Il Superbonus 110% con la CILA rischia di diventare un nuovo pasticcio all’italiana e tutti si muovono per affossarlo anche se il DL contiene gli estremi per una efficace fattibilità

Nel precedente articolo avevamo parlato delle difficoltà che sta incontrando l’applicazione del superbonus al 110 % in un Paese dove ogni costruzione contiene almeno un abusivo sia pur di limitata consistenza.

La maggior parte dei proprietari è disposta a rinunciare a questa fantastica occasione perché nuovamente gli addetti ai lavori stanno generando una enorme confusione in una iniziativa che doveva servire al rilancio dell’edilizia e dei suoi vari componenti (Vedi impianti ed infissi).

Il Decreto Semplificazioni (DL 77 del 31 maggio 2021) in attesa di essere convertito in legge dal Parlamento viene messo in discussione già in questa fase preventiva, e ciò è dovuto ad un’alzata di scudi non tanto dell’ABI (Associazione Banche) ma anche dei diversi ordini professionali, che non riescono ad avere un’immagine meno ristretta di un tema che di per se stesso non doveva costituire alcuna problematica.

Il tutto verte sul fatto che l’abusivo deve rimanere insormontabile e quindi va ad inficiare il superbonus per intero.

Di conseguenza, un proprietario che voglia chiedere tale agevolazione, in presenza di piccolo abusivismo, non rischierà mai di richiederlo e così l’edilizia rimarrà ancora una volta al palo.

Eppure la questione è di una comprensione estrema: l’abusivo deve rimanere tale e chi lo ha eseguito, sa di non poterlo sanare rimanendo soggetto, alla denuncia e alla richiesta di demolizione dello stesso in qualsiasi momento, ma non deve essere collegato in alcun modo alle richieste di agevolazione avanzate per l’immobile principale.

Spieghiamo: se un cittadino, per esempio, richiede un cappotto termico esterno, senza spostare finestre o porte né modificare i prospetti, cioè l’involucro esterno, dovrebbe essere messo in condizioni di usufruire del Bonus 110% sia per il cappotto che per il cambio di infissi, anche se ha alcune pareti spostate all’interno della casa, oppure un garage o un ripostiglio in giardino sia in lamiera che in legno.

Detti abusivi non hanno nulla a che vedere con le suddette richieste legittime del cittadino e, anche se un domani dovessero essere denunciati per tali abusivi, demolizione o messa a ripristino dell’abusivo, dovrebbero rispondere pienamente degli stessi, ma non dovrebbero in alcun modo perdere o restituire il Superbonus, che riguardava tutt’altra cosa.

Senza questo concetto acquisito, il DL semplificazioni, diventerà un’ennesima legge inutile ed inefficace, da unirsi a quelle altre migliaia esistenti, quando invece potrebbe smuovere l’intero comparto edilizio, indotto compreso.

Perché l’ABI e gli Ordini professionali non ragionano, una volta almeno alla maniera anglosassone, valutando la richiesta e solo quella ?

di
amedeu

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