta portata dal notaio è scritto che io ho diritto alla servitù di passaggio per una larghezza di sei metri e che posso fare anche dei lavori sulla servitù (esempio portare ghiaia per favorire il passaggio dell’auto, ecc…)
    Il problema è che sulla proprietà di mio fratello proprio in mezzo alla servitù di passaggio c’è un albero a un metro che io vorrei far togliere.
    Per farglielo togliere devo fargli causa e deve toglierlo lui o posso farlo direttamente io?

    • Per Enrico.
      Non puoi farlo tu in quanto rischi di essere querelato dal fratello (Speriamo che i vostri rapporti siano buoni).
      In caso di vicini con servitù dominante e servente, qualora una delle parti non risponda a quanto contenuto nel contratto, si cerca di regolare la questione amichevolmente e, se non è possibile, si fa scrivere una lettera da un legale.
      Amedeu e c.

  210. come mai non ho avuto risposta

    • Per Concetta.
      Perchè abbiamo moltissime risposte da dare e vanno preparate per la loro esattezza nei limiti del possibile.
      Occorrono circa 2 giorni.
      Lo abbiamo ripetuto molte volte ed è il nostro sistema di lavorare, si auspica, con serietà.
      Amedeu e c.

  211. si mi scusi perche ho molta ansia di sapere mi scusi ancora buona sera

  212. Buona sera, sono proprietario di un terreno -A- che in passato di comune accordo con il proprietario del terreno -B- sul confine ha ceduto per la misura di 1 metro ciascuno una servitù di passaggio per i proprietari retrostanti di un terreno – C – interclusi, dietro pagamento di una cospicua somma. Per rendere possibile il passaggio si è scritto nel contratto che bisognava tenere libero il passaggio dai rami e non coltivare il battuto di terra, naturalmente sia A che B potevano transitarci senza arrecare danno. Dal 1984 al 1999 vi erano i vecchi proprietari del terreno -C- che usufruivano della servitù, successivamente io proprietario del terreno A ho acquistato ( nel 1999) anche il terreno C e continuavo a farne uso, ma con l’altro proprietario -B- sono iniziate le discussioni perché puntualmente coltivava il battuto di terra rendendo impraticabile il passaggio e di ciò vi sono foto e testimonianze. Proprio per evitare discussioni ho deciso di rendere il metro di terreno a -B- e ho piantato dei ceppi di vite nel mio terreno attenendomi alle misure agrarie di legge. Ora il proprietario del terreno -B- dice di aver usucapito il passaggio, poiché sono passati 30 anni in cui anche egli vi ha transitato è mi ha chiesto il ripristino della servitù. Può aver usucapito anche se vi era un contratto o accordo scritto e dopo aver percepito una cospicua somma? Posso eliminare questa servitù visto che sono ora io proprietario sia di A che di C (terreno intercluso) e che ho quindi accesso diretto alla strada? Lui può aver usucapito il passaggio nonostante abbia l’accesso alla strada e nonostante non teneva fede al contratto visto che sistematicamente lo coltivava e rendeva impraticabile e non più visibile?
    Grazie attento una vostra risposta.

    • Per Sabina.
      Se il proprietario di C ti ha venduto il terreno nel 1999 e fino a quel momento se ne è servito come passaggio creato per servitù, il tuo vicino B, di regola, non potrebbe usucapire alcunchè fino al 2019, cioè dopo 20 anni.
      Inoltre si dovrebbe considerare (Ammesso che ciò sia avvenuto), che anche tu hai usufruito di detto stradello, per cui sussisteva il diritto di passaggio per entrambi.
      Dici che hai restituito a detto B il metro di stradello (Non è chiaro detto punto), e si presuppone in forma contrattuale; e se si, potevi anche non farlo, in quanto eri comproprietario di uno stradello con B (A meno che tu non avessi interesse nel dividerti questi)
      Adesso B , se ha esercitato il passaggio per tutti questi anni, sia pur insieme a te, a nostro parere ha maturato il diritto di usucapione sulla tua parte (Ripetiamo però che non è chiara la cessione di 1 metro da te a B)
      Amedeu e c.

  213. Buongiorno,
    Vi scrivo, per avere, se possibile, vostro parere sulla situazione di seguito descritta:
    abito in una casa ultracentenaria semi-indipendente, senza accesso diretto dalla strada, e passo davanti all’abitazione “A”, sia a piedi che in auto, per accedere alla mia proprietà; esiste poi un’abitazione “C”, disabitata da quasi 30 anni, dove per accedervi, bisogna passare davanti ad A e al sottoscritto (tutte le abitazioni hanno una porzione di cortile e box auto, tranne “C” che ha solo una porzione di cortile). Pare non esista alcuna documentazione sulle servitù di passaggio, ma i buoni rapporti con i proprietari di “A” non mi hanno mai dato pensiero in tal senso; da circa 13 anni, ho messo un cancello al confine tra me ed “A”, e una recinzione leggera tra me e “C”, più che altro per permettere al mio cane di scorrazzare libero nel cortile.
    Ora il proprietario di “C” ha deciso di ristrutturare l’abitazione, e anche di ricavarvi un box auto.
    Vi chiedo cortesemente se, secondo voi, il proprietario di “C” (che probabilmente affitterà l’abitazione, dato che risiede in una villetta sita nello stesso comune) possa nuovamente tornare a pretendere la servitù di passaggio sulla mia proprietà, e anche se possa transitarvi con autovettura, nonché chiedermi di eliminare cancello e recinzione. Faccio ancora presente che l’abitazione “C” era all’epoca dell’utilizzo (terminato fisicamente nel 1986, anche se non so con esattezza quando avvenne a livello anagrafico, e come termine di utilizzo delle forniture di luce ed acqua) accatastata come fabbricato rurale, ed è stata trasformata nel 2007 in abitazione di categoria A/4.
    Grazie in anticipo per un vostro gentile riscontro; cordiali saluti.
    Stefano

    • Per Stefano.
      Secondo gli articoli 1032/1062 del codice civile, non può esistere un fondo intercluso ed i proprietari vicini debbono lasciare un passaggio per accedervi
      http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
      Potresti dare una chiave del cancello a C, ma questi potrebbe sollevare la problematica del cane, il quale, giustamente, circola libero nel terreno recintato, ma che dovrebbe essere chiuso in casa o messo a guinzaglio, ogni volta che C passa per la tua proprietà.
      Circa l’usucapione, siamo scettici, per il fatto del fondo intercluso e di cui agli articoli sopra citati.
      Amedeu e c.

      • Grazie, gentilissimo!
        una precisazione, se posso ancora chiedere: devo permettere anche il transito con autoveicoli, dato che, ad oggi, non ci sono box,ecc? questa opportunità sarebbe anche difficoltosa, poichè ho piantato dei cespugli, nella zona vicino al terreno di “C” (dipenderà anche dalle dimensioni degli eventuali mezzi in transito).
        Grazie ancora; un augurio per un felice e sereno 2015.
        Stefano

        • Per Stefano.
          La risposta precedente valeva anche per il transito degli autoveicoli.
          Per la larghezza del passaggio, leggi attentamente l’articolo al quale ti avevamo rimandato.
          Amedeu e c.

  214. salve, vorrei sottoporvi la seguente questione:
    ho una proprietà confinante con la rete ferroviaria.
    nel terreno adibito alla rete ferroviaria sono situati due grandi pini che, cedendo, sono caduti nella mia proprietà ed
    1)hanno arrecato danni alla casa…
    2)una parte di questi ha colpito la mia auto parcheggiata fuori, in una strada comunale, danneggiandola.
    chiedo i danni alle ferrovie dello stato? al comune? al corpo forestale?
    attendo risposta, grazie, alessandro.

  215. Buongiorno,
    vorrei avere gentilmente il vostro parere in merito alla seguente questione:
    sono proprietaria di una vecchia casa disposta su due piani di cui però i due terzi del piano terreno sono di proprietà di uno zio che attualmete usa come deposito. Vorrei ristrutturare l’immobile per andarci a vivere con la famiglia, ma l’architetto mi dice che senza i due terzi del pian terreno la ristrutturazione risulta molto molto difficile. La domanda è questa: può lo zio impedire di passare nella sua proprietà con eventuali scarichi (che sono certamente da rifare perchè molto vecchi)? Dato che anche i solai sono da rifare, abbiamo il diritto a lavoare nella sua proprietà per il tempo necessario al rifacimento dei solai se gli offriamo un luogo adiacente per depositare il contenuto del deposito? Grazie molte della vostra risposta e cordiali saluti.

  216. Il terreno comunale (fabbricabile) da acquistare è composto lateralmente da una servitù larga 3 metri e lunga 48 metri.
    Sotto questa striscia di servitù ci sono i tubi idrici per tutta la striscia, in alcuni punti con una profondità di 1 metro.
    La mia domanda è la seguente: se decido di acquistare anche questa striscia è giusto che paghi questo pezzo di terra “servitù” dove non potrò utilizzarlo a dovere come giardino in quanto da un giorno all’altro potrebbero entrare le macchine per effettuare lavorazioni sui tubi?
    Giuridicamente si potrebbe non acquisire a titolo di proprietà questa striscia ma averla in “custodia” per non lasciarla incolta e non curata??

    • Per Valentina.
      Ma chi ti obbliga ad acquistarlo?
      Fa forse parte di una lottizzazione urbanistica dove i lotti sono legati all’acquisto di una determinata area a verde?
      Se è così, e la tua area a verde è attraversata da servizi pubblici, puoi rifiutarti, lasciandola in proprietà o custodia del Comune.
      Tra l’altro non ti converrebbe acquistarla, anche per la responsabilità che deriverebbe come proprietaria, da tali condutture.
      Porta in visione da un tuo legale tutti gli atti di cui sei in possesso.
      Ti dirà come comportarti.
      Amedeu e c.

      • Io posso scegliere se nell’acquisto del terreno includere la servitù oppure no. E’ una mia libera scelta.
        Semplicemente vorrei prendere in custodia questa striscia (e quindi non acquistare la striscia, non divento proprietaria della servitù) per avere a lato della casa 4 metri di area anche se non posso utilizzarla come vorrei per via della presenza di tubi idrici che potrebbero subire delle manutenzioni in futuro e una ruspa distrugerebbe quanto da me creato nel giardino. Se non mi danno in custodia la striscia di servitù, mi ritroverei a lato della casa solo 1 metro.
        La mia domanda è questa: potrei proporre questa situazione al Comune e quest’ultimo potrebbe accettare nel rispetto dela legalità?

        • Per Valentina.
          Il tutto rientra nel principio “Domandare è lecito, rispondere è cortesia”.
          Può trattarsi di una semplice contrattazione di cosa acquistare oppure passare come servitù di passaggio.
          Contro tale trattativa potrebbero però esserci degli strumenti urbanistici approvati, che impongono l’unione di detta striscia al lotto adiacente.
          Sono cose che devi controllare presso l’ufficio Urbanistica del tuo Comune.
          Amedeu e c.

  217. Graziee Mille gentilissimo e rapido nelle sue risposte…grazie di nuovo

  218. buon giorno, dal 2001 ho una proprietà di 2,70 mq. assolutamente interclusa in un angolo di un piccolo cortile piano terra di un altro proprietario. Vi si accede unicamente da una porta a vetri+cancello (con serratura a chiave) condominiali, in fondo all’androne, e vi hanno accesso anche tutti gli altri condòmini che devono attraversare tale cortile privato per raggiungere le cantine (le scale e il passetto sono beni comuni), nonchè per accedere al rubinetto dell’acqua condominiale posto in un altro angolo dello stesso cortile.Il proprietario (che non è il proprietario originario di quando fu frazionato tale cortile demolendo un bagno che ora corrisponde al mio pezzettino attribuito all’epoca del frazionamento all’appartamento poi da me acquistato).Uso regolarmente il mio angolino per le mie due biciclette, ma questo dà fastidio al prorietario del resto del cortile(che oltretutto non vi abita da anni ma lo ha affittato più volte). Sul mio contratto c’è la frase di rito”con servitù attive e passive se e dove legalmente esistenti ecc”. Se esiste, dove trovo scritta tale servitù? e se non c’è, sono obbigata a chiedere che essa sia costituita presso un giudice? devo muovermi io o deve farmi causa il proprietario (che ha minacciato di rimuovere le mie bici dalla mia proprietà)? grazie S.

    • Per Stella.
      Per prima cosa devi avere le idee chiare circa la tua effettiva proprietà, e per questo devi effettuare delle visure ipocatastali.
      Nel leggere i contratti e ritrovare la particella o il subalterno legato al “pezzettino”, ti occorrerebbe (Sempre che ne valga la pena) un tecnico professionista della tua zona.
      Amedeu e c.

      • Buongiorno, grazie per la solerte risposta. La mia proprietà non è in discussione, risulta sia dal contratto che dalle visure catastali e ci pago persino l’Imu come classe c1. La proprietà di questo pezzettino di cortile risulta da una demolizione (documentata e regolare) di un bagno di un negozio e fu assegnata all’appartamento di mia proprietà. Quello che vorrei sapere è se esiste specificata da qualche parte e dove io possa reperirla, una servitù per l’accesso al mio angolo di cortile di proprietà esclusiva che non ha altri accessi se non la porzione di cortile che non mi appartiene (cioè quella del proprietario che mi fa ostruzionismo) , servita da una unica porta condominiale chiusa. Vorrei inoltre sapere se in caso in cui non sia indicata specificatamente perchè mai costituita, come io possa ottenerla visto che ho diritto ad accedere alla mia proprietà, oppure se sono esentata dal doverla costituire visto che di fatto sono interclusa i modo assoluto. Grazie mille

  219. Buongiorno.
    Abito in centro storico ed e’ presente un cavedio sul quale si affacciano altre tre palazzine. sono stati installati i contatori del gas e l’unico punto di accesso e’ l’ingresso del corridoio della mia abitazione ( in comune con altri 3 appartamenti). era presente un magazzino e una servitu’ di passaggio di un negozio con una porta che dava sul mio corridoio per accedere al magazzino ( con ingresso tramite porta nel cavedio ). ora il negozio ha venduto il magazzino e lo stesso e’ diventato appartamento. il corridoio e’ di fatto la porta che permette di accedere agli appartamenti e al cavedio. posso richiedere che mi venga dimostrata la presenza della servitu’ di passaggio? dovrebbe essere iscritta nel rogito , vero? posso richiedere che vengano spostati i contatori in altro luogo? ( in strada?) grazie mille,
    Marco

    • Per marco.
      Per ricercare servitù esistenti, devi effettuare una visura ipotecaria, effettuando, nel caso non sia inserita in un tuo atto, una ricerca storica nei precedenti contratti di compravendita.
      Potrai richiedere all’azienda erogatrice del gas di spostare i contatori, ma sarà sicuramente un lavoro ingombrante e costoso, che l’ente gestore vorrà addebitare al richiedente.
      Amedeu e c.

  220. il mio compagno è proprietario di una casa colonica dove per interclusione alla strada pubblica 80 anni fa da pubblica amministrazione venne stabilita una servitù’ coattiva nella sua area fronte casa dopo 40 anni il comune una strada che serviva il fondo dominante il comune avvisò della cessata servitù il proprietario del fondo dominante dopo un breve periodo convinse il proprietario del fondo servente ( suo cugino )a concedergli in comodato gratuito in modalità verbale a concedergli il transito e mantenuto per più di vent’anni ora che sono morti entrambi il mio compagno viene continuamente disturbato dal figlio del fondo dominante che pretende di averne l’usucapione come e rende difficoltoso l’uso della propria proprietà come se ne esce ?

    • Per Cristina.
      Con tutta la buona volontà, ma abbiamo seguito la tua lettera solo per capi sommari.
      Occorrono frasi brevi e compiute.
      Per cui non siamo in grado di darti una risposta attendibile.
      Amedeu e c.

  221. buonasera
    volevo sottoporvi la seguente situazione :
    a seguito suddivisione di due proprieta’ all’interno dello stesso cortile
    il mio vicino avendo il fondo intercluso mi ha richiesto servitu’ di passaggio pedonale, carrabile e servitu’ di passaggio utenze tramite un cavodotto interrato su una definita striscia di area. servitu’ che e’ stata da me concessa .
    a seguito di lavori di sistemazione ho trovato suo cavo contatore che arriva all’interno del mio garage tramite un mio tubo interrato , cavo metano e cavo acqua che passano nel mio giardino in un altro mappale .in virtu’ della servitu’ concessa posso richiedere al vicino
    di spostare il passaggio delle utenze sulla striscia a lui adibita ? ho fatto presente la cosa ma lui mi ha risposto ridendo che forse lo fara’ tra 20 anni e non mi da possiiblita’ di discutere la cosa . come posso fare ? vi ringrazio!

    • Per Gigi.
      Sono lavori molto ingombranti ed onerosi ed è per questo che il vicino vuole evitarli.
      Se non hai rilasciato la servitù di passaggio per via legale, puoi chiedergli di spostarla su di una striscia scelta da te.
      Non sappiamo se il gioco vale la candela.
      Comunque, con la documentazione e le planimetrie che hai, recati da un legale della tua zona e vedi cosa ti può consigliare.
      Amedeu e c.

    • ti ringrazio Amedeu
      la servitu’ e’ stata richiesta dal vicino su una striscia di cortile a lui piu’ corta e congeniale per raggiungere la sua abiatazione (percorso di circa 15/20mt) e da me concessa firmando atto di servitu’ dal notaio . questo perché aveva dichiarato di voler far passare le sue utenze li. questo cambia qualcosa ? grazie1000

      • Per Gigi.
        Se lo ha dichiarato verbalmente non ha alcun valore, se invece è stato messo sull’atto di costituzione della servitù, allora puoi impugnarlo e fargli spostare le utenze.
        Comunque, leggi attentamente l’articolo dal quale ci hai scritto, e vedi se puoi trovare uno spunto che ti possa aiutare.
        Amedeu e c.

  222. Buongiorno. Trenta anni fa mio padre vendette un terreno a terzi confinanti e costituì una servitù di passaggio su una striscia di terreno da costruirsi e mantenersi a strada a cura e spese degli acquirenti. Questa informazione è svanita nel tempo, anche perché questa strada non è mai stata costruita dagli acquirenti. Sennonché pochi anni fa proprio le due particelle relative a quella striscia di terreno sono state oggetto di una convenzione urbanistica. Oggi, presentandosi la necessità di frazionare il nostro “nuovo” (a seguito della convezione urbanistica) lotto da quello degli altri per poter costruire, abbiamo contattato un tecnico e lo stesso, guardando la planimetria è risalito a quella servitù e ci ha chiesto informazioni. Difatti, anche il nuovo lotto confinerebbe proprio con una di quelle particelle. Lui sostiene che sia il caso di inviare una lettera per ufficializzare i confini. Noi vorremmo far finta di nulla perché abbiamo paura che possano avanzare qualche pretesa. Ma se per più di venti anni quella strada non è stata mai realizzata non si è prescritta la servitù? Lei cosa ci consiglia di fare?

  223. ma secondo lei se in un atto dell’80 è stata venduta una terra e contestualmente costituita una servitù di passaggio in favore degli acquirenti (su un fondo dei venditori), i quali hanno assunto nel contratto l’obbligo di costruire una strada ad oggi mai costruita, il diritto di servitù si è prescritto?
    Poiché l’area dei venditori è stata oggetto di una convenzione urbanistica ed ora i proprietari vogliono frazionare il loro “nuovo” terreno (per effetto di nuova allocazione stabilita in convenzione), che per coincidenza confina nuovamente con gli acquirenti e la famosa striscia di terreno ove doveva essere costruita la strada, è saggio, come suggerito dal tecnico, inviare una lettera di definizione dei confini? Tenga conto che mancano paletti e confini visibili. Oppure andiamo a svegliare il can che dorme?

    • Per Frida.
      In questi casi, dove gli interessi sono notevoli, è sempre opportuno viaggiare alla luce del sole, in quanto, una grana sorta in itinere, sarebbe molto più fastidiosa ed onerosa di un dubbio chiarito in anticipo.
      Amedeu e c.

  224. Abito in un palazzo storico dove sono pure altri abitanti.Il mio appartamento si trova al primo piano e la cucina confinata con pianerottolo e un altro muro comune quale si confina direttamente con un terrazzo di tera senza isolamento ,quindi,si ha creato la muffa.Questo muro dentro cucina misura 5 m altezza quale 3,5 m sono sotto quella terrazzo e altri 1,5 m escono sopra terrazzo.Ho chiesto a proprietario del terrazzo di permettere di fare due fori fra muro per l’aria e luce e ho rifiutato anche se il vicino da sopra ce la due finestre.Allora li ho fatto questi due fori da 20 cm .ma lui,mi chiedi di ripristinare .Se mi fa la denuncia,cosa succedi?io ho sentito che ce lo diritto a la luce e l’aria in quanto non sono le vedute.Grazie!

  225. IL CORTILE DI CASA MIA E DEL MIO VICINO DA Più DI 60 ANNI E’ GRAVATO DI UNA SERVITU’ COATTIVA DI PASSAGGIO CARRABILE PER FONDO INTERCLUSO ALLA VIA PUBBLICA.DA 30 ANNI PERO’ IL COMUNE HA COSTRUITO UNA STRADA CHE DA SBOCCO DIRETTO AL FONDO EX INTERCLUSO .IL PROPRITARIO DEL FONDO CONTINUA A VOLERSI AVVALERE DELLA SERVITU’ RITENENDO DI AVERNE DIRITTO PERCHE’ SEGNATA AL CATASTO . COME POSSO FAR CESSARE LA SERVITU’? GRAZIE SE RISPONDETE

    • Per Giampi.
      La servitù di passaggio si estingue per il non uso, solo se, chiuso il passaggio dal proprietario del fondo servente, esso non viene riaperto (e quindi usato ) per la durata di venti anni consecutivi (art.1073 del c.c.).
      Amedeu e c.

  226. Salve, le vorrei porre un quesito, ho acquistato una casa con un cortile sul retro, dove passano tutti per raggiungere un piccolo condominio sito nel mappale 20 confinante al mio, la terra mia e detto cortile appartenevano ad uno stesso proprietario che ha diviso la terra in due mappali nel 2003, loro hanno anche un cancello elettrico e uno pedonale all inizio del loro mappale 20, io ho detto a loro di non passare sulla mia terra ma di utilizzare il loro cancello ma mi hanno risposto che c è la servitù del padre di famiglia sulla mia terra, io non vedo opere visibili che confermino quellp che loro dicono secondo lei hanno diritto di passaggio? Altra questione anche tutti i loro ospiti accedono dalla mia terra per recarsi da loro (sono 7 comproprietari), hanno diritto di passaggio anche gli ospiti ?

    • Per maria.
      Se questi tuoi confinanti hanno già un passaggio per accedere alla loro proprietà, non è necessario che usino il tuo terreno per passarci, anche se sostengono (Forse a ragione) che esiste una servitù derivante dal “buon padre di famiglia”.
      Per opporti, lo devi fare in sede privata, tramite un tuo legale, al quale devi portare planimetrie, atti e foto di detta situazione.
      Penserà poi il legale a scrivere un lettera come si deve, a costoro.
      Amedeu e c.

  227. Ho acquistato nel 2009 un terreno. Al momento di recintarlo la vicina, facendo intervenire i CC, ha vantato una servitù di passaggio coattiva, depositando il giorno dopo una sentenza del 1980 presso la caserma.
    sono riuscito, all’Archivio di Stato, a recuperare anch’io la sentenza ma da allora le cose sono un po’ cambiate in quanto il Comune, espropriando una parte del terreno, ha costruito una via pubblica che permette al vicino di accedere alla proprietà e ad arrivare sotto casa comodamente in macchina.
    Posso appellarmi all’art 1055 per estinguere la servitù?
    Grazie

    • Per Lino.
      L’articolo 1055 del codice civile si riferisce in particolare alla servitù di elettrodotto, ma a nostro parere, se la situazione è variata, tramite un tuo legale, in sede di diritto privato, potresti ottenere la revoca di tale servitù.
      Amedeu e c.

  228. Volevo dei chiarimenti in merito alla mia questione che le riassumo brevemente.

    Ho acquistato il secondo e ultimo piano di una palazzina costituita da 3 appartamenti(piano terra, primo e secondo). Il secondo piano, cioè il mio, prima era lastrico solare, successivamente trasformato, in parte in civile abitazione con regolari documenti catastali dove emerge la dicitura “divisione per avvenuta costituzione di separate porzioni”, e la rimanente parte è diventata terrazzo di pertinenza(a livello con la casa). Quindi adesso la palazzina risulta così costituita al catasto: piano terra, primo piano, secondo piano… sub 1,2,3.
    Nel tetto di casa mia(che è un terrazzo calpestabile al quale vi si può accedere esclusivamente tramite una scala a chiocciola situata nel mio terrazzo di pertinenza) vi erano tre cisterne d’acqua, dato che i vecchi proprietari erano tutti parenti. Specifico inoltre che la scala condominiale si ferma a casa mia e non c’è nessuna scala che fa accedere ad un possibile terrazzo condominiale.
    Ora che siamo tre proprietari diversi(non parenti), il proprietario del piano terra(che è colui che mi ha venduto l’appartamento) ha rimosso la sua vasca portandosela nel suo appartamento di piano terra. Quello del primo piano, ancora no..perchè ritiene di essere proprietario del tetto di casa mia. Ovviamente questa sua convinzione non deriva da nessun atto scritto, in quanto non risulta da nessuna parte una sua possibile proprietà o addirittura servitù. A fine 2009, 1 mese prima del mio acquisto, lui acquista dalla madre l’appartamento del primo piano, facendo inserire dal notaio la comproprietà del terrazzo(tetto di casa mia), dove ha le vasche, facendo emergere l’esistenza di un bene comune non censibile(sub 4) relativo a tutti gli appartamenti, che non deriva però da nessun atto precedente o visura catastale o storica.
    Successivamente, nel 2011, con il mio geometra scopro casualmente che al catasto,sempre il proprietario del 1 piano, ha depositato telematicamente un elaborato planimetrico tramite il quale ha frazionato una parte del mio terrazzo a livello, in modo da far risultare il sub 4 che 2 anni prima aveva fatto inserire nell’ atto. Lui ora sostiene che tutto questo è stato fatto da sua madre usufruttuaria,ormai deceduta.
    Ora le chiedo: giuridicamente, un notaio, può inserire nell’ atto di compravendita una cosa del genere senza che deriva da atti precedenti? potrebbe essere un falso in atto pubblico?
    Inoltre, dato che sta vendendo la casa, potrei avere problemi con l’acquirente?

    In attesa di una sua risposta, le porgo distinti saluti

    • Per Nunzio.
      Una situazione alquanto strana, che dovresti sbrigare con il tuo tecnico geometra; professionista che ti emetterà una parcella e si prenderà le dovute responsabilità.
      Da parte nostra possiamo aggiungerti che il catasto non è probatorio, quindi non costituisce forma di prova agli effetti di legge: mentre un contratto lo è; per cui la ricerca va effettuata presso l’ufficio dei registri immobiliari (Ex ipoteche).
      Un notaio chiamato a rogitare un contratto farà riferimento alla documentazione portatagli dal venditore, e per prima cosa alla dichiarazione dello stesso
      http://www.coffeenews.it/legge-122-del-30-luglio-2010-aggiornamento-del-catasto-planimetrie-sempre-in-regola.
      Comunque, per tutelarti, qualora al vicino venditore venisse in mente di dichiarare una cosa non del tutto vera, fai eseguire una ricerca storica dal tuo geometra.
      Amedeu e c.

  229. salve, avrei bisogno di un suo parere; i miei genitori posseggono un fondo a monte,le acque attraversano il fondo a valle del vicino.le acque nel fondo del vicino attraversano un manufatto (ponticello) che lui usa per l attraversamento con mezzi agricoli ebbene questo manufatto inparte è crollato ostruendo il libero deflusso delle acque. Il vicino mi ha chiesto di partecipare alle spese di riparazione. Le chiedevo cortesemente a chi spettano le spese di riparazione del ponte. In attesa di un sua cortese risposta, porgo cordiali saluti,

    • Per maurizio.
      Dovremmo avere una visione chiara della situazione planimetrica del terreno e dei fondi.
      Comunque, la riparazione del ponticello, salvo che non vi siano atti o accordi contrari, spetta a chi ha in uso detto ponte e lo attraversa per proprio uso.
      Questo, ammesso anche che la causa del dissesto di tale ponte non sia derivata da una azione avvenuta nel tuo fondo a monte (Tipo il distacco di un argine o la caduta di piante).
      Amedeu e c.

  230. buongiorno comincio col ringraziarvi del vostro lavoro.
    il mio problema è il seguente.
    ho comperato casa nell’aprile 2008 tramite un agenzia,lasciando perdere l’omissione dei vari problemi di umidità che ha la casa ed altre storie dei vecchi proprietari,il mio vero problema è un cancello elettrico .
    questo cancello è situato nell’unica strada (10×3) che io ho a disposizione per entrare nella mia proprieta,durante la prima visita con l’agente la prima domanda è stata è possibile avere un telecomando?risposta si si senza alcun problema basta parlarne col vicino.
    mentre effettuavo i lavori dopo l’acquisto contatto il mio vicino chiedendo se era possibile ovviamente dividendo anche le spese di gestione(eventuali rotture e corrente elettrica) avere un telecomando per aprire il cancello,la sua risposta è stata si ma voglio MILLE euro perche quando l’ho montato il vecchio proprietario non ha voluto dividere le spese.
    alche basito chiamo il vecchio proprietario dicendomi che addirittura avevano avuto problemi legali dovuti alla rottura del cancello tempo fa,ho contattato l’agenzia che praticamente mi ha risposto fatti tuoi.
    ora andando ad aprire vari mappali in comune e catasti tramite geometra,ho scoperto che la strada appartiene ad un terzo personaggio purtroppo deceduto.
    praticamente il mio vicino ha messo un cancello su una strada privata non sua obbligandomi a nuova installazione del citofono e cassetta postale all’estero del suo cancello,obbligandomi tutte le volte che ricevo visite da amici e parenti con pioggia neve vento ed ogni condizione meteo ad uscire di casa e farmi 100mt per andare ad aprire questo cancello ripeto installato su una strada non sua e non mia.la cosa peggiore è che ho 2 bambini piccoli e mia moglie quando non ci sono io a casa deve lasciarli soli in casa o imbacuccarli per poter andare ad aprirlo.
    non contenti ogni volta che io devo uscire devo aspettare i loro comodi perchè puntualmente lasciano la macchina in mezzo alla strada bloccandomi l’uscita dal cancello.
    è una situazione complicata e non so come poterne uscire vincitore. questa persona è il classico padre padrone quando non lo è.
    un’altro esempio è che ha creato un gazebo in legno e colonne in cemento a 10 cm dalla rete di recinzione che divide la mia proprieta alla sua.
    e non sto ad elencarle le altre 200 cose.

    spero di avere un minimo di speranza
    grazie mille ancora buona giornata

    • Per Adriano.
      Inutile dire che quanto si trovano vicini simili la vita può diventare più difficile, per cui è sempre opportuno tenerli a distanza.
      Nel tuo caso, purtroppo, non puoi in quanto hai la problematica del cancello.
      Hai due possibilità: dare al vicino i 1000 euro che chiede e farti dare il telecomando con tanto di lettera di accompagnamento, oppure rivolgerti da un legale della tua zona, aprendo una vera è propria disputa con questo vicino.
      Ha messo un cancello in proprietà non sua, senza probabilmente servirsi dell’usucapione (Se il proprietario è introvabile), per cui i suoi diritti non sono certi.
      Ha costruito in aderenza e probabilmente senza permesso comunale e del vicino (Tuo venditore ed adesso tu).
      Sono valutazioni che devi effettuare personalmente, in quanto entrando in disputa, apriresti una guerra che ti durerà per sempre.
      D’altro canto non è piacevole sottostare ai ricatti altrui, ma talvolta la convenienza costringe ad accettarli.
      Valuta tu la soluzione da scegliere.
      Amedeu e c.

  231. Salve avrei bisogno di un suo parere ma non so se sono nella sezione giusta: possiedo una casa che vorrei ristrutturare su un fondo che si trova al di là di una ferrovia e che si può raggiungere attraversando a piedi o al massimo con un’auto di piccole dimensioni un sottopassaggio (sarebbe un ponticello proprio sotto la ferrovia). Il mio quesito riguarda il possibile allargamento di questo sottopassaggio e le eventuali autorizzazione da parte delle ferrovie dello stato.. Dice che è possibile? Cordiali saluti

    • Per Alessia.
      Difficile, ma nulla di impossibile.
      Dipenderà solo dai tempi di istruzione della pratica e più che altro dal preventivo che ti addebiteranno per tale intervento, in quanto le ferrovie non intenderanno pagarlo
      QAmedeu e c.

  232. buongiorno, nel caso di una citazione in giudizio si prendono in considerazione i confini delimitati da una rete metallica sorretta da paletti di ferro (esistente da più di 20 anni) o fanno fede quelli rilevati dalle mappe catastali? Ovvero in caso di discrepanza la rete di recinzione come viene considerata ai sensi del codice civile? grazie

    • Per Maria.
      In caso di recinzione di un terreno realizzata non esattamente sul confine catastal,e il proprietario che è andato oltre la sua proprietà, se sono trascorsi più di 20 anni, può chiedere la regolarizzazione dell’usucapione tramite il proprio legale.
      Amedeu e c.

  233. Ciao,
    vorrei acquistare un appartamento che ha uno scivolo per andare ai garage. Lo scivolo è chiuso da un cancello. Su questo scivolo il condominio gode di una servitù di passaggio a tempo indeterminato pedonale, carrabile e per condutture fognarie che il costruttore ha stipulato con il proprietario “XX” del fondo adiacente tramite atto notarile; tale servitù è larga 0.86 metri e lunga circa 20 metri. Senza questi 0.86 metri il passaggio verso i garage sarebbe molto stretto e le macchine non arriverebbero al garage.
    La proprietaria XX potrebbe spostare il muretto e quindi di fatto toglierci la servitù e stringere il passaggio, rendendo il transito delle auto difficoltoso (rimarrebbero solo 2 metri di passaggio)?
    Inoltre, siccome il cancello non è nominato in questo atto, esso è abusivo e il proprietario XX potrebbe farlo togliere? Oppure è un diritto del condominio, che gode della servitù, mettere il cancello per la sicurezza dei propri garage?
    Grazie in anticipo.

    • Per paola.
      Una servitù di passaggio pedonale di 86 cm di larghezza è probabilmente ubicata lungo un muro di sostegno della rampa.
      Il condomino può transitare da tale striscia ma non può recintarla, in quanto andrebbe a limitarti l’accesso al garage e questo non può farlo.
      Il condominio, da quello che dici ha anche la servitù di passaggio carrabile (Stesso discorso di cui sopra) e delle fognature.
      Riguardo a queste ultime dovranno essere interrate, per cui, a nostro parere, avrai dei danni ben limitati.
      Per il cancello, dovremmo eseguire un sopralluogo per verificare esattamente cosa intendi, e ciò non è possibile, per cui ti suggeriamo di portare una documentazione fotografica e planimetrica a far vedere a un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  234. Gentile Amedeu buongiorno,ho letto tanti post riguardo a servitù prediali e non trovando una situazione simile alla mia avrei da porre una questione,di seguito un paio di punti per chiarire:
    Sono proprietario di un campo di cuianni fa mi è stata espropriata una parte per costruzione di una nuova strada,che passando me lo ha accluso,questo mi è stato riconosciuto,e giustamente mi è stato dato accesso alla nuova viabilità,e fin qui nessun problema.
    Un mio vicino ha visto il passo datomi e ha pensato bene di voler sfruttare il mio nuovo accesso per accedere al suo orto,un appezzamento di circa 250 m2 per sfruttarlo come posto macchina.Preciso che così facendo attraverserebbe nel mezzo per una lunghezza di cirrca 50 metri il mio campo.
    La mia risposta è stata da sempre un No categorico,vediamo perchè:
    -Il suo orto sarebbe effettivamente un fondo accluso,ma ha già un accesso su strada pubblica passando da un’altra mia proprietà largo circa 1 metro e mezzo,a mio avviso più che sufficiente per il passaggio di un motocoltivatore o motozappa atto alla lavorazione del suo terreno classificato come seminativo.
    -Ovviamente a monte di questo passo,nella sua proprietà ha ben pensato di costruirsi delle scale complicandosi così il passaggio anche con una semplice carriola “tanto se ne ha bisogno qualcuno lo fa passare da qualche altra parte”
    -Tutte le volte che ha voluto far lavorare il suo terreno da un trattore non ha mai avuto problemi a passare su un’altra mia proprietà
    resa da me agibile e carrabile anche da trattori di grandi dimensioni ma un po più scomode per un’auto vista la pendenza.
    -Per me sarebbe un disagio non indifferente dover concedere un passo sul campo in questione;
    -Il suo terreno è adiacente,quindi agibile dal retro di casa sua;
    -Il mio terreno(coltivato),come del resto il suo (ormai da anni incolto)sono fondi seminativi,non vedo alcun motivo di parcheggio o passaggio per le autombili,che possono essere parcheggiate sulla strada.
    -Il passo che mi ha richiesto non è l’unica alternativa,ma è quella che a lui valorizza più la proprietà perchè più comoda per lui ma avrebbe la possibilità di richiedere il passo anche da altri vicini,attraversando fondi per meno lunghezza che sul mio campo;
    Malgrado tutto questo rimango convinto che il passo pedonale che già sfrutta sia sufficiente.
    Secondo lei le mie argomentazioni sono valide?
    Ambedue i passi sulla mia proprità che ho descritto non hanno niente di scritto:credo che il vicino non possa aver niente da recriminare,la cosa che non mi è chiara è che non ho trovato niente che possa spiegare in maniera chiara e inappuntabile che per un semplice orto di quelle dimensioni un passaggio pedonale sia sufficiente e anche e sopratutto se in caso di controversia posso appellarmi al fatto che le auto debbano stare fuori e un eventuale passo agricolo sia solo per macchine agricole.
    Scusi la lunghezza.
    Saluti e grazie
    Marco

    • Per Marco.
      Abbiamo letto la tua lunghissima lettera e comprendiamo il tuo disappunto.
      Le cose che però ci hai chiesto come verifica, sono tutte descritte chiaramente nell’articolo dal quale ci hai scritto e che ti invitiamo a rileggere con accuratezza.
      Vi troverai tutte le risposte.
      Amedeu e c.

  235. Salve! volevo chiederle delle informazioni …
    Ho un terreno agricolo di 1200 mq da ormai 15 anni…e molto vicino alle case praticamente 500 metri di distanza e continuo a sperare che diventi edificabile………… , ho guardato il disegno(mappa) del piano regolatore del comune ..e ho notato che tra i molti piccoli terreni agricoli attaccati al mio ce ne uno con un disego a strisce nere su bianco invece del classico rosa agricolo….e nella leggenda dei simboli grafici quel bianco con strisce nere ce scritto : zona soggetta a piano di recupero….ke significa ?….e edeficabile ?

    • Per Fabio.
      Dovremmo vedere la planimetria urbanistica e la normativa di PRG.
      Il piano di recupero (Lo dice la parola stessa), prevede che vi siano degli immobili vecchi da risanare igienicamente, ristrutturare, recuperare.
      In tali aree sono consentiti interventi atti al rinnovo di tali edifici con possibili piccoli aumenti di volume.
      Amedeu e c.

      • Grazie della risposta,
        Come si fa la domanda per farlo diventare edificabile? devo parlare con il sindaco??quale la prassi ?

        • Per fabio.
          Difficile.
          Attendere il Nuovo Piano Regolatore Generale o una variante al medesimo, ma di iniziativa comunale.
          In definitiva, vuol dire sperare anni senza vedere esaudito il nostro desiderio.
          Amedeu e c.

          • Grazie della risposta.
            Ho sentito parlare che un terreno agricolo già di suo a una percentuale edificabile…..e vero?
            Nei lati del mio terreno di 1200mq ci sono …..in un lato 4 pezzetti di terreni( uno gia acquistato)….. e un grosso terreno di 3000 mq attaccato al mio del altro lato che sto pensando di acquistare…cosi mi ritrovo un terreno di quasi 5000 mq…..con un terreno cosi grande che percentuale edificabile avra ? se c’è..

          • Per Fabio.
            In Italia ci sono 20 Regioni con 20 diverse leggi agricole.
            Alcune si assomigliano, ma non coincidono mai.
            Delle Regioni permettono l’utilizzo dell’indice di fabbricabilità pari a 0,03 mc/mq (Cioè 300 mc ogni 10.000 mq).
            Altre Regioni pretendono un piano di utilizzazione agricolo, con relativa lavorazione del terreno prima di autorizzare un qualsiasi volume.
            Quasi tutte vogliono l’iscrizione ai coltivatori diretti.
            Quindi, il consiglio che ti diamo è quello di prendere informazioni presso l’ufficio Urbanistica del tuo Comune.
            Amedeu e c.

  236. Salve .sono proprietario esclusivo di una corte col solo onere di passaggio per l altro condomino,quest ultimo continua a parcheggiare la propria vettura davanti al suo garage posto all interno di tale corte posso impedirg li di fare cio e in che modo?

  237. Salve,
    da 4 anni ha acquistato un terreno agricolo di diversi ettari e ora vengo a sapere che al suo interno passa un acquedotto perchè chiamato telefonicamente da un tecnico che mi chiede di entrare nella proprietà (completamente recintata) per una presunta perdita. Nell’atto di proprietà non risulta nessuna servitù e nessun passaggio di acquedotto e ho chiesto spiegazioni dove passa questo acquedotto mediante elaborati grafici ma non si sa nulla perchè dice è una cosa molto vecchia:allucinante è normale questa cosa?
    A giorni dovrebbero venire a fare un sopralluogo, e mi ha anche detto che dovrei essergli grato perchè potevano rompere la recinzione per entrare.
    Nella speranza che non abbia realizzato qualcosa sopra questo acquedotto, annessi agricoli o altro, per altro tutti regolari.

    • Per Renato F.
      Leggi questo nostro articolo
      http://www.coffeenews.it/legge-122-del-30-luglio-2010-aggiornamento-del-catasto-planimetrie-sempre-in-regola.
      Se hai acquistato dopo la data di approvazione della legge 122/2010. puoi provare tramite un tuo legale a richiedere la nullità dell’atto, in quanto non sei stato messo a conoscenza di detto acquedotto.
      Probabilmente è una servitù di vecchia data e per la quale dovrebbero esistere gli atti di realizzazione dell’acquedotto, con l’eventuale costituzione di servitù.
      Se l’acquedotto è comunale, puoi provare presso l’ufficio tecnico del comune.
      A meno che non trattasi di esproprio (Quasi sempre non pagato per abitudine consolidata dei comuni), e anche questo rintracciabile nello stesso ufficio.
      Amedeu e c.

  238. Salve
    Da qualche tempo ho liti continue con i vicini per i parcheggi delle auto infatti loro vorrebbero parcheggiare nel mio vialetto dove hanno solo una servitù tra l’altro non supportata da nessun documento ma solo dal fatto che nn potrebbero accedere alla loro abitazione e insistono nel dire che dopo 30 anni sono diventati proprietari per metà.
    Mica è così io vivo lì e uso il mio vialetto.
    Inoltre attraverso la loro proprietà io e la mia famiglia raggiungiamo a piedi la strada principale da almeno 40 anni e loro ci hanno messo un cancello impedendoci di passare dicendo che quella è loro proprietà e impediscono di fatto a mia sorella che vive proprio all’uscita del passaggio pedonale di usare il mio garage.
    Possono impedirci il passaggio?
    Grazie

    • Per Tania.
      In questo caso, ci sembra, che non si possa ottenere molto usando i rapporti di buon vicinato, per cui ti consigliamo di far scrivere da un tuo legale una lettera a questi tuoi vicini.
      Amedeu e c.

  239. vivo in una villetta bifamigliare, con attorno 1000 mq di giardino di proprietà. attualmente accedo alla mia proprietà passando sul marciapiede perimetrale del mio vicino, e parcheggio l’auto sempre su una soza che è di proprietà del vicino.
    Vorrei accedere al mio giardino utilizzando anche l’auto (e parcheggiarla sul mio terreno), ciò sarebbe possibile se l’zienda agricola che circonda il mio fondo mi concedesse una servitu per realizzare un tratto di strada bianca larga circa 3 mt (comunque sufficiente per il transito di un autoveicolo e lunga non piu di 6 o 7 metri, tale è la distanza tra la strada bianca gia presente e che percorro e la mia proprietà. i prorpietari dell’azienda agricola (3 soci) continuano a rifiutare di concedermi il passaggio solo per farmi dispetto. Dopo aver provato in tutti i modi diplomaticamente ora vorrei valutare tramite quali vie legali posso agire, e che tempi potete prevedere in tale senso

    • Per Luigi.
      E’ molto difficile da ottenere, ma qualora il tuo fondo (Garage autorizzato) fosse intercluso e dalla tua descrizione non comprendiamo bene la questione, potresti tentare, tramite legale di ottenere una servitù di passaggio secondo gli articoli 1032/1062 del codice civile.
      Amedeu e c.

  240. volevo chiarimenti riguardo la cancellazione del post

  241. GENTILE AMEDEU

    ARCO DI 15 ANNI LA MIA CASA CENTRO STORICO CAMBIATO TANTO PERCHE’ COMUNE HA DATO PERMESSO PER TANTI NEGOZIO DI FARE LUONGE BAR CHE PORTA TANTI GIOVANI CENTRO .QUESTO VA BENE PER COMUNE E VA BENE CHI FA QUESTO LAVORO MA PER ME E STATO UN DISASTRA TROVARE POSTO AUTO LA SERA. GIA NON CE ERA DURANTE DI GIORNO PERCHE CI SONO NEGAZIO APERTO FINE ALLE 8 SERA ANCHE POSTO AUTO CON PAGAMENTO SEMPRE PIENO .QUESTI RAGGAZZI VENGONO SEMPRE CON MACHINA E NON SI TROVA più POSTO AUTO ANCHE LA SERA
    LA MIA CORTILI COMUNE CON GLI ALTRI TRE PROPITA NON HA DIRITTO DI LASCIARE MACCHINA EVOCO COME PROPITà DI QUASTE CORTILE E CASA NON AVENDO MACCHINA O CARRAIA ,NON HANNO CHIESTO COMUNE DI FARE UN INGRESSO CON MACCHINA
    ADESSO I TUTTI QUESTI COSA NEGATIVI PORTA A NOI DI CHIEDERE COMUNE E CONDOMINO A DARE UN SERVITù CON MACCHINA CONDOMINIO T CHE SIAMO NOI (C+B+U)I NOSTRI CORTILE CHIUSO E CINTA CON MURO PER ENTRARE CON MACCHINA PER FORSe una parte MURA DEVE ESSERE TOLTO

    • Per Pathem.
      Spiacenti, ma non riusciamo a comprendere quale sia il tuo problema.
      Fatti aiutare a scrivere la lettera da un amico che sia più chiaro.
      Amedeu e c.

  242. Gentile amadeu, abito in una villetta a schiera..Le case sono unite dal terrazzo e dal portico dove ci sono le porte d’entrata.,situate l’una di fronte all’altra, separate da circa 3 metri. Ora il mio vicino vuole dividere il portico a metà costruendo poi dalla sua parte una stanza. Vuole farmi contribuire alle spese del muro che andrà a dividere il portico. So che può obbligarmi a pagare, a meno che non rinunci alla mia parte dove verrà costruito il muro. Quelo che voglio sapere é:può il mio vicino costruire una stanza così vicino a casa mia?e se è sì, visto che DEVO contribuire alle spese del muro posso decidere anche io come dovrà essere fatto questo muro?ho diritto a partecipare alla scelta dei materiali e della ditta che si occuperà della costruizione?

    • Per Alice.
      Rimaniamo perplessi al fatto che ci dici che il tuo vicino ha diritto di farlo.
      Se le palazzine a schiera costituiscono un insieme, sia come progetto approvato dal Comune, che come condominio esistente per talune spese importanti (Per esempio illuminazione esterna, muro di cinta esterno, altre parti comuni), ne consegue che come tali vanno trattate, e, a meno che non esistano atti scritti che dicano il contrario), l’estetica degli edifici, con i relativi prospetti, non può essere modificata senza l’autorizzazione di tutti i proprietari del condominio.
      Questa è una cosa che devi verificare.
      Nel caso che esista una documentazione che offre la possibilità di costruire stanze esterne, le stesse devono rispettare le distanze previste dal P.R.G. comunale e comunque quelle minime previste dal codice civile.
      Amedeu e c.

  243. Buongiorno,
    vorrei farle questa domanda. Nel 1962 mio padre ha acquistato un lotto di terreno risultante da un frazionamento di un grande terreno in otto lotti. Il proprietario ha frazionato il terreno in modo tale da destinare una nona particella a strada di accesso agli otto lotti (4 da un lato e 4 dall’altro) a fondo chiuso. Negli atti di vendita dei singoli lotti, questa nona particella fu indicata come “strada interna”, ma la sua proprietà NON fu trasferita in quota parte agli acquirenti dei vari lotti, a cui il contratto di acquisto imponeva comunque di “concorrere alla strada”. Tale nona particella di terreno è quindi rimasta formalmente intestata all’originario proprietario, anche se per oltre 40 anni egli non si è mai interessato di questa proprietà il cui uso esclusivo è stato quello di accesso ai vari lotti. Gli otto frontisti si sono sempre comportati come se ognuno fosse proprietario del tratto di strada antistante il proprio lotto. Tutte le spese, comprese quelle dell’asfaltatura della strada, sono state sempre divise tra i frontisti in parti uguali.
    Domando: poiché quella nona particella di terreno è funzionalmente inscindibile dagli otto lotti e negli atti di vendita è stata esplicitamente destinata dall’originario proprietario a “strada interna” di accesso ai vari lotti , potrebbero i vari frontisti ottenere il riconoscimento della comproprietà indivisa di quella particella, ovviamente con un’azione legale nei confronti dell’originario lottizzante ? (così come in un condominio i proprietari dei vari appartamenti sono anche comproprietari delle parti comuni necessarie per l’accesso ai vari appartamenti). In alternativa, potrebbe ciascun frontista vantare l’usucapione della parte di terreno che costituisce il sedime della strada antistante la sua proprietà, fatto salvo il diritto di passo esercito negli anni dagli altri frontisti ?
    La ringrazio in anticipo per la risposta.
    Daniele F.

    • Per Daniele.
      E’ possibile rendere valida l’usucapione con una sentenza del giudice.
      Relativamente al frazionamento della strada, dovresti controllare sia catasto che negli atti di vendita, se tale strada è effettivamente una particella a se stante, oppure un insieme di 8 tratti di altrettante particelle costituenti le 8 proprietà (In questo secondo caso il confine tra le due metà delle 8 particelle dovrebbe passare a metà strada).
      Ne consegue che nel primo caso con l’usucapione la strada diventerebbe parte comune a tutti, nel secondo caso sarebbe formata da 8 piccoli mappali o sub.
      Amedeu e c.

  244. Buongiorno,
    grazie per tutti i consigli che ci satate dando,
    vorrei esporvi il mio problema
    una cascina e stata divisa in 3 unita abitative tutte con 120mq di terreno sul retro ho acquistato la casa nel 2012
    io sono ad angolo e da atto del 2007 e stato stbilito dagli atuali propietari il passaggio nel mio terreno
    ora loro vogliono esercitare il diritto di possesso del mio giardino sostenendo che sono sempre passati dove volevano, anche perche nel passagio stabilito ci sono degli ostacoli presenti da sempre un muretto in particolare
    il passaggio è di 1,5mt per manutenzione del giardino, io ho prima segnalato a vece che non gradivo che passassero ovunque suggerendo una strada alternativa ma non hanno acettato pretendendo il diritto del passaggio, più di un anno fa ho mandato loro una raccomandata dove gli dicevo che non potevano passare in seguito ho fatto una piccola staccionata per delimitare i passaggi.
    La mia domanda è ma loro hanno diritto di passaggio nel mio terreno ho violano l’art 1067
    possono aver ragione a richiedere il possesso del passagio nel mio giardino?
    devo perforza chiudere la mia propietà se non voglio che qualcuno se ne impossessi a mia insaputa?
    Grazie
    Claudio

    • Per Claudio.
      la seconda parte dell’articolo 1067 del codice civile cita:
      “….Il proprietario del fondo servente non puo’ compiere alcuna cosa che tenda a diminuire l’esercizio della servitu’ o a renderlo piu’ incomodo.”
      Devi controllare attentamente il contenuto del contratto nel quale viene stabilita detta servitù di passaggio, e attenerti scrupolosamente a essa.
      Nel caso, fai una ricerca storica alla conservatoria dei registri immobiliari.
      Qualora detta servitù sia stata costituita in maniera diversa, per esempio per usucapione ventennale, devi valutare quale parte dell’area i vicini abbiano usato pubblicamente, continuamente e pacificamente per tutto questo periodo e lasciare in essere la stessa.
      http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
      Comunque recati con una planimetria del terreno e casa, con delle foto e la documentazione che hai, presso un legale della tua zona, il quale saprà consigliarti per il meglio.
      Ame deu e c.

  245. buon giorno mio fratello alla sua morte mi ha lasciato in testamento un magazzino che confina con la proprietà di mio figlio dove io abito con la corte in comune, dove esiste una porta normale per entrare nel magazzino mio fratello in testamento non mi lascio la servitù per entrare, in testamento dice lascio il magazzino a mio fratello di larghezza di m 4.50 da nord a sud. io agli eredi ho chiesto il passaggio dalla parte comune del cortile esistente mi è istata negata, perché il fratello aveva detto loro che il magazzino me lo dava solo perché un giorno i figli di mio figlio potessero farsi dei appartamenti, perché il magazzino farebbe un blocco unico con la proprietà , sono certo che mio fratello quando ha fatto il testamento non sapeva che io avevo dato tutta la mia proprietà ha mio figlio.
    ora chiedo ho il diritto di avere la servitù dal cortile.
    grazie

    • Per Ulisse.
      La tua lettera non è molto chiara e facciamo fatica a risponderti.
      Comunque pensiamo che ti serva un buon tecnico professionista della tua zona, che effettui un sopralluogo e esegua le visure ipoteche-catastali per rendersi conto di come stanno effettivamente le cose relative alle particelle magazzino, cortile e proprietà varie.
      Amedeu e c.

  246. Salve vorrei esporre un mio problema
    sono più di trent’anni che quotidianamente io e la mia famiglia utilizziamo un vialetto pedonale per accedere alla strada principale. Tale viale è di proprietà dei miei vicini coi quali da qualche anno nn abbiamo più buoni rapporti e loro hanno pensato bene di porre un cancello e chiudere l’accesso procurandoci anche danni economici dal momento che avevamo il posto auto dall’altra parte e ora dobbiamo pagare un parcheggio perché per accedervi altrimenti dovremmo fare il giro di circa un km senza contare che i miei genitori sono anziani e quello è il modo più veloce per raggiungere la fermata dell’autobus!
    Ma dopo tanti anni (35) non abbiamo usucapito la servitù?
    Grazie

    • Per felice.
      Se avete esercitato tale passaggio per più di 20 anni, in maniera pacifica, pubblica e continuativa, puoi richiedere l’avvenuta servitù per usucapione.
      Il fatto è, che questi vicini hanno messo un cancello, per cui devi, al più presto, recarti con la documentazione che hai da un legale, il quale provvederà a muoversi di conseguenza.
      Amedeu e c.

      • Grazie
        Il fatto è che il cancello c’è sempre stato ma era aperto e bloccato con una catena ora lo hanno chiuso posso sempre ottenere la servitù?
        Grazie infinite

        • Per Felice.
          Devi riuscire a dimostrare (Cosa che riteniamo molto difficile) che detto cancello è rimasto aperto per più di 20 anni, senza essere mai stato chiuso.
          Amedeu e c.

          • Per Anonimo
            Se desideri una risposta, riformula la domanda e, per correttezza, inserisci la tua e mail.
            Grazie.
            Amedeu e c.

          • Gentile Amadeu,
            basterebbero delle persone che hanno utilizzato questo vialetto sempre da più di trent’anni dal momento che il vialetto in questione era libero al passaggio di più o meno tutti gli abitanti della zona dal momento che collega una strada secondaria con quella principale, ma molti nn sanno di poter avere usucapito la servitù e chiedono alla mia famiglia notizie visto che per accedere a quel viale passano prima

          • Per Felice.
            Le testimonianze hanno un valore relativo, ti servirebbero più delle vecchie foto della zona.
            Comunque consultati con un legale del luogo, il quale, sulla base degli atti che hai, ti consiglierà per il meglio.
            Amedeu e c.

  247. buongiorno, le sottopongo il mio problema.. sono proprietaria di un fondo edificabile con servitu’ , questa servitu’ e’ utlizzata regolarmente anche dai lotti vicini al mio (vicini lato est).. poco tempo fa il proprietario del lotto a sud del mio mi chiede il passaggio ,quest’ultimo lotto e’ fabbricato senza strada ma con accesso pedonale e confina con strada comunale ( il comune di pertinenza non gli da il permesso di costruire una nuova strada per immettersi nella comunale).
    Posso rifiutarmi?
    Quanto posso chiedere (dovrei dargli 40m2 di terreno per effettuare l’imbocco nel suo lotto)?
    La ringrazio

    • Per Marta.
      Circa la cifra da chiedere devi informarti presso delle agenzie o professionisti della tua zona.
      Per quanto riguarda il fondo del vicino, la legge concede la possibilità a un fondo intercluso di avere un passaggio verso la pubblica via.
      Per questo leggi attentamente l’articolo dal quale ci hai scritto.
      Amedeu e c.

  248. Salve.
    Riscrivo perchè non so se il mio messaggio è stato inviato.
    Abito in una bifamiliare costruita assieme a mio suocero che per problemi economici si è collegato alla mia fognatura fatta irregolare con promessa, a voce, di regolarizzarla e di dividersi ognuno con la propria fognatura; inoltre, si è collegato anche al mio serbatoio gpl, tuttora a nome mio, sempre con la promessa di farsene uno per conto proprio.
    Purtroppo, è venuto a mancare e ora la sua parte di casa è di mia cognata che vive con mia suocera invalida al 100%. Lei non ne vuole sapere di provvedere a costruirsi una sua fognatura ed un suo serbatoio.
    L’agibilità risale al 2006, dunque non sono ancora passati 10 anni e non esiste nemmeno un contratto di alcuna servitù e le fogne sono rimaste irregolari. Se vado per vie legali, c’è possibilità di dividersi o l’invalidità di mia suocera avrà delle ripercussioni tali da far rimanere i due servizi in comune costituendo una servitù?
    Ho il dubbio che me le facciano regolarizzare, pagando metà delle spese, facendole rimanere nel mio terreno.
    Mia cognata, inoltre, ha uno spazio più che sufficiente per poter farsele sul suo terreno.
    La ringrazio per la sua risposta.
    Saluti

    • Per Raniero.
      La tua domanda è relativa all’esito che potrebbe avere una sentenza legale per tale caso?
      Difficile a dirlo e a indovinarlo, in quanto per potere dare un giudizio di massima preventivo (ma sempre aleatorio) occorrerebbe vedere tutti gli atti e documenti relativi alla costruzione, ai permessi comunali, all’agibilità ecc.
      Amedeu e c.

  249. Gentile Amedeu

    Sono co-erede con mio fratello di un fondo con immobile fornito di accesso alla strada principale. I miei genitori erano anche titolari di un adiacente fondo edificabile inutilizzato, circondato dal fondo in cui è situato il suddetto immobile e da fondi altrui, e senza alcun accesso alla strada principale. Non essendo stato lasciato alcun testamento, stiamo tentando di accordarci in modo tale che a me spetti il fondo con l’immobile poichè ne sono attualmente privo. Mio fratello accetterebbe solo a condizione che venga costituita una servitù di passaggio da codesto fondo alla strada principale, attraverso un percorso percorribile in auto di 2 metri e mezzo che costruirebbe sul mio cortile, lateralmente all’immobile. Contando che mio fratello abita proprio in uno dei diversi fondi adiacenti insieme alla moglie (lei è proprietaria dell’immobile in cui abitano), da cui avrebbe facile passaggio attraverso una brevissima stradina carrabile che già collegherebbe idealmente la strada principale, il loro attuale immobile e il fondo, le chiedo se sia legittima la richiesta di mio fratello, dovendo costruire una strada molto più lunga, partendo addirittura da una strada sopraelevata poichè l’immobile che vorrei acquisire è sotto il livello della strada. Inoltre, questa strada carrabile verrebbe a coincidere perfettamente con la parete (attualmente dotata anche di finestre) dell’immobile che vorrei acquisire, e vorrei chiederle se sono previste delle distanze inderogabili tra una parete di un edificio e una strada con servitù di passaggio. Per concludere, questa strada verrebbe a coincidere non soltanto con la parete dell’edificio ma anche con il muro di cinta del fondo vicino di un terzo. In breve la distanza tra il muro di cinta del vicino e la parete dell’immobile che vorrei acquisire è di 2.30 m esatti, spazio che mio fratello vorrebbe utilizzare come passaggio. Infine, ci sarebbero differenze legislative nel caso in cui anzichè dar vita ad una servitù, mio fratello chiedesse di acquisire attraverso la divisione notarile direttamente quel pezzo di 2.30m per costruirci una strada privata?
    Cordiali saluti,
    Marco

    • Per marco.
      Per trovare le risposte alle tue tante domande, ti suggeriamo di leggere accuratamente e più volte l’articolo dal quale ci hai scritto.
      Troverai tutte le risposte che cerchi.
      Amedeu e c.

  250. Buongiorno, mio padre ha un’abitazione confinante con la statale aurelia in area extraurbana. Diversi anni fà ha acquistato dall’amministrazione (in quel momento la provincia) circa 150 metri del vecchio tracciato di Aurelia che corre parallelo all’attuale confinante con la sua proprietà privata. Ha realizzato con progetto autorizzato dal comune un muro di recinzione su tutto il perimetro e posizionato 2 cancelli, uno pedonale che accede dalla banchina stradale in prossimità di un’aiuola dell’aurelia all’abitazione, un altro accesso, con l’intenzione di renderlo carrabile, che accede ad un grande parcheggio (in realtà si tratta della continuazione del vecchio tracciato acquistato), quindi in grande sicurezza e non in prossimità del traffico stradale. Dopo ben 2 anni dalla richiesta di ottenere la concessione da Anas per regolarizzare il carrabile, ci viene detto che però dovremo chiudere il pedonale (che invece ci è indispensabile per uscire di casa). Inoltre per ottenere il carrabile occorre modificare il parzialmente progetto approvato dal comune, installare una griglia di deflusso delle acque (ma non sappiamo dove defluirle), pavimentare (?) per alcuni metri il passaggio, un cancello con asse centrale (ora è installato uno scorrevole su binario) etc.etc.. Vorrei chiederLe se Anas può formalmente impedirmi l’accesso pedonale a casa mia, nonostante ci sia un progetto autorizzato dal comune e se in caso mi obbligassero al ripristino della situazione precedente (ovvero in precedenza tutta l’area era aperta) io sia costretto a costruire un muro in sostituzione dell’attuale cancello o possa lasciare semplicemente aperto (come era prima)?.
    Spero sia stato sufficentemente chiaro nell’esporLe la questione.
    Grazie

    Saluti

    • Per Giancarlo.
      L’Anas ha il parere vincolante sui permessi di aperture su strade di sua competenza, per cui va rispettato quanto condizionato dal medesimo ente.
      Ciò non toglie che l’Anas ha uffici tecnici validi e in grado di valutare la situazione e, se tramite un tuo tecnico progettista puoi trovare una soluzione alternativa valida da sottoporre, riteniamo che potrebbe ragionevolmente accettarla.
      Comunque provare non nuoce.
      Amedeu e c.

  251. salve, ho di proprietà un terreno dove è situato un pozzo ma da più di 20 anni di questo pozzo ne usufruisce un mio parente.. vorrei sapere gentilmente se potrei impedire a questo mio parente di usufruirne ancora!! tengo a precisare che non c’è mai stata carta scritta per questo uso..
    cordiali saluti mary

  252. Salve,
    sto acquistanto un terreno adiacente al mio sul quale però vige una servitu di passaggio carrabile. Fino a qui nessun problema se non che il proprietario del fondo dominante ha installato un cancello carrabile piu uno pedonaleproprio a filo del confine e per la totale larghezza della particella (10 metri circa), impedendomi di fatto di allargare la mia proprietà. Può farlo? Potrei allargare la mia proprietà lasciando al mio vicino un passaggio di 3,50 metri anche se cosi facendo, allo stato attuale, andrei a mettere la recinzione davanti al suo cancello? Grazie

    • Per Alessandro.
      Occorrerebbe vedere la situazione in loco e ciò non è possibile.
      Comunque se costui ha una servitù di passo, significa che il terreno è di tua proprietà e questi può passarci con un mezzo carrabile.
      La posa in opera di cancelli o chiusure varie è di tua competenza, in quanto il vicino ha solo diritto di passaggio che naturalmente non puoi ostacolare.
      Amedeu e c.

  253. buonasera, come posso formulare un accordo scritto con il mio vicino per realizzare una cisterna per acqua a distanza minore di due metri dal confine? il vicino verbalmente mi ha autorizzata ma vorrei mettere tutto per iscritto. sono però obbligata a registrare da un notaio l’accordo? o può essere un accordo privato.
    grazie.

    • Per Rita.
      fallo in duplice copia (Cad) in carta da bollo, che rimane come un atto di obbligazione.
      E’ pur sempre un impegno scritto anche se non regolarizzato.
      Amedeu e c.

  254. Per Giovanni.
    Quando si ha a che fare con enti gestori dei servizi quali ENEL ecc, gli spostamenti non sono mai semplici e se lo sono costano molto e hanno tempi lunghi.
    Quindi, ammesso anche che che il tuo vicino, tramite un suo legale, riesca con una causa a spuntarla, avrai tempo di crescere i tuoi figli.
    Amedeu e c.

  255. Buonasera,il nostro Condominio ha un viale d’accesso di proprietà del figlio del costruttore su cui abbiamo una servitù di passaggio volontaria.Abbiamo la necessità di eseguire dei lavori totalmente a nostro carico ma che necessitano di una autorizzazione da parte del proprietario in quanto dovremmo allacciare uno scarico alla rete comunale.Il problema è che il proprietario vive in un altra città e non risponde alle nostre Raccomandate,le riceve,le firma ma non ci risponde,…….niente.C’è una soluzione?Ringrazio anticipatamente.

    • Per Roberto.
      Il fatto è che avete necessità della sua autorizzazione per eseguire questo lavoro.
      Trovate il suo indirizzo e numero telefonico e provate a contattarlo personalmente.
      Amedeu e c.

  256. Salve, abito in una corte dove ci sono sul lato ovest 5 case tutte allineate per ultima in fondo la mia casa, poi 4 case disabitate. Nel mezzo ci sta una strada larga 5 metri che porta sulla via principale. Sul lato est una casa grande dove ha davanti una sua piazza e un altra piazzola dietro. Sono venuti ad abitarci E hanno chiuso le due piazze murandoci.Prima che ci chiudessero murandoci potevo mettere la mia macchina davanti casa mia senza essere di intralcio a nessuno e sulla via in comune. Loro chiudendo le loro piazzole la mia macchina non c’è la posso più lasciare perché non mi ci passa. Loro dicono che potevano chiudere perché era sul loro terreno. Potevano farlo anche se era più di 20 anni che i miei genitori ci lasciavano la macchina?

    • Per Veronica.
      Spiegazione con pochi elementi per valutare.
      La strada è privata o pubblica?
      Le 2 piazze sono pubbliche o appartengono ai privati?
      Hanno murato in mezzo alla piazza? Cosa vuol dire?
      Si tratta di una corte o di un’area divisa tra proprietari.
      Avrai compreso che è impossibile risponderti.
      Amedeu e c.

      • Le due piazze appartengono ai proprietari, hanno chiuso avanzando verso la fine di un passo pubblico (davanti casa mia) dove i miei genitori per 20 anni ci hanno lasciato la macchina. Però loro dicono che hanno rispettato i confini.Adesso avendoci chiuso mutandoci non si gode più di questo diritto? Non dovevano rimanere più internamente nel chiudere? I permessi non me li vogliono far vedere…
        Da quando loro sono venuti ad abitare li, ho perso il diritto di usucapione ?

        • Per Veronica.
          Se le due piazze sono state unite, anche se di due proprietà diverse, per 20 anni e oltre, tale situazione si era consolidata instaurando una servitù per usucapione, per cui i vicini non erano tenuti a chiudere.
          Adesso dovresti dimostrare in maniera assolutamente chiara che, dal momento dal quale hai iniziato a servirti dell’unità delle due piazze, al momento in cui è avvenuta materialmente la chiusura, sono trascorsi 20 anni e più.
          Lo devi dimostrare non con testimoni, ma con atti tipo contratti e fotografie.
          Se è così, con gli atti e foto che hai, recati da un legale del posto che potrebbe scrivere una lettera a questi tuoi vicini.
          Amedeu e c.

        • dobbiamo dividere una proprietà e le finestre della mia casa si affacciamo sul giardino di mia sorella, devo chiudere tutte le finestre e creare delle finestre di tolleranza? questo quanto consiglia il geometra
          grazie!!!!!

          • Per Antonella.
            Perchè?
            Se la chiusura avviene mediante un accordo bilaterale, va bene, altrimenti delle finestre esistenti e autorizzate non possono essere chiuse per imposizione di altri e le distanze da esse vanno rispettate.
            Leggi i nostri articoli su vedute dirette, oblique e laterali usando il pulsante Cerca in alto a destra della pagina.
            Amedeu e c.

  257. Buonasera,

    Possiedo un appartamento sito all’ultimo piano di un palazzo in centro storico. In uno dei 4 vani, sono presenti due finestre che danno sul tetto di un immobile adiacente al palazzo.

    La mia domanda è questa: come faccio a sapere se il palazzo adiacente al mio e del quale io attualmente guardo il tetto, un domani ha la possibilità di erigere un ulteriore piano oltre ai 3 già esistenti? In questo modo potrebbe coprire le due finestre ed eliminare la luce sul vano che usufruisce di quelle finestre.

    La ringrazio per la risposta.

    Cordialmente,
    Rosario

  258. ciao,
    il geometra mi ha detto che poichè il giardino diventa di proprietà di mia sorella devo chiudere le finestre e la porta che danno sul giardino e fare delle finestre di tolleranza.
    ha già preparato la documentazione per andare dal notaio!!!!! come mi devo muovere
    ti ringrazio in anticipo

    • Per Antonella.
      Non avevi parlato di porta, che logicamente dovrebbe essere chiusa; per il resto vale la prima risposta.
      Per non trovarti in liti future con la sorella, comunque, segui quanto suggerito dal tuo geometra.
      Amedeu e c.

  259. Salve, sono proprietaria di 3/4 di una particella che ha aggrafata un’aia detenuta da 3/4 da me e per 1/4 da un’altra famiglia B, siccome quando I miei genitori hanno acquistato acquistavano CON ATTI PUBBLICI NEL 1991, i 3/4 ideali e 1/4 rimaneva alla famiglia B. Nel 2011 abbiamo determinato i 3/4 appartenenti a me e il 1/4 appartenente alla famiglia B che l’ha acquisito per usucapione in quanto per quella parte non aveva titolo di proprietà. Oggi io ho intenzione di dividere la parte dell’aia aggraffata alla particella poichè negli anni è divenuto un parcheggio di autoveicoli senza avere nessun rispetto delle quote di proprietà. Inoltre un ‘altra famiglia C vanta diritto di servitù in quanto ha parcheggiato per anni con il tacito assenso di tutti.Io sono disposta a dividere e a cedere anche una quota per la servitù con in cambio il frazionamento e la divisione di una parte che diverebbe di mia esclusiva proprietà, volevo sapere se fosse possibile naturalmente con l’accordo di tutti.
    grazie Carla

    • Per Carla.
      Vediamo se abbiamo ben compreso: adesso 1/4 della superficie è di proprietà dei vicini e 3/4 della tua famiglia?
      Se è così, esiste un atto notarile con allegato un tipo di frazionamento catastale nel quale compaia la linea di divisione tra le due proprietà?
      Se no, vuol dire che della corte, pur essendo ripartita nelle frazioni sopradette, risulta essere corte comune.
      Nella prima ipotesi e ancor di più nella seconda, la corte, da quello che ci dici è frequentata da altri, in maniera pacifica, continua e pubblica.
      Se tali tre elementi coesistono da più di 20 anni, costoro hanno diritto di mantenere tale stato di fatto, o meglio servitù, per avvenuto possesso per usucapione ventennale.
      Consulta comunque un legale della tua zona
      Amedeu e c.

  260. buongiorno mi chiamo Alberto,la mia domanda è questa: ho una casa con una chiostra interna la quale confina con un altra proprietà dove si affaccia una piccola apertura sembra una piccola finestra ad un altezza di circa 2 metri. tale apertura è stata ottenuta forando il muro portante dell edificio confinante e del mio molti anni fa. posso chiuderla? grazie anticipatamente

  261. Buongiorno
    Vorrei chiedere un consiglio per il mio problema:
    Sono in possesso di un garage costruito nel 1972 a confine con un’altra proprietà.Fino ad ora nn ci sono mai stati problemi ma adesso i vicini dicono che c’è uno sconfinamento, ammesso che ci sia, dopo 43 anni non è usucapito? (i vicini asseriscono di aver sempre saputo che ci fosse) inoltre stiamo parlando di 6 o 7 mq.
    Grazie

    • Per Tania.
      Se tale garage è in essere da tanti anni, ormai hai acquisito il diritto di mantenerlo per usucapione ventennale.
      Però, fai controllare da un tecnico la linea di confine e prima di spostarla contatta un legale della tua zona (Per una eventuale usucapione di tutto ciò che eventualmente sta sconfinando).
      Amedeu e c.

  262. Buongiorno.
    Ho acquistato un fabbricato con corte 13 anni fa e nell’atto di proprietà non è riportata alcuna servitù. Da un paio di mesi a seguito di intasamento della fognatura del vicino ho scoperto che sulla mia corte è presente un tubo di scarico di acque nere, completamente interrato e privo di opere visibili, dell’edificio ricadente su un fondo limitrofo che si allaccia alla pubblica fognatura. Ho verificato che non è mai stata rilasciata alcuna autorizzazione allo scarico dal Comune e non è presente neanche alcun accordo scritto tra il vecchio proprietario ed il vicino. Poichè il vicino ha la possibilità di allacciarsi direttamente alla rete fognaria pubblica dalla sua proprietà posso chiedere la rimozione di detta tubazione? Faccio anche presente che la mia corte con il nuovo piano regolatore del comune nel 2010 è divenuta edificabile e tale tubazione di scarico costituisce un intralcio.
    Grazie anticipatamente e Buoma Giornata.

    • Per Benedetto.
      Puoi tentare di farla togliere con l’intervento di un tuo legale.
      La questione non è facilmente risolvibile, in quanto se sono trascorsi più di 20 anni è scattato il diritto di servitù per usucapione ventennale.
      Porta al tuo legale tutti gli atti di cui sei in possesso (Planimetrie, progetti approvati, fotografie, ecc)
      Amedeu e c.

      • Grazie per la risposta.
        Se il vecchio proprietario gli abbia permesso il passaggio della tubazione fognaria, per evitare denunce relative al proprio fabbricato in corso di costruzione abusivo (oggi sanato), pensa che l’usucapione ventennale possa essere riconosciuta?
        Cordiali saluti.

        • Per Benedetto.
          Riteniamo che i 20 anni per ottenere l’usucapione dovrebbero essere conteggiati a partire dalla data di agibilità del manufatto sanato.
          Senti anche un legale della tua zona.
          Amedeu e c.

  263. Salve, il costruttore ha costruito prima l’edificio del condominio in cui abito e dove è stata realizzata una cabina enel. Prevedendo di costruire un altro stabile adiacente (in fase adesso di ultimazione) ma fisicamente e giuridicamente separato con tanto di muro perimetrale, ha creato nel mio già la predisposizione per il passaggio dei cavi elettrici che dovranno andare ad alimentare il fabbisogno del nuovo fabbricato (cavidotto interrato e tutta una serie di pozzetti) per il quale dall’altra parte del muro è stato creato un altro scavo con tanto di condutture e pozzetti adiacenti a quelli preesistenti al di qua e collegati sotto terra con una tubazione.
    La domanda è: vista una preesistente azione legale da parte del mio condominio contro il costruttore per altre questioni ed irregolarità per le quali ho già chiesto in passato il vs parere rivelatosi prezioso (e ringrazio per questo), il condominio può opporsi al fatto che i tecnici Enel sfruttino; nell’immediato futuro; questa predisposizione o questa sorta di servitù occulta tra i due condomini preordinata dal costruttore senza che il nostro amministratore ne sia mai stato messo al corrente o abbia mai ricevuto esplicita richiesta? Ciò anche in considerazione del fatto che la cabina è posta in prossimità della via pubblica e l’ingresso al nuovo residence è posto al civico successivo. Preciso che la società costruttrice in tutto questo è agevolata dal fatto che il suo amministratore è nostro condomino e che all’interno del residence si permette di far entrare chi vuole avendo accesso a tutto, quindi è un attimo dire ai tecnici che è tutto in regola e che possono passare e collegare i cavi anche sfruttando i periodi di assenza dei consiglieri più “recalcitranti. Sì è pensato, come prima immediata azione antecedente all’eventuale iter legale, di cementare e quindi rendere inutilizzabile il pozzetto sito nella nostra proprietà collegato a quello posto dall’altra parte del muro di cinta, è una strada percorribile da un punto di vista legale? Grazie in anticipo per il tempo dedicatomi
    Massimiliano

    • Per Massimiliano.
      Azioni quale quella che tu proponi possono costare molto care a chi le fa, sia in sede civile che penale.
      Normalmente una persona si deve accertare prima quale è la sua proprietà, intendendo con tale parola tutto quanto rientra in un lotto edificato, servizi compresi, dopo di che, su riunione dell’assemblea può decidersi un intervento.
      Nel tuo caso, ci sembra, che le idee non siano molto chiare, per cui vi conviene accertarvi, tramite un tecnico professionista esperto e un legale di zona che prenda in mano la vostra situazione, quali sono i vostri diritti effettivi.
      A nostro parere dovreste controllare i vostri contratti di compravendita e inoltre verificare attentamente (E’ vostro diritto) tutto il progetto esistente in Comune e all’occorrenza richiederne una copia a pagamento.
      Se da tali verifiche emergerà che il costruttore non ha regolarizzato accuratamente la questione cabina elettrica e allacci ENEL, potrete procedere come indicato dal vostro legale.
      Amedeu e c.

  264. Buongiorno voglio acquistare al asta una casa che dalla perizia fatta del CTU e priva di acceso pedonale e carrabile dala via pubblica.La casa e circondata per tre lati de lo stesso fondo e il quarto lato dalla via pubblica (prima tutto era un unico fondo ).Casa e stata costruita negli anni ’60 e tramite un accordo verbale ha usata per sempre il cancello che si trova sul fondo circondante.Ho chiesto permesso alla provincia per aprire un altro accesso ma non lo permettono perché non devo avere meno di 100 metri da un altro acceso (si parla di una via provinciale fuori dal comune) e io celo 8 metri dal cancello esistente fino al mio terreno .Ho provato a mettermi d’accordo con il propietario per usare lo stesso cancello ma la somma che lo chiede e quasi uguale con quella che pago per comprare la cassa.Per questa chiedo un consiglio,come posso entrare sul mio terreno senza spendere tanto.Devo andare verso La Provincia perché sulla stesa strada ci sono altre case con gli cancelli vicini o a meno di 100 metri.O e meglio richiedere una servitù del passaggio per destinazione padre di famiglia se fa il mio caso.Per questo tipo di servitù si paga qualche indennità ?
    Grazie in anticipo per tute le risposte
    Mario

  265. buongiorno,
    avre un quesito da porre.
    abito in una casa a cui si accede con strada privata sterrata che dista dalla strada principale circe 100 m. Sulla strada privata, tra me e la strada pubblica, affacciano altri 3 proprietari: 2 di terreni ad oggi uso agricolo ed 1 con abitazione. Avrei intenzione di fare richiesta di allaccio alla rete idrica pubblica, poichè ad oggi ho un pozzo di acqua non potabile, e rivoltami all’azienda pubblica mi hanno detto che devo avere il consenso di tutti gli altri proprietari che affacciano sulla strada. l’intenzione era quella di mettere il contatore dell’acqua in fondo alla strada, vicino alla strada pubblica, ma nessuno dei due proprietari vicini alla conduttura di acqua danno il consenso. avevo pensato anche di portare il contatore ai confini della mia terra, ma questo, oltre ad essere più oneroso, determinerebbe un problema anche di transito per me e per altri proprietari nei giorni di lavoro. in sintesi anche altri 2 proprietari sarebbero d’accordo nei lavori della conduttura per la mia abitazione, ma uno continua a rifiutarsi (quello che ha una abitazione e che ha l’allaccio idrico alla rete delle ferrovie che passano al di la della strada principale). come posso fare? è possibile procedere senza il consenso di una parte?
    grazie per l’eventuale risposta
    romina

    mentre 2 di loro sono d’accordo uno pone il divieto.
    è possibile procedere anche senza il benestare di uno dei proprietari, come posso fare.
    grazie

    • Per Romina
      La situazione potrebbe assimilarsi a quella di un fondo intercluso, per il quale la legge consente il passaggio.
      http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
      In effetti non è proprio una situazione uguale, ma oggi, impedire agli abitanti di una casa di usufruire di un servizio pubblico e indispensabile come l’acqua potabile, può essere paragonato a tale principio.
      Riteniamo, però, che tu senta anche il parere di un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  266. Salve,
    vorrei porre la mia situazione, vedendo questa pagina web la più affine a riguardo.
    Più di un anno fa abbiamo acquistata un appartamento posto all’ultimo piano di una palazzina. L’appartamento al piano di sotto è stato, per un certo tempo, della medesima proprietà degli ex proprietari che li acquistarono e ristrutturarono entrambi.
    Per questa ragione il nostro contatore del Gas si trova nella terrazza dell’appartamento al piano sotto. per questa ragione fu istituito un diritto di servitù (ben espresso negli atti notarili) per poter accedere al contatore al momento che gli ex proprietari vendettero la casa al piano inferiore.
    Da quando ci siamo trasferiti nella casa appena acquistata ci fu comunicato che la casa è in gestione ad una Agenzia Immobiliare visto che la proprietaria si è trasferita all’estero per lavoro. ci fu detto dalla agenzia che pertanto il contatto per accedere al contatore del gas erano loro.
    A parte una volta in cui abbiamo dovuto chiudere ed aprire il gas per effettuare dei lavori ho sempre detto all’agenzia che non mi interessava entrare in casa per le letture bimestrali ma mi bastava riceverli via sms/mail nel periodo che comunicavo prontamente, corrispondete a quello indicato dalla Società distributrice di Gas.
    Purtroppo, a parte le prime due letture, che per averle ho dovuto fare diversi reminder (qualcosa come 10 telefonate ed altrettanti sms) stiamo pagando da diverso tempo bollette con stima di consumi (capirà anche lei che essendo entrambi tutto il giorno fuori i nostri consumi sono decisamente minori rispetto allo stimato).
    Abbiamo più volte richiesto il contatto diretto con la proprietaria o con i suoi genitori che vivono in Italia per capire come venirsi incontro, anche perché immagino io debba prontamente poter accedere al contatore nel caso succeda qualcosa nella nostra abitazione (es. incendio). L’agenzia non ci sta fornendo contatto del proprietario e noi non sappiamo come andare avanti.
    Grazie mille dell’eventuale risposta

    • Per Giacomo.
      Una situazione non piacvevole, anche dal punto di vista della sicurezza.
      In caso di un incendio i Vigili del Fuoco troverebbero sicuramente delle difficoltà a rintracciare l’ubicazione del contatore del gas.
      Il nostro consiglio è quello di cercare il sistema di distaccarti completamente da questa servitù, collocando il contatore in un luogo facilmente accessibile dall’esterno.
      La cosa non è sicuramente facile, e per questo devi fare eseguire un sopralluogo da una ditta specializzata in termoidraulica.
      Se vuoi mantenere la situazione attuale senza alcuna modifica, sarebbe però auspicabile che tu facessi scrivere a questa agenzia da un tuo legale, in maniera da stabilire un sistema semplice per prelevare la chiave dell’appartamento in caso di necessità.
      Amedeu e c.

  267. Salve,
    Le spiego la mia situazione… Da circa un anno che ho acquistato una bifamiliare con un giardino, in cui esiste un diritto di passaggio con servitù perpetua (scritto anche nel rogito) dal quale il mio vicino si recava nel fondo dominante.Nel 2000 in codesto fondo è stato costruito un condominio che ha chiuso il passaggio. in tale occasione il mio vicino si è appropriato di un pezzo di terra dove ha piantato fiori, trasformando il passaggio in un’aiuola privata dove solo lui può accedere (tutto questo è avvenuto con il vecchio proprietario, da cui io ho successivamente acquistato l’immobile.)Siccome vorrei recintare il mio giardino, Le chiedevo alcune domande:
    1. Posso recintare il giardino includendo anche il pezzo di aiuola che lui si è preso? Non negandogli il suo diritto di passaggio con un apposito cancello e relative chiavi?
    2. Ma dove, deve passare, dato che tutto è sto chiuso con un muro dalla nuova costruzione, pertanto, chiedo se in futuro lui posso entrare dal passaggio che io gli riserverò.
    In questi giorni ho cercato di risolvere il tutto pacificamente, ma lui vuole fare il furbo… oltre l’aiuola vuole tenersi il diritto di passaggio. Spero di essere stato chiaro… grazie e aspetto al più presto una Sua risposta. Cordiali saluti Francesco.

    • Per Francesco.
      La richiesta può essere chiara, ma non tanto perchè noi possiamo esprimere una risposta attendibile.
      Ti diamo un suggerimento: devi mettere la tua questione nelle mani di un buon tecnico professionista, il quale svolga le ricerche dovute, si accerti degli anni trascorsi dalla presa in possesso del vicino, dopo di che possa metterti in grado di risolvere la questione, al limite, tramite un legale.
      Amedeu e c.

  268. Gli eredi del proprietario dell’immobile adiacente al mio, alla morte del congiunto, nonostante una servitù esistente dai tempi in cui vissero i genitori, ancor prima i nonni (questi ultimi firmavano accordo: mio nonno dava la possibilità di fare edificare il cugino, con l’accordo che quest’ultimo non edificasse il tetto, quindi quello di lasciare l’immobile, con il soffitto ma, senza tetto) aprono una scia ed ottengono il permesso a costruire dall’ufficio tecnico che nulla sapeva della servitù esistente.
    Stessa motivazione rafforza il legale parte avversa, il quale sostiene che, in tanti anni i suoi assistiti nn hanno mai saputo dell’esistenza di detto accordo.
    La causa civile, dopo una lunga mediazione che a nulla ha portato, è giunta alle memorie istruttorie…controparte ha offerto, in sede di mediazione, € 2 MILA e il ritiro della causa, ma ho già speso € 2.500…quindi la mia controproposta con la richiesta di € 5 MILA per spese legali finora sostenute e risarcimento danni. Rifiutate dalla controparte. Pertanto, del parere che controparte deve demolire l’opera edificata abusivamente, in virtù dell’accordo di servitù chiedo come … Un Suo gentile parere.
    Anticipatamente ringrazio

    • Per Luigi.
      Spiacenti.
      Per una pratica giunta a questo punto, con l’intervento dei legali, della magistratura e del CTU, diventerebbe estremamente professionalmente scorretto pronunciarsi, tanto più, che costoro hanno spulciato la pratica a fondo, per molto tempo, e noi dovremmo azzardare una risposta in un baleno.
      Amedeu e c.

  269. BUON GIORNO MIO PADRE NEL SUO TESTAMENTO OLOGRAFO MI HA LASCIATO UN PICCOLO APPARTAMENTO MENTRE AI MIEI DUE FRATELLI HA LASCIATO DEL DENARO, DI PARI VALORE ORA IO VOGLIO ENTRARE IN POSSESO DEL’APARTAMENTO I MIEI FRATELLI MI IMPEDISCONO DI ENTRARE PERCHE PRIMA DEVO FARE IL ROGITO,IO MI SONO OPPOSTA PERCHE LO VOREI DARE HA MIO FIGLIO APPENA SARA MAGGIORENE FRA DUE ANNI ANCHE PER NONSPRECARE DEL DENARO, LA MIA RICHIESTA CHE LE RIVOLGO è POSSO ENTRARE IN POSESSO SENZA FARE PRIMA IL ROGITO.
    RINGRAZIO PER I CHIARIMENTI CHE MI RIUSCIRA DARMI.

    • Per Sonia.
      Porta il testamento olografo da un notaio della tua zona che ti saprà confermare tutti i passaggi da fare per arrivare al più presto alla regolarizzazione e metterti così in grado di entrare nella casa.
      Non prima.
      Amedeu e c.

  270. Ho comprato un terreno,un confinante pretende un passaggio per raggiungere la sua proprietà,ma questo passaggio non risulta nell’atto,cosa devo fare ?

  271. buongiorno.dopo più di venti anni di condivisione con altre due persone di un terreno ricevuto in eredità, è stato fatto un frazionamento . avendo dimenticato di chiedere la servitù di passaggio,sull’atto notarile è stato riportato quanto segue (a titolo di amichevole divisione ed a tacitazione di ogni diritto loro spettante sui beni)ecc. ecc. per farla breve loro a questo punto,possono inpedirmi di passare per la loro proprietà anche solo per attingere al pozzo?. nel caso mi venisse negato, sul lato opposto del mio terreno ci sarebbe un altro pozzo ubicato difronte ad un vecchio fossato non più funzionante che nel suo tragitto arriva alla mia proprietà.non recando danni o inpedimenti ad entrambi i proprietari confinanti con lo stesso potrei servirmene?

    • Per Antonio.
      Se nell’atto notarile non è stato ben chiarito il diritto di passo, riteniamo che tu non ne abbia più diritto, in quanto con l’atto stesso hai anche precluso la via a una possibile servitù di passaggio-per usucapione ventennale (Ammesso che ci siano stati gli estremi).
      Riguardo al secondo pozzo, se lo stesso è ubicato sul tuo terreno, non vediamo perchè tu non possa servirtene, naturalmente regolarizzandolo con la pratica necessaria richiesta dalle vigenti leggi (ASL, ecc).
      Amedeu e c.

  272. mi rifaccio alla cortese risposta datami, per chiarire che il secondo pozzo, non si trova nel mio terreno,ma all’incirca un centinaio di metri. è il vecchio canale che nel suo tragitto arriva alla mia proprietà. sottolineavo la presenza di quest’ultimo, per capire a chi attribuire la proprietà (demanio, ente pubblico, privati) e di conseguenza il possibile sfruttamento. attualmente si trova a confine tra due proprietà private. nel ringraziarvi della risposta vi porgo i miei distinti saluti.

    • Per Antonio.
      Con una cartina della tua zona, recati presso la locale Provincia (O ciò che dovrebbe essere rimasto di essa) e chiedi loro a chi appartiene tale canale.
      Se non è privato, ti sapranno dare dei consigli.
      Amedeu e c.

  273. buonasera,

    ho un fondo, locato ad una società che vi esercita un autolavaggio. Durante i lavori di ampliamento, nell’agosto scorso, sono state scoperte tubature fognarie (peraltro probabilmente irregolari perché sia di acque bianche che di acque nere)che passano sotto la nostra proprietà per congiungersi alla fognatura, provenienti dal fondo confinante. L’autolavaggio le ha deviate a sue spese. Vari tentativi di trovare una soluzione transattiva della vicenda sono andati vani. Vorrei sapere: 1) se possiamo esercitare un’azione di manutenzione per turbativa del possesso ex 703 cpc (per usare un’azione più “rapida”); 2) altrimenti dobbiamo agire in via ordinaria per far dichiarare l’abusività delle tubature presenti e chiedere di essere autorizzati a rimuoverle/chiuderle? Ovviamente il tutto a spese del proprietario del fondo confinante e con risarcimento del danno.

    • Per Margherita.
      Poichè ci sembra di comprendere che dette fognature erano preesistenti alla realizzazione dell’autolavaggio, e addirittura all’acquisto del terreno da parte tua (In quanto altrimenti ne saresti venuta a conoscenza), sarebbe opportuno, prima di intraprendere qualsiasi azione, che ti accertassi che detto vicino non le abbia realizzate con una autorizzazione del precedente proprietario.
      Addirittura, non sarebbe male che tu effettuassi una ricerca accurata all’ufficio dei registri immobiliari (Ex ipoteche) per accertare che non vi siano atti che contengano la costituzione di tale servitù.
      Amedeu e c.

  274. buonasera,
    io e il mio vicino abbiamo, di comune accordo, realizzato un pozzo freatico ( falda superficiale) per l’emungimento di acque sotterranee, che per uso domestico è libero. Abbiamo diviso le spese in parti uguali per la realizzazione e per la presa d’atto ottenuta dall’ ente competente ( in questo caso provincia- demanio idrico), con istanza presentata a nome di entrambi. il pozzo però ricade nella mia proprietà a distanza inferiore di due metri dal confine dell’altro soggetto intestatario della presa d’atto. il mio vicino vorrebbe fare una scrittura privata per essere comproprietario del pozzo io però ritengo che più di atto di comproprietà si debba fare una obbligazione o una servitù perchè la proprietà risulta solo mia essendo il pozzo ubicato nel mio terreno. forse andrebbe Non vorrei lasciare strascichi ai miei figli, di contro anche il mio vicino vorrebbe garantire agli eredi l’utilizzo del pozzo. cos conviene fare? io potrei in ogni momento chiudere il pozzo e farmelo da solo da un’altra parte?
    grazie

    • Per Margherita.
      A nostro parere, se il pozzo è di tua proprietà, puoi costituire una servitù legale di passaggio, accesso e attingimento dallo stesso a favore del tuo vicino.
      Anche perchè tale pozzo rispetta le distanze dal confine previste dal”articolo 873 e successivi del codice civile
      http://www.coffeenews.it/distanze-dai-confini-di-pozzi-cisterne-fossi-tubi-canali-ed-altro
      Cerca di farlo comprendere a questo tuo confinante.
      Altra soluzione relativa a tale pozzo, potrebbe essere quella di fare acquistare da questo vicino metà indivisa del pozzo e dell’accesso allo stesso, facendoti pagare quanto dovuto.
      Amedeu e. c

  275. Buongiorno, ho acquistao una casa all’asta dove nella parte retrostante c’è un orto di circa 70 metri quadri posto in posizione rialzata rispetto alla casa. IL vecchio proprietario ( l’esecutato) insiste nel dire che l’orto è suo, mentre io affermo il contrario. Ho effettuato una visura al catasto dove risulta che il terreno (ripeto un orto di 70 metri quadri) risulta essere di proprietà a 5 persone,(passaggio per causa morte) una madre, due figli e due fratelli del de cuius. Ora l’esecutato, oltre a fare dispetti (come bruciare sterpaglia nell’orto…ed altro) sta togliendo dei massi che fanno da contenimento al terreno che inizia a tracimare finendo adosso alla mia casa. Ho contattato i proprietari che a loro dire non sapevano neanche dell’esistenza di questa proprietà e gli ho chiesto di vendermi il terreno perchè vorrei farci un muro di contenimento. Mi chiedo…per “forzare” un po la mano potrei far scrivere dal mio avvocato una lettera con la quale chiedo ai proprietari di costruire loro un muro contenitivo garantendo la sicurezza della mia casa? Insomma a chi compete la costruzione del muro?
    Grazie

  276. Buongiorno ho una domanda da fare.
    Vi sono due proprietari A e B, La proprietà di A consiste in un fabbricato, di B consiste in un fabbricato ed un terreno su cui insiste un diritto di servitù di A. Del diritto di servitù B non sa nulla in quanto ha acquistato il terreno da C nell’anno 2000. Dal 2000 ad oggi su tale fondo sono state apportate migliorie di cui parte con struttura fissa. Dopo 16 anni in proprietario A pretende il diritto. Poichè sono passati più di 10 anni e dato che sento parlare di “acquisto in buona fede” A può esercitare ancora il diritto oppure no?

    • Per Joseph.
      Purtroppo un diritto di servitù si estingue se non esercitato per 20 anni, per cui, se ne sono trascorsi solo 16 il vicino A può, tramite un suo legale, richiedere il ripristino della condizione originaria di servitù.
      Amedeu e c.

  277. Buongiorno,
    nel 2011 ho acquistato una villetta libera su tre lati, con una stradina di accesso utilizzata da altri due proprietari
    di immobili. Chi mi ha venduto la casa mi ha dichiarato che la strada di accesso è di proprietà di tre noni a testa.
    A seguito di un controllo al catasto è risultato che la strada di accesso ha una sua particella, non menzionata
    nell’atto notarile. A catasto risultano mancanti due passaggi di proprietà. L’intestatario che risulta a catasto non c’è più, e non risultano neanche degli eredi. Cosa devo fare per avere diritto di passaggio per entrare nel cortile?
    Il Notaio era obbligato ad avvertirmi della suddetta situazione?

    • Per Carlo.
      Partiamo dall’ultima domanda: il contratto è stato rogato dopo la legge 122 del 30 luglio 2010, per cui doveva essere corredato da una documentazione aggiornata e meglio descritta in questo nostro articolo
      http://www.coffeenews.it/legge-122-del-30-luglio-2010-aggiornamento-del-catasto-planimetrie-sempre-in-regola
      Per quanto riguarda le risultanze catastali che hai trovato su detta particella, non sono attendibili, ma lo sono invece i relativi atti notarili.
      Per cui va effettuata una visura ipotecale presso l’ufficio dei Registri (Immobiliari).
      Forse è il caso che ti affidi a un tecnico professionista.
      Il catasto poteva essere aggiornato in occasione del contratto solamente se veniva seguita la procedura indicata nell’articolo suddetto.
      Amedeu e c.

  278. buonasera, potreste risolvere il seguente quesito. grazie
    sono proprietario di i/4 di un fondo insieme a tre miei fratelli. Inoltre
    sono proprietario di un fondo attiguo. In caso di divisione del fondo in comune ho il diritto di
    prelazione nel richiedere il mio quarto confinante con quello di mia proprieta’in quanto quest’ultimo
    viene coltivato da me a vigneto. grazie

    • Per Antonio.
      Il diritto di prelazione si applica nel caso che un vicino sia coltivatore diretto regolarmente inscritto nell’apposito elenco.
      Amedeu e c.

  279. Maurizio
    Buonasera, sono proprietario di due lotti ,uno terreno edificabile l’altro c’è la mia abitazione, entrambi usufruiscono di servitu di passaggio pedonale e meccanica, servitu attiva e passiva, ,dipendenze e pertinenza, apparenti e non apparenti in particolare con la servitu di passaggio e di interrare tubazioni e condutture a favore dei miei due lotti a partire dalla via pubblica e attraversare il lotto servente per l’intera lunghezza elarghezza pari a 4, 50 metri come da atto notarile. I propretari, tre fratelli, hanno deciso di chiudere, con un cancello al momento manuale, il viale all’inizio della via pubblica e mi impediscono il posizionamento di una colonna per contatori di varie utenze (gas, enel, ecc.) e in particolare di una cassetta postale e un citofono per essere rintracciato da terzi quando sono nella mia abitazione. Per legge cosa posso chiedere per migliorare la qualità della mia abitazione? Grazie della futura risposta.

    • Per Maurizio.
      Se dal contenuto dei tuoi contratti emerge che sei proprietario del fondo dominante di una servitù qualsiasi, puoi farti valere rivolgendoti da un legale della tua zona, il quale provvederà a scrivere una lettera ai tuoi vicini.
      Amedeu e c.

  280. Buonasera.
    Nel 2008 abbiamo comprato una casa con cortile al piede del’argine Po,il mio vicino che ha l’uscita sulla strada parallela ci ha detto che ha diritto di passaggio sui 4 m dal piede di l’argine su un triangolo che l’hanno venduto al nostro ex proprietario, nel nostro rogito non c’è scritto nulla però ha portato il compra-vendita e c’e questa servitù di passaggio che noi abbiamo deciso di rispettare.Visto che ci ha fatto la causa il giudice propone che noi diamo al vicino anche diritto di passare su altra mappa di nostra proprietà che non e vincolata di nessuna servitù per poter salire sulla via pubblica altrimenti chiederà l’usucapione( il nostro venditore lo lasciava passare).La fascia e larga neanche 3 m e scende dall’argine nel nostro cortile essendo l’unica nostra entrata/uscita dalla proprieta alla via publica (come dicevo fa parte di una mappa di nostra proprietà che non ha nessuna servitù),Puo chiedere l’usucapione se per 5 anni non e mai passato nessuno?però è passato vent’anni con ex proprietario che a noi non ci ha mai detto nulla della servitù di una mappa e nemmeno che lo lasciava passare su un altra mappa.il giudice i darà ragione a lui che ha gia 2 altre entrate/uscite ?,una principale su un’altra strada è un passaggio pedonale davanti ala casa di mia vicina.Adesso sta ottenendo la terza uscita attraverso la nostra unica entrata.

    • Per Rodica.
      A chi dia ragione il giudice non è possibile saperlo, però, da quello che dici, ha proposto di concedere una servitù di passaggio in altra zona della tua proprietà (Dove forse sia meno fastidiosa per te), in luogo di quella che ha ora.
      Da quello che dici, sono trascorsi i 20 anni con il vecchio proprietario, per cui il vicino non deve fare altro che regolarizzare quanto è già avvenuto.
      Circa i 3 o 4 passaggi che il medesimo avrebbe, è una cosa che il tuo avvocato deve fare presente al giudice e che, a nostro avviso, potrebbe essere molto importante per te.
      Amedeu e c.

  281. il mio vicino di casa e passato con un trattore pieno di materiale edile di cemento su un ponticello sito sulla mia proprieta ,sul quale lui detiene il diritto di passaggio assieme a 38 altri aventi diritto.nel passaggio il ponte e crollato.premetto che era un ponticello in mattoni dell inizio del secolo,sul quale passavano trattori molto leggeri.
    ora il signore,che e anche muratore,non vuole risarcirmi e rivendica i danni causati al trattore per il crollo del ponte sulla base del fatto che nn c era alcun cartello di massimo carico.ma il suo trattore carico pesava piu di tre tonnellate.come devo muovermi?…cornuta e mazziata no….mi sembra un po’ troppo rompere le cose altrui e non pagare.io da quel ponte avevo accesso a casa mia ora devo passare dal cancello per le auto.attendo un consiglio…sono anareggiata.grazie

    • Per Barbara.
      Ti occorrono due figure fondamentali che ti potranno coadiuvare: un buon tecnico professionista di parte che esponga per scritto la situazione verificata durante un il sopralluogo tecnico, con le sue considerazioni.
      Un legale, che con il tecnico mandi avanti una causa civile contro questo tuo vicino.
      Purtroppo andrai incontro a spese e tempi lunghi.
      Amedeu e c.

  282. Salve Signor Amedeu, Vi espongo la mia problematica. Premetto che i terreni di cui vi parlo erano di mio bisnonno, dove poi anni fa i miei parenti costruirono, tutti passavano d’avanti alle case (costruite più di 50 anni fa) cosi’ che lasciarono alcuni mt avanti alle case per il transito, si poteva accedere sia da una parte che dall’altra e quindi uscir da entrambi i lati, un mio cugino che era Roma da anni, ed io che ero a Milano da 15 anni, da poco ci siamo trasferiti dove c’e’ il problema: da qualche tempo il compagno di una mia parente (penultima casa) mette l’auto in mezzo in modo da non consentirci l’utilizzo di quella uscita che lui dice che è la sua e ci permette solo di passare a piedi, essendo lui la penultima casa e l’ultima è del cognato, lui stesso quando esce in auto, spesso mette nell’ultima casa una moto carrozzella del cognato per non consentirci il passaggio in auto così da farci utilizzare solo l’altra uscita, e se in caso noi mettiamo l’auto d’avanti a casa nostra lui mette la sua dietro in modo tale che non abbiamo uscita perché l’altra parte ci mette la moto carrozzella. Lui dice che ha nelle carte scritto come cortile e quindi lui fa come vuole(casa costruita nel 1935 circa e poi ristrutturata circa 15 anni fa), e che l’uscita e l’ingresso è solo dalla nostra parte e solo lui può utilizzare entrambe, preciso che anche nelle mie vecchie carte d’avanti alla casa risulta cortile, ed ora che ho costruito una nuova casa la strada d’avanti risulta una strada privata ad uso comune. Come possiamo fare per risolvere il problema?

    • Per Pietro.
      Nel tuo caso occorre un tecnico professionista della tua zona, il quale effettui una ricerca storica Ipo-catastale, controllando i vari passaggi avvenuti , principalmente negli atti di compra vendita
      Solamente dopo avere eseguito tali verifiche potrete valutare come muovervi nei confronti di questi vicini.
      Amedeu e c.

  283. il quesito è possiedo un terreno edificabile dove ho costruito casa e recinzione fino a confine come la legge consente dimenticandomi che sul lato dx. della proprietà esisteva un vincolo di accesso di 3m. x la lungherra di 50m. a distanza di 15 anni che ho recintato mi viene richiesto il passaggio cosa posso fare, devo abbattere il muro e concedere il passaggio o cercare di mediare il costo in soldi.la richiesta che mi hanno proposto è notevole.Tenga presente che i proprietari del fondo anno un altro accesso personale. Grazie
    Graziella

    • Per graziella.
      Non essendo trascorsi ancora 20 anni, non puoi chiedere la prescrizione ventennale.
      Prima di procedere alla trattativa privata benevola, recati, con tutti i documenti che hai, presso un legale della tua zona per richiedere un parere definitivo in merito.
      Amedeu e c.

  284. buon giorno, la mia strada privata sfocia in discesa alla fine di una curva della provinciale , tutti i giorni io e atre 6 famiglie (tutti proprietari della stessa strada) attraversiamo la provinciale osservando l’arrivo dei veicoli da due specchi stradali che guardano nelle due direzioni. e per ovvie ragioni di sicurezza (vista l’impossibilità di inserirsi direttamente nelle carreggiate della provinciale per lo stretto raggio di manovra ) giriamo su un pezzetto di terreno (2m x 12m di lunghezza) rasente la carreggiata che risulta di proprietà . ora il proprietario dice che fino ad oggi ci ha fatto un favore ma vuole recintare questo pezzetto che costeggia la provinciale. A parte che leggendo l’art.16 cod. strada ho visto che la sua recinzione non può essere rasente la strada ma min 1 mt deve rimanere di rispetto , essendo 30 anni che giriamo su questo lembo di terra privo di accessi ad altri immobili ed utilizzato solo come area di manovra , possiamo rivendicare qualche diritto ? grazie Roberto

    • Per Roberto.
      L’usucapione, a condizione che per più di 20 anni lo abbiate esercitato pubblicamente. continuamente e pacificamente.
      Oppure potete recarvi presso la provincia (?? Vi diranno presso quale Ente rivolgervi a causa delle ultime leggi) richiedendo, per motivi di pubblica incolumità, un esproprio per detta striscia di terreno da parte dell’ente.
      Amedeu e c.

  285. Buonasera,
    le spiego il mio caso. Abito in un immobile al piano terra che dà sul mio giardino. Sul fondo di questo giardino vi è la porzione di terreno del mio vicino di casa. La servitù di passaggio è sancita nell’atto di vendita come “destinazione del padre di famiglia”.
    Il mio problema è che ci sono due vie per arrivare al terreno del mio vicino, entrambe passano sulla mia proprietà. Una, la più breve, tramite una scaletta, l’altra, più lunga, passa davanti alla mia porta di casa e (cosa non da poco) davanti alla finestra del mio bagno. Stando a quanto detto nel suo articolo ” Il passaggio deve essere stabilito in quella parte di fondo per cui l’accesso alla pubblica via risulti il più breve e di minor danno per il fondo servente.”. Posso dunque concludere che il mio vicino deve passare per la scaletta?

    • Per Veronica.
      Lo dice il codice civile “…l’accesso alla pubblica via risulti il più breve e di minor danno per il fondo servente…..”.
      A meno che l’accesso che vuoi dargli tu non risulti alquanto difficoltoso.
      In ogni caso ne deve conservare uno solo.
      Ti conviene contattare un legale della tua zona.
      Amedeu e c.

  286. Servitù. Costituzione, esercizio ed estinzione.
    buon giorno volevo sapere se posso chiedere diritto di passaggio pedonale coattivo per recarmi in box mi ritengo svantaggiato rispetto altri proprietari che hanno accesso dalla corte per andare in box tra l altro il mio vicino chiesto tramite avvocato di non parcheggiare e non stendere panni parti comuni di eliminare climatizzatori io per andare in box posso solo passare dalla strada tra altro mi ha tagliato persino la corrente xche passava da casa sua e doveva fare dei lavori non mi ha piu attaccato la corrente

    • Per Luigi.
      Occorrerebbe vedere la situazione in loco per darti un parere adeguato.
      Comunque, il fatto che il vicino ti ha staccato la corrente elettrica di sua iniziativa, è un’atto che non poteva fare, per cui ti consigliamo di rivolgerti da un legale del posto.
      Amedeu e c.

  287. circa 6 anni fa i miei vicini di casa sono passati all’interno del terreno di mia moglie senza alcun consenso da parte sua e senza alcun atto notarile , da una condotta fognaria, ora allo stesso tubo hanno permesso l’allacciamento di un altro signore cosa posso fare in merito a tutto ciò ,grazie

    • Per Gian Luigi.
      Se sono trascorsi appena 6 anni e non hanno alcuna autorizzazione scritta, puoi sempre intervenire tramite una lettera di un legale chiedendo la rimozione della tubazione.
      Se questi vicini. però, non hanno la possibilità di scaricare attraverso altra via, devi obbligatoriamente trovare loro un passaggio in maniera che l’onere per il fondo servente non diventi troppo gravoso e sproporzionato rispetto all’effettivo bisogno del fondo dominante e comunque con le modalità di cui al seguente nostro articolo.
      http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
      Amedeu e c.

  288. Buona sera,
    mi trovo in una situazione un pò particolare, ho acquistato 2 anni fa una casa indipendente in una via senza uscita, dove frontalmente si trova una casa quadrifamigliare, sulla sinistra ci sono la mia e un’altra abitazione (in via di termine lavori) mentre il lato destro è il lato confinante di recinzione di altre due abitazioni.
    Questa strada è privata e di co-proprietà per la proporzionale di 2/4 per la quadrifamiliare e di 1/4 ciascuno mia e dell’altra abitazione.
    Da precedenti atti si evince anche che detta strada è bene non censibile identificata come passo pedonale e carraio.
    Ora, siccome i miei vicini hanno preso l’abitudine a non utilizzare i loro garage e di fare uso di questa strada come parcheggio a proprio piacere (sia loro che qualsiasi loro ospite) ostacolandoci e impossibilitandoci le manovre per poter entrare ed uscire dalla nostra proprietà, chiedo se c’è un modo per potermi tutelare evitando ogni volta di dover andare a citofonare e ad avere sempre la solita discussione.
    Ringrazio per la disponibilità.

    • Per Laura.
      Di regola una strada privata deve essere ben segnalata e all’occorrenza chiusa con catena.
      La via a fondo cieco dove abiti, ci sembra avere tutte le caratteristiche di una strada qualsiasi, vicinale o comunale, per cui è soggetta al transito di chiunque.
      Per tale motivo ti suggeriamo di sottoporre la questione all’ufficio Tecnico o Patrimonio del tuo Comune, chiedendo se tale strada ha o meno le caratteristiche di strada aperta al pubblico e quindi di loro competenza.
      Dopo di che, se otterrai la risposta positiva potrai scrivere al comando dei vigili urbani chiedendo il loro intervento per motivi di sicurezza pubblica.
      Amedeu e c.

  289. Ti ringrazio Amedeu, ma purtroppo come ti ho scritto, la strada è privata.
    Ho già cercato di avere un maggiore aiuto dall’ufficio tecnico del mio comune, ma purtroppo non è in grado di aiutarmi.
    A quanto pare il buon senso dei miei vicini si limita al proprio interesse.

  290. un consiglio: dei miei parenti hanno ottenuto in eredità un fondo dove hanno costruito la loro casa di abitazione. nell’intraprendere i lavori di ristrutturazione per eliminare un pozzo esistente, hanno riscontrato la presenza di una rete fognaria appartenente al fondo adiacente al loro, anch’esso ottenuto in eredità. in particolare, tale situazione era pregressa al lascito e pertanto i signori non hanno eliminato tale tubazione proprio perché non sapevano se legittimati o meno in tal senso.
    allo stesso tempo i vicini hanno da tempo montato il loro contatore ENEL sul fondo dei miei parent, da prima che ci fosse la successionei e dunque ogni volta attraversano il loro fondo per poter fare le rilevazioni e conteggi elettrici. i miei parenti quindi vorrebbero capire se possono rimuovere ed eliminare tale situazione o se ormai deve ritenersi consolidata.
    Grazie, Mafalda

    • Per Mafalda.
      Difficile rispondere alla domanda senza poter effettuare un sopralluogo.
      La logica ci dice che se sono esistenti da più di 20 anni hanno acquisito il diritto di rimanere per prescrizione ventennale.
      Comunque, se la rete fognaria presenta delle perdite, i vicini sono obbligati a ripararle e nel caso che le stesse siano notevoli, possono costituire una occasione, da parte vostra, per intervenire tramite un legale e costringerli a modificare il tracciato.
      Per il contatore, se è in essere da poco tempo, potete tentare, sempre con intervento di un legale, di farlo spostare.
      Amedeu e c.

  291. Salve sono in possesso di un cortile che è circondato da mura di una casa di terzi, quindi per accedere al mio bene devo per forza passare all’interno dell’unità abitativa, è possibile richiedere la servitù di passaggio anche se devo passare all’interno della casa?
    La ringrazio

  292. Buongiorno, mio cognato ha aperto un’attività artigianale nel suo garage, ma l’abitazione è un’unica unità divisa in tre appartamenti dove abitiamo noi ed un’altra sorella. In 20 anni ha recintato la sua parte ma non ha predisposto una sua entrata personale sfruttando l’unica entrata che è sempre esistita per tutti, facendo riferimento agli altri anche per la posta ed il campanello. Adesso questa unica entrata, per la quale mio marito ha sempre provveduto al miglioramento e mantenimento è usata per lo più dai clienti di mio cognato che fanno un andirivieni di auto e persone nella proprietà in comune alle tre famiglie pregiudicando così anche la privacy che si era costruita nel retro poichè dall’altra parte dell’abitazione transita una strada provinciale. Non siamo più in grado di stare liberi in casa nostra ……..Cosa possiamo fare??

    • Per Silvia.
      La migliore cosa che ti suggeriamo di fare è quella di fare eseguire un sopralluogo da un tecnico professionista della tua zona, al fine, per esempio, di dare una sistemata a tutta la tua parte.
      In quell’occasione il tecnico ti darà le indicazioni sul come comportarti e su cosa fare.
      Amedeu e c.

  293. Ho ricevuto una raccomandata dall’acquedotto pugliese. La lettera dice che devo pagare un tot di fatture entro 15 giorni. La lettera è intestata a mio padre, ormai deceduto, il quale era proprietario di un capannone ove più di venti anni fa costituì una servitù di passaggio per ovviare ad un canale di scolo. Queste fatture potrebbero riferirsi a questo? dato che sulla lettura non ci sono altre indicazioni. Come devo comportarmi?devo pagare?

  294. Ciao.
    Ho una domanda: a seguito della morte di mia nonna, una casa è stata divisa tra mia mamma e mio zio.
    Nell’atto di divisione era previsto che si mantenevano tutte le servitù costituite (quindi servitù di passaggio dei tubi dell’acqua, servitù di passaggio della scala esterna e di passaggio per accedere ai piani superiori).
    Mio zio ha poi venduto la sua parte di casa e sto parlando di circa 10 anni fa.
    Ora per poter accedere al piano superiore della parte di casa di proprietà di mia mamma, dovrei entrare nella porzione di casa che era di mio zio, dove c’è l’unica scala per accedere a tale piano (infatti ora come ora dopo la divisione della casa non ho più l’accesso al piano superiore della porzione di casa di proprietà di mia mamma). Nello specifico per spiegarmi meglio: si dovrebbe entrare nella parte di casa ora di proprietà del vicino, salire l’unica scala esistente e accedere al piano superiore di proprietà di mia mamma.
    Ripeto che non ho nessun tipo di altro accesso per poter salire al piano superiore se non quello di poggiare una scala a pioli dal pianerottolo dove c’è l’ingresso al balcone superiore (di prorpietà di mia mamma) e non potrei nemmeno portare della roba sopra.
    Posso chiedere al vicino di darmi le chiavi per accedere al piano superiore, anche considerando che nell’atto di divisione è specificatamente scritto che si mantengono tutte le servitù costituite?

    • Per Veu.
      Un caso abbastanza singolare e per il quale si può ben comprendere la ritrosia del nuovo acquirente a darti le chiavi della sua proprietà.
      Di regola, avendo la servitù di passaggio ti devono far passare, ma probabilmente chiederanno la loro presenza, a meno che, il passaggio non avvenga su un tratto di scala ben isolato rispetto a detto vicino.
      Il consiglio che ti diamo è quello di parlare con costui, dopo di che, ti converrà rivolgerti da un legale della tua zona, munito di planimetrie e foto della situazione che hai descritto.
      Amedeu e c.

  295. Salve, ho comperato l’ultima porzione di una serie di villette a schiera. nel giardino di mia proprietà, vi sono il mio contatore enel e quello della penultima villetta. Il vicino, proprietario del secondo contatore, deve passare traverso le mie scale, aprire un cancelletto ed entrare nel mio giardino, per operare sul contatore. Mi chiedo : Può passare, dato che dovrebbe entrare nella mia propriet? Ovvero per passare non dovrebbe almeno chiedermi il permesso ? (Se io sto facedo la doccia in giardino nudo, ad esempio) E poi qualora lui decidesse e non io, di voler spostare il contatore, chi deve pagare le spese ?

    • Per Arturo.
      Avendo il contatore Enel in altra proprietà, puoi benissimo richiedergli di avvisarti quando vuole controllare il tuo contatore, il quale, quasi sicuramente è del tipo bianco, a lettura remota, per cui non c’è necessità, da parte del personale dell’ente di controllarne la lettura reiteratamente.
      Il problema sorge, qualora avvenga un guasto pericoloso nella linea che va dal contatore alla cassetta di derivazione sita nel suo appartamento.
      In tali casi, specie quando sorge la necessità di chiuderlo immediatamente (In caso, per esempio, di intervento dei Vigili del Fuoco) non vediamo come potrebbe farlo.
      Puoi, perciò, dargli la chiave di accesso al tuo giardino, con la promessa di accedervi solo in casi di estrema urgenza.
      Amedeu e c.

  296. Buonasera.I miei genitori sono proprietari di un alloggio in una località di mare.Tale alloggio si tro a in una palazzi a di 4 unità totali. La strada di accesso,sulla quale si trovano i r posti auto di pertinenza, termina nel cortile del vicino dove è tuttavia riconosciuta una servitù di passaggio x 3mt di larghezza e per tutta la lunghezza dell area.Fino ad oggi e da oltre 20 anni abbiamo sempre utilizzato la zona cortiliva x spazio di manovra essendo impossibile tornare indietro con una macchina di normali dimensioni, la strada è molto stretta.Ora i vicini hanno posizionato un cancello che impedisce sia il passaggio che la manovra e dopo una serie di contrasti vogliono concederci il solo passaggio nei 3mt previsti senza possibili2di manovra. Chiedo dunque,dal momento che questa manovra e2sempre stata effettuata prima da oltre 20 anni e visto il problema reale di girare la macchina. se non abbiamo diritto di manovra riconosciuto.
    Grazie Valeria

    • Per Valeria.
      Stando a quello che ci dici, avresti diritto a solo tre metri di passaggio.
      Il fatto di avere eseguito manovra per più di 20 anni, potrebbe costituire un motivo di usucapione ai danni del fondo servente del vicino.
      Le difficoltà consisteranno nel dimostrare che per 20 anni e più, hai eseguito tali manovre pubblicamente, pacificamente e continuamente.
      Essendo questione tra privati, se non trovi un accordo bonario con i vicini sarai costretta a rivolgerti da un legale per una causa lunga dispendiosa e dall’esito incerto.
      Amedeu e c.

  297. Ho una abitazione con circostante terreno senza accesso carrabile, la mia proprietà rimane interclusa ma da poco è confinante con un parcheggio comunale realizzato da qualche anno, ho deciso di chiedere un passo carrabile ma mi è stato negato, posso obbligare il comune a rilasciarmelo ??
    grazie

    • Per Fabrizio.
      Avendo a confine un parcheggio pubblico, difficilmente troverai comprensione da parte del Comune, circa la tua richiesta.
      Molto probabilmente ti diranno di posteggiarvi la tua auto.
      Circa il trasporto di eventuali materiali pesanti o mobilia, possono ritenere che il passo pedonale è sufficiente.
      Amedeu e c.

  298. Per Giada.
    Senza farti attendere inutilmente per due o più giorni ti invitiamo a leggere accuratamente la parte contrassegnata in rosso nel link del nostro sito.
    http://www.coffeenews.it/scriveteci
    Questo è dovuto al fatto che dobbiamo dare moltissime risposte e le lunghe lettere non ci permettono di soddisfare tutti in modo attendibile.
    Amedeu e c.

  299. Buonasera,
    il mio problema è il seguente: abbiamo acquistato una cascina su cui giardino c’è una servitù di passo trascritta sul nostro atto notarile a favore del nostro vicino di casa. La mia proprietà è interclusa tra le due proprietà del vicino che non sono chiuse ma aperte al suolo pubblico…ma il passaggio sul nostro giardino è più comodo. Abbiamo intenzione di chiudere con cancello non automatico la nostra proprietà consegnando le chiavi al vicino. Può il titolare del diritto fare copie delle chiavi e darle a numerosi terzi? Se sull’atto notarile è trascritto solo servitù di passo è questo solo pedonale o anche carrale? Grazie Loredana

    • Per Loredano.
      Le chiavi le deve avere solo il vicino e la sua famiglia.
      Relativamente al passo, se carrabile o pedonale, devi leggere attentamente l’atto e cercare se ci sono parole che possano identificarlo, anche se indirettamente.
      Altrimenti diventa una questione discutibile, da risolversi tramite un legale e con il diritto privato, anche alla luce che il vicino ha due fronti su strada pubblica, per cui, da quello che ci sembra di capire, potrebbe avere la scelta di passare da altra parte; e la legge ammette lo spostamento del passo qualora vi sia una possibilità più breve e meno dannosa per il fondo servente (Il tuo).
      http://www.coffeenews.it/servitu-costituzione-esercizio-ed-estinzione
      Amedeu e c.

  300. salve abito una bifamiliare con strada fatta di piastre (quindi ora sconnesse dopo molti anni ) su cui esercito servitù di passaggio per immettermi nella strada comunale. ora il mio vicino farà ristrutturare casa totalmente e io causa genitore ora invalido con difficoltà motorie volevo rifarmi la stradina di loro proprietà a mie spese visto che proprietario non vuole collaborare. premesso che nella mia parte ho gia la stradina rifatta e volevo seguire stesso stile , loro vogliono che io mi sposti la stradina da quella preesistente a una piu comoda per loro ( per guadagnare 50 cm di terra ma soprattutto per farmi un dispetto ) ma per me impossibile da fare perche la lastra non puo stare a zig zag visto che nella mia proprieta la strada è dritta. inoltre avrei difficoltà a fare percorso a ostacoli solo per loro si puo fare qualcosa o mi devo arrendere?
    grazie

    • Per Chiara.
      Occorrerebbe vedere la situazione in loco e questo purtroppo non è possibile.
      Comunque non devi arrenderti.
      Fai eseguire un sopralluogo da un tecnico amico o conoscente e vedrai che costui ti indicherà come muoverti.
      Amedeu e c.

  301. Salve, volevo porvi una domanda, vorrei aquistare un terreno agricolo però mi sono accorto che su questo terreno c’è un chiusino ed un tubo che passa per lungo. Questo tubo tra l’altro fatto abusivamente dal confinante serve per defluire le aqcue piovane che si depositano in una grata collegata ad esso. Quindi le chiedo come mi dovrei comportare e soprattutto a cosa vado incontro? Grazie in anticipo per la sua risposta.

    • Per Laura.
      Tale chiusino probabilmente fa parte di una condotta di scarico fognario (Acque bianche?) realizzata dal tuo vicino.
      Se tale fognatura esiste da più di 20 anni, il vicino ha diritto di mantenerla per usucapione.
      Discorso più complesso, invece, se la fognatura è nera e scarica a valle in aperta campagna o con un sistema similare.
      In quest’ultimo caso potresti avvisare il Comune e la ASL di zona e farli intervenire per condotta fognaria che causa sversamenti non autorizzati.
      Comunque è una questione che devi valutare accuratamente prima di acquistare, magari servendoti dell’aiuto di un tecnico professionista della tua zona.
      Amedeu e c.

  302. Buongiorno
    nel seminterrato della mia casa di mia proprietà, la mia vicina ha un diritto di servitù di passaggio a piedi in un piccolo disbrigo per giungere alla centrale termica dove in passato era situata la caldaia (atto notarile del 1992).
    Nel 1998 la caldaia viene eliminata e posizionata in ogni singolo appartamento.
    Il diritto di servitù della vicina è ancora valido nonostante non sia più presente la caldaia? Nonostante la motivazione del diritto di servitù (caldaia), non è più presente lo si deve considerare ancora valido o è decaduto?

    • Per Luigi
      Nell’articolo dal quale ci hai scritto è ben definito:
      “…Detta servitù di passaggio si estingue per il non uso, solo se, chiuso il passaggio dal proprietario del fondo servente, esso non viene riaperto (e quindi usato ) per la durata di venti anni consecutivi (art.1073 del c.c.)”
      Tanto vale anche per la tua servitù.
      Amedeu e c.

  303. buonasera,nel 1992 ho acquistato un terreno agricolo circa 1000 m2.con trascrizione da atto notarile x la servitu’ di passaggio sia pedonale che carraia.vie era anche una casetta di legno abusiva .nel 2011 la casetta e stata condonata ed e passata da agricolo a uso abitazione ,però con ancora circa 800 m2 di terreno. adesso il proprietario del terreno confinante non vuole che usi la servitu di passaggio perche secondo lui vi è un aggravio di passaggio. io come faccio a entrare sul mio terreno ?poi’, dopo vent’anni anche se scritto su atto notarile .non passa x usucapione?visto che passo da li da circa 26 anni?

    • Per Salvatore.
      Dovresti chiarire meglio la seconda parte :”…però con ancora circa 800 m2 di terreno. adesso il proprietario del terreno confinante non vuole che usi la servitu di passaggio perche secondo lui vi è un aggravio di passaggio. io come faccio a entrare sul mio terreno ?poi’, dopo vent’anni anche se scritto su atto notarile .non passa x usucapione?visto che passo da li da circa 26 anni?”
      Gli 800 mq restano a te come terreno scoperto in quanto mq 200 sono stati vincolati alla casa in legno?
      La servitù di passaggio era a carico tuo o del vicino e inoltre serviva il terreno o la casa ex abusiva?
      Parli del vicino che non ti fa passare anche se usi il passaggio da 26 anni; cosa intendi?
      Insomma, devi chiarire meglio la domanda se vuoi una risposta attendibile.
      Amedeu e c.

      • la servitù serviva il terreno AGRICOLO, circa 1000 m2.Avendo sanata la casa .AL CATASTO RISULTA USO ABITATIVO circa 80 m2.Però con il resto del terreno scoperto con alberi da frutto e piccolo orto da coltivare. per questo motivo il proprietario del fondo confinante vuole che non utilizzo più la servitù di passaggio eliminando il cancello d’ingresso ,causa aggravio del fondo perche’ e cambiata la tipologia d’uso, non più agricolo ma abitativa.ho chiesto di pagare una cifra x l’aggravio di servitù, ma ha rifiutato.la servitù era a carico mio visto che il terreno confinante è sempre abbandonato e il passaggio e stato sempre pulito da me.domanda :se non posso passare perche c’e la casa,come faccio a entrare x fare manutenzione al mio terreno? e dopo 26 anni che passo da questo terreno confinante x entrare nel mio ,e possibile che potrei averlo acquisito per usucapione? .spero di essere stato più chiaro.GRAZIE.

        • Per Salvatore.
          La soluzione è quella contenuta nell’articolo dal quale ci hai scritto:
          “….Il proprietario il cui fondo (rustico od urbano) è circondato da fondi altrui e che non ha uscita sulla pubblica via , nè può procurarsela senza eccessivo dispendio o disagio, ha diritto di ottenere il passaggio sul fondo vicino, per la coltivazione o il conveniente uso del proprio fondo. Il passaggio deve essere stabilito in quella parte di fondo per cui l’accesso alla pubblica via risulti il più breve e di minor danno per il fondo servente….”
          Difatti non può esistere un fondo intercluso, per cui, se non hai altra via di accesso possibile, il vicino non può opporsi a farti passare.
          Inoltre se eserciti tale pratica da più di 20 anni, ne hai acquisito il diritto per usucapione.
          In ogni caso, per rapportarti con il confinante, probabilmente avrai bisogno dell’intervento di un legale della tua zona, il quale potrà intervenire tramite una lettera R.R.
          Amedeu e c.

          • intanto grazie per la risposta,ma il confinante mi ha, tramite il suo legale chiamato per la mediazione chiedendomi un indenizzo per l’aggravio (secondo il confinante) e di non utilizzo della servitu’.io naturalmente tramite il mio legale rifiutero’ anche a costo di andare in giudizio.

          • Per Salvatore.
            I tre requisiti essenziali di un’usucapione per poterla riconoscere valida a tutti gli effetti sono quelli di averla esercitata per 20 anni e più: pubblicamente, pacificamente e continuamente.
            A condizione anche, che nel frattempo, non vi sia stato alcun atto contrario del vicino, per interromperla.
            Se hai mantenuto tali 3 requisiti, con l’aiuto di un legale della tua zona puoi respingere le richieste del tuo vicino.
            Amedeu e c.

  304. il confinante dice che l’usucapione non può essere valido ,perchè fino alla sanatoria della casa che c’era abusiva (,ora sanata.)non poteva bloccarmi il passaggio perche era trascritto su l’atto di vendita come terreno agricolo.l’aggravio secondo lui e nato dopo che la casa e stata sanata.circa 6 anni fa. Pero’ secondo me trascritta ho no sono sempre passati 26 anni.

    • Per Salvatore.
      Andrebbe visto sul posto e non è possibile.
      Comunque se nulla è cambiato “sul passaggio relativo alla servitù”, dal momento della sua costituzione (26 anni fa), non vediamo come il vicino possa pretendere diversamente.
      Se invece la costruzione abusiva ha costituito un elemento di interruzione (Fisico) del passaggio, dopo tale data, il confinante può pretendere l’estinzione.
      In ogni caso porta gli atti e alcune foto del luogo da un avvocato della tua zona e attieniti a ciò che ti consiglia.
      Amedeu e c.

  305. SCUSI NON CAPISCO LA DEFINIZIONE (INTERRUZIONE(FISICO).UNICA COSA CHE 26 ANNI FA IL MIO TERRENO ERA SPROVVISTO DI RECINTO ,MA PER SICUREZZA HO RECINTATO NEL 2004 , MA IL PASSAGGIO E RIMASTO SEMPRE NELLO STESSO PERCORSO.ED IL TERRENO DEL CONFINANTE E LIBERO COME 26 ANNI FA.

    • Per Salvatore.
      Non è possibile chiarire una cosa quale la tua senza essere sul posto e avere gli elaborati tecnici in vista.
      Per questo ti abbiamo suggerito di rivolgerti da un tecnico della tua zona.
      Amedeu e c.

  306. buonasera,
    ho da poco acquistato una casa ed una porzione di terreno su cui vi è una servitù di passaggio pedonale e carraia, in quanto solo dal mio terreno è possibile raggiungere dalla strada comunale l’entrata del palazzo. il mio terreno confina con una villa comunale, il confine è delimitato da un muretto. se creo un marciapiede a mie spese, o per meglio dire allargo quella della piazzetta che è di circa 30 cm , ovviamente previa richiesta al Comune, e creo un varco nel muretto, la servitù di passaggio esisterà ancora?
    inoltre nell’atto notarile è riportato che la servitù è momentanea fino a quando non verrà creata una strada in un terreno vicino. ma se questa strada non viene mai costruita e la servitù diventa perenne, posso essere risarcita in quanto non posso sfruttare il mio terreno? faccio presente che nell’atto non si specifica chi deve costruire questa strada.
    grazie mille per la risposta ed eventuali consigli su come far cessare la servitù ….se possibile…

    • Per Luisella.
      Abbiamo visto dopo questa tua seconda domanda.
      Se esiste la servitù di passaggio a favore del palazzo del Comune, la stessa può rimanere oppure essere spostata, parti consenzienti, in altra zona più agevole.
      La sistemazione e l’ampliamento di una servitù di passaggio dovrebbe essere a carico di tutti coloro che la sfruttano, secondo una ripartizione dei costi calcolabile a secondo dei millesimi posseduti dal singolo.
      Avendo a che fare con un Comune, molto difficilmente troverai la disponibilità di quest’ultimo a spendere (Come normalmente avviene in ogni parte del nostro Paese), principalmente per motivi economici, ma anche perchè molte delle strade definite comunali non sono mai state regolarizzate anche se era previsto un esproprio o similare.
      Per cui ti consigliamo di prendere contatti con l’ufficio tecnico comunale sottoponendo ai tecnici e all’assessore preposto il tuo problema, facendo presente la provvisorietà di tale servitù.
      Difficile che tu la spunti, ma provare non costa nulla.
      Amedeu e c.

  307. Buongiorno, chiedo la Vostra attenzione ed un consiglio:
    Ho acquistato nel 2009 un piano terra e sull’atto pubblico è trascritto in mio favore il diritto di sciorinare i panni su terrazzo al secondo piano di proprietà esclusiva della venditrice, poi successivamente alienato.
    L’acquirente, pur messa a conoscenza della servitù, ha arbitrariamente limitato la zona di oltre un terzo lasciandomi una piccolissima parte di terrazzo per l’esercizio di questa mia servitù. L’ho diffidata ma niente. mi conviene intraprendere un’azione legale o la signora potrebbe ottenere il riconoscimento che anche in quel piccolo spazio concessomi il mio diritto non può ritenersi limitato?

    • Per Adriana.
      La prossima volta che vuoi una risposta attendibile, inserisci la tua email.
      Comunque vediamo: il terrazzo al secondo piano ha le caratteristiche di un lastrico solare, oppure è un comune terrazzo che può far gocciolare i panni ai piani sottostanti? (Importante ai fini del Codice civile e dei regolamenti locali)
      A parte ciò, se la zona di terrazzo cui tu accenni (Ammesso che sia in regola con le leggi di cui sopra) è regolarmente descritta sull’atto di vendita e meglio ancora è accompagnata da una mappa in scala, riteniamo che tu abbia conservato tale servitù.
      Rimane il fatto che tu l’abbia esercitata pubblicamente, pacificamente e continuamente per almeno 20 anni.
      Amedeu e c.

  308. Buongiorno,

    possiedo una piccola casa isolata a cui posso accedere solo tramite una strada privata. Ho un giardino di circa 500mq contiguo alla mia casa che costeggia per circa 50 metri la stessa strada privata. Il giardino e la strada sono separati da un muretto di mia proprietà alto circa 50 cm.

    Vorrei aprire un passaggio carrabile tra il giardino e la strada privata: posso farlo ?

    Aggiungo alcuni dettagli:
    – ho un contratto scritto in cui mi si concede il passaggio per l’intera lunghezza della strada privata “… passo a piedi, con bestie anche sciolte, con carri, autocarri, autovetture ed in qualunque altro modo…”
    – l’unico accesso che ho ora alla strada è il portone di casa, il giardino è accessibile solo passando dall’interno della casa
    – la strada è gestita da un “supercondominio” che raccoglie i proprietari (un centinaio) di cui non faccio parte

    Alcuni condomini sostengono che non posso farlo perché aggraverei la loro strada con una servitù che non era presente ma vorrei capire quale altra concessione dovrei chiedere rispetto a quella già in mio possesso che mi sembra completa.

    Grazie per qualsiasi consiglio,
    Lucio.

    • Per Lucio.
      Forse l’inizio della dicitura sul contratto: ” Passo a piedi, con ….” può sottintendere che in ogni caso puoi usufruire della strada con un passo pedonale.
      La successiva scrittura, però, menziona: carri, autocarri, autovetture….” per cui questa contrasta nettamente con l’inizio scritto della servitù.
      Da evidenziare che se puoi transitarvi con un autocarro, non vediamo perchè ti sia imposto il passo “a piedi”
      Trattasi, in ogni caso, di una questione tra privati regolata dal diritto privato.
      Riteniamo che tu abbia una buona possibilità di spuntarla contro il condominio.
      Naturalmente ti servirà un legale del luogo ed una eventuale causa contro il condominio, qualora questo si opponesse a farti aprire il passo carrabile.
      Amedeu e c.

  309. Buongiorno,
    ho recentemente acquistato un immobile su cui grava una servitù di passaggio. Si tratta di un finale di corte, libera quindi su tre lati e circondata da giardino. La casa confinante ha una servitù di passaggio, anche carrabile, per raggiungere il suo piccolo terreno dietro l’abitazione.
    Il fondo non è intercluso, in quanto raggiungibile dall’interno da una porta sul retro dell’abitazione confinante. Quindi la servitù rappresenta soltanto una comodità (per scaricare la legna, ecc.), non una reale necessità.
    Il vicino, quindi, per raggiungere il suo fondo in auto, deve passare proprio attorno alla mia abitazione, causando non poco disturbo.
    Stiamo cercando in questo momento un accordo per l’estinzione, nel caso non riuscissimo a trovarlo, quali sono le possibilità di successo in una causa? Anche solo per rendere la servitù unicamente pedonale ed evitare il disagio causato dal passaggio del vicino.
    Grazie mille,
    Stefano

    • Per Stefano.
      Se la servitù di passaggio è stata regolarmente costituita e usata (Vedi l’articolo), riteniamo che un’eventuale causa abbia ben poche possibilità, anche perchè non si ravvedono, da quello che ci dici, motivi di pubblica utilità.
      Cerca di trovare un accordo con il vicino evitando liti e cause lunghe e dispendiose.
      Amedeu e c,

  310. Buona sera vorrei porre un quesito. Ho acquistato un immobile gravato da servitù carrabile. Chi mi ha ceduto la casa è rimasto proprietario di un magazzino adiacente e gravante sulla mia proprietà. Tale accesso non è suffragato da passo carrabile , sfociando su via pubblica in posizione pericolosa allo sbocco di una curva. Per tale situazione è possibile revocare tale servitù essendo la stessa in contrasto con il codice della strada.

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